|
Ave Maria!
1 giugno 2010
"Date a Cesare ciò che è di Cesare e date a Dio ciò che è di
Dio!"
"Cosa dico stasera nel Vangelo? "Date a
Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". I
farisei cercavano di pormi in tranello; essi non sono alla
ricerca della Verità, ma di pormi in fallo, dato che se
avessi risposto di dare il tributo a Cesare avrei sostenuto
il regime, il regno di Roma, che gli ebrei odiavano; mi
sarei posto contro le loro leggi. Ma se avessi risposto che
non è lecito pagare, avrebbero avuto modo di colpirmi in
quanto nemico di Roma. E per questo Io do un insegnamento,
per allora e per sempre: 'date allo Stato ciò che è dello
Stato. Siate obbedienti alle sue leggi, che sono al servizio
del bene comune, e siate obbedienti alle Leggi di Dio, che
vi conducono alla santità'.
Voi direte: e quando queste leggi fossero in contrasto per
ciò che siete chiamati a seguire? Quando vi viene imposto di
corrispondere e seguire ciò che è male nell'insegnamento
della Legge divina, non fatelo, perché ciò che è male
dinanzi al Signore è male per il bene, che devono vivere gli
uomini. Ti benedico".
▲
2 giugno 2010
"In Cielo si è fratelli; ci si ama nella sponsalità di Dio"
"Mia piccola Maria, non tremare. Ci sono
Io! Ci sono Io che ti sostengo. Basta che tu mi chiami, ed
Io accorro. Conosco ogni fibra di te stessa. Solo Io ti amo,
e ti posso conoscere e capire come nessuno.
Stasera voi ricordate nel Vangelo la donna vedova di sette
fratelli. E mi viene posta la domanda: " di chi sarà, nel
Regno, moglie questa donna?". Io rispondo allora, e adesso:
"Il matrimonio sacramentale dura per il tempo della vita
terrena. Esso vi è dato perché mantenga viva la famiglia e
ci sia figliolanza. Ma, terminato lo scopo per cui sussiste,
con la terra muore, diversamente dal Sacerdozio che ha una
dignità che si mantiene in eterno. Il matrimonio
sacramentale ha fine in questa terra. In Cielo chi si è
sposato da vedovo altre volte non sarà marito o moglie di
nessuno. In Cielo si è fratelli; ci si ama nella sponsalità
di Dio: ad essi tutti protesi e attratti come il ferro alla
calamita, voi vivrete di questo matrimonio e di quest'amore
infusi, vi compenetrerete nell'anima con quelli che avete
avuto più vicino nella vostra esistenza, e così con molte
altre anime.
Per questo vi dico, figli miei, vivete la sponsalità con Dio
prima. Se si vive bene questa, vivrete bene il matrimonio
sacramentale, la vedovanza e la solitudine, poiché
quest'amore sussiste e assiste, vi dà vita e riempie, vi
accompagna sul vostro cammino, e per sempre. La carnalità
finisce, finisce con la fine della sua chiamata, della sua
funzione; nel matrimonio Io vi chiamo ad essere spirituali,
anche vivendo questa unione. Nell'amore siate protesi nella
fusione con Dio. Ci si sposa in tre. Dato che dal matrimonio
umano che passa ne rimane solo quello di Dio che lo ha
alimentato. Ti benedico".
▲
4 giugno 2010
"Oggi se il mondo non ha pace è perché ha perso il mio
Cuore"
"Il mio Cuore è la vostra vera casa, il rifugio, e la pace.
Chi s'incontra e dimora nel mio Cuore riceve, ha il senso
della sua esistenza, e ne acquista il valore. La creatura
prende in sé la ricchezza dell'interiorità di Dio, dei miei
sentimenti, ed ogni suo respiro, ogni sua opera, ciò che
tocca ne prende l'impronta, il tratto, il profumo di ciò che
Dio è: l'Amore. Solo chi vive il mio Cuore sa amare. Oggi se
il mondo non ha pace è perché ha perso il mio Cuore; e solo
quando si torna ad incontrarLo, Lo si vive, si comprende ciò
che aveva perso e ciò che ha riacquistato. Io vi indico la
via del mio divin Cuore.
Per il bambino per cui preghi, e che è infestato dal male: è
una vittima che soffre il male inferto dai grandi, che nella
loro cattiveria non si fanno scrupolo di colpire gli
innocenti. Essi saranno grandemente responsabili dinanzi a
Me. Continuate le benedizioni, gli esorcismi, la preghiera;
egli si libererà. Consacratelo al mio divin Cuore. Gli
ossessi, i posseduti, gli infestati dal male consacrateli al
mio divin Cuore, quando avviene l'elevazione
dell'Eucaristia, nel momento santissimo della Consacrazione
e dell'elevazione dell'Ostia, pregate e offrite; consacrate
al mio divin Cuore questi poveri figli. É allora che le
catene si spezzano, le tenebre si dileguano, il demonio
fugge; e ritorna la luce.
Solo nel mio Cuore divino voi troverete una casa, e non
peregrinerete più per cercare nel mondo. In Me voi troverete
dimora e avrete pace. Ti benedico".
▲
5 giugno 2010
"La Legge è Verità, non può essere variata;
essa è timbrata
con il fuoco di Dio: è immutabile"
"Mia piccola Maria, Io sono la Parola, che non si esaurisce
mai. Non temere quindi: la mia Parola è inesauribile.
Stasera nel Vangelo Io vi dico: "Non sono venuto a cambiare
la Legge, ma a portarla a compimento". In Me essa acquisisce
il massimo valore, in Me s'irrora, si compenetra e s'innalza
nell'amore e nella misericordia, e assume la magnificenza.
La legge per la legge può essere dura, ma in Cristo viene
addolcita, resa amabile, non vissuta solo per pura
obbedienza, ma per farne offerta a Dio come dono d'amore: si
fa Carità! La Legge è Verità, non può essere variata; essa è
timbrata con il fuoco di Dio: è immutabile fino alla fine
dei secoli. Così come è scritta va accolta.
In un tempo in cui i Comandamenti, e il mio Insegnamento
viene gettato alle ortiche e non ascoltato, il mondo per
questo perisce. E anche nella mia Chiesa della mia Parola
dicono: "Và compreso il senso, ma non presa alla lettera; va
adeguata alle possibilità umane, alla psicologia dell'uomo
per renderla vivibile". Ma Io dico: "Sta scritto!". E ciò
che Dio ha rivelato e scritto É. E non va modificato di una
virgola.
Venite a Me, Io dico, chi mi ama segue i miei Comandamenti".
Vi dico anche: "Amatemi, venendo a Me. Io vi aiuto a vivere
nella fedeltà la Legge del Signore, che si fa dolce e
amabile e dono d'amore. Più dei tempi di Elia oggi si
idolatra Baal in tanti modi e luoghi, in ogni eventualità.
Io torno a gridare: "Vivete i Comandamenti, seguite la Legge
divina, che vi è data per Salvezza e Giustizia". Solo
mediante essa voi seguite, amate e servite l'Unico vero Dio.
Ti benedico".
▲
6 giugno 2010
"La Madonna dovete prenderla nella vostra casa,
così come ha
fatto Giovanni"
"Mia piccola Maria, lo so che mi vuoi bene, ma mi vorresti
amare con un amore caldo, caldo, che possa consolare molto
il mio Cuore. Ti sto conducendo, figlia mia, a quest'amore,
e vi giungerai: la strada che si fa con la Madonna è la
migliore, la più spedita, quella che porta alla profondità
d'amore e di unione con Me.
Stasera che celebrate la Madonna, nella sua festa, Ella è
gioiosa e tutti benedice. É presente e partecipa, anche se
rivolge l'onore e le lodi a Dio Padre, e intercede
benedizioni per la salvezza dei figli. La Madonna dovete
prenderla nella vostra casa, così come ha fatto Giovanni.
PrendeteLa nella casa del vostro cuore, dato che con Lei voi
salite in alto verso il Signore, l'Altissimo. Lei rivolge
l'amore che le viene tributato e spalanca le braccia perché
sia salvezza per l'umanità sulla terra e per la gloria
dell'umanità nella beatitudine.
Figlia mia, questo prendere in casa la Madonna sarà per te
anche per il rifugio ove si continuerà la sua conoscenza, ma
poi sei chiamata a fonderti con Me in un amore che si fa
totale e nel quale mi amerà ancora mia Madre, attraverso di
te, quell'amore caldo, caldo che raggiungerai. Piccola mia,
in te la Madre viene, e per quanto ti è possibile contenere,
pur nel tuo piccolo, Iddio se ne compiace e viene amato. Si
fa accanto orante sua Madre. É anche da questa offerta che
nascerà un sacerdozio rinnovato, che saprà amare il Padre
con il Cuore di Maria. Ti benedico".
▲
7 giugno 2010
"Cosa è l'Eucaristia se non Carne mia che si forma in
Maria?"
"Oggi celebrate una solennità grande, e in Paradiso tutti si
recano dinanzi alla Mensa celeste per nutrirsi del mio Corpo
glorificato. In Esso si fanno parte e gioiscono. Oggi voi
ricordate il Corpo del Signore: quale ricorrenza! Ma pure
celebrate la Madre del Signore nella festa parrocchiale, e
il sacerdozio. Queste realtà sono unite, concatenate e fuse
tra di loro, l'una prescinde dall'altra e non potrebbero
sussistere senza ognuna di esse. L'Altissimo Signore dà la
sua Carne a voi, ma crea la Madre Santissima senza la quale
non avreste la mia Carne, il mio Sangue, e non sussisterebbe
il sacerdozio, dato che il sacerdozio senza Eucaristia non
ha vita in sé. Il sacerdote solo quando si fa parte ad Essa,
si spezza e si dona, facendosi Eucaristia sull'altare, è
vero sacerdote.
Io vi faccio dono di un tesoro incommensurabile: Me stesso!
Vi dono la mia Carne perché vi sia di sostegno e vigore al
peregrinare della vostra esistenza, non vi lasciasse soli,
fosse baluardo agli attacchi del demonio, farmaco e medicina
ad ogni male. Senza di Essa l'uomo sarebbe perito nei suoi
istinti. Senza l'Eucaristia tutti gli uomini sarebbero
decaduti. In Essa venite continuamente sfamati per la
crescita della santità. La Comunione che ricevete è la
sorgente da cui proviene ogni bene e che forma poi l'oceano
pieno della Grazia di Dio. Voi siete i rivoli che da ogni
dove siete chiamati ad aderire alla provenienza della
sorgente, e fedeli alla sua purezza, ne formate l'oceano.
Come mantenere questa purezza, questa adesione e fedeltà
all'Eucaristia? Andate dalla Madonna, Lei, Madre
dell'Eucaristia è la fonte dalla quale ne ha origine. Cosa è
l'Eucaristia se non Carne mia che si forma in Maria? Essa si
forma ed è composta da un Ovulo materno e dal Fuoco dello
Spirito Santo, sicché quando voi ve ne nutrite, vi nutrite
di Cristo, ma vi fate uniti alla Madre; ricevete anche parte
di Lei, e ricevete lo Spirito Santo.
Andate da Lei, che ha formato nelle sue acque il mio Corpo;
formerà anche voi, e vi renderà anime ardenti, che si
fondano e si uniscono alla mia Carne e al mio Sangue. Vi
farà veri adoratori, e vi aiuterà perciò anche a divenire
Eucaristia, tasselli che si uniscono al mio Corpo
glorificato, perché si formi completamente, e ne faccia
ulteriormente parte, e ne godiate nella Risurrezione, perché
anche voi ne godiate del banchetto celeste ove sempre vi
nutrirete e rifonderete a Me, vero Pane divino, che vi farà
crescere ed evolvere continuamente nella Grazia, nella
Sapienza, nella Gloria di Dio.
Come riparare a tante offese all'Eucaristia? Datemi amore,
amandoLa, e andate dalla Madre mia: con Lei voi riparate, vi
fate consolatori e adoratori: voi vi fate Me, 'mia Carne e
mio Sangue', Eucaristia che si dona, Pane buono che vi
spezza per sfamare i fratelli a santità. Solo chi diviene
Eucaristia ha amato, ha vissuto l'Eucaristia. Ti benedico".
▲
8 giugno 2010
"La via della virtù è lunga, per ottenerla.
Spesso l'uomo,
per acquistarla, deve varcare
la soglia della morte e del
purgatorio"
"Mia piccola Maria, la via della virtù è lunga, per
ottenerla, spesso l'uomo, per acquistarla, deve varcare la
soglia della morte e del purgatorio, ma Iddio è paziente e
attende suo figlio, che giunga e ottenga la pienezza della
virtù perché egli la possa vivere in Cielo con Colui che è
la magnificenza della virtù, è la Virtù somma: è la Virtù!
Ci vuole tempo, e nel cammino l'uomo, per far sì che si
mantenga fedele ed abbia vigore, non demorde dal suo
percorso alla virtù, ha bisogno di nutrirsi al Pane celeste,
all'Eucaristia, e di avere fede.
La virtù, nell'eccellenza, è nell'umiltà, che dà per frutto
la carità; in esse si acquisiscono tutte le virtù. Elia
viene mandato da una vedova povera, che, pur nella sua
miseria, è rimasta umile; e dinanzi alla richiesta di Elia
fa carità di ciò che, pur poveramente, ha; e cosa ne viene
in risposta dal Padre Celeste? La farina non verrà mai a
mancare, e l'olio non calerà dall'orlo dell'orcio; e ciò
darà possibilità di nutrire, in tempo di tanta carestia.
Cosa rappresenta la farina se non il futuro Pane,
l'Eucaristia che nutre? E l'olio? La fede che sostiene e dà
forza nel percorso, pur buio, del vostro peregrinare nel
tempo delle prove, perché perseveriate nel cammino delle
virtù.
E nel Vangelo ancora Io vi chiedo di essere sale che dà
sapore e luce, che illumina intorno a sé. E cosa è il sale
se non la Sapienza delle cose di Dio, che dà gusto allo
spirito? E la luce: lo spirito che irradia, che dà chiarore
al buio e permette di perseverare nell'acquisire la via
della virtù. La Sapienza è luce nello spirito, che dovete
dare ovunque e particolarmente tra quelli della vostra casa.
Solo vivendo queste realtà voi salite alla pienezza del
Cielo, ove abita e rivive la perfezione delle virtù. Ti
benedico".
▲
9 giugno 2010
"Nasconditi!"
"Mia piccola Maria, ti ha colpito questa parola di stasera?
"Nasconditi!". Io che chiedo ad Elia di nascondersi in un
luogo solitario per vivere una profonda preghiera e intimità
di fusione con Dio, e per questo dovrà allontanarsi dal
mondo; avrà l'acqua della sorgente per abbeverarsi e i corvi
lo nutriranno per mio comando. Sembra non aver nulla, eppur
nulla gli manca. Lo nutro, lo disseto, gli do riposo, sono
la sua notte e il suo giorno, sono il suo respiro e la forza
del suo vivere. Quanti eremiti, quanti Padri della Chiesa si
sono santificati così!
Nel Vangelo vi richiamo alle beatitudini. E cosa è il
Vangelo se non la beatitudine di Dio, il vivere bene di Dio,
che è contrario al vivere del mondo? Il mondo insegna il
godereccio, ad appagare sé stessi. La beatitudine,
l'insegnamento del Signore, insegna il dovere, il
sacrificio, la croce accolta. Ma come poter vivere tutto
ciò? "Nasconditi!". "Nasconditi!", dico ad ogni creatura
nell'intimo della sua anima, nell'atrio più nascosto del suo
intimo per fondersi nella preghiera con Dio. Allora
nell'incontro con il tuo Signore, e accogliendo ciò che Egli
ti dona per vivere nella pienezza e nella gioia la
beatitudine, tu sarai "beatitudine". E coloro che così si
sono fatti "beatitudine", insegnano a loro volta a molte
creature a riscoprire l'atrio, la caverna, la parte più
nascosta che li isola dal mondo per sapersi incontrare con
il proprio Signore, e si scoprirà così a vivere "l'amore di
Dio". Ti benedico".
▲
10 giugno 2010
"Verrà, verrà lo Spirito Santo per far nascere
un sacerdozio
forte, rinnovato, puro, santo"
"Sta terminando l'anno sacerdotale e vengono svolte le
celebrazioni per esso. Il Santo Padre si riunisce con i
sacerdoti del mondo intero. Quest'anno di preghiera ha messo
in evidenza quale deve essere la funzione del sacerdote,
quale sia il senso e la vocazione del sacerdote, che non è
quella dello psicologo, dell'operatore sociale,
dell'educatore, ma quello di formare cristiani, ricondurre a
Cristo, di condurre a santità. Quest'anno di preghiera ha
messo in risalto il peccato di molti sacerdoti decaduti e
vuoti; il nemico è riuscito a legarli con catene, e ciò è
avvenuto perché il sacerdozio si è troppo umanizzato, troppo
sì è unito al mondo, si è mescolato alla terra, e non si
eleva nello spirito; poco si prega, non si fa penitenza. Ma
per avere lo Spirito allo spirito si chiede e ci si unisce;
e per avere la santità alla Santità si chiede e con essa ci
si unisce.
Ci sono però ancora anime belle che pregano per i sacerdoti,
che offrono la loro vita per essi. Così è nella tua, figlia,
che sei legata ai sacerdoti. Verrà, verrà lo Spirito Santo
per far nascere un sacerdozio forte, rinnovato, puro, santo.
Io rivedrò in essi il volto dei miei Apostoli, come erano
dopo aver ricevuto lo Spirito nella Pentecoste, e come loro
farsi ardenti, appassionati, pronti a dare la vita per il
loro Signore. Ti benedico".
▲
11 giugno 2010
"Mi attendo l'amore dei sacerdoti, il più sacro"
"Oggi la Chiesa celebra la solennità del mio divin Cuore,
che si unisce alla chiusura dell'anno sacerdotale, e ciò per
indicarvi che il sacerdozio deve vivere, prendere origine,
nascere dal mio divin Cuore, vivere dell'Amore che è. In
Paradiso il mio Cuore è innalzato dinanzi a tutti, e a
caratteri d'oro è scritto intorno la Parola. "Amore". Gli
Angeli e i Santi adorano questo Amore che s'irradia per
darsi a tutti. Come mai allora che tante creature non lo
vivono? É perché non Lo accolgono; Lo rifiutano. Il mio
Cuore gioisce in Cielo, ma ancora soffre, sì, soffre per
voi, dato che è vivo, e geme della sorte umana, e piange per
l'ingratitudine di un amore tradito e rinnegato, per il
disamore che mi rifiuta.
E qual è l'amore che più mi attendo? E quale quello che più
mi ferisce? Mi attendo l'amore dei sacerdoti, il più sacro,
da quelli che mi conoscono, con i quali condivido la Mensa
nella quale mangiano, e che hanno avuto doni celestiali, É
da essi che ricevo maggiori dolori, che più soffro, che sono
colpito, per un amore che tradisce ciò che ha promesso e che
chiede, per questo, maggiore riparazione. Poiché se tale
offesa mi viene dai lontani, che pur feriscono, con le loro
colpe, il mio Cure, eppur li posso giustificare e dire: "Non
mi riconoscono questi figli!". Ma essi, i sacerdoti, essi,
sì, mi conoscono!
La figura che vi viene indicata stasera, nella Parola, è il
Buon Pastore, che dà la vita per le pecore, che ha il
compito di guidarle per il percorso che le conduce verso i
sentieri dei pascoli celesti, che si pone a difesa dagli
attacchi dei lupi, che potrebbero sbranarle: vi si pone
innanzi e offre Sé stesso per riparo. Egli non prende riposo
se non quando non le vedrà al sicuro nell'Ovile santo. Io
sono questo Buon Pastore, che vi ama, dandovi la vita.
Così il sacerdote, che per essere tale deve avere un cuore
d'oro, un cuore sincero, pronto a curare con amore paterno e
materno queste creature, che Dio gli affida, e del quale
chiederà conto. Ma dove sono questi Pastori santi? Sono
pochi; i molti ancora pascolano se stessi. Per essere
Pastori devono amare, amare con il mio Cuore. Devono
consacrarsi e affidarsi al mio Cuore divino e al Cuore
Immacolato di Maria; guardare continuamente a questi Cuori,
vivere di essi, non lasciare la loro luce, la scia
dell'Amore, che dona ad essi. Allora i sacerdoti non solo
saranno buoni Pastori, ma Santi, poiché l'Amore del Cuore
mio vive in essi. Ti benedico".
▲
12 giugno 2010
"Io creo il Cuore di mia Madre, e il mio prende
forma e
Carne dal suo, per essere donato a voi"
"Oggi, è giorno del Cuore Immacolato di Maria, pur se il
sacerdote non ne fa menzione. Questo Cuore è l'intercalare
del mio, nasce e vive nel mio, l'Uno presuppone l'esistenza
dell'Altro. Io creo il Cuore di mia Madre, e il mio prende
forma e Carne dal suo per essere donato a voi. Andate al
Cuore della Madre! Nessuno conosce e vi fa entrare
nell'intimità del mio se non la Madonna. Chi ha vissuto più
intimamente accanto al mio divin Cuore? La Madre Santissima,
dal primo istante in cui ha iniziato il suo palpito sino al
suo ultimo battito. Il Cuore di Lei ha condiviso con Me
tutto come nessuna creatura, e oltre, nei Cieli, ancora Essi
battono all'unisono, vivono degli stessi sentimenti, del
medesimo Amore, della stessa offerta di donazione. Chi si fa
vicino al Cuore della Madre mia ne riceve i suoi segni, i
suoi lineamenti, la sua ricchezza, la sensibilità e i tesori
che lo compenetrano, e possiede e si fa più intimo nella
conoscenza dell'Amore divino, che è mio.
In questi Sacratissimi Cuori voi trovate la via e la potenza
che vi fa divenire "Amore di Dio". Ti benedico".
▲
13 giugno 2010
"L'Amore è la massima completezza della legge"
"Mia piccola Maria, sii intrepida nella fede, così come
questa creatura del Vangelo. Lei, la "peccatrice", additata
dal mondo e condannata come rifiuto, si fa intrepida,
audace, ed entra in una casa prestigiosa e facoltosa del
tempo ove sapeva di poter essere cacciata in male modo, ma
tutto affronta, pur d'incontrarMi. E qui lei con quale
veemenza d'amore mi lava e bacia i piedi; e lavandomi, le
sue lacrime lavano se stessa e il suo peccato: l'intensità
del calore dell'amore brucia le scorie del suo male. Eh, sì,
l'amore lava, monda, purifica dal peccato, fa rinascere.
L'Amore è la massima completezza della legge. Ella ha in sé
vissute tutti i suoi elementi. L'amore ricrea.
Fatevi ardenti, siate audaci, venite a Me con desiderio,
bramate! Venite con lacrime e sospiri, con cuore sincero, il
pentimento e il desiderio mi fanno incontrare a voi, e si
uniscono l'amore vostro è l'Amore mio, perché Io dica:
"Dov'è il vostro passato? Io non vedo più niente, Io non ne
ricordo, dato che le vostre lacrime e il calore della
ricerca di Me hanno lavato e bruciato; rimane solo l'Amore".
Ti benedico".
▲
15 giugno 2010
"E come è possibile amare coloro che non sono amabili, che
sono crudeli,
che continuamente feriscono il vostro cuore?"
"Mia piccola Maria, stasera, nella Parola, sono due le cose
che ti hanno colpita. Ed Io vengo a fartene insegnamento per
te e per gli altri figli. Nabot viene ucciso per possedere
la sua vigna, e l'omicida, spinto anche dall'avidità della
moglie, solo all'ascolto degli ammonimenti dei castighi del
profeta si pente, e il suo pentimento è vero e accompagnato
dalla penitenza. Dinanzi a ciò il Cuore pietoso di Dio
ritira il castigo, ma la sua figliolanza ne farà
purificazione. E tu domandi perché accade questo se il
figlio è innocente?
Figlia mia, così come portate i tratti, i lineamenti dei
vostri genitori, ne portate la struttura fisica e le
malattie, così ne portate le ferite, le malattie nello
spirito, di un peccato o di un male non riscattato, che deve
essere riscattato. Iddio però ne dà tutta la possibilità di
salvezza e guarigione e ne fa una storia di santità, ancor
più meritoria, perché vissuta da innocenti. Il male, se non
lavato, se non riscattato, procede e ricade sulla progenie
futura, e cosa fare? Pregate per la sua liberazione,
prendete benedizioni, fate opere di carità per riparare,
offrite le Sante Messe, e durante la Consacrazione, offrite
questo male, questi peccati: la maledizione degli avi, i
patti con satana e ogni sua appartenenza, offrite al mio
Cuore divino e al Cuore Immacolato di Maria. Offrite il
divin Sangue, che spezzi queste catene: Esso laverà,
purificherà, risanerà nel tempo per donare sanità e
liberazione a voi e alla vostra discendenza.
La seconda cosa che ti ha colpito è il mio richiamo, nel
Vangelo, ad amare i nemici. E come è possibile amare coloro
che non sono amabili, che sono crudeli, che continuamente
feriscono il vostro cuore, che ingiustamente operano? Date a
Me, figli, questa incapacità, date al mio divin Cuore,
portate all'altare, e anche qui, durante la Santa Messa
nella Consacrazione. OffriteMi questa incapacità ad amare
ciò che non vi è possibile, e di fronte a ciò in cui siete
incapaci, Io vi rendo la capacità. Niente è impossibile a
Dio! Ti benedico".
▲
16 giugno 2010
"Non sono i doni o i carismi per cui un'anima non abbisogna
di conversione"
"Mia piccola Maria, dici bene che devi sempre convertirti,
poiché non sono i doni o i carismi per cui un'anima non
abbisogna di conversione. Tutti devono continuamente
migliorarsi, anche i santi dovevano evolversi perennemente
verso Dio nel loro peregrinare umano, e varcare la soglia
della morte per essere santità.
La conversione avviene mediante la luce che vi viene data
tramite la preghiera e la carità vissuta. In esse voi vi
purificate ed evolvete. La preghiera è l'acqua che lava, ma
anche la luce che vi fa scoprire la profondità del vostro
essere. La carità è il fuoco che irrora l'anima, la riscalda
e dà luce e ne brucia le scorie del peccato. Io vi do un
segreto per viverle bene, che è uno scrigno prezioso nel
quale contenerle, che è quello del nascondimento.
Solo nel nascondimento voi vivete per la gloria di Dio e per
il bene per gli altri. Solo nel nascondimento voi vivete
l'umiltà che non permette la corrosione nella superbia e la
zizzania della vanità spirituale, che tutto infesta e
distrugge. Solo nel nascondimento avete l'umiltà nella quale
esse fioriscono e fruttificano; e Iddio ne è il banchiere
che le raccoglie, ne prende i meriti e li maggiora, li
fruttifica per il raccolto per la vita eterna. Ti benedico".
▲
17 giugno 2010
"Tornerà, tornerà Elia con il suo fuoco…"
"Tornerà, tornerà Elia con il suo fuoco, il fuoco che ha
pervaso e irrorato la totalità di Elia. Tornerà per versarsi
sulla terra. Uomo di fuoco era Elia, così intessuto e pieno
di esso, la cui medesima Parola era fuoco. Come era
possibile ciò? Egli aveva abbandonato tutto quel che
apparteneva al vivere umano, alle cose della terra, per
donarsi e vivere per Iddio; e lo Spirito Santo lo ha così
interamente rivestito e colmato di Sé. Ha vissuto e operato
nel Fuoco dello Spirito Santo, sicché tutto ciò che operava
veniva intriso nello Spirito. Vivendo di Fuoco, nel Fuoco è
tornato al Cielo. Il furore dello Spirito con il suo Fuoco
tornerà sulla terra per liberarla dalle scorie del male e
per far sì che si riviva il Fuoco dell'Amore divino.
Come attendere, in questo tempo, la sua discesa? Nella
preghiera, pregando nelle disposizioni del Pater noster nel
Vangelo di stasera.
La preghiera sia vissuta in chi vive il primo Comandamento:
il primato del Padre Celeste e la sua Santa Volontà; il
perdono e la misericordia, l'opera nella carità. In queste
disposizioni la preghiera si fa dimora in voi: accoglie e
riceve lo Spirito Santo per fare in modo che, quando ancora
giungerà, nella sua pienezza, e nel suo fulgore impetuoso,
ritrovi casa degna e disposta a riceverLo.
Vi fate così i nuovi Elia, che pieni del suo Fuoco,
ricostruirete nuova terra, e ogni proprio tocco, ogni
parola, ogni vostro respiro alita il suo ardore, per
riformare lo spirito in essa, ad adorazione, e amore di Dio,
vissuta. Ti benedico".
▲
19 giugno 2010
"Chiedo l'amore che superi il padre e la madre, che superi
il vostro sposo…"
"Oggi nel Vangelo Io domando ai miei Apostoli e a voi oggi:
a quelli che mi leggeranno. "Chi sono Io per voi?". Chi sono
per te? Ho posto nel vostro pensiero, sono in voi nel vostro
cuore? O sono relegato in un angolo dimenticato? O solo un
ricordo di tradizione? O considerato un uomo storico,
giusto, ma che è rimasto relegato per quei tempi? Io sono
Colui che ha intessuto le vostre membra, le cellule e ogni
elemento fisico, che vi ha creato. Per Me voi vivete. Sono
Colui che vi ha redenti e vi ha dato tutto il suo Sangue
perché ne abbiate la Grazia, e poteste accedere al Cielo.
Sono Colui che vi santifica l'opera che compite, e ne fa
ricchezza in eterno. In Me voi avete ogni senso e
motivazione alla vostra esistenza; in Me tutto si compie.
Io vi ho dato la totalità della mia Persona; vi ho amato
senza ritenere nulla; e pur nel vostro limite umano l'amore
è esigente: richiede il vostro tutto, perché Io sia al
centro del vostro cuore, come l'amato anche per l'amata.
Chiedo l'amore che superi il padre e la madre, che superi il
vostro sposo, che superi l'opera che compite, il frutto
della figliolanza e ciò che ne è intorno. Dato che nella mia
Persona essi hanno vita, voi potete realmente amarli. In
Cristo tutto ha un fine, una storia e un compimento. Solo
amandomi, voi comprendete che Io sono l'Amore. Che Io sia
l'Amore per voi, che guida l'interezza del vostro essere. É
in questo stato vissuto che voi potete comprendere la Croce;
solo allora non la temerete, non ne avrete paura; amandomi
voi l'abbraccerete, ve ne farete parte e in essa voi
entrerete nella profondità della conoscenza di chi è il
Cristo, il "Crocifisso", perché, come Me, ne facciate un
dono d'amore. Ti benedico".
▲
20 giugno 2010
"Solo entrando nella meditazione della Santissima Passione,
quel che Io ho vissuto per voi, mi conoscerete realmente"
"Mia piccola Maria, Io ti sto conducendo ad un amore
ardente, sicché tu possa dire: "Signore, Tu sei la
profondità dell'amore dell'anima mia!".
Stasera ancora Io metto in evidenza e vi richiamo alla mia
conoscenza, dato che solo conoscendomi, mi potete amare. Io
richiedo di scoprire la mia Persona in voi per capire quale
sia il posto che occupa: Chi sono Io per voi. Come mi potete
conoscere se non meditando il mio Vangelo, se non
ripercorrendo le tappe della mia vita, nel rivedermi Bambino
nella mia infanzia, nell'età della mia giovinezza e in
quella adulta quando sono Maestro e insegno, quando sono
Medico e vi risano dai mali; ma particolarmente voi mi
conoscerete, così come indica la mia Parola: "Guardate a
Colui che hanno trafitto!".
Solo entrando nella meditazione della Santissima Passione,
quel che Io ho vissuto per voi, mi conoscerete realmente.
Comprenderete quale amore ho per gli uomini, quale tesoro è
ognuno di voi, figli miei, per cui ritornerei, per uno solo,
a morire così. Io ho dato la mia vita in riscatto, ma non
solo: mi sono lasciato scannare come un animale che va al
macello, cui nulla, credete, gli viene risparmiato, nemmeno
un'unghia di Me stesso è rimasta sana. Vi ho pagato le pene
che dovevate subire, ho pagato i vostri debiti, vi ho
giustificato dinanzi al Padre mio, prendendone le colpe; vi
ho riaperto il Cielo che vi era precluso. Di chi potete dire
che vi ha amato così? E chi si è così dissanguato e piagato
per voi? Chi vi è stato Avvocato della vostre colpe e vi ha
difeso? Chi vi ha riaperto quel Cielo, nella cui bellezza
però tanto riscatto non viene mai dimenticato poiché ne ha
dato a tutti l'accesso? Chi vi ha pagato, quale creatura,
tale tributo così doloroso, se non il vostro Signore?
E qual è la risposta che ne viene? Forse la gratitudine, la
riconoscenza, il ricambio d'amore? Oh, no, figli miei, ne
vedo così poco. Cosa occupa il vostro cuore: esaminatevi!
Forse i piaceri della carne, il denaro, il prestigio, la
voglia di essere al centro dell'attenzione. Quale Dio voi
seguite? Fin quanto tanta spazzatura vi occupa, come potete
conoscermi? Meditate la mia Santissima e dolorosa Passione,
guardate le mie Piaghe e piangete sui miei dolori. Consolate
e asciugate le mie lacrime, raccogliete il mio divin Sangue.
Solo allora voi mi scoprite, mi conoscete, comprenderete i
miei sentimenti, le realtà del mio Cuore, lo spirito di
donazione, e vi infonderò tutto questo, dato che,
conoscendomi, mi amerete e riconoscerete che ciò che è
spazzatura va gettata.
In questo stato pure voi, come Pietro, potrete dire: "Chi
sono Io per te? Signore Tu sei il Cristo! Tu sei il mio Dio
e il tutto della mia vita, Tu sei l'Amore dell'anima mia!".
Chiedete solo: "chi mi ha amato così?", Chi si è distrutto
d'amore per voi, chi si occupa della vostra salvezza?". Per
chi siete così importanti, amati se non da me? Figli miei,
per quanto girerete nel mondo. e tra gli esseri umani, solo
in Me voi troverete l'amore, che vi ama sempre, che è fedele
e non tradisce mai; che vuole il vostro bene, e vi dà pace.
Nessuna creatura potrà amarvi come vi amo Io.
Attendo che voi giungiate a dire, e a vivere: "Signore, Tu
sei per me la mia vita, la mia speranza, il fine di ogni mio
respiro". Ti benedico".
▲
27 giugno 2010
"Io chiamo ad essere integrali, a dare il tutto alla
vocazione,
alla condizione nella quale vi ho chiamati"
"Mia piccola Maria, gioisci perché mi hai ricevuto! Io però
sono sempre stato con te in questi giorni di sofferenza. Un
poco di tenebra per dare luce, un poco di dolore, e pena nel
cuore, per sollevare il mio. É la preparazione alla chiamata
alla quale, da sempre, ti ho voluto. Ora ti si preparano
giorni di riposo.
Figlia mia, niente è casuale: ogni condizione, vocazione, è
chiamata e formata da Dio. Niente nasce dal caos, ma tutto
dall'ordine. La creazione nasce dall'ordine, la libertà
dall'ordine, e non c'è libertà senza ordine. Così per la
Parola di stasera, che non è prettamente ed esclusivamente
per i sacerdoti e le vocazioni religiose, ma per tutti i
cristiani.
Io chiamo ad essere integrali, a dare il tutto alla
vocazione, alla condizione nella quale vi ho chiamati. Sì,
nella famiglia, così nella corrispondenza al Battesimo
ricevuto, che se non fatto vivere, perisce; e lo si vive
nell'ordine di Dio, che chiede la corrispondenza, la
totalità che avviene nella vita dello Spirito. Fate vivere
la vostra vocazione di cristiano nello Spirito! Solo nello
Spirito avrà sussistenza, e la stessa carne ne acquista
vita, ma senza, tutta si corrompe e perisce. Essere
cristiani è un dono grande, di predilezione, ma anche di
forte responsabilità, che conduce, se vissuta in Cristo, a
ricchezze di fiumi di acque feconde di vita eterna.
Al giovane che chiamo di seguirmi dico:" Lascia che i morti
seppelliscano i morti!". Molti dicono: è duro questo
discorso! Ma Io l'ho detto per insegnamento per voi poiché
dietro quante scuse di buoni propositi e sani intenti si
sono poi fermate e arenate le più sante chiamate! Questo
giovane, a cui lo dico, se fosse andato poi in famiglia, non
sarebbe più tornato. Così dico all'altro che seguirmi
comporta esigenza e coerenza per il persistere dell'intero
camino terreno. Non ci si può fermare. La via dello spirito
deve sempre proseguire e andare avanti; se ci si ferma si
muore. Si deve procedere, pur se pare che si cammini per una
galleria oscura, un tunnel, dato che, se uniti a Me, essa è
oscurità per dare luce allo spirito altrui; è per condurre i
fratelli alla vita eterna, per farli uscire dalla tenebre, e
possano vedere la mia luce. Vivete lo Spirito e avrete e
darete luce. Ti benedico".
▲
28 giugno 2010
"Dove sono le mie Colonne?
Dove sono i Pilastri che debbono
sostenere la mia Chiesa?"
"Mia piccola Maria, quel che sentivi durante la Santa Messa
sono Io che te lo rivelo; è lo Spirito Santo, del quale è
impregnata la Santa Messa.
Ancora Io grido: "Dove sono le mie Colonne? Dove sono i
Pilastri che debbono sostenere la mia Chiesa? Dove sono le
travi salde su cui poter costruire l'intero edificio
spirituale? Se non ci sono basi forti come poter costruire
le mura alte che si librano verso il Cielo? Nella Chiesa ci
sono tante falle, tante crepe, poiché il peccato l'ha
penetrata, il compromesso, e troppa umanità, vi è entrata.
Perché torni ad essere salda e santa deve essere fatta
azione di ripulitura profonda; prima va tolta la melma del
male, che impedisce il terreno asciutto sul quale poter
edificare, e ciò avviene attraverso una purificazione, una
liberazione dallo sporco, una pulitura che non è esente dal
dolore, poiché le potature sono dolorose, ma fanno crescere,
danno nuova linfa di vita.
Io cerco Pietro e Paolo; ma ove sono oggi? E non cerco che
siano già santi o virtuosi, ma anime vere, autentiche, che
cercano il bene, la Verità, che non cercano sé stessi e il
loro appagamento. Su di essi Io posso riformare i miei San
Paolo e i miei San Pietro.
Il Santo Padre coraggiosamente sta cercando di portare
avanti quest'azione di lavaggio, ma spesso è così solo!
Pregate con lui, accompagnatelo con la preghiera e il
sacrificio: la penitenza aiuta a questa rigenerazione, ma
non basterà. Ci vorrà la persecuzione con il suo sangue
nella Chiesa, che laverà profondamente. Ci vorrà la discesa
dello Spirito, che ulteriormente purificherà da ogni male
perché il terreno risanato possa sostenere e farsi trave che
scende sino all'interiorità della terra perché la
costruzione sia salda, e s'innalzi verso l'alto, per farsi
di nuovo ricezione, a casa di spirito e santità. Ti
benedico".
▲
29 giugno 2010
"Gli inferi non prevarranno!"
"Mia piccola Maria, giunge ciò che tu attendi, quel che
vivi, pur nella tua segregazione, si fa offerta. Guarda agli
Apostoli di cui oggi si celebra: essi hanno vissuto una
segregazione, anche fisica nelle carceri, per amor mio; ma
Io ti dico che ci sono carceri spirituali, che pur
mantenendo una certa libertà d'agire, fanno vivere una
segregazione nella prigione nello spirito, che è ancor più
dura, e che, offerta al Signore, si fa offerta e dono per la
salvezza e la libertà di molti, e quindi anche per la
Chiesa, dato che voi formate la Chiesa.
Oggi il demonio soffia il suo vento gelido contro la Chiesa
per scardinarla, ma Io vi ho promesso: "Gli inferi non
prevarranno!". Chiedo però ai miei piccoli la preghiera e
l'offerta perché si facciano muro, contro di esso e anzi,
per loro merito, questo vento gelido si trasformi in Vento
pulitore, che lava, guarisca, ricostruisca, dato che Io sono
un Dio che costruisce e ricrea sempre. Cerco tra i miei
piccoli, dato che nei grandi della Chiesa, al di fuori del
Santo Padre e di qualche figura eminente, non trovo le
colonne di Pietro e Paolo, mentre invece il loro spirito è
ancora in tanti piccoli, in tanti miei amanti, pur nascosti,
pronti a vivere la segregazione, l'offerta, il dono della
stessa vita, per la ricostruzione della Chiesa, e per far sì
che in essa risorgano e vivano nuovi San Paolo e nuovi San
Pietro. Ti benedico".
▲
30 giugno 2010
"Dicono: 'Il diavolo non esiste!',
e intanto
tutta la terra ne è ripiena e satana vi balla"
"Dovete preoccuparvi, figlia mia, del male maggiore, che si
espande, che è quello di cui stasera il Vangelo parla, in
relazione a satana, che ha contaminato, ha infestato
l'umanità. Dicono: "Il diavolo non esiste!", e intanto tutta
la terra ne è ripiena e satana vi balla. La scienza lo dice,
e così molta parte della Chiesa afferma: "Il demonio non
c'è, non si può tornare a vivere la fede ancorandola a certi
schemi medievali", come se la Verità rivelata possa essere
relegata solo in certi tempi, mentre essa É. E vi ha sempre
insegnato che esiste la lotta tra il bene e il male; "male",
male solo inteso unicamente nelle sue azioni, ma in quanto
essere presente, vivente, operante: satana.
Oggi tutto è inquinato e occupato dal maligno, in ogni
settore della vita, l'aria stessa se ne è impregnata, il
cibo che mangiate, i luoghi nei quali operate. Nella Chiesa
vi è entrato e ne occupa posti ai vertici, nella politica,
nei luoghi di potere, nelle alte finanze, così come nello
spettacolo o lo sport. Mai come in questi tempi!...
Quante anime si consacrano a satana, e chiedono in cambio
agi e ricchezze, potere e bellezza, vita lunga e salute; e
il demonio sparge e dona i suoi vantaggi, paga con i suoi
doni per arricchirsi di anime da strappare a Cristo e
popolarne il suo regno di terrore. Giunge però il tempo
della morte, pur se si è chiesto esistenza lunga e salute, e
cosa ne rimane? Della bellezza l'orrore, della vita gli
inferi, del potere e delle ricchezze la miseria estrema: non
esisteranno, e chi si ricorderà più di loro? Chi sono stati?
Chi li amerà più? A cosa è valso vivere per perire tra le
sue mani? Quanti mali vengono da lui, quante oppressioni,
depressioni, malattie. Quanti miei figli ne sono colpiti con
malattie, e perseguitati, e cosa si fa per loro? La mia
Chiesa poco lo combatte.
I sacerdoti hanno il potere di scacciare satana, di imporre
le mani e benedire, ma quanti lo fanno? Molti di essi non
vogliono nemmeno saperne e allontanano tutto ciò. Saranno
grandemente responsabili dinanzi a Me! Il sacerdote deve
benedire, imporre le mani, fare preghiere di liberazione,
operare per la lotta contro il nemico. Quanti mali avanzano!
E tanti giungono poi al suicidio e all'omicidio. Quante
divisioni e dolori nelle famiglie che sarebbero sanate ed
evitate. Io ne chiederò grandemente conto!
Benedite voi, figli miei, benedite il Cielo e la terra e ciò
che contiene, benedite le creature e ciò che vivete intorno
a voi, benedite ciò che vedete e incontrate. Benedite!
Benedite! Benedite! Io tornerò per liberare il mondo. Io
stesso mi porrò innanzi per scacciare satana, mi porrò in
lotta con lui, e con Me egli è perdente. Ma quanti, nel
frattempo, si è portati con sé! Quanto il mio Cuore se ne
strugge! Aiutatemi a liberare i vostri fratelli. Pregate e
benedite!" Ti benedico".
|
|