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Ave Maria!
1 dicembre 2011
"Ancora breve tempo poiché Io vengo, e sono Colui che non può essere
sconfitto"
"Mia piccola Maria, anch'io ti amo tanto. "Non chi mi
dice: 'Signore, Signore!' entrerà nel Regno dei Cieli, ma
chi fa la volontà del Padre mio". Non chi mi onora solo con
le parole ma chi vive concretamente lo Spirito di fede, che
mette in atto con il cuore ciò che Io sono. É in questo modo
che il cristiano si fa casa, forte di cui parla il Vangelo,
roccia, fortezza, più di un rifugio antiatomico per cui:
maremoti, carestie, guerre, malattie non potranno
distruggerla; essa rimarrà salda! Vi fate simili ad una
quercia solida le cui radici non possono essere divelte da
nessuna bufera poiché immesse in Me.
Allora mi direte: "Com'è, Signore, che il diavolo ha così
potere oggi sulla terra…?". Sono gli uomini che gli aprono
le strade, che gli concedono lo spazio, ed egli vi
spadroneggia. Nella misura però in cui l'uomo ritorna a Me
il nemico viene allontanato e perde il suo potere. Sembra
che egli sia in questo tempo vincitore, e in effetti è
penetrato in ogni realtà: digrigna i denti verso il Cielo e
grida: "Nazareno, ti ho vinto!". Ma il suo regno è
temporaneo e fallace poiché presto è la caduta, ed è quasi
terminato il tempo del suo agire perché Io ritorno: vengo
per riprendermi la terra con le sue creature. Rimanete saldi
e perseveranti dunque, poiché i miei cristiani, anche se
devono dare la vita, sono i viventi. Ciò che rimane e muore
sulla terra sono solo povere ossa che inaridiscono; ma essi
vivono in Me e pensano amano, gioiscono.
Il male imperversa ed opera tramite sette, organizzazioni
criminali, mafie o altro, tramite riti e inni inneggianti a
satana, particolarmente africani e haitiani ed altri, per
mezzo di organizzazioni mondiali che operano unite per avere
potere, e lo possono, acquistando la maggior ricchezza
nell'impero economico, che si nascondono in modo subdolo in
opere fatte anche per fine buono e nella diplomazia, in
società segrete chiamate massoneria, o altro di cui però è
sempre il diavolo che ne tira le file nei suoi adepti e ne
penetra anche l'interno della Chiesa sino ai suoi più alti
vertici in modo molto culturale e diplomatico, ma spandendo
il suo fetore. Io vedo e veglio e …niente mi sfugge! Ancora
breve tempo… poiché Io vengo e sono Colui che non può essere
sconfitto.
Coloro che operano nel male sembrano forti poiché possono
comprare tutto ciò che appartiene alla terra, ma non possono
comprarsi i beni, i tesori dello Spirito, né la vita eterna;
e se non si convertiranno cosa li attende…?! Se voi li
poteste vedere i forti di satana, potenti oggi ma anime
tremanti poi che strideranno i denti nel terrore in
eterno!... Invece chi è con Me si erge da questa pattumiera,
si eleva in alto ove il suo sarà un sorriso sì luminoso e
grandioso da non aver mai termine. Ti benedico".
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2 dicembre 2011
"Il trionfo del Cuore Immacolato è prossimo,
nel tempo di Dio che è già alle porte"
"Mia piccola Maria, il trionfo del Cuore Immacolato è
prossimo, nel tempo di Dio che è già alle porte. Quando le
battaglie si fanno più accanite e vicine è anche vicina la
grande e ultima battaglia che suggella la vittoria finale
del Cuore della Madre.
Stasera nel Vangelo vi dico: "Credete voi che Io possa far
questo?". Lo dico ai due ciechi che mi chiedono la
guarigione della vista e lo dico a voi: "Credete che Io
possa fare questo?": dare guarigione, sanità, liberazione al
corpo, allo spirito, alla mente?... Io sono venuto per
guarire e liberare, ma lo posso nella misura della vostra
fede, così come rispondo ai due ciechi; c'è bisogno della
fede, di un desiderio di ricerca della fede e della Verità;
e la fede è una grazia che viene concessa a chi la desidera
con il cuore; ma si attesta ed è sorella con il cambiamento
di vita, con la conversione che taglia con le tenebre del
peccato: e questo stato è già percorso in essa della vostra
guarigione; fede che dà luce che illumina l'anima vostra, lo
spirito e la mente, che vi dà lume alla conoscenza della mia
Persona: Chi sono, che senso ha la vita e l'eternità che vi
attende. Io vengo, ma ho bisogno di un distacco dal male,
della vostra buona volontà in cui la fede opera.
Vi richiamo fortemente al Sacramento della Confessione: ad
esaminarvi bene in ogni vostro aspetto interiore per far sì
che la Luce della grazia vi illumini. Confessatevi spesso!
La confessione è farmaco di molte malattie dell'anima.
Quando un figlio si fa amorevole e sincero come non posso Io
non ascoltare la sua preghiera? Mi direte: "Signore, e
quando allora un figlio ha fatto il suo percorso di
conversione autentica, è uomo di fede e di preghiera …perché
tante malattie permangono? Figli miei, se dopo aver pregato
molto e richiesto la grazia della guarigione e non vi è data
è perché nella Volontà del Padre Essa si è fatta un bene
prezioso, una medicina che a sua volta risana e cura dal
male. La sofferenza diviene farmaco di espiazione dai vostri
peccati, altrui o della famiglia, riparazione a tanto male
fatto e ricostruzione nella santità per l'anima e,
particolarmente nell'ultimo tratto di vita, spesso è
anticipazione di salvezza per l'eternità, e diminuisce di
molto il debito da vivere per il Purgatorio.
Nella Sapienza divina iddio sa ciò che occorre ad ogni
creatura, tanto più quanto essa gli si aggrappa nella
ricerca della sua Misericordia. Lo so, la sofferenza è dura…
è per le creature, per il cristiano, il nodo più difficile
da sciogliere e da accogliere; ma datemi a Me che vi aiuto e
sostengo: essa è simile al liquido disinfettante, lo
spirito, che versato sulle ferita piagata, risana,
disinfetta, ma brucia, fa male momentaneamente, ma senza di
esso la ferita diverrebbe purulenta e potrebbe condurre
anche alla morte.
Anime mie, Io sono Colui che tutto posso; oltrepasso e varco
ogni limite che a voi pone confine e delimita la vostra
azione; niente può arrestare il mio Potere! Ma perché prima
gli uomini non sono accorti ad evitare tanta piaga, che
s'infetta per mezzo del peccato, con una vita sana? O come
mai l'umanità non si pone in preghiera e mi chiede nella
conversione? Se così fosse, come rugiada, la Grazia divina
discenderebbe sulla terra e tutti risanerebbe. Ho bisogno
della vostra fiducia e della fedeltà. Se pochi sono oggi i
miracoli Io vi dico: "…Ov' è la fede, la preghiera, la
conversione?...". Ti benedico".
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3 dicembre 2011
"Io nasco perché nasca in voi:
solo allora, vissuta questa fusione, capirete il perché…"
"Mia piccola Maria, è un percorso di conversione ed Io ti
sono accanto nel percorrerlo. Prosegue il cammino
dell'Avvento che è la strada che tutti dovete percorrere per
giungere alla capanna di Betlemme e all'incontro con il
Signore. La vostra vita è simile all'Avvento; è un viaggio
che inizia alla nascita, poi nel bimbetto che cresce e si
tiene in piedi per iniziare a camminare fintanto che non
prenderà forza per correre nella via dell'esistenza quando
nella crescita sale di statura e si avvia alla conoscenza
del mondo, finché giunge alla pienezza della maturità, e
prosegue al declino quando la canizie s'approssima e ci si
fa curvi poiché giunge il termine del tempo dato. É via
nella conoscenza e nel sacrificio, nell'acquisizione della
Sapienza divina e nella Grazia che deve rivestire l'anima.
La vostra deve essere un'evoluzione nella vita spirituale
per far sì che ci sia la nascita con Cristo. Tutti la dovete
percorrere; tutte le strade devono portare alla Capanna di
Betlemme: non ce ne sono altre per la salvezza: le altre
portano all'oscurità e alla morte.
Simili a Maria e Giuseppe e ai Magi camminate alla ricerca
della Nascita del Signore, ancorati alla Luce della Fede,
della Speranza e della Carità, che nella cometa hanno
significato. Ognuno di voi deve farsi dono in esse: sia chi
vive pochi anni, come per chi è più lungo il tempo. Ognuno
porta in dono la sua persona, sia nell'innocenza come nella
penitenza e nella carità. Come potete attuarlo se non nella
conversione, nella trasformazione del cuore come vi indica
stasera il Battista? Spianate i colli della superbia, dei
vizi, del peccato, per ricolmare le valli delle virtù per
essere più degni possibili di accedere e di incontrarvi con
il Signore che viene. Solo nella purificazione di questo
viaggio e nell'amore della sua attesa voi giungete a Me e,
se fattivi dono di autenticità, di rettitudine, di bontà
potrete essere accolti ove, giunti e adoranti a Gesù
Bambino, potrà scoccare la scintilla del mio Concepimento in
voi che, simile ad una fiamma si accende e si fonde
nell'irradiazione dello Spirito Santo per far sì che la
Natura di Dio s'incarni e ci sia una nuova nascita. Io nasco
perché nasca in voi: solo allora, vissuta questa fusione,
capirete il perché e darete senso alla vostra esistenza, e
sarete felici. Ti benedico".
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6 dicembre 2011
"Io sono il Buon Pastore e voglio il bene delle pecore"
"Mia piccola Maria, Io sono il buon Pastore, Colui che
guida le pecore per la via dell'Avvento per far sì che
giungano all'ovile santo del Cielo: guido, cammino davanti a
loro, dono le condizioni, le forze nel percorso, e se
cadono, le rialzo e cerco di tenerle tutte accanto a Me
perché non vadano perse.
Quelle che mi seguono sono le pecore mansuete, ubbidienti,
fiduciose; mentre altre, le più numerose, mi si discostano
perché si fanno altere, disobbedienti, ribelli e, per una
pretesa libertà, vanno fuori dalla strada dell'Avvento, e
fuori di essa sono vie oscure: si dipartono e si disperdono
in vallate colme di pericoli e di disagi, se non morse o
uccise dai lupi che incontreranno. Io non dimentico mai
queste pecore: porto al sicuro le prime e mi metto alla loro
ricerca e le richiamo, cammino e chiamo per valli e burroni,
sulle montagne o nelle pianure, nei deserti e ovunque:
nessuna ne dimentico. Le chiamo, una per una, con il loro
nome. Quando poi ognuna giungerà al Giudizio nessuna potrà
dire che Io non l'abbia chiamata e non mi sia messo alla sua
ricerca.
Alcune, al mio richiamo, al mio gesto trotterellando
tornano, altre pur con molta fatica, e anche trascinandosi
vengono a Me, altre ancora ferite e sanguinolenti per i
morsi dei lupi, mi belano perché Io le soccorra; ed Io mi
precipito, le curo e le prendo in braccio per riportarle al
gregge. Ma vi dico che ce ne sono, e molte, che continuano a
discostarsi, che mi rifiutano e vanno oltre in dirupi e
voragini; volontariamente si allontanano per precipitare nei
baratri, ed Io non posso far nulla per loro fintanto che
persistono nel rifiuto e non vogliono rispondere al mio
richiamo.
Ho nel mio Gregge pecore madri che, rafforzate dalla mia
Persona, poiché molto vicine al loro Pastore, le formo e le
chiamo ad unirsi a Me nella mia ricerca e, con Me, chiamano
le loro sorelle disperse, mentre pure il Gregge, posto al
sicuro continuamente unite al desiderio del loro Pastore, si
uniscono nel belato per far sì che, forte il loro richiamo,
possa anche esso essere ascoltato e ne portino altre
nell'ovile.
Io sono il Buon Pastore e voglio il bene delle pecore; e per
far sì che esse mi seguano devono essere fiduciose, credere
nel mio Bene, ascoltare la mia voce; per questo vi invito ad
unirvi a Me tutti, perché sia un grido che faccia eco anche
nelle vallate e nei dirupi più dimenticati, negli anfratti e
nelle caverne più nascoste e disperse, per fare in modo che
tutte possano ascoltare e tornare.
Nelle verdi praterie del Cielo non ci sono confini, e le
acque sono fresche e le erbe verdeggianti e lussureggianti:
tutti possono abitarne, tutti coloro che vogliono venirci e
rispondono: "Eccomi!".
E per una sola pecorella che sembrava ormai perduta, che vi
entra, il mio Cuore trabocca di esultanza e sorrido.
Aiutatemi a condurla! Ti benedico".
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7 dicembre 2011
"Tuffatevi nelle acque di Maria!"
"Mia piccola Maria, celebrate l'Immacolata. E cosa fa
l'Immacolata? Lei sta guardando la terra che è così immersa
nel pantano del male, così oscurata nel peccato ed nella sua
putredine… e piange: le sue lacrime scendono per questo
mondo per il quale Ella ancora offre Sé stessa, il suo
chiarore immacolato nel quale vuole avvolgerlo per donargli
una rigenerazione. In questo percorso dell'Avvento Iddio vi
presenta Lei "La Madre Immacolata" e vi chiede di fare una
sosta per comprenderla e riceverla.
Maria è la Creatura che nasce nel pensiero del suo Creatore
come Agnellina perfetta, integra, senza difetto o ombra,
casta e purissima, simile alla trasparenza più velata in cui
soffia il Respiro di Dio. Ma ancor di più Lei riceve dal
Padre Santissimo parte della sua Immacolatezza e ne è tutta
rivestita e compenetrata, alla quale ne risponde pienamente
arricchendola della santità della sua vita. Riceve dal Padre
le acque cristalline della sua Energia creatrice che sono
virginee e perfette, esenti da ogni minima ombra o neo, dato
che sono le acque che dovranno contenere Dio.
Non ci può essere Avvento senza la Madre: è Lei che
concepisce, che porta la gestazione e che porta alla luce il
vostro Signore. Senza la Madonna non può esservi Avvento:
solo in Lei voi potete autenticamente viverlo. Maria non
trattiene a Sé questo dono dell'Altissimo, la sua
magnificenza, ma offre il suo Grembo e il suo Cuore
Immacolato per donarlo; ed è suo compito affinché le
creature che così facilmente si sporcano, vi si tuffino per
purificarsi, per acquistare una rinnovata purezza, per
essere forgiati e adornati della sua Grazia e rinascere a
nuova vita. Solo in questo modo c'è l'incontro e si può
vivere la Nascita di Cristo: vi rendete più degni possibile
alla rinascita con Me vostro Signore Gesù.
Cos'è l'Immacolata Concezione? É simile ad una pioggia
cristallina che scende, simile a cascata di acque terse e
limpide che, come gocce s'infondono in voi, che sono la
Grazia santificante di Dio, la sua Energia creatrice, il suo
Fuoco d'amore, le sue Virtù. Esse vi donano lume
all'intelletto, rigenerazione nell'anima; vi formano un
cuore che sa amare. Tuffatevi nelle acque di Maria!
Cos'è Lourdes se non un tuffo in queste acque, se non vivere
la consacrazione al suo Cuore Immacolato, se non vivere il
Rosario e affidarsi con devozione ai mezzi che vi ha offerto
come la Medaglia Miracolosa od altro? Sono essi le Gocce
della sua Immacolata Concezione che vengono a riformare voi
nella Grazia. In questo modo La onorerete e ne darete gloria
a Dio. In un mondo così sporco e buio vi farete luci nelle
quali molti avranno vista per dirigere i loro passi e sarete
acque ove potranno essere aiutati a rigenerarsi per vivere
anch'essi il loro Avvento e la mia Nascita. Ti benedico".
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8 dicembre 2011
"Maria è: "la Tutta Incarnata in Dio ed è l'Incarnante dei suoi figli"
"Mia piccola Maria, oggi celebrate l'Immacolata
Concezione. Maria è: "la Tutta Incarnata in Dio ed è
l'Incarnante dei suoi figli". É Colei che concepisce il
Signore, il Messia, ed è Colei che concepisce le creature
alla vita della Grazia. L'Immacolata è la tutta bella, mai
sfiorata da ombra di peccato, è la purissima in cui non c'è
alito di respiro che non sia il bene, intessuta nella
trasparenza della Verginità creatrice del Padre, in cui vive
nell'innocenza e nella Verità.
Ma Ella è anche l'Immacolata Concezione, cioè: la Madre che
concepisce perennemente nello Spirito Santo, Colei che è
continuamente fecondata ed incinta nello Spirito Santo e non
solo in un tempo storico: Maria è in gestazione continua
della natura divina in cui ripartorire le creature di Dio.
Il Padre Onnipotente, già agli albori della storia pensò a
Lei, creatura, ma infusa delle Acque delle sue viscere,
Acque virginee dell'Immacolata purezza che doveva riparare
ad Eva che nel peccato, aveva fatto decadere la creazione;
sicché un'altra Donna Immacolata, e Immolata, lavasse e
purificasse nella sua purezza e nelle sue lacrime tanto
male. Iddio voleva una Madre Santissima che riparasse ad
Eva, madre di tutti i viventi concepiti mediante il peccato
nella carne, ed ha voluto con la Madonna una Maternità che
concepisca in modo divino una vita superiore nello Spirito.
Il Padre sublime, il Santissimo, depone le Acque delle sue
viscere in Maria: Acque cristalline nelle quali vibra
l'Energia della vita che crea che, a suo tempo, in Lei
verranno poi toccate dal Fuoco dello Spirito Santo che le
feconda: ciò sarà simile ad un'esplosione, un "big bang",
che crea nelle Acque e nello Spirito la Persona di Gesù
Cristo, e in cui il mio stesso Essere, ulteriormente nella
Carne e nel mio Sangue, santifica e dà benedizione, ed è già
segno di Redenzione.
Tuffatevi nelle acque materne della Madonna! Chiedete,
desiderate di essere figli suoi, da Lei formati. Ditegli:
"Madre, vogliamo essere tuoi, vogliamo essere portati nel
tuo Seno e da Te partoriti!". Ella vi porta alla Luce!
In Lei vive riflessa la Luce della Santissima Trinità:
Acqua, Spirito e Sangue, che danno in voi una nuova
Creazione. Foste pur piccole cellule in formazione o feti
appena abbozzati nella fede, o aborti per il peccato, per il
male commesso, ritornate da Lei che ha in Sé lo Stampo di
Gesù Cristo: non può che riformare a Me, alla sua Creatura,
e farvi simili. Ti benedico".
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12 dicembre 2011
"Io vi indico l'autorità nell'amore:
è la via semplice che tutti possono comprendere"
"Mia piccola Maria, sono così tanti anni che parlo al tuo
cuore e ancora dubiti? Io vengo in te nel linguaggio
dell'anima, come non capire che sono Io?
Nel Vangelo di oggi i farisei mi domandano: "Con quale
autorità fai questo?" E con questo è compreso non solo
l'esercizio dei miracoli, dell'Insegnamento, ma anche di ciò
che Io sono come Persona. Mi mettono in discussione, mi
sottopongono a giudizio, e non perché siano alla ricerca del
vero per acquisire la scienza in Dio, ma solo per mettermi
in fallo. Ancora la moltitudine di uomini mi dice: "Con
quale autorità fai questo…!?". Si ribellano e mi pongono in
discussione; giudicano il mio operato o il mio intervento.
Insorgono contro il mio Volere e dicono: "Perché dobbiamo
essere soggetti e sottoposti alle sue leggi e al suo
insegnamento?... Chi gliene dà l'autorità?... Come mai non
possiamo vivere secondo i nostri schemi e i nostri
interessi?... Perché seguire l'autorità di Dio, chi gliene
dà il potere?...".
Figli miei, Io sono la Vita , la Creazione, sono il Signore
ed ogni Verità rivelata. Io sono Colui dal quale il pensiero
si fa creazione: da Me ogni cosa nasce e prende vita ed ogni
cosa a Me ritorna. Sono "l'Occhio penetrante" di cui parla
la Sacra Scrittura, che tutto scruta e vede, dalla quale
ogni luce si accende e poi si spegne, il Sommo che sovrasta
sull'intera esistenza. Non c'è altro Dio, non c'è altra via:
voi appartenete a Chi vi ha pensato e plasmato e reso
viventi. Forse che la creta si ribella al modellare del
vasaio? O il legno al plasmarsi del falegname nella sua
fattura? O l'olio si esenta e rifiuta l'olivo dal quale
proviene e così il vino la vite dalla quale ha preso forma…?
Ognuno appartiene a chi dal quale ha preso forma ed
esistenza. Chi mi accoglie, accoglie la mia autorità poiché
ritorna alla sua origine: è in comunione con la sua natura,
è felice e appagato, dato che compie la missione per cui è
nato; è nell'ordine del mio Volere: ha pace. Invece chi si
ribella va contro sé stesso, contro la propria origine e la
propria natura, e muore.
Io vi indico l'autorità nell'amore: è la via semplice che
tutti possono comprendere; nell'amore voi capite e amate la
mia Autorità; in Me voi ne acquistate valore sommo. Ti
benedico".
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13 dicembre 2011
"Siete nati per la gioia, figli miei!
Ma nascete nel dolore per risorgere al gaudio"
"Mia piccola Maria, Io sono la tua difesa. Chiamami ed Io
mi pongo accanto a te per difenderti.
Oggi è il giorno del "gaudere", della letizia, della gioia
nel mezzo del percorso faticoso dell'Avvento. Iddio vi dona
una sosta, una pausa per ritemprarvi nel suo Amore. Maria e
Giuseppe, pur in mezzo ad un viaggio tanto sacrificato fra
molti disagi e contrattempi, viene dato loro in dono un
giorno di gioia, di esultanza, immersi come sono nella
preghiera al Padre: Egli li immerge in Sé, si riveste simile
a nuvola che li ricopre per divenire Pioggia d'amore che
scende su di Essi e che fa traboccare i loro cuori di
gaudio; l'intero essere ne è ricolmato sì da sviscerarsi
dalle loro persone a tutto intorno nel luogo: fiamme di
fuoco spirituale che li circonda; ed è tanta la felicità da
farli trasalire nell'esultanza e nel giubilo che lo spirito
non può tacere e trattenersi; ed inneggiano nella lode verso
l'altissimo Signore; ed anche Io mi unisco, colmo di gioia,
sgambettando nel Grembo della Madre mia. Pure le pietre, se
avessero potuto, si sarebbero messe a cantare ed inneggiare
verso il loro Creatore.
In memoria di questo giorno è dato anche a voi questo dì per
ritemprarvi dalle fatiche fisiche e spirituali e prendere
forza, unendovi in profonda orazione e chiedendo al Padre la
gioia; nella misura in cui ardete e desiderate, Iddio ve la
dona. E di che gioire? Figli miei, gioite del gaudio che
viene nell'andare incontro al Signore che nasce, e nasce per
voi per far sì che sia una nuova vita che non muore. Siete
nati a questa esistenza fisica umana perché possiate
mettervi in cammino alla conquista del mio incontro, che vi
dona nascita alla vita spirituale. Se nascete in Me voi non
perirete, sarete i viventi; il vostro corpo decade ma è solo
un abito, un involucro, mentre il vostro pensiero, i vostri
sentimenti, la vostra energia d'amore che compongono la
vostra anima non muore: in Me Cristo Signore vivrete in
eterno, e vi verrà dato anche una fisionomia spirituale che
vi identifica nell'attesa che il vostro corpo risorga e vi
si riunisca.
Gioite, figli, poiché passa il travaglio di questa vita,
passano le malattie, la morte, passano i dolori, e l'alba
porta ad un nuovo giorno che non è solo speranza: è certezza
in Me che si compie. Cambia il modo e il luogo, ma voi
vivrete!
Ora dovete percorrere la fatica di questo Avvento
dell'esistenza terrena per giungere a conquistare la gioia
che è già nell'attesa della fede del vostro cuore ove
l'allegria, il sorriso, la felicità vi farà esultare: sarà
il gaudio massimo nella sua perfezione; esso farà svanire da
voi pure il ricordo dei dolori passati perché essi si sono
trasformati in meriti e valore, in beni per raggiungerlo.
Questa gioia chi potrà mai togliervela? Siete nati per la
gioia, figli miei! Ma nascete nel dolore per risorgere al
gaudio. Ti benedico".
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14 dicembre 2011
"Guardate alla Croce! É segno massimo della vita mistica"
"Mia piccola Maria, sei come una bambina, e come tale
facilmente ti distrai e t'incanti in tutto, ma Io ti amo e
vengo a te così come sei.
Oggi voi ricordate San Giovanni della Croce, un eroe nella
vita mistica poiché ha salito le vette della sua santità, un
eroe perché ha scalato la vetta dello spirito. La sua salita
è stata impervia, dura, temprata da grande oscurità e
dolore; saliva nei suoi stadi attraverso l'abbandono, la
solitudine, senza gioie, senza poter avere nessun sostegno,
né consolazione, né speranza nel tunnel della prova che ha
vissuto, nel tunnel in cui la luce non pare entrare in
nessuno spiraglio, pur se Io c'ero: ero presente e lo
sostenevo ma egli non sentiva percezione. Non c'era gusto,
non c'era sapore, non c'era senso nella sua fede, e
Giovannei con fatica e grandi grida e lacrime, veniva
provato sino a quando non riuscirà a giungere alla cima, da
vincitore.
Come mai tanta oscurità, tanta asprezza e prova? Su di sé
doveva saggiare e testimoniare, nella carne e nell'anima,
ciò che avrebbe insegnato agli altri che lo avrebbero
seguito come Maestro nello Spirito, "santi e mistici", e
nella sua sofferenza essere un nuovo Fondatore che riconduce
a rinnovata vita la sua Congregazione in disfacimento.
Giovanni prova su di sé tanta desolazione per far morire
tutto il suo io, la sua natura umana nella sua totalità, per
far sì che nascesse e regnasse solo l'Umanità di Cristo, lo
Spirito vincitore su ogni forma fisica e carnale, su ogni
aspetto psicologico e morale, nel cuore e nell'anima. La
morte vissuta dell'uomo vecchio in questa oscurità nella
fede per la conquista di una risurrezione delle realtà
spirituali divine, appartenenti a Dio.
Cosa ha dato la forza a Giovanni se non l'adorazione, la
meditazione, l'amore pur così desolato, alla mia Santa
Croce? Guardando ad Essa ha trovato la forza, il vigore di
andare avanti, contro sé stesso.
Egli indica anche a voi la via della Croce che, seppur non
siete chiamati a vivere in tanta asprezza, in tanta prova
nella fede, dato che la notte dell'anima Iddio la dona ai
suoi campioni, ai suoi mistici che s'innalzano a Lui; ma
anche ogni cristiano, pur in modo lieve, più tenue, è
chiamato a vivere la sua piccola notte nei lutti, nelle
malattie, nelle varie prove… poiché, figli, ciò che salva
non sono i godimenti, ma è la sofferenza. Ciò che fa
rinascere la vostra natura decaduta è la Croce che vi fa
risorgere ed innalza lo spirito.
Guardate alla Croce! É segno massimo della vita mistica.
Oggi non se ne fa più caso: ci si fa la Croce come uno
scarabocchio, la si vede con indifferenza e abitudine, non
ci si sofferma ad adorarla, a meditarla, anche nella Chiesa.
Essa darà forza alla vostra, vi aiuterà a vivere e a portare
la vostra croce. Guardate a Me, all'Uomo dei dolori, che
come uomo ho sofferto tanto, ma tanto… e se Io, il legno
verde, perché innocente, ho patito così, quanto più voi che
siete legni secchi, per il peccato, non dovete innestarvi
nel legno della mia Croce perché abbiate linfa nuova che vi
fa rigermogliare a nuova fioritura? Ti benedico".
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15 dicembre 2011
"Io sono il vostro vero Sposo e l'anima vostra è la mia sposa"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Io vi presento il
Battista. In lui Io vi indico quali sono le condizioni del
vero profeta. Chi è il vero profeta? Profeta è chi non porta
sé stesso, non mette in rilievo la propria persona, ma si
tempra nel rigore per presentare e porre in rilievo il
Signore. Profeta non è chi viene sbattuto come canna vuota
dai venti del mondo e dalle sue ideologie, ma rimane saldo e
fermo nel vessillo della fedeltà e della Verità. Profeta non
è chi si ammanta in vesti morbide e vive in lussuosi palazzi
poiché difficilmente la ricchezza non ha intreccio con il
compromesso del male.
Il profeta è povero di sé e staccato dalle cose: prepara il
terreno dell'anima nella preghiera e nella penitenza nel
cammino della conversione perché avvenga l'incontro e la
fusione con il Signore. E cosa vi indica se non il
cambiamento di vita nella purificazione dal peccato? E
quando questo vi costasse l'abbandono e il rifiuto del
mondo, cosa Io vi dico nella Santa Parola? …"Per un momento
ti sei sentita come una sposa ripudiata, abbandonata, ma Io
ti avvolgo in nuovi vincoli d'amore; per un momento il mio
Volto pare essersi nascosto, ma poi torna ad avvolgerti di
un affetto perenne".
Io sono il vostro vero Sposo e l'anima vostra è la mia
sposa. Perché possa vivere questo connubio sponsale c'è
bisogno che ci si adorni del proprio abito nuziale, di
sposa, di bianco candore; allora ci sarà l'incontro: la
fusione di una fiamma che si accende e si ravviva
continuamente alla mia Presenza.
Il vero profeta non è colui che attrae a sé le anime, ma le
aiuta e le prepara per far sì che siano degne del loro Sposo
celeste. Ti benedico".
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16 dicembre 2011
"Dovete attraversare la strada della purificazione che vi indica il
Battista"
"Mia piccola Maria, oggi vi presento Giovanni il
Battista, colui che prepara la strada alla mia Venuta nella
via della purificazione, che conduce alla mia Redenzione:
via che è luce che illumina perché v'incontriate con
l'Incendio che Io sono. Egli vi battezza con l'acqua della
Penitenza. Io vi battezzo con il Fuoco dello Spirito. La mia
testimonianza è superiore a quella di Giovanni, ma la sua,
pur limitante, è comunque necessaria; senza la via della
purificazione non c'è penetrazione nel Mistero di Dio.
La testimonianza di ogni uomo ha i suoi limiti, ma è bene
che ci sia; ognuno di voi nasce per essere un tassello di un
incastro, l'uno nell'altro, perché possa congiungersi
l'intera opera dell'umanità, mirabile agli occhi di Dio.
Ciascuno è una cellula che deve unirsi all'altro per
riformare intero il Corpo Mistico di Cristo, che si
ricompone nella sua totalità in Cielo. Perché ciò possa
attuarsi c'è bisogno che i tasselli siano chiari, nitidi nei
loro colori e nei loro tratti, in modo che se ne riconoscano
le forme, il disegno dell'Opera. C'è bisogno che la cellula
sia sana perché possa riformarsi a salute in tutto
l'organismo. Per essere tali dovete attraversare la strada
della purificazione che vi indica il Battista. Seguite le
sua pedagogia, o di chi di lui continua la veci, dato che è
via di santità e salvezza. Ti benedico".
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17 dicembre 2011
"Vengo concepito all'umanità
perché l'intera umanità prenda Carne in Me"
"Mia piccola Maria, stasera la Chiesa celebra l'Annuncio
di Gabriele ed il mio Concepimento nel Grembo della Madre
Santa. Al termine delle parole dell'Angelo e la pausa della
risposta di Maria, la terra, l'universo, i Cieli, sono
rimasti come sospesi per pochi istanti nell'attesa di un
"Sì", di un consenso fondamentale che avrebbe rivoluzionato
la vita dell'umanità. Io prendo Carne in mia Madre; vengo
concepito all'umanità perché l'intera umanità prenda Carne
in Me: vengo concepito nell'umanità.
É richiesto pure a voi questo mio Concepimento che avviene
nello spirito, nel cuore e nell'anima vostra; e
l'Annunciazione di Maria ve ne offre le disposizioni: c'è
bisogno dell'ascolto! Il Padre chiama tutti perché diano il
"Sì", il consenso all'accoglienza di suo Figlio che viene e
vuole venire a nascere nelle creature. E l'annuncio si offre
nei suoi multiformi e svariati modi: mediante le Sacre
Scritture, nella Chiesa che insegna, nell'Angelo che Iddio
vi ha posto accanto e vi aiuta, nell'educazione alla fede
dei vostri genitori, o altro. Dall'ascolto poi ci vuole il
"sì" che permette questo Concepimento, e il "sì" è effettivo
quando c'è la Grazia, quando si aborrisce il male e ci si
allontana dal peccato poiché il Santissimo non può fondersi
se non con la Grazia e nella riacquistata purezza interiore.
Voi ricevete la Grazia che vi fa da conduttore perché
l'Ombra dell'Altissimo vi ricopra e infonda in voi lo
Spirito Santo che viene e s'accende in un'anima pronta per
concepire la mia Persona perché Cristo in voi, pur appena
abbozzato, poi cresca ed evolva nella fede e nelle virtù per
far sì che, giunta alla sua maturazione, nasca per il Regno
celeste.
Come fare? ...com'è possibile!?... Figli miei, vi ho dato
mia Madre: Ella non ha solo il compito di concepire Me, il
Signore Gesù, ma in Me Ella ha il compito di aiutare tutti
gli uomini a vivere la mia Incarnazione, a ricevermi in sé.
La Madonna vi aiuterà a saper ascoltare Dio che vi annuncia
e vi chiede: "Vuoi mio Figlio in te?". Vi assiste nel
riacquistare la Grazia perduta, vi allontana dal peccato e
vi soccorre perché lo Spirito si fonda, si unisca in voi, e
dia vita al mio Concepimento nello Spirito nella vostra
anima. Si prende poi cura per far in modo che questa mia
annunciata e fecondata Presenza cresca e si sviluppi nella
santità e sia partorita di nuovo, tramite di voi, la Nascita
di Gesù Bambino per il Cielo. Ti benedico".
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20 dicembre 2011
"Lo Spirito Santo è alla ricerca di anime
che portano in sé impresse l'umiltà della Madre"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo vi presento
l'umiltà di mia Madre: "Eccomi, sono la Serva del Signore,
avvenga di Me ciò che hai detto!". In un mondo tanto superbo
che digrigna i denti contro il suo Creatore ed è ribelle, Io
vi presento "l'umile Maria". La Madonna accoglie e dà il suo
consenso in un atteggiamento di piccolezza e ponendosi al
servizio, abbandonata alla piena Volontà del Padre, dinanzi
ad un Disegno che è difficile da comprendere nella mente
umana.
Cosa accade alla Madre mia nel tempo del mio Concepimento?
La Madonna rimane per ore in estasi: il Padre Creatore in
visione, La fa partecipe dell'avvenuto Concepimento. Ella
vede la fusione della Scintilla dello Spirito che penetra
nei suoi elementi umani che si fondono: umano e divino,
elementi fusi che si scindono e si moltiplicano per formare
l'inizio, l'origine dell'Uomo Dio. Sarà questo il compito di
Maria: di fondere poi negli uomini, suoi figli, gli elementi
umani, naturali, a quelli divini perché si ricrei nell'amore
la presenza di Cristo.
Dio opera nell'umiltà. Chi sono i Santi? Sono gli umili. E
ove compie i suoi miracoli? Nell'umiltà! In essa Iddio
opera, crea, trasforma, converte, compie i suoi disegni
d'amore, poiché Dio è "l'Umiltà", Colui che è la
magnificenza della perfezione, l'Altissimo Signore, il Sommo
che tutto contiene e può, che basta a Sé stesso, Signore
sovrabbondante di ogni felicità, potenza e bene; è in
proporzione Colui che è il più umile: si dona tutto per puro
amore. Si fa servitore dell'uomo nella creazione e nella
santificazione.
Iddio viene dagli umili e con essi compie le sue meraviglie.
Ove non c'è umiltà non c'è la sua presenza: il Signore non
vi è nato, e lo Spirito non santifica. Seppur ci sono
creature che vanno in chiesa ogni giorno ma se non sono
umili, Io non ci sono in esse. Se anche occupassero posti
alti nella Chiesa, ma non c'è umiltà, Io non ci sono in
loro. Colui che attrae lo Spirito Santo, arde e desidera di
potersi unire a lui: è l'umile.
Chi è l'umile? Chi non cerca posti di rilievo per
compiacersi: si pone all'ultimo posto al servizio di Dio e
non di sé stesso. Lo testimonia per puro amore senza cercare
il contraccambio. Io sono l'Umile degli umili: Uomo-Dio,
Carne impastata, ravvolta, composta totalmente nello Spirito
il cui Alito emana Spirito, la cui Energia è Potere nello
Spirito e quindi di Creatura divina.
La Madonna invece è creatura umana, solo umana; ma Ella è
l'Umile per eccellenza tra gli uomini. Andate da Lei,
ponetevi sotto il suo Manto: Ella trasfonderà Sé stessa su
di voi, vi emanerà il suo calore, il suo respiro, colmandovi
della sua umiltà. Lo Spirito Santo è alla ricerca di anime
che portano in sé impresse l'umiltà della Madre: ne và alla
ricerca come uno Sposo ardente di nostalgia, e appena la
scorge in una cuore vi si tuffa per infondere Sé stesso,
unirsi per far sì che si riformi in voi l'amore della
Persona di Cristo, perché rinasca il miracolo del suo
Concepimento nell'anima, che è la nascita alla vostra
santità. Ti benedico!" .
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21 dicembre 2011
"La Madonna ha vissuto la pienezza di questo Amore sponsale,
l'intensità dell'ardore dell'unione con lo Spirito Santo,
suo Sposo"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi richiama
all'amore mio: "Vieni, vieni , colomba mia bella, vieni, tu
che ti nascondi nei dirupi: la tua voce mi è soave e il tuo
volto è leggiadro".
Siete tutte mie colombine, anime mie, e quando siete nella
Grazia, la vostra bellezza è leggiadra poiché vi dona e vi
fa simili alla mia bellezza. Io vi chiamo ad un'unione
sponsale; sono lo Sposo della vostra anima: la curo e la
bramo per vivere con ognuna di esse la mia storia d'amore.
Solo nell'amore di Dio troverete la gioia e la pienezza.
L'uomo nasce con questo istinto all'amore perché si
congiunga all'amore del suo Signore ma, non cercandolo e non
trovandolo, sente continuamente la brama di essere amato e
di amare e, di conseguenza, spesso in modo disperato
nell'umano che sempre perisce. É simile ad una fame
insaziabile che solo in Me sì acquieta e si sazia.
Guardate ai Santi che hanno conosciuto questo amore e tanto
ne hanno sentito gioia e godimento da elevarsi da terra e
viverlo nelle estasi, e sino poi a piangere amare lacrime
nel tempo del suo nascondimento e nella sua prova, da
considerare un niente tutto il resto che li circonda.
L'innamoramento tra due creature è come un assaggio, una
scintilla di quello che è l'amore divino, che è un incendio
che non ha posa e né termine.
La Madonna ha vissuto la pienezza di questo Amore sponsale,
l'intensità dell'ardore dell'unione con lo Spirito Santo,
suo Sposo, e tanto se ne è compenetrata da esserne fecondata
e da portarne il mio Frutto: è questa fusione che le dona
forza e Grazia per poter vivere tutte le vicissitudini e le
prove della sua vita. É questo Amore che la Madre viene a
portarvi per far sì che lo recepiate in modo che,
assaporandolo, voi lo cerchiate e lo viviate. Esso sarà la
gioia, il senso, la potenza che vi eleva verso l'alto sì che
l'esistenza, con la sua pena, non vi affligga più di tanto:
ve ne allieta in ogni respiro nella sua positività, pur in
mezzo a tante tribolazioni e afflizioni. L'amore divino vi
rende delle perle che, immerse nella sua Luce, continuano a
brillare anche in mezzo al pantano di fango di questo mondo.
La Madonna in questo Vangelo va da Elisabetta, e cosa porta
a lei se non la pienezza di questo amore che arde e travasa,
che ne porta carnalmente il segno di Me? Al suo saluto viene
avvertita come una corrente elettrica, una scossa che scorre
e va a colpire Elisabetta che viene rivestita completamente
dallo Spirito; e ne invade, di conseguenza, il piccolo
Giovanni.
Venite, colombine mie, venite alla Capanna di Betlemme, da
Maria, Giuseppe e il vostro Piccolo Gesù: vengo a nascere
Io, pur nella povertà di ciò che è materia, per darvi la
ricchezza della mia Persona che trabocca nella beltà del mio
Amore. Venite a Me e ve ne rivestirò. Non andate alla
ricerca solo di un Natale di commercio, mangereccio, e di
regali che lo rendono profano; cercatemi nella preghiera,
adorate! Se mi cercate, certo riceverete questo Amore:Ti
benedico".
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22 dicembre 2011
"Oggi la Madre Santissima nel Vangelo canta il magnificat"
"Mia piccola Maria, non perderti di fiducia, abbandonati
fiduciosa nell'attesa. Abramo attese per un'intera esistenza
perché vedesse adempiuta la Promessa di Dio. Ciò che è
promesso del Signore si compie: tutto si compie!
Oggi la Madre Santissima nel Vangelo canta il magnificat.
Ella inneggia di lode verso il Signore suo Dio lungo il
tratto di cammino a Betlemme: rimane in adorazione d'intenso
colloquio con Me, Figlio divino, e alza il suo canto di
gratitudine verso l'Altissimo per il dono della sua
Maternità e per ciò che il Creatore ha fatto per Lei,
ricolmandola dei suoi beni. Grata e riconoscente, li offre
nel suo amore a Dio perché li benedica e diventino un bene
per tutti. Rioffre suo Figlio perché sia a servizio del
Padre per tutti i suoi giorni a salvezza per l'umanità.
Ancora oggi Maria canta in Cielo la sua lode perenne, il suo
magnificat, dinanzi al trono della Santissima Trinità. Il
suo canto è il più bello: orna della sua melodia l'intero
inno d'amore dei Beati verso l'Onnipotente, il più sublime,
celestiale che rallegra il Cuore di Dio. Ella si pone
innanzi a tutti i suoi figli che sono sulla terra e canta
per essi: ringrazia e loda per voi: fa le veci per questa
povera umanità ormai incapace poiché ha chiuso le labbra e
il cuore.
Gli uomini non sanno riconoscere il bene di Dio, ciò che
hanno ricevuto, dato che tutto è suo dono; hanno un cuore
sigillato a sé. Vedono e accusano il Padre quando giunge
l'afflizione e il dolore e gliene fanno colpa, ma non hanno
riconoscenza e gratitudine per il bene ricevuto di cui si
appropriano, e diviene dovuto. Solo chi ha un cuore umile,
aperto e donativo sa cantare il suo ringraziamento, la sua
lode al Signore.
Andate dietro alla Madre, che avanza nel cammino verso
Betlemme, dietro la scia del suo canto! Incamminandovi vi si
riaprirà il cuore e il ringraziamento, e tanto più ne sarete
grati tanto più saprete riconoscere i beni di Dio; e
maggiormente entrerà gioia dentro di voi: la vostra vita
diverrà un magnificat da offrire al vostro Padre Creatore,
Ti benedico".
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23 dicembre 2011
"Giovanni è plasmato dalla maternità umana di Elisabetta,
ma è pure formato, educato e preparato dalla Maternità
divina di Maria"
"Mia piccola Maria, la luce della Capanna di Betlemme già
s'intravede, e s'approssima la mia Nascita, anche se
quest'oggi voi ne celebrate un'altra, quella di Giovanni
Battista. Nascita prodigiosa, poiché nasce da Santi e
vegliardi Genitori, che l'hanno impetrata nella preghiera e
in una fede profonda, nell'attesa di una vita, arricchendola
di una intensa carità. Il Battista nasce per essere Santo,
Profeta e a mio servizio, per essermi Precursore nella
nascita come nella morte. Egli prepara la strada togliendo
gli inciampi, le pietre, i rovi, ciò che mi si antepone, che
mi ostacola, quel che intralcia la via dell'incontro
dell'uomo con Me.
"Che sarà mai di questo bambino?". Dicono di lui le persone
che vanno a visitarlo; ma di ogni bambino che nasce si può
dire: "Cosa sarà di questo bimbo?"… poiché ognuno nasce per
essere santo.
Giovanni è plasmato dalla maternità umana di Elisabetta, ma
è pure formato, educato e preparato dalla Maternità divina
di Maria che, con la sua Grazia, benedice già dal suo primo
incontro nel grembo materno: le prime braccia che lo
prendono a sé sono proprio quelle della Madonna che lo
seguirà nell'infanzia, della fanciullezza e della
giovinezza, sino al suo ultimo percorso, particolarmente con
la preghiera. E quante volte si incontreranno!.. E ogni
volta la tenerezza materna della Madre Santissima lo
investirà. Giovanni rimarrà in contatto e riceverà da Lei
sante esortazioni e ricchezza nella Sapienza divina, sicché
il Battista si può dire che è il Figlio del suo Cuore e del
suo Spirito.
Qual è a via più breve, la scorciatoia, e la più semplice
perché sia nascita alla santità per voi, per far sì che
ognuno possa divenire santo, profeta e al servizio di Dio se
non lasciarsi plasmare completamente nella Maternità della
Madre Santissima? Ella con Giovanni vi toglierà i rovi, le
pietre, gli impedimenti, in modo che la via che conduce a
Betlemme sia più agevole e facilitata: vi aiuterà perché ci
sia in voi accoglienza, un'anima priva di ogni durezza e
ostacoli che impediscano la Nascita di suo Figlio, e vi
conduca alla santità. Ti benedico".
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24 dicembre 2011
"In mezzo a tutto ciò che è grandioso, rumoroso, mondano, Io non ci sono.
Vi chiamo ad una Capanna ove risuona il silenzio, l'umiltà e
la povertà"
"Mia piccola Maria, Io nasco per tutti gli uomini; nasco
anche per te e per quelli che mi raccomandi. In questa Notte
Santa il mondo volge il pensiero alla mia Nascita, ma in
modo sempre più annacquato, intiepidendo la sua sacralità:
…tanto luccichio e sfavillio di luci e rumori, tanto eccesso
nelle cose e nel cibo non mi appartiene. In mezzo a tutto
ciò che è grandioso, rumoroso, mondano, Io non ci sono. Vi
chiamo ad una Capanna ove risuona il silenzio, l'umiltà e la
povertà; non c'è niente che per il mondo sia attrattivo…ed è
talmente semplice e nascosto che possa richiamare ad un
Evento che per gli uomini sia umanamente appagante. Tramite
la mia Nascita Io do rilievo in essa al silenzio
nell'adorazione, all'umiltà nel servizio, alla ricerca della
Verità.
…Cosa cercate, uomini? …Il potere, le ricchezze, il
successo, il divertimento, l'appagamento di voi stessi,
l'eternità?!... Le cercate nel mondo, nella terra, eppure
esse sono come lo scoppiettio del frastuono di fuochi
d'artificio con le loro luci: attraggono per breve tempo ma
poi finiscono… Tutto passa…, non rimane niente di ciò;
mentre la tenue luce della Capanna con il suo calore
sincero, rimane ed è per sempre.
Io chiamo ai veri beni, ai valori eterni che vi donano
salute; vengo a darvi il Tesoro delle ricchezze: vi dono Me
stesso: un Dio che si fa Bambino, che non disdegna nella sua
umiltà di lasciare le magnificenza del suo stato in Cielo
per farsi piccolo e venire a voi per insegnarvi ad amare.
Venite dinanzi alla culla di Me Bambino, che tengo le
braccia aperte per tutti; venite, ed abbracciatemi: vi dono
quell'Amore che è Nascita, per fare in modo che nasca in
voi, e Lo possiate poi, dalla Capanna di Betlemme, farlo
nascere in tutte le creature.
Figli miei, non avete che qualche generazione da vivere,
pochi anni, e forse anche meno per altri, per poter vivere
in modo autentico la mia Nascita, dato che solo se adoranti
nel silenzio, umili nel servizio, ricercatori nella Verità,
voi mi abbracciate ed amate. Solo se vivrete su questa terra
la mia Nascita potrete poi rinascere per il Cielo ove non
troverete un piccolo Bimbo su povera paglia ma un Trono
fiammante d'ardore di Fuoco divino ove risiedo ricco,
potente, eterno per condividere con voi ciò che sono. Ti
benedico".
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26 dicembre 2011
"Figli miei, il cristianesimo… se riceve solo applausi, onori e
congratulazioni
è un cristianesimo che fa acqua"
"Mia piccola Maria, Io dilato la tua preghiera, e tanta
attesa non può essere che premiata, avrà il suo raccolto.
Oggi, dopo un giorno di letizia, quale la mia Nascita, la
Chiesa vi presenta in Stefano già il martirio. E perché mi
presenta Stefano? Egli è il primo Martire che mi testimonia,
non solo perché il primo dopo la mia Risurrezione, ma perché
nobile e innocente d'animo, dal cuore di bambino: egli non
aveva perso il suo spirito di fanciullo sì da farsi più
simile al divino Infante. Stefano che ama per amore di Dio e
in esso supera odio, gelosie, invidie degli uomini, si eleva
al di sopra di essi; guarda nella Verità dello Spirito e
testimonia, vede e vive i Cieli aperti e la Gloria di Dio;
ma gli uomini, ancor più, dinanzi alla Verità, essi, ciechi,
uccidono Stefano, fedele sino al martirio.
Molte volte ho incontrato Stefano bambino, e mi rispecchiavo
nel terso dei suoi occhi puri e desiderosi del Cielo. Molte
volte ci sono stati gli incontri e i colloqui con la Madre
celeste che lo seguiva da sempre con intrepido amore
materno. …Corre Maria, corre quando, alla notizia del suo
martirio, accorre al suo corpo martoriato: lo stringe tra le
sue braccia, riaprendosi così la ferità dello squarcio del
suo dolore per il mio Martirio.
Figli miei, il cristianesimo non può essere vissuto
all'acqua di rose, per essere autentico; se riceve solo
applausi, onori e congratulazioni, è un cristianesimo che fa
acqua. Il vero cristianesimo è sempre timbrato dalla Croce,
porta la firma del Crocifisso. Se non è un tributo di
sangue, c'è il tributo del martirio del cuore e del dolore
delle lacrime. Se sapeste quante figure eroiche e sante nel
corso dei secoli!... se non martirizzati hanno vissuto
persecuzione anche all'interno delle mura domestiche con una
fedeltà sino alla fine dei propri giorni, che è eroica per
essermi testimoni. Il loro martirio è stato a volte anche
superiore a quello di sangue.
Cosa vi viene a dire Stefano? Così come è scritto nel
Vangelo: "Non abbiate paura di dare la vita, di perdere il
corpo o il tributo della membra poiché l'uomo non può
uccidervi oltre, non varca la materia, e la vita nello
spirito continua. Il cristiano paga molto, ma gli viene
donato moltissimo, l'infinito bene. Io, il Signore, vi farò
entrare nel Regno e dirò: "Entra, figlio mio, ora la tua
luce sarà perenne nel tempo senza fine a testimonianza della
tua fedeltà e veridicità dinanzi all'intero Paradiso e seme
di vita per la terra!". Ti benedico".
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29 dicembre 2011
"La Madonna è l'Offerente, Colei che dona la Primizia, "l'Agnellino":
Io sono l'Eucaristia che si dona al Padre"
"Mia piccola Maria, oggi voi ricordate e celebrate la mia
Presentazione al tempio. La Madre mia e San Giuseppe portano
Me: "la Primizia, l'Agnellino Immacolato ed esente da
imperfezioni, candido, e di bell'aspetto, tenero e
mansueto", che si lascia uccidere perché il suo Sangue
innocente scorra e ricopra le colpe degli uomini. Vengo
portato al tempio per essere l'unica vera Offerta, Colui
che, nella sua Perfezione umana e divina, poteva riparare ed
essere accetta e compiaciuta al Padre mio, l'Altissimo
Signore. Maria e Giuseppe sanno che non è solo un atto
formale, non è solo per l'obbedienza della Legge, o per
tradizione; essi conoscendo le Scritture e la Madonna stando
in continuo colloquio con Me, che, pur lattante, con la
bocca che non emette parola ma solo vagito, nella mia natura
divina il mio pensiero parla continuamente al suo Cuore:
l'ammaestro e le insegno, le segno la via e la conoscenza;
ed Ella sa che l'Offerta del Figlio è per un tributo di
Sangue al Padre. Maria ne istruisce Giuseppe, insieme già da
molti giorni, e si preparano all'offerta per arricchirla ed
esserne pure essi degni: la fondono ad un'intensa orazione e
ad una carità operosa, pur nelle loro possibilità, ai
poveri.
Simone è il Profeta che li accoglie: Uomo Santo di austera
vita, temprato dalla severità del digiuno e della
mortificazione di un'intera vita spirituale, nello studio
della Legge e nella preghiera. Uomo di profonda Sapienza
poiché irrorato dallo Spirito, egli insegna nel tempio le
cose di Dio. Pochi sanno che vive arricchito del dono
dell'ascolto della Parola del Signore nelle locuzioni
interiori che gli preannunciano l'incontro, la visione della
Nascita dell'atteso Messia: non avrebbe visto la morte se
prima non si fosse compiuta tale profezia.
La Madonna è l'Offerente, Colei che dona la Primizia,
"l'Agnellino": Io sono l'Eucaristia che si dona al Padre.
Simeone è il Sacerdote che L'accoglie e La benedice; e vi è
presente lo Spirito Santo che, nella parvenza di Colomba, dà
visione dell'avvenuto miracolo e santifica l'Offerta: passa
attraverso di Essa con il suo Fuoco Santo. Ecco, la mia
Presentazione al tempio preannuncia ciò che sarà nella Santa
Messa, il mio Sacrificio per la salvezza. Simeone annuncia,
nella spada al Cuore della Madre, il dono della sua
partecipazione affettiva al Mistero delle Redenzione.
Figli miei, anche voi siete presentati al tempio nel
giorno del vostro Battesimo, siete la primizia, gli
agnellini resi candidi che, portati dalla Madre Santissima,
siete accolti dal sacerdote, innestati in Cristo e
santificati dallo Spirito Santo per essere graditi a Dio.
Perché però tale offerta rimanga tale e degna deve rimanere
candida, in Grazia di Dio; e San Giovanni, nella prima
lettura vi dice come si è uniti al Signore, e quindi in
stato di Grazia, solo se si vivono i suoi Comandamenti. Tale
esistenza, vissuta alla loro fedeltà attesta che l'offerta è
accolta e vive dinanzi al Padre Santissimo. Ti benedico".
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30 dicembre 2011
"Come mai oggi la famiglia decade e c'è questo sfascio in essa?"
"Mia piccola Maria, anche se le mura sono decadute e la
casa pare ormai in rovina, Io vedo che le fondamenta sono
salve, che la trave resiste e si mantiene salda per la sua
fedeltà, e su dì essa Io ricostruirò le mura e ridarò
integralità all'intera casa.
Oggi celebrate la Santa Famiglia, la famiglia umana nella
quale sono nato, cresciuto e, come Uomo, mi sono donato per
la salvezza. Da Essa ho preso Carne, ma le mie origini
sorgevano da un'altra Famiglia Santissima: la divina
Trinità, che vive e sussiste nelle Tre Persone, fondandosi
nella loro Essenza come Famiglia nell'Amore e nella Santità.
La Famiglia di Nazareth di Essa porta il segno, e la
testimonia nell'Amore e nella Santità; vive nella semplicità
dell'esistenza naturale, accontentandosi nelle piccole cose:
vive inneggiando all'Altissimo ed intessendo lodi e
comunione nell'amore quotidiano al Padre, nel servizio
reciproco del dono, gioendo di darsi all'altro, sicché
quest'amore trabocca e se ne fa partecipe e comunione agli
altri.
Come mai oggi la famiglia decade e c'è questo sfascio in
essa? Accade perché non vivono più per l'amore e la santità.
Non vivono in modo semplice la loro vita naturale, non si
accontentano più, non inneggiano al Signore e non vivono più
la comunione con il loro Dio che le dà vita e l'alimenta;
non si pongono più al servizio nel dono all'altro, ma vivono
per sé stessi; sicché i figli non hanno radici, non hanno
linfa nell'amore e nella santità: ne perdono il senso e
crescono duri e ribelli; e i legami, i vincoli, tra di essi
si spezzano.
Come riformarle? Guardate e invocate quotidianamente e
sempre la Santa Famiglia per tornare a vivere i valori che
vi hanno testimoniato per far sì che riscopriate la gioia
del dono reciproco: il marito scoprirà l'offerta per la
moglie e la moglie per il marito, i genitori per i figli e i
figli per i genitori e così per tutti coloro che
incontreranno intorno a sé nei vari vincoli familiari,
fraterni.
…"E quando, Signore – mi direte - pur amando, uno nella
famiglia è nella ricerca nella santità, le situazioni
rimangono dure, dolorose e non corrisposte… quando si
spezzano e non si riallacciano?". Continuate ad affidarvi
alla Santa Famiglia, rimanete saldi, sereni e fedeli al
Vangelo: vi farete trave e fondamenta sulla quale potrò
ricostruire sulle sue rovine le mura e la casa completamente
intera e integra nella sua edificazione, Ti benedico".
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31 dicembre 2011
"Stasera celebrate la divina Maternità di Maria,
Madre di Dio e Madre del genere umano"
"Mia piccola Maria, vengo a te proprio perché sei
tremante, nascosta e incapace, perché non si dica che questa
è opera tua, e che, leggendo questa sapienza, non si dica
che sia di mente umana. Non temere: Io dono la
testimonianza, Io testimonio, attraverso di te, Me stesso.
La tua croce ti è meritoria perché, proprio in questo stato,
tu vieni comunque da Me.
Stasera celebrate la divina Maternità di Maria, Madre di Dio
e Madre del genere umano: Madre, dato che il Padre Creatore
così ha voluto che fosse. É il suo Pensiero creativo che
l'ha formato per questo scopo: ne crea una Creatura perfetta
e riversa nel suo Cuore e nel suo Grembo parte della sue
Acque creatrici per far sì che portasse la sua Vita, e
fossero degne per accogliere il Figlio suo. Maria diviene
così anche Madre degli uomini poiché Io, essendo la Seconda
Persona della Trinità e Dio, sono anche Colui che ha
generato la vita e Lei, di conseguenza, portando Me "il
Signore", diviene Madre divina e Madre dei miei figli.
La Madonna è, per sua natura, Madre, ma viene pure preparata
per essere tale: il Sigillo le viene dall'offerta dei suoi
Genitori Santi che La rioffrono al servizio del Padre; e la
Bambina Santa cresce nell'infanzia e nella fanciullezza, nel
servizio, nella preghiera, nel sacrificio e nell'obbedienza,
esercitando le virtù, lo studio della Sapienza delle cose di
Dio, e nell'umiltà, per far sì che fosse pronta, nella piena
coscienza e nella libera responsabilità, al suo "Sì", ad
accogliere il Disegno divino.
Al suo Consenso lo Spirito Santo si fonde e si accende,
unisce gli elementi naturali di Maria e, nella sua Carne e
nel suo Sangue, Egli fa ardere Sé stesso, infonde il suo
Fuoco e li unisce per formare la mia Persona. La Madonna
continua perenne il suo passo, che è unito al mio, e non
retrocede: le sue mani si congiungono alle mie e mi è
accanto sempre così come è stata nella Gestazione e sino
alla Croce, ove ancora il suo passo era con Me e le sue mani
mi raccolsero fino al sepolcro.
In questo parto di dolore, partecipato ed effettivo, che si
fonde al mio, Ella si fa Madre attraverso un dolore concreto
e inenarrabile della nascita a vita nuova di un'umanità alla
Grazia: Madre della nascita della Chiesa e di ogni cristiano
che cercherà di formare, crescere, indicando la via verso la
salvezza eterna, Madre di quelli che La vogliono accogliere,
ai quali offre il Cuore e il Grembo perché possano
recuperare il dono di cui Ella è stata investita, intessuta,
formata e arricchita, che portano la forma, lo stemma, il
timbro della presenza delle Acque del Creatore, del Sangue
del Redentore, della Fiamma santificante dello Spirito per
darvi vita alla santità. Per chi vuole entrare nella sua
Maternità sarà segno di salvezza sicura, per chi non accetta
non potrà esserci conoscenza autentica del Cristo e parto
per il Cielo.
E… per quelli che sono di altre religioni…? Maria è Madre di
tutti i figli di Dio, di ogni figlio dell'uomo: molte
religioni La conoscono e La pregano; altri che non ne hanno
conoscenza Ella infonde loro sempre coscienza verso il bene
e la verità perché compiano opere nella carità e nella luce
per fare in modo che si salvino, e poi nella via della
conoscenza, dopo la morte, possano dare il consenso ad
entrare nella porta del suo Grembo, che li fa nascere alla
Beatitudine eterna. Ti benedico". |
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