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Ave Maria!
1 marzo 2013
"Sia il vostro rapporto con Me una simbiosi, un connubio,
una partecipazione unitiva del cuore:
allora sentirete
nascere il calore della mia Presenza in voi"
"Mia piccola Maria, i miei nemici esultano perché il
soglio di Pietro è vacante. Essi pensano: "ecco l'ultima
falcata per poterne avere il possesso!", e cercano di
corrompere la mia Chiesa tramite sempre il denaro poiché è
attraverso di esso che si può accedere al potere e ad altro.
Una parte della Chiesa è pronta a vendermi perché non
possiede in sé l'amore di Dio, e non vi nasce amore perché
non vi è Verità.
Stasera nella Santa Parola vendono Giuseppe e lo cedono per
denaro. Io vengo tradito da uno dei miei per 30 denari. É
sempre così la storia dell'uomo che si corrompe, e la storia
della Salvezza che ripara e redime. Nel vangelo vi offro la
parabola della mia vigna: la vigna della mia Chiesa che Io
dono e nella quale mando i miei operai a lavorarla per far
sì che fruttifichi; quanti di essi però ora non la lavorano
e l'abbandonano…! E senza cure essa si fa sterile e diventa
una sterpaglia. Io manderò ancora i miei figli fedeli per
soccorrerla e lavorarla, e ne guarderò poi l'esito. Infine
manderò i miei Angeli a prenderne il raccolto e a chiederne
conto.
Oggi, giorno dedicato al mio divin Cuore: è un Cuore che
travasa santità e amarezza; è un Cuore nella sofferenza
proprio per lo stato della mia vigna. Soffre come un
Innamorato tradito, che geme per un'arsura d'amore che non
viene abbeverata e placata. E come riparare a questo mio
Cuore? Si ripara, figli miei, solo con l'amore: un amore che
si testimonia con una vita cristiana, una vita sacramentale
vissuta intensamente, una preghiera fervorosa, offerte
spirituali fatte in onore del mio divin Cuore. Tutto ciò mi
refrigera, placa la mia sete: amatemi, amatemi! Sono un
Mendicante che chiede la carità del vostro amore. Amatemi
nell'intimità e nella tenerezza di una madre che ama suo
figlio; amatemi nell'entusiasmo, nel fervore di un
innamorato, nella fusione, nella complicità di uno sposo con
un sposa; simile alle acque che si amalgamano alla terra e
la rendono umida, come i raggi salutari del sole che
s'infondono nelle cose create e ne danno vita.
Sia il vostro rapporto con Me una simbiosi, un connubio, una
partecipazione unitiva del cuore: allora sentirete nascere
il calore della mia Presenza in voi e non vi sentirete più
soli. Vi farete per Me delle oasi nelle cui acque mi
refrigererò, il cui ossigeno è più puro e mi ritempra e, per
la consolazione che mi date, ancora Io guardo e offro
Misericordia e Grazia alla mia Chiesa. Ti benedico".
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3 marzo 2013
"Pregate! Sapeste quante anime verrebbero ancora salvate,
così come vi ha detto la Madonna a Fatima!"
"Mia piccola Maria, Io ti aiuto a trovare il modo di
confessarti, e la Madonna accoglie la Comunione riparatrice
al suo Cuore nel primo sabato. Quante volte voi tutti
sentite notizie di guerre lontane, di eventi catastrofici,
di disgrazie terribili, e dite: "A noi non toccano, ne siamo
lontani, da noi non giungeranno…", oppure: "Chissà quali
peccati hanno compiuto le genti che ne vengono afflitte
perché Dio le colpisca cosi!". Io vi dico: "Nessuno si senta
esente da tutto questo, dato che la scure pende sul filo
della vostra esistenza e dei suoi avvenimenti su ognuno di
voi, e ciò accade non perché ci sia chi migliore o peggiore,
e può colpire tutti quando uno meno se lo aspetti. Così come
dicevo nel vangelo: "Non è che quelli uccisi durante il
sacrificio da Pilato, o quelli schiacciati dalla torre di
Siloe, siano stati toccati da tale sorte perché più
peccatori di altri"; ma vi ricorda che il tempo che vi viene
dato è prezioso, e vi è richiesto che nel suo scorrere siate
pronti.
Il tempo è scandito da Dio non in mesi, anni, minuti, dalla
sua brevità o lunghezza per suo termine, ma Iddio misura
nella preziosità della sua opera compiuta che si compie e si
realizza nell'amore, per cui troverete in Cielo bimbi e
giovinetti che hanno avuto vita breve ed hanno anche subito
disgrazie, ma essi avevano già compiuto, nella loro breve
esistenza di bene e di innocenza, la loro opera, mentre
altri hanno dovuto attendere la tarda età nella loro
canizie. Tutto è relativo nel tempo poiché per il Signore il
tempo è grazia: breve o lungo, nel pericolo o altro, il suo
termine giunge; l'importante è che siate pronti.
Beati quelli che ne hanno compreso la relatività: tempo che
va riempito di valore, di preziosità di gemme sante; e
poveri coloro che lo sciupano, dato che per quanto lungo nei
suoi anni, non ce ne sarà un altro. Grande importanza ha la
preghiera poiché spesso per suo merito è concesso altro
periodo e viene posticipata la data al taglio della scure
per dare tempo di emendarsi alla creatura in modo che possa
vivere ed avere altre occasioni di salvezza, nella
disposizione sincera che il Padre Santissimo vede, e nota
possibile in lei. Oppure può accadere l'inverso: che proprio
per la preghiera data, per quanto possa sembrare doloroso e
ingiusto recidere anticipatamente e in modo forse immotivato
per l'uomo, il fiore dell'anima venga colto quando essa è
ancora bella e non si possa poi corrompere.
In Cielo vedrete le risposte, in un'eternità che è salda e
non temporanea, fissa e non instabile: vedrete il perché
della misura della vostra età e delle croci vissute, degli
eventi travagliati subiti, il calcolo in cui l'Eterno nella
sua Sapienza e Grazia ha misurato e disposto il tempo per
ogni creatura; e quando la morte non è per suo volere ma la
vita è stata recisa, e viene recisa, da altri,
dell'ingiustizia subita, Iddio ha cercato e ne cercherà
sempre di darne il massimo valore.
Ecco, Io entro nella vigna e vedo un fico sterile, senza
frutti, inutile, e chiedo al vignaiolo di reciderlo, ma è
per l'intercessione del vignaiolo che vuole averne ancora
cura per ricavarne raccolto, che Io non lo faccio abbattere.
E notate bene: egli intercede e vuol prendersi cura di una
pianta che non è la sua vigna. Per questo chiedo a voi:
"Pregate! Sapeste quante anime verrebbero ancora salvate,
così come vi ha detto la Madonna a Fatima: "Molte anime
vanno all'inferno perché non c'è nessuno che preghi per
loro!". La vostra preghiera, pur per chi non fa parte della
vostra vigna, dei vostri cari, di un'anima che è lontana da
voi, dalla vostra custodia e dal vostro servizio, si fa cura
e nutrimento per il suo terreno arido. É preghiera che torna
a ridare nuova linfa ad altre piante che porteranno frutti
buoni e saporosi, cosicché, compiuta anch'esse la propria
opera, ed Io, vedendole colme, dica: "Adesso possono essere
tagliate; sono pronte per essere trapiantate nei miei
giardini celesti". Pregate! Ti benedico".
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4 marzo 2013
"Non si comprende che è nell'ordinario che s'innalza lo
straordinario,
che viene in esso magnificato.
Non si
comprende che Iddio sceglie l'umiltà e la semplicità"
"Mia piccola Maria, nessun profeta è compreso e accolto dai
suoi. Quando un'anima vive la sua fede con più profondità,
quando un'anima supera nel viverla quello che è il limite
del pensiero comune, quando è arricchita di carismi
autentici, o vive da testimone verace la sua vita cristiana,
il più delle volte viene perseguitato, non compreso e
accolto, e proprio dai suoi familiari, dal suo ambiente, dai
suoi stessi confratelli. E perché questo accade? Perché un
familiare, un proprio caro è considerato spesso un possesso,
un proprio bene, e non si può accettare che il suo amore e
la sua cura superi quella per loro stessi, o se addirittura
vive ed è arricchito di un dono divino, che lo straordinario
possa sussistere nell'ordinario di uno di casa, un
conoscente, dato che secondo le loro concezioni
attribuiscono lo straordinario a ciò che è irraggiungibile,
che è lontano, che vive al di sopra dei propri schemi; e non
può essere quindi posseduto ove è conosciuto e si condivida
in umiltà e semplicità la banalità della quotidianità.
Non si comprende che è nell'ordinario che s'innalza lo
straordinario che viene in esso magnificato. Non si
comprende che Iddio sceglie l'umiltà e la semplicità per far
sì che sia manifesta l'eccezionalità, di ciò che è suo e gli
appartiene; non si comprende che il Padre Santissimo sceglie
chi vuole. Io entro a Nazareth nella sinagoga e manifesto la
mia Natura nell'attestazione della Parola divina, ma i miei
conterranei si scandalizzano di Me: "Non è Costui il Figlio
di Giuseppe, il falegname? Come può parlare in nome di Dio a
noi che conosciamo quel che è? ". Non solo non mi
riconoscono nella mia Natura divina, ma nemmeno come
profeta, un mandato dall'Eterno, e questo perché? Perché non
pregano, non hanno fede; ed essi lo confermano dato che
cercano persino di uccidermi.
Nel vangelo Io dico: "Come mai solo a Naaman il lebbroso
viene data la guarigione in mezzo a tanti lebbrosi? E come
mai solo ad una vedova di Zarepta viene offerta la
Provvidenza? Perché c'è stata in essi la preghiera e la
fede. Per Naaman hanno pregato per lui altri, e di cuore; ed
egli stesso ha fatto una atto di fede, immergendosi nel
Giordano sette volte. La vedova da tempo pregava
l'Onnipotente e, pur nella sua miseria, ha avuto carità per
il profeta che l'ha visitata; per questo il Signore le è
venuto in soccorso.
La preghiera e la fede s'irrorano e si nutrono, immergendosi
nel Battesimo che è rappresentato qui nella santa Parola dal
bagno del Giordano: quel Battesimo che, se fatto vivere, è
ulteriormente ravvivato, nutrito dagli altri sacramenti che,
se partecipati bene, in grazia, danno il loro effetto a
santità nel lavaggio continuo della propria purificazione e
conversione. É in cotal figlio che vive la vera preghiera e
la fede. Se le anime vivessero di ciò, anche quelli di casa,
e i medesimi confratelli, nella preghiera e nella fede,
verrebbero irrorati dello Spirito Santo; e lo Spirito chiama
lo spirito: riconosce Sé stesso, e ove sussiste, agisce,
supera i limiti dei pregiudizi e dei preconcetti umani
poiché l'amore di Dio scevra su di essi e s'innalza. Chi
vive in modo autentico Gesù Cristo sente e riconosce
nell'altro la natura della verità del suo Maestro, ciò che
gli appartiene: non lo combatte, ma lo accoglie, lo
partecipa, lo ama. Ti benedico".
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5 marzo 2013
"In chiesa poco si parla dei Novissimi"
"Mia piccola Maria, distendi il tuo cuore sul mio e
abbandona i tuoi pensieri. Stasera la santa Parola vi dice:
"Sia oggi il nostro sacrificio dinanzi a Te e ti sia gradito
perché non c'è delusione per coloro che confidano in Te".
Sia il vostro sacrificio, la vostra esistenza, un sacrificio
gradito a Dio perché non saranno delusi coloro che confidano
in Lui. Non pensiate che i vostri sforzi siano troppo grandi
per poter vivere la pienezza dell'amore che Iddio vi chiede;
non rifiutate la sofferenza che viene dalla croce in modo
che, accolta, si faccia un dono d'amore, e per potervi
inebriare della riconoscenza del Padre Celeste, che è
illimitata, è sconfinata, senza recensioni.
I cristiani se non riescono a vivere la loro vita cristiana,
se non riescono a perdonare, a dare quel perdono di cui
parla il vangelo di stasera è perché chiudono tale offerta
del loro sacrificio alla limitazione dell'esistenza umana,
la circoscrivono alla terra, non la celebrano, non la
proiettano oltre, all'eternità; non ne sentono ravvivata la
speranza che si fa certezza del Regno dei Cieli nel quale il
loro operato si santifica e si fa prezioso. Poiché se la
Risurrezione non sussiste, se non vi è l'eternità, non ha
motivazione il sacrificio; ma se essa è, ne acquista
significato, e cosa non si fa per conquistarla! I cristiani
nella misura in cui si elevano ai valori dello spirito
piegano la materia allo spirito, sentono e si nutrono
dell'amor di Dio: già avvertono e possono gioire delle
realtà celesti.
I Santi giungevano ad avere visioni, che sono già
partecipazione dell'estasi del Paradiso che forgiava in essi
fortezza e saldezza alla fede per le grandi prove che
dovevano affrontare. In chiesa poco si parla dei Novissimi,
eppure sussistono! Il Padre Santissimo non sapete cosa ha
preparato per voi, quali meraviglie di bellezze…! Se ne
fosse più marcata la sua parola e la sua meditazione farebbe
sì che si concretizzasse già in voi questo desiderio, e cosa
non fareste per divenire sacrificio gradito a Dio! E di
certo questa confidenza in Lui non vi porterebbe delusione.
Ugualmente se si parlasse di più del Purgatorio che è luogo
di sofferenza e di attesa, ove non si varca alla luce se non
ci fa luce, cosa non si farebbe per poter divenire
sacrificio gradito al Signore per non accederne o limitarne
il tempo!
Lo stesso, se si parlasse di più e si credesse all'inferno,
se non per amore ma per timore di cadere negli orridi
abissi, cosa non si combatterebbe per evitare il male e
divenire sacrificio santo e benedetto, e di certo, figli
miei, la vostra confidenza in Me non resterebbe delusa
poiché Io attesto la verità che sono. Credete in Me e
possederete il Cielo! Ti benedico".
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7 marzo 2013
"Se gli uomini non si convertiranno
ci sarà una grande
decimazione e sconvolgimento.
Ma anche se ne rimanesse un
piccolo resto… "
"Mia piccola Maria, ecco, dice il vangelo: "Chi non è con Me
è contro di Me; chi non opera con Me disperde", perché
l'uomo è debole: per natura è proteso a decadere nel male,
si perverte ai suoi istinti; solo nell'incontro con Dio,
nutrendosi del suo amore tramite l'ascolto della sua Parola,
alla sua adorazione, il Padre Celeste imbocca alle sue
creature il suo Spirito che plasma il cuore e lo dirige al
bene. Così come dice la santa Parola, il popolo non si pone
al mio ascolto, non accoglie la correzione; se mando profeti
li uccide, il suo cuore è lontano da Me, e per questo si fa
sempre più indifeso, la casa delle sua anima non ha più
pareti, non ha tetti che la proteggano dall'avanzata del
nemico che può così scardinare, devastare e defraudarla di
tutti i suoi beni.
Se voi vedeste con i miei occhi l'avanzata del diavolo con i
suoi sgherri!... Sono miliardi, e nello spirito non occupano
spazio, ma invadono e posseggono uomini, cose, ambienti,
animali. Ringraziate Iddio di non vederli nella loro
mostruosità, ma siate accorti, avveduti! Proteggetevi
nell'amore di Dio: fate silenzio e adorazione al Padre
Santissimo che vi parla al cuore. Egli sa, e vi irrora
d'amore che si fa parete: la difesa di una casa forte che
non ne permette l'entrata. E quelli che, pur avendolo
vissuto e ne sono stati martiri…? Il martirio non è una
perdita, ma una vittoria: gloria di Dio e una sconfitta per
il demonio.
I diavoli si rivestono spesso ad angeli di luce, nei modi,
nel fascino, nella bellezza anche esteriore, ma se li
vedeste all'interno della loro forma bestiale… ne sareste
inorriditi. Il nemico avanza e raduna il suo esercito per
dare l'attacco finale contro la Chiesa per poterla
scardinare e possederla, contro l'umanità per poterla
distruggere. Se gli uomini non si convertiranno ci sarà una
grande decimazione e sconvolgimento. Ma pur se ne rimanesse
un "piccolo resto" non sarà suo come il nemico pensa di
avere: sarà il mio popolo che, purificato, farò nascere, da
esso, una dinastia di genti pronti all'ascolto del mio
Insegnamento, all'adorazione, al servizio di Dio.
Ponetevi in ascolto alla mia santa Parola, all'adorazione.
Il Padre Santissimo vi può così proteggere: vi circonda e
soffia su di voi lo Spirito Santo; e il nemico si dissolve.
Ti benedico".
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9 marzo 2013
"Padre, ho peccato contro di Te, non sono degno di essere
chiamato tuo figlio!"
"Mia piccola Maria, sei sulla strada della conversione: essa
dura l'intera vita. Anche i Santi hanno vissuto la loro
continua conversione fino al susseguirsi degli eventi e
della morte.
Stasera la Chiesa celebra la mia Misericordia nella parabola
del figliol prodigo. In essa viene manifestata la grandezza
del Cuore Misericordioso del Padre che è sempre pronto, con
le braccia spalancate, a dare il suo perdono e ad
accogliere, persino dinanzi a colpe grandi, purché il figlio
ritorni sui suoi passi alla sua Casa, riconoscendo il
proprio peccato e sinceramente pronto al cambiamento di
vita. Egli è lì, sempre dinanzi all'uscio, e lo sguardo và
lontano verso quei figli che sono dispersi; e qual
trepidazione di gioia quando ne vede ritornare uno!... E
quando lo riceve non lo accusa, non lo condanna, lo accoglie
e fa gran festa; festa perché è una rinascita: era un figlio
morto, che periva per precipitare agli inferi; mentre nel
suo ritorno al Padre torna alla nascita per il Regno dei
Cieli. La sua gioia di Dio è simile a quella che provano i
genitori umani quando, dopo aver patito gemiti di dolore
dinanzi ad un figlio ormai destinato a morte, e se lo
ritrovano tornato alla vita e a loro, sano: quale gaudio…!
Il Padre Santissimo prova in modo simile gli stessi
sentimenti nel suo Cuore.
Ma chi è che si scandalizza spesso di questa sua
Misericordia, di questo suo perdono che ricrea? Sono proprio
i figli che vivono con Lui nella Chiesa, i cosiddetti
benpensanti; per loro la misericordia stona ed è di offesa
alla loro di giustizia che, quando poi un fratello ritorna,
conoscendo il tipo di condotta vissuta, pur avendo avuto il
perdono di Dio e non conoscendo quale tipo di percorso
doloroso abbia intrapreso nel suo ritorno, essi dicono: "É solo
un convertito, e come può insegnare a noi con il suo
trascorso di peccati?"...
Figli, non avete compreso ciò che nella santa Parola vi
viene detto stasera: "Il Padre ha donato a voi il suo Figlio
Primogenito perché divenisse "peccato":; Egli ha assorbito
in Sé il peccato per rendere a voi al sua Giustizia, nella
remissione delle vostre colpe. Anche in questo mondo, così
devastato dal male, se l'umanità si ponesse i ginocchio,
riconoscendo il suo peccato e la paternità divina, dicendo:
"Padre, ho peccato contro di Te, non sono degno di essere
chiamato tuo figlio!", l'Eterno nella sua Misericordia
perdonerebbe il male fatto, revocherebbe tutti i castighi
posti e ricreerebbe un nuovo popolo: farebbe nuova ogni
cosa, ogni uomo.
E da voi cosa attende? Attende che, da figli, vi poniate
accanto a Lui sull'uscio della sua Casa, con cuore sincero,
e che siate in attesa, desiderosi del ritorno dei vostri
fratelli, e che viviate in preghiera per loro. La vostra
preghiera farà eco al suo richiamo e molti ad esso
torneranno e si salveranno, e per voi tutto ciò sarà di
santificazione. Ti benedico".
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11 marzo 2013
"Passano le malattie, i dolori, l'esistenza fisica e rimane
la nuova terra da abitare,
e non sapete ciò che Iddio vi ha
preparato!..."
"Mia piccola Maria, Io opero continuamente per la
liberazione della terra e dell'uomo dalla prigionia di
satana. "Ecco, Io creo nuove tutte le cose: creo nuovi cieli
e nuova terra", dico nella santa Parola, e la mia opera di
creazione è perenne. Creo non solo terra e cielo nuovi
nell'alternarsi delle stagioni, nelle cose create per la
sussistenza della vita naturale: voi siete la mia terra e il
mio cielo nuovi che ricreo sempre. Dal buio vi traggo alla
luce e vi creo: da esseri naturali vi trasformo e formo a
figli della grazia, tramite i Sacramenti e la fede vi evolvo
nel cammino dell'esistenza nella creazione alla santità, a
nuove creature, atte a vivere la terra e i cieli nuovi delle
altezze divine che vi attendono e, nella vostra attesa, sono
già certezza: ove il gaudio è perfetto, totale, pieno, e voi
siete nati proprio per giungere a vivere questa terra
celeste del gaudio.
Siete il popolo in cammino, simili al popolo ebreo nel
deserto, per giungere alla terra promessa: Io cammino con
voi in questo percorso di purificazione ove continua è la
mia opera di ri-creazione per far sì che voi entriate a
gustarne più del latte e del miele. Pregate per i vostri
figli! E non abbiate solo a preoccuparvi della loro salute
fisica, della loro sanità e benessere; pregate perché
abbiano vita nella Grazia: che vivano l'Alleanza, l'
amicizia con Dio, in modo che Io possa dire di loro, così
come nel Vangelo di stasera: " Tuo figlio vive, tuo figlio
vive!".
Passano le malattie, i dolori, l'esistenza fisica, e rimane
la nuova terra da abitare, e non sapete ciò che Iddio vi ha
preparato!... Se, guardando la natura, voi dite che è
meravigliosa, Io vi dico che essa è solo un'ombra,
un'oscurità in confronto alla luce piena nel suo fulgore e
splendore nel Cielo. Qui l'Altissimo continua a creare terra
e cieli nuovi: il suo estro creativo non ha orizzonti, e
crea meraviglie sempre diverse, melodie mai ascoltate, cose
mai viste, sensazioni mai provate, sì che il vostro cuore
traboccherà nell'amore, nella letizia di una felicità
perfetta, nella contemplazione di uno spettacolo di bellezze
infinite. Ti benedico".
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13 marzo 2013
"Figli miei, vivete questa figliolanza in un rapporto
intimo, cuore a cuore,
di fiducia, di confidenza e di
abbandono a Lui"
"Mia piccola Maria, abbandonati fiduciosa a Me, lascia che
Io ti cammini dinanzi. Stasera nella santa Parola Sion dice:
" Signore, mi hai abbandonato! Signore, mi hai dimenticato!"
Quanti gridano al Cielo queste parole!... Ed Io rispondo:
"Può una madre dimenticare il proprio piccolo, il frutto
delle sue viscere? Quand'anche esso accadesse, Io non vi
dimenticherò mai!". Credete ciò: Io non vi dimentico, ma
sono presente a voi stessi più della vostra ombra. La mia
tenerezza paterna trabocca per voi, la mia compassione
sconfinata vi ricopre, il mio amore è incommensurabile.
Quale madre e padre terreni, amando il loro unico figlio, lo
darebbero in immolazione perché sia scannato, offerto per
gli altri figli, e figli ingrati? E quale Figlio!... Ed Io
l'ho fatto a testimonianza di quale grande amore il Padre
Santissimo ha per voi! Vivete questa mia Paternità d'amore:
se voi ne poteste assaporare per un istante l'intensità,
direste: "Ma cosa stiamo a cercare nel mondo?"… Se vi
credeste non andreste alla ricerca di amori profani che vi
avvelenano, e pur quando provate amore in sentimenti santi,
essi sono solo un pallido riflesso in confronto all'incendio
del mio che mi consuma, ma brucia ed evolve in eterno-
Nel vangelo di stasera Io testimonio questa Paternità
vissuta, partecipata sino agli estremi del suo dono, non
solo nell'essere Figlio poiché della medesima natura divina,
ma perché è santificata da una figliolanza umana
concretizzata in un rapporto viscerale, passionale, totale.
Io dico: "Agisco come il Padre agisce: il Figlio non può
fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre". E il Figlio,
che Io sono, lo compio allo stesso modo, lo manifesto nelle
opere, e vengo a predicare non per mia volontà ma del Padre
mio che mi ha mandato. Eppure cercano di uccidermi: non
riconoscono in Me la stessa natura, la stessa origine, dato
che essi stessi non riconoscono che a parole il Padre
Creatore: non vivono questa figliolanza d'amore con
l'Altissimo Signore. Quest'amore filiale partecipato avrebbe
dato luce e accoglienza a Me, Maestro, Messia e Signore e,
nel riconoscermi e nell' accogliermi ugualmente sarebbe
stato dare luce al Volto della Paternità misericordiosa e
accolta del Padre Celeste.
Figli miei, vivete questa figliolanza in un rapporto intimo,
cuore a cuore, di fiducia, di confidenza e di abbandono a
Lui. Il demonio fa di tutto perché non incontriate questa
comunione filiale. Gran parte della Chiesa non la comprende,
non la inspira, non la vive. In questa intimità di fusione
del cuore, in una tenerezza che si comunica voi imparate,
conoscete il suo amore, e quando anche la sua Paternità qui
sulla terra si fa correzione, credete che è sempre per il
vostro bene e la vostra salvezza. Nessuno ha più interesse
del Padre Santissimo del vostro bene e della vostra
salvezza. Egli vi conduce alla sua Casa ove vivrete il
frutto di essa, di una felicità verginea e assoluta. Chi
vive questa comunione con il suo Signore, che la possiede,
la incontra, la compenetra, ha in sé già la vita eterna, ha
già il traguardo del Cielo: non incontrerà il Giudizio
poiché egli ha glorificato il Padre Celeste nella sua
Paternità e Maternità che crea, redime e santifica, in
questa fusione d'anima, in questo connubio del pensiero, di
unione di cuori che scambiano le loro effusioni: Iddio vi
trasmette la sua natura, vi assimila alla sua essenza, vi fa
sua sostanza, vi immette la sua divinità per far sì che vi
facciate figli puri, veri, completi delle sue viscere, che
sono viscere di Dio.
Chi vi ha tratto dalla polvere del nulla e ne ha fatto
pensiero, forma, anima per la vostra nascita alla vita? Se
vi ho creati, se vi ho redenti, e vi santifico; e se ho così
cura di voi: credete quindi a quanto Io vi ami. A questa
corrispondenza voi sarete felici. Ti benedico".
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17 marzo 2013
"Accogliete la parola di questo Papa
che ha il compito di
traghettare questa umanità
dal peccato alla Misericordia di
Dio"
"Mia piccola Maria, Io benedico tutte queste creature ed
estendo la tua povera preghiera nell'estensione del mio
Cuore divino. Oggi nel mio vangelo ancora la mia
Misericordia vince sul peccato. Ecco i farisei e gli scribi:
portano dinanzi a Me un'adultera, colta in flagrante, in
reale peccato; ma essi non si stanno preoccupando
dell'offesa a Dio o dello stato dell'anima della donna; la
usano per mettermi in fallo e per evidenziare la superiorità
delle loro tradizioni. Molti tra di loro avevano essi stessi
tradito il talamo e tutti avevano in qualche modo
trasgredito la Legge divina; e il peccato è sempre un
tradimento, un adulterio all'amore di Dio. E cosa dovrebbe
fare il Signore Santissimo: spegnere la vita a tutti coloro
che stanno errando…? O è lecito e concesso che dei fratelli
uccidano l'altro perché ha peccato…? Cosa se ne fa Iddio di
un figlio che si perde? Ma quale gioia per un figlio
ritrovato…!
Il Padre Celeste è Colui che fa nuove le cose: dà loro
continua vita e le fa risorgere nella sua Misericordia.
Dinanzi ad un giardino che ha perso la sua bellezza
originaria, ove non vi è più fioritura, ma il cui manto è
ricoperto di rovi e sterpi, cosa ve ne fate? Ma di un
giardino che riscopre la sua fioritura e i suoi colori:
quale delizia ritrovata ai vostri occhi! Dinanzi ad un orto
che si è fatto incolto, secco, che non porta più
l'abbondanza del suo raccolto, che ve ne fate? Ma di un orto
che rinverdisce, che si ricopre nuovamente dei suoi saporosi
frutti che possono ricolmare le vostre tavole, quale
gratificazione alla sua utilità ritrovata!
Dinanzi alle piaghe di un malato che si fanno infette e la
cui risposta alla cura è delusione e sconfitta…, invece
quale soddisfazione di riconoscenza, di incitamento alla
vita, dinanzi ad una carne che si fa rosea e sana nella sua
ritrovata salute. Per far sì che però tutto questo si attui
ci vuole il suo tempo, il lavoro fatto con amore. Ugualmente
così Iddio compie: nel tempo e nell'opera con amore, il cui
frutto è la sua Misericordia: ricrea in voi il suo
capolavoro. Ogni figlio che ritorna è un fiore che torna a
germogliare nel Paradiso del suo Cuore.
Figli miei, accogliete la parola di questo Papa che ha il
compito di traghettare questa umanità dal peccato alla
Misericordia di Dio, perché, se essa vuole, possa rinascere
e risorgere.
Ognuno di voi guardi sé stesso: non stia a guardare e
giudicare il peccato dell'altro; si ponga in contatto con la
propria coscienza e con lo sguardo a Dio. Analizzi e
riconosca il suo peccato come l'adultera: si faccia sguardo
nel mio Sguardo. Dinanzi al tabernacolo si esamini e vada
poi a confessarsi ove Io assolvo e dico: "Neanche Io ti
condanno, và, e non peccare più!". Tutto nel perdono
dimentico del passato. Ti benedico".
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19 marzo 2013
"Questo Papa è anche frutto di San Giuseppe
di cui egli ha
una devozione tenerissima...
San Giuseppe infonde a lui doti
della sua amabile paternità"
"Mia piccola Maria, benedetti coloro che prendono San
Giuseppe come loro Padre, che si consacrano al suo Cuore!
Egli si protenderà su di essi con quale premura paterna…: li
proteggerà, li difenderà, ne sarà guida, ne avrà cura. Oggi
terra e Cielo sono in festa: l'una celebra il Santo Padre, e
l' esultanza giunge al Cielo; e in Cielo si celebra la
santità di San Giuseppe, la cui gioia scende e si unisce
alla terra, e la benedice. Questo Papa è anche frutto di San
Giuseppe di cui egli ha una devozione tenerissima sì da
farne segno e ricordarlo nel suo stesso stemma papale. San
Giuseppe infonde a lui doti della sua amabile paternità.
In Cielo si esulta per mio Padre San Giuseppe, ed Io travaso
di amore per Lui sì che avvampo al suo solo Nome, e per
quanto Egli cerchi, nel suo pudore, di nascondersi sempre,
Io lo chiamo e lo manifesto dinanzi a tutti i Beati che, al
suo passaggio, alla sua vista, si sentono inondare di
immenso gaudio e riverenza di profonda ammirazione. Giuseppe
nella sua umiltà cerca di non porsi mai in rilievo, ma
opera, opera in modo indefesso, spandendo il manto della sua
paternità santa sull'umanità nelle dimensioni ora del Cielo
intero.
Egli si pone alla custodia e protezione della Chiesa: và in
soccorso dei moribondi per aiutarli nel tragitto ai Cieli.
Si pone accanto a chi invoca il suo aiuto, agli operai che
lo cercano per santificare il loro lavoro, e cerca di
guidare gli altri nel viverlo nel bene. É sollecito verso le
famiglie nel bisogno, nel loro percorso che spesso è un
percorso di croce e difficoltà: la sua amabile tenerezza
paterna si effonde pure come Custode e Protettore della vita
nascente. Affidate, madri in attesa, affidate la vostra
gestazione, il vostro parto e crescita dei vostri figli.
Giuseppe se ne prenderà carico e sarà loro accanto, passo
dopo passo, nella loro crescita, così come ha seguito Me e
la mia Santissima Madre. Giusto tra i giusti, dal cuore sì
buono che, pur non comprendendo l'origine della gestazione
della Madonna, e preso dall'angoscia, dato che entrambi, sia
Lui che Maria sono Vergini; non la pone al ludibrio degli
uomini e alla loro condanna, ma stende il velo della sua
carità e pietà per tutelare la mia Venuta al mondo e la
protezione della vita in mia Madre. Quando poi lo Spirito
illuminerà la sua anima dell'origine divina della mia
Venuta, del mio Concepimento, cosa non fece Giuseppe…! Si
pose premuroso, attento Custode nel servizio, prima nel
tutelare la mia Nascita alla luce del mondo, e poi alla mia
crescita. Quante volte Egli ha rischiato la sua vita per
difendere la mia! Quante volte si è letteralmente tolto il
pane di bocca per sfamarmi; e mai chi ha bussato alla sua
porta e al suo Cuore nel bisogno: a nessuno ha posto
rifiuto. Per la sua paternità santificata dalla sua opera
umana, concretizzata nella fusione della mia Persona divina,
per i suoi meriti, grande è il potere di Giuseppe presso
l'Altissimo, e può molto per voi!
Prendete Giuseppe nella vostra vita: quanto dovete imparare
da Lui…! Questa umanità deve comprendere, conoscere e
assimilare l'equilibrio e le potenzialità del bene di una
paternità autentica, che non è mai un potere che domina, non
è mai autoritaria, ma un'autorevolezza che è fermezza
d'amore, che non è vuoto che si annulla in altro vuoto, che
non sa accompagnare ed è assente, ma guida nei valori
protesi al bene vissuti in prima persona. Padre è colui che
si pone al servizio, si pone dinanzi non per essere al primo
posto per asservire, ma che dona sé stesso per tutelare i
figli, la sposa, la missione, l'opera che Iddio gli ha
donato.
Quando c'è bisogno che questa paternità sia acquistata dai
capi del governo, da molti che guidano nella Chiesa, dai
gestori nel lavoro, dai padri nelle famiglie! Ecco, Giuseppe
si nasconde per umiltà, ma ama ed è sempre pronto a servire
il Signore: tutt'ora in Paradiso, ed Io rivelo e mostro a
tutti la sua santità nella gloria dell'Eden Celeste e sulla
terra. Imitatelo! Chi segue Giuseppe è predestinato ad esser
santo. Ti benedico".
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21 marzo 2013
"Colui che non può essere contenuto, che non ha spazi e il
suo Cuore non ha limiti
vi darà l'infinito dell'amore"
"Mia piccola Maria, Io ti do' forza, ti sostengo nelle tue
paure. "In verità, in verità vi dico: ancor prima che Abramo
fosse, Io sono!". Io sono Colui che nel suo divino non è mai
nato: sono l'Eternità che non ha inizio e né fine; sono
l'Infinito che non ha orizzonti. Voglio assimilarvi alla mia
Natura, farvi parte di Me, farvi divini; ed è per questo che
nel vangelo di stasera vi dico: "Se vivete la mia Parola non
conoscerete la morte". Vivendo il mio Insegnamento voi
assorbite la mia Essenza, acquistate la mia Sostanza, vi
rendete parte di Me, della mia Persona per far sì che
possiate entrare nel Regno della Santità.
Solo vivendo la mia Parola, voi vi fate nell'anima grazia e
purezza, e vi forgiate all'interiorità di Dio, che è Grazia
e Purezza: in questo stato di bene e di salute spirituale,
nutrendovi ai miei Sacramenti, ne potete portare gli
effetti, ne venite arricchiti, nobilitati, divinizzati.
Io sono la Vita! Al di fuori di Me non c'è l'oblio, ma la
morte che muore ripetutamente nella negazione di Dio nelle
terribili tenebre. Poveri stolti coloro che stoltamente
rinnegano la mia Parola! Senza la mia Parola, fatta Carne in
voi, non c'è il nulla che placa ogni senso e dolore, ma la
morte che fa morire in eterno.
Figli miei, per questo Io esorto: passate per la strada che
il Padre Creatore vi ha tracciato nell'esistenza, che le mie
Orme hanno varcato con il segno del Sangue per liberarla
dagli intralci del male, che viene irrorata dalla luce dello
Spirito Santo: percorrendola voi vi intessete, vi fregiate,
vi plasmate della sua Essenza che vi renderà simili alla
Natura di Dio, è il cammino che conduce al Regno della
Trinità, ove vi verrà manifestato e rivelato, nella sua
totalità, ciò che non conoscete ed è in voi insito solo nel
barlume: l'idea della sua percezione e della sua presenza ma
che, giunti in Paradiso, sarà l'esplosione della Potenza
dell'Amore che vibra e v'immergerà in ciò che É. Ora lo
possedete nella sua sapienza nello spirito come la larva nel
bozzolo che deve vivere il suo processo di trasformazione
per divenire la farfalla di multiformi colori che può volare
nei suoi Cieli. L'avete come l'accenno dell'embrione nel
grembo che deve evolversi e formarsi per divenire il bimbo
bello che può giocare e dilettarsi nei suoi giardini. Come
il lampo, l'istante di un'idea che deve completarsi
nell'opera compiuta, o di una sensazione, o di sentimenti
appena percepiti che si riveleranno pienamente in Cielo
nella sua estensione divina che vi farà provare la passione
dell'ardore del suo Fuoco, che nel suo gaudio è il Paradiso.
Colui che non è mai nato è la Nascita per voi. Colui che non
può essere contenuto, che non ha spazi, e il suo Cuore non
ha limiti, vi darà l'infinito dell'amore. Ti benedico".
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24 marzo 2013
"Figli miei, non credete che la mia santissima Passione,
Crocifissione, Morte
sia una sconfitta, come crede e
considera il mondo: essa è la Vittoria!"
"Mia piccola Maria, la terra è arida e va coltivata con
solchi profondi per far sì che accolga la semina. Ma Io la
sto lavorando… Oggi la Chiesa celebra la mia santissima
Passione, l'inenarrabile dolore, la sconfinata sofferenza,
inesprimibile a parole, ma che ha penetrato la mia Carne e
il mio Cuore, lacerandoli. Gli uncini e le lame,
penetrandomi, si effondevano e sconquassavano, colpendo sino
alle ossa e lo struggere nel dolore sino alla mente e all'
intero Spirito, sicché la mia natura umana gridava
nell'accoglierlo, chiedendo al Padre Santissimo di
assistermi e di darmi forza, dicendo fra Me: "Come è
possibile che si possa soffrire tanto!" E se tale è stato lo
spasimo, è stato per voi: per manifestarvi quanto sia grande
il mio amore.
Non lasciate che tale prezioso dono vada perso nella vostra
indifferenza: non lasciatelo abbandonato; ma raccogliete il
mio divin Sangue e le mie Lacrime. Come uomo l'ho vissuta:
non sono diverso dai vostri gemiti, dai vostri sentimenti,
da una carne che recalcitra nei suoi spasimi; ma per voi,
per vostro amore, Io ho lasciato che mi si trattasse così e
mi si conducesse a morte, e a tale morte, per darvi la mia
Vita. Allora gli Angeli si protendevano, adoranti, dinanzi
al mio divina Sangue, sparso a terra. Il Padre Santissimo mi
accompagnava con indicibile trepidazione e amore nel darmi
sostegno. La Madre mia, in lacrime e in uno sconfinato
dolore, gemeva condividendo e non lasciandomi solo. I giusti
negli inferi, nell'attesa della loro liberazione, piegati in
ginocchio, pregavano. I diavoli gridavano urlanti la loro
sconfitta, precipitando agli inferi. Solo gli uomini non
comprendevano, e formavano uno spaccato tra quelli che mi
odiavano e mi uccidevano, e tra i meno che mi amavano, ma
che ancora non capivano il mio Sacrificio e Riscatto.
Ora, in questo di tempo, ancora c'è lo spaccato tra quelli
che mi rifiutano, mi negano, ritengono nulla la mia
immolazione e la mia offerta, e tra i meno che, pur
amandomi, o avendo una certa devozione, spesso vivono
l'incostanza. Gli uomini ora esultano nella vittoria e
spandono le palme al mio cammino, ma poi nel tempo della
prova e della propria passione o della minima contrarietà,
mi si scagliano addosso e mi crocifiggono. La mia Passione è
una prova del nove, una rivelazione dell'autenticità del
proprio cristianesimo. Solo chi ama, medita, accoglie, non
pone nel dimenticatoio la mia Passione, ma ha memoria nella
sua preghiera e nel suo vissuto, partecipando con amore la
propria croce: questi realmente mi amano!
La mia Passione dà sostegno, consolazione, senso alla
vostra: vi accompagna e vi immerge nella mia Croce, e la
vostra riceve santificazione. Non si può vivere una fede
protesa solo alla Risurrezione, alla potenza, alla
grandezza, alla felicità, che sono attributi di Dio, ma che
si raggiungono, si esprimono mediante la mia Santissima
Passione. Non c'è verità e passaggio ad essi se non viene
preceduta e partecipata dalla mia Passione, e poi dalla
vostra unita alla mia. Non c'è trasformazione, non c'è
cambiamento, non c'è fusione, non c'è salita e rivelazione
nella Risurrezione se non vi è prima la mia amatissima
Passione. La Chiesa viva di essa per poter risorgere in
tutta la sua totalità. I fedeli la vivano con il cuore: si
tengano uniti alla mia Croce e ne riceveranno in forza e
gioia.
Figli miei, non crediate che la mia santissima Passione,
Crocifissione, Morte, sia una sconfitta, come crede e
considera il mondo: essa è la Vittoria! Per mezzo del
dolore, nell'amore, viene sconfitto satana, debellato il
peccato, viene data Redenzione per la salvezza dell'umanità.
Ti benedico".
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26 marzo 2013
"Le coppie che già vivono in un'unione non benedetta da Dio
vivono nel peccato, Io lo dico"
"Mia piccola Maria, tua madre non avrà più a soffrire, si
addormenterà, e simile ad un sonno si ridesterà altrove per
porsi in cammino verso il Cielo. Stasera il vangelo nella
settimana santa iniziata pone in rilievo il supplizio che mi
preparo ad affrontare, nel vivere il primo e grande dolore
della mia Passione nel tradimento di Giuda. "In verità, in
verità vi dico: uno di voi mi tradirà", dico agli Apostoli
riuniti alla mia mensa: "E chi è, Signore?", mi viene
domandato: "Colui per il quale intingerò il boccone e glielo
darò". E preso il boccone satana entrò in lui. Subito uscì
ed era notte. Giuda è andato perduto dato che egli non ha
avuto nessun pentimento nel tradirmi; ciò già sussisteva ed
era presente nel suo pensiero e nel suo cuore alla mia
mensa, dinanzi alla mia Persona, al mio cibo che prefigura
l'imminente Eucaristia. Il tradimento dell'Eucaristia è il
peccato per eccellenza, compiuto contro Dio stesso, uno tra
i più gravi.
Molti dicono: "Noi non tradiremo mai come Giuda!", eppure i
Giuda sono aumentati, innumerevoli e soprattutto qui alla
Mensa dell'l'Eucaristia. Vengono, vengono a ricevermi con il
peccato; non si danno peso del loro stato di male, di Me che
devo subire come l'entrata in una fogna, e mi trattano come
se Io non esistessi e non provassi dolore. Quanti furti poi
nei tabernacoli di ostie consacrate per compiere riti
abominevoli durante i quali vengo ancora crocifisso. Ma
quanti che si considerano nel giusto e con sfrontatezza mi
vengono a ricevere, sapendo di essere in contrasto con la
legge della Chiesa e del mio Insegnamento: usurpano quello
che credono un proprio diritto secondo il loro pensiero, e
spesso con il beneplacito di Pastori, di sacerdoti
compiacenti; e sono coloro che convivono in unioni illecite
al mio sguardo con matrimoni sacramentali sussistenti. E gli
stessi sacerdoti nel privato dicono ad essi: "Mah, non è un
peccato grave, Iddio è l'amore e ve lo consente". Ma… di
quale amore parlano? Non del mio. Dicono di amarmi e che non
possono rinunciare alla Comunione, che sarebbe per loro
discriminante. Ma se mi amano perché non ascoltano ciò che
Io insegno e comando per chi mi vuole seguire? Chi amano: Me
o sé stessi, o il loro pungolo che vuole essere soddisfatto?
O sono figli del padre loro che prima li incita a peccare e
poi li spinge perché vengano a comunicarsi per dissacrarmi?
La Comunione ricevuta in tale stato è per essi solo di
condanna; potranno anche ricevere il beneplacito umano,
mondano, ma non il mio, a cui giungerà il suo giudizio.
Se ogni Comunione ricevuta in stato di Grazia nobilita
l'anima e porta il frutto del suo bene all'umanità, dà luce
alla Chiesa e rallegra il mio Cuore, ugualmente la Comunione
in stato sacrilego e disobbediente alla Legge della Chiesa,
mia Sposa, porta tenebra alla loro anima e, come a Giuda,
scenderà la notte: oscurità che scenderà sulla Chiesa; la
conseguenza di tale peccato ricadrà sull'umanità: sarà lama
che trafiggerà il mio Cuore. Più del bacio di Giuda essa
penetra nella profondità dell'animo mio. Cosa fare? Quanti
sono quelli che in riparazione di tali oltraggi fanno novene
di Comunioni e adorazioni al mio Amore oltraggiato? Chi è a
conoscenza di fratelli che vivono in stato di palese e
dichiarato peccato che vengono a comunicarsi, lo esorto e
dico a voi cristiani, ma soprattutto ai sacerdoti, nella
carità e in disparte, di richiamarli alla verità questi
figli!
Le coppie che già vivono in un'unione non benedetta da Dio
vivono nel peccato. Io lo dico anche per i conviventi già
sposati ad altri, che si uniscono ma sono già sposati ad
altri: è adulterio! Verrà un tempo in cui la Chiesa,
illuminata dallo Spirito, vaglierà caso per caso per ridare
una nuova opportunità di un'unione, che non sussista solo a
proprio piacere, ma unita nel Signore(*); per ora Io dico ad
essi: non comunicatevi! Ma pregate molto, fate carità, fate
celebrare Sante Messe per questa intenzione di liberazione,
e ciò che per gli uomini è impossibile, è possibile per il
Signore Iddio che può districare e disciogliere le più
intrigate e nodose matasse, cambiare gli eventi e le sorti
umane.
Richiamo i sacerdoti: siate fedeli alla Santa Chiesa, anche
se ciò costasse la disapprovazione del consenso umano e non
avere più il loro beneplacito: avrete il mio! Siate fedeli
all'Eucaristia e difendetela a costo della vita. Ti
benedico".
(*) Per telefono ho chiesto spiegazione su questo argomento.
E la piccola Maria mi ha detto che in seguito la Chiesa
vaglierà meglio certe situazioni matrimoniali complicate e
si farà, più o meno, come tra i fratelli ortodossi.
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29 marzo 2013
"Ecco, mi crocifiggevano al legno e in esso venivano
inchiodati
tutti i peccati degli uomini che il mio divin
Sangue lavava"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra, contempla,
medita i Misteri della mia Crocifissione, Agonia e Morte.
Sin dalla più tenera età, da piccolino, quando il mio
sguardo incontrava due pezzi di legno che si incrociavano sì
da formare una croce, il mio Cuore sussultava di terrore,
trepidava in un urlo di grande timore poiché conoscevo già
quale supplizio avrei dovuto patire sopra di essa; ma
ugualmente il mio Cuore sobbalzava di trepidazione ed
esultanza di ardente desiderio, dato che conoscevo a quale
frutto di salvezza per l'uman genere fosse legato il mio
Sacrificio alla Croce.
Ecco, mi crocifiggevano al legno e in esso venivano
inchiodati tutti i peccati degli uomini che il mio divin
Sangue lavava. Veniva inchiodato il potere di satana che,
per i miei meriti, precipitava agli inferi e veniva
sconfitto. L'uomo reso libero poteva finalmente scegliere.
L'intera mia Persona veniva trafitta nella Carne, nello
Spirito, nel Cuore: qual è il dolore più grande se non un
amore grande tradito e rinnegato? L'amore mio che trepida e
vive per voi, alla cui risposta riceve odio, alla cui
offerta e donazione di Sé mi è richiesta in cambio la
crocifissione. Vengo a tendere la mano per venire in
soccorso all'uomo e me la inchiodano…. L'uomo mi colpiva:
essi si accanivano contro di Me e scatenavano tutti i loro
umori peggiori, gli istinti cattivi: ferocia, odio, egoismo,
idolatria, tradimento, viltà. … Io li prendevo in Me: nel
mio Amore e nel mio dolore scaturiva il mio divin Sangue che
redimeva e offriva in cambio i miei attributi: pace,
mansuetudine, bontà, misericordia, pietà, ogni bene, … per
far sì che nascesse da esse una creatura nuova, a mia
somiglianza.
Cosa dovete fare voi, figli miei? Offritemi la vostra
persona, il vostro vissuto nel bene e nel peccato, quel che
siete; unite il vostro pezzetto di legno al mio perché si
formi un'unica Croce, che in Me si santifica e porta il suo
effetto in salvezza e risurrezione. Quanti nel corso dei
secoli hanno seguito la mia Via Crucis…! Innocenti, martiri,
santi, anime pie,… l'hanno varcata sulle mie Orme bagnate di
sangue che hanno sostenuto il loro passo e condotto sino ai
Cieli ove ancora continuano a camminare nei suoi giardini.
Ma quanti invece si sono scandalizzati della mia Croce ed
hanno rinnegato la propria! Non hanno poggiato il loro passo
sulle mie Orme, che li poteva sostenere, e sono precipitati
negli orridi ove il dolore, la sofferenza non ha più senso,
perde significato, non ha più valore, ed è dolore fine a sé
stesso, al suo orrido.
Figli miei, seguitemi! Io ho portato la Croce più dura e
pesante. Vi cammino davanti: seguite le mie Gocce di Sangue
e le lacrime di mia Madre, e il percorso vi condurrà ad un
traguardo di vittoria e alla risurrezione. Ti benedico".
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31 marzo 2013
"Siete stati conquistati alla Risurrezione per mio amore:
per amore sarete i risorti, per amore vivrete la vostra
risurrezione"
"Mia piccola Maria, anche in te oggi Io risorgo. Oggi
l'alleluia si eleva tra Cielo e terra. In paradiso i suoni
dei timpani, cetre e cembali risuonano e s'innestano in
melodie di esultanza per gioire e celebrare la vittoria
della Risurrezione: la più grande vittoria mai effettuata;
vittoria su ogni male, su tutte le forze oscure e sulla
stessa morte.
Molti celebrano la Santa Pasqua per tradizione, ma non
comprendono il suo trionfo. "Giorno segue al giorno, notte
alla notte, e niente ha cambiamento, …ove è la sua
vittoria?...". La vita che prosegue, la sua sussistenza che
vi permette di vivere è la sua vittoria poiché senza la
Risurrezione le forze del male vi avrebbero fatto già
soccombere. La mia Risurrezione vi fa vivere! I dolori
continueranno, la morte segna ogni uomo, il demonio
continuerà a tentare, ma la vostra vittoria è nel valore
della vostra eternità; per Me voi avete valore, valore che
Io vi ho trasmesso, presente non per i giorni contati di
ogni uomo, ma nella luce della loro esistenza che in Me sarà
eterna: vita concreta, vera, effettiva, ognuna con il suo
timbro, il suo profumo, il suo modo d'essere, personale e
distinguibile ognuno dall'altro, unico.
Ora voi non avete conoscenza piena di questo trionfo: simile
ad un velo esso vi ricopre. Siete stati conquistati alla
Risurrezione per mio amore: per amore sarete i risorti, per
amore vivrete la vostra risurrezione. Quand'è che siete
felici? Quando vi sentite amati e potere amare, eppur esso è
solo un velo all'amore risorto; ora non c'è la trasparenza,
la chiarezza della conoscenza piena che si attua nella vita
di risurrezione.
Siete venuti alla luce per amore, che giunge al suo
compimento, alla sua attuazione e culmine nel Regno d'amore
assoluto di perfezione nei Cieli. Allora il vostro sorriso
si farà ricolmo, traboccante di amore puro, e i tratti del
viso mostreranno come segno visibile, la trepidazione e
l'esultanza di questo gaudio. Ed Io godrò della felicità dei
miei figli risorti per la mia Risurrezione. Cos'è la
Risurrezione? Lo Spirito con la sua Energia creatrice, con
la sua luce d'amore santificante, penetra nella materia,
alita e vibra la sua Sostanza sicché si fonde con essa, e
nella sua Essenza l'innalza e la fa sua. Quella materia, che
perisce e muore a sé stessa, ma se forgiata allo Spirito,
diviene una nuova creazione nella risurrezione del vostro
essere. Siete i risorti per mio amore. Ti benedico".
Ave Maria! Carissimi/e, devo dirvi che queste
'Gocce di luce'
di marzo sono state particolarmente ostacolate da diverse
difficoltà, e assai più delle altre, ma alla fine eccole
qua!... Lode a Gesù! Ma vi devo anche dire che ora la
piccola Maria dovrà essere ricoverata all'ospedale a Roma
per un delicato intervento chirurgico…
teniamola sempre
presente nelle nostre preghiere. Ed ella, nel suo silenzio e
nel dolore ci ricorderà tutti al suo Gesù, ogni giorno. Le
prossime 'Gocce di luce' non so quando potranno uscire e
saranno anche poche perché ella non potrà più partecipare
alla Santa Messa ogni giorno, come prima, e non potrà perciò
scrivere sul suo quaderno finché non si riprenderà bene in
salute. Ricordiamola al Signore, e rimaniamo sempre uniti
l'un l'altro nella preghiera vicendevole e nell'amore di
Gesù Cristo che vi ama assai e vi benedice sempre assieme
alla cara Mamma Celeste. Nell'amore dei Tre con la Mamma,
sempre. Pace e gioia! Don Armando Maria
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