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Ave Maria!
1 gennaio 2016
"Oggi celebrate la divina Maternità di
Maria.
Vi ricorda che Maria, Myriam, è la Pace; lo dice il suo
Nome"
"Mia piccola Maria, la pace è nel perdono, ma per far sì che
abbia il suo effetto c'è bisogno che, oltre il perdono dato,
l'altro l'accolga: non ci sia muro, non si faccia scudo,
trincerandosi nell'orgoglio, in modo che esso possa entrare
e portare la benedizione e i suoi effetti di pace e
guarigione, dato che, se non viene accolta, la pace ritorna
a chi l'ha donata.
Oggi celebrate la divina Maternità di Maria. Questa festa vi
ricorda che Maria, Myriam, è la Pace; lo dice il suo Nome.
Come mai Lei è divenuta la Madre del Signore? Ella può
accogliere una grazia, sì grande per una creatura, poiché la
sua interezza possiede, come un'oasi, la pace completa. Mai
la sua anima è stata sfiorata da una lieve ombra di
risentimento: ogni suo passo, ogni suo respiro e atto ha
trasmesso amore, accoglienza e Misericordia, diffondendo
ovunque pace e guarigione.
Figli miei, tuffatevi negli occhi della Madre, e chiedete a
Lei la capacità di perdonare, dato che certi perdoni sono
duri per le ingiustizie profonde sofferte e per le ferite
che sanguinano, e che, umanamente, è difficile saper vivere
e dare. Chiedete a Lei, in un percorso di preghiera, a Lei
che è Madre e, come ogni mamma che tiene la sua creatura nel
grembo, la nutre con il suo sangue, la fa vivere con il suo
respiro e le dà sé stessa, allo stesso modo Maria vi
nutrirà: soffierà in voi il suo amore, la sua accoglienza,
la sua Misericordia, perché possiate dare il perdono e
vivere la pace. Il perdono fa bene per prima a voi: vi
sentirete riprendere vita e il fiorire del suo cammino che,
nel risentimento, o peggio nell'odio, vi blocca e fa
ristagnare l'anima nelle mani del nemico, che ulteriormente
soffia e porta il suo danno.
Dice bene il sacerdote: molte sono le malattie fisiche,
spirituali e mentali, che la mancanza di perdono e di pace
apportano. Il perdono è il primo antidoto, è la medicina che
cura e libera dal tormento, dà pace. Siate portatori di
pace! Ti benedico".
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3 gennaio 2016
"Anche voi siete chiamati a farvi Verbo, a divenir mie
Carni, Sangue, Spirito, battito del mio Cuore, mio Respiro"
"Mia piccola Maria, non prenderti soggezione del nuovo
parroco: egli comprende, conosce e sa vedere il cuore. Oggi
la Santa Parola vi porta in alto, vi fa salire, ecco: "In
principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio, e il Verbo
era Dio". Io sono il Verbo che nasce per prendere Carne, per
venire al mondo: vive e sussiste da sempre. Io sono il Verbo
nella Parola, che è presente nell'eternità e che, sin dagli
albori della creazione, è unita ed opera con il Padre
Santissimo. Ed è la mia Parola che, nella sua energia
creatrice, all'unisono con il Padre, dice: "Sia la luce,
siano i cieli, siano le acque, sia l'uomo ed ogni cosa!". Ed
ogni cosa è!
É la mia Parola che s'incarna per venire tra gli uomini per
farsi Carne crocifissa: Parola che diviene Sangue per essere
infuso e scorrere nelle vostre vene, e portare la salvezza.
É mia Parola che eternamente è unita al Fuoco dello Spirito
Santo, al suo Amore, per portare e diramare santità.
Anche voi siete chiamati a farvi Verbo, a divenir mie Carni,
Sangue, Spirito, battito del mio Cuore, mio Respiro; e lo
potete se ascolterete attenti, per incarnare in voi il
Verbo, la mia Santa Parola sì da divenire Unità con il
Padre, e portatori di vita, Gocce del mio divin Sangue, e
per portare salvezza, unità con lo Spirito Santo: per
diffondere l'amore della sua santità. Sarete con Me il Verbo
che vive, opera e diffonde sulla terra il mio Regno: la
terra che si eleva e si protrae alle altezze del Cielo. Ti
benedico".
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4 gennaio 2016
"Non mi avverti, non senti la mia presenza, ma ci sono.
Puoi
tu vedere la materia del vento?"
"Mia piccola Maria, a volte senti un vuoto dinanzi a te: non
mi avverti, non senti la mia presenza, ma ci sono. Puoi tu
vedere la materia del vento? Eppure ne senti la brezza,
senti battere il suo fruscìo. Puoi vedere il pensiero?
Eppure ti parla e l'ascolti. Puoi vedere un sentimento?
Eppure lo percepisci e lo ami ugualmente per Me: non vedi ma
Io ci sono.
Stasera nel vangelo Io vengo indicato: "Ecco l'Agnello di
Dio che toglie i peccati del mondo", e gli Apostoli, al loro
albore, pieni di meraviglia, mi vogliono conoscere e
chiedono: "Maestro, dove abiti?". Ed Io rispondo:
"Seguitemi, e vedrete!". E dove li porto? Li conduco nella
piccola casa di Nazareth ove mia Madre è lì dinanzi alla sua
porta sorridente, accogliente, misericordiosa, pronta ad
allestire la tavola dove Io stesso servo, e sono la
pietanza. La porta della mia casa è aperta a tutti ma,
perché vi possiate abitare per conoscerne le intimità
domestiche e goderne, dovete lasciare fuori il peccato: non
possono le tenebre entrare e sussistere nella Casa della
luce; non può la menzogna vivere nella Casa della Verità;
non può l'odio, il risentimento, entrare nella Casa della
Misericordia. Santità e peccato non possono coesistere
insieme, l'una abbatterà l'altra.
Ecco, la mia dimora è anche in Cielo: Io coabito con il
Padre mio e con lo Spirito Santo, ma tali altezze non
possono a voi farvisi familiari e conoscerle nella loro
profondità sulla terra, per questo vi invito ad andare a
Nazareth, dalla Madre mia, che vi farà partecipi della mia
Persona, della Sapienza e della confidenza, dell'intensità e
verità del mio Cuore e, conoscendo Me e, coabitando nella
piccola Casa, voi coabiterete e conoscerete il Padre e lo
Spirito Santo.
Io sono sulla terra in tutte le chiese, in tutti i
tabernacoli, e attendo: attendo che mi veniate a trovare,
che vi poniate a tu per tu nell'intimità con Me, che
consoliate la mia solitudine, che partecipiate con Me; ma
quanti sono coloro che vi si portano confidenti e amorosi?
Quante sono le ginocchia dei sacerdoti che così si piegano e
mi ricercano?
Io sono nel cuore dei miei malati, perseguitati, oppressi,
ma quanti sono i cristiani che in essi mi vengono a trovare,
che si pongono a loro servizio per alleviare le mie pene e
dare balsamo al mio dolore? Io sono negli innocenti:
all'alba della vita e al suo tramonto, per curarla. Ma
quanti sono a loro difesa e sostegno?
Figli miei, venitemi a trovare: in essi e mi troverete.
Venite a cercarmi, e troverete la Casa del mio Cuore, pronto
ad accogliervi, per far sì che mi possiate conoscere, amare;
e ne uscirete per portare amore. Ti benedico".
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6 gennaio 2016
"Creazione e scienza sono un tutt'uno che
non possono essere disgiunte:
ragione e fede s' illuminano
di sapienza nella Verità che è Dio"
"Mia piccola Maria, c'è ancora tempo, e questo è ora l'anno
della Misericordia. Ecco, sono appena uscito dal Grembo di
mia Madre per manifestarmi al mondo intero: non sono pegno
di pochi eletti, ma vengo per tutti gli uomini. I Magi erano
i saggi del tempo che venivano da terre lontane. Essi si
posero in viaggio in fede ai segni del Cielo, sottoponendo
l'intelletto, la ragione, e i loro cuori, al servizio della
Verità, alla sua ricerca. in essa Dio si fa trovare.
Studiosi cui la scienza, la sapienza è unita strettamente ai
segni della natura: essa non può che esser mossa e
ricondurre al suo Creatore.
Creazione e scienza sono un tutt'uno che non possono essere
disgiunte: ragione e fede s'illuminano di sapienza nella
Verità che è Dio. A tutti il Padre Santissimo si rivela e dà
i suoi segni che vi circondano, ma non li sapete vedere e in
essi riconoscermi, poiché non siete alla ricerca di ciò che
è autentico; voi ponete delle coltri dinanzi per timore di
perder voi stessi, i vostri beni, ciò a cui siete attaccati:
al vostro peccato.
Cosa credete che Io attenda da voi: tesori degni di re,
profumi eccelsi o ogni ricchezza del mondo? Io desidero le
vostre persone, ciò che siete: se ponete abbandonati alle
mie mani i tesori del vostro intelletto, della vostra
ragione e del vostro cuore, ne sareste illuminati ed Io,
manifestato a voi nella mia Rivelazione, sono presente nell'ordinarietà
naturale e semplice dell'amore. Se vi fate miei doni la mia
luce si riverserà su di voi e darà chiarezza al vostro
spirito che vi condurrà alla mia adorazione ove riscoprirete
il senso e la gioia di ogni bene. Ti benedico".
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8 gennaio 2016
"Ma ove sono i miei sacerdoti? Io li attendo giorno e notte,
sono così pochi quelli rimastimi adoranti:
vanno da per
tutto, ma non qui da Me"
"Mia piccola Maria, su tutti coloro che pregano con il cuore
e si sottopongono alla Santa Volontà di Dio, Io distendo un
velo di cristallo tersissimo nel quale filtra la mia Grazia
che dona benedizione e Spirito Santo. Ecco, stasera il
Vangelo v'interpella e vi richiama a vivere il cristianesimo
vero, concreto, attivo, pulsante come il battito del vostro
cuore: "Date voi stessi da mangiare!". Lo dico
particolarmente ai sacerdoti: date non solo l'Eucaristia, ma
fatevi Eucaristia. Nella misura in cui vi fate parte di
Essa: un pane, un cibo sano, santo, voi tornate a vivere un
cristianesimo che dà vita. E come lo potrete? Venendo qui
alla mia presenza adoranti: Io sono simile ad uno specchio
che filtra e irradia la mia Immagine, che vi forma a Me, vi
offre la mia natura e ciò che sono: la santità.
Allora il sacerdote nutre, e le folle accorrono; lo capirete
dal segno del loro ritorno: tornano a chiedere di essere
sfamati dalle loro mille fami e bisogni. Lo vedrete anche
dal demonio che torna ad agitarsi e porre persecuzioni, dato
che è in atto, non un cristianesimo ristagnante, passivo,
fermo, ma che si fa simile ad acque fluenti e scorrevoli che
portano ovunque la Grazia di Dio e la sua salute.
Ma ove sono i miei sacerdoti? Io li attendo giorno e notte:
sono così pochi quelli rimastimi adoranti: vanno da per
tutto, ma non qui da Me, ove Io sono un incendio che brucia,
un braciere ardente, che divampa e trabocca, e non ce la fa
più a contenere tale fiamma d'amore che vuole riversarsi nei
loro cuori.
E Lo chiedo anche a voi cristiani: "Date voi stessi da
mangiare!". Non siate inermi e passivi come uno stagno
chiuso ai suoi argini, e non scorre. Come mai tanti cuori
duri alle esigenze, alle povertà dei fratelli, che
agonizzano di fame nello spirito?
Venite a Me! Io sono la Carità che vuole riformarsi in voi.
Quando voi avete oggetti non più funzionanti perché scarichi
cosa fate? Li caricate con nuove batterie. Ugualmente voi
tornate a caricarvi al mio Fuoco, alla mia Carità ardente:
Io sono l'Inesauribile! Carichi di Me, voi vedrete fratelli
tornare sani, floridi, e farsi anche essi cibo buono, vero,
atto ad essere nutrimento per un'umanità e per una Chiesa
rinnovata in Me. Ti benedico".
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9 gennaio 2016
"Il battesimo vissuto vi conduce a maturare, nelle doglie
della vita,
che vi fanno rinascere a fratelli di Gesù
Cristo
e suoi degni coabitanti del Regno Celeste"
"Piccola Maria, su tutti Io stendo il mio velo di Grazia,
ora sembra che tanta preghiera non porti il suo raccolto, ma
Io ti dico: "Cosa ti ha sostenuto fin'ora?". Giungerà la sua
maturazione, giungerà al suo compimento, e ogni cosa verrà
svelata.
Stasera voi celebrate il mio Battesimo. Io sono il
Battesimo: entro nelle acque e le irroro del mio Sangue che
unisco alla natura del Santissimo Padre e allo Spirito Santo
perché vengano santificate. Il mio Sangue, dato a voi, per
far sì che circoli nelle vostre vene. Ma perché sia una
circolazione fattiva, attiva, e non ristagnante, c'è bisogno
anche del primo battesimo che vi offre Giovanni, il
battesimo delle vostre lacrime, di purificazione, che lava
la vostra natura: che la converta ad unirsi al mio
Preziosissimo Sangue, che ulteriormente redime; e abbisogna
del terzo battesimo: dell'offerta del vostro sangue, il
sangue della vostra offerta, il sangue del vostro sacrificio
nella vocazione vissuta della vostra esistenza.
Questi battesimi si amalgamano, si fondono al mio
Preziosissimo Sangue, si fanno un'unica entità che attrae e
vi riveste della benedizione del Padre e del timbro di Fuoco
dello Spirito Santo. Ora siete in gestazione: vi state
forgiando a nuova creazione; il battesimo vissuto vi conduce
a maturare, nelle doglie della vita, che vi fanno rinascere
a fratelli di Gesù Cristo, e suoi degni coabitanti del Regno
Celeste. Ti benedico".
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13 gennaio 2016
"É bene continuare Gocce di luce!"
"Mia piccola Maria, è bene continuare Gocce di luce! Ti
verrà la risposta e il sostegno dai sacerdoti. Ecco, vedo
l'umanità pervasa di tormento, malattie e mali oscuri, che
si dibatte nella ricerca di ogni mezzo per potersi sanare, e
non vengono a Me che sono il Medico, la Medicina e
l'antidoto ad ogni male, dato che sono il Creatore che
accende la vita e la spenge, ed ha il potere su di essa di
ricrearla e condurla alla sua originaria bellezza e sanità.
Ai miei tempi percorrevo le strade della Palestina e
risanavo le folle da ogni sofferenza: liberavo gli ossessi e
gli indemoniati, davo consolazione agli afflitti perché a Me
ricorrevano, ed Io su di essi posavo la mia benedizione. Se
l'intera umanità tornasse a Me, dicendomi: "Signore, non
vogliamo più peccare, e vogliamo seguirti", le mie mani
travaserebbero di tutte le misericordie, di ogni cura. Ed Io
vi domanderei: "Ov'è il vostro tormento, ove il vostro
male?". Voi mi rispondereste: "Signore, in Te abbiamo
trovato ogni rifugio, ogni bene e salute". Perché ci sia
questa adesione cosa occorre? Ci vuole l'ascolto, l'ascolto
alla mia Parola, al mio richiamo e la risposta della vostra
adesione.
Nella Santa Parola di stasera Io chiamo il giovane Samuele a
notte fonda varie volte, ed egli è sempre pronto al mio
ascolto e all'obbedienza. Lo stesso voi, figli miei: se le
genti della terra fossero così pronti all'ascolto e
all'obbedienza ne formerei generazioni di profeti che
espandono; e irrorerebbero Spirito Santo, e ogni mio bene.
Voi mi direte: "Signore, e per quelli che ti amano e ti
seguono, soffrendo ogni pena, ti supplicano per la loro
guarigione e poi non vengono esauditi? Io vi dico: "Io vivo
in essi, ma Iddio opera nell'economia della salvezza comune,
sostenendo e guidando ognuno, ma di loro ne fa corredenzione:
essi sono il poco grano che non permette che s'invada il
campo intero di zizzania, sono le sorgenti pure che non
permettono che si contamino tutte le acque, sono le luci che
non permettono che s'invadi d'intera oscurità il mondo. Sono
Io in essi che redimo per condurre, gli altri figli che
andrebbero perduti, a risurrezione.
Voi direte: "É duro questo ragionamento!". Eppure essi
stessi un giorno diranno nel giubilo celeste: "É stata
breve pena per un'infinità di gaudio!". E ringrazieranno il
Padre e Lo loderanno perché, per così poco dolore, avranno
una felicità immensa. Iddio paga da Dio!" Ti benedico".
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16 gennaio 2016
"Cosa siete? Solo acqua! O acqua contaminata, o vino
annacquato.
Comunque siate nella vostra povertà, datevi alla
Madonna!"
"Mia piccola Maria, i soccorsi stanno già presso queste
popolazioni. Ecco, ogni elemento sulla terra è cosa creata
del Padre, ma destinata a perire, alla sua morte, per questo
Iddio ha voluto darvi, oltre questa vita, il protendervi
all'infinito. Pensate quanto Egli vi ama! Egli non vi ha
creato solo perché siate un istante dell'eternità, ma perché
diveniate eternità! E come lo potete? Trasformando la vostra
natura creata in divina. E il vangelo delle nozze di Cana di
stasera ne è segno. Voi siete quell'acqua naturale,
semplice, che deve divenire vino, vino prezioso, eccellente,
un vino ‘doc!', quello del mio preziosissimo Sangue che
v'infonde divinità.
Cosa siete? Solo acqua! O acqua contaminata, o vino
annacquato. Comunque siate nella vostra povertà, datevi alla
Madonna! É Lei che ha in gestazione la natura umana, è Lei
che vi porta in Grembo: vi cambia, vi unisce al Sangue di
suo Figlio, vi incarna nella sua Parola in modo che
diveniate, con Me, mio Corpo, un'unica sostanza: Unità con
Dio! Ella vi riporta al Vino della Grazia divina, a vivere
la Santa Alleanza che vi permette di vivere le sue Nozze
senza tempo: Nozze celestiali, che vi daranno la pienezza
della gioia nella perfezione del vostro essere. Ti
benedico".
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18 gennaio 2016
"Io vi invito, ancor di più, ad attuare, in modo personale e
in ogni periodo, il digiuno,
per quel che potete e come
potete, perché questo è un tempo storico
di sì grave peccato
che ha un bisogno continuo di riparazione"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi attesta il digiuno
che i discepoli del Battista praticavano con assiduità per
una purificazione personale e per una espiazione del peccato
comune, ciò che i miei Apostoli non praticavano mentre erano
invece assidui ai banchetti sì da arrecare spesso scandalo.
Mi si pone infatti la domanda: "Come mai i tuoi discepoli
non digiunano!". Ed Io rispondo: "Si può digiunare quando è
presente lo Sposo, quando si è in festa per le nozze?
Sarebbero poi giunti i tempi in cui avrebbero vissuto il
digiuno gravoso nella testimonianza dolorosa nella
persecuzione, nelle rinunce di ogni genere.
A voi è richiesta dalla Chiesa di associarvi ai suoi tempi
liturgici: pienezza di gioia nell'unirsi al Cristo Risorto,
e tempo di penitenza e privazione nel Cristo Crocifisso. Ma
Io vi invito, ancor di più, ad attuare, in modo personale e
in ogni periodo, il digiuno, per quel che potete e come
potete, perché questo è un tempo storico di sì grave peccato
che ha un bisogno continuo di riparazione. Esso è un
beneficio, un bene prezioso che lava dalle colpe proprie, ed
è lavacro e intercessione per quelle altrui. Il digiuno si
fa muro che non permette che il potere del nemico avanzi, e
slaccia dai suoi legacci.
Se l'intera Chiesa digiunasse nella sua Grazia, tutti i
demoni ne verrebbero cacciati. Lo dico anche per i malati,
gli anziani, per coloro che sono gravati da pesanti lavori e
non possono digiunare: date quel che potete, offrite ogni
tipo di rinuncia, la unite al mio dolore; vi costa, e
diviene offerta corredentrice e dono accolto dal Signore. Se
pregate e chiedete grazia per qualcuno, unite all'orazione
una vostra offerta, un vostro digiuno, ed essa otterrà il
suo beneficio.
Quando la carne è piena, sazia, ed appagata dei suoi
appetiti, lo spirito si assopisce, non agisce, non cresce,
non attua. Quando la carne viene posta a privazione lo
spirito s'innalza, s'incontra con Dio, e dal Cielo piovono
le grazie. Ti benedico".
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22 gennaio 2016
"Quanti confessionali vuoti!
E spesso le anime vanno
raminghe alla ricerca di un sacerdote
che venga al
confessionale"
"Mia piccola Maria, è bene continuare Gocce di luce. Andrai
a parlare con il sacerdote: vedrai la strada aprirsi da
sola; il resto è nelle mie mani. Sei tu che spesso te ne
dimentichi. Stasera la Santa Parola vi presenta Davide. Il
nemico che attentava alla sua vita gli viene posto nelle
mani, ma Davide lambisce solo il suo mantello; non tocca la
vita di Saul poiché egli ha onore per un consacrato di Dio.
Anche Io chiamo ed eleggo i miei consacrati nei miei
Apostoli e, tramite essi, tutte le future generazioni nel
corso dei secoli che sarebbero venuti. Ad essi chiedo di
annunciare la lieta Novella, di guarire i malati, liberare
gli indemoniati, e spesso, nel corso della storia, posti
nelle mani del nemico, ne hanno ricevuto, e ne ricevono, il
martirio fisico e spirituale.
Oggi i miei consacrati, i miei Ministri, nella Chiesa, molti
di essi, invece fanno alleanza con il nemico e, per questo,
non ne vengono toccati, non ne subiscono molestia; e questo
non perché non siano rivestiti ancora dell'onore del proprio
Ministero, ma perché annunciano la lieta Novella non più al
servizio della Verità, ma travisata e deformata alla volontà
umana che dona un condizionamento menzognero alle menti.
E dov'è il servizio alla moltitudine di malati, non solo per
quelli degenti a casa, ma per i malati nello spirito? Quanti
confessionali vuoti! E spesso le anime vanno raminghe alla
ricerca di un sacerdote che venga al confessionale. Voi non
sapete quale potere di sanità ha tale Sacramento, dato che
molteplici malattie hanno la loro origine da un peccato non
sanato.
Ove è la liberazione dai demoni? Quanti pochi esorcisti, e
spesso avversati e contrastati dalle stesse gerarchie dalla
Chiesa! Quale grave responsabilità al mio Giudizio per il
clero di questi tempi! Quale il compito di un mio consacrato
se non quello di lottare, di operare contro il male per la
salvezza delle anime? E come è possibile questo se non con
una vita degna, unitiva al vostro Maestro e Signore, e con
le mani colme di compassione e il cuore di partecipazione al
fratello?
Fatevi santi voi, mie piccole anime, consacrati nel
battesimo con la preghiera e la carità, con il vostro amore
al vostro Dio, e quanti ne potrete liberare dei miei
Ministri perché possano avere di nuovo lume per tornare ad
operare in Me! Se non siete uniti a Cristo Signore cosa
proclamerete, con quale potere sanerete e libererete? Ti
benedico".
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24 gennaio 2016
"Pure nella Chiesa: quanto contrasto o
gelosia per un carisma,
anche approvato, che sia autentico,
e donato dall'Alto!"
"Mia piccola Maria, su tutti Io protendo la mia benedizione.
Nel vangelo di stasera Io entro nel tempio di Nazareth e
srotolo le Sacre Scritture nella profezia che mi rivela e si
compie in Me. Sono venuto a liberare i prigionieri, a dare
un anno di grazia, la vista ai ciechi, ecc. ma alla mia
constatazione, che è verità, che si realizza nella mia
Persona, Io suscito solo scandalo: "Può essere compreso e
accolto un profeta nella propria patria?". É sempre così
anche quando i carismi di Dio si concretizzano e si attuano
dinanzi allo sguardo degli uomini. Comunque ci sarà una
persecuzione, un attacco, un rifiuto, e come mai questo
accade? 1) Perché si crede che, ciò che è natura
dell'Onnipotente, si manifesti, se non nella grandezza, nel
trionfo, nella lontananza di ciò che è inarrivabile, e non
rivelarsi nella piccolezza, nella quotidianità, nel
nascondimento. 2) Per l'invidia, la gelosia dei carismi
altrui: "Può nascere qualcosa di buono nella propria terra
nativa?". Pure nella Chiesa: quanto contrasto o gelosia per
un carisma, anche approvato, che sia autentico, e donato
dall'Alto! E si dice o si pensa: "Come mai a lui questo dono
e non a me che ne sono più meritorio?". 3) Perché l'oscurità
cela gli occhi dello spirito che, chiusi completamente
all'azione di Dio, danno ogni risposta umana, scientifica o
di ogni irrazionalità, che non sia ed abbia ragione nel
vostro Maestro.
E perché questo accade? Perché non c'è l'umiltà. É la
perenne lotta del primato del proprio io che vuole regnare,
e non vuole ombre su di sé. Nell'umiltà c'è il discernimento
di ciò che si sente e che mi appartiene: se uno sa
riconoscere i buoni frutti che di Me portano l'impronta, ne
loda Iddio e lo si ringrazia, dato che egli comprende che il
carisma del fratello della porta accanto, se è autentico, è
vera ricchezza di salvezza per tutti, e anche per lui. Ti
benedico".
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25 gennaio 2016
"Voi avete il potere di fermare il male,
l'avanzata della morte.
Ascoltate, convertitevi, amate,
ponetevi in cammino, ed evangelizzate!"
"Mia piccola Maria, Io non voglio che questa legge iniqua
sia promulgata. Essa va contro il mio insegnamento, contro
ciò che ho creato, poiché vuole legittimare e diffondere una
famiglia che, dinanzi ai miei occhi, è contro natura e
contraria alla mia Volontà. Dipende però poi dalla volontà
degli uomini che non venga accolta. L'Italia è ancora un
baluardo, nella sua cattolicità che, dinanzi alla difesa dei
principi sacri dell'unione del matrimonio, và a fermare la
mia mano verso gli altri Stati che l'hanno accettata. Ma se
ora anch'essa decade, chi fermerà la mia mano? La Santa
Parola di stasera vi invita all'evangelizzazione: tutti
siete da Me chiamati a farlo, sia che siate nel chiuso di un
chiostro o tra le mura domestiche, o su un letto malato, voi
potete evangelizzare.
Mi direte come San Paolo stasera: "Cosa debbo fare,
Signore?". E, come rispondo a lui, vi dico: "Mettetevi in
cammino". Lasciate che il vostro spirito cammini, agisca, si
diffonda, perché lo spirito non può essere trattenuto dalle
mura: esso và dove voi non potete giungere.
E cosa lo fa agire? Chi soffia e Lo manda lontano, Lo
incrementa, se non l'azione della Grazia dello Spirito
Santo? Cos'è che chiama lo Spirito, e ne muove il passo? 1)
L'ascolto della Voce di Dio che vi chiama: come San Paolo
che, abbagliato dalla sua luce, ascolta. Lo potete ascoltare
tramite le Sacre Scritture e nell'orazione. 2) Nella
conversione, lasciando la via del peccato, per porsi sulla
mia strada che è quella del bene. 3) Amando, amando non solo
chi vi sta accanto, i vostri cari, ma anche chi incontrate
con il vostro operato. La vostra giornata sia un'offerta
d'amore in ogni atto, sia che falciate l'erba del prato, o
accudite un bambino, sia che facciate il bucato: ogni gesto
del vostro vivere sia offerto al Cielo. Le vostre mani
trabocchino di bene per i fratelli, e il vostro cuore esulti
ed aneli a Dio; così il vostro spirito vola e và a
diffondere la mia vita: evangelizza, dà forma e vigore a chi
in prima linea parla ed opera in mio nome.
Oggi però l'umanità non si pone al mio ascolto, ma ascolta e
segue la menzogna del diavolo: non si converte, preferisce
il peccato, non ama che il proprio egoismo; e lo Spirito si
arresta, non cammina, muore; e come può diffondersi la mia
Vita? Orsù dunque, figli miei! Voi avete il potere di
fermare il male, l'avanzata della morte. Ascoltate,
convertitevi, amate, ponetevi in cammino, ed evangelizzate!
Ti benedico".
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28 gennaio 2016
"I poveri sapienti del mondo, che non hanno
luce in Dio, chi li salverà?
A cosa servirà tanta erudizione
se non ad accrescere l'orgoglio e la propria gloria?"
"Mia piccola Maria, sabato ci sarà una grande manifestazione
molto partecipata e, dinanzi a tanto popolo, molte menti
della politica faranno dei passi indietro, ma ti dico che
non passerà tempo che l'uomo precipiti al suo burrone.
Oggi la Santa Parola declama la Sapienza. Chi ha la Sapienza
ha tutto. E cos'è la Sapienza? É la conoscenza di Dio, è
possedere Dio, è averlo in sé stesso. Salomone posticipa e
preferisce il dono della Sapienza a tutti i grandi doni che
il Padre Celeste può dargli. E come averla? Il Signore si
compiace di arricchirne l'umile che Lo invoca: essa è Grazia
profusa dallo Spirito Santo che ve ne illumina. Mentre la
sapienza umana è fine a sé stessa. La grazia dello Spirito
si ramifica e si irradia ad ogni scienza: ne dà ragione e
luce.
Iddio si compiace dei piccoli, dei semplici, degli umili: ad
essi s'appressa e dona, confidando i suoi segreti. Ma alla
superbia dei grandi, degli eruditi del mondo, Egli non può
entrare, dato che è natura che non gli appartiene: non gli è
più simile. Essi sono chiusi a sé, e la Sapienza divina,
ancor prima della ragione, ha bisogno che sia il cuore ad
aprirsi ed accoglierla per far sì che la mente si fecondi
alla Verità.
Oggi voi celebrate San Tommaso, il grande Tommaso d'Aquino,
che tanto ha scritto di Me. E, se ha potuto scrivere nella
mia scienza, è perché era l'adorante ardente, l'amante umile
del suo Maestro. Ai suoi scritti, dilatati al mondo intero,
fanno riferimento i miei studiosi; ma se così Egli ha potuto
è perché era piccolo nel cuore. E sebbene Egli abbia profuso
tanta ricchezza, essa è solo una scintilla di Me, dato che
l' intelligenza umana non mi può contenere: deve farsi
spirito celestiale perché mi si acquisisca nella mia
interezza.
Lo Spirito scende e riempie il cuore e la mente, non solo
nel dare luce alla teologia, ma nel dare sale alle
coscienze, sicché a secondo di ogni vocazione ed opera
divenga mezzo di santificazione che, pur nella semplicità
del proprio essere e delle proprie conoscenze, ne acquisisce
in rettitudine e amore che salvifica la propria esistenza e
si diviene mezzi di santificazione.
I poveri sapienti del mondo, che non hanno luce in Dio, chi
li salverà? A cosa servirà tanta erudizione se non ad
accrescere l'orgoglio e la propria gloria? Con che si
santificheranno? Guardate al Cielo ed ambite ad esso! Siate
adoratori, ed Io mi rispecchio all'animo vostro: vi dono Me
stesso. Ti benedico". |
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