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Ave Maria!
1 dicembre 2017
"Il Vangelo vi dice che dai segni dei tempi riconoscerete
gli eventi:
già segni sono stati dati; eppure li hanno
denominati 'manifestazioni naturali':
l'uomo va contro Dio e
contro se stesso"
"Mia piccola Maria, G. è già consacrato, è nel mio cuore,
ed anche se sembra sia ancora notte, giunge improvvisamente
il giorno pieno con il suo sole radioso.
Oggi nel 1º venerdì del mese in onore del mio Divin Cuore.
Esso è ormai quasi esangue: quasi non circola più sangue e
non ha più lacrime, il suo battito si è fatto fievole per il
disamore, per la freddezza, l'incorrispondenza degli uomini.
Il cuore è il centro della vita; se si spegne il cuore si
spegne la vita, sia naturale che quella dello spirito, e gli
eventi, i segni del tempo, vi manifestano che siamo a questo
termine, di un periodo storico che va verso la sua auto
punizione. Il Vangelo vi dice che dai segni dei tempi
riconoscerete gli eventi: già segni sono stati dati; eppure
li hanno denominati manifestazioni naturali: l'uomo va
contro Dio e contro se stesso.
Io vorrei sanare l'umanità da ogni male, da ogni guerra e
malattia, ma non mi cerca, non vuole il mio aiuto; e senza
di Me ove troverà la pace, ove la giustizia, il ristoro, la
prosperità? E' nel mio Cuore ogni edificazione della vita
sia corporale che morale, o mistica.
Figli miei, venite nel mio Cuore! Sia il vostro centro!
Portatemi il vostro alito d'amore perché dal vostro palpito
offerto riprenda con più vigore anche il mio battito per
l'intera umanità. Venite ed unitevi ad esso: sia la vostra
casa e il vostro rifugio per nutrirvi e riprendere, pure
voi, alito e respiro al vostro affanno: uniti, alleati, voi
riceverete il mondo.
Io sono il vostro Signore che ha il Cuore dilaniato, ma
aperto ancora, seppur a ricevere lance che lo spezzano ed
uscire da esso quel poco di Sangue ed Acqua; state sotto di
Me per riceverlo, ed essere salvi. Sempre solo attraverso il
mio Divin Cuore, che si offre a voi, potrete trovare
salvezza, figli miei! E' dal mio Cuore che voi imparate ad
amare, ad essere giusti e veritieri, ad essere pietosi, a
vivere il mio Insegnamento; e con il mio Cuore in voi potete
trasformare il mondo nella nuova umanità risorta. Ti
benedico".
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1 dicembre 2017
(sera)
"Tutto nasce dal mio Cuore, che è Motore
dell'esistenza.
Esso vi viene dato per liberarvi dai vostri
mali"
"Mia piccola Maria, la tua vita è tutta nelle mie mani;
il nemico ti mette il panico, ma tu abbandonati a Me. Oggi è
giorno del mio Divin Cuore: Esso è nato per amare, e amare
voi. Ma per vivere di questo amore c'è bisogno della sua
conoscenza; e lo potrete conoscere non solo nel culto della
Chiesa, ma dai segni che offre la natura, dagli eventi, dai
rapporti con gli altri, dalle situazioni che vivete nelle
quali Iddio opera. Tutto nasce dal mio Cuore, che è Motore
dell'esistenza. Esso vi viene dato per liberarvi dai vostri
mali: è un diamante purissimo e cristallino che rifulge e
irradia la sua Luce Divina per diffondere i suoi benefici;
ma, per far sì che essi si attuino, hanno bisogno della
vostra accoglienza, della vostra intimità.
In Paradiso Lo adorano: i Santi e Beati Lo hanno ricercato e
desiderato; gli uomini invece Lo rifiutano o Lo disprezzano;
e per questo rimangono soli, attorniati e prigionieri delle
loro schiavitù e dai loro mali. Quando nella vita l'uomo è
visitato dalle gioie non ne dà tributo di riconoscenza e
lode al suo Signore, anzi spesso ne fa suo possesso e
attributo per il suo egoismo, se non per il vizio. Se poi
viene visitato dal dolore ne maledice Iddio, rendendolo
responsabile dei suoi mali; e ciò accade perché non mi
conosce: non conosce il mio Divin Cuore che è amore. Ma chi
Lo accoglie e Lo vive ne vive il riflesso, lo specchio del
suo amore che riveste, con la sua bellezza, il vostro intero
vissuto.
Venite voi, figli miei, a consolare il mio Cuore che
richiede riparazione ma anche consolazione; da voi trae
forza e collaborazione, e la vostra consolazione data io la
espando sui tanti desolati, addolorati, prigionieri, malati,
eccetera, per liberare le creature dei loro mali, per
liberarli dal dominio del respiro di satana che si diffonde,
e per l'avvento della Gloria di Dio, a vostra vittoria. Ti
benedico".
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2 dicembre 2017
"Per nascere alla vita terrena c'è bisogno di una madre
naturale.
Per nascere all'eternità c'è bisogno di una Madre
nello spirito che vi partorisca ad essa"
"Mia piccola Maria, 'vegliate, siate vigili, dice il
Vangelo. perché non sapete quando il padrone verrà, se
durante il giorno o la notte o al canto del gallo'. Siate
pronti! Il tempo ha il suo termine e il suo valore; gli
uomini non se ne avvedono, sprecandolo. Vi troverò
partecipi, attivi, generosi? O passivi, inermi,
indifferenti? Dato che, se così fosse, a cosa è valso il
dono della vita? È il periodo dell'avvento, che è l'attesa,
l'attesa della gestazione della Madre Santissima che ha il
Grembo rigonfio nell'attesa della Nascita del Figlio
Santissimo; il Figlio che è dato per tutti voi in questo
mondo, che è una notte fonda. E' il suo Cuore Immacolato,
che ricordate oggi nel 1° sabato, ove Io mi sono posato,
piccolo feto, per venire alla luce, che vi condurrà alla
luce. Pure voi posatevi nel suo Cuore, piccoli feti, perché
la Madre Santissima stessa, gestendovi, vi conduca nel
cammino del suo chiarore, che illumina, conducendomi verso
la capanna di Betlemme ove sarà la mia Nascita e la vostra,
che è nascita alla mia salvezza.
Nel suo cammino, passo dopo passo, Ella vi aiuta a vivere le
condizioni poste dalla Chiesa per la vigilanza richiestavi
dalla venuta alla luce del mio e vostro parto, nel farvi
partecipi di carità, di mortificazione e preghiera che vi
trasformano e vi rendono araldi, combattenti, cavalieri
pronti e desti, a combattere contro le forze del male per un
miglioramento dell'umanità!
Per nascere alla vita terrena c'è bisogno di una madre
naturale. Per nascere all'eternità c'è bisogno di una Madre
nello spirito che vi partorisca ad essa. Ecco, oggi gli
uomini sono dormienti: il demonio li assorda e li stordisce
con i mille frastuoni inutili; e come una moltitudine di
porci, essi corrono senza sapere dove vanno a cadere, fino a
precipitare nei dirupi, negli strapiombi oscuri, e perire.
Per questo la Madonna soccorre alla vostra debolezza: si
pone al ciglio della strada, e pone tra le mani, con inviti
amorosi, il suo Cuore Immacolato per far sì che sia luce e
rifugio: la scala che vi conduce salvi in Cielo. Ti
benedico".
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7 dicembre 2017
"La Madre Santissima vi forma ad essere, pur se piccolo, un
fiocco di neve bianco,
casto, puro che, dalle sue mani,
piove e si poggia sul suolo:
un fiocco di neve che viene
lavato da ogni onta, da ogni sporco di male,
penetrandolo
con la sua Grazia e Immacolatezza"
"Mia piccola Maria, il mio Corpo e il mio Sangue si uniscono
al Corpo e Sangue della Madre mia, e si fanno un tutt'uno
con il tuo corpo e sangue, di tuo figlio e della tua
famiglia per divenire un'unica offerta, un'unica
Celebrazione.
Stasera nella Messa vespertina voi celebrate già
l'Immacolata Concezione, celebrate l'Immacolatezza della
Madonna, che è una luce che emana dall'Immacolatezza di Dio,
e tutta la filtra e la compenetra. Iddio preserva la Madre
Santissima, per i suoi progetti, da ogni peccato d'origine:
Ella esce dal suo grembo direttamente, senza essere toccata
da ombra o difetto o inclinazione al male. Lei è concepita
nella grazia, nell'innocenza, nella verginità creativa del
Padre Santissimo, che La ricolma della sua luce, delle sue
acque, delle sue potenzialità creative per quanto essere
umano possa recepire e contenere.
Ella nasce dall'origine del suo Pensiero verginale, intatta,
che in Lei si plasma, e ne riflette il Pensiero nel candore
della sua trasparenza, a cui per l'esistenza Maria si
uniforma. Nel suo Cuore Ella vivrà ciò che Dio pensa, ciò
che Dio ama, e nelle sue mani ciò che Dio opera. Il Pensiero
dell'Eterno si fonde nell'interezza della sua persona e in
Lei si rispecchia per farne lo Scrigno, il Grembo, degno per
accogliere la sua Divinità per farne Generatrice della sua
stessa umanità.
Maria pensa, e il Creatore guarda attraverso il suo sguardo
gli uomini; Maria adora, e il Figlio in Lei ama le creature;
Maria opera, e lo Spirito ne santifica i figli. Ecco, Ella è
la Creatura degli albori quando l'innocenza era ancora
nell'uomo prima del suo peccato, e mai è stata sottoposta,
un solo istante, al dominio del demonio: Lei Creatura,
l'unica che ne è stata preservata completamente. Persino i
piccoli, che sono innocenti, portavano il timbro della colpa
originale: la Madonna è l'Eletta che vive della santità
perpetua; difesa e maggiorata nelle sue virtù, la sua
Immacolatezza ulteriormente s'innalza e si eleva sì che il
suo manto si dilata e si ampia per poter ricoprire tutte le
creature che La vogliono.
Siete nati e siete discendenti da Eva, la madre dei viventi,
e da Lei ne portate le conseguenze della colpa; Iddio vi
dona la Madre nuova, la Purezza inviolata e virginea di
santità, alla quale potervi riformare e rigenerare alla
vostra ritrovata Immacolatezza.
Maria vi prende e vi riveste dell'abito suo, che vi ricopre
e riveste di Sé, vi porta nel viaggio che purifica e lava
dalle colpe. Gli uomini non sanno riconoscersi colpevoli dei
propri errori: ci vuole la luce della Grazia che filtri e
dia loro il chiarore, che mette in evidenza le ombre, che vi
doni il suo latte incontaminato, purissimo, per far sì che
riceviate questa luce di Grazia che vi fa vivere bene il
cammino cristiano mediante i Sacramenti, la Santa Parola e
la Carità per l'incontro della vostra nuova vita.
La Madre Santissima vi forma ad essere, pur se piccolo, un
fiocco di neve bianco, casto, puro, che dalle sue mani,
piove e si poggia sul suolo: un fiocco di neve che viene
lavato da ogni onta, da ogni sporco di male, penetrandolo
con la sua Grazia e Immacolatezza. Ti benedico".
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8 dicembre 2017
"Cosa dovete fare voi ora, figli miei, se non andarle
incontro, se non dimezzare la strada con il vostro passo,
e
abbandonarvi al suo bianco splendore, e alle sue cure?
Beati
e benedetti coloro che credono e vivono la sua Maternità!"
"Mia piccola Maria, la Madonna s'innalza di radiosa purezza,
candida come il più lieve e trasparente velo dell'anima sua,
nella sua totale innocenza. Lei, la Madre, traspare nel suo
fulgore di luce Immacolata, mentre dall'altra parte si
estende l'umanità, sua figlia, nelle tenebre più oscure,
sporche dei suoi peccati nell'onta di ogni lordura. Come
possono tali realtà unirsi e uniformarsi, nelle loro
differenze, che pur si fanno fuse nell'amore di una madre
della sua figliolanza? E' Lei l'alba fulgida, più bianca
delle immacolate nevi, che si pone in cammino, che si piega,
e viene incontro ai suoi figli, per avvolgerli nel manto
della sua Immacolatezza: ricoprirli delle sue grazie, delle
sue doti, per ridare vita alla Grazia perduta.
E gli uomini cosa fanno? Si voltano, o non danno seguito al
suo richiamo. Ed allora ancora Ella piange, e dona le sue
lacrime, i suoi dolori materni, offre il Sangue di suo
Figlio, per riportare alla purezza perduta: si pone dinanzi
all'Altissimo per intercedere, e chiede proroga, offrendo la
sua maternità trafitta per essi, e chiede: "Lascia, o
Signore, che Io ancora mi prenda cura delle creature, che le
disponga nelle mie Acque Immacolate, che le riporti sotto la
Croce di mio Figlio, per irrorarli del suo preziosissimo
Sangue. Verranno da Me lavati, purificati, in modo che
riacquistino il candido biancore della loro primaria
innocenza battesimale, perché la propria veste dell'anima
torni pulita e degna di presenziare alla presenza di Te,
Padre Santissimo".
Cosa dovete fare voi ora, figli miei, se non andarle
incontro, se non dimezzare la strada con il vostro passo, e
abbandonarvi al suo bianco splendore, e alle sue cure? Beati
e benedetti coloro che credono e vivono la sua Maternità!
Saranno quelli che lì riacquisteranno la purezza della
Grazia e l'Immacolatezza dell'eternità. Ti benedico".
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10 dicembre 2017
"Figli miei, passano gli anni, e da quanti Natali Io ho
chiamato e chiamo,
e se voi non avrete risposto, se non ci
sarà stata verità di conversione alla mia Nascita,
non ci
sarà la vostra in Cielo"
"Mia piccola Maria, riponi solo tutto in Me, e rimani
abbandonata alla mia Volontà. Stasera nel Vangelo il
Battista richiama a conversione: una voce che grida nel
deserto, ma quanti l'ascoltano? Chiama a un cambiamento di
vita, ad una conversione, che è l'allontanamento dal peccato
che avviene mediante il pentimento, il lavaggio delle
lacrime del proprio dolore, ed oggi anche con il Sacramento
della Confessione, cercando dopo di non rifarlo più, e di
riparare al male fatto con un bene che risani.
Come vivere la conversione? Il Battista vi indica la strada
della penitenza e della mortificazione: di liberarvi da
orpelli, superfluo e sovrastrutture, per vivere
l'essenziale, che è: possedere Dio, l'amore suo, la carità.
Se non ci si libera da tali fardelli come può esserci la
nascita di Cristo in voi?
Ecco io grido oggi non in un deserto, ma in mezzo al
frastuono, ad ogni genere di confusione e caos, e forse
vengo ascoltato? Se vedeste in certe città: come viene
preparato il Natale? È una grande babilonia, sfoggio di ogni
vanità, lusso ed eventi, ogni tipo di teatro e opulenza. Che
hanno a che vedere queste cose con il significato della mia
Santa Nascita? Ove il segno autentico della mia attesa e
venuta? Gli uomini cercano grandezze, luminarie, ricchezze:
Io sono nato in una stalla! Cercano frastuono e stordimento:
Io sono venuto, e nasco nel silenzio! Essi vogliono
divertimenti e gozzoviglie: Io vengo nell'adorazione e nel
servizio!
Figli miei, passano gli anni, e da quanti Natali Io ho
chiamato e chiamo, e se voi non avrete risposto, se non ci
sarà stata verità di conversione alla mia Nascita, non ci
sarà la vostra in Cielo. Ti benedico".
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11 dicembre 2017
"Oggi l'umanità è paralizzata, è immobilizzata al suo male,
ma mentre il paralitico del Vangelo viene a Me,
e vuole
guarire, le persone di oggi non vogliono essere risanate"
"Mia piccola Maria, sei con Me, e con Me non devi temere né
la vita e né la morte. Alzati e cammina! alzati e cammina,
uomo!
Nel Vangelo di stasera mi portano un paralitico sul
lettuccio, e Io lo risano dicendogli, "I tuoi peccati ti
sono perdonati!". La gente d'intorno si scandalizza delle
mie parole: "come può Egli perdonare? Solo in Dio c'è il
perdono!". Gli intimo: "Alzati, e cammina!", poiché il
peccato paralizzo l'uomo, lo rende inerme, prigioniero,
schiavo, passivo: è un paralizzato a cui è impedito il
cammino di correre di andare incontro a Dio.
Oggi l'umanità è paralizzata, è immobilizzata al suo male,
ma mentre il paralitico del Vangelo viene a Me, e vuole
guarire, le persone di oggi non vogliono essere risanate:
stanno bene nella loro immobilità, nella prigionia del loro
male. Io offro le mie mani per tirarle su dal loro fango che
le impantana, ma esse si ritraggono, ed Io non posso
sanarle. Siate voi, figli miei, simili agli amici del
paralitico: il lettuccio del loro soccorso che lo porta Me.
La vostra fede, la vostra preghiera, il vostro sacrificio,
permette ancora che molti ottengano per voi perdono e
guarigione. Ti benedico".
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14 dicembre 2017
"Altri mistici hanno patito la notte oscura dell'anima: una
tenebra in cui non varca spiraglio di chiarore,
ove non c'è
più motivazione alla propria fede"
"Mia piccola Maria, stai serena, ciò che hai detto è per la
mia gloria, per far sì che sia vissuto in santità il mio
Sacramento nell'Eucaristia. Oggi nel Vangelo una voce grida
nel deserto ed è Giovanni Battista che richiama i figli a
conversione, e un altro Giovanni, Giovanni della Croce,
grida anch'egli dalle profondità più oscure delle sue
prigioni, la sua nostalgia di Dio e la sua sofferenza per il
ritorno al Signore delle creature. Il Battista offre la sua
penitenza, la sua mortificazione, il martirio della sua vita
perché dall'oscurità del peccato le creature ritornino alla
luce della Fede. Giovanni della Croce offre il tormento
degli abissi degli inferi che infieriscono su di lui con i
suoi demoni, le tenebre più fitte di un abbandono dell'anima
e non percepisce più senso al suo esistere e all'amore di
Dio: egli penetra gli abissi per innalzare gli uomini alla
luce Divina.
Altri mistici hanno patito la notte oscura dell'anima: una
tenebra in cui non varca spiraglio di chiarore, ove non c'è
più motivazione alla propria fede, ove ogni ingiustizia,
male, dolore, non ha risposta, ed è un grido che non ha
consolazione. Tali notti dello spirito sono riservati a
pochi, a causa della grande tribolazione data, per la prova
sì acuita, destinata agli eroi di Dio, che fanno discendere
nel buio della notte del mondo le piogge di luci che
irroreranno ancora grazie e fede. Sono essi i tempi più
dolorosi, le prove più acute che scavano l'anima e
fecondano: permettono che s'infonda maggiormente la luce del
vostro Signore, quando essa, pur non provando, pur lacerata
dall'asprezza e dall'arsura, grida la sua nostalgia, la sua
ricerca, e grida: "Dio, dove sei? Dove sei?".
Quando, figli miei, pur non patendo tali sofferenze, vivete
i tempi duri, i tempi di tentazione, di vittoriosi, sono
esse la potature che fanno sì male, ma scavano i vostri
peccati, lavano e purificano; sono i periodi più fecondi e
fruttuosi per crescere verso le altezze Divine. Anime mie,
lodate e siate liete, e grate della Fede, poiché è un dono,
che vi aiuta a comprendere e a contemplare la vita con le
bellezze della natura e goderne per darne lode al suo
Creatore, di sentirvi consolati e di provare il calore della
presenza Divina, dato che tutto ciò lo avete anche per le
sofferenze grandi e meritorie dei miei Santi, ed oggi voi ne
usufruite del loro frutto. Vi benedico".
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15 dicembre 2017
"Oggi, nel vostro tempo, è più che una generazione malvagia
e perversa;
anche se Iddio la ricolmasse solo di piogge, di
ogni bene, doni e provvidenza,
l'essere umano se ne
avvantaggerebbe a suo consumo: lo considererebbe dovuto e
scontato"
"Mia piccola Maria, rimani fiduciosa e abbandonata in Me;
ormai puoi solo pregare. Questa generazione è malvagia e
perversa, dice il Vangelo stasera: sia che si sia contenti e
sia stata cantata la fede con inni di gioia e lode, le
persone non hanno danzato; e sia che sia stato fatto lamento
di dolore, esse non hanno pianto. È venuto il Battista con
la sua penitenza e mortificazione ed è stato considerato un
indemoniato; è venuto il Figlio dell'uomo, il Figlio di Dio,
che ha mangiato e bevuto con i peccatori, ed è stato
considerato un beone e un mangione, che si diletta con essi.
Non c'è segno che possa attrarre l'uomo verso Dio, se l'uomo
non vuol credere: non c'è peggiore sordo di chi non vuol
sentire!
Oggi, nel vostro tempo, è più che una generazione malvagia e
perversa; anche se Iddio la ricolmasse solo di piogge, di
ogni bene, doni e provvidenza, l'essere umano se ne
avvantaggerebbe a suo consumo: lo considererebbe dovuto e
scontato, appropriandosene il merito senza rendere
gratitudine e lode al suo Creatore. Se venisse, richiamando
alla penitenza, provando con il dolore, si griderebbe allo
scandalo, e si rivolterebbero contro il Cielo: se non si
vuol credere non si crede! Io vi dico che: anche se oggi si
vedessero i morti risorgere ne darebbero la loro
spiegazione, e ogni giustificazione, per proseguire nel loro
voler stare nel peccato e nel rifiuto di Dio.
Le creature corrono senza una meta, corrono agitandosi
contro se stesse, vivono affannandosi senza dare senso alla
propria corsa, senza dare motivazioni alla propria
esistenza. Si vive alla ricerca di ogni insipienza che non
appaga, e si rimane nella propria infelicità, nel vuoto in
una ricerca ed un affanno che non ha un fine. Si rifiuta
Colui che solo può dare sazietà e appagamento ad ogni fame,
abbeverare ad ogni sete, dare luce al percorso della vita e
all'arrivo della sua fine. Le mie opere hanno dato
testimonianza di Chi sono Io e della mia Sapienza. Le vostre
opere che cosa testimoniano? Ti benedico".
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16 dicembre 2017
"Giovanni viene a dare testimonianza alla Luce per indicare
il cammino di ritorno agli uomini verso l'Eterno.
Egli
indica la via: è una voce che grida nel deserto poiché gli
uomini sono aridi nel cuore"
"Mia piccola Maria, ma ci sono Io che ti amo tanto! Lo so:
fa soffrire che i figli siano lontani, disinteressati. Non
ti senti amata: ti senti abbandonata da loro, e ciò accade
non tanto per loro causa, quanto per il demonio che li
acceca. Questo dolore, figlia, ti unisce Me: ti offre un
puntino di comprensione al mio dolore che è assai più
grande. E' immenso il mio patire, dato che il mio amore è
perfetto: sono stato crocifisso per i figli dai quali oggi
vengo ripudiato. Giunge però la gioia quando li vedrò
tornare nella Patria Celeste come figli amati risorti. Anche
per te tutto cambierà!
Stasera nel Vangelo Giovanni viene a dare testimonianza alla
Luce per indicare il cammino di ritorno agli uomini verso
l'Eterno. Egli indica la via: è una voce che grida nel
deserto poiché gli uomini sono aridi nel cuore.
Ancora la Chiesa, con il Battista, chiama come voce che
grida nel deserto del disamore umano che si è fatto duro e
sordo, per dare luce al cammino, al viaggio che porta alla
mia Nascita. Quando finirà il ciclo della propria vita chi
vi inviterà, v'inciterà, chi vi farà luce per il mio
incontro? Poiché non l'avete accolto sulla terra, chi vi
darà più il mio giorno divino? In questa domenica, chiamata
del 'Gaudete', della gioia, Iddio ve la offre perché
possiate prendere vigore e sostegno nel percorso
dell'Avvento, che conduce alla mia Capanna e al mio
incontro: la gioia di nascere in Me.
Maria e Giuseppe sono in viaggio: la Madre ha il ventre
rigonfio nell'ultimo periodo di gestazione; la via da
percorrere è dura, difficoltosa, da sentieri inagibili e in
mezzo, a quel tempo, ad ogni sorta di pericoli, confortati e
sorretti solo dall'asinello e abbandonati alla pura Volontà
di Dio, che li guida. Ma, giunti quasi al termine del
percorso, mentre fanno una sosta per dare riposo alla loro
stanchezza e per rifocillare le proprie forze, Maria e
Giuseppe, facendo discorsi celestiali, si sentono quasi
innalzare da terra, e una luce squarcia il cielo e li
circonda tutt'intorno, dando loro una grande gioia: appaiono
Cherubini e Angeli che vengono a confortarli, a dare
incitamento perché con lena e fiducia riprendano la via
verso Betlemme; la luce indica il cammino. Anche voi, figli
miei, ritempratevi e siate gioiosi! Io sono già venuto, ma è
la fedeltà al vostro cammino che vi conduce a Me per far si
che mi accogliate, e sia la mia Nascita in voi. Ti
benedico".
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18 dicembre 2017
"Anche voi, figli, abbiate fede! Incarnate la fede in voi,
dato che nulla è impossibile a Dio.
E nella vostra fede Egli
darà nascita a voi nel vostro cuore, a Gesù Cristo, al suo
Amore Divino"
"Mia piccola Maria, ciò che ti ho detto accade e non temere
per le risorse: Io te le farò anche piovere dal cielo.
'Ecco, dice il Vangelo stasera, la Vergine partorirà un
figlio che chiamerà l' Emanuele, cioè Dio con noi'. E come è
possibile, dicono, che sempre, e ancor più oggi, che una
Vergine possa partorire un Figlio, e un tale Figlio?
L'Angelo ha risposto: "Nulla è impossibile a Dio!" Come può
sussistere il creato, l'universo, e ciò che lo contiene? E
come possono formarsi le viscere dell'uomo nel grembo
materno? Chi le plasma? Come può crescere uno stelo d'erba?
Per abitudine vi sembra tutto scontato, eppure ogni cosa
creata è un prodigio, poiché l'essere umano dà la sua
spiegazione scientifica, e vi spiega l'evolversi della
formazione, ma non la risposta alla sua origine: cos'è che
fa esplodere la vita? Chi ne ha dato la scintilla? Tutto
viene da Dio! Quindi anche la Nascita di un Figlio da una
Vergine gli appartiene.
Giuseppe, a tale notizia, anch'egli, dinanzi al candore di
Maria, non riusciva a comprendere ma, da uomo giusto, non la
sottopose a condanna e al ludibrio pubblico: si pose in
preghiera con suppliche all'Eterno perché gliene desse
risposta; e in sogno il Padre Celeste sovvenne alla sua
domanda: "E' la Vergine predetta, la Madre del Messia!".
Anche voi, figli, abbiate fede! Incarnate la fede in voi,
dato che nulla è impossibile a Dio. E nella vostra fede Egli
darà nascita a voi nel vostro cuore, a Gesù Cristo, al suo
Amore Divino. Quando siete interpellati da situazioni
inspiegabili che non hanno via d'uscita, e vi sembrano
incomprensibili, pregate! Chiedete al Padre Santissimo, con
un cuore sincero, nella ricerca della verità: sempre Egli
accorre con la sua risposta e con la sua pace. Ti benedico".
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20 dicembre 2017
"Se non avete potuto vivere liberi, pur nella grazia, nella
santità del vostro stato,
ma costretti dall'obbedienza alle
restrizioni, voi volerete
e librerete nella pura libertà
degli azzurri Cieli del Regno"
Mia piccola Maria, puoi dire a Don A. che Io sarei lieto,
felice, che lui potesse andare al santuario di Gimigliano
perché ne farebbe di nuovo luogo di lode, di inni, di
preghiera: si riaprirebbe alla devozione e al culto,
rinnovandone il messaggio, ma bisogna pregare e soprattutto
avere l'autorizzazione del Vescovo. Io sono la Volontà
suprema, che si sottopone però alle norme della sua Chiesa;
se il Vescovo accoglie, ciò è bastante per andare; non si
preoccupi poi degli scrupoli, del pensiero della contrarietà
dei suoi confratelli.
Ecco, la Madonna stessa stasera nel Vangelo si sottopone
alla Santissima Volontà di Dio nell'Incarnazione del Verbo
che comprende, non solo la gioia della Nascita del figlio
Divino, ma l'attuazione nel dolore crocifisso delle profezie
conosciute. Voi dovete incarnare la Santa Parola che vi è
trasmessa, farne carne nello spirito e nella vostra
corporeità unita, unico battito che esprime il mio Cuore, ed
Essa si attua ubbidendo al volere Divino.
Don A. porta incarnata in sé la Madre Santissima, la
diffonde ovunque va: egli La vive e La esprime poiché è
parte incarnata del suo essere. Se non avete potuto vivere
liberi, pur nella grazia, nella santità del vostro stato, ma
costretti dall'obbedienza alle restrizioni, voi volerete e
librerete nella pura libertà degli azzurri Cieli del Regno.
Ti benedico".
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22 dicembre 2017
"Quale è l'inno massimo da offrire al Signore se non
l'adempimento al suo Santo Volere?"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo innalza il Magnificat
di Maria che loda nel suo inno di ringraziamento
l'Altissimo, pur in mezzo alle sue pene e sofferenze, nella
totale donazione di Sé stessa. Anche voi siete chiamati a
fare il vostro tributo di gratitudine e di lode, pur in
mezzo a prove e dolori; e di cosa dovete ringraziare? Che
Dio vi ama, che il suo sguardo vi segue per tutta
l'esistenza, per la salvezza e per la vita eterna. Sappiate
guardare il bene che ricevete! Di quanti benefici e grazie
il Signore vi ricolma! E non ve ne rendete conto, mentre
invece per ogni affanno vi rivoltate contro, dandogliene la
colpa.
Sia il vostro sguardo e il vostro cuore innalzato al Cielo,
allora per quanto le fiamme delle prove, con il patire che
ne consegue, vi facciano soffrire, esse non potranno fare
altro che lambirvi; ma il vostro spirito si unisce e
s'innalza al Cielo sì da divenire fiamme che vi infervorano
nell' Amore divino, e non vi consumano. Quale è l'inno
massimo da offrire al Signore se non l'adempimento al suo
Santo Volere, se non l'obbedienza ai divini Comandi, se non
la carità profusa che vi ho insegnato?
Allora il vostro Magnificat è la vostra vita che si fa
donazione, primizia in offerta di ringraziamento alla Santa
Mensa, che si unisce alla Divina Eucaristia.
Figli miei, sappiate essere riconoscenti! Rendete grazie,
dato che tutto da Dio è stato dato in dono; e il tutto che è
Lui vuole farsi l'interezza del vostro dono. Ti benedico".
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23 dicembre 2017
"Voglio, come in mia Madre, fare dimora in voi, fare unità,
divenire,
non solo un unico spirito ma, dato che mi ricevete
nell'Eucarestia,
anche carne e sangue che permettono che
Io in voi ami, operi, sparga santità,
per diffondere la mia
Luce, ed incarnare, tramite ognuno di voi, l'umanità"
"Mia piccola Maria, Io sono felice della ritrovata unione
nella famiglia e nel riavvicinamento del matrimonio
sacramentale. Avrai altre occasioni di incontro con tuo
marito. Stai felice e abbandonata in Me, ed Io ti aprirò la
strada.
Stasera il Vangelo vi presenta l'Annunciazione di Maria.
L'Arcangelo Gabriele annuncia l'Incarnazione, e la mia
Nascita. La Madre Santissima, a tale annuncio rimane
sgomenta, stupita, non per la visione dell'Angelo che da
sempre era usuale a vedere, e colloquiarvi. Continuamente
Ella viveva sospesa nella sua dimensione di realtà
celestiali, ma rimase perplessa per l'annuncio di divenire
la Madre di Dio, conoscendo bene le Scritture: mai pensiero
le ha sfiorato che potesse essere Lei tale Madre; la sua
profondissima umiltà non la faceva ritenere degna di così
immenso dono. Eppure era proprio il suo Grembo Immacolato lo
Scrigno prezioso, il Tabernacolo purissimo e santo. E solo
Lei poteva accogliere il Verbo di Dio, contenere Dio stesso,
per offrirlo agli uomini in una Maternità divina, che si
dilata a tutti.
Io cerco anche in voi di rivivere la mia Incarnazione come
avvenne in mia Madre che, seppur colmata di privilegi, l'ha
vissuta nella sua potenzialità di creatura. Se voi volete!
Dipende dalla vostra volontà. Dovete fare una scelta:
liberarvi dal peccato perché desiderate accogliermi; dovete
spazzare, rendere pulita l'anima vostra, in modo che Io vi
entri e vi abiti.
Davide voleva costruirmi un tempio, che poi suo figlio
Salomone costruì, così descrive la 1° lettura. Voi oggi
siete pieni di templi, chiese e basiliche, anche di grande
bellezza, che servono a voi come luogo di riunione di
preghiera, ma la cosa che Io voglio è il vostro cuore: lì è
il mio Tempio! Voglio, come in mia Madre, fare dimora in
voi, fare unità, divenire, non solo un unico spirito ma,
dato che mi ricevete nell'Eucarestia, anche carne e sangue
che permettono che Io in voi ami, operi, sparga santità, per
diffondere la mia Luce, ed incarnare, tramite ognuno di voi,
l'umanità.
Guardate alla Madonna! Lei vi inviterà a vivere il processo
dell'Incarnazione. Non volete, figli, che Io abiti
nell'anima vostra? Solo coloro che mi hanno posseduto hanno
vissuto in pienezza il senso della loro esistenza e
conoscenza, pur nelle prove, la vera felicità. Ti benedico".
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25 dicembre 2017
"Anime mie, siate come la Madre Santissima che mi allatta e
mi adora,
come Giuseppe che si pone al servizio, come gli
angeli che mi annunciano.
Siate la mia capanna, ed io sarò
nato in voi!"
Mia piccola Maria, queste grazie ti sono state già concesse,
ma si attuano nei suoi tempi. Ecco, voi celebrate il Santo
Natale, la mia Nascita. Ma Io sono già nato nel mio periodo
storico: se ne ricorda l'Evento nella sua salvezza e per
fare in modo che voi lo accogliate per farmi nascere in voi.
Iddio, che non è stato mai generato, si fa Bambino per
tutti: nasce bello, radioso, con le braccine aperte, per
darsi all'intera umanità e per farsi vostro dono. Ma voi,
figli miei, mi volete accogliere e prendere tra le vostre
braccia? Volete farvi mia capanna perché vi possa nascere?
La Madre mia mi dona il suo latte materno, e voi, mie
creature, volete darmi il vostro latte d'amore? Giuseppe nel
suo lavoro si pone al servizio per rendere più decente e
degna la mia mangiatoia e si prostra poi a terra per
adorarmi e ringraziare l'Eterno che si è fatto Bambino per
tutti. E voi volete farvi a mio servizio e dei fratelli,
prostrandovi poi in adorazione di ringraziamento per la mia
Venuta?
Gli Angeli annunciano tale gioia al mondo intero, in tutti i
tempi, e voi siete disposti a portarmi ed annunciarmi al
mondo?
Guardo la terra e la vedo una parte allestita a festa,
ricolma di luminarie e banchetti, ma spesso è dimentica di
Me. Altri paesi pagani festeggiano il Natale, che diviene
però una festa a sé: non porta nessuna insegna di Me e
nessun significato. Voi vi dilettate nei vostri
festeggiamenti, mentre una grande parte dell'umanità soffre
tra guerre, fame, malattie ed ingiustizie, e questo accade
non perché Io non sia nato per tutti loro, ma perché se i
miei cristiani mi vivessero, se realmente fossi nato per
loto, non accadrebbero più queste cose, e tutto sarebbe
sanato.
Anime mie, siate come la Madre Santissima che mi allatta e
mi adora, come Giuseppe che si pone al servizio, come gli
angeli che mi annunciano. Siate la mia capanna, ed io sarò
nato in voi! Ti benedico".
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26 dicembre 2017
"Il piccolo Stefano da fanciullo mi seguiva e partecipava ai
miei Insegnamenti:
quante carezze al suo volto e quante
dalla Madre Mia, che con tenerezza materna lo seguiva!
Noi
conoscevamo la sua santità e il suo futuro martirio"
"Mia piccola Maria, ciò che provi è per l'impatto
dell'emozione che hai sentito nell'incontro con tuo marito,
ma che riprenderà a farsi normale nelle prossime occasioni.
Oggi celebrate il martirio di Santo Stefano: ieri l'inno
alla vita che nasce sulla terra nella mia Venuta, oggi il
martirio nella nascita al cielo! Stefano era un giovane,
ragazzo integro, verace, che per testimoniare la Sapienza di
Dio si offre agli aguzzini del nemico, e le fiamme dello
Spirito Santo che divampano nel suo cuore innocente parlano
per lui, ed egli testimonia chi è Dio, provocando l'ira dei
diavoli che fomentano le genti. Egli è sangue, che è semenza
di vita, per irrorare la Terra d'Israele: per plasmare tanta
durezza nei cuori dei suoi figli, che si dilata al mondo
intero, ed anche, nel suo frutto, ai vostri giorni.
Il piccolo Stefano da fanciullo mi seguiva e partecipava ai
miei Insegnamenti: quante carezze al suo volto e quante
dalla Madre Mia, che con tenerezza materna lo seguiva! Noi
conoscevamo la sua santità e il suo futuro martirio. Egli
muore Santo poiché, anima innocente, si abbandona con il suo
spirito totalmente al Padre Celeste, e perché perdona i suoi
uccisori. Pure voi, anime mie, siete chiamate a vivere con
integrità e fedeltà il vostro di martirio, che se non è nel
sangue è nel percorso delle prove dell'esistenza.
Si viene nella vita, nascendo sulla terra, e si va alla vita
eterna, nascendo al Cielo. Ma vi si nasce mediante il
travaglio del suo dolore. Ne farete santità se anche voi
vivrete in stato di grazia, se sarete abbandonati alla
volontà del Padre Santissimo, se perdonerete i vostri nemici
e se chiederete perdono per le vostre colpe. Vivendo in
santità voi, dall'esistenza terrena all'esistenza in Cielo,
avrete celebrato la vita. Ti benedico".
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27 dicembre 2017
"Amate come Giovanni il mio Divin Cuore, amate la Madonna e
ne scoprirete, come lui,
le meraviglie, e l'amore che vi
renderà intrepidi e forti alla vostra croce"
"Mia piccola Maria, oggi ricordate il mio Giovanni: Giovanni
dal cuore intrepido, una fiamma ardente d'amore,
appassionato e puro, il più giovane, il più innocente, il
più amoroso tra gli apostoli, con l'animo di un fanciullo
che voleva sempre sapere di Me, accelerava sempre il passo
pur di raggiungermi e starmi accanto, non faceva che
chiedere, farmi domande, conoscermi, posava il suo capo sul
mio Cuore alla ricerca del mio amore: quel Cuore che ha così
amato e che ha donato a lui, povero e semplice pescatore, i
segreti più intimi e la conoscenza dei misteri Divini, che
giungono ancora presso di voi.
Giovanni capiva di Me e restava estasiato al mio sguardo: mi
ha compreso e seguito fedelmente fino alla croce. Il suo
segreto è stato il mio Cuore, la mia amicizia, il suo
rapporto profondo e personale unito alla mia adorazione
Divina.
Il suo altro segreto è l'amore alla Madonna che ha sempre
accolto da Madre: quante volte accorreva alla sua casa e
chiamava: "Madre, Madre!", e Lei lo ha sostenuto
spiritualmente nel dargli forza sotto la croce, ma anche
Giovanni quante volte l'ha soccorsa nel percorso della Via
Crucis, quante volte la rialzava dai suoi mancamenti! L'ha
presa con il cuore, indicato da Me, e nella piccola casa di
Efeso, in quegli anni condivisi con Lei, oltre
all'apostolato, egli si affaccendava per procurare
assistenza, cibo, con le sue mille premure e accortezze alla
Madre del cuore suo. E chi L'ha pianta ed ha sofferto di più
per la sua dipartita se non Giovanni? Quale è stato l'ultimo
saluto alla terra nella sua veneranda età se non Gesù e
Maria? Amate come Giovanni il mio Divin Cuore, amate la
Madonna e ne scoprirete, come lui, le meraviglie, e l'amore
che vi renderà intrepidi e forti alla vostra croce. Ti
benedico".
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30 dicembre 2017
"Oggi che celebrate la Santa Famiglia, affidatele le vostre.
Essa è il modello, l'emblema per eccellenza di ciò che
dovrebbe essere la famiglia oggi"
"Mia Piccola Maria, sono Io che ti parlo nel cuore, e queste
persone per cui tu mi preghi, per richiesta di Don F., sono
a Me presenti: la date a Me che sono il Medico e la
Medicina. Voi potete pregare e fare nella carità tutto ciò
che la Chiesa vi offre con i suoi mezzi, poi però tocca a
loro, con la lotta della loro volontà, della loro
conversione, la propria liberazione.
Oggi che celebrate la Santa Famiglia, affidatele le vostre.
Essa è il modello, l'emblema per eccellenza di ciò che
dovrebbe essere la famiglia oggi: viva, sana, santa, che si
fa cellula della vita che nasce, in cui cresce e si educa,
di cui si ha cura e si accompagna fino alla morte.
La Santa Famiglia ha vissuto la totalità della sua unione
poiché cementata dalla preghiera, dall'adorazione, dal
silenzio reciproco. Nessuno prevarica sull'altro o detiene
un potere, ma ognuno vive in pienezza la propria vocazione,
il proprio stato come dono. La famiglia oggi s'infrange e si
rompe poiché non è fortificata, non è costruita sulla
roccia, non è cementata dalla preghiera, dall'adorazione,
dal servizio, cioè dall'unione con Dio, che è suo Creatore
che l'accresce e fonde a sua Unità. La famiglia è snaturata,
perde il suo senso, ne nasce il caos: il demonio l'attacca,
la ferisce e la distrugge per annientare la vita e l'amore,
che, per essa, detiene i cardini dell'intera società
smembrata.
Non ci sono più regole che danno stabilità ed ordine a tutto
lo stato sociale ed alla salute dell'uomo.
Il padre torni ad essere presente, a farsi presente: sia
tenero ma severo, dia protezione e soccorso, ma anche regole
ed esempio; la madre ritrovi la sua femminilità, la sua
grazia nella maternità, che non è inferiorità al ruolo
paterno; anzi la sua tenerezza orna e feconda
nell'educazione e nella cura data. I figli si ritrovano
protetti e accompagnati nel loro cammino; ma siano essi
riconoscenti, amorevoli ed obbedienti, onorando i propri
genitori.
Se la famiglia vivesse questa strada, l'umanità ritroverebbe
sé stessa. Nelle crisi, nelle grandi problematiche e
sofferenze, nelle divisioni, pregate la Santa Famiglia, fate
Comunioni, fate celebrate Sante Messe, chiedete aiuto nelle
circostanze gravose perché Iddio viene incontro alla vostra
buona volontà, ma richiede anche che fra di voi ci sia non
l'isolamento, ma la carità dell'appoggio, del sostegno, e
del soccorso delle vostre famiglie. Ti benedico".
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31 dicembre 2017
"Ora tocca a voi farvi plasmare da Lei, dalla sua Maternità,
per farvi carne santa che si fonde al Corpo di suo Figlio
perché sia oblazione, riscatto, impetrazione, sacrificio
gradito,
e ringraziamento All'altissimo Signore per la sua
gloria, che si fa vostra"
"Mia piccola Maria, chi mi cerca ogni giorno e mi desidera
già mi loda e vive il suo ringraziamento. Stasera voi
celebrate il Tedeum, l'inno di ringraziamento per l'anno
passato, un anno che in ogni giorno è stato tempestato per
ognuno di voi di ogni beneficio da Dio, pur se non ve ne
rendete spesso conto. Credete di possedere e che sia vostro
ciò che siete e avete, mentre tutto vi è stato dato in dono.
Chi ha un cuore grato, che sa essere riconoscente e
riconosce i benefici ricevuti se non un cuore umile e
adorante? Se non un cuore che ama e si pone al servizio di
Dio per l'altro?
Nel Vangelo stasera dei semplici pastori sono invitati a
contemplare la Natività, ed essi ne giubilano e ne rendono
lode al Padre Celeste poiché hanno potuto vedere e adorare
la Nascita di Dio. I Magi, i sapienti venuti dall'oriente si
prostrarono adoranti nella loro ricerca che si attua nella
risposta della visione del Divino Bambino. Gli Angeli
inneggiano alla gloria di Dio perché vivono della sua
adorazione. La Madonna canta il suo Magnificat, come molti
miei amati e Santi, poiché essi hanno riconosciuto la loro
piccolezza e la grandezza della maestosità dell'Altissimo:
hanno amato e avuto discernimento della sua Magnificità.
La Madre Santissima canta il suo canto di lode nel tempo
della gioia ma renderà grazie al Sovrano Signore anche nel
pianto sotto la Croce poiché ha assunto in sé
l'assimilazione di ciò che proviene da Dio: porta sempre il
suo massimo valore e il suo bene di salvezza, e da Lui
attende solo la santità, dato che nella Croce ne riconosce
il senso e il valore.
La vostra lode è vissuta nel tempo di ogni giorno quando l'
arricchite di beni preziosi nei doni e negli insegnamenti
divini; il tempo non ritorna, ma se ricolmato e tempestato
di preziosità santa, esso non è andato perduto, e vi verrà
restituito con la sua ricchezza. Ma se vissuto vanamente e
sciupato senza la presenza del vostro Signore, sarà
disperso, e chi ve lo potrà dare più indietro? L'inno di
ringraziamento si fa massimo, nell'eccellenza del suo dono,
nell'offerta della vostra persona che si offre e si unisce
al sacrificio dell'Eucarestia, che è proprio l'eccellenza
del rendimento di grazie.
Oggi che celebrate la Divina Maternità di Maria, è Lei che
forma il Corpo dell'Eucaristia per darlo a voi e farne un
inno. Ora tocca a voi farvi plasmare da Lei, dalla sua
Maternità, per farvi carne santa che si fonde al Corpo di
suo Figlio perché sia oblazione, riscatto, impetrazione,
sacrificio gradito, e ringraziamento All'altissimo Signore
per la sua gloria, che si fa vostra. Ti benedico". |
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