|
Ave Maria!
3 marzo 2016
"E ancora griderò: "Vattene, satana, dalla terra e
dall'uomo! Ritorna ai tuoi abissi!"
"Mia piccola Maria, Io aprirei tutti i recinti, ma sono
legato dalla Parola data all'uomo sulla sua libertà. Nel
vangelo di stasera vengo accusato di scacciare satana in
nome di Belzebù, quindi mi si accusa di esserne alleato. Ma
può chi è complice combatterlo? Solo chi ne è avversario,
che vive una dimensione diversa, si combatte. Oggi non solo
non si combatte più il demonio, ma non ci si crede più: lo
si considera una favola antica per ignoranti, mentre egli è
operante, vigile, onnipresente, e si fa beffe della vostra
incredulità, trovando così la strada aperta e spalancata; e
ovunque porta la sua devastazione e il suo veleno.
Dice il Vangelo: se una casa è ben difesa, armata, il ladro
non può scardinarla, ma se essa viene lasciata incustodita,
il ladro entra e prende possesso di tutti i suoi beni,
devastandola. Quando un esercito nemico avanza, l'altro crea
trincee, roccaforti, armamenti ed avamposti per porre
difesa, e non ne permetta l'avanzata; ma se lasciato il
territorio abbandonato a sé stesso, scoperta ogni sua
posizione, il nemico conquista e possiede. Nello stesso modo
il demonio agisce.
Ormai molti sacerdoti non credono nella sua azione; persino
nelle alte Gerarchie della Chiesa, ugualmente la moltitudine
dei cristiani che se ne irride. E non sanno che le molte
malattie psichiche, spirituali, fisiche, sono di sua origine
e sono da lui provocate? E non solo operando nel'occulto che
è reale, e porta concretamente il suo danno, ma nel peccato
persistente e non sanato nel non far ricorso ai mezzi che il
vostro Maestro vi ha donato con la sua Redenzione. Chi porta
odio, rancore, forti risentimenti: questi mali si
concretizzano nella persona sino a farsi spesso cancro nel
corpo o devastazione nella mente.
Chi vive omicida o violento, facendosi operatore di satana,
da lui stesso ne viene poi distrutto. Chi vive nella
maledizione, il suo male s'incarna in sé e lo divora. Mentre
chi vive nella benedizione di Dio gode dei suoi beni e della
sua salute. Quando la Chiesa e i cristiani si fanno
roccaforte, vivendo una vita santa e combattendo il demonio,
essi divengono il mio esercito che si dilata sul resto
dell'umanità, difendendola, arrestando o allontanando il
nemico. Se sapeste quanti posseduti sono presenti
soprattutto nei Paesi pagani ove non sono riconosciuti.
Il diavolo digrigna i denti e, beffardo e sfrontato, grida
contro l'Onnipotente Dio: "Ove sono i tuoi sacerdoti, la tua
Chiesa, i tuoi cristiani che si fanno alleati al mio
possesso?". Chiamo voi, mio "piccolo Resto": "Siatemi uniti,
venite spesso alla Santa Messa, nutritevi dell'Eucaristia e
adoratemi. Pregate e confessatevi spesso: voi siete il mio
"Dito", il "Dito di Dio" che scaccia ancora satana; siete il
sentiero illuminato in mezzo all'oscurità di questa terra
che permetterà che Io ritorni e non solo con il "Dito", ma
con la mia intera Persona, e ancora griderò: "Vattene,
satana, dalla terra e dall'uomo! Ritorna ai tuoi abissi!".
Siatemi uniti! Non vi allontanate da Me! Con chi potreste
difendervi: voi e i vostri cari? Il demonio, nella sua
immagine, è orripilante e di svariate forme mostruose; ma
sulla terra inganna: ha modi anche soavi e capaci di
ammaliare, nelle sue sembianze e bellezze. Solo facendo
unità e luce con Me voi potete essere difesi, tutelati, e
scoprirlo. Ti benedico".
▲
4 marzo 2016
"Io cerco un amore appassionato, ardente,
simile a quando siete stati innamorati di una creatura:
andavate al suo incontro, lieti di starle accanto, felici di
amarla,
desiderosi della sua confidenza. Così Io cerco il vostro
amore!"
"Mia piccola Maria, sì che sei nel mio perdono! Stasera
nel Vangelo mi viene chiesto: "Qual è il primo dei
Comandamenti?". Ed Io rispondo: "Ascolta, Israele: amerai il
Signore Dio tuo con tutto il cuore, la mente e la forza; e
il 2° gli è simile: amerai il tuo prossimo come te stesso!".
Chi si accusa del primo Comandamento di non amarmi o di
amarmi poco, oppure di essersi dimenticato di Me? Pur se c'è
una certa devozione, nella vostra vita tutto è primario alla
mia Persona: il proprio io, i propri interessi, e vengo
sempre posticipato. Si riconoscono mancanti negli altri
Comandamenti che sono importanti, ma non si pensa che il
primo è il fondamento e ragione dell'intera Legge.
Quando mi si ama tutto è soave e si ama seguire tutti gli
altri Comandamenti. Io cerco un amore appassionato, ardente,
simile a quando siete stati innamorati di una creatura:
andavate al suo incontro, lieti di starle accanto, felici di
amarla, desiderosi della sua confidenza. Così Io cerco il
vostro amore! I miei Santi giungevano ad ardere: il loro
cuore diveniva un braciere ardente, tanto era il fuoco, che
gridavano: "Signore, basta, non riusciamo a contenerlo!". E
ponevano bende di ghiaccio sopra di esso, cercando di
stemperare, di attenuare tali fiamme. Voi mi direte:
"Signore, erano Santi!". Ed Io vi rispondo: "Anche se non
arriverete a tali ardori, cercatemi, desideratemi, venite a
Me!". La ricerca è già amore, ed è nella misura in cui la
porta mi si apre che Io entro, è nella misura in cui le mani
si protendono che Io le colmo, e che il cuore ne ha
desiderio che Io ne travaso. Come poter avere questo amore
se non chiedendo a Me? Io ve lo dono: tanto più mi siete
vicini, tanto più Io mi faccio sentire.
Ci sono anche amori crocifissi: ci sono stati anche Santi
che, pur desiderando, non hanno avuto risposta, ma solo
l'arsura dell'amore. Hanno provato non il sentimento e il
calore, la fiamma dell'ardore, ma l'aridità e la durezza. Ma
proprio la loro ricerca, la nostalgia, la sofferenza di esso
che ne faceva un amore primario nella sua crocifissione e
nel suo martirio, e per questo più prezioso e meritorio. É
solo amando prima di tutto il Signore Dio che potete amare
il prossimo: nel solo umano esso si chiude a sé e diviene
egoistico; e nella partecipazione al fratello e alla sua
condivisione, che è dare amore a Me, che ulteriormente ve ne
arricchisco. Amatemi, figli, nella mia ricerca: venite a Me!
Tutto passa: solo ciò che è stato condito nell'amore di Dio
resta! Ti benedico".
▲
6 marzo 2016
"Non temete! Ritornate a Me in questo anno della
Misericordia
con vero pentimento!"
"Mia piccola Maria, sì che sei capace, dato che sono Io
che te ne do' la capacità. G. ti ho detto che cambierà, che
avrà la sua risurrezione. Tu ora amalo, pur se ti risponde
male: vai incontro con l'amore; solo l'amore può salvarlo e
riaprirgli il cuore.
Oggi il Vangelo vi presenta la nota parabola del figliol
prodigo: vi evidenzia l'amore misericordioso del Padre che
vi ama sempre, e mai si dimentica di voi. Se voi amate i
vostri figli anche quando si fanno indegni, quanto più il
vostro Padre Celeste! E se pur dei genitori avessero a
rifiutare un figlio per i problemi che a loro arreca, il
Santissimo Signore ha sempre le braccia aperte nella sua
infinita Misericordia. Egli non rifiuta mai l'uomo; è l'uomo
che rifiuta Dio!
Ecco, il figliol prodigo, dopo aver speso tutto il suo
patrimonio, sperperandolo nel male, si ritrova
nell'indigenza totale: rifiutato dal mondo e abbandonato,
rimane impantanato nel letame dei porci. Proprio questa
situazione, la sofferenza che ne deriva e ne prova: gli fa
prendere coscienza che il peccato commesso a cosa lo ha
condotto se non alla morte? Alla morte della sua dignità di
persona, allontanato e dimenticato, nella fame estrema,
ripensa ai beni della casa del padre provvidente di ogni
abbondanza ove viene amato come creatura, nobilitato e
onorato come uomo.
E pentito, riprende il cammino, chiedendo perdono, verso la
casa paterna. Suo padre, al suo sguardo, già gli corre
incontro: lo abbraccia, non lo giudica, è felice! Quale
dolore per un figlio perso! E quale gioia e conquista un
figlio ritrovato! Per questo dico a voi: "Non temete!
Ritornate a Me in questo anno della Misericordia con vero
pentimento. Pregate nella luce dello Spirito Santo perché
facciate un'accurata revisione della vostra vita e dei
vostri peccati in modo che in essa non solo abbiate il
perdono e siate rigenerati alla dignità perduta, ma molte
delle pene temporali che il male compiuto comporta nel suo
pagamento in Purgatorio, vi vengano rimesse.
E chiedo anche a quei figli rimasti fedeli ai precetti della
Casa di Dio, che però giudicano i figli tornati pentiti e
riaccolti dalla Chiesa, di non condannarli, di non ritenersi
sdegnati della loro accoglienza e della remissione delle
loro colpe, credendosi in questo modo estromessi e offesi
poiché solo essi e ne sentono meritevoli. Anche essi hanno
bisogno della Misericordia divina che lava l'orgoglio e la
chiusura del cuore che li ha resi duri alla misericordia,
per riaprirli alla felicità condivisa di un fratello
ritrovato e dell'anima vostra arricchita di nuovo amore e
partecipazione. Tutto è dono di Dio che spartisce con
abbondanza la sua eredità a tutti i figli che tornano ad
essere suoi. Non lasciate che il Sangue di Cristo
inutilmente resti sulla terra o impantanato nella melma dei
porci, ma sia segno della strada del riscatto che ne traccia
il solco da seguire, e ne venite lavati e ricreati per
giungere alla Casa del Padre a nuove creature, degne della
sua figliolanza. Ti benedico".
▲
9 marzo 2016
"«Uscite dalle vostre prigioni! Venite alla luce, voi che
siete nelle tenebre!»
E chi vi può liberare se non Io che sono la Libertà e la
Luce?"
"Mia piccola Maria, questo figlio non va perso. Ci vuole
tempo e pazienza, ma Io non dimentico la sua causa e, se lo
hai affidato a San Padre Pio: quando gli viene posta e
affidata una creatura, Egli se ne prende carico e non la
lascia più.
Stasera la Santa Parola vi chiama: "Uscite dalle vostre
prigioni! Venite alla luce, voi che siete nelle tenebre!". E
chi vi può liberare se non Io che sono la Libertà e la Luce?
Chi sono costoro che sono prigionieri se non gli incatenati
di satana, che ricopre nella sua oscurità? E come poterlo
sconfiggere e liberarsene se non tornando a vivere la
figliolanza con Dio? L'intero Vangelo di questa sera tratta
della mia figliolanza con il Padre mio, del mio rapporto con
Lui: dichiaro che sono suo Figlio, il Figlio di Dio, ma gli
uomini se ne scandalizzano. Ma se Io opero nel suo Nome, se
compio le sue opere: i miracoli in amore e santità, questo
attesta ed è testimonianza che da Lui sono venuto, a Lui
appartengo e sono della sua medesima natura. Un figlio fa
ciò che ha visto compiere dal Padre e, se il Padre mio fa
risorgere i morti, anche Io faccio risorgere i morti, se il
Padre dà la vita, anch'Io do' la vita, se il Supremo Signore
con la sua Parola opera e crea, anche la mia Parola compie e
dà salvezza.
Pure voi, figli miei, nella misura in cui vivete questa
figliolanza con il Padre Santissimo nella confidenza, la
fiducia, l'abbandono alla sua Santa Volontà simile ad un
figlioletto verso il suo papà, ad un fratello all'altro, ad
uno sposo con la sua sposa; in questo amore partecipato e
fuso, voi ne acquisite gli attributi, le proprietà, il
tratto e la sua fisionomia, il suo DNA; ne siete figli e ne
portate l'eredità. E come Lui potrete compiere le sue opere
e dire ai fratelli: "Uscite dalle prigioni! Venite alla
Luce!". Perché anche essi tornino a riconoscermi e vivere la
Santa Paternità dolcissima e tenera del vostro Padre
Celeste. Ti benedico".
▲
10 marzo 2016
"Se ci fossero, notte e giorno, nella Chiesa, mani alzate
come Mosé
che, adoranti, dinanzi al Roveto ardente, che è l'Eucaristia
presente,
intercedenti per l'umanità, satana sarebbe stato bruciato"
"Mia piccola Maria, torno sempre a ripeterti che ciò che
deponi in Me Io racchiudo nel mio Cuore e me ne curo. Vai
dai sacerdoti, non tenere! Sono Io che ti mando. Tu fai solo
il tuo servizio, al resto penso Io: è mia Opera!
Stasera nella Santa Parola il Santissimo Padre ha appena
donato le tavole delle Leggi, le tavole della salvezza; e il
suo popolo nel frattempo si prostituisce all'idolatria, ad
un vitello d'oro che si è costruito e che simboleggia
satana. Intorno ad esso inneggiano e danzano, commettendo
ogni sorta di male sotto i suoi occhi; e tanto è lo sdegno e
l'ira di Dio che vuole far perire Israele. Cosa fa Mosè?
Forse che si affianca al furore del suo Signore? Oh, no!
Egli alza le braccia e invoca pietà sul popolo: intercede
per la sua salvezza: "Che te ne farai, Signore, del tuo
popolo che hai appena liberato dalla schiavitù in Egitto per
farlo perire in quest'altra terra straniera?". Che te ne
farai del tuo popolo che si perde? Ed è alla sua Pietà che
il Cuore dell'Altissimo si placa, donando ancora
Misericordia e vita.
In questo tempo storico quasi tutta la terra si prostituisce
e si pone in adorazione al trono di satana, per avere in
cambio ogni piacere e vantaggio. L'umanità non solo balla
intorno al suo trono, ma si lascia da lui possedere; e
sapeste quanti uomini, in apparenza normali, sono da lui
incarnati! Li porta a commettere ogni sorta di bestialità. E
la mia Ira ancora si accende, e la mia mano ancora vuole
colpire per far perire questa umanità perversa; e se fino ad
ora non è stato è perché molte sono state le invocazioni e
le braccia alzate in intercessione dai benedetti; e molte
anime si sono offerte vittime di espiazione e riparazione al
peccato commesso. Ora però molti di essi sono tornati al
Cielo, e sempre meno sono le preci e le mani che si
stringono alla preghiera d'intercessione; e sono poche le
anime che si offrono.
Quanti nella Chiesa mi onorano a parole; dicono, come ai
miei tempi, dinanzi alla mia Persona, di seguire e onorare
le Leggi di Mosè, ma poi non mi riconoscono e non compiono
le stesse opere professate dai Profeti. Ugualmente oggi non
testimoniano in mio Nome, vivendo la rettitudine della
Legge, la fiamma della Carità, poiché se ci fosse tale
fiamma, essa avrebbe incenerito il vitello d'oro adorato nel
mondo. Se ci fossero, notte e giorno, nella Chiesa, mani
alzate come Mosé che, adoranti, dinanzi al Roveto ardente,
che è l'Eucaristia presente, intercedenti per l'umanità,
satana sarebbe stato bruciato, le tavole della Legge in voi
vissute e il fuoco dell'Amore lo avrebbe annientato, e il
mondo liberato. Vivete, figli miei, i Sacri Comandi! Siate
adoranti dinanzi a Colui che è l'incendio della Carità! Essi
sono le sorgenti della Verità che danno pace allo spirito,
ed ognuno di voi, che torna a viverle, migliora l'umanità, e
dona ancora misericordia e vita. Ti benedico".
▲
12 marzo 2016
"Perché il demonio si scaglia tutt'ora contro la donna?
La fa violare, uccidere, perseguitare, ecc…
perché in ogni donna è riflessa l'Immagine di Maria che egli
odia
e gli ricorda che dal suo "Sì" egli ne è rimasto schiacciato
e vinto"
"Mia piccola Maria, i tuoi figli ora vanno per binari che
si allontanano e si diramano ovunque, anche da Me; ma poi al
loro ritorno si rifaranno e si riporteranno alla loro
partenza, alla stazione iniziale.
Stasera nel Vangelo vogliono lapidare un'adultera e mi
interrogano sulla sua accusa. Ma lo Spirito parla e dà luce:
"Chi è senza peccato?". Coloro che vogliono colpire sono gli
stessi che andavano pure essi a prostituzione. E dinanzi
alla Verità che si rivela apertamente ella non viene più
uccisa. "Donna, qualcuno ti accusa?", le dico. "Nessuno,
Signore!" e "Neanche Io, ma ora và, e non peccare più!".
Notate: ella ha realmente peccato; è stata colta in
fragrante adulterio, ma solo la donna viene posta al
patibolo; l'uomo ne è esente e giustificato. Eppure dinanzi
a Dio il peccato non ha scusante di sesso, di condizione
sociale o altro: il peccato è peccato!
Iddio non ha creato chi ne fosse esente dalla punizione o
accreditato nel suo comportamento perché uomo; non ha creato
chi fosse superiore o inferiore. Il Padre Santissimo ha
formato l'uomo e la donna nella loro diversità perché
fossero complementari, la diversità nella complementarietà;
l'uno fosse di aiuto e donazione per l'altro. Invece nel
corso della storia la donna è colei che più ha pagato e si è
riscattata nel suo dolore del male compiuto: discriminata,
vilipesa, violata, oltraggiata, sfruttata, usata e denigrata
nella sua persona, spesso nella stessa Chiesa, che l'ha
educata e formata per essere solo di subordinazione e in
funzione dell'uomo. Questo però non è il desiderio di Dio;
la sua volontà creativa è stata calpestata. E tale
sopraffazione della donna non può nascere, né derivare, e né
uscire e aver origine dal suo Pensiero.
Perché il demonio si scaglia tutt'ora contro la donna? La fa
violare, uccidere, perseguitare, ecc… perché in ogni donna è
riflessa l'Immagine di Maria che egli odia e gli ricorda che
dal suo "Sì" egli ne è rimasto schiacciato e vinto.
Nell'essere femminile è la vita; distruggendola si cerca di
distruggere la vita. Lei che ha il dono della creazione, si
fa più simile al Creatore. E non solo come portatrice di
vita naturale, ma anche spirituale: vita del cuore. La donna
è la parte del cuore dell'umanità: è colei che più ama e si
offre; e per questo il demonio in molti Paesi ancora opera
per fare in modo che ella sia schiacciata, non accreditata
di diritto come persona, tenuta nell'ignoranza a servizio di
chi la domina. Il maligno fa di tutto per sporcarne
l'immagine, di renderla volgare, di attrarre in lei solo il
peccato proprio perché l'uomo non assimili il cuore, i
sentimenti pietosi, la misericordia, la capacità di
donazione. E non solo, sta' cambiando e, in molto, è
riuscito nel mascolinizzare la donna, nel toglierle la perla
della sua bellezza nel cuore, offrendole i vantaggi del
mondo per accreditarle chissà quali miraggi, nonostante i
mezzi cattivi usati, e la fa cadere nel baratro perché cerca
di farle ripetere gli errori dell'uomo.
Cosa sarà il trionfo del Cuore di Maria se non
l'assimilazione delle virtù, della santità, dei sentimenti
materni e femminili nella Chiesa e nell'umanità? Dato che,
se i sacerdoti, non solo a parole, lo assimileranno in sé,
ma si faranno come diceva San Francesco ai suoi frati:
madri. Il che non vorrà dire che perderanno la loro
condizione di virilità legata ai propri caratteri maschili,
ma essi si faranno umili e generatori di anime: sapranno
amare!
Figli miei, Io non vi condanno, ma tornate al Cuore della
Santissima Madre e al mio. Non peccate più! Sapeste come il
mio Cuore gli è il più simile! Ti benedico".
▲
14 marzo 2016
"Quanti giudici, non tutti, ce ne sono anche di eroici, ma
molti si sono dati a satana:
sono entrati nelle file delle logge massoniche per i loro
vantaggi e prestigi!"
"Mia piccola Maria, ciò che mi viene dato non va perduto,
ed anche quando una preghiera non è perfetta nelle sue
intenzioni di bene io cerco sempre di trasformarla nel suo
miglior fine.
Nella Santa Parola di stasera Susanna viene accusata
ingiustamente da due giudici perversi che da sempre avevano
operato in modo discriminate e malvagio per i propri
interessi, facendo soffrire molti in Israele. Al rifiuto di
Susanna alle loro bramosie peccaminose essi si vendicarono
accusandola e condannandola. Susanna si rifugia nella difesa
del Giudice Supremo, nel Signore Santissimo: pone la sua
causa nella sua invocazione supplichevole della sua
innocenza. Il Padre Santo suscita Daniele che, rivestito
della potenza dello Spirito Santo, smaschera la colpevolezza
dei cattivi giudici e rivela l'innocenza di Susanna; e la
condanna che era stata posta sul suo capo ricade in eterno
sui colpevoli.
Ai miei tempi anch'Io venni giudicato colpevole: scribi e
farisei mi posero sotto giudizio e mi accusarono, non
credendo che la mia testimonianza fosse verace: non
credevano alla mia Persona, alla mia Missione e condizione
divina. Questo accadde perché essi giudicavano appesantiti e
accecati nella carne: non avevano luce nello spirito.
Credete che forse oggi che le cose siano cambiate? Quanti
giudici, non tutti, ce ne sono di eroici, ma molti si sono
dati a satana: sono entrati nelle file delle logge
massoniche per i loro vantaggi e prestigi; non operano per
il bene dell'individuo e per la collettività: Spesso essi
occultano i colpevoli, rei di reati gravi. Quando sono
troppo manifesti riescono a dare loro una pena molto più
lieve del male commesso; e questo perché satana vuole che i
suoi adepti, coloro che per lui lavorano, possano tornare in
strada e continuare a spandere la sua distruzione, mentre la
loro giusta condanna sarebbe per essi un mezzo di riscatto e
di riparazione.
Come sa comprare e corrompere questi giudici, ricoperti di
perbenismo e favella capace ed infingarda, ma di azioni
corrotte non celate ai miei occhi. Li attendo al traguardo
della loro vita! A molti innocenti non viene riscattata la
loro causa: percossi, perseguitati e penalizzati
ingiustamente o per reati molto più lievi condannati a
condanne aspre e dure per portare a disperazione.
La bilancia della Giustizia non pesa equivalmente poiché su
una parte siede il demonio che sparge i suoi denari e
pagamenti. Mi direte allora: "Come si potrà fare, Signore,
perché la Giustizia venga riscattata, l'innocente non
perseguitato e ridata nobiltà e concretezza di vita alla
verità?". Figli miei, quanti sono che, come Susanna, si
rivolgono alla protezione e, uniti alla comunità, invocano
iddio perché tali ingiustizie non ci siano? Ci si rivolge
spesso solo alla giustizia umana, che ci deve essere, ma non
basta. Essa, come vedete, se non è permeata dalla coscienza
e legata a compromessi è fallace.
Se sapeste, se la maggior parte di voi, invocasse Dio per un
suo intervento, quante cause vinte al bene ci sarebbero! "E
quando, pur se c'è stata l'invocazione e il ricorso al Cielo
del giusto, e non c'è stata risposta? Ma ne è scaturito il
martirio?". Il Padre Santissimo giudica nell'economia della
santità e dell'eccellenza della salvezza per tutti: quel
martirio diverrà seme per un bene superiore che vedrete e
saprete riconoscere poi. Io vi dico e vi attesto,Io, la
Parola che si attua e crea, che: seppur un'ingiustizia non
sarà stata sanata o riscattata sulla terra, qui dinanzi alla
mia Persona, ove la Luce scandaglia e rivela, coloro che
sono stati giudici perversi, e non si sono ravveduti, che
hanno fatto perseguitare e soffrire, pagheranno la loro
prigione in eterno; e per quelli che si sono pentiti, se non
hanno fatto riparazione al male perpetrato, non ne usciranno
finché non avranno pagato il loro debito. Mentre per chi ha
patito l'ingiustizia, Iddio li ripagherà un milione di volte
nelle sue consolazioni, e li riabiliterà dinanzi alle
moltitudini: ogni verità verrà conosciuta e brillerà nella
sua offerta. Io sono il Giudice: in Me credete! Verrà
sfamata ogni giustizia e riscatto di salvezza. Ti benedico".
▲
17 marzo 2016
"Per il Santo Padre non temere: parla spontaneamente e a
volte cade
in parole poco avvedute, ma la sua opera è testimonianza
del suo amore e della sua pietà"
"Mia piccole Maria, di cosa temi? Se è mia Parola non
potrà essere confusa. Vai dal parroco: questa Parola è per i
sacerdoti. Sono Io che vi parlo, e non tu. Per il Santo
Padre non temere: parla spontaneamente e a volte cade in
parole poco avvedute, ma la sua opera è testimonianza del
suo amore e della sua pietà. Anche alla mia Persona, nel
vangelo di stasera, vengo accusato di essere un diavolo, di
coabitare con il maligno poiché professo che la mia Parola
dà Vita eterna; ma i miei accusatori pensano alla vita
naturale, alla vita mortale: Io parlo del Regno del Cielo;
eppure nella mia Parola non c'è errore, e la mia Opera è
testimonianza verace di Chi sono.
Il mio Insegnamento è Verità, e la Verità è Luce che non può
essere soppressa. Per quanto sulla terra si cerchi sempre di
offuscarla, di ricoprirla, di nasconderla, essa torna sempre
ad essere ciò che è: Luce che si rivela per sé stessa e
torna a splendere in eterno. Se voi vivete ciò che Io dico,
voi vivete Me; e se Io vivo, siete e sarete per sempre! Voi
mi direte: "Ma come possiamo essere così fedeli in un mondo
tanto difficile, ingiusto, pieno di tentazioni, e di ogni
male?".
Figli miei, state il più possibile accanto all'Eucaristia!
Ricevetemi di più per quel che potete, amate la Madonna,
consacratevi a Lei e pregatela, fate le abbondanti devozioni
di cui la Chiesa è ricca nei suoi tesori spirituali,
scegliendo quelle che il cuore vi ispira: vi saranno di
corazza, fortezza, luce e guida, di sostegno e di
consolazione per adempiere i miei Comandi. Il demonio, per
quanto potrà attaccarvi, non potrà farvi perire; se cadrete
vi rialzerete subito, tornando alla mia Misericordia,
facendovi alla fonte di questo Sacramento più forti:
l'assimilerete incarnandomi; e, se avrete Me, vi fate parte
di Me; e se avrete Dio con voi quale potenza! Il mondo, le
forze del male, ogni difficoltà e oscurità… ma chi potrà
sconfiggervi? Chi potrà vincere Dio? Non sarete solo miei
discepoli e fratelli, ma sarete Me; e se siete Me, Io vivo
in eterno, e anche voi vivrete nell'infinito senza tempo. Ti
benedico".
▲
18 marzo 2016
"La sofferenza però non vi è tolta: vi è richiesta la
partecipazione
che con Me si fa redentiva, salvezza e bene per il
miglioramento di tutta l'umanità"
"Mia piccola Maria, sei nella mia grazia. Sì, che ti
perdono sempre! É stata cosa buona andare da Padre S.
Confidate in Dio! Confidate in Dio! Abbiate fede in Lui!
Egli è il prode Combattente, il Cavaliere valoroso, il
Vittorioso! Chi confida in Lui, chi gli si affida: la sua
causa non andrà confusa. Anche quando sulla terra parrà una
sconfitta, Iddio la volgerà a perenne vittoria. Ecco,
Geremia viene accusato, calunniato ingiustamente, eppure
egli non perde mai la speranza in Colui che è potente
Guerriero che porta in porto la sua discolpa e la sua
difesa, anzi si vergogneranno i suoi nemici che arrossiranno
delle loro colpe in eterno.
Anche alla mia Persona, nel Vangelo di stasera cercano di
lapidarmi, vogliono uccidermi, ed Io chiedo loro: per quale
colpa? Per quale delle opere buone compiute sarei meritevole
di condanna e di lapidazione? Ed essi mi risposero: " Non
per la carità compiuta, ma per la bestemmia, per esserti
dichiarato Figlio di Dio". Ma se le opere compiute sono
nell'amore, nel bene profuso che è proprietà appartenente
alla natura del Dio Onnipotente, ciò che è in suo Nome non
gli è contrario, non gli è nemico, non inveisce o impreca
contro, ma ciò che opera come Lui è suo; come può esserne
reo chi, come Me, ne viene accusato? E ancora preciso che
anche nella Sacra Scrittura vengono dichiarati dèi i figli
degli uomini, creati dal Padre Celeste; quanto più Colui che
da Lui proviene ed è simile, poiché mi testimoniano i
prodigi, i miracoli, che possono essere solo d'origine
divina poiché attuati nell'amore e per l'amore suo santo.
Eppure essi non demordono, tanto erano accecati e sobillati
da satana. Ma non potranno attentarmi alla vita dato che non
era giunta la mia ora. Se la mia testimonianza per essi,
così chiaramente limpida e trasparente nella sua Opera di
verità veniva rifiutata, per altri essa è stata accolta e
recepita nella fede poiché anime aperte allo Spirito.
Figli miei, quand'anche la lotta è dura, le prove aspre, le
ingiustizie e i fallimenti sono dinanzi a voi, date a Me la
vostra causa! Non perdetevi d'animo! Confidate in Dio! Io
sono la vostra vittoria, sono il prode Cavaliere che per voi
combatte. Mi pongo accanto, e spesso dinanzi, per prendere
su di Me i dardi del nemico, e proteggervi; la sofferenza
però non vi è tolta: vi è richiesta la partecipazione che
con Me si fa redentiva, salvezza e bene per il miglioramento
di tutta l'umanità. Ti benedico".
▲
19 marzo 2016
"La mia Via Crucis continua nei secoli, e ne patisce, mai
come in questo tempo,
poiché quanto maggiore è il peccato,
tanto più grande è il patimento e la crocifissione"
"Mia piccola Maria, La mia Passione continua, la mia
Passione continua! La moltitudini delle genti crede che Io
sia solo nel gaudio trionfante del Paradiso, nel giubilo
infinito del Cielo, ed è vero. Ma Io sono ovunque, e sono
presente e vero su questa terra, immerso nell'umanità, e ne
partecipo la sofferenza. Sono nella chiesa, in tutti i
tabernacoli e ovunque vengo ancora crocifisso. In tutte le
chiese nel giorno delle Palme viene celebrata e narrata la
mia Santissima Passione che conoscete nel suo percorso, ma
non potete conoscerne la profondità della lacerazione, non
solo nelle Carni, ma nelle viscere dello Spirito, lo
stillicidio del martirio del Cuore, la partecipazione della
mia Santa Madre che, per sollevarmi la pena, e per la
salvezza delle creature ne assorbiva e assimilava ogni
dolore, ogni offesa, ogni spina e chiodo per quanto la sua
natura umana potesse accogliere. La mia Via Crucis continua
nei secoli, e ne patisce, mai come in questo tempo, poiché
quanto maggiore è il peccato, tanto più grande è il
patimento e la crocifissione.
Ancora Io vengo condannato, vilipeso e oltraggiato, tradito
dai miei; ancora le verghe mi strappano le Carni, le spine
conficcate al Capo per oscurare la Luce della Verità; ancora
Io gemo e agonizzo nel Getzemani, nella via del Calvario,
nella mia agonia ove i chiodi mi trapassano. E mia Madre è
ancora lì a versare lacrime, stringendomi i piedi sulla
croce o stringendomi esanime tra le sua braccia, gridando un
dolore che è diviso e lacerato tra l'amore di Dio e l'amore
alle stesse creature che mi uccidono. C'è però ancora
qualche Cireneo, ci sono delle pie donne che partecipano
alla mia sofferenza o qualche Veronica coraggiosa nella sua
testimonianza che viene a portarmi consolazione, o qualche
Giuseppe che, nella sua carità, offre asilo alle mie povere
spoglie, ma la moltitudine invece grida ancora il suo
"crucifige!".
Molti sventolano le palme con il loro osanna, ma di essi
altrettanto saranno poi pronti alla mia condanna, a
tradirmi, e a gridare: "A morte!". Cosa potete fare voi,
poveri figli miei che mi volete seguire? Fatevi Angeli che
mi stanno accanto nel Getzemani: aggiungetevi al numero dei
cirenei per sollevarmi la Croce, date preci e suppliche come
le pie donne che mi vogliono confortare, fatevi veroniche
ardite che vengono a portare la loro riparazione, state
vicino a mia Madre per esserne veri figli che non La
lasciano sola, e Lei vi porterà a Me per presentarvi e
darmene gloria, poiché vi farà riparatori e consolatori per
la vostra fede partecipata aiuterà molti fratelli ad unirsi
ad una schiera che, con cuore veritiero, innalzerà le sue
palme per inneggiare a Me, il Salvatore: "Benedetto il
Signore, Colui che viene per la vostra salvezza, che viene
per tutti e per ognuno di voi! Ti benedico".
▲
21 marzo 2016
"E tanto più il vostro cuore si fa adorante, tanto più le
mani si aprono al prossimo"
"Mia piccola Maria, non aver paura e non sentirti in
imbarazzo. Io ti sto vicino. Ecco, Lazzaro con le sue
sorelle mi vogliono onorare e mi invitano ad un banchetto.
Mi vogliono rendere lode e gratitudine per la vita che egli
ha di nuovo riacquistato. Lazzaro ricorda la sua malattia e
agonia: quasi si spegne il ricordo alla sua morte: egli è
stato smemorato di ciò che ha visto e vissuto poi
nell'oblio, quel che è vivo nei suoi ritrovati primi ricordi
sono i miei richiami e lo stato in cui si trova ricoperto
nelle bende e nel racconto che ne fanno i suoi, ma Lazzaro
di nuovo morirà, e quel che non verrà dimenticato sarà il
loro amore, la loro amicizia, la loro adorazione che
permarrà nei secoli, ricordata sulla terra nel vangelo.
Ognuno di essi rende lode secondo il suo modo, ma Maria è la
via oblativa, la più offerente: non teme il giudizio dei
commensali e l'imbarazzo del suo gesto adorante. Ella si
prostra ai miei piedi, li unge con unguento sì tanto
prezioso, li ricolma di baci, li asciuga con i suoi capelli.
Quest' adorazione allieta il mio Cuore ma fa scatenare anche
la furia di satana mediante Giuda che nasconde la vera
motivazione nella parvenza di una carità migliore che poteva
essere usata verso i poveri. Mentitore! Ciò che lo acceca e
lo rende rabbioso è l'adorazione data alla mia Persona.
Siate amanti di Dio! Il vostro amore sia primario poiché
Iddio è la Carità che si offre per primo, che vi dona la
terra che vi sostiene, l'aria e il respiro che avete, e in
ogni cosa che nasce da Lui e a Lui ritorna. Rendetene lode,
e ogni gratitudine, poiché gli amori umani senza il suo
motore che li riavvia e li rianima, se non sono condite ad
esso sono fuochi di paglia che si spengono alle prime prove.
E tanto più il vostro cuore si fa adorante, tanto più le
mani si aprono al prossimo. Diventate anime eucaristiche che
si offrono adoranti, la vostra vita diverrà tutto un dono al
Padre Santissimo, la vostra adorazione si farà continua in
ogni vostro gesto, in ogni vostra mansione, anche la più
umile: saranno amore per iddio e servizio ai fratelli.
L'adorazione vissuta è balsamo al mio Cuore trafitto: dà
riparazione, e molti peccati perdonati, e ne ripaga nella
sua generosità nel darvi ulteriore Manna di Misericordia e
pioggia di grazie. Siate innamorati come l'innamorato che
cerca la sua amata, che si diletta del tempo vissuto insieme
e ne è lieto poiché Io, che sono l'Amore, ricambio e vi
offro l'amore di cui potete dare a tutti. Ciò che è dato a
Me per la mia gloria, diviene la gloria dell'umanità, il
soccorso e la carità per ogni uomo.
Quando comprendere se un sacerdote è santo? Dalla sua
adorazione: da quanto ami stare con il suo Maestro, dalle
sue ginocchia piegate dinanzi al tabernacolo, poiché può
essere anche un grande oratore, fare ed affannarsi per tante
cose, ma se non adora, ama poco. Se unito a Me, con Me, Io
gli darò gli affetti, le capacità di costruire in santità, e
saprete che egli ama in verità il popolo di Dio. Ti
benedico".
▲
22 marzo 2016
"Innumerevoli fedeli mi ricevono nel male senza darsene
pensiero,
nemmeno un briciolo di esame di coscienza: e peccato si
aggiunge a peccato!"
"Mia piccola Maria, i tuoi genitori sono nella salvezza e
G. si ravvede. Stasera nel Vangelo si evidenzia il mio
tradimento: "Uno di voi mi tradirà!", dico agli Apostoli, e
Giovanni mi chiede: "Chi è, Signore?". " Colui a cui darò
ora un boccone, mi tradirà" e, intinto il boccone lo offro a
Giuda che, ricevutolo, viene posseduto da satana. Egli aveva
già in progetto il tradimento. Ove si attua il tradimento
più grande contro Dio? Nell'ultima Cena, alla mia Mensa.
Ove si attua ancora oggi l'oltraggio più gravoso contro Dio?
Sull'altare, ove mi offro come cibo, nell'Eucaristia: ove
ancora vengo tradito, oltraggiato, vilipeso, le mie carni
lacerate! Se sapeste quanti tra i miei, celebrano con le
loro mani nere per il peccato, noncuranti e indifferenti, e
quanti fra di essi non credono più alla mia Presenza reale
nelle sacre Specie. Vengo dilaniato nelle mie membra, e il
demonio prende possesso e spande la sua tenebra sulla Chiesa
e sull'umanità.
Innumerevoli fedeli mi ricevono nel male senza darsene
pensiero, nemmeno un briciolo di esame di coscienza: e
peccato si aggiunge a peccato! Ed Io entro nella putredine,
ed è per Me uno stillicidio. E il demonio entra allora nelle
creature, e la sua oscurità si espande sul mondo. Molti mi
vendono o mi rubano per compiere su di Me atti innominabili,
riti orridi: mi lacerano, spezzano le mie Carni e le
oltraggiano, e su di Me sacrificano piccole creature per
offrirle a satana ed avere in cambio potere, piacere e
vantaggi. Quale oscurità si dilata : una notte che invade in
ogni luogo!
Cosa si può fare per riparare a tanto sacrilegio? Come
riparare all'offesa di un Dio se non offrendo Dio stesso, se
non facendo Comunioni in Grazia e amore: facendo adorazioni,
offrendo Sante Messe, dato che da tanta tenebra dileguata,
torni la luce alle coscienze: tante spine tolte al mio divin
Cuore!
Figli miei, se vi accanite, tradite e tornate ad uccidere il
mio Corpo, di Colui che vi ama, che vi dà la vita, e che
vuole il vostro bene, da chi troverete rifugio, a chi vi
appellerete? Chi vi potrà dare la salvezza? Il demonio a cui
avete aperto la bocca vi divorerà. Amate l'Eucaristia! É il
bene più prezioso che avete sulla terra! Con Essa voi potete
vincere, debellare ogni male, ogni entità negativa, ed avere
la pace. Ti benedico".
▲
24 marzo 2016
"Chi si vuole far lavare da Me? Chi vuole?
Poiché ciò vuole dire irrorarsi della mia Persona"
"Mia piccola Maria, gioisci, V. sta salendo in Cielo ed
esulta! Ecco, è l'ultima Cena, e mi appresso a lavare i
piedi dei miei Apostoli. Il mio sguardo s'incontra con
ognuno di loro nella tristezza di sapere che presto li avrei
lasciati. E quando mi accosto a Giuda i miei occhi si
riempiono di lacrime e ne bagno i piedi; so ciò che avrebbe
compiuto: il tradimento e l'abbandono. Ma li amo e li ho
amati sino alla fine. Se un genitore ama suo figlio, pur
quando si è fatto cattivo, quanto più per Me diviene una
lacerazione questo mio amore trafitto e ripudiato, quanto
doloroso è un figlio che và perduto, ma rimane un amore
infinito poiché Iddio non può rinnegare la propria natura.
Pietro cerca di ritrarsi; non vuole farsi lavare i piedi da
Me, crede che mi sia di offesa, ma gli intimo: "Se non ti
fai lavare i piedi da Me non avrai parte con Me". Se non vi
fate lavare da Me, dalle mie lacrime e dal mio Sangue, non
verrete purificati, non sarete mondi e non potrete spezzare
con Me il Pane dell'Eucaristia sull'altare, farvi a vostra
volta Eucaristia che si offre, avere la capacità di lavare i
piedi del prossimo, perché possa essere trasformato in Me il
mondo.
Chi si vuole far lavare da Me? Chi vuole? Poiché ciò vuole
dire irrorarsi della mia Persona, vivere i doni che Io
faccio in questa notte, nel lavarsi nel Sacramento che vi ho
dato nell'Eucaristia, nel Sacramento del lavacro della
Confessione, ed altri che il Sacerdote vi perpetua nel
servizio che saprete dare e divenire testimonianza del mio
amore, Eucaristia che si frammenta che si dona e vive. E
come potete vivere questa realtà se non c'è prima una
condizione fondamentale che è quella dell'umiltà? Io mi
umilio, mi inabisso nell'uomo per dare prova del mio amore
che si annulla per lui, per far sì che voi vi facciate altri
Me: solo nell'umiltà voi saprete essere Eucaristia, vivere
in autenticità i doni del sacerdozio, farvi servizio del
prossimo.
Ecco, mi appresso al Getzemani, la terra del suo percorso è
già bagnato dalle lacrime del mio patimento e presto il
Sangue del mio sudore ne intingerà il suolo. Non vi
addormentate! Siate vigili nell'accogliere sì preziosa
eredità, lasciandovi cospargere dalle Lacrime e dal Sangue
che vi rendono creature nuove, capaci di amare, e di rendere
migliore la terra intera. Ti benedico".
▲
25 marzo 2016
"Il mio Sangue e le Lacrime di mia Madre gridano sempre
dalla terra al Cielo
e la fecondano; ad esse si unisce il Sangue dei crocifissi
e le lacrime del dolore materno per far sì che sia
accelerata
la Risurrezione dell'umanità"
"Mia piccola Maria, le tue intenzioni sono già qui. Già
tutte le conosco. Ecco, Io muoio, continuo a morire sulla
terra in tutti i crocifissi di ogni luogo, tra i vilipesi
martirizzati, in coloro che vivono ogni sofferenza e
ingiustizia, sui violati, ecc… Io ancora in essi muoio.
Nella mia Santissima Passione sono stato così scarnificato
nel mio Corpo e nel mio Spirito, in uno spasimo di tormenti
a voi non comprensibili, ma che aveva in Me tolto ogni
sembianza umana o apparenza divina, tanto il dolore e le
tenebre del peccato degli uomini mi avevano sfigurato!
Mi annichilisco, mi umilio, mi sottopongo ad ogni tortura, e
lascio che Io sia scarnificato in ogni cellula di Me stesso
perché pazzo d'amore per voi, una pazzia ugualmente a voi
non comprensibile, ma mi lascio aprire le membra in modo che
ne scaturisca per voi un effluvio d'amore che non avete, voi
così freddi nel cuore, incapaci di amare, perché ne veniate
infusi: il cuore si sciolga e se ne nutra lo spirito, e ne
fecondi l'anima.
Nel tempo della mia morte corporale sono disceso agli inferi
per portare la mia liberazione sui giusti e su coloro che
avevano ormai saldato il loro debito, e vengo accolto con un
grido di esultanza e liberatorio: abbraccio gli antichi
Profeti in attesa, i miei cari che mi avevano preceduto, il
mio Santo Padre Giuseppe. Ma sulla terra la mia Passione
ancora vive mediante il dolore e lo spasimo dello strazio
del Cuore della mia Santissima Madre che, come Me, con grida
e lacrime, nell'attesa del mio ritorno, non prende riposo e
né si nutre: intercede presso il Padre Celeste in modo che
le sue lacrime accelerino la mia Risurrezione.
Tutt'ora Io muoio in quelli che vengono ovunque nel mondo
perseguitati, torturati, massacrati, ecc… E prendo riposo in
coloro che mi amano e si prendono cura dei fratelli e si
pongono a loro servizio e, servendo essi, curano e danno
ristoro a Me. Ancora le madri addolorate di tutta la terra
piangono, gridano verso il Cielo perché ci sia giustizia e
pace dinanzi ai loro figli uccisi, in una pace che è
violata, e in ogni tipo di ingiustizia e profanazione che
vivono nelle proprie viscere. Il mio Sangue e le Lacrime di
mia Madre gridano sempre dalla terra al Cielo e la
fecondano; ad esse si unisce il Sangue dei crocifissi e le
lacrime del dolore materno per far sì che sia accelerata la
Risurrezione sull'umanità.
Anche voi, figli miei, nell'attesa, state accanto a mia
Madre: questa Madre che piange accorata per la vostra
salvezza, perché la vostra offerta divenga intercessione per
la liberazione di quest'umanità prigioniera, di coloro che
ancora mi vogliono, delle anime Sante del Purgatorio, per la
rinascita dell'uomo che in Me si ricongiunge e vive
rigenerato nell'amore eterno. Ti benedico".
▲
26 e 27 marzo 2016
Nella notte santa della solenne Veglia pasquale:
"Esulta e gioisci: è la Risurrezione!"
"Mia piccola Maria, esulta e gioisci: è la Risurrezione!
Sulla terra le campane suonano a festa. Nei Cieli il gaudio
è un tribudio di esultanza che osanna di giubilo, in una
melodia celestiale, che è un incanto. Io vengo a spezzare le
catene, squarcio le tenebre della notte, spacco le pietre
del sepolcro, perché ne usciate dalle sue oscurità e
prigioni, e veniate alla luce del giorno che non ha
tramonto. Sono la Vittoria che riporta la vita alla vostra
morte, sono Colui che riapre le porte che vi erano precluse
e che non permette che più morte vi corroda, né oscurità vi
penetri, né prigioni e terre vi detengano. Io sono la chiavi
che vi aprono, con il riscatto del mio Sangue, la libertà.
Vengo in questa notte a risorgere e far risorgere l'umanità,
la natura, il Purgatorio ed ogni cosa creata, perché in Me
riporti vittoria, vita ed immagine, così come il Padre
Santissimo l'ha formata nella sua primaria origine
verginale.
In questa notte si aprono i frontali del Purgatorio e, a
miriadi, le anime risorgono per il Cielo, e le altre anime
sollevate dalla loro pena. Sui moribondi: quanto più è
accolta per essi la preghiera e con quanta più veemenza e
pietà il Salvatore Dio li attrae a sé e li salva! Sui
malati: a portare la guarigione o il sollievo, il conforto
alla loro croce. Su tutti mi protendo per far sì che
giungano a salvarsi. Il demonio continua la sua furia e la
sua distruzione, ma Io in questa notte ancora risorgo e sono
il Potere che lo schiaccia, lo supera, lo vince sempre. La
mia potenza su di lui s'innalza ed egli si inabissa: tornerà
a colpire, ma Iddio non demorde, per quanto egli faccia
guerra. Io sono il Combattente valoroso, l'Intrepido che
riprende con più vigore la difesa e la vittoria!
Chi vuole essere con Me? Chi vuole combattere con Me? Egli
stesso sarà il vittorioso, il risorto! E farà con Me,
risorgere. Ti benedico".
▲
29 marzo 2016
"Se l'uomo crede fermamente nella mia Risurrezione,
la sua vita prende senso, la sua fede motivazione"
"I tuoi nipotini sono già in Me. Mia piccola Maria, Io
sono il Risorto, sono il Dio dei vivi e non dei morti. Le
donne vengono per Me al sepolcro ed Io vado loro incontro:
esse mi adorano ed Io le mando per essere annunciatrici
della mia Risurrezione; una missione grande proprio alla
donne che, a quei tempi, come anche i bambini, erano le meno
considerate nel popolo. Come spesso accade ddio si compiace
di scegliere gli ultimi: poveri, non riconosciuti, gli
umili, ma adoranti, perché portino il suo lieto Messaggio!
Ed esse vanno, e la Parola della mia Risurrezione si
diffonde.
Gli stessi soldati ne informano i capi, ma la mia verità
viene messa a tacere con l'inganno, traviata, coperta,
perché non venga riconosciuta e non mi si segua. Ancora oggi
viene celata la mia Immagine, bendati i miei occhi, la mia
bocca, in modo che non abbiate a vedermi, non possiate
ascoltarmi, poiché se l'uomo crede fermamente nella mia
Risurrezione, la sua vita prende senso, la sua fede
motivazione, ogni aspetto prende il suo significato e
diviene non una perdita ma una vittoria. Il malato non si
lascia andare alla disperazione ma accoglie nella pazienza
la sua sofferenza per la speranza che vive. I moribondi
sanno guardare al Cielo e chiedere al Padre Santissimo il
suo perdono perché vanno oltre questa vita: non li attende
la morte, ma il percorso continua. Ogni frangente, ogni
realtà umana, tutto ciò che è fallimento, se dato a Me, non
rimane tale, ma diviene vittoria, ha il suo riscatto.
Io risorgo in ogni Santa Messa, nell'Eucaristia, nei
Sacramenti; risorgo nei miei diletti, risorgo nel bene fatto
nell'amore vissuto, in ogni peccatore che ritorna, che
perduto si rinfranca, e tutto nella mia divina Misericordia
che trionfa e fa risorgere.
Figli miei, sono qui con le braccia aperte, pronto ad
accogliere tutti, trepidante a farvi entrare nel mio Regno:
non è qui sulla terra la vera vita; essa vi attende, ed Io
ve ne apro l'accesso, e ve la dono. Guardate le mie mani, i
miei piedi trafitti, il mio costato trapassato, che
attestano che il mio amore ve le ha date, perché esse siano
trasformate nella mia vittoria in scie luminose che sono le
porte che, se volete, v'introducono alla mia Risurrezione.
Ti benedico".
▲
31 marzo 2016
"Se non mi vedete nelle mie sembianze umane,
è lì presente il mio Corpo glorioso nell'Eucaristia ove
ascolto i vostri pensieri,
il battito del vostro cuore e conosco i vostri desideri"
"Mia piccola Maria, quando andrai ricordati che Io sono
con te. Hai Dio con te che spiana il tuo cammino, non
temere!
Stasera nel Vangelo appaio ai miei Apostoli da Risorto: sono
il Risorto! Ed essi ne rimangono stupiti, sconcertati,
meravigliati. Non sanno cosa fare, ed Io vado in soccorso
alla loro povera umanità: mi faccio toccare, mangio dinanzi
ad essi, sono vivo, concreto, reale, sono il medesimo
Signore, lo stesso Maestro, ma le mie piaghe sono
cicatrizzate, le mie membra intatte, il mio Volto più
maestoso e luminoso di prima. Appaio nella mia natura umana
e divina risorta, tutta fusa e compenetrata nello Spirito
che può finalmente rivelarsi nella sua pienezza qual è: vita
naturale divina risorta che vive di tutte le sue
potenzialità, che permeano, superano, passano attraverso la
materia, il suono, il tempo e lo spazio: niente può recare
barriera! Soffio lo Spirito alle loro menti perché le Sacre
Scritture siano profuse in essi nella mia Sapienza e possano
esserne portatori, diffusori in tutto il mondo.
Anche voi potete ritrovarmi: Io ci sono, presente, vivo,
risorto. Mi ritrovate in modo particolare nella Santa Messa,
ove le Sacre Scritture sono sempre le stesse e vi parlano di
Me, ove ancora, attraverso di esse, Io vi parlo e insegno.
Se non mi vedete nelle mie sembianze umane, è lì presente il
mio Corpo glorioso nell'Eucaristia ove ascolto i vostri
pensieri, il battito del vostro cuore e conosco i vostri
desideri, ove vi amo e alito su di voi il mio Santo Spirito
in modo che voi possiate scrutare ed essere arricchiti non
solo della comprensione della Sacre Scritture, ma ve ne do'
le capacità di attuarle, ove vi offro il calore della carità
e voglio effondermi, farmi un tutt'uno con voi: in voi
rifletterò l'immagine di Me stesso, la mia Luce di Risorto.
Venite più che potete alla mia Santa Messa! Essa vi riveste
di Me: la mia Luce accecherà il demonio, e ovunque andrete
porterete la mia Persona, la mia benedizione, la mia
Risurrezione. Ti benedico". |
|