|
Ave Maria!
2 novembre 2013
"In questo giorno in cui celebrate i defunti, Io vi dico:
Non considerateli morti. Essi sono i viventi"
"Mia piccola Maria, ecco, sono venuto sulla terra per
cercare e salvare ciò che era perduto, e portare la
salvezza. La ricerca è continua, in moto perpetuo, per
ricondurre i figli persi a ritrovare la via di casa. A tutti
gli uomini è data la mia salvezza sia per le creature più
pie come per i grandi peccatori, a quelli più lontani da Me,
sino alle anime che penano in Purgatorio. Per far sì che
quest'azione di salvezza possa essere ricevuta è
indispensabile, come prima condizione, quella di desiderare,
volere il mio incontro, come descrive bene il vangelo di
stasera: Zaccheo era ladro, disonesto, truffava, eppure
giunse in lui il desiderio di vedermi e di incontrarmi; e
perché ciò fosse possibile, data la folla, salì su un
albero; e al mio sguardo, quando i miei occhi si posero nei
suoi, occhi negli occhi, l'azione dello Spirito Santo iniziò
ad agire in lui sì da potergli dire, entrando poi nella sua
casa: "la salvezza è entrata oggi in questa casa!". Il suo
animo si è volto a trasformazione, e dal male si è volto al
bene: sguardo nello sguardo, tocco al tocco; nel mio
incontro agisce l'azione di salvezza che, dalla mia Persona,
penetra in voi e vi converte a Me.
Questo mio agire si volge anche alle anime purganti, e in
questo giorno in cui celebrate i defunti, Io vi dico: "Non
considerateli morti. Essi sono i viventi". L'alito vivente
di Dio, inspirato nelle anime, non può perire e, se per
quelle che hanno vissuto il loro trapasso nella disgrazia
del loro male, non potrò fare più niente perché per esse non
c'è più il moto della mia Redenzione che possa più salvarle,
per le anime purganti invece la mia salvezza sempre pulsa e
agisce, dato che Io vado, volo ad esse: le incoraggio, le
consolo, le esorto, le sprono ad intercedere per i fratelli
sulla terra, a pregare per essi, ad offrire le loro
sofferenze come dono per aiutare i tanti bisogni e per i
vari eventi nel mondo in modo che questa comunione tra le
anime sante e voi sia sempre vitale, viva, presente; questo
moto di salvezza sia continuo, e generi, nella carità,
ancora Redenzione e vita.
E sprono voi, figli miei, tutt'ora in cammino su questa
terra, per far sì che preghiate per esse, offriate il
Sacrificio del mio divin Sangue, ciò che potete, per
ricambiare il loro amore. Queste anime vi vedono: conoscono
ciò che vivete, le nascite e le dipartite, le vostre gioie e
dolori. Vi aiutano, vi proteggono, vi tutelano, vi
incoraggiano alla fede, non solo per i vostri cari, ma per
tanti dimentichi che attendono, da immemorabile tempo, in
questo luogo ove la polvere non solo ricopre le loro tombe
ma ha ricoperto la memoria del loro ricordo, e sperano nella
carità delle vostre preci, che si fanno chiavi che possano
aprire le porte che ancora chiudono e precludono
all'abbraccio con il Padre Eterno.
Andate poi a cercare, in mio Nome, ciò che è perduto poiché
lontani da Me; andate a portare la mia salvezza tra i vostri
familiari, tra i vostri amici, chi sapete e potete, magari
con l'aiuto dei fratelli della parrocchia, per far sì che mi
incontrino, che tornino alla mia Casa salvi, nel riparo, nel
rifugio del mio Cuore. Ti benedico".
▲
4 novembre 2013
"Date senza paura! Ma la vostra carità sia discreta,
silenziosa,
senza mettere il vessillo al bene fatto"
"Mia piccola Maria, tu ti senti così sola, ed Io ti sono
così vicino! Adempi senza timore ai pagamenti per quanto
gravosi; Io ti verrò in soccorso. Stasera nella Santa Parola
vi viene detto: " Chi può sondare il Pensiero di Dio?". Chi
può conoscere i desideri, i suoi progetti, dato che il suo
Pensiero è spesso inverso a quello umano? Il vangelo di
stasera ve lo evidenzia. Chiamo ad invitare ai vostri
banchetti non i familiari, gli amici, i conoscenti, ma
quelli che sono gli ultimi per il mondo: gli abbandonati, i
reietti, gli storpi, i ciechi, ecc… che non potranno darvene
il contraccambio. Ma quanti sono quelli che lo fanno? Vi
invito a dare, ad essere generosi.
Invece gli uomini hanno paura di impoverirsi nel dare e, se
danno, è per lo più la loro rimanenza, quella che ormai è
divenuto inutile, da non poter usare e, per liberarsi casa,
la danno ai poveri. Può però iddio, dinanzi alla carità,
alla generosità dell'uomo, impoverirlo? Vi esorto a dare non
solo nelle cose materiali ma nel tempo, nel servizio,
nell'amicizia, ecc… , ad offrire per essi Sante Messe e la
propria preghiera senza attenderne i ringraziamenti, né il
ricambio. Donate per amore! Il Signore Iddio guarda: Egli
sa! E, se non ricambiati dagli uomini, potrà pagarvi solo
Dio, che paga da Dio!
Guardate ai Santi che nel mio Nome hanno compiuto miracoli,
e dinanzi a necessità urgenti, a bisogni gravi da assolvere,
a bocche da sfamare e malati da curare, dinanzi a situazioni
apparentemente impossibili, hanno avuto fede, e dal nulla
hanno creato provvidenza, ricolmato mense, sanato infermi:
hanno adempiuto alle Opere di Dio, alla carità e
all'educazione dei più poveri, degli orfani e per sé stessi.
Date senza paura! Ma la vostra carità sia discreta,
silenziosa, senza mettere il vessillo al bene fatto. La
vostra offerta si fa così incontaminata dalla vanità del
mondo, e si farà primizia nobile, preziosa, virginea, da
offrire alla Maestà del Padre Santissimo che la rende santa.
A voi non mancherà ciò di cui abbisognate, ed Io vi darò in
cambio il Paradiso. Ti benedico".
▲
6 novembre 2013
"Se uno sposo o sposa vi chiederà di abbandonare la fede,
o
di viverla in modo blando, … non vi piegherete al loro
volere errato"
"Mia piccola Maria, Io soffio il mio alito e do' respiro a
questa piccolina, le do' forza; ella mi aiuta a salvare
molte altre mie creature. Dice stasera la Santa Parola:
"Pienezza della Legge è la carità!". Il frutto che ne deve
scaturire, il fulcro della sua essenza è l'amore. I Dettami
sono luci nell'amore per la salvezza dell'uomo: la Santa
legge è simile ad un frutto bello, odoroso; ma dall'interno
deve scaturire, trasudare, una spremuta di succo dell'amore.
Se duro, se secco, se ne è assente, è un frutto che non
disseta, che perde la sua funzione. E come vivere questa
pienezza dei Comandamenti nella carità? Come trarne l'amore?
Il vangelo vi risponde:
Primo: vivete la centralità della priorità di Dio. Nel
vostro massimo sentimento ci sia il Padre Santissimo nel
cuore e nel vostro pensiero. Ciò vi darà forza e luce per
vivere la testimonianza alla fedeltà della Legge, per
condurre le creature alla salvezza, per riportarli a Dio,
poiché se i vostri sentimenti sono ancorati alla priorità
dei vostri affetti umani, essi vi legheranno ai loro
compromessi, vi faranno decadere alla loro dipendenza e
peccati. Se uno sposo o sposa vi chiederà di abbandonare la
fede, o di viverla in modo blando, dato che hanno compreso
la vostra adesione e coerenza ad essa, non vi piegherete al
loro volere errato, per quanto uniti al sacramento, per
quanto sposi, dato che la fede acquisita è ricchezza che
supera l'amore per una creatura. Se l'altro vi chiede di non
assistere ad un vostro malato o anziano perché scomodo per
lui, o a lei, la carità è superiore al loro egoismo. Se vi
venisse chiesto di non portare alla luce una creatura che
viene al mondo perché inaspettata o altro: il valore della
vita è al di sopra di ogni loro giustificazione, ecc… Voi,
avendo forza e luce nella centralità dell'amore di Dio,
combatterete, diverrete intrepidi per Me! Ricordate: Iddio è
un Padre geloso, e ciò che avete, pur dei vostri cari, gli
appartiene; e ciò che vi ha dato può riprenderlo; per questo
siate pronti e distaccati a vivere come chi rinuncia a tutti
i suoi cari e a tutti i suoi beni, ma pronti ad amarli con
il Cuore mio che diviene il massimo della Carità vissuta.
Secondo, è l'accogliere: non rifiutare la propria croce,
poiché la carità non è solo dare i propri averi, dare cose
ai poveri, ma donare sé stessi: la croce vi fa divenire
offerta, vi rende dono per il bene di tutti.
Terzo: saper costruire la propria edificazione spirituale
con i mezzi che l'Onnipotente vi ha dato nei Sacramenti,
nell'orazione, perché, se non tutelati e fortificati da Dio,
come potrete combattere contro il male, contro le battaglie
che ognuno dovrà affrontare? Come potete vincere senza Dio?
Come il vangelo vi spiega: prima di entrare in guerra il re
valuta le proprie forze, i propri eserciti per non essere
sconfitto. Ugualmente l'essere cristiani vuole dire:
edificazione di sé stessi nello Spirito per divenire carità.
Nella Santa Legge voi dovrete vivere il cuore, ma il cuore
deve dirigersi secondo le vie della sua Luce. L'una
prescinde dall'altra, una è conseguente all'altra ma,
entrambe unite, danno vita e senso nell'Amore che è la mia
massima espressione. Ti benedico".
▲
9 novembre 2013
"Ma varrà la pena fare sacrifici e rinunciare per rimanere
fedeli
ai Comandamenti divini se dopo la vita tutto ha termine?"
"Mia piccola Maria, sapessi come sono nel mio Cuore questi
figli e come li amo! Molti di essi non mi pensano mai;
eppure il mio pensiero non si discosta mai da loro, mai ne
sono dimentico, li ricordo uno ad uno. Innumerevoli dicono:
"Ma ci sarà la vita eterna?... è reale la Risurrezione?...e
se ci fosse, cosa ci attende, cosa vi troveremo?". Questi
dubbi persistono nel pensiero di molti cristiani che, pur
devoti, si domandano: "Ma varrà la pena fare sacrifici e
rinunciare per rimanere fedeli ai Comandamenti divini se
dopo la vita tutto ha termine?"… Dubbi presenti non solo tra
cristiani ma negli uomini sin dagli albori della storia.
Questo dilemma mi viene posto per mettermi in tranello con
la storia che il vangelo stasera vi riporta di una vedova
sposa di sette fratelli: "Alla sua morte, mi chiedono, di
chi sarà moglie?". Io rispondo a loro e a voi: in Cielo non
sussistono questi vincoli, non ci sono più legami
matrimoniali, dato che è cessata la loro funzione; si è come
Angeli. Ci si riconosce per gli affetti vissuti, ma ci si
ama in Dio. Il Matrimonio è un sacramento benedetto e
permeato dall'amore divino, ma non vivetelo come un valore
assoluto che superi Dio: esso cessa con la terra; uno dei
due, prima o poi, lascerà l'altro che sarà libero di
rimanere solo o convolare a nuove nozze.
Il Cielo è completamente diverso dal mondo terreno: la terra
è formata, composta di materia, di carnalità, di fisicità;
il Cielo è il Regno dello Spirito. Quando vi entrerete sarà
lo stupore di una luce mai vista, sì intensa, radiosa e
infinita: trasparenza assoluta ove vive il bene perfetto,
l'Amore che si irradia ed evolve in perpetuo. I vostri corpi
saranno gloriosi. Il Dito di Dio li attraversa: la prima
volta, al suo tocco, è la creazione naturale; la seconda
volta è la creazione allo spirito per darvi e godere dei
suoi attributi.
Venite al mondo per la gestazione della conoscenza e
crescita allo Spirito ad esser atti alla nascita per la
gloria celeste. Che utilità si avrebbe nascere alla terra se
non segue la vita al Cielo? Io sono il Risorto e la
Risurrezione: credete in Me! Ritemprate le membra e la
fiacchezza! Rinvigorite le fede! Date forza al passo che,
nel cammino, sale e conduce a Me! Ti benedico".
▲
11 novembre 2013
"A chi riversare la fede? Non può certo discendere su cuori
aridi, duri,
su coloro che non pregano e né amano"
"Mia piccola Maria, Io vado in soccorso di questa povere
popolazioni. Molti inveiscono contro il Cielo, accusando Dio
della causa di tale evento disastroso, ma Io torno ad
asserire che sulla terra sussiste la lotta spirituale fra il
bene e il male. Se l'uomo, nella sua libertà di scelta, opta
per il bene, prega, vive nella retta coscienza, scegliendo
in questo modo Dio, non si alzeranno onde violente
dell'oceano, né furia dei venti per colpire l'essere umano,
ma ci sarà serenità, ordine e pace nella natura. Se gli
uomini continueranno a fare il male, a grandemente peccare,
scegliendo così il demonio, egli prenderà potere, e la sua
ferocia, il suo furore si scaglierà, facendo salire le
altezze delle acque: scuoterà la terra o soffierà la sua ira
nei venti impetuosi per devastare le creature e condurle a
disperazione.
Stasera nel vangelo gli apostoli mi chiedono: "Accresci la
nostra fede!". E come si fa ad accrescere la fede? Si
accresce con la preghiera e con la carità. Su un cuore
ardente e generoso, le mani dell'Onnipotente travasano i
suoi beni che sono per lo più tesori spirituali: grazia,
sapienza, fede. Nell'animo umano è deposto, fin dal suo
concepimento, il seme del bene, ma ci vuole, nella sua
crescita, dall'età della ragione in poi, la sua scelta, il
suo desiderio, la sua opera, perché lo diffonda, lo faccia
vivere; e nella misura in cui un figlio impoverisce, fa
rinuncia di sé per donare, Iddio lo arricchisce di Sé e
della sua benedizione. Quel seme ricevuto viene fecondato
dalla sua Grazia, che si maggiora e matura sino a diventare
pianta feconda di molti frutti, a cui tanti troveranno
nutrimento e riparo.
Oggi guardate a San Martino di Tours di cui ricordate il
noto episodio del taglio del suo mantello per ricoprire la
nudità e dare calore al freddo di un povero. É da quest'atto
di carità che muore il soldato bellicoso per divenire il
Cavaliere di Cristo. Al suo dono Iddio fa discendere su di
lui la grazia di una rinnovata fede che, dal suo germoglio,
si accrescerà sino alla santità.
A chi riversare la fede? Non può certo discendere su cuori
aridi, duri, su coloro che non pregano e né amano, su quelli
che defraudano il prossimo e compiono scandali che feriscono
la debolezza altrui. La fede, a mani colme, il Signore la
sparge e la fa penetrare in chi ama, prega, ha animo retto.
È anima semplice, misericordiosa: dissemina e diffonde il
bene.
Ove nascono i fiori più belli? Nei giardini curati e negli
orti copiosi, in un terreno propizio, coltivato; ugualmente
è per le vostre anime: dal loro bene non può che nascere e
maggiorare il bene, il bene che feconda alla fede; e la fede
non fa che prosperare ciò che è buono. Guardate oggi a San
Martino: soldato focoso, intrepido, passionale e coraggioso
nella lotta contro l'avversario, che nell'incontro con il
povero, ove Io sono, è la scelta al suo cambiamento: si
porrà, da allora, come Cavaliere al servizio di Dio, pronto
al combattimento contro il mio nemico, a difesa di molti
fratelli. La sua passione è intraprendenza a servizio del
Fuoco dell'amore di Dio, che si estenderà nel calore della
carità verso tutti i poveri. A questa sua Opera la crescita
di un mantello la cui tela non sarà solo divisa in due: la
misura del suo metraggio è senza numero sì da ricoprire
innumerevoli figli, a cui verrà data difesa, rifugio,
tutela, sostegno, provvidenza, e anche la fede. Se ci fosse
preghiera e carità, ci sarebbe fede, e a questa fede i molti
miracoli. Se oggi non ci sono così tanti miracoli è perché
non c'è questa preghiera e né molta carità. Ti benedico".
▲
13 novembre 2013
"Il Giudizio di Dio sarà severo contro coloro che stanno in
alto,
che occupano alte cariche: sui regnanti che dominano
la nazioni, i politici…"
"Mia piccola Maria, stasera nel libro della Sapienza la
santa Parola si alza forte: il Giudizio di Dio sarà severo
contro coloro che stanno in alto, che occupano alte cariche:
sui regnanti che dominano la nazioni, i politici che
opprimono e derubano il popolo, i datori di lavoro, i ricchi
che affamano gli operai, su quelli che occupano cariche
d'onore e di prestigio nella Chiesa che usurpano e macchiano
la sacralità di tale missione di responsabilità, ecc…,
mentre per i poveri, che non hanno asservito o usurpato,
lieve sarà il Giudizio, poiché hanno già sofferto
l'ingiustizia ed hanno penato.
Guai ai potenti! Saranno vagliati con rigore. Difficilmente
un grande sulla terra, un dominatore, si guarderà dentro,
riconoscendo la lebbra del suo male. E se i potenti, che
giustificano coscientemente la loro ingiustizia per la boria
e l'orgoglio che li possiede, non si piegano al Signore Dio,
loro Padre, alla sua santa Legge, poiché si ritengono essi
stessi Dio, quand'anche la vita li ponesse di fronte ad un
grande dolore, ad una malattia che colpisca le loro persona
e per guarire chiedono grazia al Cielo con una preghiera che
viene accompagnata pure dall' intercessione altrui; ricevuta
la grazia, raramente i potenti tornano a ringraziare Colui
che è l'Autore che l'ha concessa. Essi ritengono doveroso e
di diritto il beneficio ottenuto, e non si vogliono
incontrare con il loro Creatore perché ciò equivarrebbe a
riconoscere il proprio errore e un cambiamento di vita. Se
essi, che si credono detentori persino del tempo e della
propria esistenza terrena, non si laveranno nel Sangue e
l'Acqua della mia Misericordia, torneranno dinanzi a Me
ricoperti delle piaghe purulenti e devastanti della loro
lebbra che li ricopre…, e chi potrà più salvarli?
Voi direte: "E noi, Signore, cosa c'entriamo con loro? Non
siamo dei potenti". Eppure, figli miei, molti, pur nel
minimo del loro ambito e delle loro realtà, prevaricano un
piccolo dominio e tiranneggiano nelle mura domestiche, tra i
propri famigliari, opprimendo nel lavoro sui colleghi, negli
ambienti parrocchiali, tra confratelli, invadendo il campo
altrui: sottomettendo, insinuando invidie e discordie, ecc…
Il Signore vaglierà le vostre anime, le sofferenze che avete
provocato, su come avete trattato sposo o sposa, genitori,
figli, il rapporto con gli altri, e ne chiederà grandemente
conto.
Siate umili, anime mie! Chi è umile non cerca il dominio, ma
vive un servizio nell'amore. Adorate l'Eterno Padre! Adorate
per voi e per chi non Lo adora. Chiedete perdono per voi e
per chi non chiede perdono. Ringraziate per voi e per chi
non Lo ringrazia, perché veniate mondati dalle vostre colpe
e siate nel cammino della santità per far sì che l'azione di
Grazia del Padre Santissimo, in questo modo, si estenda e
raggiunga anche il cuore dei potenti per trasformarli alla
via del bene e condurre anch'essi alla salvezza; e la vostra
stessa esistenza nel mondo ne abbia miglioramento. Ti
benedico".
▲
16 novembre 2013
"E quali saranno i segni che la preannunciano?", mi
chiedono.
Ed Io rispondo: "Guerre, carestie, terremoti,
pestilenze…"
"Mia piccola Maria, sei rimasta colpita da questa immagine
della Santa famiglia in questa chiesa: San Giuseppe avvolge
con le sue braccia le spalle della Madonna in segno di
protezione, e Lei cinge Me Infante, a mia difesa. Ecco, così
Io avvolgo te con le mie braccia e ti curo, e cingo coloro
che porti nel cuore. Stasera nel vangelo gli Apostoli
rimangono ammirati dalla bellezza del tempio di Gerusalemme
e di ciò che contiene, ma Io dico: "Non resterà di esso
pietra su pietra!", e dico questo non solo per profetizzare
la sua futura e prossima distruzione da parte dei romani, ma
anche per profetizzare la distruzione di tutto ciò che
l'uomo, nella sua opera di edificazione sulla terra
costruirà: case, strade, palazzi, e ciò che nella sua
fantasia creativa e artistica saprà ornare di bellezza il
mondo, dato che ogni cosa, giungendo alla fine dei tempi,
verrà dissolta, e non solo: ciò accadrà pure nel corso di
ogni generazione e nel percorso della vita di una persona.
Ciò di cui ci si affanna nella sua costruzione, non rimarrà,
nel tempo, pietra su pietra. Per questo vi invito a non
affannarvi a fare più di ciò che vi necessita, togliendo
tempo all'opera della carità, a meno che non sia per il fine
di un bene comune. Ogni cosa verrà distrutta in un ciclo che
si ripete sino alla fine del mondo.
"E quali saranno i segni che la preannunciano?", mi
chiedono. Ed Io rispondo: "Guerre, carestie, terremoti,
pestilenze, ecc…. ma ciò si verifica ad ogni ciclo
dell'esistenza. Ogni periodo storico ha queste
caratteristiche, ogni fine ne porta il segno. Ugualmente
tutti i secoli della storia sono percorsi da combattimenti,
malattie, dolori, cataclismi, ecc…, e lo stesso accade nella
vita di ogni essere umano: lotte, affanni, mali di ogni
genere nel suo perpetuo cammino e termine, di nascite e
dipartite, sino a quando non sarà la fine del tempo e della
terra, quando calerà il tramonto del buio che coprirà e
dissolverà ogni cosa creata.
Cosa vi resterà? La fede, le virtù e l'amore: tesori che
dovrete tutelare in mezzo a combattimenti, croci e dolori,
per mezzo della perseveranza che dovrete vivere sino al
vostro ultimo respiro. La perseveranza in Me sarà la vostra
salvezza! Con i vostri tesori spirituali acquisirete
l'entrata nel mio Regno ove lo spettacolo delle sue
meraviglie, la magnificenza della sua perfezione, voi
contemplerete, e ne godrete. Tutte le anime ivi giunte
saranno le pietre vive che formano, e formeranno, tale
edificazione di bellezza: ognuna è e sarà una gemma preziosa
che si incastra all'altra nella completezza di una
celestiale melodia, di una costruzione mistica che non verrà
mai abbattuta. Ti benedico".
▲
18 novembre 2013
"Vengo per dare liberazione alla vostra di cecità, alla
vostra prigionia,
alle necessità che v'incatenano. Io
vengo…"
"Mia piccola Maria, Io benedico tutte le tue intenzioni.
…"Ecco, passa Gesù, il Nazareno!". Dinanzi al clamore, al
brusio della folla, il cieco domanda: "Che accade?". E gli
viene risposto: "Passa Gesù, il Nazareno!". Allora egli,
nella sua necessità, grida, nel suo bisogno intrepido mi
ricerca e desidera il mio incontro: "Gesù, Figlio di Davide,
abbi pietà di me!". Ed Io accorsi alla sua supplica e al suo
dolore, donandogli luce agli occhi e Luce all'anima. Io sono
la luce: sono venuto al mondo per liberare l'uomo dalla sua
necessità, dalle tenebre del male, dalle coltri degli
errori, per srotolare le matasse imbrogliate del caos e
della confusione, per riportare, nella mia Luce, ordine
nell'armonia della Verità e del bene.
Io cammino sempre per le strade del mondo, ma al mio
passaggio chi mi vede? Chi mi richiama accorato e desideroso
del mio incontro? Io vengo ed accorro alla necessità che
grida, al bisogno che mi invoca; ed allora mi piego alla
creatura e dico: "Cosa vuoi che Io faccia per te?". "Cosa
volete che Io faccia per voi?". Accorro e mi abbasso per
soccorrervi; vengo per dare liberazione alla vostra di
cecità, alla vostra prigionia, alle necessità che
v'incatenano. Io vengo, e la mia Persona presso di voi non
porta la sua ombra, ma è Luce piena, chiarore che v'irradia
l'intelletto, il cuore, l'anima e l'intera persona, perché
vi facciate, pur se solo una fiammella o una piccola
lucciola, mia Luce, che ovunque al vostro di passaggio
disperda le tenebre e faccia vedere ciò che è; dà luce al
vero. Il demonio opera nell'oscurità, trama i suoi piani,
camuffandosi nel buio dell'inganno. Nella mia Luce,
acquisita ed infusa, voi, nella mente, nel cuore e nello
spirito, darete giorno alla sua notte: scoprirete ogni suo
piano, ogni macchinazione fin dalla sua origine,
sconfiggendolo.
La mia Luce varca e dà limpidezza al pensiero ove nasce la
trama dell'errore, in modo che risplenda la trasparenza
della Verità che controbatte ogni perfidia e manipolazione,
per quanto ingegnosa; penetra così nel cuore perché é viva
di un amore che è santità nel dono, e non inganno nel
sentimento che incatena: ne irradia l'anima nella soavità e
nella pace della Grazia, sicché l'intero vostro spirito sia
luce che guida i vostri passi e quelli altrui nel cammino al
giorno radioso del Cielo. Ti benedico".
▲
20 novembre 2013
"In nome di una pretesa ed ottusa libertà gli uomini sono
disobbedienti e ribelli
alla Legge divina poiché vogliono
fare tutto ciò che vogliono"
"Mia piccola Maria, lo so che mi vuoi bene: tu mi vuoi bene,
Io ti amo! Stasera nella parabola del vangelo vi viene
detto: "Non vogliamo che questo Re governi su di noi!"
Questa frase rivolta al Sovrano dei Cieli viene gridata ora
più che mai: "Non vogliamo che questo Re governi su di
noi!". In nome di una pretesa ed ottusa libertà gli uomini
sono disobbedienti e ribelli alla Legge divina poiché
pretendono fare tutto ciò che vogliono, creando così una
totale anarchia che provoca solo caos, porta disperazione e
perdizione, non solo per gli inferi, ma già da qui su questa
terra. Il Padre Santissimo dà ai suoi figli delle Regole che
sono vie di luce per vivere in un ordine di pace e di bene,
dato che, trasgredendole, ne avreste dolori e tribolazioni.
Egli, da Sovrano munifico e generoso, dona a tutte le
creature delle monete d'oro che sono i doni, le capacità, le
doti, che debbono essere fatte fruttare ed evolvere per
accrescere il suo Regno, che è un Regno d'Amore.
Quanti invece se ne appropriano e li disperdono per il male!
E quanti altri, pur cristiani, sacerdoti e operatori nella
Chiesa, pur non disperdendoli nel male, non li accrescono
nel bene: non operano, non lottano contro la malvagità, non
combattono per la giustizia, la pace e la carità. Essi
rimangono inattivi, passivi, amorfi. Non compiendo il male
si ritengono giustificati, dei giusti: non si sentono
colpevoli e, coscienti di essere nuovi Ponzio Pilato, dato
che non prendono posizione per non avere disturbo per la
propria vita comoda, e avendo di conseguenza lasciato, per
la loro mentalità e la loro passività, tanti fratelli nelle
lacrime per una carità e una difesa non effettuata,
ritorneranno a Me con i doni da Me ricevuti, ma vuoti.
Quelle monete d'oro date, bagnate dal mio divin Sangue per
far sì che portassero frutto e fossero santificate, avranno
perso ogni valore: hanno reso vana la mia Redenzione!
Andranno nel vuoto che essi stessi hanno creato.
Come far fruttificare tali monete? Riconoscendo la reggenza
di Dio che è una reggenza d'amore, e non più riconosciuto
come un Padrone ostile o estraneo, ma Padre amoroso: non vi
sentirete così più schiacciati da un dominio, non vi
sentirete estranei, ma figli amati che, grati dei doni, dei
talenti ricevuti, amerete ricambiare al beneficio del Padre.
I vostri denari maggioreranno per colmare non solo gli
scrigni, ma i forzieri, i bauli, di monete d'oro, perché
siano le ricchezze del Cielo per voi e il tributo di un
pagamento, alla sua entrata, per i molti fratelli più
poveri. Ti benedico".
▲
23 novembre 2013
"Io sono Re, sono l'Altissimo Signore, Sovrano nei Cieli,
da
cui ogni cosa ha origine, ed ha podestà su tutto: sono
l'Assoluto!"
"Mia piccola Maria, stasera la Chiesa celebra, nella
vigilia, la Regalità universale di Cristo: Io sono Re, sono
l'Altissimo Signore, Sovrano nei Cieli, da cui ogni cosa ha
origine, ed ha podestà su tutto: sono l'Assoluto! Sulla
terra la mia Regalità non è stata riconosciuta, dato che gli
uomini distinguono la Sovranità nei segni del potere, del
dominio, nella vastità delle ricchezze materiali; mentre la
mia reggenza è nello Spirito, nell'amore. Nelle altezze del
Cielo Io sono il Trono di Fuoco che, nelle Tre Persone che
vi regnano, avvampa nella Fiamma dell'ardore divino da cui
prende inizio e fine ogni esistenza in un Fuoco che brucia
senza tempo, e perpetua continuamente vita. Io sono Re della
creazione, nel Santissimo Padre, da cui prende respiro e
battito il creato, e senza il quale nulla sussiste: l'Opera
creativa che ha dato genesi alla terra e a ciò che la
contiene, le sue creature, ma anche astri e galassie che,
nello spazio dell'universo nemmeno conoscete, nel Regno ove
risiede la sua potenza negli attributi celestiali, che ne
formano la sostanza della sue meraviglie con i suoi Santi.
Sono Re nella mia Redenzione poiché vi ho acquistato nel mio
Sangue: su un Seggio che non stava nei palazzi dei reggenti
e sovrani terreni, ma su di una Croce che mi ha scalfito e
sacrificato, fino allo stillicidio del mio Sangue che,
versato a voi, vi ha riacquistato alla vita del Cielo. Ho
sovranità e possesso delle vostre anime che sono divenute
parte di Me, del mio Corpo glorioso e mistico. Sono Re nello
Spirito Santo che è una regalità, una reggenza nell'amore
che santifica ed accende alla sua Fiamma, nella sua Energia
divina, la Luce ad ogni essenza.
Come riconoscere la mia Regalità? Vivendola. Vivetela
nell'adorarla, onorandola, soccorrendola nel farvi
cooperatori, collaboratori, difensori del creato e di ogni
cosa da Iddio nata, nel sevizio alla vita, accogliendo la
vostra piccola croce: la mia mi ha glorificato ed ha
glorificato il Padre. e vi ha dato riscatto. Nel viverla voi
date gloria al Padre e ne verrete glorificati. Fatevi anime
spirituali che assimilano e assorbono l'amore suo che vi
santifica, e formerete intorno a voi una corte regale nella
nobiltà di una sostanza divina che da voi verrà diffusa. Vi
farete così creativi, redentivi, santificanti. Forgerete, in
questo stato vissuto, la vostra corona, che Io stesso in
Paradiso porrò sul vostro capo, dicendo. " Figlio, sei un
re!". Entrerete allora, dopo le ristrettezze vissute negli
ambiti terreni, nelle vaste praterie di spazi sconfinati di
luce nelle quali volare nella libertà che sale all'abbraccio
del Santissimo Padre: la Maestà dell'Infinito Amore.
Andate alla Madre del Sovrano! Ella non è altera, boriosa
come le regine della terra. Ella è tenera, misericordiosa,
accogliente; vi apre già le porte del palazzo del Re. Vi fa
entrare e vi aiuta ad assimilare la sua Natura, gli
attributi, le potenze, le ricchezze delle Tre Santissime
Persone; ve ne intesse la tunica a misura nei colori e nell'
essenza della Loro Regalità. Ti benedico".
▲
25 novembre 2013
"Per voi, figli miei, che non possedete beni terreni e
siete poveri, non preoccupatevi:
Dio guarda al cuore e
all'intento"
"Mia piccola Maria, Io sto operando. Già mi dispongo e
preparo per i giorni futuri, e per i vari cambiamenti. Io
già opero! Stasera il vangelo vi presenta la povera vedova
che depone nel tesoro del tempio la sua umile offerta di
solo due soldi, che era tutto ciò che possedeva. Sconosciuta
al mondo, nessuno la notava; ma Iddio la osservava
benedicendola. Invece i ricchi passavano dinanzi al tesoro
del tempio e, in modo roboante, vi gettavano numerose monete
d'oro per dare sfoggio della loro ricchezza e generosità al
mondo e per ingraziarsi Dio, credendo che, nelle sontuose e
cospicue offerte, dipendesse la giustificazione
dell'Onnipotente, che avrebbe coperto così i molti peccati e
le loro ingiustizie. Ma Io vi dico che questi ultimi
tornarono a casa ingiustificati, mentre la povera vedova
ricevette grazia, dato che aveva glorificato il Padre nel
suo dono, perché fatto con il cuore, e abbandonata nella
fiducia totale a Lui. Molti dicono.
"Ah, se potessimo essere ricchi… potremmo con gli averi
aiutare i fratelli nel bisogno, dare soccorso alla loro
miseria e fare il bene! Io vi dico: è vero, e benedico quei
ricchi che si adoperano, portando aiuto e sostegno
all'indigenza altrui e che, con i propri beni, danno vita
alla carità, se però l'offerta data è nella purezza della
retta coscienza, se l'intento è sincero, onesto, proteso con
il cuore al bene dei fratelli. Ahimé, se sapeste quanti
ricchi e malvagi danno abbondanti denari e averi alla
Chiesa, ma il loro denaro è macchiato di sangue, di peccati
ed ingiustizie; e lo offrono per ingraziarsi amicizie ed
alleanze in Essa e per acquistare la fama di un buon nome.
Io vi dico che da una matrice corrotta, da una radice marcia
non può nascere pianta al nutrimento: rimarrà legno secco,
sterile. Ma l'offerta sarà benedetta dal Signore solo se,
pur avendo un'origine malsana, chi la vuole offrire si pone
in conversione, vuole emendare la sua vita e la dona in
retta coscienza per il bene altrui. Diverrà, in questo stato
vissuto, liberazione, purificazione e riscatto, ottenendo il
suo esito.
Per voi, figli miei, che non possedete beni terreni, e siete
poveri, non preoccupatevi: Dio guarda al cuore e
all'intento. Vi giudica secondo le proporzioni dei vostri
mezzi. Offrite la vostra giornata, il lavoro, la malattia,
il tempo, il servizio, la preghiera, i vostri affetti, ciò
che Dio vi ha donato, e date anche due fette di pane o un
abito a chi ha meno di voi: la vostra coscienza vi parla. Il
Padre Santissimo benedirà la vostra offerta e la maggiorerà
perché si faccia Provvidenza per una moltitudine di genti.
Ti benedico".
▲
27 novembre 2013
"Per il Papa per cui sei rimasta sconcertata, confusa per
quella frase sull'Eucaristia,
Io torno a dirti che è figlio mio devoto e tornerà egli a
chiarire"
"Mia piccola Maria, così come quando è inverno e il gelo
copre: tutto è spoglio, e pare che non ci sia vita, e già i
germogli si formano per la prossima fioritura; ugualmente
sei tu nell'attesa: vedrai negli eventi futuri, la tua.
"Sono Io che vi do la parola e la sapienza perché mi siate
testimoni", vi dice stasera il vangelo. Se mi amate,
pregate! Se partecipate di Me e portate i miei segni, Io vi
do' la mia Parola: vi metto le mie parole sulla vostra bocca
sicché non abbiate a preoccuparvi della vostra difesa,
possiate controbattere i nemici, scoprire gli errori,
ammutolire il demonio. Dubiti ancora di queste Gocce di
luce, ed Io torno a confermarti che sono mie: come avresti
potuto tu essere così erudita e scrivere sì tanto nella
Sapienza di Dio? Ciò che nasce da Dio porta a Dio, e se esse
accendono l'amore a Lui e al bene da chi provengono? Se
nascessero dal demonio allontanerebbero da Dio e
condurrebbero solo al male: rasserenati! Per il Papa per cui
sei rimasta sconcertata, confusa, per quella frase
sull'Eucaristia, Io torno a dirti che è figlio mio devoto e
tornerà egli a chiarire con più attenzione e profondità il
concetto che voleva esprimere, portando chiarezza. Io vi do'
la mia parola e la mia sapienza: sono Io che ve la offro, ed
oggi che ricordate nella Chiesa la Medaglia miracolosa,
sebbene il sacerdote non ne faccia menzione, ti dico che
essa è tra quei segni ottenuti per intercessione di Maria al
Padre Eterno per far sì che riceviate sapienza. Ogni
medaglia simboleggia una Goccia dell'Immacolata Concezione:
quelle Acque in cui Io, la Parola, mi sono formato
all'umanità per portare a voi la Sapienza, che vi aiutasse
ad essere testimonianza di una vita fedele e coerente in
adesione a Dio e per edificazione ai fratelli.
Cos'è questa medaglia se non una stilla delle Acque
dell'Immacolata Concezione? Quelle Acque che, trasfuse in
Maria, provenivano, e provengono, dalle Acque creative
dell'Onnipotente dal quale tutto ha origine, ed ha tratto
vita e che, date a Lei, in Lei esse sono il liquido
amniotico santo che ha dato umanità a Me: le Acque della
Tutta Pura, che concepisce nell' Immacolatezza l'Immacolato,
la cui Parola è purezza, è Luce, che vi forma e rieduca
nella Verità. Esse sono le sorgenti native del Creatore che,
se sono state partecipate, vissute, attraversate da Me nel
Grembo della Madre, e si fanno redentive: Acque Santissime
di Maria che s'incontrano, si uniscono con lo Spirito Santo
che le attraversa e si fonde per ridare nascita mediante la
sua Luce ed il suo Fuoco di santità alla vita di grazia ed
alla fede.
Chi porta questa medaglia miracolosa, se portata con
devozione e pregando, è predestinato alla salvezza. Come a
Lourdes essa vi immerge alla sua fonte, nel Grembo di Maria:
vi risana dalle malattie, vi purifica dai peccati, e il
demonio si allontana perché sente in essa il segno
dell'Acqua creativa, redentiva e santificante. Nella
Maternità di Maria si attua una perenne gestazione
dell'umanità: medaglia a medaglia, goccia a goccia, formano
molta parte di queste Acque della Madre nelle quale molti
fratelli per voi verranno immersi; la Madonna li avvolge e
li lava e, per quanto maleodoranti e sfigurati dallo sporco
del male, riacquistano le sembianze dell'impronta
dell'Immagine a somiglianza di Dio. Ti benedico".
▲
28 novembre 2013
"Non temete i dolori, gli sconvolgimenti, gli avvenimenti,
né lo scuotere della terra con le sue prove: Io ci sono!"
"Mia piccola Maria, stasera la santa Parola vi presenta
Daniele, mio servitore fedele, osservante ai Dettami divini,
profondo orante, che aveva conquistato la simpatia, il
benvolere del re, suscitando la gelosia dei suoi nemici tra
i dignitari di corte che, invidiosi, lo accusarono presso il
re di trasgredire le loro leggi umane per adorare il suo
Dio. Il re, seppur a malincuore, dà esito alla condanna nel
far gettare Daniele nella fossa dei leoni in modo che ne
fosse sbranato. Prima però gli disse: "Daniele, se il tuo
Dio, a cui fai appello, vorrà salva la tua vita, ti
proteggerà dai leoni. Il mattino seguente, seppur
angosciato, il re gridò il suo nome: "Daniele!", ed egli
rispose: "Sono salvo! Il mio Dio ha mandato il suo Angelo
perché chiudesse la fauci delle belve e non mi uccidessero".
Daniele darà poi, nel suo elogio. Testimonianza della mia
potenza.
Chi sono, o figli, i vostri leoni, i vostri nemici? Sono i
diavoli, che odiano l'uomo e cercano continuamente di
divorarlo. I vostri nemici sono i suoi seguaci che,
invidiosi del vostro bene, vi accusano e vi avversano; ma Io
vi dico: "Non temete!", per quanto siano le persecuzioni, le
calunnie, i colpi che dovrete subire, se sarete miei
servitori fedeli, ligi alla Santa legge, oranti profondi, Io
sarò la vostra Difesa. Io vi tutelo, vi cingo tutt'intorno
con le mie braccia e vi proteggo dall'attacco, simile a
forti mura che recingono l'intera città. Niente vi verrà
fatto che non sia a vostra santificazione, se vivete la mia
amicizia. Poveri coloro che non mi amano e non mi seguono
perché resteranno indifesi: non avranno mura che li
recingono, e verranno così sbranati dai leoni, uccisi dai
nemici.
Credete in Me! Io sono il Potente, che esorta e dice.
"Alzate il capo, la vostra liberazione è vicina!". Voi mi
direte: "E i martiri, Signore, quelli che per la fede hanno
sacrificato la loro vita e sono stati uccisi…?". Essi sono i
predestinati a seguire le mie orme, a partecipare la mia
Redenzione sino al sangue. Ma quante volte, durante la loro
esistenza, sono stati difesi, protetti, tutelati, in
occasione di pericolo! I loro molti nemici sono stati
neutralizzati sino a quando non è giunto il tempo dell'
offerta, che non è perdita, ma vittoria per la gloria di
Dio.
Non temete i dolori, gli sconvolgimenti, gli avvenimenti, né
lo scuotere della terra con le sue prove: Io ci sono! E se
vivete di Me, della mia Amicizia, Io vi seguo, passo dopo
passo: vi custodisco, do' forza all'agire, confondo i vostri
persecutori sino a smascherarli e sgominarli. Vivete non in
prospettiva di questo mondo, ma in prospettiva della vita
eterna. Non abbiate paura di ciò che vi possono fare gli
uomini, poiché l'umano passa, il mio Potere e la mia
Alleanza resta.
Se giungo a dirvi nel vangelo, delineando i segni degli
ultimi tempi al mio Ritorno finale nei segni terrificanti
del cielo, nello sconvolgimento dei fenomeni naturali che
faranno morire molti per lo spavento, Io vi incoraggio
ancora, dicendovi: "non temete di essi! Io sono con voi!
Alzate la testa, la liberazione è vicina!". Abbiate
piuttosto timore dei leoni che possono gettarvi nella fossa
degli inferi ove i loro sgherri vi sbraneranno per
l'eternità.
Se mi amate e mi seguite, se Io sarò per voi il vostro Padre
e Dio, e se così mi onorerete, Io non solo chiuderò le fauci
dei leoni ma sigillerò la pietra sulla fossa perché non
abbiate a cadervi. Superata la prova di questo mondo, voi
diventerete gli intoccabili, e ove più i leoni?... ove più i
nemici?... Ti benedico".
▲
30 novembre 2013
"La Madonna è fondamentale
nel cammino dell'esistenza del
cristiano; non potete da soli.
Io stesso, nella mia umanità,
ne ho fatto ricorso e ne ho avuto bisogno"
"Mia piccola Maria, ci sono Io ad insegnarti e a toglierti le
erbacce che crescono nel tuo cuore, pur se comprendo
l'oppressione in cui vivi: ti sono vicino. Stasera il
vangelo vi presenta il mio Ritorno, che sarà simile ad un
guizzo di lampo nel cielo, non atteso dagli uomini, come ai
tempi di Noè, sorpresi e impreparati dinanzi al diluvio:
essi prendevano moglie e marito, pensavano ai loro affari,
continuando a peccare. Questo stato di indifferenza perversa
in ogni generazione, gli uomini non si prendono cura al
pensiero del loro ritorno a Me, del mio incontro: vivono i
loro interessi, continuano a fare il male, incuranti del
tempo terreno che ha termine, nonostante, pur oggi, quante
morti premature per incidenti, omicidi, malanni, e giungendo
alla mia presenza lasciando una vita sprecata, e
impreparati.
Io chiedo invece la vigilanza, chiedo di esser desti, simile
a chi tiene la propria casa spazzata ed adorna, sempre
pronta per l'ospite che può giungere. Al mio arrivo Io mi
sentirò ben accolto e vi ricambierò, invitandovi ad entrare
nella mia. Come poter essere vigilanti e desti? Andate dalla
Madonna! Oggi che iniziate a pregare con la novena
dell'Immacolata, andate da Lei: fatevi suoi piccoli bambini,
accovacciatevi come cuccioli accanto alla Madre che vi
ricoprirà nella trasparenza del suo Manto, trasparenza di
bene, di rettitudine di purezza per proteggervi dalle forze
del male, per far sì che ne assorbiate la sostanza.
La Madonna è fondamentale nel cammino dell'esistenza del
cristiano; non potete da soli. Io stesso, nella mia umanità,
ne ho fatto ricorso e ne ho avuto bisogno; quanto più
occorre a voi! Come potete sconfiggere i colpi del nemico,
le tentazioni, le ingiustizie, l'assillo dell'oppressione
del fratello, senza cadere nella stessa misura, e poter
ricambiare ad essi nell' amore che vi comando? Anche ai
sacerdoti lo dico: ai penitenti che a voi ricorrono non dite
loro solo: "Non fare più questo, cambiate in quest'altro, ma
offrite un'ancora di salvezza: l'appiglio di sostegno che è
la Madre Santissima, consacrandoli a Lei, affidandoLe le
loro persone. Lei volgerà il vostro sguardo al Cielo, il
vostro desiderio e la vostra ricerca a Colui che sia
l'atteso, il desiderato, l'Amato. La Madre vi slegherà dai
legami del mondo perché la vostra vita sia santa e lasci
l'impronta indelebile del bene fatto, della rettitudine
della purezza vissuta. Lasciate le vecchie vesti, così come
dice la santa Parola: vecchie, lacere, sporche e
maleodoranti del peccato. Lasciatevi ricoprire di Maria!
Tornerete a Me, al mio incontro, rivestiti della trasparenza
del suo Manto in cui filtra la Luce di Dio. Ti benedico". |
|