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Ave Maria!
2 gennaio 2011
"Dio che è Spirito e prende Carne:
continuamente avviene questa Incarnazione"
"Stasera la Parola vi presenta
l'Incarnazione. Dio che è Spirito, e prende Carne:
continuamente avviene questa Incarnazione. Dio Padre dà
vita, corpo e sostanza a tutte le cose create; dà fisicità e
concretezza, dà carne alle membra della natura umana.
Cristo, il Figlio Santissimo, che è Dio, prende Carne Egli
stesso e si fa uomo per dare la sua Carne a salvezza e
Redenzione dell'umanità. Lo Spirito Santo, che è sempre
presente in questi eventi, infonde il suo Spirito, unendosi
alla carne fisica creata, perché si riempia della sua
Santità. Continuamente avviene il processo
dell'Incarnazione: Dio Padre crea sempre; Egli dà
perennemente sussistenza al creato, all'universo, dando
corpo alle cose e dando carne alle membra dell'uomo, che
nasce. Cristo prende Carne nell'Eucaristia per darne a
nutrimento agli uomini, per far sì che la corporeità degli
uomini si fonda in Lui: la ricevano nel Sacramento, perchè
l'uomo s'incarni in Dio. Lo Spirito Santo, che è sempre
presente in ogni sviluppo, in ogni processo di questi eventi
di nascita alla vita, sia fisica che spirituale, unisce
queste realtà, vi infonde la sua Energia, il suo Soffio
vitale, la sua Santità, in modo che ciò che è naturale, solo
carne fisica, si divinizzi tramite la mediazione del Cristo,
santificando tutto ciò che è di Dio, che giunge all'uomo
perché l'uomo le sappia vivere in sé, e aiuta nella sua
assimilazione, nella sua trasformazione e cambiamento.
La creatura umana nasce per far sì che viva la metamorfosi,
l'evento dell'incarnazione. Come avviene questo processo?
Iddio vi ha dato i mezzi, vi ha donato Sé stesso
nell'ascolto attento, di chi è alla ricerca veritiera della
Parola di Dio, che ascolta, medita e rumina in sé perché
essa venga accolta e vissuta. Nell'adesione all'Eucaristia,
non solo ricevuta alla domenica, ma quanto più è possibile e
in stato di grazia, vissuta non frettolosamente e
distrattamente, ma in modo autentico, profondo, intimo, nel
colloquio partecipato di un'anima innamorata di Cristo, che
partecipi nell'Eucaristia l'incontro con il Signore Gesù
nella sua sponsalità d'amore.
Da cosa vedrete e riconoscerete che è avvenuta questa
trasformazione? Quando la creatura vive in modo assiduo e
profondo una vita di adorazione e preghiera, di fusione al
Signore nella vita sacramentale; quando la sua vita apre e
si dona e, colma dell'amore ricevuto, si offre all'Amore di
Dio per i fratelli. L'Incarnazione con il Signore Santissimo
vi dona un amore che solo in Lui vi apre ad una carità vera,
fattiva, di un amore partecipato all'altro.
L'incarnazione dell'amore acquisito lo si legge già dallo
sguardo sereno e cristallino dell'anima, dalle sue parole
umili e sincere, dalle sue mani donative e aperte.
L'incarnazione vi cambierà il modo di pensare, il modo di
amare, il modo di agire poiché avrete acquisito in voi la
Sapienza di Dio. Solo quando si è giunti a questa fusione,
all'incarnazione dell'uomo carnale a spirituale e santo, si
accede al Paradiso ove l'incarnazione sarà totale e
perfetta: la carne spiritualizzata e santificata si fonderà
con l‘Altissimo e si fa divina in eterno. Ti benedico".
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3 gennaio 2011
"E cosa mai ha fatto di straordinario quest'uomo?
É stato solo ammalato!"
"Mia piccola Maria, ciò che ti è stato svelato durante la
Santa Messa ora ti è rivelato pienamente, così come un fiore
sboccia e apre tutti i suoi petali, pur se era già presente.
L'amore si paga, figlia mia! L'amore si paga! E stasera nel
Vangelo Giovanni grida: "Ecco l'Agnello di Dio!"…l'Agnello
Immolato. E cosa è l'agnello se non carne per il macello? E
a cosa nasce un agnello, se rimane a questa età, se non ad
essere dato in macello e le sue carni per nutrire gli
uomini? …La sua purezza, il suo candore d'innocenza, il suo
sangue in riscatto è ciò che è più gradito, che possa essere
offerto in dono, in oblazione presso Dio: e questo è
l'Agnello Immolato, che lava i peccati dell'umanità, Gesù
Cristo Signore, Trasparenza finissima, in cui non c'è
difetto o neo, il cui candore è virgineo e il cui Sangue è
Fuoco, Fuoco che brucia e purifica, che riscatta, rinnova e
ricrea l'Alleanza con il Padre Santissimo e l'umano genere:
l'unico vero Sacrificio offerto e accolto, degno per il
divin Padre.
Quando gli Apostoli Giovanni a Giacomo, Andrea e Pietro
…ascolteranno il mio richiamo, cosa li fa accorrere e
acconsentire a Me se non questo spirito già formato da Dio
per questa chiamata che, al mio incontro, si accende e si
rivela pienamente nel seguirmi. Essi lavano nel Sangue mio
il loro peccato per divenire anch'essi agnelli che si
immolano per dare sostegno, nutrimento e salvezza ai
fratelli. Questo stato è amore; e l'amore non guarda al
merito, alle ingiustizie; l'amore ama e supera la giustizia,
ama per amore, poiché Iddio è l'Essenza dell'Amore: è
l'amore all'ennesima potenza e supera le ristrettezze umane.
L'uomo vive e fa difficoltà nel farsi dono già verso una
persona dabbene, e come può superarsi se non tuffandosi nel
Sangue del divino Agnello, se non seguendo le mie orme che
vi offrono e v'insegnano l'amore che non potete, l'amore mio
che ama oltre le ingratitudini e la giustizia, che dà il
senso, il valore, la fortezza a viverlo.
Questa sera che celebrate L…, giovane fanciulla; cosa mai ha
fatto di straordinario se non esser un agnello immolato che
ha lavato i peccati degli altri? Gli uomini compiono
scoperte strabilianti, fanno edifici, costruzioni imponenti,
opere artistiche nei secoli, viaggi straordinari, e sono in
continua evoluzione nel progresso umano. Ugualmente nella
vita dello spirito, dinanzi ad un fecondo apostolato, ad
opere sante compiute, ad una teologia dotta e finissima, a
trattati mistici, … pur santi, cosa è più gradito a Dio,
cosa Lo glorifica maggiormente, quale è il gioiello, la
perla della santità che si eleva sopra gli altri se non
essere un agnello immolato, che offre e dona sé stesso? Il
sacrificio puro e accolto, che lava e santifica, che dà
guarigione e maggior frutto di conversione.
Molti diranno dinanzi ad un malato che è vissuto unito al
Signore: "E cosa mai ha fatto di straordinario quest'uomo?
…É stato solo ammalato!". Sappiate che una malattia offerta
per amore e data a Dio è l'amore gratuito, fruttuoso, è lo
scoppio della fiamma che si unisce al Padre e dà vita.
Questi agnelli si ritroveranno nelle verdi vallate insieme a
Me, al divin Pastore che, uno ad uno, li prenderà a Sé in
braccio e li amerà per sempre. Ti benedico".
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5 gennaio 2011
"Sono gli studiosi che, da Paesi lontani, vengono per
adorare,
sapienti che conoscono le Sacre Scritture"
"Mia piccola Maria, stasera i Re Magi si pongono in
adorazione alla vista della capanna di Betlemme. Sono gli
studiosi che, da Paesi lontani, vengono per adorare,
sapienti che conoscono le Sacre Scritture, che seguono la
luce della cometa, segno che la Provvidenza dona perché sia
indicato il luogo del Grande Evento, che annuncia la Nascita
di un Dio. Ed essi vanno per disporre la loro scienza, il
loro studio, la conoscenza che posseggono, ed offrirgliela,
dato che hanno compreso che Chi vi è nato è l'Autore di ogni
cosa creata, e che in Lui si apre la luce perfetta e piena
di ogni Sapienza; e ogni realtà può essere sondata. Quando
la ragione, e anche la scienza, si sottopone al servizio di
Dio, l'uomo non si antepone ma sta nell'adorazione della sua
Verità divina, allora Iddio apre e dà luce ai lumi della
conoscenza. Diversamente da chi osteggia Colui che è
Santissimo e che, nella sua santità, tutto conosce, che non
si pone in adorazione, vive per sé stesso e per il pensiero
della sua mente. Coloro che antepongono la ragione e la
scienza contro la fede si ritroveranno a decadere
nell'egoismo, e spesso nel male. Molto verrà precluso della
conoscenza. I Magi portano doni, regali, pur se si
ritroveranno dinanzi ad una povera capanna e ad un piccolo
bimbo; e illuminati dalla Grazia e dalla Verità, cui
ambiscono, essi hanno Luce e comprendono che la realtà che
si presenta e si rivela dinanzi ad essi è divina.
Di fronte al retto agire, alla ricerca del vero in uno
spirito umil, Dio dona ad essi la comprensione, la capacità
di capire che davanti a loro c'è il Signore, Colui che si
erge sulla essenzialità dell'uomo e della terra, con il
primato dello Spirito, che nel divino Bambino vive, c'è: è
la Perfezione e il completamento, la Nascita e il contenuto
di ogni Sapienza.
I Magi portano oro per dare Gloria ad un Re, incenso per
dare onore alla sua santità, mirra per rendere vittoria e
lode a quel Sacrificio offerto che dovrà vivere.
Venite anche voi, figli miei, alla capanna ad adorare il
divin Gesù! Ponetevi con i tre Magi in adorazione, in
spirito di ricerca interiore di Dio, portando quei doni e
regali, che ne rendono degna la visita, e che sono: l'oro
della carità, dell'amore vissuto; la santità dell'incenso,
che sono la preghiera, e le belle virtù; la mirra del vostro
sacrificio offerto; ed il divino Bambino vi attrarrà a Sé;
vi farà entrare nella capanna, e nel suo Cuore, per
illuminarvi di Sé, della sua Essenza, che dà luce alla
vostra esistenza, vita al vostro pensiero. Dio si manifesta
a tutti gli uomini, ma chiama perché siano sempre più coloro
che si dipartono dalla capanna di Betlemme per far sì che la
sua Luce si diffonda per il mondo intero. Gesù Cristo non si
chiude ad Israele, ma nasce come la luce che, da quella
terra, raggiunge ogni uomo per dare vita, e perché da Lui ne
vengano rivelate e manifestate tutte le realtà fisiche,
naturali e spirituali che in Dio hanno ogni senso,
motivazione e fine. Ti benedico".
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6 gennaio 2011
"L'umanità di questo tempo cerca il potere, le ricchezze, il
piacere
e non l'innocenza, l'onestà, la purezza, la
preghiera con il Signore"
"Mia piccola Maria, abbi fede in Me, abbi fede oltre
l'oscurità! Tutto si compie. Oggi Io mi manifesto
nell'Epifania a tutte le genti; chiamo alla mia conoscenza e
alla mia adorazione tutti i popoli. Le mie piccole mani di
Bimbo si aprono per dare a tutti la mia benedizione e la mia
salvezza.
I Re Magi, venendo a Me, cosa trovano? Forse la ricchezza,
la potenza, la magnificenza?... Essi trovano un piccolo
Bambino, bello, ma solo un Neonato; vedono solo povertà,
nascondimento, silenzio. É un Figlio che non è accolto dal
mondo e che presto verrà già perseguitato. Chi può vedere e
riconoscere in questo Bambino la presenza di Dio? Solo dei
sapienti alla ricerca della Verità, dei poveri pastori,
povera gente di campagna, che vengono a visitarlo: Io,
l'umile degli umili, povero dei poveri, già segnato dal
segno della Croce e della sofferenza. Chi può vederne
l'Onnipotenza di Dio? Solo chi è povero, chi è umile,
semplice, sofferente, dato che chi è simile si riconosce e
si attrae, si pone nell'ascolto e nell'accoglienza, sicché
lo Spirito vi può entrare, e nello Spirito si assimila e
cresce per dare santità.
Il divino Bambino porta ciò che è l'Essenza di Dio: l'amore,
la purezza, la delicatezza, la Misericordia, la tenerezza…
Ancora oggi viene e nasce Gesù Bambino, portando con Sé la
sua verità e la sua benedizione, ma l'uomo, per lo più, non
Lo riconosce perché in sé ha la durezza, l'orgoglio, la
superbia, la falsità; e lo Spirito non può varcare la
soglia… L'umanità di questo tempo cerca il potere, le
ricchezze, il piacere e non l'innocenza, l'onestà, la
purezza, la preghiera con il Signore, cosicché lo Spirito
non varca soglia e non c'è incontro.
Venite a Me, figli, venite alla Santa Capanna, portando in
mano anche solo un pizzico di buona volontà; da essa Io
prendo il varco per darvi Me stesso: Io vi faccio dono di
Me. Vi do morbidezza alla vostra durezza, luce alla cecità,
ordine e armonia al caos. Vi dono le mie virtù e i
sentimenti del mio Cuore: lo Spirito penetra e vi
arricchisce, vi forma a mia Essenza. Salirete ed entrerete
così nella Reggia mia ove vivrete della bellezza di un Dio:
nella sua perfezione e magnificenza. Voi vedrete rivelato e
riceverete il suo Splendore e la sua grandezza sì da farvi
potenti, ricchi e santi. Ti benedico".
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8 gennaio 2011
"Io entro in queste acque create dal Padre,
unite alle
lacrime del dolore dell'uomo"
"Mia piccola Maria, rimani in attesa fiduciosa. Stasera voi
ricordate il tempo del mio Battesimo. Ecco, Io entro nelle
acque del Giordano e Giovanni, vedendomi, dice: "Signore, Tu
vieni a battezzarti da me? Sono io che devo venire ad essere
battezzato da Te!". Ma Io rispondo: "Lascia stare! É bene
che sia ora così per adempiere ogni giustizia!". É bene che
vada così: che sia un processo di cambiamento che parta
dalle acque naturali al mio venire, poiché le acque
naturali, le acque create, e quelle delle lacrime della
sofferenza umana, già lavano, purificano, danno un battesimo
di penitenza e desiderio che prepara al mio Battesimo. Ecco,
Io entro in queste acque create dal Padre, unite alle
lacrime del dolore dell'uomo, e vengo per immergervi il
Sacrificio di Me stesso e in Esso ricevere il mio Sangue e
lo Spirito, che santifica e trasforma queste acque, da
battesimo di penitenza in Sacramento, che non solo lava, ma
rigenera, ricrea una vita nuova in Dio: vi rende figliolanza
divina. Io entro, Io che sono il ‘Battesimo'.
Cos'è il Battesimo se non un tuffo in Dio? Le creature
entrano nelle acque del Padre, nel Sangue del Figlio, nel
Fuoco della Spirito Santo, che si uniscono e si accendono
per dare, in questa Fiamma, una creazione nuova, l'accesso a
divenire figli, eredi, progenie di Dio.
A voi il compito di mantenere il Battesimo, di far
alimentare e non spegnere questa Fiamma di vita data, di far
continuare a scorrere le Acque del Creatore, di far fluire
il Sangue del Figlio, di ravvivare la Fiamma dello Spirito,
che continuamente santifica e lo fa vivere. E dove poter
ravvivare e alimentare se non da Dio, che lo possiede e ne è
l'Autore, se non dalla vita unitiva e sacramentale nella
Santissima Trinità? Il Battesimo è vivo quando ve ne nasce
la carità, l'amore: il suo frutto è l'amore. Da cosa lo
vedete? Nelle opere concrete di bene fatte, nel sacrificio
di sé che si fa offerta in un'esistenza di orazione e di
donazione che tutto spiritualizza e santifica. Vi fate così
‘Battesimo' che vive e dà vita, trasmette amore nella
Santissima Trinità. Vi fate ‘Battistero Santo' in cui molti
potranno tuffarsi per far sì che, mediante il vostro
battesimo, esso viva in loro. Ti benedico".
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9 gennaio 2011
"Nel Battesimo si entra in possesso di Gesù Cristo,
nelle mie realtà più profonde"
"Oggi ancora la Chiesa pone in rilievo il mio Battesimo.
Cosa differenzia tutti i figli di Dio creati dall'Unico
Padre ai quali è infuso il suo Alito santo che accende e dà
vita all'esistenza umana, da chi ha ricevuto il Battesimo?
Nel Battesimo si entra in possesso di Gesù Cristo, nelle mie
realtà più profonde: se ne acquistano i miei beni, tutti i
doni nei Sacramenti, via che va diretta alla santità e al
Paradiso. Vi fa regali! Quanti, i più oggi dei miei
cristiani, ahimé, lo fanno perire! Dato che lo dissacrano
con il peccato o la noncuranza: non lo alimentano, non ne
danno valore. Quale responsabilità grave, di cui si dovrà
dar conto! É simile a chi ha ricevuto un tesoro ricco e
prezioso, e non gli accredita merito e valore e lo nasconde,
lo getta in un anfratto, e così non se ne abbellisce la sua
persona, non ne riceve pregio e onore e grazie. Di cosa si
sono potuti rivestire per farsi nobili? É simile ad una
carrozza regale che Iddio vi offre perché possiate fare il
viaggio, pur in mezzo a strade impervie e tortuose, in
difficoltà di ogni genere; ma che in essa vi aiuta a
superare per giungere direttamente alla meta. Quale grave
colpa per i tanti cristiani che non vi sono voluti salire e
l'hanno abbandonata e così, rimasti a piedi, non sono
riusciti a giungere sino al Regno e, per loro causa, molti
dei miei figli non vi sono potuti salire e accedere per
giungervi.
Se il Battesimo è dono grande e vi conduce a santità per il
Cielo, si è però più gravemente responsabili e maggiore sarà
la richiesta di Dio sulla vostra condotta e il vostro
frutto! Se vissuto e alimentato, il Battesimo porta
direttamente i cristiani in Paradiso, ma anche di più a
penare: maggiore la pena in Purgatorio per essi, e più
doloroso il travaglio eterno dell'inferno per i battezzati.
Perchè a tanto dato, molto è richiesto. Ti benedico".
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10 gennaio 2011
"Oggi questo mondo non ascolta: è superbo, bastante a sé
stesso;
gli uomini credono di non aver bisogno di Dio"
"Mia piccola Maria, ci sono Io che ti difendo. Ci sono Io!
Stasera nel Vangelo richiamo alla conversione: "Convertitevi
e credete al Vangelo! Il Regno di Dio è vicino". Questo
richiamo è continuamente rivolto in tutta la Santa Parola
dalla Chiesa nel Vangelo di tutti i tempi. Io sono con le
braccia aperte, e tutti accolgo: i più grandi peccatori. Non
mi scandalizzo ma chiedo conversione, cambiamento,
trasformazione nel bene, per condurre alla salvezza. Ho
chiamato gli Apostoli, e poi i poveri, i semplici, i
peccatori: parlavo loro ed essi, nella loro umiltà,
accoglievano il mio Insegnamento che trasformava la loro
vita, la loro persona, l'agire e il pensiero.
Oggi questo mondo non ascolta: è superbo, bastante a sé
stesso; gli uomini credono di non aver bisogno di Dio, non
ci si riconosce peccatori, poiché non si riconosce più il
senso del peccato. Guarda questi figli così giovani che
hanno colmato la chiesa nel ricordo del loro amico
defunto…guarda!... sono pervasi da uno spirito muto! Il loro
spirito è paralizzato poiché non più alimentato dall'amore
di Dio, …eppure il sacerdote non richiama a ricevere il
Sacramento senza prima esser confessati e, in questo modo:
peccato si aggiunge a peccato! E cosa ne è valso se a non
darmi dolore? Non si richiama alla sacralità del luogo, non
si educa il popolo a venire in adorazione del Signore Dio
presente. Io accolgo tutti e non per riempire i banchi della
chiesa, ma per dare a tutti la via della Redenzione e del
Riscatto, della guarigione nella via alla Verità che conduce
alla Salvezza.
Non si può fare connessione con il male. Bisogna avere la
misericordia per il peccatore, ma la fermezza per il
peccato: educare alla via dello spirito e richiamare alla
confessione nel pentimento sincero, nella volontà ferma di
voler abbandonare il peccato, di porsi in cambiamento verso
il bene.
Non accogliete certe situazioni peccaminose e non cedete ai
compromessi al male, dinanzi a dati di fatto e unioni che
sono disobbedienza alla Legge di Dio. Non è la Legge divina
che si deve plasmare alle esigenze e ai modi del vivere
errati umani, ma è l'uomo che deve plasmarsi, forgiarsi,
facendo violenza a sé stesso, alla Legge che è Verità, che è
Bene supremo: Carità eccelsa, che conduce al Regno, la
vostra vera Patria. Se operate così, figli miei, per una
falsa visione di fratellanza che accoglie il peccato e non
risana dal suo male, che ne trarrete per l'eternità? Ti
benedico".
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12 gennaio 2011
"Se l'umanità intera si ponesse in conversione troverebbe
pace:
non più guerre, ma quieto vivere! Non più odio, ma
amore!"
"Mia piccola Maria, presto ti confesserai! Ecco, Io mi
faccio Fratello degli uomini: ne prendo carne e sangue,
perché venga sconfitto satana che fomenta ed è generatore di
tutti i mali, e per portare la mia salute e il bene. Passo
di villaggio in villaggio e sano i malati, libero gli
ossessi, annuncio la lieta Novella.
Già al professare della mia Parola le creature hanno
guarigione; nell'accoglienza del mio Insegnamento ricevono
la salute: l'uomo acquista sanità in sé. Ancora Io vengo a
sanare, ma c'è bisogno che mi si accolga, che ci si ponga in
ascolto di ciò che insegno, di ciò di cui il Vangelo vi
richiama. In esso troverete la salute, dato che al suo
consenso l'uomo cambia, trasforma il suo cattivo
comportamento, si pone in conversione.
Se l'umanità intera si ponesse in conversione troverebbe
pace: non più guerre, ma quieto vivere! Non più odio, ma
amore! Non più violenza, ma bene. Non più cataclismi e
malattie, poiché l'Alleanza ricreata con Dio acceca satana
che dà origine al male. Il percorso della via non sarà più
così penoso, travagliato, e la croce diverrà soave e
leggera, sì da condurvi in Cielo nella letizia; i diavoli
verranno tutti cacciati. É il demonio che fomenta le
sciagure e le devastazioni all'umanità, che distrugge la
natura, dà origine alle malattie, influenza verso l'odio e
verso le menzogne con le sue conseguenze, e dà mano
all'omicida.
Io porto nella predicazione, nella pedagogia della mia
Parola, la mia Persona: che il Regno di Dio è in mezzo a
voi, se voi lo volete, se date il sì nella coscienza e nel
cuore; nell'accettazione è la Grazia; e la Salute che ne
segue testimonia, ne è l'effetto, che prova la sua
efficacia. Essa, se accolta, guarisce e fa di chi è sanato
un portatore della mia Salute. Vi fate cellule sane che
vincono le cellule malate del maligno per ridare guarigione
al mio Corpo Mistico. Io sono il Medico, ma voi dovete
accogliere la cura. Ti benedico".
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13 gennaio 2011
"Oggi in molte parrocchie è difficile il silenzio,
la parola
umana sovrasta e non ci si pone più in ascolto:
tutto è
finalizzato alla preghiera comunitaria"
"Stasera il mio Vangelo richiama alla preghiera personale
con Dio. Ecco, io mi trovo di notte in luoghi solitari per
pregare, per ritemprarmi dell'Energia del Padre mio, per
sviscerare il mio Cuore, per pormi nell'ascolto dei suoi
desideri, della sua Santa Volontà. Mi ritiro a pregare in
luoghi desertici: nel deserto c'è il silenzio, è possibile
l'ascolto. Il deserto rappresenta l'aridità, l'asprezza, il
secco di tante anime, che rinverdiscono, tornano a
germogliare dalla mia preghiera. Dalla ripresa e dalla
risposta dell'ascolto di Dio torna la vita! In questo modo,
ritemprato, torno tra gli uomini e ne porto il frutto nel
bene e nella salute.
Oggi la Chiesa dà sopratutto valore alla preghiera
comunitaria che è bene: è forte, fondamentale. Ma Io vi dico
che ancora più bene, forte e fondamentale è la preghiera
personale con il Padre perché senza prima di essa non
vivreste in modo buono, partecipato, e in verità, la
preghiera in comune. Ritiratevi nei luoghi più angusti e
solitari della vostra casa per incontrarvi con il Padre
Santissimo, venite dinanzi ai tabernacoli ove Io sono: a tu
per tu, cuore a cuore, per colloquiare con Me.
Andate dalla Madre Santissima: Ella nella privata e
partecipata preghiera vi unisce a Sé, raccoglie le lacrime e
le pene, vi forma nello Spirito. Ritiratevi nel deserto di
un silenzio che sa ascoltare la Voce di Dio. Lo so, oggi in
molte parrocchie, non solo nella tua, è difficile il
silenzio: la parola umana sovrasta e non ci si pone più in
ascolto: tutto è finalizzato alla preghiera comunitaria; il
demonio, nella sua astuzia, è riuscito ad entrare nelle
disposizioni ecclesiastiche per occupare il più possibile lo
spazio del tempo nelle liturgie comuni, e limitare, quanto
maggiormente se ne può, per distogliere la comunione intima,
il rapporto personale tra Dio e l'anima, perché sa che
attraverso esso ci si avvia verso la santità, si entra nella
conoscenza dell'amore di Dio, che vi cambia, e si impara ad
amare.
La gente non sa più ascoltare, non comprende il valore del
silenzio, lo teme, non sa viverlo, non sa esternare i
sentimenti del cuore, in confidenza al suo Signore, ne ha
pudore, vergogna, o ne è incapace. Non c'è ascolto e non c'è
silenzio; e ne consegue incapacità di partecipazione e di
‘Parola'. Quanta parola vuota nei vostri colloqui, dove
spesso divengono monologhi: ognuno parla sempre di sé,
espone la sua situazione, non ascolta l'altro, prevarica con
le sue parole e vuole essere ascoltato, e l'altro è solo un
orecchio. Non ci si sofferma e non ci si pone a dare spazio;
si vuole essere capiti e la propria storia è primaria su
tutto! Ov'è l'ascolto e la comprensione altrui, e
l'immedesimarsi al problema del fratello? Manca l'umiltà,
manca l'orazione personale con Dio che vi forma, vi forgia e
vi dona questa carità.
Nella Santa Messa, che è la Preghiera comunitaria per
eccellenza, quella che dovrebbe essere più unitiva… quanta
dispersione! Il cuore deve essere proteso al Signore Dio,
alla partecipazione del suo Mistero; ed è questa fusione a
Lui che si fa per voi unione, diffusione di un amore che
s'irradia, dato che porta all'uomo l'unità con Dio da cui
riceve il bene e la santità. Venite con Me, unendovi alla
preghiera mia in solitudine e confidenza! Ne seguirà un
cambiamento profondo nello spirito. La mia Voce si farà
capire. Ti benedico".
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14 gennaio 2011
"Molti si tengono lontano dal confessionale e
perdono il senso del peccato"
"Stasera vi richiamo alla confessione. Nel Vangelo mi
portano un paralitico. Ed Io lo sano, dicendogli: "Ti
vengano rimessi i tuoi peccati!", e si scandalizzano di Me:
"…Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?". Ancor oggi
quanti si scandalizzano del Sacramento della Confessione!
"…Perché mi devo confessare? Perchè dire le mie colpe ad un
sacerdote?... Io mi confesso direttamente con Dio: Lui solo
mi può perdonare".
Figli, è il Signore Iddio che ha disposto che il sacerdote
sia l'intermediario nei Sacri Misteri: è Gesù Cristo
presente nella persona del sacerdote nel Sacramento della
Penitenza. A lui lo Spirito Santo dà grazia nel
discernimento di poter essere sì e no giustificati dal
vostro peccato e andare in pace. Molti si tengono lontano
dal confessionale e perdono il senso del peccato; non si
riceve più la sua Grazia nel perdono, che dà luce e fortezza
sicché ci si oscura sempre di più da non concepire più il
male fatto ed il pentimento ad esso. In questo stato si
rimane prigionieri del male. La confessione vi lava e c'è
bisogno continuamente di lavacro per l'uomo, che pecca
sempre. Il Sacramento della riconciliazione vi rigenera e dà
vita nuova. Nella benedizione del Sangue di Cristo ricevete
fortezza per sconfiggere il peccato, liberazione dalla
dannazione; e tanto più vi lavate in esso, tanto più vi fate
puri; e di molto abbreviate il Purgatorio, nella misura in
cui ve ne siete santificati.
La Confessione vi libera dal demonio. É il primo esorcismo
che vi toglie dal suo possesso e dalla sua schiavitù; vi dà
conoscenza dello Spirito e vi eleva a Dio. Questo Sacramento
si fa anche direzione spirituale. Pregate per avere un Padre
spirituale poiché è una grazia grande; molti confessano i
grandi peccati, ma rimangono impantanati a certe miserie di
una intera esistenza, ad imperfezioni anche gravi, a una
tiepidezza di comunione con il Signore. La direzione vi
libera da ciò, e vi dona profondità spirituale, v'innalza,
vi guarisce dai piccoli mali e vi aiuta a scoprire
nell'intimo l'unione dell'amore di Dio che penetra
nell'anima.
Questo Padre si fa così medico dell'anima vostra: la cura,
la sana, la rende florida, sicché Iddio possa viverci
dentro. Tanto più verrà vissuto questo Sacramento che, unito
agli altri Mezzi offerti dalla Chiesa, tanto più le anime si
liberano e guariscono dal peccato e, di conseguenza, da
malattie psichiche, depressioni e problemi pure fisici, che
spesso sono recesso del maligno. La Confessione vi dona la
libertà, quella vera; rompe le catene e vi fa volare verso
Me. Ti benedico".
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15 gennaio 2011
"E voi, figli miei, nella misura in cui vi immergete nel
Battesimo
e lo fate vivere in voi, venite immersi nelle
Acque create dal Signore Dio,
nel Sangue di Cristo, nel
Fuoco dello Spirito"
"Mia piccola bambina, sono con te! Andrà tutto bene. Ancora
stasera nel Vangelo il Battista vi indica, e mi manifesta
agli uomini: "Ecco l‘Agnello di Dio!". Ed egli vede sopra di
Me la divina Colomba che testimonia di Me, la mia divinità:
"Ecco, è l'Atteso, l'Amato!". La mia Persona è rivestita di
Carne, ma in essa vive l'incendio, le vampe dell'Amore,
l'Energia sconfinata dello Spirito Santo, che sempre opera
attraverso di Me: in Unità! Continuamente la divina Colomba
m'irrora delle sue Fiamme d'Amore e Santità. Perennemente le
Santissime Persone sono in Unità nella trinità Santissima:
Una Persona, nella propria fusione, si unisce all'Altra ed
opera; Una prescinde dall'Altra e, pur distinte, ognuna
nella sua funzione, dà vita nell'Essenza dell'Amore che è!
La Santissima Trinità dà vita nella sua unità, e crea.
Questo processo avviene da sempre. Anche l'opera creativa
del Padre viene irrorata della Redenzione del mio Sangue,
che si accende nella Fiamma dello Spirito, per dare vita. La
Trinità è in eterno, in un tempo che non ha età con la
nascita; ma si presenta in un dato tempo e si manifesta; e
ciò è già agli albori della creazione, prima che Io nascessi
all'umanità, alla sua storia, ma già vivente. Sicché le
acque create dal Pensiero del Padre erano librate dalla
presenza dello Spirito che aleggiava su di esse, e la mia
Parola attua per dare unità, forma al creato, sostanza e
concretezza ad ogni esistenza.
Nel Roveto ardente: il Roveto è creato nella fisicità, è
bruciato dalle Fiamme dello Spirito, e la mia Parola risuona
e romba per dare atto a ciò che è e viene dato nella Legge.
Nel mio Concepimento è presente la creatura, la Madre
Santissima creata, irrorata dallo Spirito che dà in unità e
insieme accensione alla Parola che prende Carne..
Continuamente la mia Opera di predicazione e di redenzione
si attua nell'Unità della Santissima Trinità. Molte volte la
divina Colomba si presenta ai miei eletti, non solo a
Giovanni, ad Anna, a Simeone; molte volte agli Apostoli e ad
altri, per dare conferma alla mia Divinità: che opero
nell'unione a ‘Colui che É, e che ‘Sono'.
Ancora la vita si accende nel creato e nella Grazia: nella
vita sacramentale e nella Chiesa. E voi, figli miei, nella
misura in cui vi immergete nel Battesimo e lo fate vivere in
voi, venite immersi nelle Acque create dal Signore Dio, nel
Sangue di Cristo, nel Fuoco dello Spirito, e vivrete in
questo modo sempre più lavati, resi puri, salvati: la vostra
essenza si fa amore, si fa santità, e divinizza l'anima
vostra perché anche essa sia una colomba che vada in altri
per portare il Fuoco dello Spirito ovunque. Più ne venite
irrorati, più vi fate spirito, e tanto più comprenderete ciò
che è di Dio: Lo riconoscerete, Lo amerete, avrete
discernimento, saprete ciò che è spirito, dato che lo
Spirito chiama e si unisce allo Spirito. Vi farete così
piccoli agnelli di Dio, gli attesi, gli amati. Ti benedico".
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17 gennaio 2011
"Il sacerdozio si è fatto debole poiché non vive più
la
sponsalità d'amore con il suo Dio, la preghiera e…"
"Stasera la Chiesa vi ricorda Sant'Antonio Abate, meno noto
dell'altro Santo mio figlio, eppur così grande! Egli
abbandona tutte le sue sostanze, i suoi beni e si rifugia in
luoghi aridi e impervi per farmi dono della sua vita,
tramite l'asprezza, la mortificazione, la preghiera
profonda, per vivere un'unione di sponsalità con Dio, sì da
fondersi in un tutt'uno; e per questo si allontana dal
mondo. Questa sua sponsalità è vissuta e offerta per far sì
che da quest'amore ne scenda il frutto e la benedizione
sulla figliolanza umana. Antonio, così delicato d'animo e
d'intenti eppur combattente dinanzi agli attacchi furiosi
del demonio che, in tante sembianze mostruose, viene a
tormentarlo poiché la sua offerta, la sua sponsalità d'amore
con Dio gli toglie anime, che si redimono e tornano al
Padre.
Gli unici, oltre agli Angeli, che vengono ad allietare la
sua solitudine sono dei piccoli animali che saranno suoi
amici; e per i meriti di questa consolazione Sant'Antonio
ancora benedice e protegge gli animali, che sono sempre
creature create dal Signore che, nella benedizione, possono
essere esentati da possessioni che colpiscono anche gli
animali.
Stasera la Parola vi presenta il sacerdozio, chiamato nobile
e santo da Dio, che oggi, dinanzi a questa figura che si
staglia, grande nella santità, in confronto per lo più
langue. Il sacerdozio si è fatto debole poiché non vive più
la sponsalità d'amore con il suo Dio, la preghiera e
l'unione… questa è la forza del sacerdozio: l'anima che si
fonde e vive unitamente al Signore Gesù il suo sacerdozio,
dal quale ne riceve fortezza, amore, santità. Quanti
sacerdoti non si raccolgono più nella solitudine del cuore
alla ricerca del loro Maestro nell'orazione fervente e nel
desiderio di Me, mentre invece si abbandonano al frastuono
del mondo e decadono!
Andate dalla Madonna, sacerdoti! Amatela! Rifugiatevi in
Lei! Ai sacerdoti che si offrono con cuore autentico alla
Madre, Lei ne riformerà il sacerdozio, li aiuterà a vivere
la sponsalità con il Signore Iddio. Ella vi renderà capaci,
vi renderà anima che s'incontra e si unisce come lo sposo si
unisce alla sposa nello Spirito, vi aiuterà a fortificarvi;
e solo allora sarete pronti e saldi per affrontare la
battaglie contro il male, che il nemico pone per impedire di
liberare tanti figli di Dio che ne sono oppressi, tanti
figli della Chiesa che ne sono schiavi. La benedizione
sacerdotale potrà discendere, portando liberazione e bene.
Ti benedico".
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19 gennaio 2011
"Pregate per i sacerdoti! Mai come in questo tempo
il
sacerdozio è attaccato: il demonio cosa non fa per portarli
a sé"
"Mia piccola Maria, la tua parola sia pura e il tuo pensiero
sia casto, dato che la mia sposa deve farsi simile ad una
colomba tutta candida. Stasera la mia Parola vi parla del
sacerdozio: "Tu sei sacerdote per sempre al modo di
Melchisedech!" Il sacerdozio è eterno. La sua dignità è onore
e regalità, e dura oltre la vita terrena: è per sempre! In
Paradiso i sacerdoti continuano il loro ministero, unendosi
ai sacerdoti sulla terra; essi benedicono ciò che loro
benedicono: sono uniti nella Consacrazione alle Sacre
Specie, in tutte le Sante Messe. Ancora le loro mani si
alzano per dare, nell'unione ai sacerdoti, il perdono nel
Sacramento della Penitenza, o per dare la santa Unzione nei
sacramenti ai malati. Si fondono all'intera funzione che
svolgono i sacerdoti nella Chiesa.
Lo stesso avviene, pur nella sofferenza, con i sacerdoti in
Purgatorio, che pregano e intercedono, ed anch'essi
benedicono e seguono particolarmente le anime sofferenti e i
malati. I Ministri di Dio Beati in Paradiso hanno abiti
d'oro tempestati di gemme, di pietre finissime e a voi
sconosciute. I loro occhi si fanno di fuoco acceso, la loro
voce si è fatta celestiale, le loro mani sono di un candore
e di una soavità che incanta lo sguardo. Sono benedetti
perché hanno benedetto e cantano verso Colui che è il
Benedetto, ornati dei sacri paramenti per l'eternità, e di
una disposizione e un onore dato solo a loro. Sono sempre
seguiti e, riconoscenti, con onore e riconoscenza, da tutti
i Beati.
Mentre coloro che sono andati perduti, nell'inferno portano
sempre l'impronta di ciò che sono stati, e riconosciuti per
il Ministero che hanno professato; ma è un segno che ormai è
di condanna; essi non partecipano più alle sacre funzione e
non partecipano, non vivono più degli effetti del
sacerdozio; e pagano per l'eternità le conseguenze di una
responsabilità tremenda per aver dissacrato il popolo e le
cose di Dio. Più di tutti i dannati essi soffrono, e satana
vi si scaglia contro con maggiore ferocia.
In Purgatorio i sacerdoti, più che per le colpe gravi, molti
vi vanno per la superficialità, per non aver vissuto
l'avvedutezza e la profondità dell'onore dato loro e dei
Misteri Santi, che vanno vissuti nella dignità e nella
santità che meritano. Per questi figli il loro Purgatorio
spesso, se non suffragato da molte preci e Sante Messe, è
molto doloroso.
Pregate per i sacerdoti! Mai come in questo tempo il
sacerdozio è attaccato: il demonio cosa non fa per portarli
a sé!... Quale grido egli lancia, grido di esultanza contro
Dio quando riesce a prendere dalla sua parte un sacerdote!
Egli sa che è come togliere la copertina con la rilegatura
di un libro: tutti i fogli poi andranno persi; sarà come
togliere la radici di una pianta: essa senza nutrimento si
disseccherà; simile a sganciare la locomotiva dai suoi
vagoni, che così si fermeranno. Satana sa quale conquista è
nel sacerdote, poiché molte anime con lui andranno perdute.
G
li Angeli sono accanto al sacerdote e molto operano per
aiutarli, ma c'è bisogno di anime ardenti che preghino
sempre per loro, e che il popolo offra sacrifici e orazioni
per essi. Molto può la preghiera e l'offerta, il digiuno e
la carità. Tutto ciò si fa baluardo e difesa che toglie
l'accecamento di satana, che cerca continuamente di
addormentarli, per togliere il rilievo spirituale al loro
vissuto nell'affanno di tanti compiti puramente umani.
Pregate perché il sacerdozio, come Melchisedech, deve essere
indefettibile, deve profumare d'incenso e santità, per dare
un raccolto che sia santo. Il sacerdote è per sempre, al
modo di Melchisedech! Ti benedico".
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20 gennaio 2011
"La terra è posseduta e schiava del demonio…
Ovunque egli si è infiltrato"
"Mia piccola Maria, andrà tutto bene! Stasera nel Vangelo
viene messa in evidenza la mia opera di liberazione
dell'uomo dal nemico. Al mio solo passaggio, alla mia ombra
i diavoli si scatenano e gridano. "Tu sei il Figlio di
Dio!", ed Io gridavo rimproverandoli di tacere. Anche ai
miei tempi il nemico percorreva le strade del mondo,
portandosi ad occupare i luoghi di potere, e fomentando
ovunque al peccato: pure tra i figli di Israele. Oggi, più
di allora il mondo ne è invasato, la terra è posseduta e
schiava del demonio. Non c'è realtà terrena, non c'è realtà
sociale nella quale non operi e non inquini. Ovunque egli si
è infiltrato e invasa. Attacca i bambini e la gioventù per
togliere l'innocenza e la virtù. Possiede e si è ramificato
in quasi l'intera politica e nei luoghi di comando. Corre
indefesso e senza posa!
Pure nella Chiesa si è ramificato e molto è riuscito a
penetrare sino a giungere ad alti livelli. Io, il Signore,
posso sempre operare per la liberazione dell'uomo da satana,
ma c'è bisogno che la creatura umana invochi e chiami, e che
il sacerdote operi nella mia unità. Il sacerdote è chiamato
ad offrire doni e sacrifici al Signore Iddio e a dare in
offerta anche se stesso; e tanto più egli offre e unisce la
sua vita a Cristo, maggiormente la sua azione di liberazione
è forte. Il demonio è entrato nella Chiesa: limita, ingegna
in ogni modo per allontanare quest'opera di esorcismo contro
di lui; si adopera con tutti i mezzi perché non si effettui
questa liberazione che la Chiesa può mettere in atto verso
il popolo di Dio. Egli cerca, da decenni, non tanto di
attaccarla direttamente, ma di scardinarla dall'interno, di
dissacrarla nei costumi, nell'annacquare, nel dare
tiepidezza alla fede, alla sua sacralità, nel banalizzare
l'azione santa che in essa si deve vivere, per ricordare la
presenza di Dio a chi viene data: ai suoi fedeli. Egli
corrompe la moralità e cerca di contrastare, di
circoscrivere, in ogni modo, l'intimità con Dio, l'incontro,
la vita di sponsalità con Lui, che acceca satana e lo
indebolisce.
Viene dato il catechismo ai bambini già grandi perché vadano
a ricevermi già nella perduta innocenza, intaccati dal
peccato, per togliere la fortezza di questa impetrazione
pura al mio Cuore. Egli cerca di allontanare il tabernacolo
nei luoghi più nascosti, in molte chiese, cosicché i fedeli
più difficilmente abbiano ad incontrarmi; mentre Io voglio
che il tabernacolo sia posto al centro, dinanzi all'altare;
e non dare il seggio principale al sacerdote. Si cerca di
togliere gli inginocchiatoi per far sì che l'uomo non si
ponga in adorazione, in modo che il corpo si unisca
all'anima in un tutt'uno verso il Signore iddio, e perché
ciò aiuta a vivere la sacralità del luogo e a porsi nel
silenzio dell'adorazione e dell'ascolto. Io voglio che ci si
inginocchi per chi è possibilitato, soprattutto nel tempo
della consacrazione e nel ricevermi. Si torni, durante la
Consacrazione, al rituale in lingua latina, a un canto soave
e tendente al sacro, a ricevermi con abito degno; e per le
donne il capo coperto. Si torni a ricevermi come Io desidero
direttamente in bocca. Tornino i sacerdoti, al termine della
Santa Messa, a pregare la preghiera d'invocazione a San
Michele Arcangelo.
I sacerdoti devono benedire, benedire, benedire, e dare la
santa unzione non solo ai malati ma a tutti coloro che
vengono a chiedere benedizione e nel sacramento della
confessione; molti così riceveranno guarigione,
particolarmente dalle malattie psichiche, spesso scaturite
dal demonio. I sacerdoti hanno tutti la possibilità di
esercitare il Ministero di liberazione e di fare esorcismi:
si uniscano profondamente a Me con una vita santa di
preghiera, ma pure di rinuncia, che si fa offerta d'amore;
allora, come dei chirurghi, essi toglieranno tante metastasi
contagiose e maligne che si diffondono, per ridare santità
al mio Corpo Mistico. Per mezzo di loro ancora Io passerò
nel popolo, ancora Io alzerò la mano e i diavoli grideranno:
"Tu sei il Figlio di Dio!" e, al mio potere, venire
cacciati. Ti benedico".
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22 gennaio 2011
"L'Unità è armonia, è perdono, è pace.
Unitevi all'Unità
dell'Onnipotente, e la vivrete"
"Mia piccola Maria, Gabriel è in paradiso. E come gioisce!
Egli si diletta ed è nel gaudio grande presso il trono di
Dio: innocente e martire, le sue sofferenze sono sante. Le
sofferenze, e anche i soprusi sopportati dagli innocenti,
sono di grande santità presso il Signore Dio, e non vengono
dimenticate. Egli, mentre moriva, vedeva la Madonna e gli
Angeli che lo chiamavano a sé nella Luce.
Stasera la Parola vi richiama all'Unità. E che cos'è
l'Unità? L'Unità è Dio che, pur distinto in Tre Persone, non
soffre la sua diversità, ma essa è a perfezionamento e
arricchimento dell'Altro. Esse si pongono a servizio, e
l'amore che ne deriva è il collante della sua Unità. Perché
l'uomo è così diviso con sé stesso e con gli altri? Perché
non vive più l'unità con Dio. É pieno dei suoi interessi e
della sua persona: la superbia e l'egoismo, l'attaccamento
alle poltrone, al proprio stato; chiedono e non permettono
l'entrata dell'amore di Dio che dà Unità. Pure all'interno
della Chiesa quante divisioni: gruppi, gruppetti, movimenti
che finiscono per divenire chiusi e fine a se stessi. Si
formano in essi superiorità e rivalità, ambivalenze,
ritenendosi di essere i soli depositari della Verità. Non si
pongono ad essere, pur nelle loro differenze, complementari
e arricchimento per l'altro: a servizio, cosicché l'amore ne
diviene il collante.
Cosa ha fatto nel Vangelo il vostro Maestro? Io offro la
Parola, vado per i paesi in cammino, mi pongo a servizio,
vado a sanare e a liberare: chiamo a conversione. La
conversione è la tappa fondamentale per aderire all'Unità.
Se non c'è conversione ci sono intoppi, pesi: le porte sono
chiuse. Nella conversione si riaprono, si spalancano, il
cuore torna ad amare, e le mani a servire. L'Unità rivive
nella rettitudine, nella verità, nella carità. La fraternità
autentica non si vive a tavola, si vive nell'incontro della
sofferenza dell'altro, nella visita ai malati, ai tribolati,
nel prestare soccorso, nella partecipazione di un aiuto
effettivo, nell'educazione dei fanciulli, nell'aiutare la
famiglia alla loro crescita. Unitevi a Dio, e riceverete
l'unità con i fratelli: Dio vi dona il suo amore che si
esplicita nella carità effettiva verso l'altro. Esso è il
collante che vi unisce e vi raccorda al Signore.
Il profeta, colui che vive il carisma di Dio, lo
riconoscerete se conduce all'unità nella Verità
dell'Insegnamento divino. Se così non fosse non seguitelo!
Il demonio fa comunella nel peccato, ma poi defrauda l'uomo,
lo rende solo e lo divide da Dio e dai fratelli, divide dal
bene e dalla vita eterna, lo divide in sé stesso, togliendo
la pace.
L'Unità è armonia, è perdono, è pace. Unitevi all'Unità
dell'Onnipotente, e la vivrete: vi farete collanti del suo
Amore che riforma l'Unità. Ti benedico".
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23 gennaio 2011
"Soltanto nell'Unità del Signore Santissimo
c'è autentica
Verità fra di voi: c'è una vera fraternità"
"Mia piccola Maria, nei bambini maltrattati, violati,
vilipesi Io sono. Sono Io in essi che vivo la mia Passione
e, per la loro innocenza, essi si fanno santi. La loro
sofferenza diventa olocausto, offerta santa. Io sono
presente in loro che soffro. Questo peccato verso gli
innocenti grida, grida …è il mio grido che si eleva di
dolore verso il trono del Padre mio e richiede riparazione;
eppure di queste creature io ne faccio santità e riscatto
per molti: storia benedetta che non verrà mai dimenticata.
Stasera ancora nella Parola Iddio richiama gli uomini a
vivere l'unità, la sua Unità; a farvi voi, non solo simili,
ma parte di Lui. Soltanto nell'Unità del Signore Santissimo
c'è autentica Verità fra di voi: c'è una vera fraternità.
Quanto spesso l'uomo si sottopone ad una falsa unità che si
piega ai compromessi, al peccato, agli interessi propri, pur
di avere un accordo, pur di vivere una falsa pace e non
essere distolto dalla quiete del proprio vivere, che non è
Unità. Proprio questo stato di falsità vuole farvi vivere il
demonio che, mentre credete ci sia accordo e unione, nel
peccato che ristagna, esso corrode e sconquassa, portandovi
alla divisione di sé stesso e alla separazione
nell'eternità. Invece per vivere l'Unità di Dio molto spesso
bisogna combattere, porsi in lotta per essere fedele e
coerente alla Verità della Fede, ad una vita che aderisce
all'Insegnamento di Cristo.
Bisogna lottare per essere, ed annunciare la Verità,
diffondere il bene, e per questo si rimane poi isolati; ma è
isolamento che diviene, si fa offerta santa, riscatto, per
far rivivere ai fratelli l'Unità di Dio. Quante famiglie si
sottopongono e si adeguano o accolgono, per non perdere la
vicinanza e l'unione con i figli, il loro peccato: ne
occultano il male e non sanno che questo comporterà
responsabilità grande dinanzi al Giudizio di Dio e una
separazione dal figlio, che poi si perde per sempre.
Ci vuole l'accoglienza del figlio non l'alleanza con il suo
peccato: dare per lui il dono di sé, che si offre nel
Sacrificio, nella preghiera, nel digiuno, nella adesione
dell'insegnamento del Vangelo e dei Comandamenti, dato che
siete chiamati a partorirli non solo nel corpo, ma anche
nello spirito, per la vita eterna. Breve sarà la
separazione: molti ritorneranno e si congiungeranno di nuovo
in vita, altri in Cielo, ove li riavrete sempre accanto. Non
basterà l'eternità per la riconoscenza e l'amore: insieme
vivrete e godrete nell'Unità con Dio. Vivete la Giustizia e
la Misericordia per darne il frutto nella Carità,
nell'adesione alla Verità del mio Vangelo. Ti benedico.
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24 gennaio 2011
"Pregate lo Spirito Santo per far sì che diffonda la sua
Sapienza
che è trasparenza della Verità"
"Mia piccola Maria, Io sono con i bambini maltrattati: in
essi Io vivo. Stasera la Parola vi richiama ad essere
avveduti, ad avere discernimento: pregare e invocare la
Spirito Santo perché vi dia luce per saper riconoscere ciò
che è bene da ciò che è male. Il demonio fa confusione e
inquina le acque del pensiero per far sì che la creatura
umana non ne veda la trasparenza e non abbia riconoscenza
delle sue origini: che è Dio. Egli accusa per creare
confusione all'uomo. Così come ai miei tempi, lo stesso oggi
il diavolo mi accusa: "Lui caccia il demonio in nome di
Belzebù, …compie prodigi per il potere di satana!",
cosicché non venga creduta la mia Parola e né la mia Opera.
Egli continua ad intorbidare le acque e le sporca, con il
suo putridume, in modo che l'uomo non sappia più riconoscere
il bene dal male; cerca in tutti i mezzi di svalorizzare il
buono, il bene, e sbandierare il peccato come un valore: lo
inneggia a bene supremo. L'essere umano perde così il senso
del peccato, e si perde lui stesso. Accusa i figli benedetti
perché vuole togliere ogni ostacolo, ogni argine alla
diffusione del suo regno. Accusa e perseguita il Giusto per
diffondere l'ingiustizia, accusa l'onestà per diffondere il
disonesto, accusa il puro per diffondere l'impurità. Egli
discrimina chi mi segue e mi è fedele, perché non sia dato
credito alla sua testimonianza, e così poter spargere il suo
male. Accusa e perseguita i miei figli perché non siano
visti e riconosciuti per il bene che sono, ma distrutti per
il fango che egli getta loro, e cerca di ucciderli al mondo
perché non abbiano a riflettere la luce mia. Pregate lo
Spirito Santo per far sì che diffonda la sua Sapienza che è
trasparenza della Verità, che dà luce e discernimento per
comprendere le opere che sono da Dio e le opere che sono da
satana. Ti benedico".
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25 gennaio 2011
"Il desiderio del vero: ne basta un poco nella buona
volontà,
e Iddio ne fa leva per farne Luce"
"Mia piccola Maria, …li porto tutti al mio Cuore! Stasera la
Chiesa ricorda San Paolo, uomo forte nell'errore per poi
esser uomo forte nella Verità. Egli cresce in modo austero,
educato severamente nella rigidità dei precetti e delle
leggi ebraiche. Da bambino soffrì molto per questa dura
disciplina che gli plasmerà e coprirà il pensiero, e gli
darà durezza al cuore. Paolo si fa così ligio in questa
legge da perseguitare in modo feroce i cristiani, credendo
di fare opera gradita a Dio. Sarà duro e senza pietà anche
verso donne e bambini, portandoli al patibolo. Eppure Io vi
dico che spesso egli, rimanendo solo, …le loro grida, le
loro suppliche rimbombavano nella sua mente e, in alcuni
sprazzi di luce, si domandava come fosse possibile tanta
adesione e tanta fedeltà a tale Dottrina, sino a morirne. Da
Chi ne veniva la forza? Sicché un giorno, nel suo grido, mi
rivolse la preghiera: "Signore, li sto perseguitando perché
sono contrari al tuo credo, ma se le mie mani fossero
macchiate di sangue innocente dammene luce, ed io ti servirò
fedelmente…!".
Cosa ha convertito San Paolo? Cosa gli ha trasformato il
cuore? Il desiderio di aver luce nella Verità, la ricerca di
ciò che fosse giusto, ma non solo: la sua conversione nasce
dai martiri, da questi miei figli che vanno a morire per Me,
offrendo il loro perdono e le loro preci per i loro
persecutori. Offrono il proprio martirio anche per San
Paolo. Tramite questa offerta e la ricerca, il desiderio del
vero: questo ha fatto sì che gli giungesse la risposta di
Dio, offrendo a lui sì tanta Luce da far comprendere
l'oscurità del suo essere e del suo operato e la via retta
che conduce al Cielo. San Paolo si conformerà pienamente al
cristianesimo, affrontando e accogliendo persecuzioni e
tormenti di ogni genere, per diffondere la Luce ricevuta, la
Luce che Cristo gli ha donato, sì da farsi trave, colonna
della Chiesa, che ancora vi si sostiene.
Quante volte San Paolo penserà, nelle sue tribolazioni e
nelle sue prigionie, ai suoi fratelli cristiani, martiri per
mano sua! Quante lacrime per essi, dato che ormai ne
comprendeva il patimento! Quante preghiere elevate a loro!
Queste anime diverranno i suoi più grandi amici, dato che
questi Santi lo accompagneranno e gli daranno forza in tutte
le sue traversie. Li ha accanto in Cielo come i più cari tra
i fratelli.
San Paolo oggi vi ricorda la conversione; e cosa vi conduce
ad essa? Il desiderio del vero: ne basta un poco nella buona
volontà, e Iddio ne fa leva per farne Luce, per donarvi il
pentimento ed il cambiamento di vita. Conversione che non è
solo per i grandi peccatori, per coloro che hanno compiuto
grandi misfatti, ma per i tanti cristiani che vivono
impantanati e ristagnanti in un cristianesimo che langue, in
uno spirito che rimane superficiale, chiuso a sé: dona
niente o poco in confronto alla Luce che il Signore Dio dona
e chiede di diffondere. Il cristiano è chiamato a vivere in
profondità, ad andare alla radice di un cristianesimo, che
si fa intenso e fruttuoso per essere luce in sé e dare luce.
E il Signore chiama ogni figlio a darne sino a quando essa
non è completa. Ti benedico".
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26 gennaio 2011
"Stasera il Vangelo vi presenta la figura del seminatore che
sono Io"
"Mia piccola Maria, Io dilato la tua preghiera; essa non
rimane circoscritta alle tue intenzioni o alla tua famiglia.
Io la dilato per molti altri figli. Stasera il Vangelo vi
presenta la figura del seminatore che sono Io, che è Iddio
Santissimo, che crea il seme della Parola e crea la terra
della anima vostra, per far sì che esse si uniscano e,
fecondata, possa nascere la vita. Il Vangelo vi presenta i
vari impedimenti a questa fusione feconda, che sono: la
durezza, le spine, l'aridità, gli insetti velenosi, le
erbacce cattive che equivalgono alla durezze del cuore, le
spine dei travagli e delle preoccupazioni umane, le erbacce
delle tentazioni a cui si cade, l'aridità della incredulità
e della mancanza di carità; gli insetti velenosi sono i
diavoli che attaccano lì ove germogliano le tenere piantine,
poiché non vuole ne nasca il raccolto della santità.
Il seminatore è pure il sacerdote ed anche il cristiano:
colui che si unisce al Padre celeste, che ha fatto
germogliare in sé la sua Parola; sicché egli si fa portatore
che diffonde, a sua volta, il seme di Vita. Egli ha il
compito non solo di seminare, ma di formare, lavorare,
plasmare il terreno delle anime, di togliere durezze, spine,
erbacce… allontanare gli insetti, rendere umida e morbida la
terra, in modo che il seme possa penetrare ed entrare nella
profondità dei solchi che egli ha preparato nella sua
educazione spirituale, nella sua opera e nel suo sacrificio;
dato che, se la terra è responsabile se non produce frutto;
e se rimane sterile, lo è anche per chi non l'ha lavorata:
non si è adoperato all'opera del suo raccolto.
Cosa sono, figlia mia, queste "Gocce di luce" se non la mia
Parola creata che si fa seme e te ne crea l'attitudine ad
accoglierle per far sì che da te si sparga e si diffonda il
suo seme per portare la mia vita alle anime altrui? Sicché
ti fai seminatore che aiuta nella formazione, e nella sua
preparazione ad accogliere il seme e farti semina che,
tramite la tua sofferenza e la tua preghiera verso tutti
coloro che, uniti a Dio, si liberano, si plasmano a terra
feconda, per far sì che la Parola di Dio seminata viva e dia
frutto, e che in essa si fa a sua volta semina che ne
diffonde il bene ricevuto. Ti benedico".
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27 gennaio 2011
"Non si deve coprire il peccato!"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi richiama a sapervi
porre in ascolto, a saper guardare oltre: verso Dio! "…Chi
ha orecchi per udire, intenda!". Dio parla continuamente
all'uomo, e non solo mediante la Santa Parola, ma con la
vita dei Santi che ne portano testimonianza, con l'evolversi
del tempo e delle sue stagioni, con il nascere di ogni
esistenza e del suo perire, così come in ogni storia nelle
sue vicende, Dio parla. Bussa al cuore umano, ad ogni
creatura per essere ascoltato nei mille modi in cui Egli sa
fare. Ma chi veramente ascolta? La maggior parte dei figli
si assorda dei rumori del mondo: il loro sguardo si protende
alla terra e al suo fango, e non sa più recepire il suono
della Voce del Signore che chiama; la luce che gli verrebbe
data non riceve più il sole della Sapienza divina, che dà
senso all'esistenza. Non si può divenire così il lievito che
maggiora i doni di Dio per evolverli a santità. Il cuore si
fa vuoto, duro, e l'uomo giustifica sé stesso e il suo male,
ma diviene terribile nel giudizio altrui e non perdona, non
compatisce! Egli non sa più vedere il proprio peccato come
male, in quanto la coscienza si è acquietata, lo ha già
recepito in sé, accolto come suo seme, e lo copre.
Non si deve coprire il peccato! Dinanzi ad esso sempre
bisogna recepirlo per quel che è: ferita mortale nell'anima
e offesa fatta a Dio, rottura della sua Alleanza! Bisogna
continuamente stupirsi e meravigliarsene non per essere di
condanna al peccatore, ma per porsi con dolore alla sua
sanità, per porsi a riparare, guarire, sanare. Figli miei,
solo chi si pone nell'ascolto di Dio che parla, sa recepirne
la Luce, divenire sale, che dà senso all'agire proprio e
altrui, si fa lievito che maggiora nella santità sua e di
ogni uomo: sia egli un sacerdote o un religioso o qualsiasi
fedele che, in modo autentico, si pongono nel mio ascolto;
non possono rimanere gli stessi di prima. La loro vita si
capovolge, si trasforma, si evolve, per raggiungere la
santità. Ti benedico".
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30 gennaio 2011
"Beati voi se piangete!"
"Oggi il Vangelo vi richiama a vivere le Beatitudini. …Chi
cerco? …Su chi mi poso, …chi vado a cercare? Forse i
potenti, i ricchi, i dotti del mondo…? Ho forse bisogno
delle grandezze, delle razionalità del filosofare umano?
Perché si possa credere che "Io Sono" e possa dire: "Ecco,
con tanto poco Io compio, e che le opere non possono che
venire da Me, Io uso i poveri, i piccoli, i dimenticati". Si
creda così alle opere di santità, di cui essi non possono e
si manifesta così il mio Potere, e la mia Presenza.
Beati voi se piangete! … se siete nelle prove, dato che ciò
è segno di riscatto e purificazione, della benedizione di
Dio, che ancora vi usa misericordia e salvezza. Io mi poso
sui deboli, sui miseri, sugli insignificanti della terra:
coloro che sono ritenuti insignificanti e stolti, per
l'agire del mondo, poiché in essi Io vengo e manifesto la
mia Opera. In questi figli vengono rivelate le mie
meraviglie perché siano di confusione per i potenti e i
ricchi, e rivelazione che esse sono mie, nascono da Me, dato
che essi non potrebbero! Beati voi che piangete, che siete
nella prova, poiché essa è segno di riscatto e
purificazione, è segno della benedizione di Dio, che ancora
vi usa misericordia e salvezza. Beati voi quando, pur al
termine della vita, sopraggiunge la malattia; è grazia che
vi viene concessa poiché in essa c'è il segno che il Signore
vi dona perdono, lava e vi prepara alla vita eterna:
quell'anima non andrà perduta! Nell'adesione alla
Beatitudine c'è la via che riconduce al Cielo, alla sua
Benedizione eterna.
Beati voi quando, restando fedeli, siete perseguitati per la
fede e per l'adesione alla giustizia! Le vostre lacrime e le
vostre giuste battaglie non saranno dimenticate; sono i
passi che vi conducono spediti al retto sentiero verso il
Paradiso. Ma poveri, poveri figli quando, ricchi e potenti,
rimangono nel gaudio di sé per l'intera esistenza e muoiono
gaudenti nel riso vuoto! Cosa potranno portare? …Non hanno
asciugato lacrime, non hanno condiviso beni, hanno
prevaricato e oppresso il fratello. Hanno pasciuto sé stessi
nel riso vuoto, che non ha riscatto e né purificazione.
Andranno per la strada che non ha incontro con la
Benedizione, ma nella patria maledetta.
Oggi ricordate la giornata della lebbra che penetra e
ferisce le membra, ma che ricopre e devasta anche lo
spirito: nel peccato. Cosa potete fare se non vivere le
Beatitudini, che conducono alla sua guarigione? Nella
Beatitudine voi lavate il male, ne purificate le scorie,
medicate le piaghe. Nella conversione di tutte le creature,
che si attua nella Beatitudine, viene sanata ogni forma di
piaga fisica e spirituale. Ti benedico".
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31 gennaio 2011
"Tutt'ora Giovanni prega e intercede per i giovani,
ma
piange, guardando la gioventù di questi tempi"
"Mia piccola Maria, oggi ricordate il mio Giovanni Bosco,
cuore donativo e generoso, pronto e rinnegarsi pur di esser
d'aiuto sempre e ovunque: guida, sostegno, luce, corda alla
quale molti giovani, e non solo, si aggrappano per non
cadere nel buio, ed avere la salvezza. Giovannino, che
cresce formandosi a un'educazione pur severa e nel rigore,
vede intorno a sé molti piccoli e adolescenti abbandonati a
sé: maltrattati, costretti, sin dalla più tenera età, ai
duri lavori, non difesi, condotti anche a vivere
disonestamente per le condizioni di miseria e di ignoranza
perché senza punti di riferimento; il suo cuore si strugge a
grande pietà per essi e, sin da fanciullo, si dà da fare per
organizzare giochi e acrobazie per rallegrare il cuore dei
più piccoli e fanciulli coetanei. Capirà presto che ciò non
sarà sufficiente; c'è bisogno che questi figli incontrino
l'amore di Dio perché abbiano il senso che, oltre il
disamore, l'abbandono, le percosse, l'ingiustizia, la loro
vita ha motivazione: è amata da Dio! Vale quindi la pena di
cambiarla per viverne i valori che insegna il Vangelo
nell'onestà del lavoro, nella veridicità, nella fedeltà…
Quanti si salveranno tramite Giovanni, che dal gioco conduce
a vivere i Sacramenti, che dalla accoglienza conduce al
perdono e alla preghiera, all'amore e alla conoscenza di Dio
e della Madre Santissima, alla quale affidarsi! Molti di
loro comprenderanno che si vive, pur nel dolore, ma per
riscattare e amare. E molti, nel corso dei secoli scorsi, si
sono salvati tramite la pedagogia di San Giovanni Bosco che,
con le lacrime, la preghiera, il cammino, ponendosi in prima
persona, opera, difende, ama, sino a dare tutto di sé per la
salvezza dei giovani.
Tutt'ora Giovanni prega e intercede per i giovani, ma
piange, guardando la gioventù di questi tempi …mai così
invasata dal diavolo come in questi ultimi decenni! Il
Signore li ha fatti nascere belli e puri, ma la società
inquinata, che hanno già trovato sulla terra, li devasta.
Non c'è posa a trovare luogo di verità e di bene per loro. É
rimasto così poco! Anche negli oratori spesso grida la
bestemmia del nemico. Figli che non hanno ricevuto la
preghiera, non hanno ricevuto la fede da genitori che li
hanno riempiti di cose e di egoismo, …poveri figli! Tornate
a pregare per essi con veemenza…! Questa lotta è lotta
contro il nemico per strapparglieli.
Cosa fa stasera il vostro Maestro nel Vangelo verso
l'indemoniato invasato da una moltitudine di diavoli, che lo
fanno battere e gridare nei colpi delle pietre giorno e
notte?... Caccio il male da lui!
Tornate ad esorcizzare tramite l'orazione, tornate a
benedire sul capo o da lontano continuamente, usate i
sacramentali, tornate a ricevere l'Eucaristia, a partecipare
alla santa Messa per essi, ed offrire il Santo Sacrificio
per consacrare al Cuore mio e della Madre Santa i vostri
figli. Fate fare esorcismi, non coalizzatevi con il loro
peccato per farveli amici, ma amateli per combattere il loro
male, per ripartorirli alla vita dello Spirito e della
Grazia di Dio; e molti, molti, ancora ne salverete. Ti
benedico".
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