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Ave Maria!
1 luglio 2013
"Ancora l'Eterno ricerca in coloro che Lo amano
l'intercessione
piena di misericordia, forte, coraggiosa, intrepida di
Abramo"
"Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi presenta la
preghiera intrepida, veemente, coraggiosa verso il trono
dell'altissimo di Abramo che intercede per Sodoma e Gomorra
perché sia sottratta dalla sua distruzione. Abramo grida:
"Signore Iddio, se trovassi in essa 50 giusti, per la loro
giustizia non salverai l'intera città?". Ed il Padre Eterno
rispose: " Per i meriti di questi 50 giusti la salverò!". "E
se ve ne fossero 40, e poi 30, 20 e infine 10 giusti, per
essi non la salverai?"… E ad ogni invocazione di
intercessione Iddio rispose: "La salverò!". Ma il Padre
Santissimo non trovò nemmeno 10 giusti che facessero luce
con il loro bene all'oscurità del male di Sodoma. Ancora l'
Eterno ricerca in coloro che Lo amano l'intercessione piena
di misericordia, forte, coraggiosa, intrepida di Abramo
perché interceda per la salvezza di questo mondo devastato
dal male, che fermi l'avanzata del demonio che vuole
distruggerlo. Ma quanti sono? Così pochi!... Anche coloro
che dicono di amarmi, pregano per lo più per sé stessi: non
rivivono in pienezza la mia misericordia nel cuore, nella
preghiera, nell'opera. E come essere tali?
Il vangelo vi risponde: "Seguitemi! Lasciate che i morti
seppelliscano i morti! Non andate dietro a coloro che vivono
della morte del mondo. Seguirli è condurvi a morte. Seguite
Me, che sono la Vita, e sarete portatori della mia Vita tra
i morti. Non lasciatevi condizionare dagli usi e dalle
tradizioni umane che si ripiegano ad un pensiero comune che
vi arresta nella crescita dello spirito, del primato di Dio.
Non divenite prigionieri dei compromessi della mentalità
umana che portano all'esteriorità, alla vanità, al
compiacimento dell''uomo per discriminare la supremazia
dell'amore e della verità di Dio. Il cristiano è colui che
rompe, che spezza gli schemi che incatenano alla parvenza,
che non permettono che si pongano le ali per salire verso
l'alto, anche se ciò gli causerà disapprovazione dal mondo.
Solo con questa libertà interiore si avrà una compassione,
una misericordia piena di Me nel cuore, nella preghiera,
nell'opera, e diverrà, con la sua persona, intercessione a
Dio per la salvezza degli uomini, sarà muraglia, difesa
dall'avanzata della distruzione del nemico, e diverrà
portatore egli stesso della mia Vita. Chiedete per i meriti
di Cristo e per i meriti del bene dei giusti che vivono
sulla terra. Ti benedico".
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2 luglio 2013
"Distruzioni, cataclismi, maremoti, guerra… sono sempre
conseguenza del peccato.
Essi avvengono poiché non è vissuta la Sapienza di Dio"
"Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi presenta la
fuga e la liberazione di Lot che si salva dalla distruzione
da Sodoma poiché si è affidato e rifugiato nel Padre Eterno.
Distruzioni, cataclismi, maremoti, guerre… sono sempre
conseguenza del peccato. Essi avvengono poiché non è vissuta
la Sapienza di Dio; infatti nella sua fuga la moglie di Lot
si volta a guardare, nonostante il Comando divino di non
farlo, perché presa nella nostalgia del passato, che è il
peccato, e diviene una statua di sale. Ella ha testimoniato
l'insipienza, la dissacrazione della Sapienza di Dio con i
suoi doni di salvezza, che ella ha sprecato.
Nel Vangelo la barca, ove Io sono con i miei Apostoli, è
preda dalle furie delle acque. Imperversa la tempesta il cui
vento contrario è agitato dal nemico. Ma Io dico loro: "Non
abbiate timore, uomini di poca fede, ci sono Io!". C'è la
mia Persona: e ad un mio cenno ritorna la pace. Dinanzi ad
ogni disastro Io vi offro la medicina, l'ancora di salvezza
che è in Me: vi offro Me stesso! Vi offro un mezzo potente
che in questo mese si ricorda e si celebra, e che è quello
del mio Preziosissimo Sangue. Il mio Sangue versato per voi,
che dalle mie vene ha travasato sulla Croce; ne ho irrorata
e penetrata la terra; e ancora discende per bagnarla,
purificarla e redimerla. Ah, se tutti gli uomini invocassero
il mio divin Sangue! Esso darebbe pace ai moti impetuosi e
contrari della natura: porterebbe salute alle menti, cura ai
corpi e farmaco di guarigione, porta pace ove c'è il
subbuglio e la divisione, ove si fomenta la guerra. Dinanzi
al mio divin Sangue satana s'arresta, digrigna i denti, e
fugge.
Ah, se i sacerdoti tutti invocassero il mio Preziosissimo
Sangue sul capo dei propri penitenti e fedeli: quante
guarigioni e liberazioni di ossessi! Il mio divin Sangue è
mezzo potente! Uomini di poca fede, se vi credeste e lo
effettuaste, quale trasformazione al bene e alla salute!
Ancora il mio Santissimo Sangue si offre e travasa dalle
Mense degli altari nell'Eucaristia, dai sofferenti che
offrono il loro dolore, e in quelli che Lo invocano: sempre
dalla mia Croce Esso discende per espandersi e fecondare
l'umanità. Ma voi ponetevi sotto la mia Croce in preghiera
per raccoglierlo nelle vostre mani; ponetevi a riceverlo
nella Comunione; farete sì che Esso penetri e scorra nelle
vostre vene sicché vi farete Sangue mio: diverrete una pur
sua piccola goccia che porterete ovunque, dinanzi al quale
satana fuggirà nel terrore: ci sarà liberazione e sanità. Il
mio Sangue è una potenza, abbiate fede! Ti benedico".
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5 luglio 2013
"Quanti fratelli, amandoli in Me, ne porterete a salvezza!
Li ritroverete commensali nel Banchetto Celeste!"
"Mia piccola Maria, stai abbandonata e in attesa. Non
chiedere più e non cercare: sarò Io a chiamarti e ad
indicarti il luogo. Cosa accadde ad Abramo? Io lo chiamai
dal suo paese di origine e lo condussi verso la terra in cui
doveva vivere. Così anche tu potrai dire: questo è il posto
che Dio ha scelto per me e dove dovrò stare!".
Oggi nel vangelo gli uomini si scandalizzano di Me poiché
mangio tra i peccatori e gli impuri. Io sono in mezzo a loro
per condurli a salvezza, e dico: "Non sono i sani ad aver
bisogno del medico, ma i malati. Non sono venuto a chiamare
i giusti ma i peccatori". E come potrei salvarli se non
attraverso la mia Misericordia? Ancor oggi gli uomini si
scandalizzano della mia Misericordia che si protende su
tutti, persino sui malvagi. Io vi attesto: che me ne faccio
di figli che vanno perduti? La vita dell'uomo è solo un
battito di ciglia dell'eternità di Dio, e per un battito di
ciglia, per quanto sia stata errata tale esistenza, dovrà
pagare con un' eternità di dolore? Per questo Io cercherò
con tutti i mezzi per poterlo sottrarre ad essa. In ogni
modo la mia Misericordia cercherà di salvare, e userò anche
voi perché siate i canali della mia divina Misericordia.
Ricordate che la vostra pietà, la vostra fede, i buoni
sentimenti, sono sempre grazie che vi vengono date dal
Cielo, pur se condivise dal merito della vostra adesione e
corrispondenza. Pure voi siete i salvati dalla mia
Misericordia, e nella misura in cui avete ricevuto siete
chiamati a ridonare, nel vostro amore: quanti fratelli
malati e infelici infettati dal diavolo salvereste! Ecco, la
compassione umana è il primo gradino di una carità che però
è incostante e fallace poiché dinanzi alla durezza e alla incorrispondenza s'arresta; ella deve assimilarsi e ricevere
dalla mia, che è la vera Medicina che cura sino alla
profondità del cuore umano le sue ferite. Essa è santa
poiché si eleva nel suo purissimo amore al disopra delle
miserie umane: è divina e nasce dalle mie viscere per
condurvi alla Patria Celeste.
Il Vangelo vi risponde stasera: "Seguitemi!". Ed oggi,
giorno dedicato al mio divin Cuore nel I° venerdì del mese
Io vi invito: "Tuffatevi in Esso, immergetevi, plasmatevi al
mio Cuore!". La vostra non sia una devozione blanda,
superficiale, ma un'adorazione profonda che si forma e si
nutre alla preghiera intensa e costante: una preghiera che
non è un segno di croce a scarabocchio, né un pensiero o due
parole veloci a forma di preghiera, ma un tempo scandito
ogni giorno, un tempo dato che sia almeno di un'ora e, per
chi può, anche maggiore. La giornata sia disposta ad azioni
verso il bene: una carità offerta al mio divin Cuore e al
Cuore della Madre mia. Siate sempre più presso l'altare,
alla Mensa dell' Eucaristia; in questo stato vissuto Io vi
assimilo ad esso: travaserò nei vostri cuori torrenti della
grazia della mia divina Misericordia; sarete i suoi
conduttori; e quanti fratelli, amandoli in Me, ne porterete
a salvezza! Li ritroverete commensali nel Banchetto Celeste,
che da malati si sono fatti sani, da peccatori si sono fatti
giusti nel condividere insieme la gioia della mia divina
Misericordia infinita. Ti benedico".
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6 luglio 2013
"Chiamo la Chiesa, i sacerdoti, i laici che si mettono al
suo servizio
a diffondere la mia Parola nel cammino del mondo"
"Mia piccola Maria, stasera il vangelo vi chiama ad essere
evangelizzatori. Tutti vi chiama ad esser annunciatori della
lieta Novella. E molti diranno: "E come possiamo noi,
Signore, che viviamo nel chiuso del chiostro del nostro
Convento, o vincolati da doveri familiari nelle ristrettezze
delle mura domestiche, o incapaci di parola?... Figli miei,
Io vi dico che molti sono stati miei missionari e si sono
fatti santi anche se il loro piede non ha varcato la soglia
della loro casa o del loro ristretto ambiente. Lo hanno
potuto perché si sono offerti, hanno donato la propria vita
in modo che fosse ricchezza e santità di raccolto nelle
missioni, perché il Signore mandasse abbondanza di operai a
lavorare per la sua Messe. La prima evangelizzazione si
attua mediante l'orazione per far sì che faccia luce, dia
fortezza e capacità. Vi farete così i procacciatori di
scorte di cibo spirituale che devono alimentare per dare
vigore a quelli che sono in avanguardia nelle missioni, o
simili a quelli che dietro le file ricaricano di munizioni
le armi per far sì che ne siano provvisti coloro che devono
combattere il nemico in prima linea. 2° - É la testimonianza
di una vita santa che mi testimonia nella carità. 3° - É
dare una parola con semplicità, insegnando nella verità del
mio vangelo: lo attuano i genitori, educando i figli alla
fede, dando e diffondendo nella mia Parola i propri cari o
quelli che Iddio fa loro incontrare. Già voi in questo modo
siete miei evangelizzatori.
Chiamo poi la Chiesa, i sacerdoti, i laici che si mettono al
suo servizio, a diffondere la mia Parola nel cammino del
mondo. É una Chiesa missionaria però solo quando, ancor
prima che ponga il passo al cammino, è missionaria nel
cuore, vivendo l'annuncio della Buona Novella in sé stessa:
Allora Essa sarà potenza che caccia i diavoli, cambia i
costumi, riconduce i fedeli a credere. Sacerdoti e figli,
che vi ponete in missione, state prima di tutto uniti
all'altare, alla mia Persona, vivendo l'interiorità con Me,
ove Io, vostro Maestro, vi darò forza, luce e capacità per
poi andare ovunque. Dall'altare rinvigoriti nell'amore,
siete poi pronti e chiamati ad annunciare nelle strade, ad
andare nelle case, in mezzo al popolo, per ricondurlo di
nuovo al mio altare per amarmi. Ti benedico".
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10 luglio 2013
"Cercate prima il Regno di Dio, cercate prima il
Pane celeste dell''Eucaristia"
"Mia piccola Maria, stasera nella santa Parola gli egiziani
chiedono pane, hanno fame, e viene detto loro: "Andate a
Giuseppe!". Giuseppe ha l'autorità, ha le chiavi che aprono
l'abbondanza dei granai per sfamare il popolo. A lui
accorrono, per la carestia che li colpisce, gli antichi
fratelli che lo avevano rifiutato e venduto per gelosia.
Solo Giuseppe al loro incontro li riconosce, ma non li
caccia: cerca di educarli alla verità e al bene facendo
riconoscere il loro peccato; e nel suo perdono, nella sua
accoglienza, essi riceveranno non solo il pane della tavola
ma, riconquistati all'amore di Dio, il pane che li sfama
all'autentico amore fraterno.
Nel Vangelo eleggo i miei Apostoli e li mando a sfamare le
genti con il pane della Parola di Dio. Ma chiedo che prima
sia sfamato il proprio popolo che è quello d'Israele. Chiedo
a voi che avete famiglia: prima sfamate i vostri cari,
quelli di casa nell'educazione alla Verità e al bene,
illuminandoli nella fede, e quanti poi Iddio metterà nel
cammino. Molti vi seguiranno e si porranno poi accanto per
portare lo stesso amore di Dio per saziare la fame di cuore
in terre lontane. Altri non vorranno, ma voi seguitate con
la preghiera e la testimonianza e, sapendo in coscienza di
aver fatto tutto ciò che è umanamente possibile nei vostri
mezzi per essi, andate verso gli altri che hanno fame di
questa Parola e di questo amore che Iddio vi indicherà. Io
vi dico che anche tra quelli di famiglia, che non avevano
accolto, giungerà il tempo in cui sentiranno la fame
dell'abbraccio con il Cielo quando incontreranno la prova o
il bisogno attraverso il quale il Padre Santissimo li
richiama per ricondurli a Sé. Ed essi ricorderanno la luce
ricevuta nell' infanzia e nella giovinezza, e torneranno a
sfamarsi del pane del mio amore. Già questa fame in essi
sussiste, ma non ne comprendono l'origine e vanno alla
ricerca di pani avariati e contaminati; ma voi continuate
nell'orazione e testimoniando nella diffusione di Me tra le
genti. Il Padre Eterno vi benedirà e vi verrà in soccorso.
Cercate prima il Regno di Dio, cercate prima il Pane celeste
dell''Eucaristia. Tanto più siete autenticamente uniti ad
Essa, tanto più sarete saziati e appagati della fame
dell'amore, educandovi al bene e alla Verità, e la
benedizione della Provvidenza scenderà pure sulla vostra
tavola che non sarà mai mancante di ogni sua necessità. Per
ogni anima che vive adorante del Pane del Cielo e Lo ama,
l'Eterno per lei farà giungere il suo favore, sfamando del
suo amore santo tante anime lontane e affamate, e la sua
benedizione scenderà sulle mense vuote nel provvedere di
dare abbondanza ed ogni sazietà pure nel pane del corpo. Ti
benedico".
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11 luglio 2013
"San Benedetto ha dato dei fondamenti semplici, basilari,
acquisibili da tutti
nel vivere questa chiamata che non appartiene solo ai
monaci"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa e l'Ordine Benedettino
celebrano San Benedetto, un Santo forte e austero che, sulla
sua austerità, sulla sua preghiera, sul suo isolamento e i
suoi stenti, unito alla sua santa sorella, ha dato vita ed
ha acquisito da Dio tale Ordine monastico. Molti figli Egli
ha dato alla Chiesa e molti alla santità. San Benedetto ha
dato dei fondamenti semplici, basilari, acquisibili da tutti
nel vivere questa chiamata che non appartiene solo ai
monaci, ma anche per chi vi vuole aderirvi e rimane nel
modo. "Preghiera e lavoro!". Preghiera intensa perché fosse
luce, fuoco che riscaldasse dell'amore di Dio la Chiesa.
Lavoro, sacrificio offerto al Padre per santificarsi. In
verità per secoli questi Padri hanno vissuto in austerità,
temprati nell'anima da una profonda orazione, da un lavoro
spesso duro, sicché vivevano di ciò che coltivavano: le loro
tavole portavano il raccolto del loro frutto e della carità
altrui.
In questo tempo questi dettami, che sono state le fondamenta
dell'Ordine Benedettino, si sono sbiaditi nel viverlo: la
preghiera si fa circoscritta a quelle prescritte in
Comunità. Il lavoro è per lo più delegato ai laici per
dedicarsi alla ricerca di studi e scienze più che alla
ricerca della spiritualità. Le tavole sono sempre opulente
di ogni abbondanza, così l'appesantimento del corpo limita
la salita verso le altezze dello Spirito. La diffusione
della Santa Parola scritta o annunciata non più amalgamata
dello Spirito Santo, non feconda; e l'albero dell'Ordine si
fa sempre più sterile, sempre più spoglio.
Nei primi secoli della sua origine, per limitare tanta
austerità e severità, Iddio ha cercato, tramite San
Silvestro, di amalgamare mediante questo ramo dei
Silvestrini nei Benedettini una via che addolcisse, con
sentimenti mariani, materni, per irradiare di nuovi fiori di
santità e dare completezza al cammino di questi monaci al
Cielo. Questa prerogativa nei tempi odierni ha perso il suo
carisma, il timbro che dà colore e personifica il
monachesimo silvestrino. Non sanno più questi figli
riscoprire un'orazione che si fa intima, interiore, simile a
chi è eremita, per incontrarsi solo con Dio. Non c'è più
questo desiderio amoroso per aver dato posto alla ricerca
della cultura e del primato di sé; e molti dei loro cuori si
sono fatti duri. Cosa bisogna fare se non ritornare alle
origini? Ricalcare le orme dei Padri Fondatori che con
lacrime e veemenza di preghiera hanno riscattato al Signore
tale nascita di un Ordine che fosse tesoro di anime per la
Chiesa, e via di santità per i Cieli!
Bisogna tornare a vivere l'unione personale con il Padre. Se
non si sa vivere la solitudine con Dio non si sa partecipare
in verità la comunione con la comunità. Non bastano le
preghiere di programma. Bisogna tornare a rimboccarsi le
maniche, qualsiasi sia il servizio da svolgere, dato che il
lavoro offerto a Dio con il sudore feconda e tempra l'anima.
La vita sia più parca e semplice nelle sue necessità.
L'intuizione che ha avuto don… viene dallo Spirito Santo ed
è ottima. É cosa buona che alcuni tra i monaci tornino a
fare l'esperienza dell'eremitaggio, a farsi eremiti, a
vivere in disparte, in isolamento, per incontrarsi con il
Signore in adorazione profonda, per conoscere quale sia la
sua santa Volontà. A tale esperienza, irrorata di Spirito,
si potranno aggiungere nuovi figli, giovani, nuove vocazioni
improntate ad una consacrazione religiosa che ricalchi le
fondamenta delle origini. Iddio benedirà e farà rinverdire
la pianta poiché i monaci si fanno in questo modo suoi
collaboratori, non più artefici del loro Ordine, lasciando
che il Padre Santissimo ne prenda le redini e la cura. E
tutto tornerà a rifiorire.
Cosa dice stasera il mio Vangelo? Pietro mi chiede: "Signore
e noi che abbiamo lasciato tutto per Te cosa riceveremo?".
Rispondo anche a voi oggi: "Se veramente avete lasciato
tutto per Me e mi avete fatto rivivere, agire, amare in voi,
avrete il centuplo e poi la vita eterna". Ti benedico".
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13 luglio 2013
"Quando si amano male quelli della propria famiglia
come si potranno amare bene quelli fuori dalle proprie mura,
quelli lontani?"
"Mia piccola Maria, e tutti Io benedico! Stasera nel vangelo
mi viene chiesto: "Chi è il mio prossimo?". Il vostro
prossimo sono coloro con cui vivete, che conoscete, con cui
operate. Siete tutti figli della mia Carne e del mio Sangue,
uniti e formati dalla stessa natura, e per questo fratelli.
Il vostro prossimo più vicino sono quelli della vostra casa
che siete chiamati a soccorrere e ad amare. Oggi purtroppo
sono molti quelli che non sanno più riconoscere il loro
prossimo nemmeno in quelli di casa, e tendono invece a
dominarli e ad asservirli. Oppure si è nella situazione
opposta: li si possiede, li si vincola a sé, e li si
idolatra. Quando si amano male quelli della propria famiglia
come si potranno amare bene quelli fuori dalle proprie mura,
quelli lontani? Chiedete a Dio l'amore verso di Lui che è
primario e, nel suo amore, avrete la capacità di un amore
autentico, liberatorio, per cui si ama in libertà e verità;
solo allora è un amore che non rimane chiuso al perimetro
della propria casa, ma che si apre, si dilata al mondo
intero.
Il vostro prossimo sono gli amici, i parenti, i conoscenti,
i vostri vicini di cui spesso non sapete nemmeno se sono
vivi o morti; sono i vostri nemici che vi chiamo a
soccorrere e persino ad amare. Il vostro prossimo sono i
lontani, coloro di cui sentite l'eco nelle guerre, nella
fame, di un'infanzia abbandonata e usurpata, di donne usate
e violate, di malati che non possono curarsi: ovunque ci
sono lacrime e grida di aiuto alle quali ricorrere. E come
fare? Date la vostra persona, quel che possedete nelle
vostre qualità, nei beni, nel tempo, ecc…. E per quelli che
sono irraggiungibili? Figli miei, Io vi dono Me stesso. Sono
mie le braccia che si dilatano e possono abbracciare il
mondo intero. Date con i miei mezzi santi, date la
preghiera, le Sante Messe, la carità per le missioni.
Il vostro prossimo sono pure i malvagi, i cattivi, dato che
siete uniti e vincolati nella comunione dei Santi, e ognuno
di voi ha la responsabilità della salvezza dell'altro, di
ciò che potevate almeno fare e non avete fatto. Molti
dicono: "Io amo Dio!" e guardano il Cielo, ma chiudono i
loro occhi e le loro orecchie alle esigenze, alle necessità
dei fratelli, …e che amore è? Mentre la carità al prossimo
dà visibilità al vostro amore per Me. Anime mie, voi siete
le cellule del medesimo Corpo, di cui Io sono il Capo; il
mio Cuore divino è l'unico che batte e dà vita a tutti, ma
attende che voi offriate il vostro sangue che, unito al mio,
il mio Cuore, che pulsa, lo fa circolare per far sì che
nutra nell'amore l'intero organismo. Ti benedico".
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15 luglio 2013
"Io sono la Spada che stacca di netto, che sceglie
e divide
il bene dal male, la carità dall'odio, la verità dalla
falsità"
"Mia piccola Maria, questo figlio è stato consacrato a me, a
Me è stato dato, e se è un progetto di Dio, esso si attua.
Nel Vangelo stasera vi viene detto: "Non sono venuto per
portare la pace, ma per portare una spaccatura, una
separazione. Io sono la Spada che stacca di netto, che
sceglie e divide il bene dal male, la carità dall'odio, la
verità dalla falsità: insieme non possono coesistere. Io
sono Colui che stacca, che non porta la condivisione ad
esse, ma che lotta. Voi stessi in Me vi fate mie spade per
troncare i vincoli, i tralci, le catene, le funi che cercano
di legarvi al peccato, al male, a satana. Per attuare questa
separazione bisogna combattere. Io vi chiamo ad essere i
miei combattenti, i miei soldati.
La battaglia vi viene posta maggiormente da quelli di casa:
si fanno vostri nemici (dato che i lontani spesso non li
incontrate o il rapporto con loro è limitato, invece con i
vicini e familiari condividete la quotidianità della vita),
e si fanno vostri oppositori quando voi vi opponete al loro
peccato, al loro male, alla loro falsità, cercando di non
piegarvi ad essi per il vostro affetto umano. Lo potrete se
nel vostro cuore Iddio è primario. Egli allora vi dona un
amore che va oltre, che supera e vuole il bene della loro
anima. Per questo dovrete lottare, essere quelle spade mie
che, nella misura in cui sono riarse dalla Parola divina,
incarnata nella vostra persona, nei sacramenti vissuti in
grazia, nell'offerta della vostra vita e del vostro essere,
questi beni divini si fanno lingue di fuoco, che fanno
ardere la spada del braciere di Dio. Tutto ciò che essa
toccherà diverrà, se è nel bene, un piccolo falò nel quale
si diviene offerta santificata dal passaggio divino che crea
Alleanza con il Padre Santissima; se cattiva, verrà bruciata
per essere dissolta come un carbone o povera cenere dispersa
nel vento.
La lotta non è contro l'uomo, ma contro il peccato, la
falsità, il male, contro satana. Per essere questi
combattenti fedeli e forti, rivolgetevi alla Madonna; date a
Lei, la Condottiera che guida l'esercito di Dio: vi si porrà
accanto, vi camminerà avanti, dandovi la forza e l'amore per
essere carità che è testimonianza che lascia edificati anche
quelli che non sono credenti e, se non sono proprio dei
malvagi, vi vorranno emulare. La Madre vi farà veritieri per
dissolvere il fumo, le tenebre della menzogna del diavolo,
che oscura la vista al popolo verso il Cielo. Ella vi darà
il bene che è Energia divina che spazza, allontana le forze
oscure dell'esercito di satana. Prima però, figli miei,
dovete in voi accogliere questa lotta, filtrando, mettendovi
in discussione, fare una battaglia con voi stessi perché il
Signore vostro sia la Spada che spacca di netto e separa da
voi ogni iniquità. Nella mia Giustizia, e in ogni
rettitudine, voi sarete i miei soldati e le mie spade che
lottano per il Regno dell'Altissimo. Ti benedico".
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18 luglio 2013
"Io sono la vostra Oasi, in Me voi trovate ogni ristoro"
"Mia piccola Maria, F. sarà un mio santo servitore.
Stasera il vangelo vi esorta: "Venite a Me, voi che siete
stanchi e oppressi, ed Io vi ristorerò! Prendete su di voi
il mio gioco che è dolce, leggero. Imparate da Me che sono
umile e mite di Cuore: Io sono il vostro ristoro!". Portate
a Me le vostre pene, i vostri affanni, ed Io li prendo su di
Me, mi carico dei vostri pesi: sono il Padre amoroso che
comprende e ha compassione; e vi attraggo a Me per darvi
conforto e sollievo. Come vi darò ristoro? Se accogliete la
mia Persona Io vi do la grazia di accettare il carico o di
risolvere il vostro problema, se è a vostra salvezza.
Amalgamatevi a Me che vi dono la mia umiltà, la mia mitezza:
vi rendo pazienti e, nella pazienza, vi fate forti. Non
guardate alle gioie esterne di molti che apparentemente
mostrano al mondo la loro felicità, che è solo effimera. Io
che vedo nei loro cuori, sapeste che tormenti…! Mentre altri
che a Me hanno riposto la loro fiducia filiale e confidente,
quali gioie…! E se pur portano in sé una croce gravosa,
hanno un cuore lieto e serenità d'animo. A che cosa serve
l'agitazione, l'affanno, l'angoscia? Forse che così ci si
sgrava dal peso degli ostacoli da affrontare? Tanta
esagitazione aggraverà e darà tormento alla propria croce.
In Me, vostro Signore, in una fede autentica in Cristo,
tutto si fa leggero e accettabile. Gli uomini corrono,
corrono, sempre più affannati ed oppressi …per andare dove?
La mèta è sempre la stessa per tutti. Una mèta che chiude
ogni affanno qui sulla terra per ogni realtà; eppure si
continua ad agitarsi, preoccuparsi e a correre; e nella
corsa ad essere sempre più infelici. Venite a Me! Siate
confidenti! Prostratevi alle mie ginocchia e raccontatemi le
vostre pene: Io asciugo le vostre lacrime, vi faccio
riposare sul mio Cuore. Vi sollevo quando il cammino è duro
perché non abbiate ad affaticarvi: vi prendo in braccio in
modo che la croce non vi schiacci. Se a Me accorrerete e mi
amate, essa non vi farà così male. Io sono la vostra Oasi,
in Me voi trovate ogni ristoro. Ti benedico".
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21 luglio 2013
"Se prima non c'è la contemplazione chi darà forza alle
membra fiaccate dall'opera?"
"Mia piccola Maria, alzo le mani e benedico le tue
intenzioni e le persone per trarne il maggior bene. Stasera
nel Vangelo Io vengo accolto nella casa di Lazzaro, come
molte altre volte, con un'ospitalità che cerca di darmi il
massimo delle cure. Delle sue sorelle: Marta, che si prodiga
con un'ospitalità concreta, ed è grande affanno in lei per
poter dare riparo e soccorso alla mia umanità; l'altra,
Maria, invece si pone ai miei piedi, adorandomi e, occhi
negli occhi, amandomi, ella ascolta e recepisce
l'insegnamento mio: si dispone all'accoglienza della Santa
Parola di Dio. Pur se sollecitata di andare verso quelli di
casa per assistere, Maria rimane con Me, adorante. E Io
dico: "Ella ha scelto la parte migliore che non le verrà
tolta!". L'ospitalità è carità, ed Io non disdegno
un'accoglienza concreta, fattiva, ma essa deve prima di
tutto essere corroborata, unita, ad un' ospitalità primaria
della Santa Parola, che deve essere accolta nel vostro
cuore. Se mi si ama mi si ospita, ma è un cuore innamorato
di Me, è il mio amore che, dal suo, si diparte per colmare
le sue mani e offrire una carità vera, disinteressata,
santificata. L'ospitalità umana decade nell'interesse, si
chiude a sé, si argina ai suoi limiti.
Ugualmente deve avvenire nel servizio a Dio, nella vita di
consacrazione: sia quella contemplativa come quella
d'azione; sono entrambe a Me dedicate e offerte, una è
concatenata all'altra, una prescinde dall'altra. Ma vi dico:
se prima non c'è la contemplazione, cuore e mani elevate al
Cielo, per intercedere perché discendano grazie di salvezza
sulla terra, chi darà forza alle membra fiaccate dall'opera?
Chi sosterrebbe la braccia, che decadono, nel soccorso
dell'uomo? Lo stesso servizio poi nell'azione diretta ai
fratelli concretizza e dà volto all'amore di Dio: è la
risposta che visibilizza la presenza della Carità divina.
L'ospitalità è carità che Iddio da sempre ricompensa: Abramo
accoglie e riceve con amore l'Altissimo Signore nelle Tre
Persone che vengono a visitarlo, e ne verrà ricompensato con
il figlio tanto atteso. Anche a voi il Padre Santissimo dà
risposta con molti beni e grazie alla vostra carità.
Molti dicono. "Ho fatto tanto bene e non ho ricevuto che
ingratitudine!". Spesso i loro occhi non hanno saputo vedere
nemmeno la forza e il sostegno, la grazia, che il Cielo ha
trasmesso loro. Sappiate che Io raccolgo i vostri beni, le
vostre opere d'amore e le racchiudo nel Cuore mio; esse
verranno centuplicate per la gloria dei Cieli. Quando voi mi
fate compagnia nella preghiera con trepidazione e verità, e
venite dinanzi al tabernacolo, voi state donandomi
ospitalità. Quando partecipate con fede alle Sante Messe e
le offrite per il bene altrui, voi mi state ospitando.
Quando vivete una vita santificata con integrità e calore mi
state dando ospitalità. Se in questo modo mi sapete
accogliere saprete dare con mani traboccanti di carità lo
stesso mi state accogliendo. E, dando un tetto, un ricovero
al fratello, che ne è sprovvisto, ugualmente voi mi
ospiterete. Ricoprendo e dando calore alla loro nudità, voi
mi ospitate; quando darete nutrimento alla loro fame, o
sostegno, conforto, luce alla povertà del corpo e dello
spirito, voi ospitate Me. Ricordatevi: la vostra ospitalità
è carità! Non verrà dimenticata. Ti benedico".
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23 luglio 2013
"Oggi nella Chiesa, nel trasmettere la fede,
nell'insegnamento,
si cerca di finalizzarla solo nella gioia…"
"Mia piccola Maria, puoi dire a don F. che può diradare
gli esorcismi ma riprenderli ogni tanto su questa creatura
per poter verificare se effettivamente il demonio l'ha
abbandonata e per eliminare le eventuali sue scorie e
conseguenze. Può però nel frattempo, come dice il vangelo,
pregare e fare offerte di tutto ciò che egli vuole e può per
questi figli che hanno bisogno di liberazione. La
liberazione dal nemico ha bisogno di tempo; egli perde, nel
tempo in cui si viene risanati, il suo potere, non solo
tramite gli esorcismi, ma con la preghiera e con la
penitenza.
Oggi la Chiesa celebra la mia grande Brigida: grande perché
ha vissuto in modo ottimale tutte le realtà della sua vita,
nel ruolo di sposa, di madre, di donna consacrata, di
fondatrice. Ella ha ricevuto forza, luce, ispirazione,
desiderio per attuarle dalla contemplazione della mia Santa
Croce che fin da bambina ha meditato e adorato, ricevendone
il beneficio di grandi carismi. Brigida ha amato
appassionatamente la mia Santissima Passione: ne ha
sviscerato ogni suo passo, ogni suo settore, partecipandone,
sicché le mie lacrime scendevano su di lei e si univano alle
sue, il mio Sangue dalla Croce scendeva sulla terra della
sua anima, congiungendosi alla sua sofferenza, e la rendeva
feconda; le mie Piaghe nella mia Carne martoriata si
facevano sue e i miei Sentimenti traditi erano in lei
provati e rivissuti; e da lei se ne plasmava la terra,
l'ambiente che la circondava, le persone che le erano
intorno: si trasformavano in terra umida, fertile, opere
feconde dello Spirito Santo, che partorivano un abbondante
raccolto di anime. Simile a come avviene in natura: perché
la terra sia feconda ha bisogno della sua umidità per dare i
suoi fiori più svariati, gli orti floridi, i campi
biondeggianti del suo grano. Così l'anima ha bisogno dello
Spirito per far sì che sia gravida del suo raccolto nella
santità. É la Croce che dà vita e salvezza: la mia Croce
amata che si incontra e si abbraccia alla vostra, che dà
parto di anime a Dio.
Cosa dice stasera il Vangelo? Io sono la vite e voi i
tralci. Il Padre Santissimo è il vignaiolo che pota i tralci
perché portino frutto. La potatura, figlia mia, fa male, è
dolorosa, ma ne viene abbondanza di raccolto, il raccolto di
un'uva rigogliosa, degna della tavola di un Dio! Oggi nella
Chiesa, nel trasmettere la fede, nell'insegnamento, si cerca
di finalizzarla solo nella gioia, ma quale gioia? Una gioia
che si arresta all'umano, che si colora esteriormente delle
cose di Dio, ma non entra nella sua interiorità, non
sviscera il Mistero della sua Croce e del suo dolore poiché
la vera gioia nasce dalla contemplazione della mia e
nell'adesione con amore della vostra. La gioia della
condivisione della fraternità nasce non solo dal ricevere,
nella ricerca del gaudio da prendere dall'altro, ma nel
condividere la necessità, il bisogno, il dolore per darne
sollievo, nell'amare la croce dell'altro.
Oggi nella giornata mondiale della gioventù la Croce è
innalzata a segno, a simbolo, ma rimane per lo più un segno
esteriore, non partecipato nella sua interiorità. Non si
entra nella dimensione del suo Mistero, non lo si contempla
abbastanza, non lo si ama, ripercorrendo tutte le tappe di
Cristo, che ha amato soffrendo per dare a voi vita e
salvezza. Non feconderanno solo balletti, canzoni e la
ripetitività dell'applauso alla persona del Papa, ma
l'incontro con Me, Gesù Cristo Crocifisso e poi Risorto. Se
non è vissuto questo, rimarrà solo il ricordo di un bel
viaggio che non avrà però portato il frutto della sua
santificazione. Meditando e amando, facendo memoria e
partecipazione della mia Santissima Passione, delle Lacrime,
del mio Sangue, delle mie Santissime Piaghe, che è amore
sofferto e redentivo, scenderà e si amalgamerà nella terra
delle anime che, da aride, si faranno umide e feconde. Solo
a questo stato di grazia la luce entra nel cuore, e da un
cuore ad un altro cuore si diffonde nel mondo. Nella Croce,
alla fusione con essa, ci sarà la rinascita nella Chiesa,
nei giovani, nei sacerdoti, nei fedeli. Al suo amore
partecipato ci sarà la riscoperta di Dio. Nella Croce verrà
la nuova primavera nella Chiesa e nell'umanità. Ti
benedico".
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25 luglio 2013
"Voi giudicate una disgrazia quando è breve
il tempo vissuto sulla terra, una dipartita prematura"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra San Giacomo,
il primo dei miei Apostoli a morire martire. Nel Vangelo di
stasera la sua santa madre mi si prostra dinanzi chiedendomi
posti d'eccellenza per i suoi figli in Paradiso. Io le
rispondo che non tocca a Me questa decisione ma al Padre
Santissimo; ed esorto piuttosto a vivere la donazione di sé,
l'immolazione, il sacrificio. Giacomo e Giovanni accolgono
questo mio Insegnamento, timbrandolo con il fuoco nel loro
cuore. Apostoli appassionati, ardimentosi, impetuosi,
particolarmente Giacomo che, dopo la mia Ascensione, si
porrà con entusiasmo e passione nel ministero della
predicazione; Egli desiderava divenire un falò di ardore per
il suo Signore, e venire interamente riarso in questo amore:
pregava, invocava il Padre Celeste che prendesse la sua vita
in offerta, in martirio, in modo che fosse seme di ricchezza
di raccolto, per l'estensione dell'evangelizzazione; e
l'Eccelso, che detiene nelle sue mani ogni potere,
acconsentì perché divenisse questo figlio storia e
testimonianza d'amore e di santità.
Voi giudicate una disgrazia quando è breve il tempo vissuto
sulla terra, una dipartita prematura, poiché l'uomo è legato
al mondo, e considera il massimo bene la sua appartenenza e
adesione ad esso, mentre Iddio giudica e misura nella
sapienza dell'eternità, per cui breve o lunga che sia questa
vita, Egli ne accredita il valore nell'intensità dell'amore
in cui è stata vissuta, nell'opera data, compiuta: la vostra
età è solo un periodo che è prova per acquisire il Regno.
Ora che la gente piange per il disastro ferroviario in
Spagna per questi figli che stavano recandosi proprio nel
luogo ove è situato il santuario di San Giacomo, Io vi dico
che molti di essi sono già nel Regno e lo hanno anche
incontrato, altri continuano il loro pellegrinaggio, sono in
cammino con San Giacomo, che li accompagna per far sì che il
tragitto verso il paradiso sia più celere.
Figli miei, se avete amato in Dio, se avete amato bene, non
temete; Iddio vi verrà a trarre via da questo luogo
transitorio, da questa valle di lacrime, per farvi giungere
e godere le delizie divine; pur per un accenno di vita, per
pochi decenni di anni, o per un periodo più lungo, il Padre
vi darà un'eternità che non ha più tempo, una giovinezza che
non ha tramonto, un'unione che non verrà più spezzata. Ti
benedico".
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27 luglio 2013
"Vivete il Padre nostro!"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo mi viene chiesto
come pregare; ed Io in risposta vi ho fatto dono della
preghiera del Pater noster, preghiera semplice e
fondamentale poiché non è solo un'orazione, ma il programma
della vita cristiana: un Padre noster che va vissuto nella
ricerca di questo stato di vita che diviene, in questo modo,
preghiera perpetua, e nell'invocarlo, nel pregarlo per
chiedere al Cielo la grazia, la forza, l'attitudine per
compierlo. L a prima tappa essenziale e primaria è
glorificare il Padre Eterno da cui tutto proviene e al quale
tutto deve ritornare santificato. Nel chiedere il pane
quotidiano a Colui che è la Provvidenza, pane del corpo ma
anche Pane che sfama l'anima nella Grazia, nell'adesione
alla Parola di Dio e nel partecipare ai sacramenti, nel
nutrimento dell'Eucaristia.
Seconda tappa: nel vivere il perdono. Nel perdono dato voi
riceverete il vostro dal Padre Celeste. Terza tappa: nel
richiedere la vittoria nella lotta contro il demonio che
cercherà sempre di colpire e perseguitare l'uomo. Se tutti
gli uomini pregassero il Padre nostro, se ci si ponesse
nell'atteggiamento, nello stato di esistenza nel quale
propone e ricerca in voi li Signore Dio vostro, non potrà
Egli che arricchirvi dell'abbondanza dello Spirito Santo da
cui proviene ogni bene. Nel ricevere e nel possedere lo
Spirito Santo voi avete già tutto, possederete ciò che da
Lui nasce ed ha origine: l'amore, la pace, la sussistenza.
Nel Vangelo affermo che, pur cattivi, voi sapete dare cose
buone ai vostri figli; quanto più quindi il Padre vostro,
che è buono, che è la totalità della bontà, non vorrà ogni
salvezza per voi? Adorando l'Amatissimo Sovrano dei Cieli
che detiene la Paternità e la Maternità creatrice di ciò che
esiste e che avete, glorificando Lui con la vostra vita
santa, santificando con l'adesione alla sua santa Volontà,
ogni cosa vi verrà data di conseguenza. Allora la vostra
carità sarà condivisa; non mancherà pane sulle tavole, ogni
fame del cuore e dell'anima verrà sfamata nella Mensa della
sua Grazia. Voi stessi vi farete pane che sfama i vostri
fratelli nel corpo e nello spirito. La Misericordia estesa e
partecipata risanerà e riparerà ad ogni ingiustizia, e il
demonio, in questo stato di preghiera vissuta dagli uomini,
perderà ogni potere, e non potrà più attaccarvi perché
precipiterà negli inferi. Vivete il Padre nostro! Ti
benedico".
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31 luglio 2013
"Dono dell'Altissimo è questo Papa gesuita
che vuole riportare equilibrio, con il suo esempio"
"Mia piccola Maria, tutto passa!... Ti ho portato qui per
farti godere della bellezza del creato (tra le montagne…
ndr). Dio ha intessuto con le sue mani questa tela perché
gli uomini, salendo in alto, comprendessero che, andando
verso ciò che sale e ci si avvicina al cielo, vi prepara le
sue meraviglie. Oggi la Chiesa celebra Sant'Ignazio di
Lojola, servo forte, austero, severo, un combattente per la
Parola di Dio. Egli approfondiva lo studio delle Sacre
Scritture non come fine a sé stesso, ma per conoscere in
profondità la natura di Dio e per poterla così assimilare
nella meditazione; pronto poi a partire nelle missioni per
diffonderla.. E quanti figli di Sant'Ignazio si sono in
questo modo santificati divenendo combattenti e soldati di
Cristo, pronti a dare la vita, ad andare in prima linea in
luoghi sconosciuti e impervi per adempiere l'invito del
Maestro: "Andate!".
Nei tempi moderni i Gesuiti, profondi conoscitori negli
studi, si sono però arenati ad essi e si sono lasciati
prendere dal carrierismo e dall'ambizione. Dono
dell'Altissimo è questo Papa gesuita che vuole riportare
equilibrio, con il suo esempio, a tale Ordine, e nel
condurre la Chiesa alla semplicità ed alla umiltà di stato
e, nella semplicità e nell'umiltà, ritornare alle origini
della verità della natura del Signore. Come poter aver e
questa unione nella verità con il Signore Iddio se non
andando all'essenziale di ciò che Egli è, e cioè amare il
suo Amore: amare l'Amore che Egli è. Nell'umiltà voi lo
potrete, così come vi sottolinea il vangelo. Sarete miei
discepoli se amate l'essenza del bene che sono, superando
voi stessi, il possesso delle cose, le affettività umane che
non devono prevaricare questo amore divino.
Nell'amore acquisito voi saprete portare La Croce che vi
santifica. Anche se non sarete missionari in terre lontane,
né grandi studiosi di Sacre Scritture, voi diverrete
missionari e combattenti nel vostro piccolo ambiente poiché
nell'amore di Dio avrete globlalizzato tutti gli amori
umani, santificandoli. Ti benedico".
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