Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Novembre 2010

Babilonia sta per cadere!

 

 

Ave Maria!

 

1 novembre 2010
"I Santi sono variopinti come fiori"

"Mia piccola Maria, gioisci perché c'è il Paradiso! Gioisci perché esso è colmo di Santi! Gioisci poiché un giorno anche tu ne farai parte, e le Beatitudini di oggi nel Vangelo sono il viaggio che vi permette di giungervi. Tutti, per accedere al Cielo, devono essersi fatti santi; e spesso non basta la vita terrena e il trapasso della morte: c'è bisogno del Purgatorio ove l'anima si purga del suo male: è luogo di purificazione da tanti peccati e da miserie ed imperfezioni, dato che l'uomo è spesso un'unione di cose buone e di errori; e per questo in Purgatorio ci si purifica da essi e ne esce la gemma migliore di sé che sarà presentata al Padre Santissimo, e si rivestirà l'abito della sua santità. Pochi, solo una parte và diritta in Cielo; la maggior parte và a vivere il Purgatorio, e una parte và perduta, ed è quella che mi strazia il Cuore. Cosa fanno i Santi in Paradiso? Godono, godono del bene di Dio; gioiscono perennemente nell'adorazione dell'Altissimo; e tanto più adorano, e tanto più si rivestono e si colorano dell'amore che Dio travasa in loro; e questo amore che continuamente acquisiscono li fa gioire e dà letizia infinita e accrescimento nella santità. Per cui il Santo non è mai lo stesso del momento del suo transito, ma si evolve nella divinità, si maggiora, si eleva, dato che il Signore iddio, il Supremo infinito, è l'Irraggiungibile nella sua santità, che non ha limiti, e spazia senza confini. I Santi in Cielo si dilettano e amano fondersi tra le anime, trasfondendo e donandosi le proprie ricchezze, le virtù, i tesori, i doni della santità che li distinguono e sono. Non solo essi si pongono a servizio degli uomini, non dimenticando i fratelli erranti nel bisogno, ma pregano e intercedono, si pongono a loro difesa e presentano al trono di Dio le grazia che le creature chiedono: le portano tra le mani, intercedendo per i meriti di Cristo e per i meriti che anch'essi hanno acquistato; pregano che scendano come pioggia di salute per i fratelli.

Iddio però desidera che l'uomo, più che chiedere grazie e miracoli, emuli i Santi, e li imiti, guardando alla loro storia: ciò che hanno vissuto, l'amore con il quale hanno operato; e tutti possono trovare ciò che è imitabile poiché ogni storia è diversa dall'altra; la santità non è la stessa per tutti. I Santi sono variopinti come fiori: ognuno ha il suo profumo e la sua bellezza. Quante sorprese troverete nei Cieli, quali santità nascoste, ma grandi! Tutti potete farvi Santi; non c'è bisogno dello straordinario o di grandi segni: la quotidianità vissuta in obbedienza alla Volontà santa di Dio, l'offerta di ogni giorno, vivendolo come dono e occasione per dare al Signore, ricolmando ogni dì delle cose divine, partecipando e unendosi alla Santa Messa, al Sacrificio di Cristo. Ogni Santo acquisito è una ricchezza per l'intera umanità e un dono di Dio che viene per rallegrare il Signore Iddio e dare nobiltà all'uomo. Ti benedico".

 


2 novembre 2010
"Molti nel Purgatorio conoscono le vostre situazioni,
gli eventi, ciò che vivete, e pregano Iddio per aiutarvi"

"Mia piccola Maria, oggi in Purgatorio non è giorno di mestizia ma di grande gioia. In questo giorno i portoni, le cateratte delle prigioni vengono aperte e non basta: un'esplosione di allegrezza, un gaudio si eleva verso il Cielo! É simile a un parto: è la nascita ai Cieli di innumerevoli anime che in questo giorno, come a Natale, nell'Assunzione e nella Risurrezione: vengono aperte le porte e sono libere! Questo mondo parallelo è presente, esistente, vive, è pulsante, ama, pensa, soffre, geme, gioisce, prega e intercede per voi, vi aiuta e, così come i Beati, molti nel Purgatorio conoscono le vostre situazioni, gli eventi, ciò che vivete, e pregano Iddio per aiutarvi; ma altri in Purgatorio non ne sono a conoscenza per disposizione divina, così come non hanno la grazia di sapere che si trovano in questo luogo (*): pena data dal Signore per le tenebre che hanno voluto su di sé ed hanno sparso fino al termine di loro giorni e si sono pentiti solo all'ultimo istante. Come fare ad avere comunione con loro? Il Signore ha dato la preghiera e la Santa Messa: non c'è altro mezzo e, come dice la Sacra Parola: Iddio vieta ed ha in abominio ogni altro mezzo si evocazione dei defunti per colloquiare con essi, per disporli alla vostra presenza, sia sotto forma di preghiera che li richiami a voi, come la dettatura automatica, o tramite un medium o altro. Iddio non permette a nessun defunto, che non sia per sua volontà, che vi si presenti. Pure dinanzi a fenomeni paranormali o particolari, è il demonio che ne prende le sembianze o la voce; è il falsario, dato che in essi vi fa già trasgredire e disobbedire al Comando di Dio; non è il defunto che viene a voi perché lo invocate, ricordatevelo! É sempre solo il Signore che permette che un Santo o un anima sua possa scendere e colloquiare con gli uomini. Il mezzo che il Signore vi ha dato per eccellenza, è l'orazione, la preghiera semplice: essi vi ascoltano e potete offrire i messaggi all'angelo custode che li porta direttamente alle anime. Ciò che il Padre Celeste vuole è che il vostro cammino sia di offerta nell'orare e nel donare il Sacrificio della Santa Messa, l'invocazione del mio preziosissimo Sangue, la Consacrazione dei defunti alla Madonna: questo è il bene più prezioso da fare, e poi donare carità in loro memoria. Molto alleggerita sarà la loro pena, il tempo dell'attesa, e la sofferenza condonata. Il vostro amore li segue e le opere di bene in loro memoria saldano molti dei loro debiti. Fatevene amici: sono anime grate che aiuteranno voi nel vostro percorso purgante e non dimenticheranno la vostra pietà.

La loro anima esce così dall'oscurità che sempre più si schiarisce, sempre più si fa luce nel luogo mentre salgono e già intravedono la bellezza del Regno celeste. L'Angelo custode è sempre con le anime purganti, ugualmente i Santi e la Madonna, che spesso viene per confortarli, per spronarli alla speranza, per far loro assaporare e sentire la gioia che li attende. Queste anime mi amano e sono già nella salvezza. É uno strappo doloroso quando si perde una creatura cara, un figlio, un genitore…, ma in Dio questo strappo viene ricucito; voi li rivedrete! Sapeste che gioia questo incontro! Il Signore stesso vi dirà: "Te l'ho preso per qualche istante, solo un poco, ma ora è di nuovo con te!". E il gaudio che proverete non è simile a niente di ciò che avrete vissuto sulla terra! Credete e sperate, figli miei, poiché questa attesa è fede e certezza. Ti benedico".

(*) Alcune anime credono di essersi dannate per i tanti misfatti commessi in vita e soffrono perciò senza speranza, ma Dio le ha salvate; però esse ancora non se ne rendono conto. Appena purificate, si renderanno conto che sono salve ed esulteranno di gioia e canterano in eterno la Misericordia di Dio

 


3 novembre 2010
"L'amore umano, pur nobile, se non santificato da quello divino,
finisce nei suoi istinti"

"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo Io richiamo fortemente a questo amore primario di Dio: "Guai a chi ama padre, madre, figlio, figlia, marito, moglie… più di Me! Non è degno di Me!". Non è degno di essermi discepolo poiché l'amore solo umano, vissuto solo orizzontalmente, figli miei, finisce, svilisce, si chiude a sé e non si apre, non sa dare agli altri fratelli, rimane nel suo piccolo recinto. L'amore umano, pur nobile, se non santificato da quello divino, finisce nei suoi istinti; arrivano poi le passioni: tutto decade, e con che lo alimenterete, con che si farà santo? Spesso diviene morboso o si idolatra, e ciò fa morire l'amore. Tornate alle origini, che è il Signore Iddio! Ed Egli lo alimenta, lo maggiora, lo fa vivere, lo santifica. L'amor di Dio è il cemento che lo unisce, che lo compatta, che lo rende saldo e fa costruire l'intera sua costruzione. É l'olio che lo condisce, che dà il senso, il gusto, ne prende il sapore, lo allieta. L'amore di Dio è balsamo, l'unguento che non permette che la croce vi schiacci, vi tormenti; è la benda che lo allieta, la sana, la sostiene e voi potete procedere a vivere in autenticità e offerta.

L'amore di Dio è sorgente. Con che si alimentano le acque dei fiumi, con che si mantengono le profondità degli oceani che le fa sussistere, se non le acque che producono alle sorgenti? Forse che esse lo rifiutano? Come potete voi alimentarvi e abbeverarvi di questa sorgente d'amore se non vivete un'intensa vita sacramentale, una profonda orazione, e nell'adesione, nelle scelte della esistenza alla Santa Legge, al Vangelo? Non potete dire belle parole e poi comportarvi e piegarvi ai compromessi ma, fedeli alla Parola di Chi è l'Amore e che vi insegna il vero amore. Venite a Me, figliolini miei, chiedete al mio divin Cuore e Io vi riverso tutto l'amore che vorreste. Ti benedico".

 


5 novembre 2010
"Venite, figlioli miei, siate amministratori fedeli del Signore!"

"Mia piccola Maria, nasce per te una nuova primavera. Nel Vangelo oggi richiamo ad essere buoni amministratori, saggi ed avveduti, che sanno saper fruttificare i beni che il Padrone ha loro affidato. Gli amministratori siete voi, figli miei, a cui sono stati riversati i talenti che Iddio, il Padre, vi ha donato. Siete responsabili di ogni cosa di cui siete ed avete, dato che tutto è dono: la persona con i suoi meriti, il lavoro, la posizione, i figli, i beni, il sacerdozio e la vigna di cui è affidatario … Di tutto siete responsabili poiché ciò che avete è un prestito che dovrete restituire; nulla vi rimane, persino il battito del cuore, il respiro, il pensiero: solo l'anima rimane e potrà tornare ad unirsi nella gloria a tutto ciò, se ha lavorato, se ha fatto crescere, se c'è stato raccolto dei frutti dai talenti ricevuti. Voi dite: "Signore, molti sono però gli amministratori malvagi, non li vedi?". Io tutto vedo e scruto, vedo gli amministratori buoni e i malvagi che gettano i miei doni sotto le zampe dei porci che li calpestano nel fango; ma non ragiono secondo gli schemi del vostro tempo. Voi ragionate secondo i limiti dei vostri anni che vi appaiono così lunghi: mentre tu scrivi, Io vedo la vita umana nella durata di un istante e cerco in questo poco di tempo di aiutare anche i figli malvagi a redimersi, a trarre il meglio di sé, di ciò che hanno ricevuto, per santificare. Non fate voi lo stesso con i figli vostri e che: se avete un figlio, pur malvagio, cercate di aiutarlo, di indirizzare in tanto male vissuto verso il bene? Quando poi, terminato il tempo e cessata ogni speranza di cambiamento, quando la Misericordia non è stata accolta, esaurito il tempo di ogni misericordia a cui non si è voluto ricorrere, si giunge dinanzi al Giudizio, e bisogna dar conto del proprio operato, della responsabilità dell'amministrazione della vocazione data; e se, non sono stati vissuti questi doni, se non fruttificati i beni, Io non vi riconoscerò. Questi beni, arricchiti e nobilitati da Me, servono per rendervi l'anima a mia immagine e somiglianza, ad essere figlio nella totalità del suo essere, ad esser colmato delle mie ricchezze che formano, timbrano la mia immagine sicché, bussando alla mia porta, non siete sconosciuti: Io vi riconoscerò! Non siete estranei, ma parte di Me, e la porta mia verrà aperta.

Affidatevi a San Giuseppe! Chiedete a Lui, che è stato l'Amministratore saggio ed avveduto che, come nessuno, ha saputo amministrare così preziosamente e virtuosamente i doni eccelsi che l'Altissimo Signore gli ha dato. Egli aiuterà voi a vivere da amministratori buoni, qualsiasi sia lo stato, il lavoro, la vocazione che vivete. Venite, figlioli miei, siate amministratori fedeli del Signore! Ti benedico".

 


6 novembre 2010
"Non si muore nello spirito, non è vero che non c'è niente dopo la morte!"

"Mia piccola Maria, la Santa Messa offerta al Cuore di Maria nel primo sabato è simile a una perla rilucente, che viene posta dinanzi al suo Cuore, e dà luce. Lei prende una perla dopo l'altra e le unisce per fare collane, gioie preziose da offrire al Padre Celeste e per far sì che siano luce ai tanti lontani, ai tanti carboni oscuri perché cambino materia e, nella luce acquisita, si facciano degni: materia che si illumina e diventa degna di risurrezione.

Stasera la mia Parola tanto vi annuncia e vi richiama alla risurrezione: il senso e il fine della vita. Che senso può avere la vita senza risurrezione? Iddio è il Vivente e vi dona una vita che è per sempre, sia per la risurrezione o per la perdizione; voi in eterno continuerete a sussistere, ma è sulla terra che ne decidete l'esito. Voi vi chiudete a questa terra per una manciata di anni, ma fossero anche 100 cosa volete che siano dinanzi ai secoli eterni? Qui in Paradiso, da tempi senza numero, che non hanno ormai più età, risplendono anime dei preistorici anni; creature di allora vi sono e vivono! Voi vi arrabattate e vi attaccate ai beni del mondo, alle cose terrene, a persone ed affetti morbosi, ad un metro di terra; e per essi quanti defraudano! Calpestano e prevaricano sull'altro e persino uccidono per il possesso di quella terra che poi li seppellisce, e che niente ne rimane. Il tempo passa presto e ciò che è stato non ritornerà più, quel che era ieri presto, col passare degli anni, se ne smemora il ricordo. Quelli che sono oggi domani molti non ci saranno. Per questo la vita umana, sia lunga o breve, ha un termine.

Figli, vivete per tornare a Dio e vivere le sue opere di risurrezione; siete chiamati ad essere i risorti che camminano sul mondo, compiendo e costruendo per la gloria di Dio. Anime che redimono nella Croce divenuta per voi vita nuova e per i vostri fratelli. É la Passione che vi trasforma, che cambia la vostra materia in risurrezione, che vi conduce ad essere atti alla vita eterna risorta. Raggiuntala poi nel gaudio del Cielo, la risurrezione, vivrete nella sua pienezza. Qui, figli miei, dovete essere i risorti nella Croce: in Cielo vivrete la vostra croce risorta. Val la pena, così come i Maccabei vi sono di testimonianza con il loro martirio, dare la vita, combattere, operare per la Legge e l'amore di Dio; fedeli ad essa voi ritroverete i vostri cari. Non si muore nello spirito, non è vero che non c'è niente dopo la morte! Ah, se i vostri cari defunti potessero dirvelo! Voi nell'amore e nella risurrezione li avrete di nuovo con Dio. Mentre se non si sarà vissuti nell'amore, nella perdizione non ci sarà incontro, non più parentela: lì nelle tenebre, nel legame del sangue, non c'è più riconoscenza poiché non c'è che odio. Venite al mio Cuore! Andate al Cuore di mia Madre! Lei vi aiuterà ad essere risorti, a vivere la vostra esistenza pur nella Passione, amando, per giungere al Regno della Risurrezione. Ti benedico".

 


9 novembre 2010
"Quanto rumore nelle chiese, quanta irriverenza!"

"Mia piccola Maria, perché tremi? Ecco Io sostengo il tuo tremore. Io sono nel tuo cuore e tu nel mio. Oggi in cui la Chiesa ricorda la dedicazione della Basilica di San Giovanni, madre di tutte le chiese, viene ricordato l'onore dato ad essa, la Gloria di Dio che viene ad abitarla, l'offerta fatta all'Altissimo. Dalla notte dei secoli gli uomini costruiscono edifici, case, un tempio nel quale potersi rifugiare, rinchiudersi ed elevare la loro preghiera a Do. Da Salomone ai suoi successori si sono elevati templi, chiese, sino ai giorni di oggi perché esso fosse luogo sacro nel quale l'uomo si incontrasse con Dio: luogo di preghiera e adorazione, di silenzio e amore, per far sì che nella chiesa, che Iddio abita, voi vi nutriate della sua Santità mediante ciò che vi offre nei suoi Santi Sacramenti, nell'orazione e nel servizio, cosicché ciò formi, educhi, nutra l'anima vostra a santità, ad essere tempio di Dio nel quale il suo Spirito vive, nel cui cuore abiti il suo Soffio, ove l'adorazione è perenne e il servizio Lo onora. La chiesa forma la chiesa dell'anima vostra e voi, di conseguenza, santificate di nuovo la Chiesa. A cosa serve però venire per dissacrare o rendere vani i doni di Dio se non vengono recepiti o gettati ai porci? Ciò sarà solo di grande responsabilità e pena. Quanto rumore nelle chiese! Quanta irriverenza! Quanto chiacchierio e dispersione, vuoto e distrazione, quanta dissacrazione e dissipazione dei miei Sacramenti! La chiesa diviene spesso luogo per innalzare l'uomo, e se ne dimentica la ragione vera e il senso della priorità di Dio, si fa spesso luogo di cultura e d'arte che, invece di riportare il pensiero del Cielo, rimane contemplativa e fine a sé stessa.

Quanto poco, e in così poche chiese, la vera adorazione e la preghiera che attendo. La preghiera del cuore che si eleva verso il Cielo, si unisce all'Eucaristia e, simile all'incenso, si fonde per giungere all'Altissimo come gradita offerta poiché si unisce a Cristo, all'offerta di un Sacrificio divino e diviene unico; si è fatto suo tempio: egli vive in lui e giunge al Padre. Tornate, figli miei, a vivere sacramentalmente la chiesa in modo santo, a non farne teatro o piazza da mercato, a viverne l'adorazione nell'orazione profonda, la Verità nella sua accoglienza, accogliendo con amore e in Grazia i Santi Sacramenti e il servizio nell'umiltà come chi si pone all'ultimo posto e, simile a Cristo, che lava i piedi ai fratelli per pura carità. Non guardate a destra o a sinistra, non guardate criticando o giudicando nell'accusa dell'errore, vivetene il bene, e la vostra anima si farà chiesa santa e vi aiuterà a far santa la Chiesa. Ti benedico".

 


10 novembre 2010
"Ecco, Io vedo un mondo immerso nella lebbra del male,
non c'è posa, né pausa ad esso: tutto invade e corrode"

Stasera nel Vangelo Io risano i dieci lebbrosi che sono venuti a Me per chiedere la guarigione. Io non mi ritraggo da loro, non mi scandalizzo, ma li tocco, li guarisco, li amo e dono sanità e salute; ma richiedo che vadano dai sacerdoti per la loro purificazione. Questa direttiva è per loro e per voi, figli miei, per ogni tempo, poiché Iddio ha posto i sacerdoti come intermediari tra voi e Lui; essi dispensano i Santi Sacramenti a vostra salute e salvezza: sanità che si acquista anche mediante la santa sofferenza, lavata e riscattata dal mio divin Sangue nel quale venite risanati dalla lebbra del peccato, che è il male più devastante. La lebbra fisica deforma e corrompe il corpo ed è contagiosa, così come la lebbra dello spirito, male che deforma l'anima. Il peccato è contagioso e porta la sue conseguenze su tutti. Sanati e purificati, dei dieci lebbrosi, solo uno torna a ringraziarmi, ed Io chiedo: "E gli altri nove dove sono?". Poiché nel ritorno alla riconoscenza e la gratitudine c'è la via alla santità. Dalla purificazione del peccato torna spesso l'integrità della persona così come dalla lebbra fisica viene risanata la pelle che si ricostruisce e ritorna l'immagine umana bella creata da Dio, ugualmente nell'anima si riforma la bellezza creata dall'Alito di Dio, dal suo Spirito. Però poi il Signore richiede che vi facciate grati, riconoscenti, che lodiate, che torniate per cantare una nuova unione, un intimo rapporto di amore che, rincontrandosi, vi unisce a Lui. Tutti e dieci i lebbrosi sono guariti, ma colui che torna nella gratitudine, e alla sua intimità, entra e vive un percorso alla santità che a tutti viene richiesta.

Ecco, Io vedo un mondo immerso nella lebbra del male, non c'è posa, né pausa ad esso: tutto invade e corrode, sicché la natura ne porta il peso e trabocca, grondando e riversando il suo dolore. L'inquinamento fisico porta le sue conseguenze, e così come in un corpo malato le cellule impazziscono, si moltiplicano e si fanno contagiose, portando ovunque il tumore e la morte. Siete chiamati a vivere in continua purificazione, a lavarvi sempre nella confessione, a difendervi tramite la salute dei Santi Sacramenti, nei farmaci di Dio, a vivere nella riconciliazione e nella preghiera veritiera per farvi quelle cellule sane che, pur poche, anch'esse sono contagiose nel bene, anch'esse infondono salute, si moltiplicano per far risorgere, pur da un piccolo ceppo, nel Corpo mistico di Cristo, ormai colmo di lebbra, infondendo, ampliando la loro salute, il loro bene che rigenera e riforma a nuova vita: torna la pelle sana, si riformano i lineamenti umani, torna la creazione di Dio a sua immagine nella persona e nel tratto del Padre, nell'amore del Cuore del Figlio, nella santità dello Spirito Santo. Ti benedico".

 


12 novembre 2010
"Vedo nel mondo ormai un'incapacità ad amare… quanta divisione!"

Stasera nella Parola Iddio vi richiama all'amore, a vivere ciò che Egli è; vi esorta a vivere il Comandamento nuovo, l'insegnamento nuovo che il Maestro vi ha lasciato. E cosa è Dio se non l'Ardore, il Fuoco, la Passione? Il suo trono sono vampe e si estendono e riversano ovunque; Egli è l'Amore che si compie e si attua nella Carità e nell'Unità. Ugualmente ciò che gli si contrappone, che gli è antagonista con l'odio, il gelo, il freddo, l'incapacità di amare, di partecipazione di compassione, la malvagità che comporta le tenebre e la divisione, e viene se non da satana? Io cerco questo amore, che sono. Dio si ricerca tra le creature, e vedo nel mondo ormai un'incapacità ad amare… quanta divisione! Sono così pochi quelli che realmente amano, per lo più si ama in una idolatria malata che spesso decade quando vengono toccati i propri interessi, mentre Io chiamo ad amare in un amore santo che supera voi stessi. Questo amore da chi potete riceverlo se non dal mio Cuore nell'Eucaristia, e dal Cuore di mia Madre? Vivendo in Essi voi ne ricevete l'energia vitale, i sentimenti santi, il soffio divino che è rigenerante ad esso, senza ne rimanete vuoti, incapaci di amare. Nell'amore voi siete capaci di seguire la Legge del Signore, in essa che vi parrà dura, ardua; nell'amore voi la superate e nella sua fedeltà vi fate forti sia nei tempi di prova, nei tempi di grande purificazione e negli ultimi di cui parla il Vangelo stesso; non temerete! Iddio non dimenticherà chi è rimasto fedele alla sua Legge ed ha vissuto e dato nel suo Amore; e chi lo ha partecipato e vissuto, all'amore ritorna e ne fa parte; mentre chi ha vissuto il vuoto o la malvagità, ad esse ritorna: a chi ne è l'autore. Ognuno torna a ciò che è, e ne viene assorbito per sempre. Ti benedico".

 


13 novembre 2010
"Gocce di luce andrà avanti poiché è mia opera"

"Mia piccola Maria, la storia continua perché da Me è guidata, e Gocce di luce andrà avanti poiché è mia opera e, come ogni opera, viene avversata, sarà attaccata, dato che chi la controbatte guarda ai cavilli ma non guarda alla ricchezza del contenuto che conduce a Dio e nella sua profondità (*).

…É tempo! il tempo evolve e si approssima, così come in questo Vangelo, di cui si parla stasera: degli ultimi tempi in cui grandi saranno i segni che annunciano il suo termine, quando la vita di ogni esistenza sarà compiuta, sarà terminato il suo ciclo vitale; e se ora le stagioni si susseguono e i vecchi muoiono e il bambino nasce, giungerà il tempo in cui non vi sarà più origine alla vita in quanto la storia umana sarà esaurita. Quando questo ci compie? Figli miei, non è importante; ciò accade già in ogni storia dell'uomo al termine della sua esistenza ed è l'ultimo dì, e al suo giudizio. In ogni tempo, ogni secolo, ha le sue guerre, le sue epidemie, i suoi terremoti con le sue morti, e l'uomo comunque giunge agli ultimi giorni del suo respiro per aprirsi alla vera vita. Pure questo vostro tempo avrà i suoi segni portentosi nel cielo, le sue persecuzioni e le sue lotte e il perire dell'uomo, in ogni periodo e in ogni vita Iddio vi richiede in essa la perseveranza sino alla fine, la coerenza e la fedeltà al suo Insegnamento che supera tutte le prove. Cosa richiede ancora il Signore se non la conversione e la carità vissuta? Se vivrete ciò, di che potete temere, di cosa avere ansia, figli miei? Ti benedico".

(*) É stato per il fatto che alcuni hanno attaccato Gocce di luce su internet

 


14 novembre 2010
"il fuoco sarà la carezza di Dio che vi avvolgerà e vi possederà in Sé eternamente"

"Mia piccola Maria, non prendertene pena, Gocce di luce continua; c'è chi se ne prenderà difesa e tutela. Giunge ciò che Io ti ho detto. Stasera nella Parola il Signore Iddio attesta la sua presenza: "Egli è il Signore!", è Autore del tempo e suo Padrone. Egli ne stabilisce ove la fine e il compimento umano. Viene ricordato all'uomo, che si fa dio della sua vita, suggestionato da satana, che crede di vivere eternamente e di possedere il suo tempo, il suo che è un periodo così breve nell'arco dell'eternità. I giorni si chiudono e, con essi, ogni forma di vita. Ciò che è essenziale è che l'uomo lo impregni di Dio e della sua santità, del suo Alito divino, che rimane ed è per sempre.

Questo mondo ha sete di giustizia per tutte le ingiustizie e i dolori arrecati sulla terra e gridano: "Dio dov'è?". Io ci sono. Sono presente, figli miei, ma ho tracciato la via, vi indico il cammino, ma l'uomo è libero; non posso agire e intervenire sulla libertà, anche se ogni azione, ogni tempo si conclude e tutto porta al mio Giudizio con la sua fine. Chi avrà operato per l'ingiustizia e arrecato del male si sarà fatto paglia secca che, dinanzi alle vampe di fuoco, si dissolverà, da non avere più né germoglio né origine di vita. Chi avrà operato per la Giustizia e avrà vissuto operando, superando l'ingiustizia con la rettitudine e il bene, s'incontrerà nella benedizione: il fuoco (*) sarà la carezza di Dio che vi avvolgerà e vi possederà in Sé eternamente. Ti benedico".

(*) Il fuoco dell'Amore eterno di Dio!

 


16 novembre 2010
"Gocce di luce è mia, e Cristo è sempre segno di divisione"

"Mia piccola Maria, non ti sfiduciare, 'Gocce di luce' è mia, e Cristo è sempre segno di divisione. Strano sarebbe se non venisse attaccato, se non subisse critiche; ciò attesta la mia autenticità, dato che essa molesta l'ansia del nemico; lo irrita e ne viene la risposta. Io ti dico però che questa mia opera sarà diffusa molto, e sarà grandemente vitale. Figlia mia, essi non guardano alla ricchezza di tanta Sapienza di cui non potresti esser capace. Sì, a volte, può entrare qualcosa di tuo, ma tutto ciò che tocca l'insegnamento spirituale è mio.

Stasera voi ricordate Santa Geltrude, la mia Geltrude, Santa antica eppur così presente ai miei occhi: il suo amore per me, il cui ardore era travolgente come un'innamorata riarsa, che brama il mio amore e si dispone, giorno e notte, in ogni azione, nella preghiera come nel lavoro, nello studio come in ogni pensiero che vive del desiderio di amarmi e fondersi al suo Signore. Ella anticipa quell'amore al mio divin Cuore, che santa Margherita renderà più palese al mondo. Ella vive di questo, sicché il Padre celeste la ricompensa e la ricolma di doni celestiali, di sapienza santa, di visioni mistiche. Voi la ricordate per la sua vita virtuosa e santa, per i suoi scritti; ma Io vi dico che è presente in Me per il suo amore, che è energia vitale che si è unita e si unisce all'amore di Dio e dà vita eterna. A questo vi richiama il suo messaggio: all'amore al mio Cuore divino così come una sposa ama lo sposo.

La Santa Parola vi dice stasera:"Io sono alla porta e busso, desidero entrare nell'anima vostra, ma molti non odono nemmeno il suono del bussare, non sentono la mia voce, né l'anelare del mio desiderio che ansima di unirsi a voi; tanto è il muro, il peso da render sordi; eppure ci sono altri che, pur sentendo la mia voce, odono il mio battito e il palpito del mio richiamo e non aprono perché hanno timore di fare violenza a sé stessi, di cambiare vita, e di doversi piegare alla Volontà di Dio. Ma Io dico: beati quelli che aprono la porta dell'anima loro all'incontro con il loro Maestro e Sposo! Donerà ad essi la pace, la verità e la gioia. Per quanto siano gravi le traversie, i dolori dell'esistenza, li vivrete nella pace, nella verità, nella gioia. Ugualmente un'umanità quando è tutta corrispondente all'amore suo, è pienamente e completamente in essa bastante, tanto gli basta: quell'amore a quel Cuore di cui voi arderete nell'incontro dei Cieli quando si farà visibile ai vostri occhi. Là questo amore travasa e trabocca sviscerandosi in voi. Ti benedico".

 


17 novembre 2010
"Le vostre anime sono gli scrigni nei quali Egli pone delle gemme"

"Stasera nel Vangelo Iddio vi fa scoprire i veri valori che siete voi, figli miei. Voi siete preziosi tesori, uno ad uno, per il Signore. Le vostre anime sono gli scrigni nei quali Egli pone delle gemme che devono però esser maggiorate e arricchite. Si devono colmare e prodursi ulteriormente nei beni di Dio; scrigni che abbondano dei suoi gioielli, che traboccano per rivestire le nudità dei vostri fratelli, per far sì che anche le loro anime si facciano forzieri di tesori. Tanto più

rivestirete la povertà degli altri, tanto più voi stessi sarete ornati e abbelliti di luce, di nobiltà, di ricchezze sicché, venendo poi al Giudizio di Dio, aprendo la vostra anima, appaiano, dinanzi al suo sguardo, tanta luce, tanta nobiltà, tanta ricchezza; ed Egli, ammirato e gioioso, nel suo amore di Padre dirà: "Entra, figlio mio! Ti sei reso degno di questo Regno, che è la bellezza della luce, della nobiltà, delle meraviglie di tutti i tesori". Io sono la vostra banca in cui tanto credito verrà continuamente maggiorato ed evoluto nei suoi tesori celesti. Iddio semina nelle vostre anime dei beni che devono però germogliare e crescere per divenire quel grano alto, matura, biondeggiante, che si fa nutrimento per voi e per tanti suoi figli. Se questi semi rimangono chiusi a sé nella terra sterile e non germogliano, non portano spiga, che senso ha avuto?

Avete in dono il tempo che è il bene dei beni, il tempo con i suoi giorni e anni che passano presto e non hanno ritorno; siano brevi o lunghi, non ritorneranno ed hanno fine; mentre voi credete di essere eterni sulla terra, e spesso il tempo viene sprecato, diviene vano e vuoto; e che senso, che utilità ha avuto, vivendo per dissiparlo? Io vi dico, figli miei: fatevi saggi, guardate verso l'alto! Il demonio vi spinge a guardare continuamente la terra, voi invece alzate gli occhi al Padre e vivete delle cose celesti: esse vi arricchiranno, vi saranno beni che vi accompagneranno per l'eterno, saziandovi di ogni fame e sete, irrorandovi quell'amore che Iddio dona per sempre a coloro che lo hanno nobilitato e fatto fruttificare. Se uno torna a Lui povero e misero dei suoi beni, gli verrà preso quel poco che ha ricevuto in dono e verrà offerto ai ricchi di Dio per arricchire ulteriormente di ciò che il Padre Celeste vi ha dato e riempire i granai del Paradiso per l'eternità. Ti benedico".

 


18 novembre 2010
"Io cerco Gerusalemme in ogni dove e non la trovo,
ma vedo una Babilonia da per tutto"

"Mia piccola Maria, tutto avviene ormai molto velocemente. Stasera Io piango su Gerusalemme, e sono lacrime amare. Piango per Gerusalemme di allora e per la Gerusalemme di tutti i tempi. Piango su di voi, figli miei, che siete la Gerusalemme di oggi, e se allora furono gli eserciti romani a distruggere e devastarla, oggi sono gli eserciti dei diavoli che s'impossessano degli uomini e distruggono e devastano e fanno crollare ovunque i mattoni degli edifici spirituali. Ovunque avviene rovina e crollo: crollano i muri, i mattoni degli edifici spirituali. Io cerco Gerusalemme in ogni dove e non la trovo, ma vedo una Babilonia da per tutto: c'è idolatria, si adorano i falsi idoli ove, invece dell'Unico vero Dio, ci si rifugia e si giunge all'adorazione, al sacrificio di Baal. Cosa non si fa per non perdere il proprio posto o l'oggetto dl proprio desiderio! Si defrauda, si uccide, si corrompe, si commette ogni sorta d'ingiustizia; ma cosa ne rimane se non la distruzione?

Vi fate padroni dell'esistenza in un tempo che è relativo, e tutto si perde; e tanto più siete stati attaccati e si è idolatrato, tanto più, seppur c'è un ritorno finale al Signore, questo passaggio nella morte sarà duro e doloroso.

Il distacco dalla vita nell'agonia sarà di grande sofferenza, e non solo: per chi non ha voluto e non ha accolto la salvezza, non ha ricevuto il vero Dio; non la durezza del Purgatorio avrà, ma il tormento dell'oscurità in eterno. Figli miei, Io piango su di voi: questo è il tempo del pianto. Che piangiate anche voi il pianto del pentimento, della purificazione. Ci vorrà il pianto su questa terra per purificarla da tutta l'idolatria e perché vi facciate così costruttori e mattoni che cementano all'Unità di Dio e costruiscono la Nuova Gerusalemme nel cui sole l'Altissimo vivrà e voi gioirete. Ti benedico".

 


19 novembre 2010
"Figli miei, solo quando la mia Chiesa si farà povera,
ubbidiente, umile e pura verrà cacciato satana"

"Mia piccola Maria, Io sono la Verità, e dal mio Insegnamento non puoi avere che la Verità. Stasera entro nel tempio del Padre mio e grido addolorato: "Questa Casa è diventata spelonca di ladri e mercato, mentre dovrebbe essere Casa di preghiera e di adorazione! Forse che le cose oggi sono cambiate? Anzi si sono aggravate. Io sono in tutti i tabernacoli, in tutte le chiese; vi vedo, vi ascolto, il mio Cuore pulsa eppure, per la massa, Io sono il grande Assente. Vengono per la Celebrazione e i Sacramenti, ma il loro cuore è lontano, il loro pensiero è altrove, é distratto. Ove Io sono per essi? Io chiedo il silenzio e la preghiera, il rispetto e il decoro alla sacralità del luogo, che diviene invece spesso una piazza da mercato: tra saluti, e convenevoli… Ma per chi sono venuti? Matrimoni e Prime Comunioni che si fanno spesso fiera e vanto di vanità e luogo di apparenza, teatro di applausi e concerti che, per lo più, vengono detti: fatti a mio Nome, ma mi volgono le spalle e a Me non graditi in Chiesa, dato che è Casa di preghiera e di adorazione, di incontro con Dio; chiese che divengono, molte volte, musei, le cui opere d'arte dicono che dovrebbero innalzare allo Spirito, e spesso sono fine a se stesse e all'idolatria dell'uomo. Io sono il grande dimenticato! Vivono ed operano, tra quelli della mia Casa, molti di essi, nelle medesime tentazioni di sempre: Io chiedo l'umiltà e vive l'orgoglio, l'ubbidienza e c'è ribellione, il desiderio di potere e l'ambizione. Io chiedo la povertà, il decoro necessario, e si entra nel compromesso del danaro e la ricerca della sua ricchezza; richiedo la purezza, mentre ancora tanto si vive e si opera il peccato della lussuria e le miserie della carne. In questo stato il demonio entra e si fa ardito: riesce a giungere fino all'altare, sino al tabernacolo, e vengo preso per cose innominabili: rubato e colpito per meno di 30 denari.

Molti vengono spesso svestiti e senza pudore dinanzi al mio sguardo. Quale responsabilità dei miei sacerdoti che si sono piegati a così tanto timore umano! C'è chi viene per defraudare i sacramentali: acqua santa, sale, olio per i loro riti offerti a satana; la chiesa dovrebbe essere più tutelata e custodita con rigore poiché in essa è contenuto Dio e celebrati i suoi Santi Misteri. Tornate a porre San Michele dinanzi alle sue entrate, tornate a dire la sua preghiera, alla recita della sua protezione e molto Michele e i suoi Angeli possono a difesa e argine a tanto avanzare del male.

Figli miei, solo quando la mia Chiesa si farà povera, ubbidiente, umile e pura verrà cacciato satana. Solo quando verrà purificata da tante connivenze dal male diverrà madre verace, autentica e i figli ritorneranno. Io ho pena di voi che, entrando nella mia Casa, molti non comprendono che c'è Dio, cosa è Dio, qual è l'atteggiamento doveroso, l'adorazione a Lui dovuta, e per questo vado dai miei piccoli, mi riparo nel cuore dei miei amanti che ancora mi adorano, mi amano, nel silenzio pregano e mi ricevono in Grazia. Venite nella Casa mia per incontrarvi con Dio, per incontrare e fondervi con l'Amore che vi insegna ad amare, e voi uscirete amando. Ti benedico".

 


20 novembre 2010
"É nell'amore che Io regno, che vengo glorificato"

"Mia piccola Maria, Io sono il tuo Re e sempre più prendo possesso di te e mi faccio Re nel tuo cuore e nella tua vita. In Cielo i Beati, dinanzi alla magnificenza della mia Regalità, che al loro sguardo si svela e si rivela pienamente, essi estasiati, si inchinano adoranti dinanzi al mio trono e dicono: " Signore iddio, perdonaci perché non siamo stati capaci di darti il giusto onore, adorazione e lode in terra! Non conoscevamo la tue altezze, la bellezza, la nobiltà, la magnificenza della tua Regalità. Ma da ora in poi noi vivremo adorandola nell'amore che sei e che ci doni per l'eternità".

Sulla terra ov'è il luogo dove desidero porre il trono, esser Re se non nel centro del vostro cuore, del vostro amore, del vostro pensiero, del vostro agire? É nell'amore che Io regno, che vengo glorificato. É nel vostro cuore che Io desidero vivere; ma se al posto mio, che chiedo primario, al posto del Creatore, voi avete le creature, se passo secondario sono già posticipato, mentre Io esigo, pretendo, bramo la centralità, il seggio nel cuore dell'anima vostra, poiché Io sono così geloso di voi, figli miei! Sulla terra mi avete dato in trono una Croce d'infamia, d'iniquità, da reietto. Mi avete dilaniato in essa le membra, avete fatto vilipendio del mio Corpo in ogni minima parte, avete disprezzato, colpito e lacerato il mio Cuore; e questo Io l'ho accettato per amore, per glorificare il Padre mio e dare a voi riscatto e salvezza; ma ora, figli miei, da voi esigo e bramo questo amore che mi faccia Re nella interezza del vostro essere.

Stasera ricordate e celebrate questa fanciulla, che mi ha glorificato nella Croce e v'insegna e vi chiede di accogliere la vostra, dato che nella Croce voi sublimate, glorificate, mi fate Re, poiché la croce vi costa e, nella sua offerta, si fa vero, concreto, tangibile questo amore, che diviene dono offerto che, unito a Me, si diffonde e porta salvezza. Fatemi Re, ponetemi la corona e lo farete quando il vostro pensiero porta a Me, quando il vostro cuore pulsa e batte per Me, quando le scelte della vita sono fedeli e coerenti al mio Insegnamento, al Vangelo, allora voi mi fate Re, mi fate regnare già da questa vita sulla terra. Ti benedico".

 


21 novembre 2010
"Il mio Regno è un Regno che vive nel cuore"

"Stasera voi celebrate Cristo Re dell'universo; Re dell'universo, dato che ogni cosa e la vita nasce ed ha origine da Dio, in Lui sussiste, e a Lui ritorna. Ma il mio Regno non è come quello dei potenti della terra; è un Regno che vive nel cuore, nella coscienza dell'uomo che si unisce a Dio, si amalgama a Lui, ne fa parte. Ma quanti si riversano, si abbandonano fiduciosi alla potenza della mia Regalità? Attendo, giorno e notte, e vedo file farsi per i re e potenti da cui mai verranno ricevuti, ed anche se ottengono la loro attenzione, per quanto grandi siano i loro poteri umani, hanno dei limiti che si fermano, mentre Iddio è Colui a cui tutto è possibile, e rimango spesso così solo ad attendere!

Oh, in molte celebrazioni, negli eventi, le folle sono numerose e cercano guarigione, ma Io vado alla ricerca di adoratori sinceri, autentici, che abbiano il dolce e intimo colloquio con il loro Signore, che bramano di consolare Cristo, che è ancora in terra Crocifisso in un amore spesso rifiutato, oltraggiato, rinnegato. In questo amore, in questa consolazione datami Io regno. Ove sono che particolarmente attendo, e potete venire a Me se non nell'Eucaristia? Adoratemi in Essa, Io vi rivesto qui dei miei abiti regali, vi dono il manto della mia nobiltà, i tesori dei miei sentimenti, l'ardore nel cuore, la sapienza nel pensiero, la carità nelle mani. Io vengo a vivere in voi, Io agisco ed opero: allora vivente Io in voi, Io regno. Senza di Me, per quanto buone le vostre intenzioni, non potete nulla. Sono un Dio che vuole farsi presso i suoi figli, condividere con essi la propria ricchezza, farne parte dell'intimo dell'essere nell'amore vissuto con Me, voi mi fate Re.

Andate da mia Madre! Ella che mi ha seguito e servito nella mie spoglie mortali, che mi ha amato da Figlio qual sono, è Colei che ha magnificato e glorificato più di qualsiasi creatura la regalità dell'Onnipotente. Lei vi aiuterà a vivere la fusione, l'intimità con Me, a farmi regale, e Iddio Creatore forgerà in voi il suo Pensiero e vi renderà creativi, portatori della sua vita. Cristo vi unirà a Sé nell'offerta della Croce e vi renderà redentivi. Lo Spirito Santo vi renderà Santi e santificanti nella vostra opera: ovunque siate voi regnerete con Dio,

Portatemi i vostri fratelli che mi hanno rinnegato: hanno lasciato, rifiutato il mio Amore. Io sono simile a un genitore, ad una madre o ad un padre, che attende i suoi figli che sono lontani. La casa è rimasta vuota e guarda sempre dalla finestra o dall'uscio che ritornino, e si strugge nel suo amore, ma i figli rimangono indifferenti al suo strazio. Portateli voi, facendomi regnare; voi fate sì che essi possano essere un giorno qui dinanzi al mio Trono a gioire e a glorificare la mia Regalità. Ti benedico".

 


22 novembre 2010
"Nell'amore voi cantate, suonate, divenite armonia e siete musica in eterno"

"Oggi ricordate Santa Cecilia, la mia vergine forte e casta, così nobile e sensibile sì da amare le nobili arti per offrirle a Dio; ma il cui più bel canto, il canto sublime offerto a Lui è il suo martirio: una lode d'amore e testimonianza che ancora risuona nei Cieli, ove Cecilia canta verso l'Altissimo. Il suo invito è di richiamare gli uomini perché anch'essi sappiano fare della loro vita un inno di lode, un canto armonioso che conduce al Padre Celeste.

Voi di Cecilia ne avete fatto Patrona della musica, che è un dono del Signore per far sì che allietasse, sensibilizzasse, nobilitasse l'animo vostro, ne desse bellezza innalzandola, con la sua melodia, verso Colui che l'ha creata. La musica però nell'intercalare dei secoli, nella storia, sempre più si è fatta da suono a rumore, si è fatta e si fa dura, assordante, perdendo, per molta parte di essa, ciò che è, e cioè: suono d'armonia, e ciò che è musica.

Essa spesso oggi diviene stridore e assordamento che poi, con le sua parole, cerca di dissacrare l'amore e di spingere alla violazione della Legge di Dio, incita al peccato e a violare la morale sino a giungere al culmine di essere inno a satana. Quanto danno in questo frastuono e assordamento: un innificare al maligno che nel suo martellamento parossistico e nelle parole, o palesi o a volte occulte, si fanno consacrazione, offerta a satana, si chiede e si risponde a un invito di unione a lui, offrendo la vita e l'anima, sicché satana s'impossessa di questa anima portandola all'autodistruzione (*).

Anche nei toni meno eclatanti come può avvenire in chiesa, la musica che deve magnificare la gloria di Dio, spesso si fa vanità e vezzo delle persone o il prevalere e il prevaricare del canto sull'altro; e non è il canto semplice o la stonatura che scandalizza il Signore, ma il fare teatro, il grido e l'applauso, il frastuono e il ritmo ossessivo e forte. Ci vuole un suono melodioso che riconduca al sacro, un canto di cui ciò che è importante è: il cuore e lo sguardo protesi al Cielo. Quanti concerti di cui si dice che siano offerti al Signore; sono solo una scusante per avere merito e l'applauso dell'uomo; il cuore, figli, e lo sguardo verso di Me!

Chi è che prega Santa Cecilia, chi sono coloro che chiedono a lei perché aiuti a vivere nel modo giusto la musica e il canto? Lei vi guiderà a farne gloria per magnificare la bellezza di Colui che è Santissimo, ma soprattutto vi aiuterà a fare della vostra vita e dell'anima vostra l'inno di lode e il canto di un'offerta dì amore gradita a Lui, testimoniata nella fedeltà ove tutto di sé si fa dono sino alla fine.

Oh, se poteste ascoltare i canti dei Cherubini, dei Serafini, degli Angeli nei Cieli! Al solo minimo suono svenireste. Il loro canto nasce e vive dall'adorazione e dall'amore di Dio tre volte Santo. Nell'amore voi cantate, suonate, divenite armonia e siete musica in eterno. Ti benedico".

(*) Per esempio: certa musica rock, metallara con messaggi subliminale satanici o addirittura divi che inneggiano a satana

 


24 novembre 2010
"Il cristiano, sin dalla notte dei tempi, è perseguitato e messo a morte"

"Mia piccola Maria, Io sono la chiave che apre tutte le tue porte; apro non solo quelle dei muri esteriori, ma quelle dei muri interiori, quelle del mio Cuore, sicché, entrata dentro, tu dirai: " Signore, qui com'è diverso il vivere e il sentire le cose diversamente dagli uomini!".

Stasera nel Vangelo Io vi chiamo alla perseveranza, alla testimonianza della fede fino alla fine dei vostri giorni. Perseveranza che è eroismo, ma per la quale vi sarà salvezza e molti, per i meriti della vostra perseveranza che si fa fune forte, ad essa si aggrapperanno e così potranno salire in alto e raggiungere i Cieli. Non vi attendete però che non siate contraddetti, che non abbiate persecuzioni; il cristiano, sin dalla notte dei tempi, è perseguitato e messo a morte, non solo nel martirio del sangue, spesso questo avviene nell'interno della famiglia o nel luogo ove operano, dato che il cristiano diviene specchio alla coscienza con il suo vivere, con le sue scelte che mi testimoniano: e ciò irrita, e per non vederle presenti a sé, accoglierle, porranno voi a giudizio e cercheranno di farvi soccombere. Verrete portati nel tribunali, esaminati, per darvi condanna: ma Io darò parola e sapienza che non può essere contraddetta; la sua verità si eleva e s'innalza al di sopra di ogni giudizio, che poi torna vincente: la vostra perseveranza è luce. Di ciò che siete e avete testimoniato niente verrà dimenticato; tutto diviene fruttuoso nel tempo, si fa rigenerazione di nuova vita, e la vostra luce già illumina la terra che si va a congiungere con la luce del Regno celeste, ove si fondano e in essa irradia. Simili al vostro Maestro voi ne seguite le orme e con Lui, nella perseveranza, voi siete vincitori. Ti benedico".

 


25 novembre 2010
"La vostra liberazione è vicina! La Babilonia, la grande, sta per cadere"

"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi annuncia: la vostra liberazione è vicina! La Babilonia, la grande, sta per cadere. La grande prostituta che ha invaso con il suo male e il suo paganesimo sta per decadere. E chi ha creato la Babilonia e si è posto sul suo trono se non satana? Egli con i suoi adepti, con i suoi fedeli e il suo stesso trono crollerà e precipiterà negli inferi, lasciando la terra libera. Ciò però non avverrà senza esser toccati dalla sofferenza e una grande purificazione, dato che i mie inviti d'amore non sono stati accolti: ci sarà il pianto, tumulti, persecuzioni e segni del Cielo; la terra verrà sconquassata! Il demonio non vorrà lasciarla e ci vorrà il mio intervento, il mio potere, che è più potente e che griderà: "Satana, lascia la terra!". É come quando si fa un esorcismo su una creatura posseduta, che si agita e soffre e urla poiché non vuole lasciarla. Ci sarà un combattimento, ma Io vincerò, e con Me i fedeli che hanno sofferto.

La Madonna è a capo del mio esercito. Ha quasi terminato di radunare da ogni parte del mondo. Ha per vessillo li suo Cuore Immacolato con la sua Fiamma d'amore e il Rosario e la mia Croce ricoperta del mio preziosissimo Sangue. Non vi fanno parte e non hanno rilevanza coloro che sono di grande statura e possanza fisica, ma sono i forti nella fede nella morale: non hanno armi strategiche e potenti, beni e muraglie, ma il cuore e la virtù, le lacrime e la preghiera; e con esse vinceranno! Di questo teme il nemico che verrà sconfitto. Non guardate con invidia i potenti del mondo, alle loro ricchezze e vantaggi che hanno defraudato al mio popolo, che si sono nutriti dei loro beni impoverendoli e facendoli vivere nell'ingiustizia. Coloro che hanno pasciuto se stessi e prevaricato sulle creature, e che hanno sottoposto ai loro interessi, questi si incontreranno faccia a faccia con satana e dovranno rendere conto dei vantaggi da lui ricevuti; la loro pena sarà essere sbranati in eterno dal terrore che poca cosa saranno stati i vostri pur dolori vissuti. Satana decade e precipita nel suo regno. Ti benedico".

 


28 novembre 2010
"L'attesa, l'Avvento che dura tutta l'esistenza,
è un tempo che corrobora la pazienza, la speranza, rafforza la fede"

"Mia piccola Maria. Sì che sono Io ! Oggi la Chiesa vi richiama, nel primo giorno dell'Avvento, al tempo storico dell'Incarnazione di Dio nell'umanità, e vi richiama in essa ad un Avvento che è un tempo di attesa nell'incontro di Cristo che vuole venire ad incarnarsi in ogni uomo. Tutti incontrerete Dio nel Giudizio, e sarà la visione faccia a faccia di Colui che si rivela per qual che è nella sua divinità senza più veli; e sarà incontro di esultanza, di gioia, di trepidazione e d'infinita pace per chi ha vissuto l'attesa dell'Avvento nella vita, nella ricerca di Dio nella fede, di un Dio che è ancora nascosto, coperto, da cercare, ma si desidera e che nella fede qui in terra si rivela e vi aiuta a percorrere la distanza che vi conduce all'incontro celestiale in cui ci sarà questa fusione, questa Incarnazione totale.

L'attesa, l'Avvento che dura tutta l'esistenza, è un tempo che corrobora la pazienza, la speranza, rafforza la fede. Ed essa vi forma quell'Arca di cui parla la Parola stasera che, stipulata nella Volontà di Dio e da Lui abitata e benedetta, affronta anche il diluvio, come Noè, le intemperie e i flutti impetuosi delle correnti dell'esistenza per giungere sino alla meta finale, a quell'incontro: al porto del Giudizio dinanzi al Giudice Supremo. Quest'attesa è temprata anche da dolori e dalla sofferenza, ma è essa che vi svela, nel cammino del suo viaggio, la sua verità e il merito che permette che se ne conseguano, e prepara a svelare il Volto di Dio per sempre. Se ciò vi spaventa, e vi sembra un itinerario troppo arduo e gravoso, figli miei, aggrappatevi alla Creatura che ha vissuto l'Avvento in modo partecipato totale sì da dare Carne al Figlio di Dio nella storia ed è Maria, e poi aggrappatevi anche a Giuseppe. Seguiteli, passate sulle loro stesse orme: Essi vi insegneranno l'adorazione, la preghiera, il silenzio, l'amore che vi permette di vedere continuamente nella luce della fede; e fa sì che essa vi aiuti a giungere alla piccola Capanna e godere di Dio che nasce. La Madre Santissima e San Giuseppe vi aiuteranno a farvi voi stessi quella Capanna dove, nella loro povertà, Cristo può incarnarsi e nascere.

Se avrete partecipato all'Avvento, voi potrete giungere al Giudizio e potrete così esser disposti e pronti ad accogliere il Signore. L'Incarnazione sarà allora piena e totale: faccia a faccia, sguardo nello sguardo, cuore a cuore, spirito nello Spirito, per vivere di un Avvento che non è più attesa ma certezza concreta che vive in eterno. Ti benedico".

 


30 novembre 2010
"Io chiamo così come ad Andrea e i miei Apostoli
in questo mondo così travagliato, e anche mia Madre chiama"

"Mia piccola Maria, Io sono con te, mia figlia così smarrita, anche in queste incombenze, anche in questo lavoro, e ti aiuto. Non ti smarrire, non avere timore di nulla! Stasera voi celebrate Sant'Andrea che, pronto e disposto al mio richiamo con Pietro, suo fratello, getta le reti e mi segue; e da allora si pone in cammino. Quanto camminavano i piedi di Andrea per le strade polverose per portare il mio lieto annunzio! Sino a morirne. Tutti i cristiani sono chiamati a porsi in cammino. Un cristiano autentico non può essere fermo a sé; è continuamente in viaggio per incontrarsi con Dio. Se voi guardate alla stessa sacra Parola notate che i figli di Dio sono in cammino verso di Lui. Così Abramo con la sua gente, così Mosè con il popolo verso la terra promessa, ugualmente i profeti e la Sacra Famiglia, e così i discepoli e gli Apostoli. Il cristiano è colui che si muove, che continuamente nel movimento cresce e si evolve, non è mai simile a ciò che era all'inizio della sua esistenza, ma cresce e si trasforma, in Dio, qui sulla terra, tra le sofferenze, per poi continuare ad evolvere nel suo Amore nella beatitudine dei Cieli, dato che, raggiunta la piena comunione con il Signore, incontratolo, e fusi a Lui perennemente, l'Amore si maggiora, continuando il viaggio nella sua adorazione per raggiungerLo e possederLo.

Cos'è l'Avvento se non il cammino verso il Signore Iddio? Voi mi direte: "Signore, ma noi viviamo in modo tale da non poter fare lunghi percorsi e fare viaggi per annunciarti". Io vi dico che il cammino non è solo con i piedi, ma con la parola, con l'opera, con l'esempio a tutti. Il Padre Celeste dona il modo e la possibilità di porsi nel percorso che si fa testimonianza e annuncio della lieta Novella: sia la madre tra le mura domestiche, come la suora contemplativa nel convento, come il missionario tra le genti, come l'operaio nelle fabbriche. Per porsi però in viaggio ed annunciare bisogna prima porsi in ascolto: "Ascolta, Israele, ascolta!"; solo chi ascolta sa cosa vuole Iddio da Lui, quale la sua Volontà e, con l'ascolto, acquisisce la luce degli occhi, la luce che illumina per vedere la strada da percorrere; sa riconoscerne i pericoli, sa come giungere sino alla meta che conduce al Padre Santissimo.

Io chiamo così come ad Andrea e i miei Apostoli in questo mondo così travagliato, e anche mia Madre chiama, San Giuseppe, i Santi, perché l'uomo mi segua. Ma chi si pone in ascolto? Un'anima che si fa morbida, duttile, che è alla ricerca di Dio, della Verità: un'anima che cerca di emendarsi poiché se l'orecchio si fa sordo, l'uomo rimane fermo e non scoprirà l'amore di Dio. Ascoltatemi e vi farete annunciatori di Me: insieme cammineremo. E beati i piedi di coloro che annunciano la lieta notizia! Io benedirò ogni loro passo. Ti benedico".