Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Luglio 2010

Invocate il mio divin Sangue

 

 

Ave Maria!

 

1 luglio 2010
"Invocate il mio divin Sangue!"

"Mia piccola Maria, il rifugio giungerà come una sorpresa e ne sarai così lieta! Sarà come entrare nel Grembo della Madre, e lì vi verrai formata ad entrare nella vita eterna. Chi entra nel Grembo di Maria viene formato per essere atto all'eternità.

Oggi inizia il mese dedicato al mio Preziosissimo Sangue, e nel Vangelo vi viene ricordata la guarigione del paralitico, che avviene, ancor prima che nel corpo, mediante il perdono dei peccati e la sanità dell'anima per porre in evidenza come l'uomo sia unito nel suo essere e la sua salute sia strettamente intrecciata nell'anima, nella mente e nelle membra. Il peccato entra come un veleno che corrode nello spirito e nel fisico e ne porta le conseguenze nell'interezza della persona. Il peccato punge, infetta, corrode con il suo male e, nel tempo, finisce per devastare.

Chi compie il bene diviene bene; e il bene compiuto lo benedice, e sparge questo bene intorno a sé e alla sua famiglia. Il male maledice, e ancora prima di arrecare male agli altri, corrompe sé stesso, chi lo compie; egli si fa veleno che infetta ovunque vada: ciò che opera e la sua stessa famiglia. Chi può spezzare tutto ciò? Chi può portare sanità e vita nuova se non il Cristo?

La mia Persona viene e il suo farmaco è il mio Preziosissimo Sangue, il farmaco immortale che dà salute, rinnova la linfa vitale nelle vostre vene. Invocate il mio divin Sangue! Invocate e pregate che scenda su di voi, sui vostri cari, sulle vostre operazioni, sulla vostra progenie, che vi ha preceduto, e il cui male ricade su di voi e ne portate le scorie. Benedite nel mio divin Sangue, che scenda sulla terra, sulla Chiesa, sul sacerdozio, su ogni realtà perché vengano liberati dal veleno del peccato, che l'ha riempita; che venga a spezzare i patti con il 'nemico', le sue alleanze, i malefici e tutto ciò che gli appartiene, di cui solo il mio Sangue ha potere di annientare e annullarne il male e il suo potere.

Vivete e rifugiatevi nei miei Santissimi Sacramenti, dato che nella Confessione il mio Sangue vi libera dal peccato, e nel suo perdono vi sottrae a satana. Nell'Eucaristia in cui il mio Sangue vive perché in voi circoli, sia nelle vostre vene. Nello scorrere del tempo dell'esistenza, unita in Me, voi vi liberate e vi formate ad essere una mia goccia di Sangue che circolerà in eterno. Vi farete così, a vostra volta, antidoti che liberano dal veleno i vostri fratelli. Ti benedico".

 


2 luglio 2010
"Sangue e Cuore, Cuore e Sangue!"

"Oggi celebrate il giorno dedicato alla riparazione del mio divin Cuore e al mio Preziosissimo Sangue: Sangue e Cuore, Cuore e Sangue! Il mio Cuore pulsa poiché il suo battito fa fluire lo scorrere del mio Sangue, ed il Sangue dà battito al Cuore. Per far sì che ci sia il moto perpetuo del suo vivere ci vuole l'ossigeno, il soffio dello Spirito Santo, che viene trasportato dal mio Sangue Santissimo in tutta l'umanità. Si cerca di attaccarmi nell'oltraggiare il mio Cuore e nel dissacrare il mio divin Sangue, e come è possibile ciò? Mediante l'oltraggio ai Santi Sacramenti, dissacrando nel ferire, colpire e uccidere gli innocenti. Attaccano l'innocenza e la vita, mio dono, e questo sporca, avvelena, oscura il mio divin Sangue in voi, dato che in Me rimane santo, puro, ma nel Corpo Mistico dell'umanità il mio Cuore perde il battito, e il mio divin Sangue sporcato non ossigena più nello Spirito Santo. Viene arrestato il suo fluire.

Come poter riparare a ciò? Si ripara a Dio con le cose di Dio. Fate riparazione con Sante Comunioni, con adorazioni, fate penitenza, dato che solo con il sacrificio si lava e si può fare ammenda, riparare, togliere lo sporco, ciò che ostruisce, liberato il passaggio; può ritornare così nelle vene del mio Corpo Mistico il Soffio dello Spirito Santo, che fa tornare sana, fluida la circolazione del mio divin Sangue, e torna in voi il battito del mio Cuore. Ti benedico".

 


3 luglio 2010
"Tornerò, figlia mia! Mi sono posto in cammino per raggiungervi"

"Stasera Io richiamo ad evangelizzare, ad essere discepoli e testimoni nel mondo tutti i miei cristiani. Si parla molto di una nuova evangelizzazione in Europa, in un Paese di forte tradizione cristiana, che però non viene più vissuta. Io non vedo questa evangelizzazione, non se ne vedono i frutti perché non vengono vissute le indicazioni che Io do ai discepoli: chiedo di andare poveri, muniti del poco che necessita da portare con sé per ricordare di essere poveri di sé e abbandonati alla Volontà di Dio.

Qual è invece l'atteggiamento?... Ci si pone sul palco per insegnare, con modo dotto, ciò che però non è vissuto di persona. Chiedo di andare ad annunciare nelle case il lieto annuncio della mia liberazione, mentre si rimane chiusi nelle chiese, e non si va nelle piazze, nelle strade, nelle case per annunciarmi. Se prima i miei discepoli non vivono il Vangelo non potranno essermi testimoni, dato che lo Spirito si annuncia da Sé, e ancor prima che giunga la Parola esso si rivela e compie. Nello Spirito il raccolto si fa fruttuoso e l'apostolato fecondo; attraverso la sua esperienza vissuta si vedranno i malati sanati, le anime convertite, i diavoli fuggire. Dinanzi a questa predicazione il male viene sconfitto. Ma dov'è vissuta? …Vedo le malattie avanzare, i cuori farsi più duri, i demoni occupare i posti.

Tornerò, figlia mia! Mi sono posto in cammino per raggiungervi, e mi pongo in cammino con il 'resto' del popolo che mi è rimasto fedele, quel 'piccolo resto', che viene formato da mia Madre, e con esso evangelizzare il mondo, e la mia lieta novella verrà diffusa e vissuta. Ti benedico".

 


4 luglio 2010
"La messe è molta, ma gli operai sono pochi, pregate!"

"Mia piccola Maria, tute le creature per cui preghi, Io non mi dimentico, anzi avrai grandi sorprese in Paradiso. La preghiera, figlia mia, è essenziale. Tutto nasce dalla preghiera. Essa è il respiro dello Spirito Santo, che è vivificante. Nel Vangelo oggi Io grido: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi, pregate!". Ma chi prega per far sì che gli operai aumentino in numero? Che siano bravi e operosi operai? Chi prega che siano molte le vocazioni religiose e sacerdotali e siano sante? Dato che tutto nasce nella preghiera. Così come hai percepito durante la Santa Messa: il Dio Padre Creatore già nel grembo materno crea e forma per rendere atti alla chiamata, forgia e sparge i suoi semi perché da queste creature nascano sacerdoti e vita religiose. Poi però questi semi vanno fatti germogliare, vivere; e ciò può essere se c'è la preghiera, che è il respiro, l'ossigeno dello spirito, che ne dà vita e fa crescere.

L'intero sacerdozio è nato dalla preghiera sin dalla notte dei tempi. Accompagnato da anime benedette, anime madri che hanno pregato, che si sono offerte come un dono d'amore per esso. Oggi sono così poche! Chi prega per i sacerdoti? Vedo la messe abbondante ma non c'è chi ne strappi le erbacce, chi sradichi la zizzania, chi si ponga in difesa dagli attacchi dei rapaci che vengono a distruggere, e la messe si fa secca, s'oscura, diviene sterpaglia.

Tutti debbono pregare: la Chiesa, le famiglie, ogni creatura. Cerco anime che si donino, che offrano la loro vita in donazione per le vocazioni di religiosi e di sacerdoti santi, così come è l'offerta della tua vita. Esse si fanno grembo nel quale possano nascere gli operai che saranno la rugiada, il sole, il riparo, la difesa per la mia messe.

In Paradiso queste anime passeggeranno tra la vastità delle messi dorate e ondulate, mosse dal soffio dello Spirito, fattesi d'oro per la santità, e ciò sarà anche per merito loro che si sono offerti a Dio come dono d'amore. Ti benedico".

 


5 luglio 2010
"Oggi non ci sono più questi miracoli così eclatanti"

"Stasera nel Vangelo mi viene chiesto di ridare vita ad una bambina già morta, e un'emorroissa, alla quale la perdita di sangue da nessuna cura medica è stata sanata, mi chiede guarigione. A Me si appellano e si aggrappano, di Me hanno fiducia, ed Io compio il miracolo. Forse accolgo la loro richiesta perché più virtuose? No, ma perché hanno avuto fede, hanno creduto nel potere della mia Persona, e dinanzi a questo Io opero.

Oggi non ci sono più questi miracoli così eclatanti; ma dov'è la fede in Gesù Cristo? E la fiducia, l'abbandono in Me? Io vengo dai più, allontanato e rifiutato dalla loro vita. Dinanzi ad un'anima che si abbandona e crede, che si fa simile ad un bimbo, che tutto attende e si dispone alla Volontà del Padre, il Padre non sa dire di no. Egli rimane disarmato, s'arrende e si intenerisce: è obbligato a recare soccorso alla sua creatura che tutto da Lui attende e spera.

La fiducia, l'abbandono fa sì che Io stesso tracci la vostra esistenza, Io ne disegni a storia e ne faccia mia opera. Ti benedico".

 


7 luglio 2010
"Chiedo a tutti di annunciare: il Regno di Dio è vicino!"

"Mia piccola Maria, ravviva la tua speranza, ravviva la tua speranza, dato che ciò che ti ho detto si compie. Sii fiduciosa!

Stasera nel Vangelo Io grido e chiedo a tutti di annunciare: "Il Regno di Dio è vicino!", è più vicino di quanto voi crediate, più vicino di quanto voi lo siate a voi stessi. La vita di un uomo è un istante del tempo di Dio, per questo Egli ha così misericordia di voi. É solo un battito delle sue ciglia, un soffio del suo respiro, un gesto delle sue mani; per questo ha così pietà di voi.

Passa presto la scena di questa vita che vi sembra così lunga, e per quanto l'uomo dica di non credere in Dio, di quale sia la sua scelta, di non accoglierlo, di rifiutare e perdersi, il Regno dell'Altissimo è una realtà che sussiste immortale, una realtà che è da sempre e per l'eternità, che non può essere cancellata. Mentre passa presto l'esistenza umana, e per questo vi chiede di vivere nei suoi Comandamenti, che sono la traiettoria di una segnaletica che vi indica il giusto percorso per raggiungere il Regno ove Dio è, per congiungervi con Lui, in Paradiso, che è uno stato e un luogo.

Il Regno di Colui che è tre volte Santo, è vicino, è già tra voi, vive in mezzo a voi, poiché si è fatto Uomo ed è in tutti i tabernacoli del mondo, è presente nell'Eucaristia su tutti gli altari, vive nella creazione che nasce ed evolve nel suo corso, ed è nella vostra stessa possibilità di vivere nella vostra esistenza. Ma chiede a voi il consenso, il sì del vostro cuore per unirvi al Signore.

Chiamo gli Apostoli, i sacerdoti, la Chiesa, ogni cristiano ad annunciare che il Regno di Dio è vicino, perché si ravvivi la speranza, che ci sia fede e certezza della presenza dell'Amore di Dio, che vi salva. Passano le pene, i dolori, i problemi, passano gli anni e le forze, rimane ciò che vi ha unito al Signore e il Regno che vi attende e che non vi può esser tolto. Ti benedico".

 


8 luglio 2010
"Dio Padre è un Padre amoroso"

"Stasera nel Vangelo Io proseguo e vi chiamo ad annunciare il Regno di Dio. E come potete farlo? Se avete il Regno di Dio, se avete in voi, nel vostro cuore il suo Amore, voi ne siete annunciatori. Così come chi accanto al fuoco ne assorbe il calore e si riscalda, e chi si fa accanto a lui, a sua volta, ne riceve il tepore; così chi vive di Dio porta, s'arricchisce del suo Amore, e annuncia Dio. Come potete testimoniarlo? Vivendo nella povertà delle cose, nella povertà di voi stessi. In questo stato la testimonianza si fa credibile, ed è accolta. Nella povertà voi siete liberi. Non portate con voi né oro, né argento, né tuniche, né bisaccia, dato che nel vuoto della materia voi vi arricchite di Spirito, e lo Spirito annunciate, e l'apostolato è fruttuoso.

Dio Padre è un Padre amoroso, così come descrive la Santa Parola: Egli prende il figlio e lo porta alla guancia con tenerezza: il suo Cuore trabocca di sentimenti amorosi per la creatura… e di quali ricchezze vorrebbe colmarlo! Vorrebbe dargli tutti i suoi doni. Ma sa che l'uomo spesso ne farebbe cattivo uso, e lo stesso dono, dato per manifestare il suo amore e il Regno di Dio in mezzo a voi, diviene colpa per grave responsabilità poiché l'uomo se ne appropria, lo fa suo, e spesso usato per farne lucro di cose e favori, di stima e onori di sé; entra così la boria e la superbia nello spirito, e il dono del Signore passa al nemico che lo usa per darvi i suoi cattivi frutti.

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date! Solo nella povertà di sé e delle cose il dono ha vita, e si fa annuncio per il Regno di Dio. Ti benedico".

 


8 luglio 2010
"Ricordate! Chi mi segue viene perseguitato"

"Stasera nel Vangelo Io avverto per tutti i tempi: "Ricordate! Chi mi segue viene perseguitato, si fa simile al suo Maestro, che lo è stato". E perché sono stato perseguitato? Per la Verità annunciata. L'uomo tende sempre a mascherarsi, a mascherare le situazioni e gli intenti che vive per disporli secondo le proprie esigenze e i propri comodi. La Verità rivelata si antepone, è scomoda; per questo l'uomo la perseguita, per annullarla e poter vivere nella falsità.

Ma Io dico: anche se vi costa la persecuzione nella stessa famiglia, l'isolamento e la solitudine, l'emarginazione, voi perseverate. La Verità è preziosa, non ha prezzo, e voi non sapete quale ricompensa vi attende! La vostra persecuzione, offerta al Signore, si fa manna di luce che scende simile a pioggia nei cuori di molti, si fa simile a specchi ove essi possono rivedersi e porsi in confronto con il vero e scegliere, poter scegliere e accogliere la Verità, che li salva.

Non temete nel vostro cammino, per quanto ostacolati: Io ci sono! Io che non vi abbandono mai non vi lascio e sono con voi, passo dopo passo, sino a Casa. Ti benedico".

 


10 luglio 2010
"Nella parabola del buon Samaritano ricorre la parola 'compassione'"

"Mia piccola Maria, don… è chiamato ad entrare nella santità, a vivere il resto dei suoi anni in questa ricerca, per far sì che possa essere porta perché la santità acceda nella sua Comunità. Ciò gli sarà possibile se vivrà queste tre realtà: l'umiltà, il nascondimento, la gioia di sentirsi dimenticato. Solo quando sentirà la gioia di non essere ricordato avrà incontrato realmente Gesù Cristo. Il sacerdote sin tanto non vive la gioia di dimenticarsi perché non si ponga più al centro non potrà vivere autenticamente il Signore e il suo sacerdozio.

Stasera nella parabola del buon Samaritano ricorre varie volte la parola 'compassione', che vuol dire partecipare del dolore dell'altro, avere viscere di tenerezza e soccorso per il fratello in difficoltà sia spirituale che fisica.

Ma chi ha compassione? Si compatisce chi ci è caro, i propri familiari, chi ci ha fatto del bene; e tutta la pietà rimane relegata ai propri ambiti e limiti umani. Si ha vera e completa compassione quando prima si ha compassione e si partecipa delle sofferenze di Cristo: la conoscenza del mio dolore e del mio Sacrificio. Si vive l'insegnamento che vi ho lasciato, dato che mi amate; allora entra in voi la compassione autentica che si fa santa.

Voi dite: c'è tanto volontariato che aiuta e soccorre. Sì, ma questo è ristretto spesso a così tanta autostima, alla propria gratificazione e gloria, a vari interessi, e ci si stanca facilmente, e viene vissuta secondo i propri schemi e le proprie ristrettezze. Solo quando entra lo Spirito in voi: lo Spirito entra nel soccorso, nell'aiuto, allora voi vedete nell'altro non solo chi conoscete e l'amico, voi vedete il fratello che porta gli stessi tratti di Cristo, il medesimo figlio creato da Dio, creatura partorita dal dolore e dalla compassione che Cristo ha avuto di ogni uomo in tutta l'umanità.

In questo stato d'animo la vostra compassione si fa santa: santificate voi stessi nei sentimenti autentici nei quali è vissuta e partecipa attivamente e santificando e risanando Colui al quale l'offrite. Si fa dono d'amore vero; voi rivedete e rivestite la creatura della carità, della compassione stessa ricevuta da Dio. Essa rigenera e dà vita. Ti benedico".

 


11 luglio 2010
"Oggi la Chiesa ricorda e celebra San Benedetto"

"Per don…: il suo sacerdozio è prezioso. Cosa desidero di più da lui? Che abbia maggiore effusione d'amore, che sia più appassionato verso di Me e verso mia Madre.

Oggi la Chiesa ricorda e celebra San Benedetto: Benedetto perché la sua vita è benedizione per la Chiesa e per tutti, vive per indicare all'uomo la via della santificazione. Ed egli indica come scoprirla: le mani alzate verso l'alto nella preghiera, che è ricerca d'intimità con Dio per far sì, così, che l'operato, il lavoro dell'uomo, riceva dal Cielo la sua bontà, la sua bellezza, la santità che è.

Benedetto è uomo di profondità, di ricerca interiore, che scava negli antri più nascosti dell'anima e niente lascia alla superficialità; insegna alle creature ad avere cultura, di saper leggere e scrivere, perché ciò lo elevi alla Sapienza, alla conoscenza delle cose di Dio. É uomo di unione, dato che mostra questa via: vita improntata e vissuta non solo dai monaci, e che è mezzo che non guarda alle divisioni della nazionalità o della vocazione, ma unisce nella ricerca della santificazione poiché figli dell'unico Padre Celeste.

San Benedetto prega incessantemente per i suoi monaci, ed è alla ricerca di quelli che ancora vivano queste realtà: l'intima unione con Dio nella contemplazione, l'interiorità profonda, lo studio come mezzo di conoscenza continua delle cose celesti, l'unione con le creature. Ma dove vengono vissute? La maggior parte in esse pongono la propria umanità, e Dio diviene solo il mezzo e la causa per porsi al centro. Per i meriti di quei monaci umili rimasti fedeli, che seguono la scia dell'insegnamento del loro Padre Fondatore, per la loro santità, potrà rinascere il nuovo monachesimo. Ti benedico".

 


13 luglio 2010
"Guai a te, oggi, Roma, guai a te, Gerusalemme!"

"Mia piccola Maria, abbandonati fiduciosa perché Io compio ciò che ti ho detto, e che presto ti viene dato. Lascia, figlia mia, che ogni giorno Io scriva le pagine della storia della tua vita. Ah, se gli uomini lasciassero libera la mia mano di scrivere e creare la storia di ogni loro giorno, certo ognuna di essa, al suo compimento, sarebbe un poema, una più bella dell'altra.

L'uomo purtroppo mi osteggia, vuole scrivere egli stesso, essere lo scrittore protagonista, e la storia che scrive è spesso così imbrattata di sbagli, di correzioni, di fogli oscuri, o di una storia non scritta, o tutta errata e senza senso. Come non può prendermi il desiderio di aiutarli a correggere tanti errori, a cercare di riportare ordine per scrivere una storia vera? Ah, se gli uomini lasciassero libera la mia mano, che Io timbri, con il mio Fuoco d'amore la storia dell'umanità! Invece quanti contrasti, quanto in ascolto!

Per questo grido nel Vangelo: "Guai a te, Corazim, guai a te , Betzaida, poiché se i miracoli dati a te, fossero stati dati a Tiro e Sidone, quanto avrebbero fruttificato!". Guai a voi oggi, o cristiani, che avete avuto in dono, in possesso, i doni celestiali di Dio! E quale uso ne avete fatto? Quale è la conversione vissuta? Se essi fossero stati dati, e conosciuti, a tante popolazioni pagane di certo li avrebbero onorati e fatti fruttificare!

Guai a te, Cafarnao! Credi di essere innalzata fino al Cielo? "No, ti dico, ma precipiterai negli inferi". Guai a te, oggi, Roma, guai a te, Gerusalemme, che portate depositati i miei beni, la mia eredità! Credete di essere innalzate fino al Cielo? Se la mia Parola e i miei doni fossero stati vissuti in altri luoghi, avrebbero di certo fruttificato. Per questo le vostre terre saranno bagnate di lacrime e di sangue.

É il tempo in cui anche la Chiesa non lascia che sia Io a scriverne la storia, come spesso è l'uomo al suo interno che intralcia l'azione dello Spirito Santo. Per questo chiedo a voi, miei piccoli, che leggete e seguite, abbandonatevi e lasciate che sia Io a scrivere le pagine del quaderno della vostra vita. Sono le pagine che, una dietro l'altra, aiutano a riscrivere la storia santa di una umanità che si incontra di nuovo con Dio. Ti benedico".

 


14 luglio 2010
"Ognuno stringerei a Me: occhi negli occhi, guancia a guancia"

"Mia piccola Maria, sii serena! Io guido questa storia; da Me ne è tracciata la trama. Pur per fare queste operazioni e per il libro Io conduco: è la mia parola, è la mia opera! Io sostengo, Io proteggo, Io copro, Io curo, Io difendo. Su questi fratelli che ti chiedono preghiera Io soccorro. Desidero e ardo che la mia parola venga annunciata e accolta. Amo dare il mio insegnamento ai figli. Ne godo di gioia. Come vorrei che per ognuno, che amo, Io potessi arricchire dei segreti della Sapienza di Dio, dei suoi tesori. Ognuno stringerei a Me: occhi negli occhi, guancia a guancia, soffio nel soffio della bocca, cuore a cuore, e darmi. Ma non trovo l'altro sguardo, non trovo l'altra guancia, né il soffio della loro bocca, né il loro cuore. Spesso sono ricoperti da roccia, da una durezza che nasce dall'orgoglio che si fa impenetrabile: non penetra luce, né lacrima del mio dolore, che scenda su di essi e riesca ad infrangerla, tanto è dura.

Allora vado dai piccoli, dagli umili che sono recettivi, sono morbidi, accoglienti, ricevono. Li uso perché essi si fanno conduttori, canali, così com'è con te, figlia mia, con queste parole perché possano giungere ai tanti lontani che si sono fatti antri oscuri, caverne inaccessibili per far sì che si facciano duttili a questo ascolto: le Gocce portano luce, e vi possano scendere poi quelle mie lacrime che le rendano plasmabili.

Molti ritorneranno a Me. Luce e lacrime che possano giungere a questi figli fattisi lontani, rocce che si pongono a difesa di Me per sciogliersi e riavere la mia Vita. Ti benedico".

 


16 luglio 2010
"Date la mano alla Madonna, siate bambini!"

"Mia piccola Maria, mia piccola bambina, siate bambini, siate piccoli che si posano inginocchiati dinanzi alla Madre. Lei, la Madre di tute le creature, vi prende con sé e vi guida a salire l'alta montagna, un cammino che dura il tempo di quest'esistenza e spesso del Purgatorio, ma vi conduce alle altezze delle meraviglie della città di Dio. Siate bambini! Una persona grande si fa recalcitrante, a volte si ribella, e prende persino un'altra strada, mentre un piccolo lo si prende in braccio e lo si conduce ove si vuole. Vivete l'abbandono dei piccoli! Nella piccolezza c'è la via della santità.

La Madonna nel giorno del Carmelo vi indica e vi guida a guardare il Cielo, le cose di lassù, il Regno del Padre che vi attende; e vi aiuta a salire, anzi vi prende in braccio per condurvici. Voi non potete immaginare cosa il Signore ha preparato per voi, quali bellezze incomparabili, che non possono essere spiegate a parole e che l'uomo non può comprendere, ma che il demonio sa: ha conosciuto queste meraviglie, e non vuole, invidioso che voi ne possiate godere. Per questo cerca di fuorviarvi da questo cammino, di fermarvi. Vi compra con quattro denari, con povero sterco che egli abbellisce e cerca di suggestionare per renderlo appetibile allo sguardo, saporoso al gusto, perché ve ne vengano forti emozioni; e intanto conduce la vostra anima nei profondi abissi, nella morte dell'oscurità.

Date la mano alla Madonna, siate bambini! In questo è il segreto della vittoria. Ella vi porta. E giunti ove l'azzurro del Cielo è sempre più azzurro, e la luce non ha fine; vi posa in questa terra e vi dice: "figlio mio, ora puoi camminare da solo. In questo luogo non ci sono pericoli. Tu qui potrai godere l'intensità del mio amore e dell'Amore di Dio per sempre. Ti benedico".

 


17 luglio 2010
"La carità fatta non sapete quale dono di grazia espande su di voi"

"Mia piccola Maria, ciò che sentivi sussurrare nel cuore era mio, ed ora ancora Io te lo rivelo: la carità, ogni atto di amore fatto con il cuore, Dio lo benedice. La carità fatta non sapete quale dono di grazia espande su di voi. Il Signore lo premia sempre, non solo nell'altra vita, ma spesso ne ricevete il premio anche su questa terra.

Abramo nel ricevere e accogliere nella sua ospitalità, il Signore, riceve da Dio la sua benedizione, e ne avrà in dono un figlio. Come può Iddio dimenticare l'assistenza ai malati, la carezza e la consolazione all'anziano, la paziente cura e accoglienza dei bambini? Tutto riscende come benedizione che migliora il mondo. Iddio vi richiama però a salire il gradino, ad elevarvi dalla vostra umanità perché sappiate vivere una carità più nascosta, meno comprensibile e per questo anche più preziosa, che è quella spirituale, vissuta nella preghiera che non è solo delle claustrali, nella vita del Santo Sacrificio nella Santa Messa, nell'offerta di sé, della propria persona ed esistenza, nella vocazione religiosa, come nella malattia, e nel dono della sofferenza.

Gli uomini non la sanno vedere: gli occhi umani spesso non la sanno riconoscere, ma Dio sì, e la rivolge come benedizione sulla Chiesa, sull'umanità, per il bene di tutti i figli. In questa carità così vissuta voi accogliete il Padre Santissimo, ed Egli fa scaturire l'abbondanza di Sé che discende sulla creature. É il Padre stesso che si prende a cura di tanti problemi e affanni, vi aiuta, ve li risolve.

Se un uomo o una donna vivono più intensamente la vita dello Spirito sono perseguitati, e non capiti. La loro carità non è vista, né riconosciuta; non se ne vede subito il frutto ricevuto, e l'uomo che non desiste e persevera, nel lavoro viene contrastato. Se vive Dio perde il suo tempo. Ancor più ciò è se è una donna, se ama il Signore ponendolo al primo posto e lo onora, nella preghiera e nel cuore, viene perseguitata e tacciata da visionaria, di fanatismo: toglie tempo ai suoi impegni domestici, che sono spesso quelli di ingrassare e viziare oltremisura la famiglia, mentre l'orazione e l'adorazione a Dio ne portano su di essa benedizioni e frutti di salvezza.

Vivete la contemplazione, unitevi a Colui che è la Carità, e voi sarete carità nel vostro stesso respiro e nel battito del cuore. Tutto si fa benedizione nelle Spirito Santo, e come a Maria, Io vi dirò: "Avete scelto la parte migliore, che non vi sarà tolta". Ti benedico!".

 


18 luglio 2010
"Oggi questo mondo è infelice"

"L'intera Santa messa è formata, ispirata dallo Spirito Santo, che desidera e vuole però che ci sia l'accoglienza del cuore sia del sacerdote come dei fedeli perché, essendo accolto, possa operare nella santità. Il tuo cuore è aperto, disponibile, e così lo Spirito, già accolto, ti può parlare, ed Io vengo ulteriormente a dare conferma.

Ecco, venite a Me, figli miei, tra e mie braccia! Venendo a Me e accogliendomi, voi venite ristorati, corroborati, consolati, rinvigoriti; e riceverete. Abramo, ricevendo il Signore, ne offre ospitalità e da Dio riceve. Solo se ristorati e fortificati in Me voi avete pienezza, e non sentirete le fami del mondo. I piaceri che esso offre pare darvi sazietà, ma per breve tempo, poi lascia l'amaro e torna la fame. Nella mia Persona, in Cristo, figli miei, riuscirete a vivere bene.

Oggi questo mondo è infelice: le Congregazioni religiose decadono e sono piene di problemi, le vocazioni scarseggiano, le famiglie si dividono e si distruggono, i giovani sono ribelli e vanno incontro alla morte. Mai è stato così, senza pace! Solo se venite a Me, figli miei, il vostro correre, la vostra frenesia nel lavoro, nel vivere, anche nel compiere ciò che è buono, può essere vissuto bene e portare frutto, sennò il vostro correre non ha senso: vi chiude a voi stessi e muore con voi, dato che la vita dell'uomo, senza Dio, non ha significato.

Venite a Me! Ponetevi in ginocchio, adoranti come Maria, e riceverete. Ponete il vostro capo fiducioso sulle mie ginocchia, e ascoltate ciò che vi dico; iniziate ogni giorno, offrendomi la vostra giornata perché Io ne prenda possesso: la vivrò per voi, e lo Spirito Santo vi aiuterà per far sì che nella vostra opera non nasca che il mio bene. Ti benedico".

 


20 luglio 2010
"É questa la motivazione per cui i matrimoni oggi degenerano"

"Mia piccola Maria, sì, sei la mia sposa. Ti sposo ogni volta che mi ricevi nell'Eucaristia: in essa, ogni volta, Io rinnovo l'Alleanza d'amore (*). Ti unisco a Me. Se qui sulla terra ne condividi il rifiuto, il ripudio, la croce, in Cielo quale gioia! Quale lembo di Cielo il Signore avrà preparato per la sua sposa!

Stasera nel Vangelo voi ricordate le nozze di Cana, ove è presente la mia Persona, la Madre Santissima, gli Apostoli, per elevare l'amore umano a Sacramento divino. Per far sì che questo Sacramento viva vi è richiesto di non perdere il vino che rappresenta l'amore, poiché l'uomo decade, l'amore umano s'annacqua, e ricade nei suoi poveri istinti. Dio lo rinnova nel suo Preziosissimo Sangue, lo unisce a Sé, dato che nel suo Sangue si rinnova, e si riceve il suo Amore, che lo fa santo.

É questa la motivazione per cui i matrimoni oggi degenerano: non è più rinnovata l'Alleanza nel Sangue divino di Cristo, che lo ricrea nell'amore.

Le nozze di Cana vi offrono un altro insegnamento: in essa il Padre Santissimo richiama alla sponsalità dell'uomo con il suo Dio, della creatura con il suo Creatore, dell'anima con il suo Redentore, che vi unisce, e viene assorbito in sé nella sponsalità d'amore che è stipulata e timbrata dal Sangue di Cristo che vi fa parte di Sé. Vi congiunge.

Così come lo sposo si congiunge alla sposa, e sono carnalmente una cosa sola, ugualmente in modo mistico, Cristo si unisce e si fonde all'anima, nell'Alleanza del suo Santo Sacrificio. Cosa ne nascerà da questa unione se non figli santi che portano i tratti, i lineamenti, il Cuore del Padre Santissimo? Sicché in Cielo voi conoscerete, uno ad uno, i figli che ne sono nati e direte: "Tu sei mio figlio, sei nato dall'amore sponsale con il mio Dio". Ti benedico".

(*) Non mi stancherò di ripetere che tutto quello che Gesù dice alla piccola Maria lo dice anche ad ognuno di noi

 


21 luglio 2010
"Nel Vangelo Io vi narro la parabola del seminatore"

"Stasera nel Vangelo Io vi narro la parabola del seminatore, colui che sparse i semi perché ne nasca un buon raccolto. Voi sapete però che per far sì che il seme attecchisca deve trovare una terra umida, morbida, accogliente. Come poter essere questa terra? Darete la terra che siete voi stessi, la vostra anima a Colui che l'ha creata, al suo Creatore. Egli la forgia, la plasma, la coltiva, la rende duttile per far sì che accolga il seme: la difende, la cura. Questo farà sì che il seminatore, che sono Io, il Cristo, trovi i solchi aperti, pronti a ricevere la semina e ne nasca così là il grano, là il vigneto, là il frutteto, nell'armonia della flora per il sostentamento del bene comune.

Come poter avere quest'anima aperta, pronta a ricevere i miei doni perché ne viviate la missione, che vi è data da vivere? Ancor prima che la terra si formi, ancor prima che l'uomo nasca, pregate, genitori, offrite preghiera e opere di bene, fate offerte di Sante Messe, consacrate e date i vostri figli a Dio, che ne prenda cura, affidandoglieli, perché siano suoi. Seguite il tempo della gestazione con l'orazione, non solo preoccupandovi nelle cure fisiche, ma nello spirito. Quanti lo fanno? Quante malattie ereditarie verrebbero debellate, quanti mali di tempi e generazioni passate che ricadono sulle creature verrebbero spezzate!

Accompagnate la crescita della vita umana nell'ascolto della Santa Parola, nei Sacramenti e nella carità vissuta, e la terra, così santificata dalla presenza e dalla benedizione del Signore, verrà esentata da erbacce, rovi, pietre, da tutto ciò che intralcia al suo buon esito, alla sua maturazione e raccolto. Dio ne ha preso pieno possesso, è sua, è consacrata a lui.

Egli la recinge, ne fa sua dimora, vi pone gli angeli a difesa dagli attacchi dei nemici, rende questa terra e il suo frutto, forte, impregnata dal suo odore che non permette contaminazioni di insetti e animali rapaci. La irrora con la sua linfa, la bagna con la sua rugiada, la riscalda con il suo sole, la lava e la rende umida con la sua pioggia. É terra di Dio; porta il suo segno, e ne porta con sé la bellezza del suo giardino. Il Signore, compiaciuto, vi cammina sopra sorridendo. Siate la mia terra, figli miei! Ti benedico".

 


22 luglio 2010
"Ma come poi la Maddalena mi è stata testimone?"

"Mia piccola Maria, io richiamo don… all'umiltà. É il sacrificio che più gli costa e più a Me gradito. Solo nell'umiltà nasce la carità e vive lo Spirito. Le opere si compiono, ma se lo Spirito non le vivifica, i mattoni crollano o vengono occupati per altro. Nell'umiltà egli viene accolto nelle sue indicazioni giuste. I confratelli non l'amano perché non sentono l'umiltà, lo sentono preponderante, lo temono, e lo vogliono fuggire. Nell'umiltà vissuta verrà accettato ciò che dispone e che è giusto.

"Stasera che celebrate Maria Maddalena: di lei si ricorda il mestiere della prostituzione, e per questo quanto ancora viene dissacrata! O si ricorda la grande conversione che ne fa la mia prima Apostola della Risurrezione: Io appaio a Lei risorto, dato che lei è risorta in Me; ha vissuto già nella sua anima la mia Risurrezione. Ma come poi la Maddalena mi è stata testimone e annunciatrice della mia Risurrezione nel mondo? Chi di questa sua vita sa? Maria rinnega se stessa, si umilia e si fa umile, simile alla terra, si ritira in caverne, si fa eremita nei deserti. La sua esistenza è improntata alla più aspra durezza, alla penitenza e alla contemplazione per mortificare in sé le opere della carne dei suoi fratelli perché s'innalzino nello spirito e vivano della mia Risurrezione.

Chi la onora, che dice di amarla, ne segua l'insegnamento e l'esempio; ne viva l'umiltà e il rinnegamento di sé, e ne sarà vero testimone e discepolo, come annunciatore di Risurrezione. Ti benedico".

 


23 luglio 2010
"Santa Brigida e Padre Pio: cosa ha accomunato questi Santi?"

"Oggi voi celebrate la memoria di Santa Brigida e di San Padre Pio, nella ricorrenza del gruppo di preghiera. Cosa ha accomunato questi Santi? Essi sono i risorti, coloro che hanno già vinto. Hanno trasformato la loro anima in vittoria di Cristo già dalla terra. In essi ha vinto e vissuto l'Insegnamento e la Redenzione di Gesù Cristo. E cosa ne ha fatto dei risorti? Hanno accolto in sé, con amore, la propria croce, la Passione del Signore in loro. E ciò è stato possibile perché ancora prima essi sono entrati nella contemplazione, nella meditazione della mia Santa Passione. E penetrando nella conoscenza di tanto mio patire e amore, nell'amore del mio Cuore martoriato, dei miei sentimenti rinnegati, ambedue hanno accolto la propria e ne hanno fatto donazione, offerta, riscatto. Gemendo e patendo, hanno amato e partorito così tante anime alla Chiesa.

Non c'è limite ala santità, non c'è vocazione che non vi conduca sia in Brigida, della sua maternità così feconda, sia in un sacerdote e fraticello come P. Pio. Basta avere un cuore umile, aperto, che voglia amare, e Iddio vi compie le sue meraviglie di santità,che non sono mai simili nella propria storia e nel proprio essere: ognuno è figlio unico e irrepetibile, una storia a sé, ma se unita dal medesimo amore, irrorati dallo stesso Sangue, rivestiti del profumo del medesimo incenso e incentrati nello sguardo all'unico Padre; Iddio ne fa un'opera sua, che porta la firma personale della sua creatrice santità. Ti benedico".

 


24 luglio 2010
"Il Signore vuole la preghiera"

"Stasera nel Vangelo Io vi indico la preghiera, la preghiera che è il mezzo di sussistenza alla vita, il bastone che vi sorregge nel percorso, e senza il quale voi vacillate e cadete. Il Signore vuole la preghiera. Vuole che voi colloquiate, che vi incontriate con lui con questo mezzo che è il più semplice: dare la vostra parola, che rivolgiate il vostro dire al Padre Santissimo. Il vostro alito si eleva verso il Cielo, e il Padre si riversa su di voi, alitando il suo; vi dà in esso, vi soffia, lo Spirito Santo che rende la preghiera santa. Egli vi infonde la fede, vi alimenta la speranza, le virtù, la carità, il vigore, tutto ciò che sa che vi occorre per poter vivere la vostra vocazione e la vostra esistenza.

Voi siete ciò che vivete. E se vivete di preghiera vera, perseverante, di cuore, voi divenite preghiera. Lo Spirito Santo v'irradia continuamente di Sé, e vi fate piccole torce accese, che santificano non solo nel tempo della orazione vocale, ma il medesimo pensiero, i sentimenti, l'agire; tutto si fa santo e santificante.

Come poter pregare? Con il cuore e in umiltà, sapendo che vi ponete dinanzi all'Altissimo, al Padre vostro, il Signore, che vi sta guardando, e vi ascolta; e se voi sapete porvi in attento silenzio, Egli si fa da voi ascoltare.

La preghiera è l'incontro, è il parlare che cementa l'unione; quando non si parla più è perché il rapporto, come tra gli uomini, non esiste; si è esaurito. Voi dite: 'e quando la preghiera sembra sia inascoltata? Quando pare che da anni non porti frutto?'. Figli miei, è perché c'è terra dura, e molto ci vuole per scavare, per renderla morbida; e spesso vi è così cara una certa causa e pregate con con tanto desiderio che il Signore la diffonde, la amplia per altre stesse cause e per molti figli per i quali nessuno prega, e si possono così salvare.

Pregate con la Santa Madre, con i Santi, con le anime purganti, che incessantemente pregano con lo sguardo proteso al Santo Tre volte Santo, e vi aiutano.

Pregate con il Santo Rosario anche in comunità; il Rosario fa rabbrividire il diavolo che pure è di gelo, di ghiaccio. Pregate la mia Santissima Passione, meditatela: essa apporta un effluvio continuo di Santo Spirito. Pregate in intimità con il vostro Dio, a tu per tu, chiusi nella vostra camera: esternate il vostro cuore, la vostra anima, con confidenza filiale, con fiducia, con la certezza di chi sa di essere amato e ascoltato: …è il vostro Padre Celeste!...

Tenete sempre, ogni giorno, il tempo da dedicare con l'incontro del Signore; solo se vissuto bene, la preghiera personale privata, saprete vivere bene, in modo autentico, la preghiera comunitaria. Pregate! Non vi stancate! La preghiera salva e santifica voi stessi e le vostre famiglie: divenite i parafulmini che allontanano tanti mali dal mondo, e vi fanno discendere le benedizioni di Dio. Ti benedico!".

 


26 luglio 2010
"Oggi voi ricordate i miei Santi Nonni"

"Mia piccola Maria, il libro verrà stampato e pubblicato velocemente. É dalla sua pubblicazione che nasce tutto il resto. Non vi preoccupate per come sarà diffuso: così come l'aria creata da Dio sparge i soffioni nel vento, così questa mia parola Io la soffio, alito lo Spirito Santo che la porta lontano.

Oggi voi ricordate i miei Santi Nonni. Sì, anche Gesù ha avuto i Nonni, come ogni creatura umana, così come ho avuto una Mamma. Essi erano i predestinati ad accogliere nel loro amore 'la Prescelta', che sarebbe stata la culla della vita di Gesù Bambino. Essi si sono resi degni di questa scelta del Padre Celeste, che ha premiato, dando loro cotanta figlia; e seppur giunta in tarda età, l'hanno accolta come miracolo della meraviglia di Dio, grati e riconoscenti di sì grande dono, da ricambiarlo, nel rioffrirla, consacrandola al Signore.

Santi sin da giovani, Gioacchino ed Anna, rigorosamente osservanti della Legge ma vissuta con profonda umiltà e carità, il bene da essi compiuto è l'eredità che mi hanno lasciato e i tesori le virtù partecipate: l'amore condiviso con le creature, la premurosa accoglienza dei poveri e il soccorso ai tanti infermi. La loro vita, era intessuta di orazione profonda, vera. Di questa santità è la culla che prepara il Grembo di Anna per ricevere in Sé la Madre Santissima, la Madre di tutte le Madri, che è parte della stessa Maternità di Dio.

Anna vivrà la sua gestazione in segreto, difendendola con amore e accompagnandola, ogni giorno, nell'orazione e nella lode all'Altissimo. Dinanzi a Lei apparivano miriadi di Angeli, che erano a tutela di questa Santissima Bambina. Il giorno in cui nacque la Madonna, la loro figlioletta, era all'aurora del mattino, e gli Angeli erano lì presenti per inneggiare alla Nascita della 'Prediletta'.

Con quale sguardo soave rimiravano i Santi Genitori la loro Bambina, colmi di gratitudine, la rioffrono al Padre Santissimo per tutti i suoi giorni.

La loro riconoscenza innalza i loro cuori, e in questa offerta si uniscono.

Maria non godrà per molto i suoi cari, li perderà in tenera età e ne soffrirà molto; ma, degna figlia, ricambia in oblazione a Dio la loro mancanza. Gioacchino ed Anna non gioiranno, non saranno presenti alla mia Nascita, alla venuta del Messia tanto atteso. Ma Io nascevo anche per la scia di santità e di bene che hanno essi formato.

Le generazioni passate così come rilasciano in eredità i loro mali che contagiano le future, così quelle benedette lasciano ai posteri la benedizione, la linfa del loro bene prezioso e santo che ridiscende su essi, che ne beneficiano, ricevendo in dono grandi vocazioni.

In Cielo Sant'Anna e Gioacchino ricevono da Dio grandemente ciò che non hanno vissuto in terra, e la Madonna torna Bambina e si pone tre le loro braccia, e ugualmente il piccolo Gesù si fa portare da Essi e li bacia. A Lei la Madre Santissima, che tutti chiamano 'Madre', è l'unica che si rivolge a Sant'Anna, e da Lei può sentirsi chiamata: "Mamma!", e nello stesso modo a Gioacchino: "Padre mio, Padre caro!".

Vivete il bene, prendete esempio da questi Santi! La vostra carità, la preghiera vissuta, vi accompagnerà oltre l'esistenza ad eredità santa, che ridiscende sulla vostra progenie. Ti benedico!".

 


27 luglio 2010
"Perché vi agitate tanto? Perché tanto attivismo pure tra i monaci?"

"Oggi la Chiesa vi ricorda il Beato Ugo (*), poco noto ai molti e conosciuto per lo più dai monaci. Uomo semplice, umile, di profonda spiritualità e di Vangelo incarnato. Molti dei monaci dicono: "Sì, bella questa storia e questa spiritualità, ma è valida per quei tempi!"… Come se la santità e la virtù avessero un tempo, avessero un'età.

Nella Santa Parola San Paolo invita e grida: "Siate Vangelo vissuto!". Come lo è stato il Beato Ugo: le vostre viscere devono essere intessute di Vangelo, le vostre cellule permeate e formate di Vangelo, da voi deve, o figli della Chiesa, deve trasudare un Vangelo incarnato. Solo allora potete essere annunciatori e testimoni; solo in questo modo ne ricevete l'ascolto e le conversioni. Ancora nel Vangelo Io dico a voi come a Marta: "Perché vi agitate tanto? Perché tanto attivismo, pure tra i monaci?". Scegliete la parte migliore, fatta non di studio per amore e vanagloria di voi stessi, ma di preghiera e contemplazione, di meditazione profonda della Parola di Dio, che si fa adorazione e prosegue nell'adorazione dell'Eucaristia, vita offerta, bruciata al Sole divino, che vi fa raggi di luce sua, che si spargono ovunque nella terra intera.

Figli miei, come a Marta, dico: perché vi affannate tanto e correte intorno a voi? Come il Beato Ugo, come i miei piccoli, siate abbandonati nella ricerca dello Sguardo di Dio, simili a Maria: in essa è la felicità, in essa troverete la Verità, in essa la Pace. Nell'adorazione a Me voi vi fate i miei monaci, il cui sguardo si fa terso e limpido e nel quale i fratelli si possono rispecchiare e rivedersi: nei miei Santi, nei miei piccoli. Imitateli! Ti benedico".

(*) Egli ardeva così tanto di amore a Gesù e al suo Vangelo che, dopo una predica infiammata al popolo, si ammalò e andò subito in Cielo. Mori giovane. La sua tomba si trova nella chiesa di Santa Maria a Sassoferrato (An)

 


28 luglio 2010
"Non temere! Su questa opera Io veglio"

"Mia piccola Maria, il libro è mio, è mia parola, e davvero è un tesoro ricolmo di perle rilucenti che abbelliscono e ricoprono di luce coloro che lo vorranno accogliere e adornarsene. Molti lo rifiuteranno, altri li condurrà a santità, molti ne troveranno salvezza. Non temere! Su questa opera Io veglio.

Stasera nel mio Vangelo Io vi indico la via alla ricerca del tesoro. Ma quale? Le folle degli uomini lo cercano nei beni materiali; se venisse detto loro: " cerca in quel dato terreno e con certezza troverai un forziere ricolmo di preziosi e ori finissimi". Se venisse indicata la caverna più oscura e anche difficile da raggiungere, ove certamente ci sono tesori di gioie e gemme di ogni genere, di certo venderebbero anche tutto ciò che posseggono per raggiungerlo e possederlo, poiché credono che in esso troveranno la felicità.

Ma Io che scruto il cuore degli uomini, e vedo, dico: "Figli miei, se sapeste in certe ricchezze umane quanta infelicità! Dietro tante esteriorità e sorrisi quale morte! Essi divengono sottoposti, prigionieri, legati e schiavi alla stessa ricchezza, che li conduce spesso alla perdizione.

Io non voglio che l'uomo patisca la fame, ma che ogni creatura degnamente viva. Ma indico il tesoro dello spirito a cui dare vero valore. Come avere, come conquistare questo tesoro? Figli miei, cercatelo nella preghiera, accogliendo il Vangelo, prendendo dentro il vostro cuore il Signore Dio. É nel cuore che si nasconde il vostro tesoro; è lì che Dio vuole venire a depositare le sue ricchezze nei beni della fede, che vi viene data per grazia, nel ricevere l'amore di Dio, nella perla del Vangelo, ecc… Allora al posto del tormento avrete Pace, invece della paura avrete la fiducia, la confidenza, al posto del buio la speranza, invece dell'infelicità avrete la lietezza di sentirvi amati, e invece del timore della morte e in essa il tremore di perdere ogni cosa avrete la certezza della vera vita in cui sarete ammantati del bene di Dio, che è la ricchezza senza fine, della magnificenza, dei tesori di luce di cui è ricolmo il Regno dell'Altissimo. Il Signore vuole ammantarvi e condividere con voi ciò che Egli è: la Gemma dei tesori, il Sommo Bene, la meraviglia dell'Amore in eterno. Ti benedico!".

 


29 luglio 2010
"Questo libro è mia opera e sarà segno di divisione"

"É tempo, figlia mia, chi Io parli. Il demonio devasta ed Io voglio parlare direttamente al cuore dei miei figli. Abbiate fede, non temete perché il bene che ne viene è maggiore di ogni sacrificio. Questo libro è mia opera e sarà segno di divisione così come lo è sempre stata la mia Persona. Chi è nel mio Spirito lo accoglie, chi non è nel mio Spirito lo rifiuta e lo combatte. Ma per i molti che, pur dubbiosi, sono alla ricerca del vero, in esso mi troveranno. Coloro che sono alla ricerca della profondità scopriranno i miei desideri, i miei voleri e il modo, il tipo, di rapporto che Dio vuole condividere con essi. La superficialità in molti diverrà profondità di conoscenza e vita vissuta in Me. Molti peccatori vi troveranno la risurrezione, dato che la mia parola è santa e in essa si risorge.

Marta nel Vangelo di stasera mi cerca e quando mi vede scoppia in pianto per la morte di Lazzaro e mi dice: "Signore, se Tu fossi stato con lui, non sarebbe morto!". Io le chiedo di avere maggior fede nella potenza della mia Persona e sulla mia Parola: dalla morte do'vita nuova a Lazzaro. Così molte anime, da morte, in questo libro riceveranno vita, dato che la mia parola è santa e dà risurrezione. Ti benedico!".

 


30 luglio 2010
"Questo libro farà un gran bene"

"Mia piccola Maria, questa è mia parola. Ciò che ti nasce nel cuore Io accendo nella mia Sapienza, ed è mio. Questo libro farà un gran bene. 'Può mai venire qualcosa di buono da Nazareth…? Da dove gli viene questa Sapienza e questi portenti?'. Così nella tua vita: può venire qualcosa di buono dal paese dove vivi? E… da dove viene sì tanta Sapienza che porterà frutti santi? E tu dici: 'e come può venire da me, donna insulsa e sconosciuta, che non ha motivo di ragione d'interessi al mondo? Gli uomini, figlia mia, guardano alle grandezze, cercano lo strepitio, si incantano, e seguono ciò che è eclatante e che fa rumore. Dio opera nella terra nascosta, nascosta perché lontano dal male che la potrebbe invadere, che si mantiene fertile per il suo Signore, e in essa può entrare e compiere le sue opere.

Come poter essere questa terra nascosta? Dice bene il sacerdote: "Nell'umiltà!". L'umiltà è la chiave che apre tutte le porte alla santità, è la chiave che apre gli scrigni ove sono contenute le meraviglie delle opere di Dio; è la chiave che chiude e non permette l'accesso e la vittoria del nemico. A Nazareth sono stati pochi i miracoli compiuti poiché non c'è stata accoglienza, non c'era il terreno nascosto, umido e fecondo, pronto per ricevere il seme. Ricorda: nell'umiltà di uno c'la salvezza di molti. Ti benedico".

 


31 luglio 2010
"E Io sarei un 'guaio? La mia Parola può essere e portare guai?!"

La piccola Maria, temendo che alla pubblicazione del libro potessero esserci delle possibili reazioni da parte di alcuni, domanda a Gesù: "Signore, non sarà che avverrà qualche guaio, dei problemi, per questo libro?" Gesù risponde:

"…E Io sarei un 'guaio'? La mia Parola può essere e portare guai?!... Essa è verità e conduce alla Verità; si fa specchio nel quale la creatura può vedere realmente sé stessa, solo se non vuole specchiarsi, la rifiuterà. So dei tuoi patimenti… ho sentito il tuo grido di dolore e ti sono vicino. Niente del tuo patire va perduto.

Stasera la mia Parola grida e vi indica il Cielo. Guardate, pensate alle cose di lassù! L'uomo crede di possedere, di essere eterno, ma che possiede?..."Vanità delle vanità, dice il profeta, tutto è vanità!", e tutto passa. La terra passa e nulla vi rimane. Non possedete il tempo; ciò che era ieri oggi non c'è più e non torna, e presto non viene più ricordato; e ciò che sarà domani non sapete quanti giorni vi sono stabiliti. Voi vedete genti in vacanza che sorridono nei divertimenti del mondo: sapeste quanti oggi ci sono e domani non ci sono più! Tutto si lascia. Voi dite: "Almeno avremo vissuto, dato che dopo niente esiste!". Io ci sono! Io sono la Risurrezione! Io sono il Cielo! Se conosceste la gioia dei suoi abitanti! I Beati, i Santi, le anime purganti non tornerebbero più sulla terra così oscura in confronto alla luce ove vivono! Se sapeste quali ricchezze Dio vi ha preparato, quale posto vi attende, quale luce… ad essa ambireste e riterreste giustamente un niente, nulla ciò che è sulla terra. Ciò che ad essa appartiene in essa perisce.

Figli miei, Io sono realtà presente, vivente e immutabile, e San Paolo vi grida: "Guardate le cose di lassù!". E come raggiungere il Cielo? Vivete Me, vivete Gesù Cristo! Io ne sono la Scala. Vivete la Carità, il Bene, l'orazione, il Vangelo, vivete dei doni di Dio che si fanno scalini che vi conducono, passo dopo passo, verso l'alto, sino alla sua entrata. Io sono la vostra Pensione, Colui che sazierà ogni vostra fame e ogni vostra sete. Io sono la vostra Risurrezione e il vostro pagamento in eterno.

Il demonio vi paga e vi dà quattro denari che, spesi, vi lasciano miseri; non avrete scala ,ma scivolo degli abissi della terra ove vive l'oscurità, ove le grida si alzano e dicono: "Dio, dove sei?! Ci hai abbandonati?!...Chi ci amerà più?! Chi si ricorda più di noi?! "A che è valso vivere?!...".

Io vi offro il braccio, vi porgo il Cuore, figli miei. Aggrappatevi ad esso e voi diverrete già qui un pezzetto del mio Cielo. Ti benedico".