Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Agosto 2017

"Figli miei, dovete rimanere occhi negli occhi miei, e riposare sul mio Cuore:
senza di Me tutti soccombereste, mentre con Me voi venite trasportati
senza essere sommersi dall'ondeggiare furioso delle acque lungo tutto il suo corso.
Il demonio vi fa credere che venite alla vita per dilettarvi dei piaceri del mondo,
per questo vi sentite traditi quando vi attacca la sofferenza.
Siate consci che nascete invece per essere dono e sì è dono nella Croce"

 

 

Ave Maria!

 

2 agosto 2017
"Oggi, giorno del perdono d'Assisi, io sono qui a braccia aperte
ad attendere le anime che lo richiedono e con un pentimento sincero di ogni peccato;
ed anche le sue conseguenze vengono cancellate.
Ma quanti, quanti vengono ad usufruire di tale grazia?

"Mia piccola Maria, l'offerta sul perdono d'Assisi sulla tua genealogia fa sì che il mio Sangue redima e lavi le antiche colpe. Di essi molti sono i salvi, alcuni andati perduti, ma l'offerta del Santo Sacrificio nel giorno dell'indulgenza del perdono fa sì che le loro conseguenze di male non decadano più sopra la propria discendenza. Oggi il Vangelo vi presenta le parabole: la prima è quella del tesoro trovato nel campo, per cui l'uomo che lo trova vende tutti i suoi averi per acquistarlo, e la seconda, quella di un venditore di perle che, trovatane una sì preziosa, anch'egli vende tutti i suoi beni posticipandoli alla priorità del valore di tale gemma.

Figli miei, qual è il tesoro della vostra vita? Quale la perla nel vostro cuore? Perché se voi pensate e vi guardate nel vostro intimo, c'è già la risposta. Sono forse Io il tesoro, la perla preziosa, l'assoluto bene per cui a tutto sono prioritario da non avere rimpianti del mondo con i suoi richiami? Lasciate tutto per la mia conquista e non date peso al vostro stato di povertà per la ricchezza del mio possesso? Per avere coscienza del bene massimo della mia Persona e conquistarla, dovete, come primo passo, emendarvi dal vostro male, fare ammenda dei vostri peccati, dato che il Santo dei santi non può entrare in una terra dell'anima che non sia santa, pulita, scevra di ogni colpa; e come lo potrete se non venendo a Me per chiedere il mio perdono? Ed oggi, giorno del perdono d'Assisi, io sono qui a braccia aperte ad attendere le anime che lo richiedono e con un pentimento sincero di ogni peccato; ed anche le sue conseguenze vengono cancellate. Ma quanti, quanti vengono ad usufruire di tale grazia?

San Francesco l'ha ottenuta, prostrato nella cenere tra digiuni e suppliche, immerso tra le lacrime; e gli uomini cosa fanno? Lasciano disperdere una sì grande grazia celestiale che è un tesoro e una perla d' inestimabile valore, che la Chiesa offre nella sua indulgenza. Per chi vuole mandare un defunto in Paradiso, per chi vuole pregare ed offrire per tutti i suoi defunti, il mio perdono li raggiunge in modo che siano aiutati nel loro riscatto ed abbreviata la pena, e le loro colpe non ricadono sulla loro discendenza; se lo donate per un peccatore: Io vengo accanto a lui per indurlo e spronarlo alla conversione.

Non lasciate, figli, gettati a terra tali doni che sono gemme ed ori finissimi di preziosità immensa, poiché con essi voi potete ricolmare i forzieri della vostra anima. Solo possedendo una Sapienza incarnata, che li pone al di sopra di ogni cosa terrena, è grazia con la quale conquisterete il Cielo. Ti benedico".

 


5 agosto 2017
"É un Cuore che trasuda lacrime di sangue: è una Madre che vede i suoi figli perdersi!
Ella guarda, e vede che gli uomini non vogliono salire sul monte,
non vogliono incontrare il Padre Santissimo, né vogliono fare fatica:
restano sdraiati a terra, o li vede impantanati nella melma,
nel fango, se non precipitare nel baratro.
Ecco perché chiede il vostro aiuto:
il suo Cuore è un'Ancora di salvezza per questa umanità,
e voi vi fate corde alle quali i fratelli possono aggrapparsi per non precipitare"

"Mia piccola Maria, oggi la Santa Parola vi presenta la mia Trasfigurazione: Io salgo il monte con i miei Apostoli e per un poco mi distacco dalla terra, e m'immergo nell'infinito in cui sempre sono stato raccolto, nella Rivelazione della mia divinità. Io trasfondo la mia luce e ne compenetro i miei Apostoli perché mi siano di testimonianza. Mi stacco dalla terra, ma indico il Cielo. Bisogna salire il monte, figli, il monte della vostra conversione, dell'impoverimento e il distacco da voi stessi, per potervi colmare e possedere Dio: salire per contemplare la sua bellezza e la sua gloria; e salire è fatica, costa sudore, sacrificio, sofferenze, per questo oggi, nel primo sabato del mese in onore al Cuore della Madre, Iddio ve lo offre come sostegno, come mezzo per aiutare alla sua Ascesa. Beati coloro che a Lei si consacrano! Lei dona gli elementi del suo Cuore per fare in modo che possiate porvi in cammino verso le altezze dell'ascesi mistica, che tutti dovete incontrare per raggiungere il Regno.

Come quando, per andare in montagna, vi attrezzate con il vestiario adatto: scarponi, bastoni, bisaccia, Maria vi offre gli attributi nel suo Cuore: fortezza, vigore, perseveranza, speranza, il rinnovato desiderio dell'incontro divino, il suo braccio pronto ad alzarvi ad ogni vostra caduta, e vi è di segnaletica per non farvi smarrire il cammino. Richiede però che vi poniate anche a riparazione di tale Cuore, che viene così gravemente offeso e oltraggiato dagli uomini e che soffre per la dissacrazione al Signore Dio. É un Cuore che trasuda lacrime di sangue: è una Madre che vede i suoi figli perdersi! Ella guarda, e vede che gli uomini non vogliono salire sul monte, non vogliono incontrare il Padre Santissimo, né vogliono fare fatica: restano sdraiati a terra, o li vede impantanati nella melma, nel fango, se non precipitare nel baratro. Ecco perché chiede il vostro aiuto: il suo Cuore è un'Ancora di salvezza per questa umanità, e voi vi fate corde alle quali i fratelli possono aggrapparsi per non precipitare.

La vostra riparazione, il vostro amore, fa sì che la misericordia della Madre si effonda, e in questo giorno a Lei dedicato come Madonna della Neve, Ella può espandere il suo Manto di grazia infinita, un manto di bianco candore come la neve che scende e porta i suoi doni di benedizione, che si fanno nuvole soffici sulle quali i figli possano rifugiarsi: nuvole che li portano in alto per l'incontro con la beltà divina ove vengono raccolti nell'infinito, compenetrati della sua luce, rivestiti della bellezza della Gloria di Dio. Ti benedico".

 


7 agosto 2017
"Io sto già preparando tutto per chi mi è stato fedele, che prega e mi è unito.
Non giungeranno i tempi previsti con il suo castigo
finché non siate pronti sia spiritualmente che materialmente;
e nella misura in cui in Me avrete fede non avrete timore: sarete nella mia protezione!"

"Mia piccola Maria, Io sto già preparando tutto per chi mi è stato fedele, che prega e mi è unito. Non giungeranno i tempi previsti con il suo castigo finché non siate pronti sia spiritualmente che materialmente; e nella misura in cui in Me avrete fede non avrete timore: sarete nella mia protezione!

Per Don… puoi dire che egli, se vuole attuare il ministero di esorcista, può chiedere al vescovo dicendogli che molte sono le anime sofferenti che vengono a chiedere liberazione, sottoponendosi alla sua risposta di adesione, alla sua volontà.

Stasera il Vangelo vi presenta la scena mentre cammino sulle acque destando stupore e spavento. Può un uomo, pensavano gli apostoli, camminare sulle acque? Sarà un fantasma! Ed Io li tranquillizzo: "Sono Io, non temete!". Un essere umano, per le leggi fisiche, non può essere sostenuto il suo peso, e precipita, ma in Me sovviene la mia Divinità! Anche a voi Io chiedo di raggiungermi, camminando pure sulle acque, e lo potrete, ma dovrete aggrapparvi, unirvi alla mia Divinità. L'uomo crede di poter fare da solo ma, dinanzi a certi eventi, decade e precipita nei suoi flutti. Pietro viene a Me, e sino a quando mi guarda e fissa il mio sguardo, con Me cammina sul mare, ma alla vista delle onde minacciose si spaventa e ne viene sommerso; ma al grido: "Signore, salvami!", Io accorro, e lo traggo fuori.

Il mare rappresenta la vostra esistenza; le burrasche, i venti contrari, sono le tempeste della vita con i suoi travagli; se mi siete uniti Io vi trasporterò pure, in mezzo alle sue onde furiose, all'altra parte della riva, illesi. Senza di Me come potrete? C'è bisogno della vostra fede, che rimaniate fusi alla mia Persona: sguardo nello sguardo, cuore nel cuore, mano nella mano, e allora Io metto a tacere la tempesta, e le sue acque si placano, si fanno placide nel loro leggero e piacevole mormorio, al vostro passaggio.

Come avere fede? Contemplate, adorate, pregate, nutritevi spesso dell'Eucarestia che vi fonde alla mia Divinità, e se per debolezza decadete, chiamatemi, come Pietro: "Signore, salvami!", ed Io accorro in vostro aiuto.

Si affrettano i tempi in cui l'oceano si scaglierà contro l'uomo e il suo peccato. Beati coloro che, rimastimi accanto, si sono fidati; i mezzi che Io vi offro sono i salvagente che permetteranno di restare a galla, e tornare al sereno porto della mia salvezza. Ti benedico".

 


10 agosto 2017
"Tutte le creature, nelle loro anime, sono mie spose:
ognuna è chiamata a vivere tali nozze con me, loro Signore.
E l'unione sponsale si attua mediante l'Alleanza con il proprio Creatore,
nell'adempimento dei suoi Dettami e l'unità al mio Sangue divino,
che la firma e la stringe ad unità per sempre"

"Mia piccola Maria, le grazie che tu chiedi per queste persone già sono state concesse, ma si attuano attraverso gli avvenimenti che portano alla loro maturazione. Tutte le creature, nelle loro anime, sono mie spose: ognuna è chiamata a vivere tali nozze con me, loro Signore. E l'unione sponsale si attua mediante l'Alleanza con il proprio Creatore, nell'adempimento dei suoi Dettami e l'unità al mio Sangue divino, che la firma e la stringe ad unità per sempre. Vivendo il mio Vangelo, e nutrendosi ai miei Sacramenti, sarete alimentati dell'Olio santo che vi lubrifica, vi modella, vi plasma l'anima, che fa sussistere e trionfare le nozze dello spirito: l'olio della grazia, della fede e dell'amore. L'olio della grazia perché viviate esenti dal peccato nella trasparenza del mio Insegnamento per essere simili a Me nella santità; nella fede che vi fa credere in me oltre ogni logica e valore umano; nell'amore che arde nel possesso della mia Persona.

A questi cardini incarnati Io vi allaccerò, stringendovi con vincoli di passione: vi porrò l'anello al dito che testimonia la mia appartenenza; vi condurrò nel talamo nuziale per amare, e ove è il talamo se non nel cuore, ove il mio e il vostro si fondono ad unità?

Stasera nel vangelo vi vengono presentate le cinque vergini sagge e le cinque stolte: entrambe sono chiamate ad essere spose; ma quali se ne riconosceranno degne se non quelle che possiedono dell'olio della mia Alleanza? Sempre oggi ne ricordate la testimonianza in Santa Benedetta della Croce che, pur essendo di religione ebraica, e cresciuta nelle sue tradizioni, ed essendo una donna di forte intelletto e fine sensibilità, poteva ambire a posti di rilievo nell'ambito culturale mondiale, sì è invece posta in discussione poiché, alla ricerca della Verità quale bene supremo da proseguire, trovandone risposta piena nella mia fede. Ella mi si offre con slancio e fedeltà, quale mia sposa, al di sopra di ogni sofferenza, privazioni e del rifiuto postogli dai suoi affetti. Disposta a dare la vita per mantenersi a Me fedele, il suo sangue a me donato, sì è fuso al mio per darmi santità alla Chiesa e abbondante frutto nella nascita della mia eredità nella sua figliolanza spirituale.

Ugualmente voi, figli, se pur non giungete alla mèta delle vette della sponsalità divina, vivetene l'amore per quel che potete nel massimo di voi stessi: a Me donatevi, ed Io vi amerò, e come se foste l'unica sposa, ognuna con uno sguardo privilegiato, vi condurrò nel Regno ove sono Sovrano, e poiché, uniti a Me, siete stati fedeli nella Croce in grazia, fede e amore, Io, come vi espone la prima lettura, vi rivestirò in abiti di broccati e tessuti preziosi, ornati in ori e gemme uniche, degne di essere onorate per sempre a mie spose. Ti benedicono".

 


11 agosto 2017
"Mia piccola Maria, è stato mio dono che oggi don Armando
sia venuto per portarvi la benedizione in casa e a benedire questo tuo figlio.
Anche questa tappa si fa liberazione:
un altro passo, un altro strappo alla fune che lo lega.

Oggi la Chiesa ricorda Santa Chiara, la mia piccola Chiara, trasparente e fresca come le sorgenti di montagna, acqua limpida che scorre veloce per tuffarsi nel mare dell'amore di Dio: verace e autentica come un cristallo che riflette in ogni sua sfaccettatura la purezza. Alle sue acque si sono dissestate e rinfrancate di genuinità e candore le anime sì che guardandole mi specchiano, e si riflette il mio Volto, il cui tocco giocoso rallegra il mio Cuore.

Chiara candida e sincera, di spirito autentico e mai corrotto: per mantenere la sua fedeltà all'innocenza della sua interiorità, ha vissuto fino in fondo la sua vocazione pur in mezzo a povertà, dolori, nel dono di se stessa nella croce della malattia. Pur nel suo chiostro, legata alla sua clausura, ella era uno spirito viaggiante, aperto, cui non erano le mura a trattenerla. Viaggiava nelle mistiche estasi, correva con lo spirito alle anime affrante e nel bisogno.

S'avvicendava negli incontri spirituali con Francesco: le loro anime si intrattenevano in colloqui celestiali. A cosa vi richiama Chiara? Ad essere onesti, trasparenti, veri nell'interezza della vostra persona, a non conoscere doppiezza o sotterfugio, ma chiarezza nella verità del proprio intimo e della propria coscienza, sì da divenire uno scrigno nel quale abita e filtra la luce di Dio. Solo in tale stato d'animo verginale, Iddio può prendere dimora, solo in stato di grazia voi siete capaci di vivere ciò a cui vi richiama stasera il Vangelo: a rinnegare voi stessi e a portare la croce. Ma come potete avere questa purezza interiore, sì che il pensiero si faccia lieve, fine, lineare in modo da associarsi e farsi pensiero divino? È dall'interiorità del pensiero che guida, voi siete creature ricreate nella bellezza virginea del Creatore. Chiedetene il dono, così come dovete chiedere la fede o l'amore: chiedete l'incorruttibilità del cuore, la sua veracità. Ponetevi sotto la croce, rimembrate le antiche e attuali colpe, esaminatevi bene e invocate con pentimento sincero il perdono di Dio; andate spesso al confessionale per mantenere la grazia di stato, e poi andate dalla Madre: la perfezione di ogni Immacolatezza, di ogni virginea purezza! Consacratevi, per tuffarvi nelle sue acque candide: per far sì che irrorino le vostre anime di profumi santi e di una natura che è candore di trasparenza, anime ove Io stesso mi fermerò per rinfrancarmi e dissetarmi per poter dire: "sono le mie acque, le acque create appena sorte, limpide e intatte, dal Dito di Dio. Ti benedico".

 


12 agosto 2017
"Figli miei, quando soggiunge la paura, l'inquietudine, l'angoscia,
non siete con Me, pur se umanamente è comprensibile:
il demonio prende potere su di voi e del vostro timore;
in esso trova il varco per portare al suo abisso.
Non guardate voi stessi, né tutti i dolori, gli affanni, e le turbolenze del mondo:
vi prevaricherebbero!
Guardate fissi a Me per avere fede che Io in voi li supero, li domino, li vinco nella mia pace"

"Mia piccola Maria, i venti impetuosi di guerre si innalzano, e tutto vorrebbero sommergere. Satana soffia e usa dei capi di stato, che sono come burattini fra le sue mani. Se tutti i cristiani pregassero invocando: "Signore salvaci, aiutaci, scampaci da esse!", ove la loro furia? Però pure una sola preghiera che viene a Me offerta, si fa da muro alla sua avanzata. Per G. non demordere anche se vedi continuare le sue reazioni: il demonio si va indebolendo e la fune del suo possesso si sta sfilacciando.

La Parola stasera vi rivela la Manifestazione del Signore Dio, che è "il Potente", ma anche la quiete, che è il vigore ma pure la mansuetudine, che è l'altezza della maestà ma anche l'umiltà, e ciò viene bene espresso nella prima lettura. Elia, portato sul monte Oreb, non riconosce la presenza dell'Onnipotente nel vento gagliardo, né nel frastuono del terremoto, ma nella sua brezza leggera, e si pone al suo ascolto.

Il Vangelo ancora vi presenta la furia del mare che, nella sua burrasca, fa quasi soccombere la barca ove sono i miei Apostoli, ed Io giungo nella mia podestà, fermo, sicuro, sereno, di chi ha dominio sugli elementi sì da camminarvi sopra: ne ho supremazia, sicché gli abissi che si agitano rimangono sottoposti al suo posto e non possono lambire le mie vesti. Pietro, al mio sopraggiungere, mi viene incontro per un tratto: come Me cammina sulle acque impetuose, poiché il suo sguardo è fisso a Me, ma quando se ne discosta, quando guarda a sé stesso, si spaventa e decade, precipita nei flutti, cosicché al suo grido di aiuto Io accorro per salvarlo e trarlo da essi.

Figli miei, quando soggiunge la paura, l'inquietudine, l'angoscia, non siete con Me, pur se umanamente è comprensibile: il demonio prende potere su di voi e del vostro timore; in esso trova il varco per portare al suo abisso. Non guardate voi stessi, né tutti i dolori, gli affanni, e le turbolenze del mondo: vi prevaricherebbero! Guardate fissi a Me per avere fede che Io in voi li supero, li domino, li vinco nella mia pace.

Non temete! Non temete! In tutta la santa Parola c'è questo invito perché non abbiate a pensare di poter farcela da soli; ma date a Me! Pregate ogni giorno, affidatemi le vostre sofferenze, i sacrifici, le montagne e i mari agitati da dover attraversare. Io lo farò per voi: vi camminerò davanti. Ma dovete vivere con Me e partecipare, creare un rapporto da persona a persona, in un unione che si fa figliolanza, amicizia, sponsalità del cuore; e allora, occhi negli occhi, non avrete paura. Con me varcherete gli oceani per giungere illesi e salvi al porto di Dio. Ti benedico"

 


13 agosto 2017
"Figli miei, dovete rimanere occhi negli occhi miei con Me,
e riposare sul mio Cuore: senza di Me tutti soccombereste,
mentre con Me voi venite trasportati senza essere sommersi
dall'ondeggiare furioso delle acque lungo tutto il suo corso.
Il demonio vi fa credere che venite alla vita per dilettarvi dei piaceri del mondo,
per questo vi sentite traditi quando vi attacca la sofferenza.
Siate consci che nascete invece per essere dono e sì è dono nella Croce"

"Mia piccola Maria, non allarmarti per G.! Ormai è tutto nelle mie mani, ma devi pazientare, saper attendere, gli acini sono spuntati ma bisogna che l'uva giunga a maturazione perché sia raccolta. Siete nati per conoscere e raggiungere la salvezza e lo potrete solo in Dio, ed egli vi si rivela nella sua pace, nel suo ordine, nel suo equilibrio e nel suo dono, dato che il Signore Dio è dono perenne per tutti e vi chiama a farvi dono per l'altro. Solo nel dono c'è la salvezza. San Paolo lo afferma apertamente nella seconda lettura, preferirebbe essere anatema, perdere la vita per i suoi fratelli israeliti purché conoscano la vera fede in Gesù Cristo. Se anche voi non foste chiamati a raggiungere le più alte mete della santità o del martirio, la massa deve raggiungere la salvezza nel farsi dono nel tratto del loro percorso fatto di cose semplici, nella propria quotidianità che, pur comunque presenta i suoi travagli, le sue durezze, i suoi dolori. Il mare della vita comporta sempre le sue tempeste: si alzano le onde impetuose delle prove, ed i più, anche se devoti, si spaventano, si sentono abbandonati e delusi, perdono la fede e finiscono per precipitare sotto di esse.

Figli miei, dovete rimanere occhi negli occhi miei con Me, e riposare sul mio Cuore: senza di Me tutti soccombereste, mentre con Me voi venite trasportati senza essere sommersi dall'ondeggiare furioso delle acque lungo tutto il suo corso. Il demonio vi fa credere che venite alla vita per dilettarvi dei piaceri del mondo, per questo vi sentite traditi quando vi attacca la sofferenza. Siate consci che nascete invece per essere dono e sì è dono nella Croce. Come lo potrete? Se non salendo nella barca del mio Divin Cuore, Cuore ove Io vi mantengo a galla, vi faccio navigare, e vi conduco alla salvezza nell'ordine, nell'equilibrio, nella pace. Ti benedico".

 


15 agosto 2017
"La Madonna si trattenne con sofferenza ancora, per del tempo sulla terra,
per offrirlo per i figli che faranno fatica alla loro dipartita a volersi distaccare da sé stessi e dal mondo,
e per non addolorare Giovanni che, come un fanciullo, piange e La vuole ancora accanto a sé,
nonostante Ella lo prepari maternamente al suo distacco"

"Mia piccola Maria, sappi che tutto è predisposto per G. ed anche il giorno e l'ora in cui si attua la sua liberazione. Per Don A…, ogni mio progetto si compie, mentre Io indirizzo il suo cammino.

Oggi nel Paradiso è tripudio di canti e inni di lode: i nove Cori angelici esultano inneggiando l'Onnipotente per la presenza di Maria Santissima, ed i Beati La contemplano estasiati nella sua bellezza, onorandola. È proprio in questo giorno di gaudio, a Lei offerto, che la Madre si protende con le sue grazie particolarmente sulla Chiesa, per fortificarla e sostenerla, e sul Purgatorio, per elevare le anime verso le altezze divine e liberarle dalla loro prigionia in modo che si congiungano finalmente all'Unità di Dio.

In questo giorno, che ricorda proprio la sua Ascesa, vi viene ricordato che Maria è sempre vissuta Assunta verso il Cielo: la sua Persona, compenetrata totalmente nello Spirito, era già risorta; mai il suo Pensiero si è discostato, nemmeno per un attimo, dal pensiero creativo del Padre, tutta irradiata della luce della sua presenza. Quale creatura umana ha potuto vivere tale perfezione? Lei preannuncia, nella sua perfezione di Creatura perfetta, ciò che l'umanità a divenire ed essere. Ella ne è la Primizia sublime che l'Altissimo pone a rilievo al mondo, e di cui si compiace lo sguardo, e ne respira beato il suo profumo.

Maria "tutta santificata", poiché rimasta intatta e virginea così come è uscita dalle mani creative del Padre, "tutta cristificata", poiché visitata e dimorata dal suo Figlio Divino, è tutta irrorata perennemente dallo spirito Santo che La inonda dei suoi doni, fecondandola a sua Sposa. La Madre, da sempre è pronta per il Cielo: ogni sua cellula, ogni lembo della sua corporeità, è trasfuso di divinità; ma negli ultimi tempi (della sua vita terrena), maggiorata in questa fusione, è distaccata ancor più da ogni cosa terrena, emozione o sentimento, da ogni stato che non sia albergato e vissuto nel divino. Nell'ultimo tratto sulla terra Ella cammina, non toccando quasi più il suolo: la sua anima grida e geme di veemenza, di desiderio e nostalgia della Patria Celeste, tutta protesa e anelante a ricongiungersi alla Natura alla quale appartiene che, pur nella sua carnalità, sì è fatta trasparente e fusa nello Spirito sì da elevarla dalla materia e farne solo Carne risorta.

La Madonna si trattenne con sofferenza ancora, per del tempo sulla terra, per offrirlo per i figli che faranno fatica alla loro dipartita a volersi distaccare da sé stessi e dal mondo, e per non addolorare Giovanni che, come un fanciullo, piange e La vuole ancora accanto a sé, nonostante Ella lo prepari maternamente al suo distacco.

La Madre geme e si assopisce, non potendo più trattenersi al suo desiderio ed alla chiamata dell'Eterno: s'addormenta, anelando in un' estasi d'amore. Gli Angeli La portano con sé sino alle altezze del trono della Maestà infinita, ove si ricongiunge all'ardore, alla santità, all'amore nell'Abbraccio che La circondano le Tre Santissime Persone.

Quale il compito della Madonna se non di aiutare ad elevare la povera carne corruttibile e corrotta a trasformarsi, a nobilitarsi nella sua metamorfosi a Dio, sicché la materia non sia più decaduta ma degna, non più destinata al sepolcro della morte, ma risorta: Carne spiritualizzata e santificata, che può presenziarsi dinanzi al Santissimo, riformata per il Cielo alla sua Divinità. Ti benedico".

 


18 agosto 2017
"Il matrimonio è stato creato ad immagine e somiglianza della Santissima Trinità,
culla di amore e vita, che nello scambio reciproco, forma unità,
mentre le creature per un nonnulla oggi lo gettano alle ortiche.
Il maligno colpisce lì: alle fondamenta, distruggendo la culla della vita e dell'amore.
L'uomo decadrà sempre più nel vuoto della ricerca dei suoi piaceri senza mai appagarsi;
e la divisione della famiglia è divisione e fallimento dell'edificio dell'intera società"

"Mia piccola Maria, guardo il mondo e le strade ricoperte di sangue che grida: "assassinio!". Le mie lacrime si fanno di sangue e mi struggo per gli uomini che si sono fatti sordi, ciechi: hanno perso i loro sensi spirituali e non sanno più riconoscere Dio. Se le strade sono coperte di tante uccisioni è perché il demonio non trova argine alla difesa. L'uomo precipita nel male e corre verso il suo baratro, dissacra ciò che Iddio gli ha dato, come per il matrimonio di cui parla oggi il Vangelo.

Mi viene chiesto: "Signore, è lecito per un uomo ripudiare la propria moglie?". E al mio diniego, purché non sia solo nel caso di concubinato, essi riprendono scandalizzati: "Allora non è conveniente per un uomo sposarsi!". L'essere umano ragiona con il proprio istinto e per la propria soddisfazione, e non ha compreso, o non dà credito, che l'unione sponsale il Padre Santissimo l'ha elevata a dignità altissima, ad Alleanza santa, a Sacramento, nel quale Dio vive. È cosa sua, e gli appartiene: e non va dissacrata, né separata!

Il matrimonio è stato creato ad immagine e somiglianza della Santissima Trinità, culla di amore e vita, che nello scambio reciproco, forma unità, mentre le creature per un nonnulla oggi lo gettano alle ortiche. Il maligno colpisce lì: alle fondamenta, distruggendo la culla della vita e dell'amore. L'uomo decadrà sempre più nel vuoto della ricerca dei suoi piaceri senza mai appagarsi; e la divisione della famiglia è divisione e fallimento dell'edificio dell'intera società con le relative conseguenze di sofferenza sulla figliolanza e sui rapporti tra le creature. Si dimenticano di Dio, che è il Motore che mantiene l'amore e l'unità; e senza di Lui tutto decade. Si pensa che l'amore sia solo sentimento e passione ma, passati i primi entusiasmi, alla prima difficoltà, non si sostiene il rapporto.

L'amore è accoglienza, è portare la croce dell'altro, amando, nel farsi dono. Come possono però gli sposi vivere tali nozze, una sponsalità che si è alta e nobile, ma nella croce, con le loro povere forze umane, cercando invece di appagarsi solo per sé? Figli miei, quando e chi ha mai pensato ancor prima del matrimonio di ricercare nell'altro la dote più fondamentale che non sia la fede? Invece si guarda e si dà importanza all'esteriorità che il tempo porta via. Quanti alimentano le nozze con la preghiera, i sacramenti, la Parola di Dio? Dato che se così fosse è cosa ardua farle decadere! Voi mi direte: "E quando, Signore, uno sposo crede e ti è fedele, e l'altro va per altra strada?".

Figli, il matrimonio per l'anima fedele si fa martirio: è crocifisso! Ma voi dimenticate che siete prima sposi con Me, siete sposati e uniti con il vostro Signore nell'anima vostra, e che vi sostiene, combatte con voi, vi dà forza, luce, e tutto ciò che occorre per mantenere l'unità alla vostra salvezza. E per chi viene abbandonato Io gli resto sempre accanto, e gli è richiesta per il sacramento la fedeltà: sono coloro che si fanno eunuchi per il Regno dei cieli. La loro storia si fa storia di santità per loro e salvezza per molti sposi lontani e per altri matrimoni. In caso di pericolo per sé e per la propria figliolanza, la Chiesa accoglie la separazione e a volte l'annullamento, che va valutato caso per caso, in modo che si ravvedino gli elementi che attestino tale invalidità.

Ricordate: Iddio ha unito l'uomo alla donna per far sì che siano un'unica cosa: sia che nella partecipazione come nella solitudine, Egli vive nel sacramento per chi rimane ad esso fedele, e l'amore che vi offre in chi lo crede e lo ama veramente, è superiore ad ogni privazione ed istinto.

Io sono lo Sposo, che me ne prendo cura in ogni bisogno, e lo innalzo a santità nelle mie nozze divine. Ti benedico".

 


20 agosto 2017
"Ogni demonio verrà cacciato, e le creature e il mondo liberato. Coraggio quindi, persistete!"

"Mia piccola Maria, non temere né per G., né per la provvidenza, né per la casa: tu hai riposto ogni cosa in Me ed hai detto: "Gesù pensaci Tu!", ed Io ci penso. Oggi il Vangelo vi presenta la figura di una donna, intrepida, coraggiosa, temperata dalla sofferenza e dalla fede. Questo episodio viene ricordato, e lo sarà fino alla fine dei tempi nel Vangelo, perché vi sia di esempio. La cananea mi viene dietro, implorandomi e gridando: chiede la grazia della liberazione dal demonio di sua figlia. Ella non si cura del giudizio delle persone lungo la strada alla sua implorazione, non si cura della mia mancanza di risposta e attenzione, né che la paragoni a dei cagnolini ai quali non si possono disperdere grazie.

La sua preghiera va oltre sé stessa: ella è colma di amore sofferto e crede nella mia Persona, in colui che tutto può: ogni guarigione e santità. A tanta fede Io non resisto, e le concedo ciò che chiede. Guardate la sua preghiera! É perseverante, continua, non desiste, non si stanca. È umile, sincera, piena di cuore: si sottopone anche all'umiliazione per essa.

Questa è fede! Ella crede in Me oltre ciò che non è sperabile. Anche voi, figli miei, perseverate orando: sia il vostro pane quotidiano sulle labbra e nel cuore; e nei tempi più gravi siate coraggiosi, osate, siate intrepidi bussate forte al mio Divin Cuore, chiedete nel mio Nome, come ho detto nel Vangelo. E se è cosa giusta e buona, nel nome di Gesù Cristo vi verrà concessa. Se la preghiera è umile, non pretenziosa, arrogante, inutile e vana, ma veritiera e amorevole, e sottoposta al volere di Dio, Io vengo e soccorro. Se è piena di fede che crede nel mio potere e nell'amore della mia divina Persona: Io accorro dinanzi al bene, e dinanzi ad una fede concreta esaudisco.

Se quest'umanità, se le persone pregassero in questo modo, se mi chiamassero venendomi dietro senza stancarsi: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!". E se la moltitudine a questa fede m'invocasse Io ancora direi: "la vostra fede vi ha salvato, e ciò che chiedete vi verrà concesso!".

Ogni demonio verrà cacciato, e le creature e il mondo liberato. Coraggio quindi, persistete! Ti benedico".

 


21 agosto 2017
"Difficilmente i ricchi entreranno nel Regno dei Cieli!
Solo quelli che hanno saputo far fruttificare nel bene i loro averi ne potranno avere l'accesso,
ma la maggioranza di essi finiscono per idolatrare i loro possedimenti,
a chiudersi in sé stessi, e a farsi dio della propria vita, dato che con i loro averi hanno potere sugli uomini.
Non condividono, non vanno a donare i loro beni ai poveri
e, a loro responsabilità, quante lacrime non verranno asciugate,
quanti malati non curati o infelici e piccoli abbandonati al loro misero destino e ai loro bisogni!

"Mia piccola Maria, e non comprendi che la grazia ti è stata già data e che si adempie nel percorso che traccio e porta alla sua liberazione? Stasera nel Vangelo il giovane ricco mi accosta e mi chiede: "Signore, cosa devo fare per avere la vita eterna?". Ed Io dico a lui, e dico a voi: "Adempite i divini Comandi!". Molti credono di seguirli, ma non vanno oltre la loro superficialità, non scandagliano l'essenza, non vivono l'intensità del loro insegnamento, che conduce alla santità. Quanti, affermano di viverli, ma ne attuano alcuni e ne trasgrediscono altri; ma Io chiedo l'assolutezza del loro vissuto. Il giovane mi risponde di seguirli sin dalla sua più tenera età, cosa deve fare di più? Allorché, amandolo, gli dico, indicando la via della perfezione: "Vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri, e poi seguimi!". Fattosi triste se ne andò via perché molto ricco.

Difficilmente i ricchi entreranno nel Regno dei Cieli! Solo quelli che hanno saputo far fruttificare nel bene i loro averi ne potranno avere l'accesso, ma la maggioranza di essi finiscono per idolatrare i loro possedimenti, a chiudersi in sé stessi, e a farsi dio della propria vita, dato che con i loro averi hanno potere sugli uomini. Non condividono, non vanno a donare i loro beni ai poveri e, a loro responsabilità, quante lacrime non verranno asciugate, quanti malati non curati o infelici e piccoli abbandonati al loro misero destino e ai loro bisogni!

Il grido dei poveri, dei malati, dei bisognosi e dei piccoli giunge a Me, non ascoltato, poiché viene ristretto e rinchiuso dall'egoismo dei ricchi. Non vi viene chiesto di lasciare solo possedimenti e denaro per farne dono al prossimo, ma anche di saper offrire voi stessi, i vostri talenti umani, del vostro tempo e delle vostre possibilità che hanno origine sempre dal dono di Dio che se, trattenuto a voi, si disperde nella vanità del mondo, nel vuoto che tutto annulla, e non produce carità per cui vi è stato dato, e cioè far fruttificare per il bene comune. Come saper lasciare il vostro ego? Cercando di guardare nell'interiorità. L'uomo non si guarda dentro, si appaga del suo giudizio e del suo pensiero, della sua valutazione personale, e non va oltre; dovrebbe invece fare introspezione su sé stesso per valutarsi nella verità.

E come si può farlo se non accostandosi a Me? Se non guardando attraverso la mia Persona che, simile ad uno specchio riflesso, mette in luce la veridicità di ciò che siete, e ne scoprite i difetti, le storture, le sozzure, nei mezzi divini che vi offro con la Santa Parola e i Sacramenti.

Solo allora potrete cambiare, trasformarvi, per saper lasciare voi stessi, e farvi dono. Nella misura in cui avrete dato, voi formerete il vostro tesoro nel Regno dei Cieli. Ti benedico".

 


23 agosto 2017
"Iddio guarda con sguardo compiaciuto gli ultimi, i dimenticati e bistrattati sulla terra,
i poveri e gli infelici, coloro che non hanno voce nel mondo
e sono stati e sono perseguitati, vilipesi, oppressi e sfruttati,
ma essi continuano ugualmente ad amare"

"Mia piccola Maria, il mio Cuore è un albo d'oro, e le persone che vengono a Me offerte, vengono trascritte a caratteri preziosi, se a Me consacrate: stampate a fuoco e fuse in Esso. Stasera il Vangelo vi presenta la parabola del padrone del podere che chiama i lavoratori ad ogni ora del giorno perché guadagnino il salario e non rimangano oziosi in giro. Io sono il Padrone del podere del mondo, e chiamo tutti i figli a lavorare in esso ad ogni tempo della vita, sia all'aurora della più giovane età, sia nella radiosità del giorno pieno della propria giovinezza, come alle canizie del suo tramonto. Non pago però secondo i criteri umani, ma secondo il mio Pensiero divino.

Iddio non guarda tanto all'opera grandiosa compiuta, ma all'intensità del cuore, all'amore dato, per cui una creatura può avere amato di tale ardore il suo Signore solo nella maturità o nell'ultimo tempo della sua vecchiaia con tanta veemenza, che altri, pur nella loro fedeltà di una vita, non hanno mai conosciuto e dato. Ci sono alcuni che vivono un'ultima purificazione sì tale, e con tale trasporto e donazione, che altri, pur nel loro retto agire vissuto, non hanno donato. Sono simili a una fiamma che, come un fiammifero, tutto riarde senza trattenere niente a sé, consolandomi e dandomi gloria con il suo calore. Ci sono anime che, pur sconosciute al mondo, sono state eroiche nella fede, ed hanno superato di molto coloro che pure occupavano posti di prestigio nella Chiesa, altri ancora che hanno subìto gravi ingiustizie e prove, sostenute con coraggio e a Me offerte, seppure mai gratificate e riconosciute dal mondo: essi risiedono su seggi nei Cieli, diversamente da quelle anime che, pur devote, hanno vissuto più lievemente e senza essere gravati da si pesanti fardelli.

Iddio guarda con sguardo compiaciuto gli ultimi, i dimenticati e bistrattati sulla terra, i poveri e gli infelici, coloro che non hanno voce nel mondo e sono stati e sono perseguitati, vilipesi, oppressi e sfruttati, ma essi continuano ugualmente ad amare. Il Santissimo Padre prende la vita dei suoi eroi e ne fa tesoro celestiale nel darne il massimo valore. Figli miei, rinfrancatevi! Beati gli ultimi perché saranno i primi, dice il Vangelo, poiché essi, nel mio Cuore, saranno pienamente riscattati nel gaudio eterno.

Non rammaricatevi se siete dimenticati su questa terra perché siete i ricordati da Dio: se siete non amati, poiché siete amati da Dio, e se non avete avuto rilievo, lo sarete in Cielo accanto a Me. Ti benedico".

 


25 agosto 2017
"Ciò che aborrisce il demonio è proprio l'amore:
egli non può stare ove c'è una culla che lo contiene.
Voi ne portate stampate le effigie: e se Iddio è Amore, egli è l'odio,
se Iddio è Fuoco, egli è il gelo, se Iddio è Unità, egli è divisione"

"Mia piccola Maria, allietati poiché il cambiamento di questo figlio giunge prima di quanto tu creda; e tu vedrai formarsi dinanzi a te un uomo, un figlio mio; non saranno state vane tante pene e preghiere. Stasera nel Vangelo vi viene chiesto qual' è il primo dei Comandamenti, ed Io rispondo: "É amare, è l'amore!". E cos' è l'amore se non Dio? Amerai il Signore Dio tuo con tutto te stesso per essere e divenire carità che ama nei fratelli. E cosa è l'amore di Dio se non un fuoco che ama, il dono che nello slancio vuole il bene dell'altro, e la partecipazione alla sua Vita? L'amore è, nella sua genesi, da sempre increato: vive nell'eternità nelle Tre Santissime Persone, e si effonde e si fa dono l'uno nell'altro. È questo amore compartecipato, che scorre, vibra, s'irrora: è un incendio che brucia nel suo ardere e straripa nella sua effusione sì da ricreare figliolanza: figli a sua immagine e somiglianza, che possiede in essi la sua capacità d'amare.

Come avere quest'amore se non andando alle fonti divine, così come quando siete assetati vi abbeverate a piene mani alle sorgenti: accostandovi ve se ne offrirà in abbondanza colmandovene il cuore, nei mezzi che il Cielo vi ha offerto, nei Sacramenti, e particolarmente nell'Eucarestia. Essa vi unirà a Sé e vi formerà: diverrete come un braciere, come una fiamma che divampa, e ovunque va si fa esorcismo, liberazione e benedizione, effondendo e testimoniando l'amore suo. Ciò che aborrisce il demonio è proprio l'amore: egli non può stare ove c'è una culla che lo contiene. Voi ne portate stampate le effigie: e se Iddio è Amore, egli è l'odio, se Iddio è Fuoco, egli è il gelo, se Iddio è Unità, egli è divisione.

Nell'amore vissuto voi partorite la vita. Il vostro essere deve essere intessuto di questa linfa che va a nutrire la persona vostra nella sua totalità: il vostro pensiero è unitivo al suo Creatore, il vostro cuore al suo palpito, il vostro passo al suo cammino, le vostre mani alla sua opera, il vostro stesso alito emette l'alito suo, che emana, diffonde ciò che l'Altissimo Signore è: l'amore. Il Padre Santissimo vi ama immensamente. Come nessuno Egli vi segue e vi conosce: dagli albori della vostra nascita nella genesi del suo Pensiero, nell'istante del vostro concepimento nel plasmarvi nel grembo materno, alla vita che esplode nella nascita e nel suo percorso che Egli vive e condivide.

Il Santissimo Padre è nelle vostre prove, nei vostri dolori, nella vostra morte, per ricondurvi, dopo la prova della conoscenza dell'amore sacrificato e sofferto, a ricongiungervi al suo Incendio, voi piccola fiamma, e divenire un tutt'uno, che arde in eterno, ed ama, e in esso gode, e si glorifica. Ti benedico".

 


27 agosto 2017
"Oggi gli uomini di Chiesa e i cristiani mi attestano nella loro consuetudine:
"Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!",
ma a parole e non con il cuore, poiché il loro spirito è lontano da Me"

"Mia piccola Maria, nel giorno in cui viene ricordata la memoria di Santa Monica, di lei si ricorda la sua fervente preghiera che, con veemenza di dolore e suppliche, di sacrifici e lacrime di fuoco, hanno impetrato da Dio la grazia della conversione di Agostino; e sì che era tanto arduo il suo cambiamento: ostinato, duro nel suo modo d'essere, sempre bramoso di conoscere senza porsi in umiltà alla ricerca del vero: ne accoglieva le teorie in opposizione anche a Dio; ma le lacrime di sua madre, goccia a goccia, unite al Sacrificio divino, hanno scardinato anche una roccia pietrificata per farne Creta morbida da amalgamare santità.

Oggi nel Vangelo Pietro mi attesta la sua testimonianza: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!". Lo Spirito Santo glielo ha rivelato. Oggi gli uomini di Chiesa e i cristiani mi attestano nella loro consuetudine: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!", ma a parole e non con il cuore, poiché il loro spirito è lontano da Me. Cosa sono Io per essi e per voi? Forse un personaggio storico, un concetto astratto? O una Persona viva, il Salvatore e Redentore vostro, l'Amore della vostra vita? Dato che, se così fosse, mi seguirebbero e mi amerebbero.

Pietro, uomo semplice e istintivo, pur nei suoi errori, ha poi creduto a tale mia podestà, sì da firmarla con il sangue del suo martirio. Quanti Papi, dopo di lui, ci sono stati, tra santi e peccatori,e alcuni andati persino perduti: per loro sono stato il Cristo, il Figlio del Dio Vivente? Se la Chiesa credesse fortemente in Me, che sono l'Unto dell'Eterno, il Messia, il Salvatore, il loro Signore, la chiesa sarebbe già innalzata ai Cieli, la terra un paradiso terrestre, il mondo interamente evangelizzato, i demoni gettati tutti agli inferi, il purgatorio svuotato.

La realtà vissuta parla da sola; chi sono quindi Io per essi, per voi? Eppure tutto attesta di Me: il creato che parla dell'opera del Padre mio che crea la terra e gli uomini per farmi nascere in essa, la santa Parola che mi annuncia da sempre, la mia Venuta nella carne, i prodigi che compio e la mia Redenzione, la Chiesa che sussiste nello Spirito Santo con i suoi sacramenti, i santi, i martiri, i cristiani amanti in essa con i loro miracoli ed opere, e quanti carismi, visioni, per arricchire della mia conoscenza! Pure il bene vissuto e perpetuato dalle creature che lo vivono nel mio Nome mi testimonia poiché, se praticato senza di Me, perde il suo senso, finisce solo nell'umano e muore, mentre nella mia Persona ne acquista il massimo valore nell'eternità!

Figli miei, credete in Me! Sono la vostra unica certezza; nel mondo tutto è relativo e fugace. Io sono il Signore Dio vostro, il Cristo, il Figlio del Dio Vivente: con Me voi siete il sempre! Ti benedico".

 


29 agosto 2017
"Siete chiamati ognuno a versare una vostra goccia di sangue
per irrorarne il campo dell'opera che Iddio vi ha dato;
e solo per il vostro dono, che s'immola nella carità,
farà germogliare la vita di grazia, rinnovata in Dio.
Dovete unirvi al Redentore per farvi redentivi,
e con la vostra goccia di sangue diventate partecipi alla Redenzione universale,
ad associarvi alla mia Passione. Vi sembra dura, figli miei?"

"Mia piccola Maria, D. viene a me, ma i suoi bambini troveranno un riparo sicuro alla loro protezione e crescita, e lei da qui in Cielo potrà stare maggiormente accanto a loro e seguirli. Oggi la Chiesa ricorda il martirio di San Giovanni Battista, un martirio che conoscete bene delineato nel suo racconto nel Vangelo, ma poco sapete che il suo martirio è stato da sempre, fin dalla più tenera età. Egli se ne è preparato e si è formato ad esso nel sacrificio e nella mortificazione, rinnegando sé stesso fino a dare il sangue per la fedeltà al suo dono, per il Signore.

Tutti siete chiamati a vivere il vostro martirio: i cristiani sono segnati dal segno della Croce e portano la firma del sangue di Cristo a loro appartenenza, ma essi oggi si professano tali a parole, dato che nel tempo della prova, quando la Croce si fa martirio con il suo dolore o le sue privazioni e affanni, la rifuggono come la peste. Notate il fuggi-fuggi, il vuoto che si fa attorno a chi ne viene visitato tra parenti, conoscenti, spesso anche tra gli sposi e gli stessi figli, e Colui che è crocifisso rimane solo. Quand'anche non potendo fuggire si rimane, ma quanti urli di rifiuto, imprecazioni contro il Cielo e il disamore per chi deve essere aiutato!

Lo so la Croce fa male! Il Battista vi sì è arreso dolcemente per mio amore, e ugualmente hanno fatto i Santi, i Martiri: chi in un martirio di sangue, chi in un martirio di cuore e lacrime. Io mi sono disteso alla Croce, disarmato, senza rifuggirne, e bevendone l'intero amaro calice, versandone tutto il mio Sangue, simile ad una bestiola che agonizza, dissanguandosi per voi. Come potrete accogliere il vostro martirio se non ricorrendo al mio? Se non irrorandovi della forza del mio divin Sangue, e richiedendo per i meriti del Sangue dei miei Martiri?

Siete chiamati ognuno a versare una vostra goccia di sangue per irrorarne il campo dell'opera che Iddio vi ha dato; e solo per il vostro dono, che s'immola nella carità, farà germogliare la vita di grazia, rinnovata in Dio. Dovete unirvi al Redentore per farvi redentivi, e con la vostra goccia di sangue diventate partecipi alla Redenzione universale, ad associarvi alla mia Passione. Vi sembra dura, figli miei?

Ma quando si ama si accoglie la Croce per l'amato. Per i miei amanti il giorno del loro martirio o della stessa intera vita, è stato il tempo dell'esultanza di chi si offre all'amore, e ad esso si unisce a nozze vincolate, fuse e abbracciate, nel gaudio della sponsalità eterna. Ti benedico".

 


31 agosto 2017
"Pensate prima al vostro Giudizio personale, all'incontro con Me,
che sarà nella Giustizia per chi non si sarà rifugiato, nella vita terrena, alla mia Misericordia"

"Mia piccola Maria, Io stendo su tutti questi malati il velo della mia benedizione. Stasera il Vangelo vi richiama: state pronti, perché non sapete né l'ora e né il giorno quando il Signore verrà, quando sarà il tempo della vostra morte! Tutti sanno che devono morire, ma la moltitudine non se ne preoccupa: crede che capiti sempre agli altri, pensando di vivere eternamente. Molti dicono che ci penseranno alla vecchiaia, ma quanti giovani oggi non hanno visto il tramonto! Ogni età ha la sua dipartita: chi per malattie, o per disgrazie, per omicidi, eccetera, e vengono dinanzi al mio Giudizio meravigliati, perplessi, impreparati. Poveri figli, che vanno o perduti, o ad un lungo percorso di purificazione, che poteva non esserci, se vigilanti alla mia chiamata.

Perché non farvi conoscere la data della vostra morte? Perché vi è richiesto di vivere ogni giorno, improntandolo nella speranza della fede, nel rapporto d'amore con Dio, che ha per frutto la carità nei fratelli. Perché siate meritevoli del tempo vissuto e impreziosito di fede. Sappiate anche che molti, senza la grazia della fede, e conoscendo il giorno della loro dipartita, non ne vivrebbero, o si darebbero alla disperazione. Non datevi pensiero di quando il Signore verrà negli ultimi tempi o nel tempo intermedio con i suoi castighi, pensate piuttosto ad essere sempre pronti e vigilanti, come se fosse il vostro ultimo giorno.

Pensate prima al vostro Giudizio personale, all'incontro con Me, che sarà nella Giustizia per chi non si sarà rifugiato, nella vita terrena, alla mia Misericordia. Siate rivestiti della tunica della carità, profumati dell'incenso della preghiera, cinti della cintura della fede. Simili a sentinelle che sono state in guardia, pronti a scrutare l'orizzonte e la fisionomia del Signore che viene! Non abbandonatevi al torpore del sonno malato e fatuo del mondo.

Giunge all'alba la Stella del mattino e, trovandovi desti e desiderosi dell'incontro, vi prenderà come stella tra le stelle perché siete vissuti desiderosi e contemplanti del suo Cielo. Ti benedico".