Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Gennaio 2014

"Quando la Chiesa si farà Santa? Quando promulgherà, diffonderà ed attuerà
l'adorazione perpetua in tutte le chiese, notte e giorno"

 

 

Ave Maria!

 

3 gennaio 2014
"Immergetevi più che potete nel mio Sangue Santo: più ve ne addentrate e lo recepite,
tanto più voi abbreviate il tempo dell'unità col Padre"

"Mia piccola Maria, immergo nel mio divin Sangue queste intenzioni e tutte queste creature. Stasera nel vangelo si contempla il Battista che vede su di Me volteggiare la divina Colomba e mi riconosce, indicandomi: "Questi è l'Agnello di Dio che lava i peccati del mondo!". Sono l'Agnello innocente, mansueto, indifeso: Io stesso reclino il capo alla mia trafittura e non faccio resistenza perché so che il mio Sangue è Sangue di Riconciliazione. Il mio divin Sangue lava la putredine del peccato: vi libera, sciogliendo le catene del male, s'infonde in voi, donandovi il cambiamento del cuore, volgendolo al bene: lava, libera, converte in un processo che evolve durante il cammino della vostra esistenza. Passo dopo passo, la mia azione vi trasforma, vi redime, vi cambia in Me e, se non bastasse questa vita terrena, il percorso prosegue in Purgatorio ove opero sino a quando l'anima si fa monda, pura, e pronta per congiungersi ed assimilarsi alla natura eterna di Dio. Per quanto fosse solo una minima particella nell'infinito suo, è particella ormai degna poiché fattasi simile a Lui.

Immergetevi più che potete nel mio Sangue Santo: più ve ne addentrate e lo recepite, tanto più voi abbreviate il tempo dell'unità col Padre, al suo congiungimento; più ne vivete, maggiormente ne accelerate la fusione, ne abbreviate la pena dell'attesa, ne avvicinate l'abbraccio alla sua gioia. Io travaso il mio divin Sangue che, dalla Croce alla Mensa Eucaristica, continua in abbondanza ad offrirsi, si fa da Essa sorgente limpidissima nella vastità di oceani che abbevera e disseta alla santità. Chi ad esso ricorre e se inebria, fosse pure un lupo feroce, il mio Sangue lo amalgama a Sé e lo trasforma in una pecorella e, da pecorella, ne fa un agnellino che, nel suo stato di purezza, di mitezza e bontà, diviene anche esso sangue redentivo di salvezza. Ti benedico".

 


5 gennaio 2014
"Non ti sgomentino le parole del Santo Padre:
egli parla in prospettiva della misericordia e della carità, ma…"

"Mia piccola Maria, non ti sgomentino le parole del Santo Padre: egli parla in prospettiva della misericordia e della carità, ma porrà ordine, negli scritti, al valore delle sue parole. Stasera, nella santa Parola, vi viene detto: "Abbiamo seguito la stella e siamo venuti per adorarlo". Così annunciano i Magi, che seguono i segni del cielo che preannunciano la mia Nascita che è Nascita al mondo. Il cielo parla, dà segno al grande Evento, alla sua luce, nella fede che in essa Dio dà manifestazione: i Magi si fanno perseveranti alla mia ricerca finché mi trovano nella Capanna di Betlem ove si prostrano adoranti. Ecco, il Sovrano eterno, dopo aver dato visibilità allo stupore della creazione, dona agli uomini la magnificenza del suo massimo: in Me, suo Figlio, Cristo Signore, nelle fattezze di un pargolo povero, umile, indifeso, nel quale manifesta Sé stesso. Egli mi offre per la salvezza di tutti gli uomini, nessuno escluso, sin dagli antichi Progenitori: dalle sue origini create ai miei contemporanei e a quelli dell'ultimo giorno sulla terra; e anche per coloro che sono di altre religioni, ma che mi accoglieranno.

I Magi adoranti portano i loro doni, che di Me danno significazione, attestano, dichiarano nell'oro la mia regalità: sono il Re dei re; la mia divinità nell'incenso: il suo profumo è segno dell'essenza della mia santità; la mia Redenzione nella mirra, elemento che rivela il mio Sacrificio di oblazione, la sofferenza altissima che darà liberazione per tutte le creature.

Qual' è la vostra stella che vi conduce a Me, figli miei? É la vostra fede che nasce e si alimenta nell'ascolto della Parola di Dio e alla sua assimilazione. Essa è Luce interiore che vi guida alla Mensa celeste dell'Eucaristia ove Io ogni volta nasco divino Bambino, e a voi mi faccio dono. Nel venire a Me voi mi portate l'offerta della vostra adorazione che è attestazione, dichiarazione alla mia Divinità. Il suo frutto, il suo possesso è la regalità della carità nel quale, prestando voi servizio, si fa oro a Me offerto: Io mi ritrovo piccolo tra gli ultimi, i poveri, gli umili, gli indifesi, tra i derelitti della terra, alla quale il mondo oscura, ed Io in essi do' luce. Offritemi l'incenso della vostra preghiera nel quale ancora mi dono e santifico, nell'offerta della mirra della vostra sofferenza e nel sevizio alla sofferenza altrui: nei malati, nei moribondi, nei tribolati, che si fa redentrice, purificatrice e salvezza per molti. Se vivrete tutto ciò, la vostra fede accresce, si amplia, si dilata, và oltre la vostra interiorità: si fa stella che squarcia le tenebre del mondo e diviene guida che illumina i molti viandanti pellegrini che si sono dispersi alla sua notte; alla sua visibilità per potermi ritrovare, pur essi, qui alla capanna di Betlem, al dolce incontro nella gioia di Me, divino Infante. Ti benedico".

 


9 gennaio 2014
"Quando la Chiesa si farà Santa? Quando promulgherà, diffonderà ed attuerà
l'adorazione perpetua in tutte le chiese, notte e giorno"

"Mia piccola Maria, non turbarti ancora per le parole del Santo Padre; Io torno a confermarti che egli è figlio delle mie viscere; porta in sé la mia pietà, la mia compassione, la mia misericordia. Preso dall'impeto della carità a volte non bada alla finezza dell'intera conseguenza delle sue parole, porterà poi nello scritto la chiarezza della trasparenza dell'intero concetto nell'aderenza al mio pensiero. Stasera nella santa Parola vi viene detto: "Dio è Amore!". Egli vive e sussiste nell'amore: la sua natura, la sua sostanza, è Amore che brucia perpetuamente nel suo fuoco per dare amore. Cosa fa Iddio? Ama! Continuamente ama e, in funzione dell'amore, opera: ha creato e crea per amore, ha redento e redime per amore; ha santificato e santifica per amore; offre la croce e la via della sua purificazione per amore: vi aiuta e vi conduce per la via del Cielo, ed offre il suo Regno per amore.

E dov'è il segno massimo che è il gioiello, il tesoro della sintesi di questo amore? É l'Eucaristia: il Padre Celeste si preoccupa dell'uomo non solo nella sua sussistenza fisica, dando la provvidenza nel pane che sfama il corpo, ma si preoccupa di dare il Pane Celeste che sfama dal digiuno dello spirito, offrendogli Me stesso: la mia Carne, nella quale palpita la sua Santità d'amore. Come riconoscere, assimilare, vivere questo amore? Tanto più si ama, si partecipa, si adora, ci si effonde, si vive dell'Eucaristia, tanto più ci si innesta in Essa, si glorifica il Padre e se ne dà fattura, opera concreta nei fratelli.

Ecco, nel vangelo guardo la gente nell'avermi seguito in luoghi desolati e lontano dall'abitato, ed Io ne ho grande compassione. Li vedo smarriti come pecore che vagano dispere senza la guida di un pastore, e mi offro loro per essere questa Guida, nutrendoli ed indicando la via nei miei Insegnamenti. Mi do' carico pure della loro fame che, in luoghi sì lontani, non possono appagare e, nel mio potere, alla benedizione di pochi pani e pesci, do' volume, moltiplico, per far sì che possano sfamare a sazietà tanta gente, richiamando i miei Apostoli perché siano essi stessi ad offrire "date loro voi stessi da mangiare": prefiguro, mediante questo miracolo, quello prossimo della mia Eucaristia. La presenza della mia Persona, la benedizione nella mia Potenza e grazia e il cibo naturale, sono segno del futuro Pane divino: il mio Corpo da mangiare, che nutrirà moltitudini di figli per il Cielo.

Quando i miei sacerdoti daranno loro stessi da mangiare? Quando libereranno i fedeli dal nemico, dalle fami del mondo che li uccidono? Quando daranno salvezza colmando a sazietà il loro spirito? Quando il sacerdote amerà, vivrà, parteciperà, diffonderà l'adorazione al Santissimo Sacramento: quando l'Eucaristia non sarà solo un momento di transizione obbligatorio, ogni giorno, al loro ministero, ma la comunione con l'intimità d'amore con una Persona, Me, loro Maestro e Signore. Quando i sacerdoti vivranno d'intimità, ore di contemplazione al tabernacolo: parteciperanno con il cuore, da innamorati, il loro effluvio d'amore che da Me ricevono; allora esso si diffonderà ai fedeli e, come la calamita, li attrarranno per essere anch'essi appagati, pieni di questa mia Comunione, che solo li può colmare interamente.

L'Eucaristia è il segreto della santità del Sacerdozio. Il sacerdote è Eucaristia incarnata, è Pane santo che sfama il popolo all'amore di Dio. Quando la Chiesa si farà Santa? Quando promulgherà, diffonderà ed attuerà l'adorazione perpetua in tutte le chiese, notte e giorno: Cristo esposto nell'Ostia santa, senza veli, né nascosto, ma al centro, svelato e radioso, fulcro della Chiesa, dato che ne è il Signore, e a Dio dà il culto e l'adorazione primaria, e non dato al culto reverenziale di ciò che fa l'uomo. Con il trionfo eucaristico scompariranno le divisioni esterne del mondo e quelle interne della Chiesa, dato che il popolo sarà unito intorno all'unico vero Maestro e Podestà che li nutre di Sé, riportandolo all'Unità dell'Amore del medesimo Santissimo Padre. Ti benedico".

 


10 gennaio 2014
"Nel mio incontro e alla fusione con Me, Io in voi rivivo, e siete effusi del Santo Spirito;
il Padre Santissimo, guardandovi, dirà: "Ecco, sei l'amato…"

"Mia piccola Maria, Io sono presente a te più che tu a te stessa. Stasera la Chiesa celebra il tempo del mio Battesimo. Io mi misi in viaggio per raggiungere il Battista e ricevere il suo battesimo di purificazione; ma egli, alla mia vista, rimase pieno di stupore, dato che conosceva la natura della mia Persona e che non necessitavo di un Battesimo perché senza peccato: sono "l'Innocente"! Non abbisognavo di nessun lavaggio nella penitenza per lavarmi dalle colpe ed accreditarmi di nuovo l'Alleanza al Padre, d'essere proprietà di appartenenza a Dio, poiché Io sono Dio; ma ugualmente volli riceverlo per essere non solo simile in tutto agli uomini ma per far sì che in Me Io lo santificassi e lo rendessi, da naturale, da purificazione nel pentimento, a Sacramento santo, innestandolo nella Redenzione e nell' Irradiazione, attraverso di Me, dello Spirito Santo.

Il battesimo diviene, mediante la mia Persona, segno di quanto sia fondamentale e importante poiché vi toglie dall'antica colpa dei progenitori, e vi assimila dandovi il suo sigillo a figliolanza regale di un Dio. Il Padre Santissimo, attraverso il battesimo, vi regala un reame nella terra Santa della vostra anima che vi darà missione, opera da curare: vi dona tutte le proprietà, i talenti, le ricchezze, per poterla governare. Vi rende nobili cavalieri che si devono fare intrepidi nel percorrere tali terre e, rivestiti della sua armatura, del suo mantello di grazia, vi domanda di diffondere ovunque di questa santità per far sì che portiate il sigillo di regalità sulle terre da Dio create.

Il Battesimo è una casa donata dal Padre Celeste nella quale poter vivere. In essa c'è già tutto ciò che vi occorre, tutti i mezzi di cui usufruire: tocca a voi mantenerla adorna, pura, radiosa, casa nobile, e di poterla ulteriormente impreziosire di tesori. Come poterlo fare? L' Onnipotente vi risponde nel mio Battesimo: " Ecco l'Amato! Amatemi! In Lui mi sono compiaciuto"; trovate in Me la vostra compiacenza. "Ascoltatelo!": nel mio ascolto farete vivere e santificare il vostro battesimo sicché l'Eterno poserà il suo Sguardo che si farà dolce e soave: rivedrà in voi suo Figlio. Nel mio incontro e alla fusione con Me, Io in voi rivivo, e siete effusi del Santo Spirito; il Padre Santissimo, guardandovi, dirà: "Ecco, sei l'amato, in te ho trovato il mio compiacimento!". Ti benedico".

 


14 gennaio 2014
"Io comandavo che (il demonio) tacesse, che non fosse ascoltata la sua parola.
E voi non andate ad indagare alla sua natura. Guardate solo a Dio!"

"Mia piccola Maria, prenda pace il tuo cuore! Tu devi portare avanti Gocce di luce, tramite le quali già vivi uno stato gravoso e di persecuzione: hai la croce della tua persona e della tua famiglia... Io vado per le strade della Galilea, per sinagoghe, vado per sanare malati e liberare gli ossessi; nel vangelo di stasera guarisco dalla febbre la suocera di Pietro, ma quanti sono quelli che bussano alla porta della mia Persona: malati di ogni genere e tormentati da spiriti maligni, e risano e libero al tocco della mia mano, allo sguardo della mia Misericordia.

I sacerdoti hanno il dovere, il compito di andare verso queste creature, di accoglierle in chiesa, ma anche di andare nelle case per portare avanti il ministero di guarigione: per sanare e liberare malati, posseduti, tormentati e disturbati dal nemico, i vessati, ecc… e per sanare dai molti mali che sono spesso sua origine. Ma quanti lo fanno? Sono così pochi gli esorcisti, e sottoposti alla pressione di un numero notevole di questi poveri figli che non trovano via di uscita alla loro liberazione. I sacerdoti, dinanzi a situazioni particolari, oscure e incomprensibili di cui la provenienza è del male, non devono andare alla ricerca della spiegazione di cosa le abbia provocate: curiosità in queste cose portano ad una maggiore insidia del nemico che porta a confondere e decadere in sua mano. Basta solo porsi all'opera di cura che la Chiesa offre negli stessi mezzi di sempre e che Io, il Signore, vi ho dato: preghiera, digiuno, esorcismi, Sante Messe e carità. Non c'è bisogno d'altro.

Io comandavo al demonio che tacesse, e volevo che non fosse ascoltata la sua parola. E voi non andate ad indagare alla sua natura. Guardate solo a Dio, e confidate solo in Lui. Come mai il demonio può insinuarsi e creare situazioni strane, attive, tormentate? Vi basta sapere che l'origine deriva sempre dal peccato, per lo più dal peccato personale che spesso è stato protratto per anni, per una vita; e si pretende poi un liberazione veloce. Invece è maggiormente un percorso lungo dato che il Signore vostro ne fa via di purificazione, di espiazione dal proprio peccato, ma pure dalle conseguenze che esso ha provocato negli altri. Se il male invece è stato fatto su di essi, ne sono vittime, si è innocenti, e lo si vive da agnelli offerenti: diviene redentivo, e il Padre Santissimo usa questa sofferenza innocente, pure se patita con il demonio, per la conversione di altre anime, sue prigioniere. Perché ci vuole tanto tempo? Perché non c'è aiuto; poca è la preghiera del soccorso altrui, mentre la Chiesa intera, la comunità del popolo cristiano, dovrebbe perennemente pregare, offrire, fare carità per il riscatto di questi figli e a sostegno dei sacerdoti che vi operano.

La liberazione di uno salva l'altro, l'orazione comune dà fortezza ad esercitare tale ministero, discioglie le catene e ne dà diffusione: è come un moto contagioso che dilaga per portare guarigione. É fondamentale ricordare che i sacerdoti non devono chiedere ai fedeli di porsi a combattere con il nemico, né esercitare gli esorcismi, o il dialogo diretto con lui, pur se in un intento o intervento di liberazione, dato che non ne hanno lo stato di Grazia e né il mandato diretto dall'autorità della Chiesa: verrebbero di conseguenza esposti alla sua ira e alla sua vendetta. Il popolo può operare nel sostegno di un'orazione che si fa comunitaria e unitiva all'Opera del sacerdozio. Ti benedico".

 


16 gennaio 2014
"Ecco, vedo la terra pervasa, ricoperta della lebbra del peccato:
ne è permeata e invasa in tutte le sue sfaccettature"

"Mia piccola Maria, sì che voglio purificare, mondare e guarire le creature! É mio desiderio, e il vangelo stasera lo pone in evidenza. Il lebbroso mi si pose dinanzi, in ginocchio, mi gridò accorato, mi implorò, con strazio indicibile, il suo dolore e la grazia di guarigione: "Signore, se vuoi puoi guarirmi!". E Io, a sì supplica dolorosa, travasai di compassione per lui; e, per la mia compassione, lo risanai dicendogli: "Lo voglio!". Stesi la mia mano e la lebbra venne cancellata: non c'era più lebbra sul suo corpo. Gli intimai però di recarsi al tempio per sottoporsi ai riti di purificazione prescritti dalla legge per adempiere al ringraziamento e alla fedeltà ai divini Comandi per far sì che alla purificazione ne seguisse la santificazione.

Ecco, vedo la terra pervasa, ricoperta della lebbra del peccato: ne è permeata e invasa in tutte le sue sfaccettature; non c'è realtà che non ne sia colpita. Gli uomini sono imputriditi dal male; la natura ne è corrotta e reagisce contro, la Chiesa ne è stata infettata: i diavoli pullulano su di essa poiché gli inferi ne sono stati svuotati e imperversano, infettando ovunque. Pare che ogni corruzione vinca e che non ci sia via di uscita, eppure Io ci sono: sono pronto e desidero dare purificazione, mondare tale lebbra e sanare l'intera umanità. Ma ove è questa umanità che grida a Me implorandomi il suo grido di essere sanata? Dov'è il suo strazio di dolore e il desiderio di purificazione…? Io stenderei la mia mano e, ad un volto ormai irriconoscibile nei suoi lineamenti umani fattesi maschera di piaghe ributtanti, rifarei nuove tutte le cose: tra le mie mani la creazione della nascita di una creatura, con il volto roseo e sano, dalla somiglianza e il tratto della bellezza celestiale. Richiedo però e voglio che le genti ritornino alla Chiesa, che tornino ad amarla come madre, ad esserne figli obbedienti, amorosi e fedeli che si pongono al suo servizio, e seguano i Dettami divini perché alla guarigione sia mantenuto lo stato di purificazione e sia via alla santificazione. Solo allora un grido si eleverà sulla terra per la sua liberazione: gli uomini si ritroveranno fratelli, la natura ad essi si riconcilierà, perdendo la sua ira, e i demoni cacciati agli inferi. Nella Chiesa allora regnerà la santità. Ti benedico".