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Ave Maria!
2 febbraio 2011
"Ancor oggi la Madonna si presenta dinanzi al trono di Dio,
portando il suo divino Bambino tra le braccia"
"Oggi la Chiesa ricorda la mia
Presentazione al tempio: ecco Io sono il Figlio, un Bambino
divino che viene portato per essere di offerta in riscatto,
per pagare il tributo, il debito degli uomini a Dio Padre,
l'Unico degno, poiché solo un Dio poteva pagarne il riscatto
nella sua offerta e ricreare così l'Alleanza, l'amicizia, il
fatto di unione tra l'Altissimo e l'umanità. Sono l'Agnello
Immolato, che viene a lavare le colpe, i peccati, il male,
che viene commesso. Il mio Sangue puro, e il Fuoco del mio
Amore, sono lavacro e purificazione: accendono e ricreano a
vita nuova nella Grazia.
La Madre và; il suo passo non retrocede: sa che conduce il
Figlio per essere l'Olocausto, l' "Agnello Immolato", ma non
indietreggia. Conosce le Sacre Scritture e, nel tempo
dell'Annunciazione, si fa tale luce in Lei da comprendere in
pieno la Missione del Messia, della sua azione di salvezza
tramite il martirio. Ella già mi vede ricoperto il corpicino
di sangue e le manine e i piedi traforati dai chiodi; ma va
perché sa che questo è l'unico mezzo, l'unica via: che suo
Figlio sia l'unico che possa essere di nuovo Salvezza per
l'umano genere, il tributo santo per una umanità nuova. La
Madre mia, ad ogni passo, mi stringe con più veemenza al suo
seno, e si offre: unisce alla sua Offerta la sua Maternità
trafitta, che tutta La trapasserà nel dolore per far sì che
il mio Martirio sia alleviato, più dolce, consolato il suo
amore nella pena, per dare arricchimento ed essere di
sostegno alla Redenzione. Ed anche San Giuseppe si offre, fa
dono nelle sue sofferenze e nella sua adorazione per unirsi
al riscatto, alla Redenzione, per essere di aiuto.
La mia Presentazione al tempio richiama voi, figli miei, ad
essere offerta, a farvi dono santo per il Signore, che vede
e sa riconoscerne la preziosità, sicché ne ricevete la sua
benedizione, il suo appagamento, e voi potete esser
riscattati dalle antiche brutture del male, ed entrare nel
Regno. Ciò lo potrete se vi unirete al mio Sangue, che lava
i peccati, se vi unirete alla Fiamma del mio Amore, che vi
accende la Grazia dell'anima e vi rende tesori degni. Datevi
alla Madre mia, fatevi portare da Lei, affidatevi a San
Giuseppe: vi aiuteranno a vivere la fusione con l'Agnello
Immolato per rendervi offerta santa e benedetta, che il
Padre accoglie.
Ancor oggi la Madonna si presenta dinanzi al trono di Dio,
portando il suo divino Bambino tra le braccia, più
splendente che mai, e ancora Lo offre per la salvezza del
mondo.
Iddio Padre, compiaciuto, benedice: il suo Fuoco li
attraversa; è un Fuoco che forma una scia luminosa che
scende da Lui sino alla terra per far sì che tutti coloro
che vogliono attraversarla possano così ricevere la luce e,
illuminati da tale santità, bellezza e riscatto, farsi
simili a gioie preziose, doni degni per il Cielo. Ti
benedico".
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3 febbraio 2011
"Nella povertà siete liberi, vi fate tesoro
per arricchire il fratello dei
vostri beni"
"Mia piccola Maria, Io sono il tuo respiro,
sono nei tuoi passi, sono presente nel tuo vivere. Stasera
il Vangelo vi richiama alla povertà. Chiamo i miei discepoli
ad andare dovunque per portare la lieta Novella, per dare
liberazione e guarigione agli ossessi e ai malati, ma
richiedo che vadano poveri in una povertà che è grave ma che
dona liberazione da tante catene, liberi di esser fiduciosi
e abbandonati alla divina Provvidenza. Il Vangelo è
esigente, ma vi apre ad una grande ricchezza. Richiedo la
povertà ai discepoli, ma pure ai miei cristiani: non
l'indigenza o la miseria, ma il giusto necessario di
accontentarsi di ciò che Dio vi dona. Il superfluo è sempre
un bene tolto al bisogno dell'altro.
Vedo cristiani venire alla domenica alla Santa Messa e
piangere per i bimbi che muoiono di fame in Africa, ma non
si curano del malato o dell'anziano che muore solo ed è
dirimpettaio alla propria casa. Vedo armadi ricolmi e vedo
figli vestiti di stracci. Vedo frigoriferi pieni e vedo
gettare nella pattumiera tanti alimenti, mentre altri
cercano e sono mancanti anche di pane. Non c'è suddivisione
nei beni nelle ricchezze! Invece la povertà vi fa divenire
dono e arricchimento per l'altro, poiché quando la materia
sovrasta, il nemico entra e vi rende schiavi, vi lega ad
essa e vi rende ciechi e sordi del bisogno altrui. Nella
povertà lo Spirito entra e nello Spirito Dio vive.
La gravità è quando un sacerdote si fa attaccato ai beni,
poiché perde lo Spirito, satana lo rende schiavo e, non
essendo più portatore dello Spirito, non porta a Dio, non
porta più liberazione e guarigione ai fedeli.
Stasera che ricordate San Biagio: il suo sacrificio, la sua
povertà, lo ha reso dono e, nel dono di sé, ancora nello
Spirito, questo sacrificio vive per arricchire voi. Oggi
ricordate anche il primo giovedì, ricordate il dono
dell'Eucaristia. Io mi faccio povero per esser dono e
ricchezza per voi. Nella povertà siete liberi, vi fate
tesoro per arricchire il fratello dei vostri beni. Ti
benedico".
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4 febbraio 2011
"Beato Pio IX: è il Papa dell'Immacolata"
"Dio è Colui che crea sempre. Egli crea ancora nella
creazione già creata, evolvendo, e mantenendo in vita, per
dare sussistenza al creato e all'uomo. Dona la luce e il
calore agli elementi naturali dati, dona le acque e le
piogge che le riformano, dona la terra che alimenta, il seme
e il frutto; vi dona il tempo per l'accensione e il proseguo
dell'esistenza. Ogni uomo è una nuova creazione che Iddio
forma, cresce, trasforma per la sua vita divina e renderlo
atto a vivere la sua creazione celeste in Paradiso. La mia
Persona, il Signore Gesù, è Colui che vi offre creazione
alla Grazia nell'anima, riscatto nella mia Redenzione, e
ridona all'anima la vita nuova che la riforma ad immagine e
somiglianza di Dio.
Così come andavo per i paesi della Palestina e sanavo da
tanti mali, ancora Iddio è disponibile e può sanare da tutti
i mali: quante malattie scatenate dal peccato verrebbero
guarite! Quanti dolori e tribolazioni debellate se l'uomo ne
cercasse l'aiuto in Dio, se si rivestisse della mia Persona!
Se gli scienziati, gli studiosi della natura umana, i
medici, volgessero lo sguardo al Signore del creato, che
possiede tutte le risposte, per chiedere lume all'intelletto
nella luce di Dio! Quanti misteri svelati, a quante
richieste la risposta, e l'esito che ne trae la cura, che
verrebbero anche dagli stessi elementi naturali creati, già
esistenti sulla terra, sì da dire: "Bastava così poco…!".
Quante depressioni, problemi psichici, oscurità di malattie
strane, sconosciute, che danno tormento perché invase dal
nemico, che possono essere sanate dalla vita sacramentale
con Gesù Cristo!
Voi ricordate oggi il Beato Pio IX: Grande, perché ha
mantenuto la Chiesa in un tempo difficile e controverso, ed
è stato fedele ad Essa. É il Papa dell'Immacolata, colui che
ha posto in rilievo alla Chiesa e al mondo, che ha dato luce
ad una verità già esistente…La Madonna è Colei che, nella
Carne, concepisce il Signore Dio nella Seconda Persona della
Santissima Trinità e, in Cristo, diviene Colei che
concepisce la vita dei cristiani. Ella prende in Sé, nel suo
Grembo, le creature di Dio, e nelle sue acque le modella, le
riforma, le ricrea perché acquistino la Grazia, la nuova
bellezza creata e infusa da Dio nella loro anima. T
benedico".
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5 febbraio 2011
"Figli miei, come arrestare o limitare tanto omicidio,
tanta avanzata del
male contro la vita?"
"Stasera voi ricordate e celebrate la vita. E la vita è Dio:
Dio che crea. Egli è il Motore che genera continuamente
vita. Il demonio è l'omicida, e che uccide e fomenta
all'omicidio sin dalle origini; egli uccide la vita per
attaccare Dio. La sua opera nefasta è malvagia, e senza
posa: cerca di non far nascere la vita ancor prima che si
accenda nel grembo materno, creando ogni sorta di
complicazioni e contrasti al Matrimonio Sacramento, in ogni
forma e limitazione, per impedirlo. Quando viene
l'accensione della vita, nel grembo, cerca in ogni modo di
creare problemi e divisioni, paure, per poter attaccare
l'innocente che sorge, e isolare la Egli fomenta leggi
inique per una pretesa libertà nell'aborto. E come può
ritenersi civile uno Stato, macchiato del sangue innocente?
Il demonio è assetato della distruzione di giovani: li
aggredisce con ogni genere di bestialità, tra le droghe, le
violenze, l'alcool, per condurli alla morte precoce.
Egli attacca i malati e gli anziani e i lungo degenti, o a
termine, per un falso pietismo, pur se si sa che vanno
comunque a morire; e lo fa per togliere la possibilità di un
tempo che ha il valore di una preziosa sofferenza, che è
redentiva e conduce alla salvezza.
Continuamente il suo sguardo e il suo attacco è
all'innocenza: nei bambini e nei fanciulli, dato che la loro
innocenza limita l'avanzata del suo potere omicida. Il
demonio cerca poi di uccidere la Grazia nella vita
dell'anima, facendola peccare, fomentando, incitando
continuamente al peccato, che dà morte: uccide la Vita di
Dio nell'anima, attacca le cose sante dell'Altissimo per
dissacrarle con le sue zampate sporche e nauseabonde, che
tutto ricoprono del suo veleno, e poter così acquisire
l'avanzamento del suo potere.
Figli miei, come arrestare o limitare tanto omicidio, tanta
avanzata del male contro la vita? Divenite operatori di
essa, collaborando e sostenendo la vita creata da Dio nella
fusione con Colui che è la Creazione. Fatevi preghiera e
dono viventi: l'intero essere si fonda con la Sapienza del
Supremo, sicché il vostro pensiero pensi nello scintillio
della Luce del suo Sguardo, il cuore ami nel suo Amore, la
parola sparga la sua Verità, le mani si aprano nella sua
Carità. Vi fate nella preghiera e nell'agire un tutt'uno,
totalità dell'essere, che in ogni suo gesto è offerta per la
vita, luce e sale, che acceca satana e lo arretra, e dà
Sapienza alle menti degli uomini.
Le vostre mani si aprano per dare e sostenere : sostenere il
grembo della madre per accoglierne le creature, per dar loro
la mano nel cammino, per porsi al servizio e al soccorso del
malato, per stringere la mano nel tempo del dolore e poi
l'addio a questa vita. Vi farete così operatori che generano
e aprono alla vita eterna. Ti benedico".
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8 febbraio 2011
"Oggi tutti vogliono salire e stare sul palco,
esposti in alto, distinti e
celebrati dagli altri"
"Stasera la Parola vi richiama al primato del timore e
dell'amore di Dio sopra ogni rispetto umano, del suo
giudizio e del suo plauso. Oggi tutti vogliono salire e
stare sul palco, esposti in alto, distinti e celebrati dagli
altri, osannati e stimati dagli uomini, anche nel compiere
opere buone e farsene poi un proprio merito, un proprio
bene, mentre tutto è un dono sempre ricevuto per grazia di
Dio.
Le persone vogliono ricevere applausi e onorificenze, essere
incensati e ricevere gloria, attestazioni di merito continuo
per il loro operato, nonostante ciò accresca la loro boria e
il proprio "Io"; e questo anche a costo di porsi al di sopra
dei fratelli nelle prevaricazioni.
Questo avviene in tutti i settori sociali, nelle famiglie e
nella Chiesa. Dicono pure di amarmi, di onorarmi, ma solo
con le parole; invece il loro cuore è lontano da Me. L'uomo
ricerca sé stesso, si idolatra; c'è il peccato, e si deruba
la Gloria al Signore Santissimo, l'Unico che è degno, e
davanti al quale i ginocchi si pieghino, mentre voi tutti
siete fratelli e dovete porvi al servizio l'uno all'altro.
Ah, lo si dice con le parole, ma chi realmente lo fa…?
Pochi! Beati gli ultimi, poiché chi vive nascosto e compie
per amor di Dio non cerca gloria, e non verrà invaso dal
demonio; la sua strada va diritta al Cielo, mentre chi ha
già ricevuto il premio, non avrà ricompensa altrove.
Chi si pone al servizio? Chi combatte e pone la sua persona
per difendere la Verità e il bene del Signore e della sua
Legge? Tutti cercano il primato e il potere, anche
all'interno delle mura domestiche. Cercano di piegare la
Legge divina ai compromessi umani, ai suoi usi e le sue
tradizioni, così ai miei tempi, ancora più in questo tempo.
Vedo politici e potenti venire alle funzioni religiose,
farsi dinanzi ai Sacri Misteri, professare il mio Nome per
dare buona visione di sé, e poi firmare decreti contro la
stessa Legge di Dio. Vedo omicidi e mafiosi, camorristi e
altro, avere in casa e inchinarsi a statue di santi e
madonne, fare giuramenti in mio Nome per le loro lotte di
sangue che opprimono i miei figli e li uccidono. Vedo
famiglie in cui al posto della partecipazione ed al servizio
c'è il predominio.
Chiedo la protezione all'infanzia, e si fa uso della loro
innocenza. Ovunque il mio Nome è dissacrato… e ov'è luogo,
nel quale il mio sguardo si volta, nel quale l'umanità non
stia precipitando? Eppure basterebbe che si alzino in alto
gli occhi per vedere il cielo, per contemplare la creazione,
che rende atto e testimonianza in Dio, che eleva il cuore
verso la sua bellezza, che ne firma la sua attestazione e la
sua opera. Ma l'uomo non s'inchina più persino nei monasteri
e nei conventi! Ovunque… ove l'obbedienza? Ove l'umiltà? Ove
la mortificazione accolta? Ove il lasciare che l'altro
avanzi e io rimanga indietro?
Figli miei, solo se vi rivolgete al Signore vostro
Altissimo, se ritornate a darne la priorità al suo timore e
al suo amore, voi potrete trovare ancora salvezza. E sono
coloro che vivono il Vangelo, che non va sbandierato a
parole, ma vissuto nella realtà. Ti benedico".
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9 febbraio 2011
"Stasera la Parola di Dio vi invita a crederla, ad amarla, a viverla,
dato
che in essa c'è la via del bene e della vita"
"Mia piccola Maria, Io entro e vedo l'anima tua come un
libro aperto, e in esso tutte le intenzioni, anche quelle
che sono ma non riveli perché credi che siano troppe. Su
tutti alzo la mia mano e benedico: tutti vengono benedetti.
Stasera la Parola di Dio vi invita a crederla, ad amarla, a
viverla, dato che in essa c'è la via del bene e della vita.
Nella creazione di Adamo Iddio vi soffia il suo alito perché
se ne accenda la vita e sussista all'esistenza. Gli dà il
dominio sull'intero Giardino terrestre, ma vuole che non
venga mangiato il frutto della Conoscenza poiché ne riceverà
la morte. Ah, se si credesse alla Parola Santissima del
Padre, autentica e verace, che vuole il bene di ogni
creatura! Anch'Io, il vostro Maestro, vi invito, nel mio
Insegnamento, ad aderirvi, a crederla, ad amarla, a viverla,
poiché in essa trovate la via che vi conduce alla salvezza.
L'uomo purtroppo, per una pretesa smania e credenza di
libertà, non ascolta, vuol fuorviare da essa e,
allontanandosi dalla via del bene, non c'è altra
possibilità: rimane solo quella del male.
La Parola di Dio accolta, vi conduce alla verità e alla
preghiera; e i Sacramenti vissuti, vi daranno la fortezza
per rimanere fedeli ad essa. Allontanatosi da questa fusione
con Dio, dal suo dettame, l'uomo è debole e fragile; cade
nel peccato. Non ha difese, non ha barriere, e il demonio
viene per devastare l'anima sua; e quanto più lo fomenta e
cede al male, tanto maggiormente il demonio acquista potere
su di lui sì da fargli compiere le azioni più orripilanti e
malvagie. L'essere umano crede, è sicuro, di poter compiere
ogni sorta di male e non essere poi scoperto; e può anche
esser che, pur nella povera manciata di anni terreni, possa
nasconderlo agli uomini. Potrà ingannare la giustizia umana,
ma non sa che il peccato rimane stampato nell'anima; ne
rimane segnata come una foto: ognuno porta in sé ciò che ha
compiuto.
Le vostre anime sono dei forzieri preziosi, trasparenti, in
cui il soffio dell'Onnipotente ha dato vita. A voi la
possibilità di colmarle di ori preziosi, delle ricchezze nei
beni della carità e delle virtù, del profumo della preghiera
e della preziosità dei meriti della sofferenza e, seppur il
mondo non vi avrà premiato o compreso, se non avrà notato la
vostra onestà, se non ha dato consenso alla vostra
misericordia e alla giustizia vissuta, e avrà deprezzate le
belle virtù, tutto ciò rimane nei bauli delle anime che si
aprono dinanzi al Giudizio, e allo sguardo mio, che non
potrà che gioire con voi e venirci a vivere per sempre.
Ma se il vostro forziere si è colmato della spazzatura del
male, della putredine del peccato e di ogni sorte di
nefandezze, la sua melma si aprirà con il suo fetore, sicché
non potrà che essere gettato nel luogo che gli appartiene,
fatto della stessa sostanza. Figli miei, il peccato può
sembrare un frutto all'apparenza appetitoso, bello allo
sguardo, ma porta con sé il veleno del diavolo e vi
contamina di morte. Venite, seguite invece i passi del
Padre, che vi portano a godere della vita e del bene nel
Paradiso terrestre. Ti benedico".
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11 febbraio 2011
"La Madonna lava, invita a lavarvi dal male, poiché esso ostruisce
e non
permette l'incontro con suo Figlio"
"Mia piccola Maria, oggi ricordate la Madonna di Lourdes, la
Madre che lava, che forma, che guarisce. É la Madre che
invita a lavarsi, ad andare da Lei: Lei che aiuta l'uomo a
lavarsi del peccato. Ella chiama ad entrare nelle acque che
lavano, le sue, a venire in processione e particolarmente i
sacerdoti che più abbisognano di Lei. Le acque di Lourdes
sono il segno delle sue acque materne, nel quale i figli
vengono a tuffarsi per essere sanati dal male. É richiamo a
lavarsi mediante le acque dei Sacramenti offerti dalla Santa
Chiesa e ad accogliere la acque del pianto della propria
sofferenza che lava, che purifica, che ricrea.
La Madonna vi indica che lavarsi, attraverso questi mezzi, è
la Purificazione dal male che ostruisce la luce agli occhi,
l'udito alle orecchie, la parola alla bocca nella Verità,
l'amore al cuore, dato che il peccato paralizza e chiude.
Bisogna lavarsi per poter esser creature che, di nuovo,
portano impressa in sé l'immagine a somiglianza di Dio.
Cos'è questo mangiare, l'erba, la terra, di Bernardette che,
obbediente alla Madre, accetta umile, se non il proprio
sacrificio che si offre, la propria sofferenza che si unisce
alle acque create da Dio, che vengono santificate da Cristo
nel Grembo materno di Maria, che si fanno offerta, lavacro
per lavare il male altrui, il peccato dei fratelli? La Madre
Santa è Colei che lava, ma è anche l'Albero nuovo della
Conoscenza. Se nell'antico Giardino dell'Eden, per una donna
entrò il veleno della conoscenza del male e con essa la
morte, con un'altra Donna, Maria, entra l'Albero della Vita
in cui Frutto, suo Figlio, diviene nutrimento che sana, che
si fa antidoto perché, mangiandone, l'uomo si liberi da
essa, si riformi a creatura nuova e degna di riabituare il
Giardino del Cielo, ove vivrà con il suo Padre e Signore per
l'eternità.
La Madonna lava, invita a lavarvi dal male, poiché esso
ostruisce e non permette l'incontro con suo Figlio; e,
purificati, Gesù può gridare : "Effeta!", "Apriti!", per far
sì che si aprano gli occhi e si abbia coscienza dalla Luce
della Sapienza divina, si aprano gli orecchi per l'ascolto
della sua santa Parola, si apra la bocca alle preci delle
sua lodi, si apra il cuore per incontrarsi con l‘Amore ed
amare. Tutti ricevono a Lourdes! Nessuno va via senza aver
avuto. Pur se non c'è la guarigione fisica, la Madre dona
fortezza, consolazione, speranza, motivazione, liberazione
dalle tenebre spirituali e dai recessi di ciò che è occulto.
La Madre Santa sempre dona e, a volte, c'è anche la
guarigione fisica, che è segno e testimonianza di un luogo
santo ove Dio opera. Ti benedico".
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13 febbraio 2011
"Andate dalla Madonna! Lei che ha dato Carne alla Parola,
vi aiuterà ad
incarnarla, a farla vivere in voi"
"Mia piccola Maria, è mia la parola! Io ti parlo, da Me
viene, da Me ne nasce sempre. Stasera la mia Parola vi
indica che essa è santa ed eterna; il mio Insegnamento porta
a compimento la Legge divina, la scevra nella sua
profondità, la penetra nel suo interno per viverne la
perfezione che vi conduce a santità. Vi do luce per darvi
Sapienza, rivelo che la Legge di Dio è la via del bene e
della Verità: è data per amore. Non c'è altra via, non c'è
una via intermedia e, l'altra, lontana dal bene, vi conduce
solo al peccato e alla morte. La Legge divina si fa
segnaletica nel vostro percorso dell'esistenza perché
andiate certi e spediti al Cielo mentre, se la trascurate,
cadete nei precipizi, nei burroni ove perirete. Il mio
Insegnamento vi sprona all'interiorità, alla profondità
dello Spirito che penetra nell'anima.
Il peccato non è solo l'atto finale che lo concretizza; esso
già nasce dal pensiero, dalla concupiscenza degli occhi,
della parola: in essi penetra, nella sua origine, la tenebra
del peccato che vi oscura il cuore e vi ammorba l'anima sì
da corrompere ogni comportamento e cadere, di conseguenza,
anche nel peccato agito e concreto. Per questo affermo nel
Vangelo che è peccato, ed è già adulterio, il guardare una
donna con desiderio, perché la desiderate nella
concupiscenza, e nel cuore è peccato già vissuto. Vi invito
poi ad una Parola più modesta e limitata, un colloquiare
essenziale, dato che la parola umana, (notate!) conduce
sempre alla critica e alla condanna, oppure ad un grande
vuoto, mentre poco viene usata per costruire e benedire.
Vi chiedo di non venire a ricevere Colui che è l'Amore e
fare la Comunione se non si è in comunione con l'altro, se
portate rancore e risentimenti e, se ciò non è possibile
perché l'altro non accoglie, o se non è possibile, fate pace
nel cuore.
La benedizione e la comunione con Dio scenderà su di voi e,
quando potrete, seguite con un gesto concreto che
riconcilia.
Figli miei, la Legge di Dio è severa, l'Insegnamento del
Vangelo è concreto e profondo, ma non impossibile. Vi è data
la preghiera, i Sacramenti che vi aiutano a mantenervi
fedeli ad essi. La sacra Parola del Signore è via santa
poiché tutti siete chiamati ad esser santi, e lo potrete se
entrerete in essa, se la incarnerete, vivendola: è via che
Io indico e insegno perché essa è via cristallina, pura, che
vi fa santi.
Andate dalla Madonna! Lei che ha dato Carne alla Parola, vi
aiuterà ad incarnarla, a farla vivere in voi, nella totalità
delle vostre viscere: non sarà dura, ma la renderà morbida,
plasmabile, e la vivrete per amore. I cristiani non
ascoltano, o la vivono con superficialità, e per questo
decadono; entra allora la morte e si fanno infelici. Il mio
Vangelo è via che conduce alla pace, alla verità con sé
stessi e con gli altri e, nella vostra adesione, voi
aiuterete gli altri ad accoglierlo e a viverlo. Ti
benedico".
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15 febbraio 2011
"Pioverà dal cielo il fuoco, il fuoco che brucia e purifica,
il fuoco che
ha il compito, nel suo ardore di fiamma, di bruciare tutto
il male"
"Stasera la mia Parola vi richiama al Diluvio, alle acque
fuoriuscite e travasate dal cielo per la distruzione della
terra; più che la sua distruzione: per la distruzione del
male e di chi ne faccia parte, per estinguerlo fino alla sua
radice.
Le acque che penetrano e lavano sono le acque che vengono a
purificare: lavare
dal male di cui la terra era così invasata e intrisa, e per
far sì che ne nascesse una generazione nuova e buona.
Chiamò il Signore Iddio ad entrare nell'Arca i giusti del
tempo: Noè con la sua famiglia, perché ne continuassero la
discendenza umana. La terra non verrà più distrutta nel
ricoprirla dalle acque del diluvio. La promessa di Dio è per
sempre. Ma poiché il mondo è di nuovo invasato, posseduto
dalla malvagità, in ogni sua espressione e in ogni settore,
non saranno le acque, ma pioverà dal cielo il fuoco, il
fuoco che brucia e purifica, il fuoco che ha il compito, nel
suo ardore di fiamma, di bruciare tutto il male che è
penetrato in esso, in ogni forma e in ogni creatura: fuoco
che dà nuova possibilità di vincere il male, di consumarlo,
e di poter ricreare una generazione nuova, vera; poiché
Iddio ricrea sempre la vita.
Come allora, il Padre Santissimo chiama ad entrare
nell'Arca.
Entrate, giusti, e coloro che hanno ancora il tempo del
riscatto e di emendarsi: entrate nell'Arca, e il fuoco non
vi farà perire. Esso vi attraverserà e vi purificherà delle
ultime scorie: ne venite purgati e non distrutti, e non lo
temerete. La vostra purificazione sarà per la vita in Dio e
per la ricostruzione della terra. Entrate nell'Arca del
Signore, nella sua Legge divina: essa si fa casa nella quale
si sta sicuri e protetti, dato che il male, che è fuori
della Legge, e vive nelle strade del mondo, non vi potrà
colpire, non vi farà morire.
Entrate nell'Arca del Tabernacolo, nell'Arca delle Sacre
Specie: nell'Eucaristia, che è il Pane divino, che vi
sostiene e vi dà nutrimento alla santità. Entrate nell'Arca
del Cuore Immacolato di Maria, nel Grembo suo Santissimo,
che si fa per voi Rifugio sicuro nel quale venite formati ad
esser degni di suo Figlio.
L'Arca viene toccata dalle tempeste, come allora: essa
ondeggia tra l e onde, ma non decade, non precipita, per
giungere sicura alla meta. Preparatevi in essa, formati e
fortificati: il fuoco che giunge non sarà distruzione, ma
un'incontro con l'Amore di Dio, che brucia, ma risana.
Invece per chi è rimasto fuori dell'Arca e del suo rifugio:
è come chi va incontro, senza riparo e protezione, a un
fuoco devastante e distruttivo che conduce all'eterno
supplizio di un fuoco che non si estingue mai.
Nel Vangelo vi dico. "Ancora non avete capito?".
Continuamente Io chiamo, da sempre, ad entrare nell'Arca
Santa: in essa non mancherà più il pane, che vi fa divenire
il lievito santo e buono che lo maggiora; non sentirete più
la fame e le seti continue del mondo, ma verrete saziati
all'Amore, alla Verità, ai Beni di Dio. Ti benedico".
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16 febbraio 2011
"La tenebra pervade ogni cosa: le cataratte del peccato
ostruiscono la
vista spirituale degli uomini"
"Oggi il Vangelo vi richiama a chiedere la Luce. Il cieco mi
chiede la grazia della vista e, la medicina del mio Alito
santo del quale è impregnata la saliva, toglie le cataratte
che ne ostruiscono la luce nella sua visione fisica, che nel
miracolo però dà a lui chiarore della comprensione della
Volontà, dei desideri di Dio nella sua esistenza. E voi,
figli, avete ancora Luce…? Vedete bene? Voi vedete gli
uomini, il mondo, ma non riuscite più a recepire le
ricchezze delle cose sante del Cielo. Il mondo si è così
oscurato!... La tenebra pervade ogni cosa: le cataratte del
peccato ostruiscono la vista spirituale degli uomini, sicché
cadono impantanati nel fango della terra, che impedisce
ulteriormente di comprendere le realtà della bellezza della
visione delle meraviglie di Dio: essi si perdono così nel
buio, verso l'oscurità dei precipizi eterni.
Chiedete lume, figli miei! Chiedete lume a Me che sono la
Luce! Venite a Me, che vi curo e vi dono sanità agli occhi
dell'anima, mediante il nutrimento dei miei Sacramenti, che
vi accendono Fuoco allo spirito, Fiamma al cuore, Luce alla
mente; e torna la vista allo sguardo per saper vedere come
Io, il Signore, vedo. Tanto più il vostro sguardo mi
contempla e mi adora, fisso al vostro Gesù nell'adorazione,
tanto più si accende lume nel pensiero per avere Sapienza,
ed emendare la vita vostra, cosicché il vostro agire sarà
secondo il desiderio del Padre Santissimo e i suoi dettami.
E voi vedrete nel suo chiarore, comprendendo il senso della
vita esistente.
Dio vi accende l'anima per santificarvi, vi accende il cuore
per saper amare, vi accende luce agli occhi per saper vedere
Iddio e le sue meraviglie, e le necessità dei fratelli. Vi
accende il pensiero della mente perché abbiate vero
discernimento per riconoscere ciò che è bene e ciò che è
male, ciò che è autentico da ciò che è falso, ciò che è di
Dio da ciò che non lo è. Iddio vi dona luce e, nella misura
in cui la chiedete e pregate, la ricevete; e più ne siete
immersi e più saprete vedere ciò che prima non ve ne
avvedevate.
Assimilando Luce, in questo modo, i Santi riuscivano pesino
a sentire il fetore dei peccati, a vedere i morsi de i
tarli, che invadevano l'anima dei fratelli: e la corrodevano
fino a farla perire; Luce che serviva ad essi per dare
visione dello stato di morte e di oscurità in cui questi
figli vivevano, per aiutarli ad entrare nella profondità
della vita dello Spirito, e per riaccendere il motore
all'esistenza della Grazia.
Venite a Me, che vi offro la Luce! Così come prima è buio e
poi si apre una finestra e, pur da uno spiraglio, la luce
entra fievole sino a quando si spalanca e si fa luce piena;
in questo modo nella totalità del giorno voi vedrete la
stanza, che apparentemente era pulita, poiché nel buio si
nasconde la coscienza e si acquieta; nella luce si rivela
per quel che è. Voi allora chiederete alla Luce di farla
sempre più pulita, più radiosa e luminosa. Io, la Luce, la
penetro e ne vengo a fare dimora, così che nei vostri occhi
ci sia il mio Sguardo che ovunque sana, dona luce ai tanti
ciechi che riprendono con voi il mio cammino. Ti benedico".
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18 febbraio 2011
"Anche oggi l'umanità costruisce la Torre di Babele spirituale;
la edifica
in sé, nella propria anima"
"Stasera la Parola vi presenta la Torre di Babele, costruita
realmente. Costruita dagli uomini per innalzare la loro
superbia, per acclamare l'onnipotenza umana e abbattere il
Potere di Dio; per sfidarLo e dire: "Dio, di Te non abbiamo
bisogno!". Non sanno però gli uomini che già per le
condizioni fisiche e strutturali, per il tempo, gli agenti
atmosferici e la gravità, la costruzione può giungere fino
ad un certo livello, ma poi decade e precipita per lasciare
l'uomo ancor più confuso e povero tra i limiti della sua
povera natura. Invece di fare Alleanza con un Dio che è
Padre amoroso e vuole il meglio per le sue creature, gli
uomini Lo combattono per idolatrare sé stessi.
Anche oggi l'umanità costruisce la Torre di Babele
spirituale; la edifica in sé, nella propria anima; cerca
d'innalzarsi e di spodestare il suo Dio, e dice: "Dio, non
ci sei, non esisti!", cercando di farsi essi stessi creatori
della vita per inabissare Colui che è il Creatore. L'uomo
cerca di fare fotocopie, di ricreare una vita che già
sussiste, usa ciò che è già creato, che nei suoi elementi ha
già ricevuto la vita da Dio. L'uomo non può nulla dal
niente; dal nulla non può creare: né un filo d'erba, né un
seme, né le acque del mare, né accendere le stelle in cielo,
né dare ossigeno; egli non ha potere sulla creazione della
vita, così non ha potere sulla morte; non è eterno e la sua
umanità sempre decade e finisce; non detiene gli anni, il
tempo, i giorni con le sue stagioni e le sue variazioni: il
tempo non gli appartiene e scorre senza di lui.
Cos'è l'uomo che sfida l'Onnipotente e, sfidandolo, crede di
crescere e di innalzarsi nella sua superbia, nella Torre di
Babele, e non sa che così va contro sé stesso?
Vedo il mondo e guardo: cercano i palchi e il successo. Cosa
non si fa per il potere e per la gloria umana! Reali e
politici, attori, cantanti, vedett e sportivi, industriali e
uomini di chiesa… cosa non fanno per avere successo, per
dare gloria a sé, per richiamare l'attenzione alla propria
persona e alla propria opera e averne continuamente merito!
E non sanno che tanto più hanno ricevuto sulla terra e tanto
più sarà difficile il ritorno al Regno? Difficilmente, se
non ci sarà un percorso di emendamento profondo, un
pentimento autentico e una purificazione vissuta, si entrerà
in Cielo, ove non vengo ricordati più i loro successi, pur
quanto grandi, sulla terra; anzi proprio per essi si fanno
minimi e lo saranno per sempre. Il loro plauso decadrà anche
sulla terra: rimane per i posteri il ricordo e poi
anch'esso, nel tempo, si sfuma. E cosa può rimanere se non
il bene concretamente fatto?
Figli miei, non vergognatevi di Me, come dice stasera il
Vangelo. Siate simili alla terra nascosta, e operosi nel mio
Nome. Maggiormente avrete operato nella santa umiltà e nel
nascondimento, maggiormente sarete i più grandi in Paradiso.
Io stesso, Signore e Maestro, vi presenterò al Padre mio e
vi sarò da testimone dinanzi al suo trono. Ti benedico".
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20 febbraio 2011
"Non sapete che siete Tempio di Dio?!…
e che in voi vive la Spirito
Santo?"
"Mia piccola Maria, Io ti sto conducendo ad un cammino di
conversione; questa sofferenza non è altro che per far
morire la vecchia persona e per far sì che ne rinasca una
nuova in Me. Stasera la Parola vi grida: "Non sapete che
siete Tempio di Dio?!…e che in voi vive la Spirito Santo?".
Eppure la maggior parte dell'umanità crede nella propria
persona, crede di appartenere a sé stesso: che sia fatto di
carne, sangue, ossa, di ossigeno e acqua, che vive dei suoi
soli elementi fisici; e non sa che vive e pulsa in lui la
fiammella dello Spirito, che ne ha acceso la vita, e che
siete poi chiamati a ravvivarla perché tutto l'essere ne sia
intessuto.
I reali, i potenti vivono in regge e palazzi sontuosi e
lussuosi, mentre spesso il Signore Iddio s'incontra con
anime che sono divenute spelonche aride e semivuote, se non
addirittura cloache maleodoranti per il fetore del peccato.
Siete chiamati ad esser santi perché il Signore Dio vostro
possa venire ad albergare nelle anime vostre. Solo se
l'anima è santa potete venire in Cielo. Solo se si fa santa,
cioè casa di Dio ove Egli abita, potrà poi albergare nella
Casa del Cielo, ove si vive e si ama nella santità. Dovete
ornarvi dei fini pregi delle virtù, arricchirvi della
bellezza della carità, profumare dell'incenso della
preghiera e della sofferenza accolta.
Impreziositevi dei beni di Dio per divenire un tesoro a Lui
degno. Siete al mondo non per soddisfare voi stessi, ma per
farvi dono, che nel sacrificio si offre al fratello. Vi ho
fatto dono delle mie Carni, perché nutrendovene, voi
acquistiate la santità, la bellezza, il profumo che rende
decorosa, degna, nobile l'anima vostra dell'incontro e della
sua vita con Dio. Come potete? Figli miei, vi ho dato
disposizioni nel Santo Vangelo, che vi elenca come dovete
vivere: di un amore che si fa divino poiché supera la
giustizia e la misericordia umana con le sue restrizioni, ma
va oltre, verso l'amore di Dio che, nel suo amore, vede con
i suoi occhi, ama con il suo Cuore, pensa con la sua
Sapienza, in una carità che sa darmi, sa donarmi.
Il Vangelo è un insegnamento che va alla radici per darmi
l'apice della santità, vi conduce a farvi sua gemma, fulcro
della sua Verità. Voi fate più che meglio potete. Non fatevi
certezze e attaccamenti per la terra e le cose, poiché tutto
si perde, e i mattoni crollano; non arricchitevi di materia,
ma date all'altro. Amate anche coloro che vi sono nemici e
vi perseguitano poiché l'amore sconfigge il male. Il demonio
mercifica il corpo umano, lo corrompe per distruggerne la
nobiltà, la purezza del suo spirito, che è tempio di Dio.
Voi dite: "Signore, è difficile!". Venite a Me, pregate,
chiedete, invocate, nutritevi delle mie Carni: vi darò
quest'amore evangelico, poiché pieni di Me, quest'amore è
più grande di ogni malvagità, di ogni persecuzione, di ogni
ingiustizia, dato che Io, il Signore Gesù, in voi lo vivrò!
Ti benedico".
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22 febbraio 2011
"L'iniquo ha per meta il Soglio di Pietro, dato che quasi tutti
i troni
della terra sono ormai suoi, e per avere potere assoluto"
"Mia piccola Maria, decade la preghiera con le sue cinta di
difesa, decade la vita sacramentale e unitiva con Dio, e
così crollano i baluardi e le difese dei muri che proteggono
e osteggiano il potere di satana che acquista vigore e cerca
così di sconquassare i popoli per far sì che si formi il suo
esercito, che ha per mira proprio quello di colpire, di
occupare e distruggere il Soglio di Pietro.
Oggi che ricordate la Cattedra di Pietro, i Santi Pastori
della Chiesa, che sono in Cielo, si presentano al trono
dell'Altissimo, offrendo l'opera, il sacrificio, i meriti
del proprio Papato, che in ogni tempo ha avuto le sue
battaglie, le sue persecuzioni, le sue controversie, dato
che satana cerca sempre di attaccare; e continua il suo
persistente attacco per risiedere sul suo trono. Non sarà
possibile il suo trionfo per molto poiché è Soglio irrorato
dallo Spirito Santo nel quale vive il lume della Luce di
Dio, ove il Pensiero del Creatore dimora sovrano, ove la
Verità sovrasta Regina. Mai come in questo periodo storico
viene criticata e osteggiata la sua Sapienza, che
all'apparenza se ne fa elogio e riverenza, con bei discorsi
e applausi, ma in privato c'è molta disobbedienza, pur da
alcuni grandi della Chiesa.
Il Santo Padre può anche errare nella sua vita personale, ma
non ha difetto, né errore nella sua Dottrina poiché in lui
parla la Verità di Dio: è Magistero del Pensiero del Signore
stesso, che è Verità e Sapienza infinita. Eppure dietro
tanto plauso e finta ammirazione c'è il disaccordo ad esso
perché si scaglia e si scontra con il pensiero umano, che si
corrompe ai suoi desideri.
L'iniquo ha per meta il Soglio di Pietro, dato che quasi
tutti i troni della terra sono ormai suoi, e per avere
potere assoluto e poter gridare verso
il Signore Dio, Colui che è Tre volte Santo, che è la
Magnificenza assoluta e increata, ma creante: "Nazareno, ti ho vinto!".
L'iniquo giungerà a sedere su questa Santa Cattedra ma non
potrà governare per molto; il suo potere sarà breve poiché
Soglio che brucia del Fuoco divino: tale a carbone verrà
riarso e brucerà su di esso. Eppure, nel suo breve governo,
avrà tempo per portare, al suo pensiero oscuro, molti a sé.
Giunge, giunge il Fuoco della Spirito, che brucia ogni
scoria di falsità e, con esso, l'iniquo e ogni forma di
iniquità. Il Soglio di Pietro sarà poi ancor più luminoso,
lucente e infuocato delle Vampe dell'Altissimo Signore, che
illumina del suo insegnamento non solo la Chiesa Cattolica,
ma tutti ipopoli della terra. Ti benedico".
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23 febbraio 2011
"Mentre Policarpo muore non si sente odore acre come carne bruciata:
il
suo è un fragrante odore di Pane cotto, fatto in casa"
"Stasera voi ricordate il mio San Policarpo, che ha vissuto
il vertice del martirio. Egli, Vegliardo nella sua veneranda
età, muore martire tra le fiamme nella sua fedeltà all'amore
del suo Maestro. Si offre alle fiamme del fuoco fisico, ma
erano fiamme che già conosceva nell'ardore di quelle che
vivevano già come vampe d'amore nel cuore. Tutto si consuma
in Policarpo: egli si brucia e si esaurisce nella totalità
del suo essere in tutte le membra, nelle sue intere scorie e
nelle cellule: anche le ceneri si disperdono nell'aria, e le
vampe di questo fuoco d'amore vanno e si diffondono per la
salvezza dell'umanità, e per la santità della Chiesa. Così
come i soffioni dei campi, all'azione del vento, si
disperdono volando; così si diffonde Policarpo nell'aria.
Mentre Policarpo muore non si sente odore acre come carne
bruciata: il suo è un fragrante odore di Pane cotto, fatto
in casa: Pane buono che tutti va a nutrire, cosicché si può
ben dire che egli si è fatto realmente Eucaristia.
Cosa hanno fatto e fanno i Santi? Cosa li fa divenire tali?
Essi superano le ingiustizie subite, superano l'amor proprio
e ciò che, perseguitati, li offende: essi amano! I Santi
amano per salvare. Quanti Martiri, morti tra le fiamme o nel
sangue della spada…! Ma quanti ancora ce ne sono di Martiri
in una esistenza di lacrime, che sono il sangue dello
spirito, o nelle vampe di un amore che si dona e si consuma
per amore; e nell'amore muore. Il dono del martirio di
diffonde e si sparge: porta la sua salvezza e santifica.
L'amore si irradia e và ovunque, e cura. Figli miei, la
santità è dono. Se avete vissuto solo per voi stessi che ve
ne rimane? Ma se avrete amato avrete guadagnato la vita
eterna.
Ora San Policarpo è qui in Paradiso, più giovane e
splendente che mai nell'anima, nell'attesa del grande
Giudizio, quando Iddio ricongiungerà le membra, le
congiunture, le cellule, per vivere in una giovinezza, che
non ha tempo. Ti benedico".
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26 febbraio 2011
"O Me, o la ricchezza…! Siate abbandonati in Dio"
"Mia piccola Maria, Io già so, già vedo!... Stasera la
Parola vi richiama alla mia Provvidenza, che Io sono. Io ci
sono! Può una madre dimenticare suo figlio, nato dalle sue
viscere? Ma se anche una madre avesse a dimenticarsi della
propria creatura, Io, il vostro Signore, Iddio, non vi
dimenticherò mai: …quanto è più caro a Me ogni figlio…!
Ancor prima che la creatura nasca nel grembo materno è
frutto delle viscere del mio Pensiero, che la crea: passa
attraverso il mio Alito Santo e ne prende vita. Sono Io che
formo, che sostengo la sua esistenza che, breve o lunga che
sia, offre a tutti i mezzi per vivere e per avere la
salvezza e la santità. Sono sempre le mie mani che
raccolgono l'ultimo respiro di ogni essere umano per
condurlo al Giudizio. Molti gridano: "Signore, non ci sei!
Ci abbandoni! Ti dimentichi di noi…!".
Figli miei, Io sono Colui che dà esistenza e che accende il
moto perpetuo del suo vivere e il susseguirsi del tempo. Io
sono la Provvidenza, che vi offre tutti i beni spirituali e
fisici perché abbiate ad usufruirne e darvi vita, per far sì
che tutto sia bastante e niente mancante. Non è il vostro
Padre Celeste che vi fa mancare: sono gli uomini che,
cattivi amministratori, defraudano per arricchire e togliere
all'altro; per la ricchezza di pochi si toglie per
impoverire il prossimo.
Ma Io dico: "Non abbiate a prendervi pena, non affannatevi
per i beni materiali o le ricchezze! Vi basti il necessario!
Basta la fatica quotidiana per il proprio pane, dato che le
ricchezze danno il loro affanno, il loro peso e le loro
rabbie nell'anelarlo: nelle ingordigie, nel desiderio di
esse; vi fanno incontentabili e a discapito delle sofferenze
di altri, e creano divisioni nella famiglia, tra i figli.
Non saprete quando un amico è sincero, o vi ama per i favori
che ne possono usufruire che, seppur danno diletti e piaceri
momentanei, vi scavano l'anima nell'idolatria, vi rendono
prigionieri ad esse. Ve ne fate schiavi e perdete la
libertà. I vostri beni terreni non andranno a tempestare i
sepolcri che, seppur impreziositi, hanno dentro le stessa
corruzione di chi viene sepolto nella povera terra.
Il demonio paga con il denaro; con esso compra l'anima
vostra: ha pagato Giuda per il mio tradimento, paga voi
perché in esso voi torniate a tradire il mio Insegnamento.
Nel denaro l'uomo ha la possibilità di assecondare i suoi
desideri e i suoi vizi, ha il potere di prevalere sul
fratello e dominare, ma perde se stesso come Giuda.
O Me, o la ricchezza…! Siate abbandonati a Dio. Vivete prima
dei suoi divini Misteri, dei Doni che vi offre, e sarete
ricchi di Lui. Egli, la Provvidenza, si prenderà cura del
vostro giorno con la sua fatica. Tanto più sarete fiduciosi,
tanto più il Padre Santissimo si curerà di voi. Ci sono
state anime sante che hanno vissuto di sola Eucaristia,
eppure sono giunte a tarda età. Così voi: al vostro
abbandono fiducioso, il Padre vi prenderà sulle sue
ginocchia per nutrirvi: Egli stesso vi imboccherà dandovi il
suo Cibo E si farà simile al passero che porta il cibo alla
nidiata, che attende affamata. Abbandonatevi, e sarete
liberi, come i passeri del Vangelo, liberi di volare in
Cielo, verso l'alto. Ti benedico".
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28 febbraio 2011
"La maggior parte però non desiste dal suo male,
persiste nel peccato, non
si pente, giustifica i suoi atti
e il suo cattivo
comportamento"
"Mia piccola Maria, il mio occhio scruta il mondo in ogni
suo settore, scruta la Chiesa e l'umanità in ogni sua realtà
e le vedo decadere. Sì, Io potrei rialzarle, ma ho dato
libertà all'uomo; collaboro con l'uomo per la sua
riedificazione, per il suo riscatto, insieme, in unione alla
sua volontà, al suo libero consenso.
Ci vuole il pentimento, il pentimento a cui vi richiama la
Parola di stasera: che la creatura abbia il dolore del male
agito, di emendarsi dei peccati, il desiderio di
convertirsi, a cambiare, poiché l'uomo continuamente fa
errori. Chi può dire di non aver peccato? Dato che solo Dio
è puramente Buono e, nella sua perfetta Bontà, vi accoglie
nel pentimento, nell'abbraccio alla sua Misericordia, che vi
lava dal male, per ricevere la sua Alleanza, la sua
rinnovata amicizia: la Grazia di creatura nuova.
La maggior parte però non desiste dal suo male, persiste nel
peccato, non si pente, giustifica i suoi atti e il suo
cattivo comportamento. Giustifica sé stesso e ciò che compie
nel male, perché ciò ritiene giusto per sé: è il suo bene,
che seppur perverso, lo gratifica nel suo possesso. Non c'è
pentimento, non c'è cambiamento verso ciò che è bene!...
Io vi chiamo non solo per il pentimento dei peccati gravi:
riguardo all'apostasia e il rifiuto della Legge divina: Ma
richiamo i tanti cristiani così superficiali che, pur devoti
e rispettosi dei Comandamenti, non entrano nella profondità
dell'insegnamento del Vangelo. Essi si appagano di ciò che
sono: sono attaccati ai propri vantaggi, alle poltrone, ai
propri beni. Chi divide oggi il suo ricco e ricolmo
guardaroba con i poveri? Chi divide con l'oppresso e con
l'indigente i beni: i terreni, le case, che magari restano
chiuse e non ne necessitano? Chi dà le proprie ricolme
dispense agli affamati, mentre vedo che finisce, e molto,
nella spazzatura?
Figli miei, richiamo il giovane ricco che, pur fin da tenera
età, seguiva i dettami di Dio ad essere perfetto: "Va, vendi
i tuoi beni, e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei
Cieli!". Tanto più ci si rende poveri per arricchire il
fratello, tanto più ci si arricchisce nello spirito. Tanto
più ci si fa dono per l'altro, maggiormente sarete i ricchi
del Cielo, e avrete tesori in Paradiso. Chi sono i grandi
del Cielo? Coloro che, fattisi poveri, hanno impreziosito
l'umanità nel corpo e nello spirito; mentre tanto meno
avrete dato, tanto meno sarete tra i minimi del Cielo. Ti
benedico".
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