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Ave Maria!
1 settembre 2011
"Non è vissuto il mio Insegnamento in verità"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi
incita a seguirmi: "Sulla tua Parola getterò le reti!".
Pietro ha pescato tutta la notte con gli altri Apostoli ma
senza risultato e ne torna stanco, stremato, deluso. Io mi
affianco a lui e lo incoraggio: "Torna al largo!", "torna a
pescare!" e Pietro, fiducioso in Me, mi dice: " Signore,
sulla tua Parola getterò le reti!" e la pesca, come voi
sapete, è stata poi abbondante. Nella lettura, che attesta
una realtà vissuta, c'è anche una simbologia: la barca di
Pietro rappresenta la Chiesa e il santo Padre che la guida,
e le reti sono i Sacramenti; i pesci sono le anime che
vivono nei mari del mondo. Per portarle di nuovo in essa
cosa ci vuole se non l'adesione alla mia Parola che sempre
si attua e si compie? Come mai allora le chiese sono vuote,
nei seminari e nei conventi scarseggiano le vocazioni, e non
è abbondante la pesca? Se viene vissuto il mio Insegnamento,
la Carità, la Misericordia, la Verità, la Giustizia, e se
c'è preghiera, la mia Parola dona vita, i pesci vengono
attratti dalle reti e si fanno prendere. Bisogna amare,
vivere, diffondere la mia Parola, ed essa porterà sempre il
frutto di una pesca copiosa.
Non è vissuto il mio Insegnamento in verità, e questo è
valido per le svariate realtà umane, sia nelle famiglie come
nell'ambito religioso. Come mai tanta divisione?... Perchè
non c'è più ricchezza di figliolanza, di amore e
comunicazione tra le generazioni… perché non c'è preghiera,
non c'è Vangelo, non è vissuta la mia Parola che porterebbe
pace, unione, fraternità… Amatela, vivetela, diffondetela,
pregate per esserne adempienti, ed allora la Spirito Santo
penetrerà in voi con la sua Energia attrattiva, simile ad
una calamita, simile ad una luce fosforescente nel buio,
come un'esca alla quale molti pesci abboccheranno e
torneranno nella barca, che sono le tante anime che
ritornano alla Chiesa. "Sulla mia Parola gettate le reti!"…
Ti benedico".
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6 settembre 2011
"Coloro che mi sono testimoni
emanano le medesima energia dello Spirito Santo"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi annunzia: Io chiamo
gli Apostoli per essermi testimoni, e la nascita alla loro
testimonianza fiorisce prima dalla propria preghiera con il
Padre. Sempre la prima testimonianza nasce dalla preghiera.
Se pregate mi siete testimoni. La seconda realtà nasce
dall'assimilazione della mia Persona, dalle mie virtù, dal
mio Insegnamento: tanto più vi arricchite di Me tanto più
siete chiamati a compiere la mie opere e anche di maggiori.
Da Me usciva una Forza grande, un' Energia potente che
guariva, sanava, convertiva, liberava gli ossessi.
Coloro che mi sono testimoni emanano le medesima Energia
dello Spirito Santo che dà salute e vita nuova in Esso.
Iddio dona i mille mezzi per essere testimoni di Sé. Non
solo con la Parola, ma con l'esempio di vita concreta, la
preghiera e la carità, quindi tutto ciò che è vissuto in
verità. A chi vede un uomo, anche sacerdote, fare delle
belle omelie, parlare bene e poi non compiere la mia
volontà, non vivermi, rimangono parole senza spirito,
sterili e non mi testimoniano. Se invece uno, vivendo la sua
vocazione al cristianesimo, pur incapace di esprimersi,
stando nel silenzio, se mi ama, se prega e mi fa vivere,
egli porta lo Spirito Santo che irradia salute, conversione,
liberazione, pur senza che se ne accorga. Anche stando
lontano, egli mi testimonia: mi è testimone anche chi vive
nel nascondimento la sua vocazione cristiana, dato che
testimone è chi mi ama perché nell'amore mi fa rivivere. Ti
benedico".
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7 settembre 2011
"Beati voi oggi che, in questi tempi duri e gravosi,
siete i cristiani che rimangono fedeli alla mia
testimonianza!"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi presenta le
Beatitudini. Beati voi, beati voi nella sequela delle
situazioni in cui vivete nel mio Nome. Io vi dico "beati
voi!" oggi che in questi tempi duri e gravosi siete i
cristiani che rimangono fedeli alla mia testimonianza: tempi
irti e difficili, tanto è il peccato, che rimanete
obbedienti al mio Insegnamento che vi causa dolori e
persecuzioni, solitudine ed emarginazione. Beati che, pur a
fatica, andate controcorrente, camminando ancora verso di
Me, figli miei! Sembra che siate i perduti in questa vita
dinanzi ad un mondo godereccio, che innalza la superbia e
l'egoismo a vessillo e un'esistenza che si motiva nei
piaceri. Beati voi, figli, poiché il Padre Santissimo sarà
particolarmente misericordioso, clemente, provvido per i
suoi, rimastigli fedeli in tempi e generazioni ultime che
sono state per Me il Getzemani, che mi ha fatto gridare per
il disgusto nauseabondo di tanto peccato che ovunque dilaga:
"Passi da Me questo calice!".
Sarete le stelle lucenti che tempesteranno il manto stellato
dell'universo dei Cieli ove il sole di Dio vi irradierà
continuamente della sua Luce d'Amore. Lo so, ora è dura, ed
Io vi sono vicino; per questo vi chiedo: "Pregate!", siate
sempre più vicini ai sacramenti, nutritevi, più che potete,
dell'Eucaristia per ricevere fortezza, grazia, sostegno.
Sentirete la mia presenza, e Dio combatterà con voi; vi
infonderà quelle grazie che corrispondono alla necessità di
ogni periodo storico, di ogni tempo per quanto difficile,
poiché il Santissimo sovrasta ed è vittorioso anche su di
esso.
Beati voi, figli miei, che siete i crocifissi di quest'oggi,
poiché in voi ancora mi fate risorgere. Nella vostra
crocifissione siete i risorti. Ti benedico".
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9 settembre 2011
"Cosa fare per saper giudicare nel vero?"
"Mia piccola Maria, il Vangelo di oggi vi presenta come
giudicare, come porsi e fare discernimento sul male o sul
bene, sul buono o sul cattivo, con le relative scelte che ne
conseguono nella vita. Il giudizio è l'attestazione della
Verità, di ciò che è. Bisogna saper comprendere
nell'autenticità di Dio come poter giudicare le cose e le
creature per poterne trarre utilità nel bene, per avere
misericordia e carità, per porsi ad aiuto e sanare. Se il
giudizio è solo per la condanna o per la critica, a cosa
serve? …male si aggiunge al male; e non ha utilità al
servizio del bene. Il medico deve saper giudicare la
malattia del paziente per constatarne lo stato malato,
diagnosticare il male per poterlo curare, per saper
discernere la cura; non si avventa contro di lui, non lo
colpisce per peggiorare la sua situazione.
Cosa fare per saper giudicare nel vero? Se, vedendo una
situazione non buona o peccaminosa o altro, voi: 1° dovete
porvi in profonda e fervorosa orazione, chiedendo a Dio luci
su di voi e il fratello, per chiedere luci per come parlare
e come porvi in aiuto; poi, rinforzati da tale preghiera,
potete, se c'è la possibilità, se siete nei modi e nelle
condizioni di parlargli con cuore e misericordia al fratello
per farlo ravvedere. Se non ottenete che rifiuti, come dice
la Sacra Parola, andate con altri. Se anche ciò risultasse
vano, allora affidatevi alla vostra preghiera e
all'intervento divino.
Per poter però saper constatare e curare, dovete avere uno
sguardo cristallino di chi vive con pensiero puro e cuore
buono, che ha assorbito e interiorizzato in sé l'ordine
della Sapienza divina, che vive nell'obbedienza e
l'interiorità con il Maestro, che insegna nella Verità. Dato
che, se il vostro sguardo è oscurato, così come dice il
Vangelo, se siete ciechi poiché lo sguardo è ricoperto di
peccato, come potete valutare nel vero? Come potete dire ad
un altro cieco: "Stai andando per la via giusta?". Solo se
il tuo sguardo è sicuro e chiaro vede, e può dire all'altro
e dare i propri occhi perché abbia luce e indicare: "Vai,
questa è la strada giusta!".
Cura prima te stesso per saper curare gli altri! Uniti ad
una vita sacramentale, alla confessione che, nel mio Sangue,
lava e vi dona Luce agli occhi della mente e del cuore nella
verità, nella misericordia e nella carità… allora saprete
giudicare! Ti benedico".
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11 settembre 2011
"Perché perdonare? Il perdono è l'unica via, l'unica
medicina;
non ce n'è altra, anime mie!"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi richiama al
perdono. Dio è Perdono; e il perdono è il frutto dell'amore.
Dinanzi a grandi dolori ricevuti, ad ingiustizie subite, il
perdono supera l'ingiustizia poiché nell'amore ha senso e
diviene la massima giustizia che la risana, e riapre alla
vita. Voi dite: "dinanzi alle violenze, ad omicidi, al
fratello che ti perseguita e defrauda per pochi centimetri
di terra, dinanzi a vicende che tormentano, a situazioni
crudeli che, pur ricambiate nella benevolenza, continua a
colpire e a ferire e non portano a chiudere pagine alla
propria storia di persecuzione, …come è possibile?".
Figli miei, sì, è duro…! Ma ricordate: il perdono è divino!
Lo potrete se lo date a Me. In presenza di situazioni
gravose, a perdoni importanti, come potreste se non date a
Me? Io sono il Perdono, Io Medicina e Signore della Pace:
sono Colui che le risana, che soffia la brezza leggera del
suo soffio per acquietare le fiamme del livore e del
peccato. Sono Colui che cambia i cuori a bontà, che riforma
agli eventi e alle situazioni nell' ordine nella Verità.
Date a me, figli! Io combatto per voi. Offrite il desiderio
di perdonare anche se incapaci per il dolore dell'offesa:
pregate! Io vedo chi si dispone alla preghiera e chiede il
mio aiuto alla sua incapacità; ed Io mi dispongo a
combattere e a vincere per lui la sua ingiustizia e placo
con il mio unguento di misericordia il suo animo alla pace;
vi cammino accanto. Mentre per chi rimane nell'odio, nella
vendetta, nel rancore, non potrò fare nulla.
Perché perdonare? Il perdono è l'unica via, l'unica
medicina; non ce n'è altra, anime mie! La vendetta è male su
male; peggiorano la vostra esistenza il risentimento, il
rancore, …. Sono sentimenti che prima fanno male all'anima
vostra e non vi permettono la serenità, né il proseguo della
vostra vita nella pace, vi fa ammalare, tormentando il
vostro spirito. Date a Me! Io vedo e vi aiuto: so
comprendere, vi cammino accanto, do tempo per ridare ordine
e sollievo ai cuori, sicché da un'esperienza amara, con un
perdono dato, rinasce una vita che si eleva: dalla pietra
far rinascere una nuova pianta, dall'amaro la capacità di
riaprirsi per vedere con la dolcezza dei miei occhi, e
rinascere. Ti benedico".
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13 settembre 2011
"Se siete innestati nella mia vita, se siete uniti e vivete
nella mia grazia
voi vi fate eucaristia: pane per i fratelli"
"Mia piccola Maria, non t'abbattere! Questa prova per i
lavori della casa con i suoi intoppi e problemi non sono per
una perdita ma si attuano per il bene degli altri, si fanno
croce e la croce non è per perire ma per la risurrezione.
Stasera voi ricordate San Giovanni Crisostomo, questo figlio
santo che ha accolto tante tribolazioni e persecuzioni per
farsi eucaristia per i fratelli, pane che si lascia
frantumare pur nel dolore per sfamare gli altri, per darsi
tutto a tutti: croce vissuta per la risurrezione. Anche voi,
figli miei, se incontrate tante difficoltà nel vivere
quotidiano, nelle contrarietà per i problemi familiari, per
le incombenze fisiche, materiali che competono alla
famiglia, la fatica nel lavoro… esse divengono anche bene
per gli altri; sono croce e la croce è per la risurrezione.
Se siete innestati nella mia vita, se siete uniti e vivete
nella mia grazia voi vi fate eucaristia: pane per i
fratelli; e dove si diventa eucaristia se non nel Calvario?
Nel proprio Calvario vissuto, pur così umano, pur nel mondo,
ma che si unisce a Me, e divenendo eucaristia, si fa
risurrezione? Figli miei, non vi abbattete, abbiate fede
dinanzi alle prove, alle tribolazioni, anche quelle della
vita quotidiana con i suoi contrattempi, fastidi, ritardi,
ingerenze… perché la vera vita non è qui; qui prendete vita
nella carne, nell'esistenza, ma non siete nati per
rimanerci, per restare sulla terra.
Se sapeste cosa vi attende!... Se vedeste con i mie occhi
voi non vi smarrireste più! Cosa serve vivere dinanzi a
tante ingiustizie non riscattate, dinanzi a mali non
risanati, a dolori di sopraffazione non giustificati? Figli
miei, solo in Dio ce n'è senso, dato che in Lui ogni
ingiustizia è riscattata, ogni fame d'amore saziata, ogni
male risanato, ogni croce è ormai risurrezione, e godrete
nella pienezza e nell'abbondanza. Ti benedico".
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15 settembre 2011
"La Madonna piange su questa Chiesa
in cui non ne vede riflessa una vita di santità"
"Mia piccola Maria, stasera voi ricordate i dolori della
Madre mia. I dolori inenarrabili conosciuti solo dal Padre.
Sotto la Croce voi La ricordate, ma di tutti i dolori con
cui la Madre ha partecipato della mia sofferenza è in ogni
giorno della mia vita. Ora voi dite: "La Madonna non soffre
più, gioisce in Paradiso". Sì, la Madonna è gioiosa con i
Beati, ma ancora è la Madre Addolorata: ancor la Madre
soffre e piange per i suoi figli di cui una moltitudine vede
andare perduti. Ella geme e piange su questa umanità
decaduta nel peccato che si perde poiché non riconosce più
Dio per Padre e Lei per Madre.
La Madonna piange su questa Chiesa in cui non ne vede
riflessa una vita di santità, sui sacerdoti e le anime
religiose che non hanno più in sé stampato l'immagine di suo
Figlio; la Madre piange per le famiglie che non la pregano,
per i malati e i peccatori che non l'invocano come loro
Avvocata. In questo mondo non La ricordano più, non la si
ama più come Madre, e per questo non riconoscono più il vero
amore di Cristo, di un Figlio da Lei partorito. Quando si
riconosce la Madre si riconosce anche suo Figlio. La Madre
piange dinanzi al trono dell'Altissimo e chiede e intercede
per i meriti dei suoi dolori e per i meriti di coloro che
ancora La amano e La seguono per condurre le anime alla
salvezza.
Se per una madre terrena perdere un figlio è una piaga che
difficilmente si richiude: è un ricordo che si riapre al
dolore, quanto più per la Madonna che ne vede perdere tanti
e che ama da vera Madre? Nei suoi innumerevoli dolori,
vedendomi morire e partecipando, passo dopo passo, gemito
dopo gemito, al mio seguito, le sue lacrime fecondavano e si
univano sulla traccia delle mie orme, sapendo però che
questo Figlio Santissimo è il Salvatore del mondo nel quale
rimarrà sempre unita e innestata in eterno, di cui già ne
attendeva la risurrezione. Ora invece quanti figli vanno
persi e la Madonna li rincorre per le vie del calvario di
questo mondo e grida: "…dove sono i miei figli?". E quanti
sono coloro che l'aiutano nella sua ricerca e che si
uniscono al suo dolore e alla sua partecipazione? Quanti
sono i sacerdoti che L'amano veramente e quanti ancora tra
di loro dicono il Rosario che invece hanno abbandonato,
considerandolo una devozione inferiore alle loro orazioni?
Quanti l'hanno presa nel cuore di sé stessi come invitai a
fare a Giovanni? Non si è ancora compresa la grazia e il
valore di Maria che è innestata nella pienezza di Dio in
un'unica realtà non più separata. Chi l'ama, ama ancora più
il Signore Dio. Ed Io benedico questi figli che così La
onorano.
Accogliete la Madre Santa, amatela! Ella farà scaturire da
voi le perle preziose della vostra santità. Chi l'ama è un
prescelto, è un sanato. La Madonna vi conduce, passo dopo
passo, sino alla salvezza. Amate i suoi dolori: sono gemme
preziose che vi rivestono di santità e vi conducono alla
profondità del suo amore. Dove sono coloro che hanno
compassione della Madre mia? Chi ne raccoglie le lacrime…?
Ti benedico".
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16 settembre 2011
"Il Signore Iddio ha offerto alla donna
un cuore donativo, generoso, offerente"
"Mia piccola Maria, cosa vi dice il sacerdote stasera? Io
non chiamo i santi ma chiamo i peccatori a farsi santi.
Tutti nasceste per essere santi, e tutti potete esserlo.
Stasera nel Vangelo vi vengono presentate le pie donne che
mi assistevano, Me e gli Apostoli, nella mia predicazione
con i loro beni, riconoscenti e grate di cuore poiché sanate
da svariati mali. Nel corso dei secoli quante pie donne che
hanno assistito con la loro cura, con i loro beni, con
l'assistenza la Chiesa nelle varie forme nel dare vita a
figli sacerdoti e religiosi, nell'assistenza nelle mansioni
anche più umili, nell'educazione, nell'accudire i poveri o i
malati, e nella preghiera sofferta e nascosta…, a volte è
stato ed è un servizio così celato, poco evidente eppur così
prezioso per le conseguenze lodevoli e i meriti. Quanta
storia umile e nascosta, data a Me, di grandi sofferenze e
dolori, di abnegazione nella famiglia come nella vita
religiosa o dove la donna ha operato e servito pagando
spesso a più caro prezzo. E poiché più associate al mio
dolore, più partecipanti della mia Passione vissuta in sé
stesse nella propria esistenza, Io dono loro come alle pie
donne il dono grande dell'anticipata primizia della
Risurrezione.
Il Signore Iddio ha offerto alla donna un cuore donativo,
generoso, offerente che l'accosta alla sua creazione e al
dono di essere al servizio della vita, con il cuore proteso
ed amorevole. L'ha formata e plasmata ad essere il cuore,
dato che quando la donna si converte realmente e mi ama sa
spalancarsi di slancio nell'apertura dello spirito da darsi
completamente e raggiungere presto la santità. Il demonio in
questi ultimi tempi ha scardinato questo baluardo nella
donna, che nel suo sacrificio d'amore, nella sua abnegazione
in tutti i settori familiari di sposa e madre, di mia sposa
e figlia, quante con la loro offerta ne hanno salvate di
creature intorno a sé! Il diavolo per liberarsi di questo
baluardo d'offerta ha tolto loro l'umiltà, ha tolto il
pudore e lo spirito di donazione per una pretesa
autoaffermazione e ricerca di sé stesse che non amano più
con il mio Cuore. E cosa ne ha tratto la donna? Cosa ne ha
ricevuto? Non perché la donna non possa operare nelle
professioni, ma che esse siano vissute per un fine che
l'apra alla missione della vita, dato che la donna è formata
dal Pensiero creativo del Padre per essere madre, ed essere
dono per la creazione continua, qualsiasi sia la funzione
della donna nella società.
Così la donna si fa madre, anche pur non avendo generato nel
corpo, ma madre nello spirito che genera nella vita, madre
che crea e conduce sé e gli altri alla salvezza. unite a Me,
loro Sposo e Signore, per fare nuove e migliori tutte le
cose. La loro funzione, la loro opera dinanzi al mio sguardo
non è inferiore agli uomini, anzi mi si fa così vicina che
l'anticipo, la faccio partecipare prima nella Risurrezione.
Tornino ad essere generose, oblative, vere, umili,
offerenti, ad aprirsi a ciò che il Signore, l'Altissimo,
chiede; ne riceveranno il Cielo. Ti benedico".
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18 settembre 2011
"Il Vangelo vi richiama ad essere i miei vignaioli"
"Mia piccola Maria, stasera il salmo vi indica:
"Dio è
vicino a chi Lo invoca!". Io sono presso tutti coloro che
chiedono il mio aiuto, accorro presso il letto del malato
che mi invoca, sono accanto al capezzale del morente che si
affida alla mia Misericordia. Accorro alla madre e al
lavoratore oberati di sacrificio che chiedono il mio
intervento. Sono presso tutti quelli che mi cercano. Se
avete pregato non potete dire in coscienza: "abbiamo fatto
tutto da noi!", guardando indietro nel tempo e avendo
superato tante prove o difficoltà, e la stessa esistenza con
il suo travaglio, non potete che dire: "ma come avremmo
potuto se non c'era la grazia di Dio?... Chi ce ne ha dato
la forza?...".
Il Vangelo vi richiama ad essere i miei vignaioli, ad
operare come operai alla mia vigna. E come potreste esserlo?
Pregando. La prima opera è nell'invocare Iddio che vi aiuti,
che intervenga, che vi dia luce e forza, dato che, da soli,
non potete nulla. Solo la famiglia che prega rimane salda e
unita. Solo nella preghiera c'è il sacerdozio santo, le
missioni possono proseguire la loro opera, e così in tutti i
settori.
Iddio, mediante l'orazione trasfonde Sé stesso, dà energia
santificante che è Luce, forza sostegno, guida, cura,
santità. Ancor prima, pur presi da buone intenzioni, prima
dell'agire con le mani, inginocchiatevi e unitele raccolte
nell'orazione perché Dio le benedica. Egli poi se ne
prenderà carico e cura, facendo voi suoi collaboratori che,
con il vostro lavoro da Dio benedetto, ne venga un risultato
buono. Il Padre Santissimo non vuole che il lavoro, che
l'opera sia solo umana e fine a sé stessa: diviene sterile,
se ne prende il vanto e il merito umano. e ne perde i meriti
per il Cielo. Per essere i miei vignaioli invocate e
pregate, figli miei, che vi siano date le capacità e siate
umili servitori per dare gloria a Chi vi offre il vigneto:
vi aiuterà a coltivare e a colmare la vostra pur piccola
vigna.
Verrò poi Io stesso a raccogliere l'uva che si sarà fatta
copiosa, saporosa, dolce sicché, guardandola, dirò: "è
buona, è la mia, è degna di essere trapiantata nella mia
Vigna celeste". É la preghiera che ne prepara il solco, che
lo alimenta, che cura la vite e la pota, che ne raccoglie il
raccolto e ne aiuta la pigiatura per trarne un vino buono,
un vino santo. Ti benedico".
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20 settembre 2011
"Dinanzi a mia Madre Io dico: "Chi è mia Madre?"
Lo dico per farne segno a voi, perché vi sia d'insegnamento"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo Io vi richiamo:
"Chi
è mia Madre e i miei fratelli?..." Chi vive la Parola di Dio
essi si fanno mia Madre e i miei fratelli. Volete essere
miei amici, fratelli, madri, spose? Vivete una vita
cristiana autentica e partecipata, vivete nella Verità dei
miei Insegnamenti, una vita unitiva nella preghiera e nei
sacramenti senza connessioni col peccato, senza farsi una
fede secondo i propri schemi pensando e agendo secondo i
vostri criteri e il vostro pensiero.
Dinanzi a Dio non ci sono veli, tutto è palese, non ci si
può nascondere e non si può dire: sono cristiano, ma poi ci
si comporta diversamente. Non c'è inganno che possa celarsi
ai miei occhi: io vedo l'onestà e la trasparenza del
comportamento, la lealtà alla mia Parola, vedo se sei un
cristiano vero. Si possono ingannare tutti gli uomini e dire
una cosa e farne un'altra, operare male ed essere incensati,
ma dinanzi a Dio tutto è rivelato!
Quanti, pur nella Chiesa, mi chiamano 'amico', ma poi non
vivono ciò che Io dico, vengono a ricevermi con il peccato,
seguono qualche Comandamento, e non altri perché cambiano il
pensiero e si fanno una legge propria. Qual è, ad esempio,
il numero di coloro che vivono di fatto in coppia in modo
peccaminoso e vengono a ricevermi con la benedizione anche
di sacerdoti compiacenti! Quanti vivono una vita cristiana
superficiale e indifferente, quanti pur peccando, vengono a
confessarsi ma senza pentimento, sapendo che torneranno di
nuovo a commetterli. Quanta connivenza con il male e quanta
trasgressione alla Parola di Dio!
Figli miei, cosa è per voi un amico? Quando egli è leale,
onesto e non v'inganna lo riterrete tale, se sapete che
potete fidarvi di lui e vi ama allora lo ritenete degno
della vostra amicizia. Quanto più questo vale per il vostro
Signore?
Dinanzi a mia Madre Io dico: "Chi è mia Madre?" Lo dico per
farne segno a voi, perché vi sia d'insegnamento. Lei che è
l'Innocente, l'Immacolata, fusa in Dio nello spirito e nel
corpo, chi più di Lei, creatura, oltre che Madre, nella
carne e nella croce, ha vissuto la Parola di Dio? Per voi lo
dico perché sappiate che non c'è verità nei rapporti sia con
il Padre celeste come con i fratelli se non viene vissuto lo
Spirito. É lo Spirito che vivifica, è Dio che feconda, che
fa vivere la vita degli sposi, la vita genitoriale, ogni
realtà, tramite lo Spirito che è primario: in Esso voi
vivrete, incontrerete e conoscerete l'amore tra voi, saprete
cosa è l'amore con Dio, avrete Dio e saprete amare. Sarete
allora madre, fratelli, amici, spose, figli: parte di Me. Ti
benedico",.
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21 settembre 2011
"Pensate forse che Matteo fosse
meno peccatore di voi prima della sua conversione?"
Mia piccola Maria, stasera voi ricordate San Matteo, che al
mio incontro Io chiamo e gli dico: "Seguimi!"…sguardo nello
sguardo, il mio Spirito con la sua Forza lo investe, e
Matteo lascia tutto e viene dietro di Me: ha comprensione e
rivelazione dalla forza e dalla luce dello Spirito che lo
investe, da cui nasce l'amore e la verità che trasforma e
rivoluziona la sua intera vita sino ad esser pronto per
darmi la vita.
"Seguimi!", Io dico a tutti, e non solo a Matteo, ma ad
ognuno di voi. Venite a Me ed Io conduco e trasformo la
vostra esistenza nella mia Persona. Io sono il significato e
il senso, la motivazione della vita che trasfondo pienamente
in ciascuno. C'è bisogno però del desiderio, della volontà
di seguirmi ed Io vi accolgo e vi accetto così come siete
con i vostri peccati, con il male che vi occupa, il vizio
che vi rende prigionieri.
Pensate forse che Matteo fosse meno peccatore di voi prima
della sua conversione? …attaccato al danaro come unico fine
poiché aumentava il suo prestigio, pronto ad intrallazzi e
ad inganni sul popolo pur di possedere; ma nell'incontro con
l'Amore e la Verità gli dà comprensione del senso e del fine
reale di ogni esistenza: in Cristo la motivazione
dell'essere sino ad abbandonare le ricchezze del male che
diventano niente, per occuparsi delle ricchezze del suo
Maestro. Non sono venuto per i sani, ma per i malati: non
sono venuto per i giusti ma per i peccatori.
Cosa vale dinanzi al Signore?... che il cristiano compia la
mia Volontà! Che porti la sua opera compiuta. Se un figlio,
pur venendo in chiesa e accogliendo Dio che lo chiama, se
poi però non ubbidisce, se non fa la Volontà del Padre, non
viene giustificato; mentre un altro, seppur ribelle nel
primo tratto della sua vita, se poi torna sui suoi passi e
ubbidisce e compie l'opera che Dio vuole, questo torna
giustificato e vi precede in Cielo. Ciò che conta dinanzi
all'Onnipotente è portare il progetto datovi a compimento
sia che sia nel tempo dell'aurora, sia nel pieno giorno, sia
che avvenga nel tramonto.
Venite a Me, seguitemi, passo dopo passo: Io ho il potere di
sanare, di liberare, di ricreare, di trasformare, di donare
un'essenza nuova al vostro essere: vi do Me stesso e vi
ricreo a creatura nuova. Sono il Signore, il Maestro e il
Medico: seguitemi e troverete la Vita e, simili a Matteo,
potrete giungere alla santità. Ti benedico".
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23 settembre 2011
"Sono ancora uno Sconosciuto anche per i molti della Chiesa
che cercano di sondarmi e scoprirmi con la mente,
mentre Io mi rivelo a mi faccio conoscere nell'apertura del
cuore"
"Mia piccola Maria, stai nella pace: sei nella mia grazia!
Nel Vangelo di oggi Io richiamo i miei Apostoli e dico: "Chi
dice la gente che Io sia?" …Chi sono Io per ognuno di voi?
Mi conoscete? Mi volete conoscere? Fin dal primo tempo della
creazione vostra il Padre Santissimo ha coperto il suo
Volto, si è celato all'uomo dopo il peccato poiché non si
può guardare il Volto dell'Altissimo, tenere il suo Sguardo
di Fuoco, poggiare i piedi con i calzari, perché ove è il
suo suolo esso diviene sacro. Con la mia Venuta al mondo
però mi sono rivelato e mi sono fatto conoscere pienamente a
tutti. Ho manifestato il mio Volto ove è riflessa l'Immagine
stessa del Padre e, conoscendo Me, conoscete Lui.
Figli miei, non solo attraverso la mia Persona e il mio
Insegnamento mi conoscete ma anche tramite i Santi che mi
testimoniano, che vi sono segno poiché assimilati a me. Voi
ritrovate in ognuno di loro riflessa una parte di Gesù
Cristo; ne portano il timbro, il sigillo, a secondo di
particolari rivelazioni o bellezze dell'interiorità
dell'anima, dei tratti delle loro virtù e nell'opera della
carità fattiva… ed Io in tutti loro le compendio e le
riassumo.
Stasera che voi ricordate il transito di San Pio in Lui
vedete manifestata la mia sofferenza redentrice, la fedeltà
di ogni giorno vissuta nell'umiltà profonda. Egli il grande
combattente che si pone dinanzi a satana a combattere contro
le forze del male, prende su di sé i colpi a difesa del
popolo di Dio, delle sue pecorelle, aiutando a salvare le
loro anime. É colui che mi riflette Crocifisso: in lui mi
riposo, portando la Croce del mondo. San Pio mi ha fatto
conoscere perché conoscendolo, voi mi amiate. Se volete
conoscermi entrate a vivere una profondità d'unione con Dio
nella preghiera e nei sacramenti, in verità, per vivere la
vostra storia, poiché constaterete che anche i Santi, ognuno
di essi, porta in sé una delle mille mie sfaccettature;
ognuno è unico e mi fa conoscere a voi per far sì che mi
amiate. Solo conoscendomi potrete amarmi. Se mi amate mi
seguirete e mi farete conoscere.
Come mai allora, voltandomi dinanzi ad una moltitudine di
umanità, ne vedo così pochi che mi seguono sinceramente? Per
lo più sono ancora uno Sconosciuto anche per i molti della
Chiesa che cercano di sondarmi e scoprirmi con la mente,
mentre Io mi rivelo a mi faccio conoscere nell'apertura del
cuore.
Chi sono Io per voi?... Quando mi direte in verità: "Sei il
Cristo, il Signore, lo Sposo dell'anima mia… e ti amo,
Signore!", voi allora mi avete conosciuto". Ti benedico.
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25 settembre 2011
"I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel Regno dei
Cieli!"
"Mia piccola Maria, continua ad ascoltare e
vai avanti! Il Vangelo di stasera vi richiama a guardare
altrove, a non ristringervi alle vostre vedute e giudizi.
Iddio guarda oltre: i pubblicani e le prostitute vi
precederanno nel Regno dei Cieli! E come mai, Signore?...
Perché molti di essi, incontrandomi, abbandonano il loro
errato agire, si pentono in modo autentico e aderiscono con
vero cambiamento. Le loro lacrime sincere e le opere buone
che poi compiono li lavano, lavano le loro colpe e li
riscattano sì da farsi creature nuove, degne di Me. Mentre
molti cristiani che si ritengono giusti perché vengono in
chiesa, e anche migliori degli altri perché non commettono
colpe gravi, sono i farisei che vengono per abitudine, per
acquietare la loro coscienza, ma non amano, sono chiusi a
sé, condannano l'altro, non operano per l'amore: vivono un
cristianesimo che sonnecchia, se non morto.
Distaccatevi, figli miei, siate svegli, vigilanti! Vivete un
cristianesimo vero, autentico leale. Venite a Me, cercando
il mio Amore: in esso voi scoprirete e amerete l'altro; lo
vedrete da fratello e nascerà in voi la misericordia la
compassione, la tenerezza, e non condannerete, ma sarete
genuinamente e generosamente partecipi delle loro sofferenze
e delle loro gioie; non vi sentirete più impoveriti
nell'errore della condanna ma arricchiti dalla pietà e dalla
condivisione". |
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