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Ave Maria!
1 luglio 2011
venerdì della XIII Settimana del Tempo Ordinario
Festa del Sacro Cuore di Gesù
"Venite a Me che sono mite ed umile di Cuore,
dato che solo
nell'umiltà e nella mitezza vivete bene l'amore"
"Mia piccola Maria, …ma ecco che, dinanzi
alle ombre che si addensano, Io riporto la luce, riporto la
pace. "Venite a Me, voi che siete stanchi ed oppressi, dice
il Vangelo di stasera, ed Io vi ristorerò!". Ove trovare
questo ristoro a tante pene, ai dolori, a tante croci? Nel
mio Cuore troverete il ristoro. Esso è Fonte che trabocca di
amore continuo e ne disseta perennemente chi vuole venirne a
bere. Il mio Cuore vi dona l'amore, l'amore mio, quell'amore
che è forza che vi eleva e vi dona eroismi di fronte a
chissà quali difficoltà; vi offre vigore di fronte a quali
grandi sacrifici: sovrasta e supera i molti problemi, le
croci, i desideri. Diventa prioritario nell'esistenza: la
vostra croce nell'amore si fa soave e leggera dato che Esso
si fa leva che non permette che pungoli gravemente sulle
spalle. Si fa Cireneo che sostiene e aiuta; è realtà che dà
speranza e senso al vivere, luce della mèta da raggiungere
per vivere in perfezione ciò che è l'Amore.
Perché l'uomo pecca? Perché cade nel peccato? Come mai
finisce per idolatrare le cose del mondo e ne va alla
ricerca continua? Perché non ama, non conosce: non ha fatto
l'esperienza dell' Amore divino, quell'Amore in cui l'uomo
si supera, ne è appagato e ne vive. Venite al mio Cuore
divino e Lo ricevete in abbondanza, quanto ne vorreste.
Venite a Me che sono mite ed umile di Cuore, dato che solo
nell'umiltà e nella mitezza vivete bene l'amore. La mitezza
e l'umiltà sono le acque che si riversano sugli incendi e li
placano, sono la pace che scende su tante ribellioni, sono
la copia che vi fa vivere ciò che Io sono: in esse voi solo
amate. Ti benedico".
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2 luglio 2011
sabato della XIII Settimana del Tempo Ordinario
"Oggi voi celebrate il Cuore Immacolato di Maria e il mio preziosissimo
Sangue…"
"Mia piccola Maria, sono con te nelle tue battaglie: il
nemico cerca di intimorirti con esse, ma Io sono con te per
vincerle (*).
Oggi voi celebrate il Cuore Immacolato di Maria nel 1°
sabato del mese, e il mio Preziosissimo Sangue: quel Sangue
divino che ha offerto a voi la salvezza, Farmaco immortale
che risana da ogni male, la cui vita è infinita e perenne,
fonte di grazie innumerevoli. Quel Sangue Santissimo che ha
lavato la vostra sporcizia, ha purificato la sozzura del
peccato per far sì che, rinnovati e puliti, poteste accedere
al Regno.
…Quale è la similitudine, cosa unisce il Cuore della Madre
al mio divin Sangue? É dal suo Cuore che ha preso vita: si è
formato il Cuore mio. É dal suo Cuore che è stato pulsato
quel Sangue di Maria da venire a formare e nutrire il mio; è
dal suo Cuore che ha avuto inizio la possibilità della
vostra salvezza.
Invocate, meditate, amate, diffondete l'amore al mio
Preziosissimo Sangue! Invocatelo su tutto! Sui vostri cari
defunti, sull'intero Purgatorio, sulla Chiesa, sul Santo
Padre, sulla vostra discendenza: Esso lava, purifica,
rinnova, converte, cambia, fa nuove tutte le cose; spezza le
catene del maligno, il peccato, quello occulto, o non
riscattato che scende sulla vostra progenie. Il demonio ha
terrore del mio Sangue divino: quale fortezza, quale verità,
quale valore che ha potere e spezza ogni catena, la più
dura, scioglie ogni nodo, il più contorto, risana dalle
situazioni più oscure, da tunnel imperscrutabili per gli
uomini, goccia dopo goccia Esso aziona il suo potere,
scioglie da ogni male; vi lava quel volto che si è infangato
da non esser più riconosciuto nella sua deformità dell'anima
e lo riforma e lo riscopre bello alla sua originaria
bellezza, simile ad un bimbetto che ha appena ricevuto il
Battesimo.
La preghiera che tu mediti, ogni giorno, dell'offerta del
mio divin Sangue, così come ti indica il tuo padre
spirituale, è già conosciuta nei vari testi di preghiera, ma
và meditata nella mente, ampliata nella sua conoscenza,
amata nel cuore, e diffusa ovunque, sicché viva in voi, vi
ricopra, ne portiate il segno. Seppur non se ne vede
esternamente, uniti poi all' Eucaristia, Esso vive e scorre
nelle vostre vene, e voi portate ovunque il Farmaco di
salute divino, e così ne allontanate il nemico, guarite la
vostra anima, la vostra esistenza da tanti mali
incomprensibili, causati del demonio; vi dona forza nelle
prove.
Meditate quando e come il mio Preziosissimo Sangue è stato
profuso nei suoi tempi; adoratelo già presente nella mia
Persona, anche se non già versato perché Santo e già Sigillo
di donazione e Offerta. Adoratelo nella mia Circoncisione
quando, piccolo Bimbo di pochi giorni, nella mia tenerissima
Carne, vengo lacerato e il mio Sangue si unisce alle mie
lacrime e alle lacrime dei mie Genitori.
Chi viene a consolare il mio Sangue sparso?... Meditate il
Sangue profuso nella notte del Getzemani quando, per il
terrore, il buio di ogni tenebra è talmente terribile da
farmi sudare Sangue che scorre fino a terra. Chi viene a
raccoglierlo…? Meditate ed offrite il Sangue della mia
Flagellazione quando l'intera mia Carne è uno squarcio e mi
ricopre come mantello rosso che và a bagnare gli stessi
flagellatori. …Chi viene a tamponare tanta ferita?...
Offrite il Sangue della Coronazione di spine quando, per il
dolore delle bastonate sul Capo, esse s'infiggono
profondamente e il mio Volto è una maschera di Sangue e di
Lacrime. …Chi viene a pulirmi il Volto?...
Meditate ed offrite il Sangue mio, versato nella Via Crucis,
quando le mie orme bagnate di esso, rimanevano stampate nel
suolo per le cadute, le percosse, e piaghe aperte,
particolarmente della spalla che sanguina e si scava per il
peso della Croce; per lo strappo della tunica che aderiva
alle piaghe che tornano a sanguinare…
Chi viene a percorrere e seguire i miei passi, a pregare con
mia Madre per la Via e sostenermi…? Meditate il Sangue
travasato nella Crocifissione, agonia e morte, quando dalle
piaghe dei chiodi rigoglioso questo Sangue si effonde e mi
copre, si raggruma come un abito rosso: copre la Croce, si
riversa sulla terra, bagna le creature sotto la Croce, la
Madonna e gli stessi crocifissori. Chi rimane sotto la Croce
a contemplarlo, ad adorarlo?...
Meditate il Sangue della lancia al Cuore, quando nel suo
squarcio, l'ultima goccia ne viene versato, e mia Madre
versa le sue Lacrime: Lacrime e Sangue che si uniscono nelle
Braccia sue tra le quali vengo deposto… Chi si unisce al suo
pianto?... Chi mi tiene tra le sue braccia e lascia che il
Sangue lo copra…?
Meditate e offrite il pianto di mia Madre! Le sue Lacrime
sono il Sangue dello Spirito, di un dolore inenarrabile che
lava, purifica, rinnova. Chi Le tiene compagnia…?
Meditate e donate le lacrime di San Giuseppe, che si è unito
alla mia Redenzione con i suoi dolori: offritele! Sono
preziose. Egli si ricorderà di voi. Il Cuore buono e Santo
di Giuseppe provvederà al vostro dolore. Chi vuole scoprire
e onorare il pianto segreto e nascosto di mio Padre?...
Meditate e offrite il Sangue dei Martiri, dei Santi, degli
Innocenti, le vite dei giusti, le morti benedette, la
carità, il bene, l'amore vissuto da tutta l'umanità, i
Sacramenti vissuti, tutta la preghiera fatta, ogni atto
d'amore. Offrite le sofferenze e le lacrime di tutti gli
uomini di ogni tempo e anche il peccato che si è riscattato
nel mio divin Sangue ed è divenuto risurrezione e vittoria:
tutto mio Sangue a rigenerazione di vita nuova.
Date, offrite il sangue e le lacrime della vostra
discendenza, il bene vissuto e la sofferenza patita, il
sacrificio, la fatica e il lavoro: tutto ciò che è stato
buono, il peccato che è stato riscattato e convertito, e
offrite il vostro peccato e quello dei vostri avi che non è
stato ancora riscattato, particolarmente quello occulto fino
dalle primarie origini, perché, immergendole nel calice del
mio Sangue in tutte le Sante Messe celebrate, in quelle che
avete la grazia di partecipare, voi risanate la discendenza
per riformare a generazione nuova, spezzate antichi patti
col nemico e acquistate la vittoria a nuova risurrezione.
Tale peccato, che porta conseguenze, non avrà più potestà o
diritto: esso viene distrutto in Me.
Offrite il Sangue e le Lacrime in tutte le Sante Messe
celebrate: dall'ultima Cena a quelle sino ad oggi, a quelle
che si celebreranno sino all'ultimo dì, perché discenda
sull'intera umanità, su ogni situazione, sulla Chiesa e il
sacerdozio, sul Purgatorio o i moribondi … Il mio Sangue, se
così pregate e diffondete, laverà il male, propagherà il
bene e aiuterà a ricreare una creazione umana ad immagine
del vostro Salvatore e Maestro. Non lasciate il mio Sangue
disperso in terra…! Dategli valore, e fatelo fruttare
attraverso di voi, figli miei! Ti benedico".
(*) É da ricordarsi che, e lo ripeto, che quello che dice
Gesù, parlando alla piccola Maria, lo dice anche a tutte le
mamme e a tutte le anime tribolate di oggi…(don Armando
Maria).
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4 luglio 2011
lunedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario
"Andate verso l'alto, guardate fisso a Me, al mio Sguardo"
"Stasera la Parola vi presenta la Scala di
Giacobbe, la Scala luminosa che conduce al Cielo, e che ogni
uomo deve salire per giungervi. É una scia di Luce, ma comporta il
sacrificio con la sua salita, lo sforzo e la lotta, il
combattimento contro il mondo che dissente ad essa, contro
sé stessi e contro il nemico che la insidia e cerca di farvi
cadere. Per quelli che avranno perseverato e osato, giunti
alla sommità della scala, riceveranno la Benedizione di Dio:
Egli porrà le mani su di loro e dirà:"Sei figlio mio,
vivi!". Dovete guardare fissi a Me per andare in alto alla
mia Meta: non retrocedere, non guardare verso il basso
…precipitereste, cadreste e perireste verso gli abissi.
Beati quelli che andranno avanti! I Santi sono coloro che,
eroici, pur nelle grandi difficoltà e tribolazioni, non si
fermano: essi giungeranno primi alla sua cima. Molti si
fermano alla sua metà e proseguono poi in Purgatorio
l'ultimo tratto, dato che solo quelli che l'hanno portata a
termine entrano in Paradiso.
Molti figli, pur se caduti, ritemprati e fiduciosi,
rinvigoriti di tale esperienza che ha loro insegnato,
riprendono a salire. Altre creature rimangano a salire gli
stessi primi scalini, non riuscendo oltre, ma per l'intera
vita persistono, Iddio premierà la buona volontà, il
sacrificio con cui hanno amato; per questa offerta il
Signore li aiuterà poi a terminare il percorso nelle
molteplici grazie, negli aiuti che Egli dona. Ma poveri
quelli che si fermano a terra! Essi non vogliono sacrifici
per elevarsi… s'affondano, s'impantanano, e rimangono
sepolti nella stessa terra, nei suoi androni oscuri.
Andate verso l'alto, guardate fisso a Me, al mio Sguardo: Io
vi aiuto, vi prendo le mani, vi pongo gli Angeli
tutt'intorno, che con le loro ali vi sorreggano. Cosa ha
dato forza e senso alla salita della Scala se non la fede? E
cosa accomuna il Vangelo di stasera alla Scala da salire se
non la fede? É per la fede che la fanciulla morta
riacquista la vita, e ugualmente l'emoroissa la salute:
premiate poiché, nonostante le delusioni, le derisioni e
l'incredulità degli uomini, essi perseverano fiduciosi,
pregano, lottano e combattono per la mia Parola, e salgono
la Scala; sicché Io pongo le mani sopra di loro e dico:
"Figlio, vivi!".
Guardate fisso ai miei occhi, e datemi le mani: Io vi pongo
tutt'intorno gli angeli per sostenervi. Essi vi sorreggono e
vi offrono le loro ali per non farvi cadere. Siate
fiduciosi!. Ti benedico".
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5 luglio 2011
martedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario
"I sacerdoti e gli esorcisti si devono porre in battaglia"
" Mia piccola Maria, quando la speranza sembra che si spenga
giunge l'aiuto di Dio; e il Signore viene inaspettatamente
con le sue sorprese.
Stasera la Parola ripresenta la lotta di Giacobbe con Dio:
Per l'intera notte egli combatte con l'Onnipotente, e cosa
è, cosa significa questo combattimento? É la lotta
dell'uomo con sé stesso per plasmarsi, per uniformarsi ai
desideri, alla Santa Volontà del Padre Santissimo. Ognuno di
voi, l'intera umanità, la Chiesa è chiamata a non rimanere
passiva, inerte dinanzi agli eventi della vita, delle
situazioni e delle scelte che comportano, ma porsi in
combattimento con sé stessi per la propria conversione per
modellarsi ai Santi Voleri di Dio, per trasformare la
propria natura decaduta, istintiva, carnale, al
combattimento nel Bene Sommo che vi offre il Signore.
L'umanità deve lottare contro il male continuo che dilaga,
le leggi errate, le tradizioni cattive e tutto ciò che è
ingiusto e contrario alla Sacra Legge divina.
La Chiesa deve combattere per la difesa dell'uomo e dei beni
di Dio. Io, il Maestro e Signore Gesù, nella mia natura
umana, quanto ho combattuto, lottato ed agito per il bene,
la verità e la giustizia. Tutta la mia vita è stata una
lotta per accogliere l'amaro Calice postomi dal Padre
amatissimo, ho lottato contro l'incredulità,
l'incomprensione dell'uomo per dare luce alla conoscenza di
Lui, alla Verità. Ho battagliato contro le forze oscure del
male, contro il diavolo che si erge contro l'Altissimo e per
distruggere le creature.
La Chiesa è la prima chiamata a lottare per la salvezza
delle anime: con le Sante Messe, con la preghiera, con la
benedizione e il soccorso; ma ancora più a lottare contro il
diavolo che attacca la sua Istituzione e attacca i suoi
figli. Chiedete e implorate al Signore Dio santi sacerdoti
che si pongano dinanzi a difesa e, simili a Giacobbe,
combattano in sé stessi per plasmarsi alla santità, e per
invocare il dono di molti esorcisti, dato che oggi il mondo
è invasato e le creature così vessate. Il demonio prende nel
peccato così diffuso e ne acquista potere: potere sulla
natura, sulla salute, sulla conduzione anche degli eventi,
poiché plasma al male le menti.
I sacerdoti e gli esorcisti si devono porre in battaglia,
armati con una vita santa, con una orazione profonda, con la
mortificazione personale, con un'umiltà vissuta. Sacerdoti,
fate esorcismi, benedizioni, diffondete i sacramentali,
imponete le mani sulle creature e invocate, invocate lo
Spirito Santo per i meriti del Sangue di Cristo:…quanti
mali, quante malattie verrebbero sanate perché provenienti
dal nemico! Il cristiano non può essere passivo e inerme,
rimanere neutro…, è chiamato ad essere un combattente per la
gloria di Dio! Ti benedico".
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6 luglio 2011
mercoledì della XIV Settimana del Tempo Ordinario
"Come riconoscere i doni preziosi che Iddio offre nello
Spirito?"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi presenta Giuseppe
dal cuore misericordioso e le mani provvide. Giuseppe
anticipa, nel suo essere pietoso e caritatevole, il mio
Padre Giuseppe, il cui Cuore è tutta Provvidenza. Giuseppe,
cacciato dai fratelli ed esposto al rischio della sua vita,
non li ripaga con la stessa moneta, ma li accoglie
educandoli nel perdono e nella carità. Le sue mani li
arricchiscono di beni e di pietà. Tanta carità gli sarà
premiata.
Nel Vangelo Io ribadisco: "Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date!", poiché tutto avete ricevuto dal
Signore, e siete chiamati a far fruttificare i beni dati
nella vostra esistenza. Nessuno nasce senza dono. La stessa
vita è un bene ricevuto dal Creatore, nel respiro e nel
battito del cuore, che vi fa sussistere, nella terra sulla
quale poggiate il piede, il pensiero e la parola, l'energia
al lavoro, le capacità, la famiglia o la vocazione
religiosa. Ognuno nasce per essere ricco di Dio; pure coloro
che voi vedete meno fortunati perché sofferenti:essi nascono
per l'utilità di un disegno prezioso che si attua nella
Volontà del Padre per il bene comune alla salvezza e alla
ricchezza della santità.
Divenite perciò lavoratori grati che si attivano
riconoscenti per i doni ricevuti per rioffrirli come
primizie a Dio che li santifica e li trasforma in bene per i
fratelli. Se li chiudete in voi, al possesso della vostra
persona, tanto più ve ne appagate e vi arricchite per
ammassare nei granai del mondo tanto più v'impoverite per i
granai del Cielo. Tanto più date e vi fate Carità tanto più
vi fate i ricchi, i grandi ricchi del Cielo. Quanto più il
cuore si fa virtuoso e nobile tanto più il suo posto sarà
tra i nobili dignitari intorno al Trono di Dio. Date senza
timore! Benedetti coloro che non temono di perdere sé stessi
a questo mondo! Più avranno le mani aperte nel dare e più il
Padre le ricolma di nuovo perché possiate fare il bene.
Cosa colpisce il vostro sguardo in un orto e il vostro
plauso se non la pianta più colma di frutto? Cosa compiace
di lode in una aiuola se non quella più adorna e ricolma di
variopinti fiori? Cosa attira la compiacenza del Signore se
non un'anima che porta in sé l'immagine del tesoro della sua
bontà? Come riconoscere i doni preziosi che Iddio offre
nello Spirito? Quando appartengono al demonio essi vengono
vissuti per sé stessi per averne profitto, per avere
vantaggi umani, e a propria gloria. Mentre i carismi di Dio
vanno per aiutare i fratelli, dimenticandosi di sé, vissuti
per puro amore e senza altro interesse che la carità. Ti
benedico".
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9 luglio 2011
sabato della XV Domenica del Tempo Ordinario
(Santa Messa prefestiva)
"Io sono il Seminatore che spargo continuamente il seme"
"La Parola vi presenta stasera il seminatore. Io sono il
Seminatore che spargo continuamente il seme perché nasca la
pianta dell'anima vostra a santità. Per tutta la vita Io
spargo semi, continuamente, attraverso incontri, persone,
eventi, esperienze, letture, per far sì che tutto porti alla
semina massima della Parola di Dio e al suo nutrimento nella
Eucaristia, perché germogli. Da questa semina deve nascere
la nuova pianta del vostro essere. Siete tutti diversi:
ognuno ha la sua fioritura e il suo frutto, ma tutti debbono
accogliere la semina per dare modo che nasca la pianta a
gloria del suo Creatore. Ancor prima Iddio ha creato il
solco perché possa essere in grado di accogliere il seme,
ogni mezzo perché possa riceverlo. Come mai allora questo
seme spesso non è accolto e non avviene il raccolto della
semina?
La parabola ve lo dice: per la durezza del terreno, che è
durezza dei cuori, per la superficialità, dato che dopo il
primo entusiasmo, il primo impatto gioioso, alla prima
difficoltà o dolore lo si rifiuta, lo si estrae da sé.
Perché non si ha cura del seme e della semina, né del
germoglio nato, e allora lo si lascia invadere dai vermi che
lo corrodono, dai corvi che mangiano le tenere piantine e
non ne permettono più la crescita. Cosa fare allora?
Figli miei, Iddio dona gli stessi mezzi perchè il seme
attecchisca e cresca; bisogna che ci si volga al Sole di
Dio, alla sua adorazione, al nutrimento della sua
Eucaristia, che ci si faccia fecondare e ricoprire della
pioggia della grazia dei sacramenti che lavano e formano, e
c'è bisogno della vostra cura e del vostro lavoro su di essa
per far sì che venga su bene.
Se la pianta cresce è perché formata dal suo Creatore, a Lui
va presentata e offerta per avere continuamente vita. E poi,
formata a pianta, voi vi fate anche frutto che porta semi,
sicché vi fate semina che fa a sua volta germogliare. Ti
benedico".
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10 luglio 2011
XV domenica del tempo Ordinario
" Iddio sparge il suo seme con la sua benedizione,
ma perché porti frutto bisogna che il solco sia aperto"
"Mia piccola Maria, Io sono con te e tu sei con Me. Oggi la
Parola vi presenta ancora la parabola del seminatore: Dio
benedice i germogli della vita, i germogli della vita
naturale, delle piante del Regno animale, e quella della
discendenza umana. E tanto più la famiglia dalla quale si
discende è unita alla sua Benedizione nella preghiera e
nella carità, tanto più ne uscirà una figliolanza santa.
Iddio sparge il suo seme con la sua Benedizione, ma perché
porti frutto bisogna che il solco sia aperto, accogliente,
generoso, per far sì che attecchisca, sia fecondo e nasca il
suo germoglio. Cosa fare perché i solchi non rimangano
chiusi? Come aprirli?
Figli miei, ci vuole la preghiera che diviene la rugiada,
con le sue lacrime, che ammorbidisce, rende umida tanta
secchezza, tanta aridità, e possa così recepirlo. Ci vuole
il sacrificio che diviene, con il suo sudore, la supplica
offerta che spezza il duro delle pietre che lo ostruiscono.
C'è bisogno della vigilanza amorosa che scaccia gli insetti
velenosi e gli animali rapaci che non permettono germoglio.
Vi fate, in questo modo, collaboratori del Grande
Seminatore, del Cristo Signore: i suoi contadini, che Lo
aiutano nella semina preparandogli il terreno per far sì che
il seme sia accolto, entri, e ne nasca pianta sana a santa
che porta in sé il tratto del suo Seminatore.
Dio benedice la famiglia dell'uomo, e tanto più essa ha
ricevuto e dato in Dio, tanto più ne nascerà una figliolanza
santa. Come portate i tratti fisici dei vostri predecessori
così portate in voi l'eredità della Benedizione del Padre
Santissimo nella discendenza dello spirito formato e
arricchito dai vostri antichi padri. Ti benedico".
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12 luglio 2011
martedì della XV Settimana del Tempo Ordinaria
"Guai a te, Roma, che dovevi essere Luce riflettente di
Dio!"
"Oggi il Vangelo vi ammonisce e vi richiama alla
conversione. "Guai a Corazim, guai a te, Sidone e Cafarnao,
poiché se i miracoli fatti nelle vostre città fossero stati
fatti a Sodoma e Gomorra di certo esse si sarebbero vestite
di sacco e fatto penitenza e avrebbero così vissuto. Guai a
voi, oggi vi dico, città cristiane, poiché per i beni
ricevuti dovreste essere state testimonianza viva del mio
Vangelo, invece non vi siete piegate alla Volontà Santissima
del Padre e della sua Legge divina, non avete fatto di
conseguenza barriere al male che ha invaso il mondo, perché
se così aveste vissuto nel suo Insegnamento, sareste state
investite dalle Acque Santissime del Padre che vi avrebbero
santificate e lavate in esse. Sareste state tale
testimonianza di Verità che il mondo si sarebbe convertito!
Guai a te, Roma, che dovevi essere Luce riflessa di Dio, e
ovunque nella terra intera dovevi riflettere i raggi della
sua Santità, ed essere Segno… mentre quanto male ti ha
invaso e ricoperto le strade e le mura, e quanto male
penetrato all'interno della stessa Chiesa! Sicché non avendo
incarnato il mio Vangelo, quanta terra non si è convertita!
Guai a voi, "Terra della mia Nascita", in cui si è profusa
la mia Parola e il mio Sangue, perché non avete aderito, non
vi siete piegati ad una vita vissuta, aderente e unita ai
divini Comandi; se così fosse stato quale testimonianza per
il mondo intero!
Guai a voi, città pure di altre religioni, poiché se i
cristiani e gli ebrei maggiormente sono responsabili, dato
che sono tutori della Santa Parola di Dio, anche nelle
vostre coscienze il Padre ha stampato la Legge del bene e
del male, e voi non la seguite. Perché simili a Mosè che si
è lasciato trasportare dalle acque del Creatore e si è
salvato, si è fatto poi depositario, con la sua esistenza,
dei divini Dettami, così tutti voi siete da Dio chiamati
continuamente alla conversione.
Come la chioccia che richiama per raccogliere i pulcini,
così come a Gerusalemme, così ho fatto con ognuno di voi, e
non avete voluto. Sicché se non per amore, se non per gli
inviti d'amore, con che vi potrò salvare se non con la
sofferenza? É ancora la sofferenza il mezzo di salvezza che
permetterà che le vostre città non periscano e non se ne
perda traccia, simile a Sidone e Gomorra e altre, ma possano
continuare a vivere in Me. Ti benedico".
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14 luglio 2011
giovedì della XV Settimana del Tempo Ordinario
"Fatevi Roveti ardenti,
piccoli Falò d'amore
che prendono la loro fiamma dal grande Roveto"
"Mia piccola Maria, la Misericordia dello Spirito di Dio
discende e tutto ricopre, solleva e innalza sempre più verso
l'alto. Divenite Roveti ardenti… fatevi Roveti ardenti,
piccoli Falò d'amore che prendono la loro fiamma dal grande
Roveto che non è altro che Fuoco che ama e arde nella
santità che vi chiede di assimilarvi a questo Amore, che è
Fuoco d'ardore; mentre tutto ciò che è freddo, è gelo, è
ghiaccio che appartiene al nemico, e non ama.
Come farsi tali torce di calore se non vivendo l'amore nella
santità della Legge divina? Da dove sono tratti i divini
Comandi se non dalla Fiamma di Dio, che è Santissimo, e mai
si estingue? E come poter poi esser fedeli a tale Legge e
mantenere e infuocare maggiormente, ulteriormente, questo
Fuoco? Lo dice il Vangelo stasera: "Fatevi piccoli, umili,
fiduciosi", e tanto più lo sarete e tanto più il Padre
stesso si prenderà cura di voi. Più sarete abbandonati e
vivete nel cuore la Santa Infanzia tanto più Iddio vi prende
per mano, ed Egli vive per voi la Santa Legge. Come lattanti
ponetevi sulle sue ginocchia, con il capo riverso al suo
Cuore, o ponetevi sulle ginocchia della Madre e riversi al
suo Cuore: sguardo allo Sguardo, cuore al Cuore, alito
nell'Alito: Iddio riversa, infonde in voi il Fuoco del suo
Spirito, il Fuoco del suo Amore, sicché vi fate Falò,
piccoli Roveti ardenti che continuamente si accendono e si
alimentano nel suo Amore: Roveti che ardono e più non si
spengono, la cui Fiamma emana quel calore, sì da scioglier
il ghiaccio di tanti cuori, di riscaldare le freddezza di
tante anime... e quanti fratelli torneranno a vivere!".
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17 luglio 2011
XVI domenica del Tempo Ordinario
"Mai come in questo tempo il campo del mondo è riempito di
zizzania!"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi
presenta la parabola del grano buono e della zizzania. Il
seme buono che viene seminato dal Creatore nella pianura del
mondo: seme buono, poiché dalle mani del Padre non può
nascere che ciò che è buono, ma poi in mezzo al seme buono
nasce e cresce non solo il grano sano, colmo di chicchi, ma
anche la zizzania, le erbacce, gli steli aridi, quel grano
malato vuoto, secco. Come mai avviene questo? Perché il seme
si è inquinato, corroso, devastato, e da buono si trasforma
in cattivo. É così dai tempi più antichi: per molta parte di
sé da bene si trasforma in male, da sano a malato.
Come mai il Padre Santissimo non separa, non distrugge la
zizzania? Non la distrugge per far sì che il grano buono
abbia la possibilità di trasformare, di cambiare la zizzania
in sé, nella bontà della sua sostanza. Perché la zizzania e
il male non abbiano a giustificarsi dicendo: "Non ci hai
dato mezzi e tempo per cambiarci!". Perché sia dato al
grano, al bene, la possibilità della santificazione, il
Signore dà il massimo valore e utilità ad ogni cosa creata.
Come mai avviene questo cambiamento del seme buono ad
erbacce? Come dice la parabola: ci si addormenta, non si è
vigilanti, e allora il nemico, il diavolo, trova il campo
indifeso e vi porta la sua corruzione, la sua devastazione;
corrompe ed inquina in modo tale che la stessa zizzania
cerca persino di ricoprire il grano buono. Cosa fare? Siate
vigilanti nella preghiera e nella carità, dato che se il
male, il peccato, è contagioso e avanza, come avviene nel
fisico, ove i batteri, i virus, attaccano e sono contagiosi
e portano malattia, similmente avviene nel bene, la cui
forza e valore è maggiore e, per quanto più silenzioso,
opera e si diffonde, s' irradia e porta la sua salute. (*)
Mai come in questo tempo il campo del mondo è riempito di
zizzania! Ma, pure se meno, il grano buono c'è, ed Io non
permetterò che esso venga ricoperto di rovi e spini,
sopraffacendolo. Io, il Signore, interverrò, e ne farò, da
quel poco, un campo, ondeggiante di messi dorate, ricche di
chicchi, dal quale nascerà un Pane buono che nutre l'umanità
a santità. Ti benedico".
(*) Mt. 13, 25: "Ma mentre dormivano, venne il nemico,
seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Poi
quando lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la
zizzania…".
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