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Ave Maria!
2 maggio 2011
lunedì della II Settimana di Pasqua
"Avete bisogno di una Madre: la mia!"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo
Nicodemo mi viene a chiedere: "come poter rinascere?". Ed Io
rispondo: "si rinasce dall'alto!" rivivendo le mie tappe,
fondendovi in Dio, che è Spirito. Voi nascete alla terra
perché attraverso le vostre membra fisiche vi assimiliate
allo spirito per nascere al Cielo, per essere assimilati e
atti a vivere nel Regno spirituale. La vostra carne,
nutrendosi, e vivendo nelle opere della carne, muore con
esse. Solo nello Spirito avrete la Vita eterna!
Io entro nel grembo della Madre mia, nelle Acque benedette
dal Padre Creatore, nelle acque dell'Immacolata Concezione,
alle quali unisco e infondo lo Spirito che Io sono, per far
sì che, da queste Acque, nascano le lacrime del dolore della
Redenzione che vi ha riscattato, le Acque dei Sacramenti nei
quali lavare il peccato originale e il vostro peccato. Iddio
vi offre la sua Parola perché vi uniformiate alla sua
Volontà, vi offre l'Eucaristia e tutti i suoi doni celesti.
Ma nonostante ciò non crediate che l'uomo sia capace di
farli vivere, di farli fruttare, di esserne fedeli. Ed è per
questo che vi ha dato una Madre nella quale porvi,
affidarvi; e Lei prende le vostre membra fisiche: le unisce,
le lavora, le forma alla mia Acqua e al mio Spirito per
farvi rinascere, assimilati ad Essa, alla mia nuova Vita.
Io l'ho percorso questo passaggio. Quanto più voi ne
necessitate! Iddio è bastante a Se stesso, ma ha voluto la
Madonna, la Maternità sua, per amore, per umiltà, per
maggiore ricchezza a voi nel dono, e a sua maggior gloria,
perché così è piaciuto a Dio.
In queste Acque immacolate e santificate, divinizzate dalla
mia Presenza, voi venite lavati, riformati, rigenerati... e
beati quelli che ne hanno compreso il Mistero, che ne hanno
recepito la Grazia! Sono i Santi che sono già rinati nello
Spirito dalla terra da cui provenivano. É via che anticipa,
abbrevia, conduce alla santità.
Per coloro che non vi si sono addentrati, la percorreranno
nel tempo del Purgatorio: acqua e spirito della
purificazione. É la Madre che dà la vita. Avete bisogno di
una Madre: la mia! Ti benedico".
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4 maggio 2011
mercoledì della II Settimana di Pasqua
"Io vengo per liberarvi dalle vostre prigionie"
"Ecco, nella Parola di stasera Pietro viene liberato
miracolosamente dalla prigione. Egli ne varca le sbarre,
senza toccarle; le oltrepassa per effetto e dono
specialissimo di Dio: Pietro vive la smaterializzazione, che
è il perdere, lo svanire delle membra fisiche, per un certo
tempo, per rimanere solo lo spirito e nello spirito. Tutto è
possibile! Egli varca la prigionia della materia, e si fa
libero per riprendere la sua completa interezza; simile al
Cristo, come Me; per cui posso attraversare le pareti senza
varcare porte, così come sono passato attraverso il Grembo
di mia Madre senza recare offesa.
É un dono che i Santi, alcuni di loro, hanno vissuto già
nell'effetto della bilocazione, per cui la creatura, pur
restando fissa al suo luogo nel corpo, può vagare altrove
nello spirito; o, in altri casi simili a Pietro, a Santi e
Profeti, il Signore ne ha fatto dono per i suoi fini e per i
suoi piani, per cui hanno vissuto la smaterializzazione.
Nella smaterializzazione, nell'essere solo lo spirito, voi
varcate le montagne, siete a pochi istanti-luce dall'altra
parte del pianeta e in ogni luogo, potendo discendere e
salire dal cielo alla terra o viceversa, dato che tutto
l'Onnipotente può donare, e niente gli è impossibile.
Io vengo per liberarvi dalle vostre prigionie. Sono il
grande Liberatore. Ho le chiavi per liberare da ogni
prigionia, da ogni cancello, grata o catena, che vi tiene
legati alla prigionia del peccato e di voi stessi: di quella
offerta dal mondo e dagli uomini, dalle carceri, dai ceppi
dei legami del demonio.
Io ho le chiavi e vi libero, ma ho bisogno del vostro grido
di aiuto, del vostro desiderio di essere da Me liberati dai
desideri carnali per far rinascere e ricevere il mio
Spirito, sì da trasformarvi nell'essere a creature
spirituali; voi così uscite dalle prigioni, le oltrepassate,
e vi rendete liberi da esse. Nello Spirito tutto è
possibile! Io vi libero.
Pietro pregava ardentemente, ed una Comunità pregava per
lui; e c'è bisogno che in voi si attui, se non l'effetto
prodigioso e raro della smaterializzazione, un processo di
impoverimento, di morire alle opere della carne e di una
vita di concupiscenza, alla vostra fisicità, ai vostri
istinti, per rinascere in Me.
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6 maggio 2011
venerdì della II Settimana di Pasqua
"Sono ricolmo di sentimenti materni:
la compassione, la
pietà, l'accoglienza, la tenerezza..."
"Io sono con te, nonostante le preoccupazioni e i pensieri
che ti occupano nella preghiera. Con il tempo, sistemandosi
queste situazioni pratiche, si allontaneranno.
Oggi, primo venerdì del mese, viene ricordato il mio divin
Cuore: un Cuore che Io vi espongo tra le mani... che batte per
voi e non fa che amare, non sa che amare; e tanto più ama in
Cielo e ne gioisce con i Beati, tanto più invece ama gli
uomini in terra e tanto più ne geme per quanto ne viene
colpito e offeso. In quanto primo venerdì di maggio, che vi
ricorda mia Madre, Io evidenzio nel mio Cuore che vivo e
sono ricolmo di sentimenti materni: la compassione, la
pietà, l'accoglienza, la tenerezza... Come mai i vostri cuori
sono diventati così duri? Come mai non amate? Guardate
l'altro con indifferenza, pensate solo a voi stessi, ai
vostri interessi, tutto in funzione della vostra persona, e
vi dimenticate, non vedete il fratello, non l'accogliete, e
vi si fa straniero o nemico: i figli così opposti contro i
genitori, gli sposi uno contro l'altro, e questo stato di
conflitto in quasi tutti i settori sociali della vita. Figli
miei, non recepite più quei miei beni che trasformano e
migliorano il vostro cuore, sicché vi si fa pietoso e
amorevole, e scoprite l'altro che diviene amico, fratello,
parte di sé. Ecco, Io porto tra le mani il mio Cuore
trafitto, e tutto sanguinante, non fa che ricevere colpi, ma
continua ad amarvi e a chiedervi di accogliermi in voi.
Andate da mia Madre, rivolgetevi al suo Cuore Immacolato! La
consacrazione al suo Cuore a questo serve: a conoscere e a
vivere i miei Sentimenti. Chiedete come accogliermi, come
amarmi, come onorare il mio divin Cuore: a vivere, a
giungere al centro del suo battito per recepirne l'amore,
quel che Io sono. Allora saprete amare. Voi amerete. Ti
benedico".
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7 maggio 2011
sabato della II Settimana di Pasqua
"Non si muore: non è vero che non c'è niente dopo la morte!"
"Mia piccola Maria, la Santa Messa offerta al Cuore di Maria,
nel primo sabato, è simile ad una perla rilucente che viene
posta dinanzi al suo Cuore e dà luce. Lei prende una perla
dopo l'altra e le unisce per farne collane: gioie preziose
da offrire all'Altissimo e per far sì che siano luce ai
tanti carboni oscuri perché cambino materia e nella loro
luce si facciano degni, materia degna di risurrezione.
Stasera la mia Parola tanto vi annuncia e vi richiama alla
Risurrezione, senso e fine della vita. Che senso può avere
la vita senza Risurrezione? Iddio è il Vivente, e vi dona
esistenza perenne sia che sia per la risurrezione o per la
perdizione. Voi vi chiudete a questa terra per una manciata
di anni, fossero anche cento... e cosa volete che siano
dinanzi ai secoli eterni? Qui in Paradiso, da tempo senza
numero, dai preistorici anni della terra, anime di allora vi
sono e vivono. Voi vi attaccate, vi arricchite del mondo e
dei suoi beni, vi attaccate alle cose, a persone ed affetti
morbosi, ad un metro di terra, e per essi quanto si
defrauda! Si calpesta l'altro, si ruba e persino si uccide,
per quella stessa terra che poi vi seppellisce. Mentre cosa
vi ricrea se non lo spirito in un'anima che vive, e vive per
tornare a Dio con le sue opere di risurrezione?
Voi siete chiamati ad essere i risorti che vivono sulla
terra una Passione continua che redime, che converte e
purifica, che cambia e vi rende degni: diventa vita risorta
per voi e per i vostri fratelli. É la Passione che trasforma
la vostra materia in Risurrezione, che vi conduce alla Vita
eterna risorta, nel grembo del Cielo ove la Risurrezione
sarà vissuta nella sua pienezza.
Qui, figli miei, dovete essere i risorti nella croce, e in
Cielo voi vivrete la vostra croce risorta. Val la pena
vivere la vostra pena, figli cari! Essa vi sarà di
testimonianza; è un martirio anche dare la vita, combattendo
per operare per la fedeltà alla Legge e all'Amore di Dio. In
essa vi fate risorti, ritroverete i vostri cari.
Non si muore: non è vero che non c'è niente dopo la morte!
Ah, se i vostri cari potessero dirvelo...! Voi nell'amore e
nella risurrezione li avrete di nuovo con Dio. Se però non
si sarà vissuti nell'amore, non ci sarà risurrezione, ma
esistenza nella perdizione ove non ci sarà più incontro, più
parentela, dato che nel luogo oscuro non c'è più affetto,
non c'è più legame di sangue, non c'è più riconoscenza,
poiché non c'è che odio.
Venite al mio Cuore, andate al Cuore della Madre! Lei vi
aiuterà ad essere i risorti, a vivere le virtù, pur nella
Passione, amando, per giungere al Regno della Risurrezione.
Ti benedico".
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7 maggio 2011
sabato della III Domenica di Pasqua (Santa Messa
prefestiva)
"Il Cuore della Madre è la tenerezza, è misericordia"
"Mia piccola Maria, oggi primo sabato del mese, Io vi pongo
in rilievo il Cuore di mia Madre. Lo manifesto perché tutti
possano recarsi da Lei e ricevere. Il suo Cuore è simile al
mio, per quanto distinto e ognuno a Sé: il Cuore di un Dio e
quello di una creatura, il Cuore di un Figlio e quello di
una Madre; Essi pensano, amano, servono nello stesso modo;
sono complementari poiché uniti e fusi nell'amore. Non
potrete adorare il mio divin Cuore se non amate il suo,
poiché è presso di Me e mai distante; non potrete amare il
suo Cuore senza adorare il mio. Consacrarsi al Cuore della
Madre è segno di predestinazione per le creature, dato che
la Madre formerà i loro cuori così come ha formato il mio, e
non sa formarli se non ad immagine di suo Figlio.
É per me grande gioia questa consacrazione, è un grande
sollievo da tanta pena per la perdita delle anime, poiché
chi si tuffa nel suo Cuore, chi si abbandona a Lei e le
offre sé stesso Io so che la Madonna lo condurrà non solo
alla salvezza ma per la via della santità, della intimità
della mia conoscenza; Lei prenderà cura di voi così come si
è preso cura di Me. E difficilmente si potrà andare perduti.
Il Cuore della Madre è la tenerezza, è la misericordia che
perdona sempre, ma anche Cuore audace di una Combattente,
che più di una leonessa combatte per la difesa dei suoi
cuccioli. Ella affronterà tutte le vostre battaglie contro
il male: si schiererà innanzi a voi contro il nemico per
richiederne il diritto della sua figliolanza. Andate da
Maria e attingetene!
I discepoli di Emmaus nel Vangelo di stasera sono pieni di
dubbi e delusioni: Essi, nonostante l'insegnamento ricevuto
non hanno compreso il piano di salvezza e il riscatto con il
pegno della mia vita. Attendevano un Dio temporale che li
avesse riscattati dall'oppressione della dittatura di Roma.
Sono dovuto giungere Io stesso, il Maestro, per dare luce
alla loro mente, al senso vero delle Scritture.
E cosa hanno fatto poi i discepoli di Emmaus? Sono tornati a
Gerusalemme ed hanno propagato alle genti la mia visione
agli apostoli, e si sono tuffati nelle braccia della Madre
mia: si sono posti alla sua sequela, all'insegnamento del
suo Cuore, come molti allora, per perfezionare la Luce
ricevuta. Essi diverranno "apostoli dell'Eucaristia",
promovendola, adorandola, ponendosi a tutela e difesa di
essa, a costo della loro vita.
Nei Cieli ancora i loro cuori ardono nella vicinanza del mio
Cuore e del Cuore della Madre mia. Ti benedico".
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9 maggio 2011
lunedì della III Settimana di Pasqua
"Signore, io mi fermo qui, ove Tu sei: il mio cuore è sazio
e ama"
"Mia piccola Maria, Io prendo in Me tutte le creature che tu
porti; e credi che essi si avviano verso di Me: non è vero
che non c'è cambiamento in loro. É il tempo dell'attesa,
della lievitazione del pane: gli ingredienti sono stati dati
e impastati; poi, dopo il lievitamento, esso verrà cotto e
sarà pronto. É bene che gli ingredienti siano buoni; e i
tuoi lo sono perché composti della Croce e della preghiera:
non potrà che uscire un pane buono.
Stasera la Parola vi presenta Santo Stefano: di lui tanti
pensano ai suoi prodigi, alla sua sapienza che incantava, e
il cui volto aveva le sembianze di un Angelo... tanto
traspariva la bellezza della sua anima...! Eppure a tanta
santità cosa ne ha ricevuto se non un tributo di sangue?
Forse che i giusti ricevono applausi, e i Santi gli
onori?... Il giusto viene perseguitato e il Santo condotto
al martirio: martirizzato nel suo vivere, dato che essi
vivono la strada della Croce, che è strada tracciata dal
Maestro: la seguono, fedeli. É via che conduce alla Vita
eterna, tributo di riscatto per essa, dato che senza, cosa
rimane se non la via della perdizione e della vergogna degli
inferi? Come potreste vivere tale via della croce, la
persecuzione o il martirio?
Figli, miei, cercate il Pane che non si corrompe, ma che
dura per la Vita eterna: Pane nella Parola di Dio e
nell'Eucaristia, vissuta in verità; vi darà fortezza,
rettitudine, giustizia, santità. E, simili a Stefano,
porterete impressi i tratti della mia somiglianza.
Gli uomini vanno alla ricerca di pani che saziano lo
stomaco, di spegnere l'arsura di tante seti nel mondo, di
appagare il ventre; e rimangono sempre più affamati, bramosi
e infelici. Venendo a Me, ogni sete è spenta, ogni fame
saziata, dato che Iddio dona la grazia a tale via secondo lo
stato, vi dona la letizia; vi riempie di un ardore che
rallegra, che sale in alto, nutre lo spirito, e dà senso
alla vostra vita, che allieta e ricolma ogni vostro
desiderio, poiché l'amore di Dio innalza l'uomo, ed ha il
potere di dare fortezza al vostro esistere. Sicché non
andrete più cercando di qua e di là, elemosinando o rubando
chissà quale pane, ma vi fermerete nella pace a Me, e
direte: "Signore, io mi fermo qui, ove Tu sei: il mio cuore
è sazio e ama". Ti benedico".
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10 maggio 2011
martedì della III Settimana di Pasqua
"Ma martire non è solo chi muore nel sangue..."
"Mia piccola Maria, stasera la Parola contempla il martirio
di Santo Stefano. Il martirio che non è la fine della vita,
ma il suo inizio; anzi nascita di molti si fa fonte,
sorgente di acqua viva di cui molti potranno abbeverarsi
alla santità, senza di cui sarebbe rimasto un deserto arido
che non avrebbe dato nulla, ma solo sterilità. Il martire è
colui che sale come un razzo spedito sino al Cielo. Ma
martire non è solo chi muore nel sangue, ma anche chi vive
di donazione continua nell'esistenza, di chi s'impoverisce e
dà sé stesso per arricchire l'altro.
Il martirio diventa un forziere dal quale fuoriusciranno
ricchezze di tesori, di monili e gemme che nascono per
impreziosire di santità le creature. È lì, e dà grazie; e
tutti possono andare ad adornarsi della sua bellezza e dei
suoi meriti.
Guardate a Me, il Martire dei martiri: il cui martirio ha
dato la Redenzione, il perdono, rigenerazione di vita che ha
fatto nascere la vostra, che vi ha donato la Carne e Sangue
mio, che vi sfamano e vi abbeverano alla santità sino alla
fine dei tempi. Senza la mia donazione e il mio Martirio
cosa ne avreste? Quale porta del Cielo si sarebbe a voi
aperta? Pure il vostro martirio non è inutile, se dato e
offerto a Me, si fa così prezioso, fosse che abbia solo
formato, con il suo Sacrificio, un unico monile, un'unica
gemma: essa nasce e si forma per voi, per arricchire di
grazia un altro fratello.
Venite a Me, venite a nutrirvi di Me! Non temerete più la
via della donazione e del martirio, ma l'amereste. Ti
benedico".
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11 maggio 2011
mercoledì della III Settimana di Pasqua
"Roma non sarà sconquassata con il terremoto, ma..."
"Roma non sarà sconquassata con il terremoto, verrà
perseguitata e sconvolta dalla persecuzione ai cristiani in
un martirio di sangue per riparare ai tanti errori commessi
e per essersi allontanata da Dio. Ma non verrà sconvolta nel
terremoto della terra.
Ecco, Io sono Colui che porta la salvezza che è per tutti;
nessuno ne è precluso, purché lo voglia. Le mie braccia sono
aperte a tutti. Il demonio attacca, cerca di fermare, di
ostacolare il mio piano di salvezza, di imbavagliare, di
perseguitare e rendere prigionieri i figli che credono in Me
in verità, di uccidere coloro che mi amano. Da sempre è
così. Egli sembra che tutto devasti e prevarichi, che vinca,
ma poi Io sono sempre il Vittorioso che lo sconfigge.
In ogni evento storico, in tutti i tempi, si vive questa
battaglia, anche nel tempo della morte di Stefano, di cui
parla stasera la Parola: una furiosa persecuzione si scaglia
contro i cristiani, e Paolo fa guerra feroce contro di essi;
ma quelli che riescono a fuggire per le campagne ancora
predicano la mia Parola. Filippo e gli altri Apostoli
compiono miracoli, ma poi vengono uccisi. Ma alla loro morte
altri il Signore ne fa sorgere di profeti e testimoni, dato
che l'Onnipotente è il Creatore che fa sempre rinascere e
compie nuove tutte le cose.
Anche in questi tempi che pare che domini il diavolo su
tutto sino a quando giungerà all'apice: sarà segno dell'ora
della sua più grande sconfitta, poiché Dio non può esser
vinto: è il Vittorioso; e della sua opera sui figli che Lo
amano ne fa purificazione e salvezza. Questa battaglia
prosegue perenne tra periodi di pace e di altre lotte
veementi e furiose, sino a quando il mio ultimo nemico verrà
totalmente sconfitto per sempre agli inferi; sarà giunto
così il Regno eterno di Dio con il suo popolo salvato. Non
temete, Io vi dono i mezzi per sconfiggere il nemico: se
siete con Me chi può essere contro di voi? Io, il Signore,
lo vinco per voi sempre! Ti benedico".
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12 maggio 2011
giovedì della III Settimana di Pasqua
"Se mangiate di Me, vi fate Me!"
"Mia piccola Maria, Io sono il Pane disceso dal Cielo. Chi
mangia di Me vivrà in eterno. Io sono il Pane mangiato, sono
l'Uomo mangiato: ogni gesto, ogni sguardo, ogni palpito
vissuto è stato per donare; è oblativo, non fermo a Me
stesso. Io sono Carne presa a morsi dall'uomo, lacerata
nella mia Persona, mangiato perché gli uomini si trasformino
da carnali in spirituali, da esseri naturali a divini; e dal
male andassero al bene. Questa mia Carne offerta a voi nel
corso dei secoli per far sì che l'uomo, mangiandone,
evolvesse nella fede, nella grazia, nella santità, e così
come vi nutrite nel corpo e ne ricevete crescita, sostegno,
mantenimento, ugualmente nel Pane spirituale venite formati
a vivere la Vita eterna. Voi siete composti di ciò di cui vi
nutrite nel corpo, e così siete formati nello Spirito con
ciò di cui lo nutrite; e se mangiate di Me, vi fate Me!
Pure voi, figli miei, dovete divenire Pane mangiato; tanto
più ci si nutre di Me in modo autentico, tanto più voi mi
assimilate, vi fate mio Pane che và a nutrire i fratelli per
migliorarli, per aiutarli nel piano della salvezza. Se non
si spezza il Pane con Me, con Cristo, in verità non c'è
cristianesimo. Se voi non vi fate Pane che si spezza e viene
mangiato, non c'è vero cristianesimo. Nell'unione al mio
Pane che si spezza per le anime sull'altare, vi fate Pane
che si spezza per l'altro, voi vivete l'Eucaristia, voi fate
la vera Comunione. Venite a Me, ed Io v'insegno questo
amore. Ti benedico".
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13 maggio 2011
venerdì della III Settimana di Pasqua
"Solo chi entra nel Cuore della Madre,
chi si consacra a Lei
in modo veritiero,
vivrà la profondità della purificazione"
"Oggi ricordate la Madonna di Fatima, la Madre del Sole
radioso che viene sulla terra per indicare agli uomini la
via che conduce a Dio attraverso la purificazione e la
penitenza, dato che nei pesi e nell'ostruzione del peccato
non si può salire in alto verso il Cielo, al Sole radioso; e
la Madonna appare ai bambini, a fanciulli, la cui terra
dell'anima è pura, povera: non è ancora toccata dalle
durezze, dalle spine del male, dalla melma del peccato; è
pulita, casta, umile, la si può lavorare, e la Madre vi può
gettare i semi del suo insegnamento che in essi germoglia e
porta molto frutto sicché, per i loro meriti, molte anime
andranno in Paradiso.
In Cielo Giacinta e Francesco, e da poco, unita Lucia, che è
ritornata come loro, bambina, giocano dinanzi allo sguardo
di Maria: sono sempre dove Lei è e La conducono portando i
lembi del suo Velo o del suo Manto tra i giardini delle sue
delizie. Fatima è un dono di Dio, che ha mandato la Madonna
perché si fosse messo in maggior rilievo la verità di fede
del suo Cuore Immacolato: aiuto e sostegno, rifugio per le
anime. Poco è stato vissuta e sviscerata questa verità,
praticata da qualche Congregazione religiosa o Movimento,
lasciata come pia pratica, devozione personale al popolo;
mentre il Signore ne dava dono perché fosse grande mezzo di
salvezza, particolarmente se praticata dall'intera Chiesa.
Solo chi entra nel Cuore della Madre, chi si consacra a Lei
in modo veritiero, vivrà la profondità della purificazione e
la via della penitenza, che vi farà conoscere la verità
dell'Amore di Dio, che vi innalza verso l'alto per divenire
raggi di luce che si uniscono e fondono al Sole radioso
dell'Altissimo. Se fosse stato ascoltato questo suo
Messaggio, praticando la via della consacrazione al suo
Cuore dall'intera Chiesa, il mondo non avrebbe conosciuto le
guerre passate, il nemico non lo avrebbe così invasato.
Ora il suo Disegno non è stato tutto attinto e compiuto come
è stato detto, ma solo in parte. Molte sono state le anime
che si sono offerte, e anche Santi Papi, ma il peccato è
grande, ed ha contaminato dovunque, e ci vorrà ancora il
fuoco che scenda dal sole del Cielo per purificare e fare
nuova la terra.
Le profezie, pur vere, sono però relative al comportamento
umano e alla conversione, cosicché se c'è preghiera e
cambiamento nel bene esse non si attuano nel castigo, ma si
vive del suo messaggio che conduce a santità. Ti benedico".
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15 maggio 2011
IV Domenica di Pasqua
"É la Madre mia "la Pastora"che oggi quanto vi chiama...!"
"Ecco, Io sono il Buon Pastore che dà la vita per le pecore.
L'ho data nella mia vita mortale, ma la offro in ogni tempo
e nel perdurare dell'esistenza umana tramite coloro che mi
rappresentano e danno la loro vita per Me, tramite quelli
che mi amano e vengono perseguitati, e tramite i Sacramenti
nei quali mi dono, amo e anche gemo: soffro per le
dissacrazioni, per gli oltraggi, per i sacrilegi e le cose
più abominevoli con le quali nell'Eucaristia Io patisco, e
di nuovo vengo ucciso...!
Io vi parlo attraverso la Santa Parola e vi nutro per mezzo
della Comunione; vi indico il cammino e vi traccio il
percorso: vi passo Io. Il Santo Pastore per prima, per
condurvi alla vallata ove si vive il mio Bene, la Verità, la
Giustizia, l'Amore. Per giungervi però bisogna fare il
percorso di una salita con la sua fatica; invece i più
cercano i viottoli in discesa, cercano l'erba che pare più
verde o più dolce al palato; e tale è mentre se ne nutrono,
e la introducono in sé, ma poi nel digerirla, immessa
dentro, si rivela per quel che è: rovi e spine velenose che
incancrenizzano e fanno morire le pecore.
Io chiamo: sono il Buon Pastore. La mia voce ancora vi
chiama, ma chi ascolta? Io vi indico la via, ma chi mi
segue? É la Madre mia "la Pastora"che oggi quanto vi chiama...
perché entriate nella mia porta che vi introduce nell'Ovile
Santo! Lei stessa si fa parete, casa, un rifugio nella
Misericordia, la tenerezza, la pietà, la protezione, il
sostegno per far sì che rimaniate fedeli al mio Ovile. É
sempre Lei, che è in preghiera, in attesa dello Spirito
Santo, del dolce Ospite che, come al tempo terreno con gli
Apostoli, prega per la Chiesa nascente; ora prega perché
Egli discenda e illumini con la sua luce il Gregge che si
disperde perché riabbia udito alla sordità della mia Voce,
luce alla vista dei loro occhi fattisi ciechi, per seguirmi
e riconoscere la Verità di ciò che sono: il vero Buon
Pastore, che conduce alle vallate eterne, all'eterno godere.
Ti benedico".
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16 maggio 2011
lunedì della IV Settimana di Pasqua
"Sono Pastore anche del popolo della mia discendenza umana e
non solo..."
"Io sono il Buon Pastore, il Pastore non solo di coloro che
vivono già nel Rifugio del mio Ovile santo: sono il Pastore
di tante pecore che pascolano in verdi prati circostanti,
che pur mi conoscono, sanno di Me, del Cristo, ma ancora non
vivono pienamente la mia Persona, non comprendono le verità
di fede nella loro interezza; e parlo delle tante Chiese
cristiane che si sono divise, non per progetto di Dio, ma
per puri fini umani.
Sono Pastore anche del popolo della mia discendenza umana e
non solo: Io sono il Signore, il Pastore di tutte le pecore
della terra, che ora non mi conoscono. Ma giungeranno i
tempi della maturazione dell'umanità che giunge per il
Sacrificio del mio Sangue e per il sacrificio e l'offerta
dei miei Santi, dei tanti giusti che, da cristiani, sono
stati e si fanno il lievito per portare a formare l'umanità
ad esser pronta a un mondo cristiano cattolico, per i meriti
della carità, del bene che essa avrà praticata, per i
Sacramenti vissuti, la preghiera, l'intercessione, le opere
sante, per la sofferenza, la pena e le lacrime con cui gli
uomini si sono purificati, per il peccato che si è
riscattato ed è diventato risurrezione e rigenerazione di
vita nuova. Io, vostro Signore e Salvatore, nel tempo maturo
attrarrò tutto a Me, simile alla calamita con il ferro, ed
essi si uniranno alla mia Persona, mi riconosceranno per
l'unico Pastore, ed entreranno per la mia porta, per formare
l'unico Gregge nel mio Ovile santo, ove Io regno. Ti
benedico".
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19 maggio 2011
giovedì della IV Settimana di Pasqua
"Celestino abdica, lascia il papato, poiché così umile, mite
e buono"
"Mia piccola Maria, Io vedo in te anche le creature più
lontane, e su tutte raggiunge il mio sguardo.
Stasera voi ricordate San Celestino V, uomo consacrato, e
Papa Santo. Sì, Papa santo, nonostante la rinuncia. In
Paradiso egli vive nella dignità di questo stato, rivestito
dei paramenti sacri e nobili di Pietro, e da Santo.
Celestino abdica, lascia il papato, poiché così umile, mite
e buono, mentre le autorità dei sacri palazzi spingevano,
influenzavano e cercavano in tutti i modi di piegare le
sacre Leggi, la Verità di Dio, a scopi umani, approfittando
della mitezza di Celestino. Egli lascia il Soglio di Pietro
perché ciò non accada, e ne fa offerta a Dio per tutti i
suoi giorni, accogliendone le critiche, le persecuzioni,
l'incomprensione, la solitudine interiore cocente che vivrà
continuamente sino all'ultimo giorno. Celestino ne fa dono
perché ne nasca una Chiesa Santa, per far sì che ci sia un
cambiamento serio, una conversione che conduca a santità. Da
crocifisso accoglie l'isolamento, e non omette parola,
lasciando il giudizio al Cielo.
Nel Vangelo di stasera Io mi addoloro dei miei che conosco,
poiché c'è fra di loro colui che mi tradisce ed è con Me a
mangiare, alla mia stessa mensa. É il Giuda di allora, e i
Giuda di tutti i tempi. I Giuda dei miei Apostoli che ancor
oggi sono il mio più grande dolore, che come sacri Ministri
mi dissacrano, mi vendono, mi oltraggiano nella Legge divina
e nel mangiare il mio Pane Santissimo. Quanti sacerdoti che
vivono ormai indifferenti, pigri e nel disamore! Non sono
tanto gli assassini, i malfattori, che pur lacerano, scavano
il mio Cuore di dolore: sopra di essi si erge la sofferenza
del tradimento dei miei Consacrati. Chi viene a Me e si
consacra a Dio, viene per servire, per essere mangiato, per
dare la sua vita, e non per essere servito né per dominare e
prevaricare sugli altri, né per godersi la vita. Cosa fare?
Figli miei, perché ci sia il ritorno di essi ci vuole molta
preghiera e sacrificio, dato che si è divenuti tali, perché
è mancata la preghiera, e con la perdita della preghiera si
perde l'umiltà, e satana entra, entra e lega; fa il suo
gioco, particolarmente con i miei Ministri. É la sua più
grande vittoria contro di Me.
Ecco i Santi Papi, i Santi Sacerdoti, tutta la Gerarchia
Celeste, pregano e benedicono e vogliono posare il loro
manto di umiltà, di fedeltà, d'amore di Dio su di essi, ma
quanta preghiera, quanta offerta ci vuole perché i miei
sacerdoti possano tornare ed accogliere questi doni e farsi
benedetti e santi come la preziosità di Celestino V! Ti
benedico".
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21 maggio 2011
sabato della V Domenica di Pasqua (Santa Messa
prefestiva)
"Quanti dicono:"Signore, non ti conosciamo, fatti vedere!"
"Mia piccola Maria, sei in cammino verso di Me e ti sto
conducendo; non ti smarrire. Quel che hai ascoltato lo
riconfermo pienamente. Chi crede veramente in Me? Chi mi
conosce?... Perché se così fosse non ci sarebbero scandali,
peccati, dolori, ma ovunque sorgerebbe la santità. Io sono
venuto al mondo per dare all'uomo la salvezza e preparargli
un posto in Paradiso; ma gli è possibile se passa attraverso
la mia Persona. Io sono la Via che indica nei segnali del
mio Insegnamento la strada da percorrere. Sono la Vita che
ve ne dà il senso e l'amore che, incontrandomi, vivete da
adesso all'eternità e che si può seguire se innestati e
inerenti alla Verità che Io sono.
Quanti dicono:"Signore, non ti conosciamo, fatti vedere!".
Ed Io a voi, come a Filippo, che mi chiede: "Signore, facci
conoscere il Padre", dico: "É da tanto tempo che sono con
voi e non conoscete Dio?... Io e Lui siamo la stessa cosa".
Sono venuto al mondo per darvi la vita. La mia Chiesa, i
Santi mi testimoniano! Tutto ciò che vi circonda e la vostra
stessa esistenza vi parla di Me, vi testimonia della
presenza di Dio. Cercatemi nella preghiera e Mi troverete.
Se pregate, se vivete la vita sacramentale in modo
partecipato e vero, se Mi cercate, in essa Io mi faccio
trovare.
Nei Sacramenti mi manifesto, e infondo in voi le mie energie
nel pensiero, nei battiti del cuore, nell'amore che vivrete
e nel quale mi conoscerete. Amandomi voi amate, e nell'amore
conoscerete Dio. Vi indico la strada nel segnalarvi come
comportarvi per raggiungere il Cielo. Vi indico la mia Vita
nella quale ogni cosa ha motivazione d'essere e nella quale
voi ne avete senso e pace. Vi indico la Verità che è
trasparenza virginea nel pensiero e nell'agire, che è luce
purissima della sapienza che non si sottopone a sotterfugi e
a compromessi ma adesione alla sua totalità; e in Me, il
Signore Gesù, tutto ciò ne è l'essenza.
Solo se pregate vi fate uno specchio terso nel quale la mia
Immagine si riflette e mi vedete. Ma se non pregate la
ricopre con il suo velo e non mi vedete. Nella preghiera
avrete il pianto del pentimento, e con esso lavate lo
specchio dell'anima vostra dato che, se rimane oscurato,
sporco, macchiato, non potrete né vedermi e né conoscermi.
Continuamente invocate il mio Nome: mi faccio trovare, nel
vostro specchio terso mi riflettete, mi vedete e conoscete,
e mi amate. Ti benedico".
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23 maggio 2011
lunedì della V Settimana di Pasqua
"Vi amo di amore folle nell'anima"
"Mia piccola Maria, non lasciarti prendere dai dubbi! La
Parola di Dio è verità immutabile; sono gli uomini che
errano. Stasera la Parola risponde: "Chi mi ama osserva i
mie Comandamenti, ne è fedele". La solitudine del cuore..., lo
so, l'ho vissuta, però vi dico: " Venite a Me!", Io sono il
vero Compagno della vostra esistenza, sono l'Amico fedele
che non tradisce, l'unico Sposo sincero che non vi abbandona
mai e vi ama così come siete: non guardo le membra fattesi
vecchie e stanche, non vi vedo a secondo del numero delle
rughe: vi amo di amore folle nell'anima, e se mi seguite, vi
guardo e vi vedo, pur nella tarda stagione, simili a
fanciulli della più fresca età.
Se siete rimasti soli, abbandonati, ripudiati, traditi,
venite a Me, non cercate nel peccato, o nell'errore, la
compagna che vi allieti e ricolmi la vostra solitudine;
venite all'adorazione, vivete la vita sacramentale; Io vi
darò di Me: v'intreccerò in vincoli d'amore, vi ricolmerò
dandovi la pienezza nel cuore, v'insegnerò un nuovo modo di
amare, che non è solo carnale, fisico, che non si appaga
solo nell'amore umano, ma di un amore spirituale che
s'innalza: vi do un po', per quel che voi potete contenere,
un millesimo del mio Amore; v'infondo una carità nuova che
si fa operosa verso l'altro, di un amore che è donativo, si
pone al servizio del fratello, che dà sé stesso, e nel dare
riceve gioia e si riempie l'anima e il cuore sì da non
sentire più questa fame. La vostra solitudine diviene così
compagnia per l'altro, allegrezza alla solitudine altrui, se
la vostra salute fisica lo permette: andate per le case di
anziani, malati, poveri e sofferenti, bisognosi, che vi
attendono. Non avrete più tempo per pensare alla vostra di
solitudine!
Andate poi, andate a ritemprarvi, a rallegrarvi l'anima a
contatto con la natura ove l'uomo non ha contaminato, nel
luoghi ove non ha raggiunto il suo inquinamento: sentirete
la presenza del respiro di Dio.
State con i bambini piccoli: la loro innocenza rinvigorisce
di energia lo spirito.
E ottemperate ai miei inviti d'amore; Io, il Signore, non
disdegno che l'uomo viva di una creatività che si erge a
gloria di Dio e per il bene dei fratelli. Se vedi creature,
anime che pur di chiesa, vivono in conclamata situazione di
peccato, ma vanno a ricevere la Comunione è perché fanno di
testa propria, perché ingannano nella confessione, oppure
hanno trovato qualche sacerdote compiacente che erra. La
Parola di Dio è, e non cambia! Vi è data non per intralcio
ma per il vostro bene, e pur se vi pare dura, venite a Me!
Io vi aiuto, Io il Compagno della vostra vita che, se mi
siete stati fedeli, Io vi servirò nella fedeltà di un amore
eterno ove vi scoppierà il cuore per la gioia che proverete,
e che solo l'Onnipotente vi può dare. L'amore, anime mie,
non è solo sentimento, non è solo carnale, l'amore è vivere
una sponsalità con il vostro Sposo Celeste, che vi dona
tutto di Sé, ma richiede l'interezza del vostro cuore. Ti
benedico".
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24 maggio 2011
martedì della V Settimana di Pasqua
"Verrà l'era della pace, ma passerà attraverso la penitenza
e la purificazione"
"Mia piccola Maria, non temere! Quando giungeranno quei
giorni ti avrò già trovato il rifugio. Io sono il Principe
della pace! Sono venuto per portare la mia pace, e sempre
vorrei donarla. C'è però bisogno che il cuore voglia
riceverla, che apra per accoglierla. Io ancora desidero dare
pace, maggiormente la riverserei, ma i più mi rifiutano, mi
si oppongono, non vogliono; e la mia pace non li raggiunge.
Se la porta non si apre, non si entra.
La mia pace non è quella del mondo, non è divertimento o la
stare bene, ma è pace nello Spirito, che allieta e dà pace a
tutto ciò che vivete. Perché tanti odi, perché tante guerre,
tanta discussione tra i giovani, tante divisioni nelle
famiglie?... Non vive più in essi il Principe della Pace, ma
l'altro: il principe del mondo che viene e sconquassa e, con
il suo male putrido, tutto sporca e avvilisce, divide e
corrompe; giunge in ogni settore, in ogni realtà, ...và e
contamina con il suo peccato, toccando persino l'innocenza
dei bimbi, l'unione nei focolari; porta la ribellione nei
cuori, il tormento nelle persone. Non c'è pace.
Quando il nemico avrà ottenuto vittoria sul Soglio di Pietro
potrà gridare il suo intero possesso: ogni cosa posta sotto
il suo potere malefico; ma giunto a questo traguardo, è
giunta anche la sua fine e il suo precipizio. Verrà l'era
della pace, ma passerà attraverso la penitenza e la
purificazione poiché non è stato ascoltato, a suo tempo, il
mio richiamo, non è stata accolta la mia pace, il mio invito
d'amore: mi avete scacciato e lasciato piangere fuori della
porta, guardando tanta devastazione. Siete voi che avete
dato spazio e aperto il cuore, la mente e le mani al nemico;
gli avete dato questo potere, scacciando Me, il Signore che
vi ama, e ne avete così avuto un raccolto di frutti amari e
velenosi.
Io non vorrei questo dolore e questa tribolazione, ma non
c'è altra via se non questa della purificazione per far sì
che l'uomo torni al bene, torni alla pace. Ricevete voi,
figli, la mia pace, fatevi ricettori di essa: ve ne colmo la
mente, il cuore, le mani, sicché la portiate ovunque; siate,
pur nel piccolo vostro ambiente, suoi operatori. Vi fate
lievito di essa perché da voi rinasca un'umanità nuova,
un'umanità di pace. Ti benedico".
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26 maggio 2011
giovedì della V Settimana di Pasqua
"E... quando, Signore, la croce è gravosa,
il dolore un
tormento, come provare gioia?..."
"Mia piccola Maria, tutto viene attuato. La mia parola è
come un fiore che sboccia e si apre pienamente, rivelandosi.
Io nel Vangelo dico: "Desidero che la vostra gioia sia
piena!". E voi mi direte: "E come è possibile, Signore,
avere gioia in mezzo a tanta sofferenza, dolori, a tante
croci? Il cristiano è segnato dalla croce!". Figli miei, la
mia gioia non è quella del mondo, fatta di divertimenti e
piacere, che iniziano rallegrando, ma poi lasciano il vuoto,
e ne andate affamati alla ricerca di nuovi, che lasciano
sempre una maggior tristezza e inappagamento.
Io sono la Gioia, e da Me la trovate; è la gioia che nasce
dall'amore, dall'unione al vero Amore: da Me vivrà in voi.
Tanto più vi abbandonate ad esso, v'immergete nel mio Cuore,
tanto più avrete gioia. La gioia che nasce dal sapere di non
essere i dimenticati, ma i ricordati dal Padre Santissimo,
la cui Vita non è inutile ma ha il massimo valore e la
maggiore cura: la Grazia che in Me ogni esistenza ha senso e
significato.
I miei Santi vivevano grandi sofferenze e tribolazioni,
eppure hanno vissuto nella gioia di un amore che li elevava
da esse, ne comprendevano la santificazione, il bene che ne
proveniva e la sorgente di vita, la partecipazione e la
fusione di una scoperta continua dell'Amore divino che dava
pienezza alla loro anima.
L'amore di Dio dà gioia; apre anche le menti ad un pensiero
di luce, dà vista allo spirito, vi fa gioire delle piccole
cose quotidiane, che non sapete più riconoscere e vivere.
Non riuscite più a rallegrarvi dell'azzurro del Cielo e
delle bellezze del creato, dell'affetto che ricevete dai
vostri cari, e di quanti doni e momenti che vi sembrano
scontati, che lasciate andare senza abbeverarne il cuore.
E...quando, Signore, la croce è gravosa, il dolore un
tormento, come provare gioia?... Anime mie, ...nella Fede!
Nella Fede, che dà speranza al dolore, che dà senso e
significato alla pena. Mentre chi non la possiede, nel
dolore vede solo inutilità e oscurità ed entra spesso la
disperazione. Voi avete la Fede che vi arricchisce. Chiedete
a Me, ed Io vi darò la gioia a piene mani. Abbandonatevi al
mio Amore e la riceverete; e tanto più siete immersi in Me,
tanto più ne sarete appagati sì da esserne immersi sino a
quando non sarete condotti in Cielo, ove la mia gioia
invaderà in modo perfetto e completo il vostro intero
essere. Ti benedico".
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27 maggio 2011
venerdì della V Settimana di Pasqua
"A chi riversare il vostro cuore....? Io sono il vostro Amico"
"Mia piccola Maria, entrando nell'anima, Io ne vedo ogni
cosa; tutto mi è aperto e rivelato; ne vedo le intenzioni e
i desideri, ne vedo le creature per cui prega, ne vedo le
lacrime, ma mi compiaccio anche della parola detta per
amore, pregata e offerta per il bene.
Stasera nel Vangelo io vi dico: "Vi ho chiamato amici!".
Desidero essere il vostro Amico, nessuno lo desidera quanto
Me! Per vivere però un'amicizia c'è bisogno di un rapporto,
ci vuole il dialogo, la parola, la condivisione, lo stare
accanto nel tempo del dolore come della prova. Ci vuole la
comunione, Se non c'è questa comunione, se non c'è
condivisione, come può sussistere l'amicizia? Io cerco, ma
perché l'uomo mi tiene lontano da Lui? Perché mi rifiuta e
mi allontana? Da un amico ci si apre il cuore, ci si
confida, si rivelano i propri dolori e i segreti, si entra
nell'intimità!
Quando si ha bisogno non si va da un estraneo o da un
nemico, si và da un amico. Per questo io vi dico: "Chiedete
e riceverete, chiedete e vi sarà dato!". Poiché se vivete la
mia amicizia il Padre Santo, che è Padre ma anche Amico, se
chiedete nel bene non può che concedervelo. A volte vi
precede nella richiesta, a volte ve lo concede subito, altre
volte si fa attendere, e anche molto, dato che il tempo di
Dio non è il vostro. Egli sa che questa attesa darà il
maggior frutto nell'utilità della salvezza e della
santificazione; ma ve lo concede.
Gli uomini quanto si lamentano di essere soli, di essere
stati traditi da amici, ingannati, perché allora cacciano
Me, il vero Amico? Non sanno quale ricchezza è avere
l'amicizia con Dio a cui tutto è possibile, che ha il potere
di ogni cosa.
Come mantenere la mia amicizia se non vivendo una vita
trasparente nei Comandamenti divini, sia nel vivere la Mensa
dell'Eucaristia, nella consolazione di chi non mi lascia
solo e viene a farmi compagnia nel tabernacolo? In chi va in
mio Nome a recare conforto e sollievo, cura ai malati, ai
tanti sofferenti, alle creature che ne hanno bisogno: passi
che conducono al frutto della mia amicizia?
Figli miei, il Padre Creatore dell'Eden, il Santissimo Tre
volte Santo, l'Altissimo Signore, non disdegna, nella sua
divinità, il dialogo con la creatura, di farne partecipe
l'umanità; ma è l'uomo che rompe questa Alleanza, che si
ribella e si allontana da Lui. É sempre l'uomo che spezza,
nel peccato, l'unione con Dio. Ed è sempre Dio che è pronto
a riallacciarla. Vuole però che la creatura ritorni nel
pentimento, che pianga il suo errore, ma continuamente e
pienamente pronto a riabbracciarla con il sorriso.
Tornate a Me, al vostro Gesù! Io mi pongo e mi offro come
Amico e proseguo con voi nella strada della vostra
esistenza. Chi vi asciuga le lacrime quando siete
abbandonati...? A chi potrete gridare nel tempo del bisogno...?
Chi ascolta le vostre preghiere...? A chi riversare il vostro
cuore...., chi vi prende in braccio nel vostro ultimo respiro
per condurvi in Cielo...? Io sono il vostro Amico. Ti
benedico".
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29 maggio 2011
VI Domenica di Pasqua
"Maria è simile a Luce trasparente, nella quale vive il
Fuoco di Dio"
"Mia piccola Maria, per questo ti nutro, per far sì che tu
ti ritempra e riprenda il cammino. Ecco, viene il
Consolatore; viene per portare consolazione a cuori sì tanto
tristi e pieni di amarezza. Viene per portare fortezza a
tante braccia così stanche per le numerose battaglie; viene
per portare l'amore dinanzi a tanta tiepidezza e disamore.
Viene lo Spirito poiché sa che l'uomo senza di Lui nulla
può: Egli è l'Energia purissima e santissima che vi dona la
Grazia di vivere il vostro cristianesimo. Vi dona la
coerenza, la vitalità perché proseguiate la via. Egli è
Colui che vi tiene le braccia alzate al Cielo, che vi tiene
gli occhi e il cuore rivolti a Dio, che vi dà la fortezza
della testimonianza, che vi apre la bocca nella parola, e
parla.
Il cristiano è segnato dal segno della Croce. è perseguitato
simile al suo Maestro, vive la battaglia, spesso è
incompreso. Se egli non vive tutto questo non vive un
cristianesimo vero; tutto ciò è la firma che timbra
l'autenticità del suo cristianesimo. Lo Spirito dà vita.
Egli soffia su di voi il suo Alito vivificante e così, come
ridona corpo alle ossa inaridite nel Giudizio, riformerà
vita in esso: così soffia a ridà vita all'anima, energia
allo spirito, ardore nel cuore. Lo Spirito vi allieta, lo
Spirito vi fortifica. Chiedete allo Spirito Santo,
invocatelo!
Andate dalla Madre, la Sposa del Santo Spirito, che non si
discosta per un istante dal suo Pensiero e dalla sua Energia
santificante; Ella se ne irradia simile ad un Fuoco che arde,
e tutta La pervade, come un Sole cocente e radioso, che
interamente La illumina, e nello stesso modo si fa fresche
acque delle sorgenti divine che scorrono continuamente e si
riversano su di Lei, colmandoLa dei Doni dello Spirito
Santo, e ne trabocca. L'Alito Santo dello Spirito soffia in
Lei perennemente, e tutta ne è infusa e vivificata. Maria è
simile a Luce trasparente, nella quale vive il Fuoco di Dio.
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31 maggio 2011
Festa della Visita di Maria a Santa
Elisabetta.
"La Madonna è continuamente in cammino:
il suo passo non
retrocede e chiama, richiama, intercede, soccorre"
"Mia piccola Maria, tutto si compie nella Volontà di Dio.
Oggi ricordate la Visita di Maria a Santa Elisabetta. É una
tappa storica fondamentale perché essa è segno di tutte le
visite che la Madonna farà per ogni uomo. Maria è in cammino
in ogni tempo, in ogni generazione. Nessuno è escluso dalla
sua preghiera e dalla sua intercessione: tutti vuol condurre
alla salvezza; ma per i cristiani battezzati ancor con più
sollecitudine Ella accorre per condurre non solo alla
salvezza, ma alla santità.
Maria va a visitare Elisabetta per portare Me, il Dono
eccelso che possiede, ed è la Grazia Santificante che tutto
trasforma in bene e nella divinità. Io sono il Bene prezioso
e massimo che la Madre mia vuol fare dono ad ogni creatura
poiché nel mio possesso possiede ed ha la Vita. La Madonna è
continuamente in cammino: il suo passo non retrocede e
chiama, richiama, intercede, soccorre: mai si stanca per
ogni figlio. Ella è l'Itinerante che mai ha posa per il
Piano della salvezza umano; lo era non solo nel piccolo
chiuso della sua casa di Nazareth, ma la Madre mia era in
cammino con l'adorazione, la preghiera e il servizio, in
cammino nel circondario di Nazareth, sollecita nel soccorso
alle famiglie nel bisogno, in viaggio nella mia vita
pubblica per darmi sostegno, e ancora avanzerà dietro di Me
nel percorso della via del dolore, bagnata e fecondata dal
mio Sangue e dalle sue lacrime.
Maria và e non si ferma anche dopo per sostenere la Chiesa
nascente. E sempre, pure dal Cielo, Lei guarda i figli della
terra e và a visitarli. Come non vedere, non riconoscere la
visita di questa Madre? Bisogna farsi simili ad Elisabetta,
che accorre gioiosa verso Maria: al suo saluto l'accoglie in
casa, apre la porta alla sua ospitalità: e la Grazia
Santificante in Me, con la sua benedizione, scende e porta i
suoi effetti. Se le porte rimangono però chiuse e non
L'accolgono, se al suo richiamo non le si và incontro e si
rimane muti e La si rifiuta, la Grazia Santificante con la
sua benedizione non scende e non porta i suoi effetti.
Andate dalla Madre che chiama e bussa ai vostri cuori!
Aprite! Ella vi porta Me, suo Signore e suo Figlio, per
farvi nascere all'Amore di Dio, per rendervi degni figli di
suo Figlio. Ti benedico".
E in fondo al quaderno così leggo:
"...Cosa può rimanere se non il bene concretamente fatto?
Figli miei, non vergognatevi di Me, come dice stasera il
Vangelo. Siate simili alla terra, nascosti e operosi nel mio
Nome. Tanto più avrete operato nella santa umiltà e nel
nascondimento di voi, tanto più sarete grandi in Paradiso.
Io stesso vi presenterò e vi sarò "Testimone" dinanzi al
Trono del Padre mio!". |
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