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Ave Maria!
1 ottobre 2010
"Teresina ha indicato la piccola via, il segreto, il tesoro
della santità"
"Mia piccola Maria, puoi dare ciò che hai
scritto poiché è ispirato dallo Spirito: è proprio così!
Stasera ricordate la mia Teresina che, piccola bambina,
rimasta infante, pur nella cresciuta statura, ma infante
nell'innocenza del cuore e dello spirito, simile ad una
creatura da poco nata, che si stringe e sorride tra le
braccia della Madre. Dinanzi a tanta piccolezza il Cuore di
Dio è attratto, s'intenerisce. Il Signore non può che
prendere in sé, porgerle Egli stesso la sua natura,
travasare e amarla d'amore caro. Teresina ha indicato la
piccola via, il segreto, il tesoro della santità, la via
diritta che conduce a viverla. Di tutto ne ha fatto
occasione di offerta: le gocce di acqua sporca nel bucato
che le ricopre il volto, la santa pazienza di fronte al
borbottio dell'anziana consorella. Il suo scrigno si è
ricolmato di gemme d'offerta, pur nella sua breve vita.
Imitatela!
É via per tutti. Tutti la possono percorrere; in ogni
momento potete trovare occasione per donare. Ma voi quanto
ne sprecate, oggigiorno, e gli scrigni rimangono semi vuoti.
Imitatela nella piccolezza, nell'innocenza, nel
nascondimento, nella bontà, nella trasparenza d'amore,
simile ad un bimbo che si diletta nel gioco e ne fa motivo
di gioia per il suo Signore. Imitate Teresina, il cui animo
è ricolmo dei svariati colori di tutte le virtù, come quei
fiori che ha amato sulla terra, e ne ha tempestato l'anima
sua. Pregatela perché anche in voi nasca il desiderio di
camminare e percorrere la via piccola, ma di grande santità.
Sono essi: gli umili, i bimbi di cuore, che attorniano il
mio trono, che hanno compreso la Sapienza di Dio, e per
questo sono i miei veri Dottori nella Chiesa. Ti benedico".
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2 ottobre 2010
"Gli Angeli custodi hanno cura di voi
più di un fratello di
carne, più dell'amico più caro"
"Oggi celebrate i Santi Angeli custodi, che sono le luci
accese di puro spirito, che emanano luci in Cielo come in
Purgatorio e sulla terra. Essi vi sono dati a tutela e
difesa, e vi sono posti accanto dal momento del vostro
concepimento sino all'ultimo viaggio; e poi ancora vi
accompagnano in Purgatorio sino ad esservi amici eterni in
Paradiso. Gli Angeli custodi hanno cura di voi più di un
fratello di carne, più dell'amico più caro, poiché essi si
occupano ed hanno preoccupazione della vostra salvezza
eterna. Sono coloro che si fanno intermediari della vostra
vita offerta, presentano l'anima vostra, perorano la vostra
causa, ciò che siete di bene. lo scrigno si apre dinanzi
alla Santa Messa, nell'offertorio, essi procedono e portano
le vostre offerte, donate nella carità e nella preghiera.
Sono puri spiriti che vivono dell'adorazione di Dio, e il
loro compito è condurre a questa adorazione, a farvi
spirito.
Chi può vedere gli angeli se non chi è innocente, il cui
spirito si fa trasparente e si eleva e così, i piccoli bimbi
sorridono loro, ma di essi il ricordo poi si smemora nella
pesantezza della carne. Li vedono i santi, i benedetti, e
quelli che poi in purgatorio, nella loro purificazione, si
spiritualizzano, si rendono puri e così possono vedere i
loro Angeli, sentono le loro esortazioni, godono della loro
consolante bellezza, del loro interesse amoroso. Quanto gli
Angeli vi difendono! Da quanti pericoli vi liberano, da
quali attacchi vi difendono! E come cercano in ogni modo di
indicare, di indirizzarvi per la via del Signore, la via del
Cielo! Sono così mesti quando le anime non ascoltano e ci si
volta da loro, ma essi cercheranno comunque, per l'intera
vita, di spronare al bene. Se perderanno la creatura a loro
affidata con quale mestizia tornano soli al Cielo! Ma quale
gioia, quale letizia, se l'anima con lui vola verso il
Padre, e gliela presenta e dice: "É mio fratello! Tu me
l'hai affidato, mio Signore, a Te lo rendo!".
Oggi non c'è più molta devozione agli Angeli custodi perché
se le preghiere, la devozione, l'amore per essi venissero
maggiorati, quanto più essi potrebbero per voi! Tanto più li
invocate, tanto più essi acquistano potere, forza, speranza
nel guidarvi. Amate gli Angeli custodi! Essi vivono di Dio,
il loro sguardo è fuso a Lui. Ti benedico".
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4 ottobre 2010
"Io ti associo al mio Getzemani, che è per un tempo, ma poi
torna la luce"
"Mia piccola Maria, è tenebra dura, fa male, pare non farsi
uno spiraglio di luce e la fede mancare. Non attenderti,
figlia, che tu sia compresa nemmeno dai sacerdoti. Solo Io,
che l'ho vissuta pienamente, e il tuo padre spirituale può
comprendere. Ecco, Io sono simile all'Angelo che viene a
confortare il mio Getzemani grande. Io vengo a dare luce al
tuo piccolo Getzemani. I sacerdoti cercano di dare una
spiegazione logica, inerente alla fede nella prova, e ciò è
vero. Ma non è per il Getzemani. Esso è l'ombra che invade e
ricopre, e il buio dell'anima che non sente risposta e non
pare avere speranza. Io ti associo al mia Getzemani, che è
per un tempo, ma poi torna la luce e la fede; e quella
oscurità che va e viene serve per dare luce alle altre
anime. Io ho gridato nella lotta, nell'oscurità del
tormento, ho gridato al Padre: "Si allontani questo
calice!", e non subito ho detto: "Padre sia fatta la tua
Volontà!" C'è voluto del tempo di lotta, che mi ha fatto
sudare Sangue, per dare il mio consenso. Io ho guardato al
Cielo con suppliche e grida: un dolore oscuro, che non dava
spiraglio alla speranza, la cui tenebra s'ispessisce e non
fa intravedere luce, ne copriva ogni forma di risurrezione,
e si fa lotta che fa sanguinare, alla cui vittoria torna il
chiarore e la fede piena, ma non si può comprendere se non
la si vive.
Stasera voi ricordate il mio Francesco, il menestrello di
Dio, che cantava inneggiando lodi all'Altissimo, verso il
Cielo, e piangeva amare lacrime per il mio dolore, per il
mio amore non amato, per il peccato degli uomini. Egli si
impasta nella terra, si immerge nella terra, la ama, ne fa
parte perché la terra s'innalzi a Dio. Francesco si immerge
nel Creatore e nella natura creata, ed ogni sua creatura. In
essi abbraccia di nuovo l'amore e l'amicizia con il
Creatore.
Dal Paradiso Francesco piange lacrime sui suoi francescani,
che non rispecchiano più l'abito; quasi non viene da molti
indossato, mentre il suo saio era lacero, sporco,
rattoppato, per indicare il suo sofferto cammino, la povertà
di sé, la povertà della materia che innalza allo Spirito, il
distacco da tante sovrastrutture, da tanti agi che
allontanano, mentre più si è poveri tanto più ci si
arricchisce dei doni del Signore.
In Cielo Francesco viene immerso nell'adorazione con lo
sguardo proteso al trono di Dio. Ma rimane con lo sguardo
basso dinanzi alle anime dei beati che accorrono, così
numerose, per venire a lui e arricchirsi delle sue virtù,
delle sue bellezze, e Francesco lascia fare, sorridendo.
Egli prega e intercede per la terra, per un mondo che
s'incontri con il suo Creatore, non solo nell'abbraccio
dell'ecologia, ma di un'ecologia dell'anima che prima si
riconcilia, si purifica con Dio e prima vivrà di conseguenza
l'ecologia, l'amicizia e l'alleanza con una natura umana
purificata e casta. Ti benedico".
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5 ottobre 2010
"Richiamo particolarmente i sacerdoti, i religiosi… quanto
attivismo!"
"Stasera nel Vangelo ancora Io richiamo alla contemplazione,
all'adorazione, all'unione intima con Dio. Non mi stancherò
di dire e richiamare a questo, dato che a chi potete
chiedere l'amore se non a Colui che è l'Amore? Chiedere lo
Spirito a chi se non allo Spirito? Chiedere di vivere le
cose del Cielo se non al Cielo stesso? Chiedere le virtù,
ciò che è buono e amabile e poterlo vivere, se non a chi è
la Virtù, l'Amabile, ed è Buono? Gli uomini dicono: "questo
noi lo sappiamo!" e perché allora poi non viene fatto? Io
vedo tanto affanno, tanto correre …verso cosa? Se poi questa
corsa per tutti si arresta, o per una malattia, o per un
incidente, o per la morte che viene con il suo tempo; e cosa
vi portate dietro? L'affanno? Le cose, i beni per cui tanto
avete corso e penato e che dovrete lasciare?
"Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per troppe cose!
Maria si è scelta la parte migliore". Richiamo
particolarmente i sacerdoti, i religiosi… quanto attivismo!
Quanta priorità all'attività umana, pur se a fin di bene.
Come Iddio divenga spesso solo la motivazione che li
giustifica, che li tiene nel cammino; ma ne hanno snaturato
il senso, la cui priorità, che santifica e benedice, non
viene vissuta; e per questo, l'opera umana si fa arida, si
secca, non porta raccolto. Richiamo pure le famiglie, pur se
il loro agire è più comprensibile e giustificato; ma anche
ad esse, alle famiglie cristiane, Io chiedo una più intensa
unione a Dio, che si faccia più profonda, vissuta; che non
si contentino solo di qualche preghiera serale o della sola
Messa domenicale. Si facciano ferventi nell'orazione e
nell'adorazione: le loro preghiere scenderanno come
benedizione sulla figliolanza, e li accompagna nel cammino.
Iddio può giungere ove voi non potete, compie e dà vita a
ciò che potete, benedice e santifica l'opera, pur buona, che
compite. Iddio aiuta, allarga gli orizzonti che si fanno i
suoi. I vostri passi e le vostre mani si fermano al poco
spazio che potete percorrere, mentre il Signore lo dilata
nelle sue misure. Abbiate fede, imbevetevi del mio Sguardo.
Date il primo passo al Signore, la primizia del vostro
agire. Unite il cuore al Cuore mio, e allora l'amore dello
Spirito Santo viene e feconda; e vi nascerà la Volontà sua,
la Carità che è di Dio. T benedico".
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6 ottobre 2010
"Quanti solo nella preghiera si sono santificati!! Come San
Bruno"
"Stasera nella Sacra Parola viene detto a Pietro: "Se tu che
sei giudeo non vivi da giudeo, come puoi aiutare i pagani a
farsi giudei?". Così Io dico a voi: "Se voi che siete
cristiani non vivete da cristiani, come potete aiutare a
convertirsi i lontani, gli atei, i miscredenti, a vivere il
cristianesimo?". …Dalla preghiera! La preghiera è canale
comunicante tra voi e Dio, attraverso cui passa il respiro
dello Spirito. Se pur dite: "Io credo!", ma poi non si
prega, è un cristianesimo morto: non ha ossigeno nell'anima,
non respira! Quanti solo nella preghiera si sono
santificati!
Come San Bruno, di cui ricordate oggi. I miei
Santi si allontanavano, eremiti, per vivere la preghiera e
unione a Dio. La loro preghiera dava benedizione alle opere
dei fratelli, ardore ai cuori, conversione alle coscienze,
dava luce. Molti diranno: "Ma è noioso!... è ripetitiva, si
ripetono le stesse frasi!...". Figli miei, tutta la vita è
una ripetizione degli stessi atti: mangiate ogni giorno, ma
non ve ne stancate, fate le stesse carezze quante volte ai
vostri bambini, e quante volte ripetete le medesime frasi
affettuose a chi amate! Quando si ama non ci si stanca, e la
preghiera è il motore che ravviva ed evolve l'amore, che ne
dà continuazione, evoluzione, nascita, crescita. La
preghiera è il grembo che feconda alla mia Vita. Per questo
vi invito: Pregate!
Ti benedico".
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7 ottobre 2010
"Nel Rosario la Madre Santa si fa presente e porta a voi la
pace"
"Mia piccola Maria, ravviva la speranza, ravviva la
speranza! Il demonio, tramite tanta oscurità, cerca di far
perdere la speranza, mentre su tutti Io mi riverso e sono
vittorioso.
Sara per cui preghi sta andando verso il Cielo. Stasera nel
vangelo ancora vi esorto alla preghiera. Pregate! Così come
vi dico: se un amico, venendo di notte, importuna e continua
a bussare, il padrone di casa scenderà per aiutarlo. Vi
dico: se non lo farà per l'amicizia, lo farà per
l'invadenza, per il persistere del suo bussare, per
l'insistenza. Quanto più quindi alla vostra perseveranza
Iddio opererà in voi! Voi direte: "Signore, è molto tempo
che io prego e non ho ricevuto quella grazia tanto chiesta,
non ho avuto quella conversione, o la guarigione. Io vi
rispondo: "Figli miei, voi misurate nel vostro tempo, nei
giorni, e negli anni vostri. Dio ha il suo tempo. Ma nella
vostra perseveranza c'è la santità, e nella preghiera voi
già venite esauditi nella vostra sussistenza. Tutto nasce da
Dio e dalla preghiera che si unisce a Lui. Voi vivete per
essa, per la vostra orazione e per quella altrui, anche
quella proveniente di altre religioni purché fatta di cuore
e autentica.
Io formo ogni giorno: do il sole, e la notte con il suo
scorrere, do alito al vostro respiro, pensiero alle vostre
menti e battito al cuore, do agire alla vostra opera e ogni
mezzo di sostentamento, eppure non ve ne avvedete: tutto è
per voi ovvio e scontato. Senza di Me non c'è più sole, né
acqua, né amore, né vita. Io sono presente e già rispondo
alla vostra preghiera.
Ancora, in questo giorno che ricordate la Madonna del Santo
Rosario, Ella vi invita ad usare questo mezzo d'orazione,
che è un'arma potente presso di Me e potente contro il
diavolo che la teme, e fa di tutto per farla boicottare. La
Madonna con il Rosario si fa cordicella che vi tiene uniti a
Sé, mano nella mano, nell'intercalare dei rosari. Ella vi
conduce ad incarnare la Santa Parola per far sì che con Lei
giungiate al Regno della salvezza, alla nascita di Cristo in
voi. Nel Rosario la Madre Santa si fa presente e porta a voi
la pace e lo Spirito; e quante guerre verrebbero debellate
alla sua recita, quante tentazioni allontanate, quanta
verità e luce diffuse, quanto amore vissuto! Maria vi
riforma, con esso, alla vita di Dio e vi tiene legati alla
sua protezione e difesa.
Ah, se tutti i sacerdoti lo amassero e lo recitassero ogni
dì e pregassero così nei seminari o all'inizio prima delle
Sante Messe, o raccolti insieme con la corona nelle
famiglie! Quanta luce, quanta pace, quanto spirito
scenderebbe! E i molti problemi che così vi affliggono, così
difficili da districare, Lei, la Madre, li scioglie come la
cera dinanzi al suo calore. Voi, tra i tanti, dite: "Ma noi
vogliamo pregare ma non con il rosario!...". Pregate voi,
figli miei! Ognuno che lo vive, lo ama, lo prega, unisce
coloro che sono lontani nello sgranare dei suoi grani,
nell'intercedere con le Ave Maria per molte anime, al Cuore
della Madre, che se ne prende cura per condurle alla
salvezza. Ti benedico".
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8 ottobre 2010
"Molti ritengono Dio autore dei tanti mali, l'autore di
carestie…"
"Mia piccola Maria, Io sono la tua difesa, la tua
protezione. Io sono il Custode che ti ricopre. So che ciò
che è carnale e concreto consola e dà una realtà fattiva, ma
tu sai, pur non vedendo, nella tua fede, che Io ci sono e
sono con te nel vivere e nel combattere la tua prova.
Stasera nel mio Vangelo vengo accusato di far le opere e i
miracoli per intervento di satana. Ancora oggi molti
ritengono Dio autore dei tanti mali, l'autore di carestie,
di guerre, di violenze, di terremoti e cataclismi, ed Io
torno a dirvi: non è Dio che compie questo, ma satana.
Satana vi vuole distruggere e usa il potere che viene dal
peccato dell'uomo, usa la fragilità e le cattiverie degli
uomini per condurre alla disperazione e alla perdizione.
Iddio è con voi. Io ho sconfitto satana, ma c'è bisogno
della vostra opera, del vostro intervento: che entriate nel
mio esercito e vi poniate a battaglia contro il male. I miei
cristiani dicono di seguirmi, ma Io sono a capo di un
esercito inerme, flaccido, accidioso; così pochi i valorosi
che affrontano anche a riscatto della propria vita, che si
pongono coraggiosamente ad affrontare con Me le battaglie
del bene. Iddio vi ha donato tutti i mezzi per la
sussistenza e per essere creature libere, vi ha indicato
quale la via da seguire per avere libertà e pace, si pone
con i figli nel cammino ed offre Sé stesso, ma ci vuole il
vostro combattimento nei mezzi che vi ha dato: nella
preghiera, nei Sacramenti, nella carità operosa; ma quanti
in verità la vivono?
Mentre egli, l'iniquo, corre, non si
ferma, opera continuamente schizzando e intossicando ovunque
con il suo veleno, corrompe e suggestiona nel male, e l'uomo
gli va dietro, non pone resistenza. Quando una casa è ben
custodita, come dice il vangelo, è casa a difesa in Dio, il
demonio non potrà scardinarla, ed anche se posti nella prova
e nel dolore sarete vittoriosi! Se c'è questo
sconquassamento nelle famiglie e il demonio è entrato a
dividere, ove è la preghiera comune? Ove il ricorrere alla
difesa del Signore? Voi dite: siamo rimasti soli a pregare!
Io dico: pur se è rimasta un'unica vedetta fedele, che
scruta l'orizzonte alla mia ricerca, e se siete rimasti
simili all'unico soldato in difesa alla protezione della
vostra casa, anche se vedete i figli morire a questa vita
dopo un rincorrerla nel male, le vostre preghiere, la vostra
battaglia, il bene e l'amore operato in loro difesa, li
accompagnerà al mio giudizio, e questa battaglia, operata da
voi, farà così gran luce da accecare satana; ed Io dirò:
"Figlio, vuoi venire da Me? Sei dalla mia parte?". Io vi
dico che accoglieranno. Ti benedico".
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10 ottobre 2010
"Io vedo la lebbra che colpisce lo spirito dell'uomo che ne
è invaso"
"Mia piccola Maria, quel che ascolti durante la Santa Messa
avrai la grazia di poter ricordare serenamente anche a casa.
Chi è che canta, chi è riconoscente, chi inneggia e dà lode
a Dio perché riconosce, come dono, ciò che ha e vive, che
sono i benefici del Padre celeste, che vi fa sussistere? Chi
sa rispondere con un cammino di preghiera e amore nella
riconoscenza e nel ringraziamento? Chi è umile, che ha un
cuore piccolo, sa essere grato e ringraziare: nel suo
percorso di lode e gratitudine ricambia con sacrifici
d'amore, e in questa offerta c'è già tracciata la via alla
santità.
Naaman il lebbroso si bagna nel Giordano, secondo le
indicazioni del profeta, sette volte, e viene in esso
risanato completamente, e per questa guarigione fa sacrifici
di ringraziamento all'unico vero Dio. Il Giordano
rappresenta il santo Battesimo, le acque sante della madre
Chiesa, i suoi Sacramenti che vi daranno guarigione e vi
saneranno dalla lebbra del peccato. Esso prefigura tutto
ciò, dato che nelle sue acque entrerà la benedizione della
Persona del Cristo. Oggi la lebbra non è che relegata a
pochi abitanti della terra, e per chi ne è colpito nel suo
penare c'è già, mediante essa, un percorso di purificazione
e di guarigione spirituale per la vita eterna.
Io vedo però la lebbra che colpisce lo spirito dell'uomo che
ne è invaso, una lebbra, al mio sguardo, che lo ricopre con
le sue piaghe aperte e purulente; infatti è impossibile a
sentirne il fetore, …monchi perché ne viene spezzata e resa
storpia l'anima e spesso l'interezza dell'uomo nel corpo
come nella mente. Cosa devo fare dinanzi ai lebbrosi di
questa lebbra, che a voi spesso rimane nascosta, ma così
palese ai miei occhi? Devo averne ripudio e allontanare,
distaccarmi o averne pena? Io chiamo, chiamo e invito a
venire a Me, così come sono venuto a curare e dare santità
ai dieci lebbrosi, richiedendo che vadano dai sacerdoti
nella Casa di Dio. Così oggi vi richiamo a ricorrere alle
acque dei miei Sacramenti per far sì che veniate sanati.
Iddio può in essi dare guarigione fisica e spirituale. Vi
invito a deporre voi, che vi immergete in esse, i vostri
cari, coloro che portate nel cuore, i lebbrosi che conoscete
di deporli attraverso di voi nelle acque del Giordano ove Io
sempre attraverso e benedico, ove la mia pietà è infinita.
Ti benedico".
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11 ottobre 2010
"Il Concilio non ha seguito, in pieno,
il programma e i
desideri posti dal Papa"
"Mia piccola Maria, sono proprio con te, accanto a te.
Nessuno ti può capire come Me, nessuno ti ama come Me.
Nessuno come Me può comprendere le profondità del cuore
umano e scrutarne le viscere, ed Io ti conosco in ogni più
intima fibra. Dato che ognuno ti parla e agisce secondo i
propri schemi e le proprie vedute umane limitate.
Oggi ricordate Giovanni XXIII, il mio Giovannino dal cuore
buono, che tanto ha cercato però di celare, con una certa
austerità di compostezza, la sua fanciullezza d'animo che in
privato tutta in Me traspariva ed esternava. Quanto egli si
è piegato per cercare di uniformarsi alla vita e le
condizioni dell'alta gerarchia della Chiesa con i suoi
schemi! Con quale auto disciplina, per mio amore, si è
sottoposto Giovanni, che avrebbe desiderato fare l'umile
parroco di campagna per aiutare i poveri, i malati, i
semplici simili a lui. Con quanto sforzo ha cercato di
aderire ai programmi e alla vita della gerarchia
ecclesiastica e carità vissuta. Per ispirazione dello
Spirito Santo egli volle, mediante il Concilio, aprire ad
una Chiesa che si facesse più profonda, autentica e aperta,
ma il Concilio non è stato effettuato, non ha seguito, in
pieno, il suo programma e i desideri posti dal Papa (*). Con
quale dolore ne ha preso coscienza! E ha offerto la sua vita
per la Chiesa.
Il Concilio Vaticano II, pur essendo voluto dallo Spirito
Santo, non ha seguito pienamente le direttive del Papa e non
ha posto argini, non ha posto difesa e muraglia perché non
vi entrassero le volpi, i corvi e i serpenti con i loro
errori, che grandemente hanno portato tanto errare
dell'agire umano, pur nelle sue cose buone, nella
Chiesa (**). E l'oscurità vi è penetrata con il suo
fumo (***).
Dovranno giungere i nuovi tempi, quando la Chiesa purificata
da essi, vivrà pienamente ciò che il Concilio Vaticano II
doveva essere, seguendo la guida propagata da Giovanni XXIII
e dai Papi che lo hanno susseguito, essendo i voleri del mio
Cuore. Ti benedico".
(*) É risaputo che il programma preparato dal Papa venne
bocciato nella prima seduta conciliare e ne venne proposto e
approvato un altro
(**) Soprattutto nel dopo Concilio
(***) Papa Paolo VI nell'omelia "Resistite fortes in
fide" del 29 giugno 1972, chiedendo di essere ascoltato come
se parlasse S. Pietro stesso, disse di avere la sensazione
che "da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel
tempio di Dio". E specifica che cosa intende per "fumo di
satana", cioè "il dubbio, l'incertezza, la problematica,
l'inquietudine, l'insoddisfazione, il confronto…Si credeva
che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per
la storia della Chiesa. É venuta, invece, una giornata di
nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza"
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17 ottobre 2010
"Non vi stancate di pregare, siate perseveranti!"
"Mia piccola Maria, da quanto ti attendevo, e finalmente sei
giunta! Il più felice di questo nuovo incontro sono proprio
Io, figlia mia. Non ti allontanare da Me, mia diletta!
Proprio il distacco vuole il demonio, il far sì che tu non
abbia a vivere questa intimità di preghiera e di fusione con
il tuo Dio, a tu per tu, la preghiera più fruttuosa.
Pure oggi la mia Parola vi invita fortemente alla preghiera:
Mosè con le braccia elevate si rivolge al Padre celeste per
avere la sua protezione e forza per vivere la battaglia
contro il nemico. Egli è vincente quando le braccia
rimangono alzate e intercedenti, mentre perde quando si
stanca e decadono, per questo ha bisogno dell'appoggio
altrui per rimanere proteso verso l'alto.
Perché questo mondo decade in tanta violenza e non riesce a
sconfiggere il male, a vincere nelle sue battaglie? Perché
non c'è preghiera; la preghiera che intercede presso Dio,
l'unico che ha il potere e la forza di debellare il male e
sconfiggerlo, e i pochi che pregano spesso si stancano, dato
che non hanno altri che li sostengono nella loro orazione.
Nel vangelo vi esorto, continuamente vi invito: "Non vi
stancate di pregare, siate perseveranti! La perseveranza
viene premiata". Chiedete allo Spirito Santo, invocate lo
Spirito Santo, che è Persona, e così come il Padre ha un
Cuore, Gesù Cristo ha il Cuore, così lo Spirito, ed Ognuno
dà ciò che possiede, le sue ricchezze e ciò che è. E lo
Spirito Santo vi darà la fortezza, la perseveranza, la
santità alla preghiera; lo Spirito vi rivestirà di Sé.
Dove sono i presupposti per l'orazione per far sì che lo
Spirito agisca e sia fruttuosa, nell'umiltà e nella verità?
E la Verità è figlia dell'umiltà; esse vi danno le fiducia e
la confidenza che rendono la preghiera potente presso Iddio.
Potete così pregare con il cuore nel colloquio con il Padre
vostro e la Madre vostra, inneggiando nella lode, come nella
meditazione della mia vita: il Vangelo, i miei sacri
Misteri, partecipando ai miei dolori, meditando la mia Santa
Passione e partecipando alla Santa Messa, nell'adorazione,
ne ricevermi nell'Eucaristia, quando uniti siamo un
tutt'uno, che nell'intimo si sviscera e non può che
ascoltarvi.
Come è preziosa la preghiera nel ringraziamento alla
Comunione! Quali grazie, e come viene sprecata! La preghiera
è l'alito di Dio che vi entra dentro. Egli alita il suo
Spirito e vi rende santi, vi dà ciò che Egli è, vi difende.
Se non c'è preghiera vi fate case vuote e in esse:
disabitate, non armate e non protette, entrano i diavoli che
sono simili a piccoli esseri, mostriciattoli, corpuscoli che
sono infiniti di numero, e possono entrare e portare il loro
male, il loro veleno, che come un cancro dilata e infetta.
Ed ecco che l'uomo, pur nella sua apparente normalità, non
può farcela a resistere a tanta forza che lo spinge alla
malvagità, che lo conduce a commettere ogni forma di ferocia
e violenza.
Pregate, pregate nel vero e con il cuore! Quanti problemi
che gli uomini non possono risolvere da soli e sconfiggere
tanti mali, solo orando nell'unione con Dio, tutti si
districano. Se l'intera umanità nella sua preghiera, sia
personale che comunitaria, si unisce nell'orazione con le
mani alzate all'Altissimo, Iddio vi risplenderà con la sua
Verità. Ti benedico".
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18 ottobre 2010
"Stasera voi ricordate il mio Luca, uomo di grande
intelletto"
"Mia piccola Maria, Io entro nell'anima e vedo presenti,
dinanzi a me, le intenzioni e le condizioni dell'anima e, se
autentica e in Grazia, Io già opero, già sano, e vado nella
mia benedizione; mentre per chi è nel male: peccato si
aggiunge a peccato e l'oscurità si fa più fitta e non c'è
opera.
Stasera voi ricordate il mio Luca, uomo di grande
intelletto, di grandi doni naturali e capacità, alle quali
ha corrisposto nei suoi talenti per magnificare Dio. Uomo di
misericordia e accoglienza, egli medico e anche ricercatore
della scienza del tempo nello studio del corpo umano, nella
ricerca di conoscenza per le cure alle creature. Quante
file, alla sua porta, di infermi, alle cui cure si è
dedicato per sanare e sostenere, con tutti i mezzi e secondo
le possibilità del tempo.
Uomo di intelletto che molto ha scritto di Me; molti sono i
trattati, oltre al Vangelo e agli Atti degli Apostoli, ma
che sono però andati perduti. Uomo d'arte e anima nobile che
del suo ingegno ha usato per dare volto, per descrivere e
dare magnificenza alle bellezze delle cose di Dio.
Ricercatore profondo che analizza, indaga, e va alla ricerca
della mia storia tra coloro che mi hanno conosciuto e
possono testimoniare direttamente di Me: un giornalista,
potreste dire, d'oggi! Egli soprattutto indaga e chiede alla
Madonna, un intreccio, un'unione e un'amicizia profonda, e
Lei doviziosa molto racconta di Me: di tanti episodi, che
egli raccoglie ma di cui solo i più importanti, i più
significativi, sono riportati e ricordati. Dalla Madonna
Luca acquisisce e assimila sempre più il suo Cuore di
Misericordia e la Carità.
É il testimone che vuole far conoscere l'umanità di Dio, Dio
che si fa uomo, che ha bisogno e viene concepito in un
grembo materno, che nasce e vive la sua infanzia di Bambino
alle cure di una Madre e un Padre, solleciti e amorosi. Luca
si va formando, nel suo crescendo di percorso, alla ricerca
dell'interiorità dei sentimenti che ha vissuto Cristo perché
voi possiate recepire la Misericordia, la Carità, l'Amore
che traspare dai suoi scritti e, tramite i quali, vi chiama
a conoscere e a vivere. Luca si dona; la sua vita è un dare
continuo sino alla morte, un martirio per la sua fedeltà al
cristianesimo, all'affermazione del Regno. Egli si offre al
Padre proprio perché venga amata e vissuta la sua
Misericordia e la sua Carità dai cristiani e dal mondo
intero. Ti benedico".
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19 ottobre 2010
"É la Passione che fa risorgere!"
"Sii fiduciosa, che tutto si compie! Da questo libro nasce
tutto il resto. É il mio libro, che nasce e prende vita dal
mio Cuore divino, che dona la sua Parola mediante
l'Eucaristia, ove il soffio dello Spirito rivela i suoi
desideri; ma è anche tuo poiché è impastato e formato dalle
tue lacrime, dalla tua sofferenza e dalla tua attesa.
Oggi voi ricordate il mio San Paolo della Croce, uomo
crocifisso, che ha pianto tante amare lacrime sulla mia
Santa Passione perché fosse annuncio della mia Croce,
fondando una famiglia che ricordasse il mio dolore e il
valore di esso. Oggi chi comprende il senso della propria
croce? La mente dell'uomo è annebbiata dal torpore del
nemico, e non comprende. Io vi chiedo di essere desti:
dovete pregare! La preghiera vi tiene desti, vigili, vi
aiuta a vivere la croce, a capirne il senso, a valorizzarla
in Me.
San Paolo indica la strada nella meditazione della mia
Santissima Passione. Solo guardando alla mia Croce,
meditando e piangendo sui miei dolori, voi potete accogliere
la vostra e farla santa. Non c'è risurrezione senza
Passione, prima la mia e poi la vostra personale. Oggi si
vuole fare subito un salto alla Risurrezione anche nella
Chiesa ove viene celebrata in funzione solo di essa, che è
suo fine; ma non vi può essere Risurrezione se non si vive e
se non si celebra il passo della Passione. É la Passione che
fa risorgere! La Chiesa si pone oggi in un continuo
festeggiamento e dimentica ciò che Io sono e con il quale ho
vinto, ed è la Croce! Nella preghiera alla Croce la vostra
mente si snebbia ed entra la Sapienza della Croce; la luce
degli occhi la riconosce, il cuore l'ama e ne dà valore. Voi
la potete vivere. Ti benedico".
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20 ottobre 2010
"Prossima è la nascita di una generazione nuova"
"Mia piccola Maria, stasera Io annuncio e grido: "Guardate
i segni del tempo!", e riconoscerete che è giunto, è
prossimo il parto, così come conoscete i segni del tempo che
cambia con le sue conseguenze, sappiate guardare i segni,
gli eventi che si fanno più dolorosi, che comportano sempre
maggiore sofferenza. Siete nel travaglio del parto e sempre
più si maggiora la sua pena e i suoi dolori, dato che
prossima è la nascita di una generazione nuova.
Come già la Madre mia, quando è prossima la mia Nascita, si
racchiude tutta in Dio, si chiude nella preghiera, s'assorbe
alla sua estasi. Io vi invito continuamente a riconciliarvi
con il Giudice, finché siete nel percorso della vita, perché
non abbia poi a chiudervi in prigione. E chi è il Giudice
supremo se non Dio Padre? Tornate a Lui perché ci sia
nascita della Grazia in voi. Rifugiatevi, riallacciate
l'Alleanza perduta, riconciliatevi con la Santa Confessione,
unitevi ai Sacramenti. Convertitevi, e il debito molto sarà
condonato.
Ma chi ascolta? Se ci fosse questa riconciliazione la
nascita diverrebbe un lieto evento, esente da tanto dolore,
ma se la durezza permane e il mio richiamo inascoltato, la
sofferenza del parto sarà grande, dato che il peccato non è
stato riscattato; e per salvarvi c'è bisogno di lavaggio, di
purificazione da esso: non si può entrare con l'abito sporco
nel Giardino dei giardini, e per questo, se si cade nel
burrone degli inferi non basterà la terra, ci vorrà la
prigione del Purgatorio, che è dura, figlia mia, molto più
dura del penare terreno, ed Io cerco insistentemente, con
Cuore accorato, con inviti d'amore e timore, di
risparmiarvela. Riconciliatevi a Dio!
Il Purgatorio è prigione dal quale non si può uscire se non
si è pagato sino all'ultimo debito e l'abito si sia fatto
degno e puro per entrare nel Regno. Ad ognuno la sua pena
secondo il peccato e le conseguenze, che non sono
dimenticate, e l'attesa è spesso lunga, per la nascita
eterna. Riconciliatevi oggi, e aiutate i fratelli nella
Riconciliazione alla Misericordia mia, e il debito verrà
riscattato nel mio Sangue; molto vi verrà condonato. Ogni
figlio che ritorna è nascita alla mia vita. Ti benedico".
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21 ottobre 2010
"Non sono venuto sulla terra per portare la pace, la pace
umana"
"Mia piccola Maria, Io sono con te e t'amo così come sei.
Stasera Io grido nel Vangelo: "Sono venuto per portare il
fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso!". E
qual è questo fuoco se non il Fuoco dello Spirito Santo, che
arde nei vostri cuori e che, se tutti lo vivessero,
porterebbe a vivere le cose di Dio, e con esse la salute e
la gioia? E come potete accendere questo Fuoco se non in una
fede che è autentica, che testimonia nel Vangelo la sua
fedeltà? La fede non può essere vissuta superficialmente; ma
per lo più costa lotta perché sia verace.
Non sono venuto sulla terra per portare la pace, la pace
umana, quella del mondo, che è falsa ed fatta di
convenevoli, dei bei modi, dell'accoglienza del compromesso,
pur di non aver noie e problemi, pur di vivere la propria
pace. Chi segue Cristo partecipa alla sua Persona, e ciò
comporta persecuzioni e lotte anche all'interno della
propria casa, e questa adesione, quando è sincera, porta
divisione e combattimento. L'adesione a Colui che è l'Unità
è superiore e, seppur porta divisione con la terra, con i
fratelli, la vostra fedeltà conduce a congiungersi a loro
anche se dopo la vita, all'unione in Cielo. Dio vi chiede di
esser forti, di non piegarvi al mondo: non si può
accondiscendere e piegare la legge divina, che è Verità e
vero Bene, che è suprema, e supera al compromesso con
l'umano, che la vuole rendere più adeguata ai suoi bisogni,
ai suoi istinti.
Ma è l'uomo che deve far violenza a sé stesso per rendersi e
amalgamarsi al Signore iddio, che è il Bene, il vostro Bene.
Voi dovete prima di tutto lottare con voi stessi per
rendervi più simili al Signore, e poi anche tra i vostri
cari essere forti e veraci. Non può una moglie, o viceversa,
per contentare il marito e vivere la sua pace, adeguarsi a
lui che chiede di non vivere la fede e di non partecipare ai
Sacramenti. Non può una madre o un padre adeguarsi, per
compiacere il figlio, ad una situazione di peccato, o per
un'amicizia, accogliere e fare ciò che è contrario e iniquo
alla Legge di Dio. Non può nemmeno una madre aderire al
figlio se omosessuale, accettare la sua situazione: deve
accoglierlo, amarlo, offrire tutte le armi che il Signore
Dio ha dato per salvarlo, ma non aderire al suo peccato per
il timore di perderlo umanamente. La sua unità a Dio
congiungerà il figlio a lei, e un giorno alla madre nella
Verità. Perché, figli miei, la sua adesione porta una falsa
pace, una falsa quiete, ma che porta a dannazione. Questa
battaglia, questa sua forza, che si unisce a Me invece
conduce a riscatto e salvezza.
Figli miei, di fame si può morire, di sete, se non vi
abbeverate e nutrite, se non prendete più sonno. Ma non si
muore per non cedere ai propri istinti di qualsiasi tendenza
siano. Molti dicono: " Poveretti, sono nati così!...".
Ebbene per il Regno dei Cieli si può vivere da eunuchi: c'è
la castità, e il sacrificio, che a tutti è richiesta al di
fuori del matrimonio. Il Signore offre i mezzi mediante la
preghiera e i Sacramenti e aiuta la creatura a vivere il
meglio di sé. Dio li unisce a Sé perché sappiano amare di un
amore che è suo, ed è autentico. Ti benedico".
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24 ottobre 2010
"Quanto fariseismo anche nella Chiesa, quanta boria e
tracotanza!"
"Mia piccola Maria, Io vengo in te anche per farti
compagnia. Sei la mia sposa, e anche quando la tenebra si fa
più oscura e pare che Io non ci sia, che non mi avverti, Io
ci sono. Sono sempre con te! Il mio sguardo si abbassa e si
rivela ai piccoli, ai poveri, ai bisognosi, anzi in essi Io
sono. Dinanzi ai tracotanti, alla boria, lo sguardo di Dio
si volge altrove, mentre si riversa nel suo amore e nella
sua misericordia agli umili. Chi è buono? Chi è giusto? Chi
è santo? Solo Dio è buono, giusto, e santo; gli uomini sono
sempre peccatori. Pure i benedetti nella vita, che si sono
poi santificati, hanno sbagliato, hanno fatto i loro errori,
ma nella loro umiltà hanno riconosciuto la pochezza di sé e
il bisogno di Dio. Alla sua Persona hanno fatto
continuamente ricorso; la loro povertà, la loro piccolezza,
che riunisce a Cristo, li ha continuamente lavati,
purificati e santificati.
Stasera nel Vangelo Io metto in evidenza quest'atteggiamento
dinanzi al fariseo che, ritenendosi giusto, prega nel suo
orgoglio, mentre Io guardo e ascolto il pubblicano che, in
fondo alla Casa del Padre, si riconosce peccatore e non ha
l'ardire di alzare gli occhi. Costui viene giustificato.
Figli miei, quanto fariseismo anche nella Chiesa, quanta
boria e tracotanza! Ci si riconosce giusti e sapienti poiché
hanno conoscenza e cultura, ma il loro cuore quanto è
lontano da Me! Invece Io mi protendo con tenerezza e
veemenza di misericordia ed accolgo la preghiera della
vecchina ignorante, ma che ancora in ginocchio mi prega con
amore. Questa creatura supera, dinanzi a Me, i tanti
teologi, pure di fama mondiale nella Chiesa, dato che il
Signore Dio vostro è attratto da ciò che è amore, e l'amore
è vissuto nell'umile. É l'umiltà, la povertà, il
riconoscersi bisognosi di Dio, che vi salva, perché peccate.
Oh, ciò viene detto con le parole, ma l'animo non lo vive.
Quante sorprese avrete in Cielo, figli miei! Vi sono entrati
gli omicidi e le prostitute perché hanno riconosciuto il
male compiuto e si sono pentiti e riscattati in Me, e ciò
perché nel pentimento e il riscatto c'è l'umiltà,
l'affidarsi al Padre, e le lacrime che lavano. In Paradiso
non troverete i superbi, mentre negli inferi ci sono anche i
vergini, ma non troverete un umile!
Chiedete alla Madonna, figli miei, che ha vissuta
l'eccellenza dell'umiltà, che si è fatta Madre, come la
terra, di tutta l'umanità, Grembo che ha formato Cristo e i
cristiani, poiché si è abbandonata tutta nel Padre
Santissimo, ritenendosi così poca cosa nella sua povertà di
creatura umana. In tanta umiltà, in questo abbandono, in
questa fede, Iddio ha compiuto in Lei cose grandi; così con
voi, figli, nella vostra povertà di piccoli, Dio compirà
grandi cose. Ti benedico".
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25 ottobre 2010
"Il libro viene a portare luce, e quanti ne libererà dal
demonio"
"Figlia mia, questo libro nasce anche dalla tua vita di
sofferenza e attesa, dato che ci vogliono lacrime e
suppliche non solo per la salvezza della tua persona, ma di
molti e ci vuole il tempo di pena nelle lacrime e suppliche
che vengano ad ammorbidire e cambiare tante durezze così
dure.
Anche stasera nel Vangelo Io do salute ad una figlia
d'Israele che da 18 anni soffriva curva e non solo: a quante
cure mediche e ricerche si è sottoposta, ma quante lacrime e
suppliche a Dio Padre per chiedere la sua guarigione, che
non poteva avere cura poiché il diavolo la rendeva curva, si
era posato sulla sua groppa per schiacciarla. Come mai tanta
attesa alla sua guarigione? É stata per la sua santità nelle
sue lacrime e suppliche; la sua sofferenza ha provato la
fede e ha salvato per mezzo di lei, dalla schiavitù del
diavolo, quanti figli d'Israele in quegli anni; e perché ha
dato modo di dar gloria a Dio con un miracolo che risuona ai
giorni vostri.
Ugualmente tu, figlia mia, questa attesa di una vita
sofferta per il libro che nasce, anche da questa pena
provata in tanti anni. Il libro viene a portare luce, e
quanti ne libererà dal demonio, dalla sua schiavitù,
portando luce alle menti, al cuore, alla vita! Ti benedico".
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26 ottobre 2010
"La Madonna lavora la farina, la fa lievitare con i suoi
ingredienti
perché cresca e la forma ad un pane
caldo,
buono, fragrante per nutrire"
"Mia piccola Maria, mi riverso su tutti e porto la mia
salvezza. Stasera nel Vangelo vi viene descritto a cosa
paragonare il Regno di Dio. Ecco, sulla terra la Chiesa lo
prefigura, ma il Regno di Dio avviene nella vostra anima: è
il piccolo seme che deve evolvere e crescere mediante la
fede per far sì che divenga un albero grande e forte in cui
molti troveranno rifugio e salvezza. É la farina, il pugno
di farina, che siete voi, il vostro essere, e che viene
posto nella mani della Donna. E chi è la Donna per
eccellenza se non la Madonna che, se posto nelle sue mani,
Ella lo lavora, la farina la fa lievitare con i suoi
ingredienti perché cresca, e la forma ad un pane caldo,
buono, fragrante per nutrire: si fa Eucaristia. E quando
l'anima si fa Eucaristia, si compie nella sua anima il Regno
di Dio, che porta a compiere le sue opere, e che lo
glorificano. Dalla terra, così santificata, si riunisce
questo Regno con le sue opere al Cielo.
San Paolo vi chiama a vivere santamente il matrimonio,
vincolo indissolubile, che viene consacrato dinanzi ai miei
occhi, e che dura sino alla morte di uno dei due sposi,
poiché timbrato dal mio Fuoco. Vi chiama ad una fedeltà e ad
un rispetto reciproco all'amore in una unione che combatte e
dona la vita per difenderlo e tutelarlo. Quando è
giustificato, e nella mia Misericordia c'è pietà e permesso,
il suo distacco? Quando la violenza è grave e conduce al
male, al pericolo, quando uno dei due vuole portare l'altro
al peccato, alla perdizione, quando c'è sopruso sui figli,
quando non si permette la fede e si obbliga a rinnegarla per
prendere un'altra religione.
Per queste motivazioni si può accogliere il distacco
dall'altro (*) che non permette di vivere nella Grazia e
tutelare il bene. Distacco che non è separazione ai miei
occhi ma tempo che permette di poter operare per il bene,
pur nell'attesa o nella solitudine, in un combattimento al
male mediante la preghiera, nella vita sacramentale, nella
carità operosa, nella fedeltà al Sacramento che permette che
l'anima vostra, da seme per mezzo della vostra fede, si sia
fatto crescita di un albero a cui molti, anche lo sposo
perso, torneranno e troveranno salvezza. L'anima si è fatta,
nel suo percorso di dolore e nella sua attesa, Eucaristia,
pane che nutre a santità, e molti per esso non periranno e
per voi sarà di santificazione. Questi matrimoni vissuti nel
distacco e nella fedeltà sono veri matrimoni al mio sguardo,
più meritori di altri non sofferti; sono un martirio di
santificazione. Lo so: è dura! Ma ci sono Io con voi, Io che
non vi lascio mai. Ti benedico".
(*) Il distacco non è divorzio ma un doveroso allontanamento
temporaneo dal coniuge per rimediare ad un male che non è
diversamente rimediabile nonostante tutti i tentativi fatti
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28 ottobre 2010
"Vedo i miei sacerdoti correre, affannarsi, pur a fin di
bene,
ma mi lasciano solo, non mi amano"
"Questo libro è una grazia di Dio, che scende sul mondo, e
vuole riversarsi con la sua luce particolarmente sui
sacerdoti e religiosi. Nel Vangelo Io sono in preghiera
l'intera notte per la chiamata dei miei apostoli nel nuovo
dì. Oh, li conosco già: essi sono formati, come ogni
sacerdote, già nell'Alito divino nel Grembo materno;
plasmati per essere atti a ciò. Io però prego perché essi ne
abbiano luce, la corrispondenza e un frutto santo. La
preghiera, anime care, figli miei, è la luce che vi permette
di togliere l'oscurità e di camminare anche in un tunnel, e
giungere alla meta. Senza la preghiera l'oscurità vi
ricopre, vi disperde e finirete nei precipizi. Io prego e
continuo pregare per i sacerdoti, notte e giorno, in tutti i
tabernacoli del mondo, ma attendo però che la loro
preghiera, la loro persona si unisca alla mia. Ma dove
sono…? Ne vedo così pochi! Guardate le chiese… sono per lo
più vuote e Io rimango così solo!
Vedo i miei sacerdoti correre, affannarsi, pur a fin di
bene, ma mi lasciano solo, non mi amano e il loro operato si
fa così umano, e nell'umano perisce. Perdono e snaturano il
senso del loro sacerdozio, si fanno "operatori sociali",
mentre il compito del sacerdote è diffondere la mia Parola,
essere testimoni e segno della mia Carità: essere Cristo! Ma
se non si uniscono a Me nella preghiera in che cosa la
santificano? E come lo Spirito Santo può albergare in essi,
e il loro sacerdozio essere santo e fecondo? Il loro compito
è la loro carità maggiore: è condurre l'uomo a Dio, è
condurre alla salvezza. Lo possono se si uniscono a Me in
una orazione fervente e continua. Venite a Me, figli mie
cari! Vi attendo. Io vi amo! E ricordatevi che una preghiera
con il cuore e le lacrime vale più di tante dotti catechesi.
Vi vedo discutere per ogni cosa, fare riunioni e pastorali,
congressi ...e sono parole, parole, parole umane. Ci vogliono
meno parole e più preghiera, più unione con Dio
nell'adorazione. Allora sarà l'Alito dello Spirito nella
predicazione. Tutto nasce dalla preghiera e dalla
sofferenza, nell'offerta di sé e nel digiuno per la salvezza
delle anime. Allora torneranno fiorenti le vocazioni e un
sacerdozio santo, che dà santità.
Ma chi di voi digiuna? Io vedo banchetti continui ed
opulenti in cui tutto è motivo di festeggiamento, ed il cibo
abbondante offusca e appesantisce lo spirito. Stomaci
protesi, e spesso anche reticenza ad indossare l'abito, che
vi manifesta per quelli che siete; e Io voglio che sia
sempre indossato. Vi chiamo alla povertà per essere ricchi
di Spirito Santo, e vedo le vostre case piene di ogni
confort e alcune rasentano il lusso. Vi richiamo al silenzio
e a un orare fervente.
Insegnate ai novizi, e nei seminari, l'amore al Santissimo
Sacramento, la adorazione e le ginocchia piegate nella
preghiera. Insegnate l'amore e l'unione alla Madre
Santissima, che è Madre del Sacerdozio. Ella vi aiuterà a
camminare spediti, a non perdervi nel vostro percorso alla
santità, a dare il meglio di voi, sì da glorificare Iddio e
dare salvezza ai fratelli di cui siete responsabili. Tornate
a Me, figli amatissimi! Vi attendo notte e giorno: ponetevi
qui accanto a Me. Che senso ha affannarvi tanto, ma poi
tenermi lontano da voi? Cosa sono Io ormai nel vostro cuore?
Tornate all'adorazione, dinanzi al Santissimo Sacramento ed
Io vi insegnerò di nuovo ad amare. Ti benedico".
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29 ottobre 2010
"Io vedo questo mondo nell'oscurità, immerso nei peccati,
sento le grida di dolore delle guerre, dei cataclismi"
"Mia piccola Maria, tutto si compie, abbi fede! Stasera nel
Vangelo, Io risano un uomo malato, e guarisco in giorno di
sabato, e per questo si scandalizzano di Me. Gli uomini
vogliono sottoporre la Carità di Dio alle loro vedute umane,
sottoporre la Carità alla legge, ma Dio è Carità che opera
continuamente; non c'è un tempo per vivere la Carità, che va
vissuta sempre, che va vissuta nella legge, ma la supera; e
chi opera nella Carità vive Dio. Io vengo al mondo per
risanare l'uomo. Sono il Medico e la Medicina; e chi
s'incontra e si fonde con Me ne riceve la cura. Io pranzo
con i peccatori, converso e discuto con i farisei, entro in
rapporto con l'uomo per risanarlo e perché la cura e la sua
guarigione sia completa. Non si risana solo l'arto e si
lascia il resto del corpo malato. Non si guarisce solo
esternamente, ma anche nella sua interiorità. La guarigione
prende il corpo come l'anima. Non c'è guarigione se non c'è
cambiamento di vita, se non c'è conversione. La grazia, il
miracolo è dato a motivazione della fede, della gloria di
Dio, a segno del suo Insegnamento, perché la sua Parola viva
in voi, sia testimonianza di vera vita, pura, esente dal
male.
Se uno ricevesse, avesse avuto un miracolo da una malattia
fisica, ma non avesse cambiato vita dal suo peccato, a cosa
gli sarà servito? Ciò gli sarà di maggiore responsabilità e
condanna, e presto ricadrà in un altro male.
Io vedo questo mondo nell'oscurità, immerso nei peccati,
sento le grida di dolore per le guerre, per i cataclismi. In
tante sofferenze e tormenti nascosti, ma quanti sono coloro
che pregano che Io li salvi? Sono così pochi, e ancora meno
quelli che pregano in verità. Per avere la guarigione, la
sanità, bisogna porsi nella fusione con Dio, che è la
Medicina. Il Padre Santissimo ha le braccia protese che si
spalancano a piene mani. Ma quanti in realtà invocano il suo
aiuto, che Gli rioffrono la mano? Per lo più inveiscono,
bestemmiando il suo Nome, e ingiuriando, calpestano le sue
Leggi: lo si ritiene l'autore di tutti quanti i mali. Quante
sono le creature che offrono a Lui, che fanno penitenza da
tanto peccato commesso?
L'uomo non si pente, continua ostinato nel persistere nel
peccato e nella superbia, e come in questo stato di rifiuto,
Iddio può operare nella guarigione? Ci vuole il volere della
creatura, il consenso ad aderire alla Volontà del Padre. Se
tutte le creature piegassero le ginocchia per invocarlo, se
tornassero a vivere nella amicizia con Lui, questa terra
tornerebbe ad essere il suo Giardino. A tanta Alleanza
ristabilita Iddio passa con il suo Fuoco santo per riportare
l'ardore dell'amore e la sua Pace, e voi direte allora
"Dov'è più il male?" Solo Dio può sanare questo mondo,
liberandolo da tutti gli inquinamenti fisici e morali, solo
in Lui voi potrete ritrovare, nel suo abbraccio, la completa
salute. Ti benedico".
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31 ottobre 2010
"Il mondo vi chiama a celebrare, a desiderare la fama e i
palchi"
"Nel vangelo di stasera vi chiamo a vivere le Beatitudini
che sono la via che conduce al Cielo, l'insegnamento mio che
è contrario a quello che propaga il mondo. La terra chiama
alla terra, Io chiamo al Cielo, e l'uomo così carnale, per
distaccarsi dalla materia e farsi spirito e accedere ad
esso, ha bisogno di vivere la via della penitenza e della
Verità che vi è tracciata. Il mondo chiama a vivere il
divertimento, a godere, a pascere sé stessi, al ridere
sguaiato che non ha senso e non costruisce; e cosa ne rimane
se non il vuoto? Io chiamo ad accogliere il pianto, il
dolore, la croce che vi fa beati, perché essi fecondano la
terra dell'anima vostra e sono gli scalini che vi aiutano a
salire verso l'alto, ove il sorriso vero non ha mai
tramonto. Il mondo vi insegna ad aspirare alle ricchezze, al
lusso, al soddisfacimento di ogni desiderio. Io vi richiamo
alla povertà e alla rinuncia, poiché solo chi è povero di sé
e dei beni terreni, si arricchisce dei beni di Dio e può
vivere in verità la misericordia e la compassione: partecipa
del bisogno delle povertà altrui.
Il mondo vi chiama a celebrare, a desiderare la fama e i
palchi, per essere inneggiati; e molti figli così vivono
l'idolatria di sé e di creature che si fanno idoli, mentre
Io chiamo all'umiltà, al nascondimento, ad accogliere la
persecuzione in nome mio, la battaglia che ne deriva e il
disprezzo, ma che di sicuro vi ha fatto vivere la verità e
l'onore a Dio; ed Egli, il Supremo, l'Altissimo Signore, che
è eterno e rimane, mentre tutto ciò che è terra non avrà più
esistenza, ma solo fumo che passa, vi porrà sopra un podio
nei Cieli ove i Beati vi onoreranno, e persino i fiori si
piegheranno al vostro passaggio. Vivete, figli miei, le
Beatitudini! É la strada che ha percorso e tracciato il
Maestro per voi; essa vi conduce al Regno. Ti benedico".
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