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Ave Maria!
3 marzo 2012
"Il cristiano è chiamato ad essere "amore e misericordia":
con esse sconfigge e ripara il male"
"Mia piccola Maria,
tu sei nel mio Cuore: fai parte di Esso, pur se ancora hai
le tue miserie da sanare.
Oggi la Chiesa, nel primo venerdì del mese di quaresima,
ricorda il mio divin Cuore, un Cuore sì martoriato,
sanguinolento, mai come in questo tempo attaccato, i cui
colpi non hanno posa, e che è lacerato ovunque: colpi
continui per i peccati, per la durezza, per la mancanza di
assimilazione al mio Cuore. Io vi chiamo ad essere miti,
umili come Io sono, mentre questa società inneggia e vi
forma ad essere arroganti e superbi, a cercare solo il
primato di voi stessi. Come mai questo mondo decade così, e
la Chiesa non mi ama più come prima? Perché non c'è
assimilazione ai Sentimenti del mio Cuore. E come lo potete?
Il Vangelo di oggi vi risponde: la vostra giustizia sia
superiore a quella dei farisei, superi quella umana, per cui
pur nel giusto, pur se siete vittime di un'offesa e feriti,
anche avendo subito un'onta, vi richiamo a non rispondere
con la medesima moneta, a non portare odio o rivalsa, a non
ripagare altrettanto, colpendo tali fratelli.
Figli miei, vi chiedo una Giustizia divina, che solo a Me
potete chiedere, che solo il mio Cuore può donarvi. In un
tempo in cui, per un piccolo sgarbo, per un sorpasso, si
risponde con rivalsa, ci si scatena in cattivo modo, quanto
più è difficile e grave non rispondere al male con il male
per le grandi ingiustizie, per le offese ricevute! Se
andaste incontro al fratello che in modo sbagliato si è
comportato, superandovi, se sapeste quanto male verrebbe
arrestato, quante guerre fermate, molti omicidi non
commessi, tante ingiustizie riparate!
In teoria lo potete comprendere, ma quando la situazione si
cala nel personale, nella vostra vita pratica, com'è
difficile e duro avere un atteggiamento pietoso! Per questo
vi chiamo ad elevarvi, a darla a Me, che sono vissuto sulla
terra per questo, per donarvi il mio Cuore che vi fa dono di
una Giustizia divina che vive nella Misericordia e nel
perdono. Il cristiano è chiamato ad essere "amore e
misericordia": con esse sconfigge e ripara il male. Il male
con il male sprofonda negli inferi e vi arreca tormento
all'anima, facendovi anche ammalare e divenendo porta
attraverso la quale il nemico può infettare, iniettando
tutto il suo veleno.
Voi mi direte: "E se, pur andando incontro a colui che,
ingiusto e malvagio, ci ha fatto soffrire, ci rifiuta e
persiste nel suo male?" Figli miei, voi fate la vostra
parte, pur da lontano, fatevi nella carità aiuto, nella
preghiera e nell'offerta delle Sante Messe, poi Dio ci
pensa! Intanto sulla vostra anima scende la pace, e sapete
guardare oltre. Gli uomini possono uccidere le membra del
corpo e farvi soffrire chissà quali tormenti, ma in Me voi
superate tutto questo. Io vi offro un'eternità di cui non ne
prendete abbastanza coscienza. Il mio Cuore sarà rifugio e
via per il Cielo per un'anima che si arricchisce della mia
Giustizia di Misericordia, e ne vivrà tutti i suoi benefici
effetti.
Cosa può farvi di più il nemico se siete nella mia
protezione? Date a Me che posso cambiare, con la vostra
misericordia e il perdono, che è testimonianza del mio
Amore. Solo allora voi sanerete le ferite del mio Cuore e Lo
farete vivere. A cosa serve venire tutti i giorni in chiesa
se poi recriminate, portate rancore e rabbia, e volete anche
vendicarvi del torto subìto? Ti benedico".
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4 marzo 2012
"Guardare, rimirare, ricercare il Signore Iddio è simile
a
chi osserva e segue la stella polare nelle notti sui mari"
"Mia piccola Maria, tu stai salendo ogni giorno, pur di un
piccolo passo che viene a Me. Bisogna salire per crescere,
fare fatica per salire in alto; solo salendo la montagna
della fede e dello Spirito si evolve in Dio. Se si rimane in
pianura, per timore del sacrificio, dicendo tra di sé: "…non
è possibile, non posso raggiungere la cima!", oppure: "ma
chi me lo fa fare?...", se rimanete nel basso della vallata,
voi non crescerete, rimanendo tali alla natura decaduta alla
quale appartenete e non solo: finirete nei possibili dirupi,
o andrete a rifugiarvi nelle caverne, negli anfratti e vi
troverete così a perdere per sempre la via del ritorno.
Abramo sale in alto sul monte per offrire il suo figliolo
secondo la richiesta di Dio. Io salgo sul monte Tabor e vi
conduco gli Apostoli perché su di esso mi riveli per quel
che sono nella mia Divinità, per far sì che tale bellezza e
gioia dia fortezza, consolazione e senso al patire a cui si
andrà incontro prima al mio e poi a quello di tutti voi.
Solo nella sofferenza, nel sacrificio, figli miei, si
cresce. E come lo potete se non fondendovi in Dio, se non
contemplando i suoi Misteri? Nella bellezza divina del suo
Amore, voi troverete forza, consolazione e senso per vivere
la salita al suo Regno: Egli vi darà vita e motivazione in
modo che si faccia un'offerta d'amore. Guardare, rimirare,
ricercare il Signore Iddio è simile a chi osserva e segue la
stella polare nelle notti sui mari che, pur nell'oscurità o
nella tempesta, permette di non disperdersi; è simile a chi
si lascia guidare dalla luce del faro per poter giungere al
porto. É come la bussola che indica il percorso retto al
raggiungimento della meta.
Ecco, Io sono la Stella, il faro, la bussola: seguitami,
fatemi vostra Guida e Amico. Io vi accompagno, vi do
esortazione, tolgo gli inciampi più gravosi e allontano le
bestie selvatiche che potreste incontrare. Vi passo avanti
perché non abbiate a cadere nei burroni, accorro quando
siete caduti per rialzarvi. Sono con voi poiché in questo
modo non sentiate così penoso il peso della fatica e
possiate giungere in alto per incontrarvi con l'Eterno e con
il gaudio intero del Cielo. Non sono i monti che vi fanno
più vicino ai cieli sicché sembra che quasi essi tocchino le
nuvole? Così voi, salendo più in alto nello spirito, vi
assimilate al Regno celeste. Ti benedico".
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6 marzo 2012
"Ma Io tornerò! Passata la grande Purificazione, la grande
battaglia,
Io tornerò a riprendere il Seggio di Mosè,
l'intera Chiesa
e la stessa Cattedra di Pietro"
"Mia piccola Maria, il Vangelo stasera richiama fortemente:
"Chi siede sulla cattedra di Mosè?" Ai miei tempi i più
insegnavano ponendo pesi e gravi insegnamenti sulla gente ma
senza volerli loro toccare nemmeno con un dito. Questi
cosiddetti "maestri" occupavano tale autorità per il potere
e il prestigio che vi potevano acquisire, vivendo così nella
menzogna e nell'ipocrisia una vita che si beatificava di sé
stessi, come se si rimirassero continuamente allo specchio.
Forse oggi è diverso?... Chi occupa la cattedra di Mosè?...
Non tutti, ma molti sono lupi che si ammantano a pecore:
alti Prelati, vari che occupano posti di grande rilievo
nella Chiesa che, pur rivestendosi di obbedienza e di
docilità all'Insegnamento mio e al Magistero del Santo Padre
in pubblico, nella apparenza delle grandi cerimonie e delle
grandi parate, però poi nel segreto coalizzano contro di Me,
formano una loro chiesa; si organizzano contro di Me che
sono il 'Maestro', formando un'istituzione che va contro lo
Spirito del mio Cuore. Costoro vogliono una chiesa che segue
un'entità suprema poiché devono dare un senso alla sua
sussistenza, ma che non sia più guidata dallo Spirito Santo,
ma da un dio che si conforma all'uomo, che si piega alle
leggi e agli istinti umani, che accoglie anche il peccato,
dato che, secondo il loro pensiero, ciò fa parte della vita
naturale con il soddisfacimento dei propri istinti e
desideri, in modo che accogliendoli nella Chiesa danno
accettazione e benevolenza dell'umanità alla loro
istituzione ed essi ne acquistano così massima potenza: una
potenza pienamente terrena e umana e quindi defraudata e
dissacrata nel suo spirito, occupata e posseduta dal nemico.
In modo sottile e subdolo questa falsa chiesa insegna e
propaga una Parola di Dio che viene snaturalizzata della sua
sacralità, della sua Grazia divina, deformandola,rendendola
psicologica e terrena; toglie la sacralità dell'interiorità
della preghiera con l'intimità con il Padre Celeste, dando
rilievo particolarmente alle grandi adunanze e alle
preghiere solo comunitarie. Si toglie il tabernacolo al
centro della chiesa per riporlo in luoghi più reconditi; si
allontana il culto alla Madonna, sempre più, giudicandolo
infantile e superato, come una devozione marginale. Si
tolgono le devozioni, poco tollerate e devolute agli
ignoranti.
Non ci si inchina, non ci si pone in ginocchio, e si cerca
di allontanare sempre più l'adorazione al Santissimo; e
grande vittoria del diavolo è la Comunione in mano che
allontana dal senso della profondità del divino, dalla
sacralità e dall'interiorità… Mi banalizza, non la voglio! I
sacerdoti quanto sono compiaciuti a tutto questo e così poco
combattono per Me, per il loro Signore! Quanto ci sarebbe da
dire!... Mentre Io richiamo ad una Chiesa di servizio, e
alla Verità. Questa Organizzazione combatte Me, e ciò che
sono: vogliono deformarmi e cercano di eliminare,
ostacolando, tutti quelli che creano problemi al loro piano
diabolico, i figli che sono dalla mia parte, compreso il
Santo Padre.
Ma Io tornerò! Passata la grande Purificazione, la grande
battaglia, Io tornerò a riprendere il Seggio di Mosè, l'
intera Chiesa e la stessa Cattedra di Pietro, ove
l'Insegnamento, la Sapienza divina sarà pura e integra nella
sua luminosità più di prima.
Tu mi chiedi perché tutti questi omicidi contro le donne e
la loro prole da parte soprattutto degli uomini. Figlia mia,
è un mondo invasato dal diavolo, e vengono colpiti i più
deboli. Il demonio ha particolarmente presa sugli uomini
poiché attacca sull'orgoglio, sugli istinti carnali e la
loro aggressività; quando l'uomo, il maschio soprattutto, si
allontana da Dio, gli esce fuori la sua bestialità, la sua
originaria brutalità.
Va bene fare leggi più severe e ferme, va bene fare centri
di accoglienza e sostegno per donne, bambini, malati o
anziani, i più deboli che vengono colpiti, e una particolare
cura di protezione e difesa dell'intera società, ma ci vuole
anche una educazione alla difesa della vita nel rispetto
della persona, del corpo, dei deboli da parte dei genitori,
infusa già dalla più tenera età e da tutte le realtà
educatrici che insegnano.
Ciò è bene, ma Io vi dico:"Io sono la Difesa della donna e
della prole! Sono pochi quelli che mi pregano e si
riconducono a Me, quelli che mi riconoscono per loro rifugio
e protezione. Io allontanerei il diavolo e neutralizzerei
l'uomo: do luce alla mente e pace al cuore.
Queste povere figlie sono martiri che con il sangue hanno
pagato il Cielo, ove le accolgo. Vi dico che il Paradiso è
colmo di bambini, di fanciulli, e particolarmente di donne.
Ti benedico".
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7 marzo 2012
"Non prometto vantaggi e potere, ma richiedo una Chiesa di
servizio e Verità"
"Mia piccola Maria, da sempre ti ho pensato e ho tracciato
la tua vita nel dolore, e per questo ti posso definire una
piccola, piccolissima Geremia.
Stasera la Parola vi presenta il profeta Geremia, tanto
avversato, ostacolato, perseguitato per propagare la mia
Parola di Verità; e la Verità brucia, infastidisce chi vive
nella menzogna, brucia ad occhi abituati a stare nelle
tenebre, che non possono sostenere la luce. Geremia era un
uomo mite, molto sensibile; la sua sensibilità accentuava la
sua sofferenza sofferta, ed egli faceva violenza a sé stesso
per sottoporsi alla Volontà del Padre per proclamare la sua
Parola di profezia in mezzo a tanti lupi feroci che
perseguitavano e rifiutavano sicché Geremia può definirsi
colui che maggiormente si è amalgamato, si è fatto
complementare al mio Cuore addolorato e crocifisso.
I veri profeti sono perseguitati e subiscono rifiuti e
ingiustizie in mezzo a tante gioie nello Spirito. Ma è
proprio la loro sofferenza subita che timbra l'autenticità
della loro missione. Essi testimoniano con il sangue del
loro dolore la loro appartenenza al Crocifisso, firmano con
le gocce del Sangue della penna di Cristo.
Non è dato a Me darvi i posti in Cielo e non prometto i
palchi, i tributi e gli onori per quelli che sono alla mia
sequela, ma la Vita eterna. Non prometto vantaggi e potere,
ma richiedo una Chiesa di servizio e Verità.
Anime mie, che soffrite e siete addolorate per la
persecuzione che subite perché mi seguite che, pur non
avendo doni mistici di profezia, vi fate profeti, dato che
mi testimoniate con la Parola e con la vita vissuta; nel
Vangelo Io vi dico: " Rallegratevi, sono con voi!"; la
vostra sofferenza timbra, attesta l'autenticità del vostro
stato unitivo al vostro Maestro. Cosa potete offrire se non
la sofferenza? É la sola cosa che vi appartiene veramente:
essa, unita a Me, si fa redentiva e conduce, per suo mezzo e
merito, alla Risurrezione.
Figli miei, il vostro dolore porta il frutto della
Risurrezione. Non vi prometto primi posti né sulla terra e
né nei Cieli; forse sulla terra siete i dimenticati, ma nel
mio Cuore siete i ricordati di Dio e vi prometto che vi
verrà dato il posto che iddio ha pensato e preparato per voi
da sempre, ancor prima della vostra creazione.
Figli, non invidiate coloro che vivono di piaceri e
godimenti del mondo: tutto è fallace e passeggero! Se non
verseranno lacrime sincere, pentendosi, la loro sofferenza
sarà perenne. Invece quelli che, pur avendo patito in una
manciata d'anni, condita dalle gioie del mio Amore,
riceveranno il gaudio di un sorriso eterno che non verrà mai
tolto. Ti benedico".
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8 marzo 2012
"Viene la Madre Santa con il suo piccolo esercito di figli
rimastole fedele"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi presenta la
parabola dell' epulone, che molti, pur nella Chiesa, credono
che sia una leggenda, un specie di storia per un paragone,
mentre Io dico che essa rappresenta una storia vera,
concreta, effettiva. Il ricco epulone dissacra e sperpera i
beni che Iddio gli ha fatto, per appagare solo sé stesso; il
suo cuore è duro quanto il suo stomaco è pieno. Vive di
avarizia e di egoismo. Il povero Lazzaro vive un'esistenza
d'indigenza, di pane e di rifiuto, sicché egli è un martire
di purificazione, per cui la sua vita si fa piaga per
riscattare il male altrui e quindi carità nel dono di sé;
intorno a sé il deserto e le sue povere ossa, e solo le
braccia del Padre Eterno che verranno a raggiungerlo per
condurlo in Cielo.
Figli, siete chiamati alla vita per fare una scelta: o il
bene o il male! Chi vivrà di bene nel bene avrà vita. E il
bene scelto viene testimoniato nella carità vissuta. Molti
però non vivono una via di una scelta unica e coerente;
spesso c'è chi, pur facendo molto male, compie un poco di
bene; Io dico che se le sue opere malvagie sovrastano, e se
non ci sarà la sofferenza del pentimento, le poche opere
buone verranno qui sulla terra già premiate, ma essi
periranno negli inferi. Chi compie molto bene ma si macchia
anche di opere cattive: se la sua carità sovrasta ed è
superiore ad esse, Iddio dona la purificazione nella
sofferenza di questa vita o in Purgatorio, ma saranno i
salvati per il Cielo.
Io vi dico, figli: vivete coerentemente e perennemente fissi
verso il bene, operate nell'evolversi di un percorso
dell'esistenza che vi pone ad attuare con cuore sincero solo
la carità, nella vostra buona volontà che non vuole aderire
a nessuna opera cattiva. Gli errori che possono
eventualmente esserci per fragilità umana, alla quale
soccorro nella Misericordia della Confessione in modo che il
vostro cammino sia spedito e vada diritto alla luce del
Cielo ove, se siete stati questi servitori della carità,
sarete serviti dalla Carità stessa che è Dio.
Oggi che ricordate la donna, Io vi dico: guardate alla Donna
per eccellenza, alla"Madonna"! Figliole, tornate a Lei: a
pregarla, ad imitarla, a porvi sotto la sua protezione. Sia
Ella il vostro Modello e il vostro Rifugio. La Madre
allontana da voi il nemico e si prenderà cura delle vostre
croci. In un tempo in cui tanta è la violenza contro la
donna, Io dico: accorrete a Lei che può moltissimo per voi!
Sappiate che il demonio vi odia, figlie, e dato che in voi
vede riflesso l'alito della creazione di Dio, vuole uccidere
le donne perché uccidendole uccide la vita. In voi vede
riflessa l'Immagine di Maria, in "tutte", della sua Nemica:
Colei che ha il potere di schiacciare il suo capo, e cerca,
non potendo distruggere la Madre Santissima, di accanirsi e
distruggerla, dissacrando le donne. Tornate a pregare il
Rosario che è più di tutti i baluardi di forze armate: Maria
scaccia il demonio e vi difende.
Viene la Madre Santa con il suo piccolo esercito di figli
rimastole fedele, consacrati al suo Cuore per portare di
nuovo il mondo a Dio e alla pace. Sarà il trionfo del suo
Cuore, un'umanità, una Chiesa, un sacerdozio che vivrà dei
sentimenti materni del suo Cuore, che sono quelli più
simili, più conformi che aiutano a vivere l'amore di Dio. Ti
benedico".
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10 marzo 2012
"Quanti uomini di chiesa, alti prelati, si lasciano
comprare
e corrompere per avere potere!"
"Mia piccola Maria, ciò che ti ho detto si compie. Lo so, i
giorni sembrano lunghi ma dinanzi a Dio sono solo pochi
istanti.
Stasera la Parola vi invita ad allontanarvi dall'idolatria.
Io sono l'unico vero Dio, un Dio geloso dell'amore delle sue
creature. Quando vengo posticipato nel cuore di un uomo è
perché un bene più prezioso per lui vi è entrato; e lo amo,
e quando non è il mio amore primario entra l'idolatria che
può essere: il successo, i soldi, il potere, il
divertimento, o altro; ma può anche essere l'amore per una
creatura, per degli affetti, o il possesso delle cose quando
esse assumono un valore superiore e di conseguenza non
seguite più i divini Comandi, non seguite il mio
Insegnamento…: è entrata l'idolatria!
Anche nella Chiesa, che dovrebbe essere la fonte nella quale
abbeverarvi dell'adorazione di Dio, è penetrata l'idolatria
cosicché spesso diviene spelonca di ladri e di commercio: mi
si baratta per i 30 denari di Giuda che vengono a corrompere
perché mi si tradisca. Io entro nel tempio e lo vedo colmo
di merci, cose e bestiame; si fa commercio e scambio di
valuta, si defrauda il prossimo con il denaro ed Io, preso
da dolore e di santo zelo per la Casa del Padre mio, caccio
tutti fuori con una piccola verga con la quale Io allontano
e frusto il diavolo che provoca ciò.
Ancora oggi nella Chiesa si fa pure luogo di idolatria. Il
tempio di Dio che dovrebbe essere solo luogo di preghiera
diviene spesso un teatro, un mercato o una piazza; e ove
l'onore, il rispetto, l'adorazione, il senso del sacro con
il quale porsi in atteggiamento verso l'incontro con il
Padre Celeste? Quando si va ad un incontro con re e
presidenti, gli uomini si pongono a celebrarli con inchini e
onori, mentre dinanzi a Me spesso passano indifferenti e
senza riconoscere che Io ci sono. Vengono fatti saluti e
applausi, vestiti spesso in modo indecoroso e senza pudore;
si fanno concerti e cori, rappresentazioni di ogni genere e
mi voltano persino le spalle… Per chi li fanno? Ma per chi è
la Chiesa…!? Chi sono venuti a celebrare: Dio o gli
uomini?...
Penetrano nella Chiesa in modo molto subdolo simboli che
sono pagani ritenuti innocui ma che offendono il mio zelo e
il mio amore. Vedo banchetti di vendita pur nell'interno
della chiesa ove si vendono oggetti, pur religiosi, in
alcune celebrazioni, ma che portano a scambio di denaro o
altro, e disperdono il senso della sacralità del luogo.
La parola dell'uomo con il suo chiacchierio ricopre le
chiese come pure un parlare di Dio insipiente. Come mai
tanti applausi? Io richiedo silenzio, preghiera,
compostezza, colloquio e intimità con il vostro Signore,
invece voi vi disperdete con il vuoto! Non è questa
idolatria? Io richiederò fortemente conto ai sacerdoti che
sono compiacenti e non educano i fedeli per il timore di
perdere il compiacimento del popolo per sé stessi, e che è a
Dio.
C'è un commercio ancora maggiore e profondo nella Chiesa:
quanti uomini di chiesa, alti prelati, si lasciano comprare
e corrompere per avere potere, beni, vantaggi; prendono
denaro e cose, barattando con i miei nemici, che possono
portare, in questo modo, il loro spirito massonico, ispirato
dal diavolo che, corrompendo, invade per estromettere la
vera adorazione all'Altissimo, e portare l'adorazione
all'uomo.
Io richiamo ad una Chiesa povera, che non è indigenza, ma
ricca nello Spirito, dato che, se povera, il demonio non può
corromperla, e nella povertà e nella ricchezza di spirito si
fa testimone autentica dell'amore di Dio, poiché, figli a Me
consacrati, che avete alti posti e vivete in sontuosi
palazzi, in appartamenti lussuosi, mangiando su tavole
opulente, in una vita composta di comodità e di agi …non è
questa idolatria?...
Tornate poveri e adoranti al vero Dio, dato che
soddisfacendovi nelle ricchezze voi adorate voi stessi.
Passano i pochi anni e i posti di rilievo, ritrovandovi poi
nello sterco di satana. Ti benedico".
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12 marzo 2012
"Il profeta autentico si riconosce proprio
dalla persecuzione e l’incomprensione che spesso deve
subire"
"Mia piccola Maria, la tua parola sia linda! non lasciarti
trasportare dalle amicizie, ma diffondi la mia parola.
Il Vangelo vi dice: "Nessun profeta è compreso da quelli
della sua casa!". Io porto la mia Persona e la Parola di
verità per spronare alla conversione a quelli del mio paese;
ma non solo non vengo accolto, ma cacciato, e vogliono
persino buttarmi nel precipizio. Nessun profeta è compreso e
accolto da quelli di casa, dato che si pensa al profeta come
qualcuno di eccezionale, di straordinario: "non può nascere
tra quelli di cui conosciamo le origini, i genitori o le
miserie personali". Si pensa sempre che sia profeta una
persona lontana che, non conoscendola, può avere in sé
qualcosa di misterioso.
Iddio invece non ragiona secondo le anguste visioni umane.
Dio guarda al cuore e al bene che può derivare dalle
creature e ciò che può portare agli altri figli, e fa
nascere profeti anche a casa vostra, nei luoghi più umili e
nascosti. La Verità verrà sempre perseguitata e il bene
contrastato, e il profeta autentico si riconosce proprio
dalla persecuzione e l'incomprensione che spesso deve
subire. Ma come fare discernimento per capire se il profeta
è vero? Pregate, pregate lo Spirito Santo che vi illumini!
Notate se la persona cerca vantaggi per sé, o diversamente
se vive questo dono vive solo per l'amore di Dio, se ciò che
dice è innestato al mio Insegnamento, e nessun punto: e né
una virgola deve essere discosto dal mio Vangelo. Se però è
veritiero, se è con Me Cristo Signore, se conduce a Me,
accoglietelo! Se cerca di avere profitti è contrario al mio
Spirito, non accoglietelo!
Come deve operare il profeta? Deve attraversare la terra,
spargendo la Parola e il bene quasi volando: il suo seme si
sparga ovunque, senza guardare quale e quanto sarà il
raccolto; non attenda gratificazioni o compensazioni,
volando sulle miserie umane che vede: conosce, compatisce e
prega, anche sulle ingiustizie subite e quelle altrui, senza
lasciarsi né avvinghiarsi e prendere dalle loro spine e né
nell' abbattersi dalla loro amarezza, facendo la sua parte
di bene, fisso lo sguardo a Me, solo fisso a Me, con un
cuore di bimbo che ama. In questo stato dell'anima ciò che
appartiene alla terra del mondo non potrà attecchire per
condurlo a sé o sfiduciarlo, ma potrà continuare a seminare
ovunque il Cielo. Sarà poi Iddio a sapere ove diffondere e
far crescere tanto seme; e non saprete se qui o altrove, ma
Io vi dico che nasceranno persino sulle pietre, dei roseti.
In Cielo il Padre Onnipotente vi farà osservare e
contemplare il campo che ne è germogliato e che ha portato
frutto dal vostro lavoro; e il Padre Santo dirà: "Sei stato
il mio Profeta! Questo che ora vedi è la vita che è potuta
nascere anche per il tuo concorso e per la tua opera". Ti
benedico".
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13 marzo 2012
"Vi chiedo di superare la giustizia e di perdonare
nella mia
divina Misericordia poiché il perdono è cristiano"
"Mia piccola Maria, tuo figlio avrà la sua trasformazione.
Ora egli vive il suo tempo di crisi, ma non temere: è sotto
la mia custodia. Non accadrà niente di grave e irreparabile.
Rimani nella pace.
Stasera il Vangelo vi richiama al perdono: "Quante volte
dovrò perdonare a mio fratello che pecca contro di Me?", Io
rispondo: "Settanta volte sette!", e cioè all'infinito. Vi
chiamo a perdonare sempre. Vedo invece odi, rancori,
vendette, risentimenti che portano prima di tutto lo
sconvolgimento nei vostri cuori sicché finite per
tormentarvi ed ammalarvi. Solo nel perdono torna a voi la
pace. Il più delle volte non perdonate perché pensate che il
malvagio che ha peccato contro di voi, non meritando,
sarebbe un'ingiustizia perdonare alla sua colpa. Ma Io non
vi chiedo di guardare alla giustizia, di misurare secondo un
metro umano, vi chiedo di superare la giustizia e di
perdonare nella mia divina Misericordia poiché il perdono è
cristiano. Solo nel perdono riprende la vita e si sana la
situazione. Quant'anche non poteste accostarvi al malvagio
per prudenza e tutela a voi stessi, perdonate nel cuore, pur
da lontano, e scenderà pace e guarigione nel vostro intimo.
Aggrappatevi a Me! Io vi dono il perdono e la capacità di
perdonare, ma non pretendete di essere giustificati dalle
vostre colpe se anche voi non avrete giustificate le colpe
altrui. Sapeste quante anime purganti attendono il perdono
da coloro a cui sono debitori e, se dato, volerebbero in
Cielo subito! Se sapeste quanti moribondi penano un'agonia
lunga e dolorosa perchè difficilmente si distaccano dal
corpo e dal mondo per perdoni mai avuti! Perdonate, figli! E
lasciate alla Giustizia divina poiché giunge sempre la pena
e il riscatto al male fatto, dato che se non giunge il
pentimento vero e una carità che ripara, quanto più sarà
dura la Giustizia di Dio per i malvagi, di quella umana! Chi
avrà perdonato e avrà avuto misericordia s'incontrerà con il
Perdono e con la Misericordia. Chi avrà lottato, avrà
ricercato con dolore e impegno di dare il perdono troverà la
comprensione e l'aiuto. Chi sarà stato duro, senza
compassione, avrà dato solo condanna: troverà la durezza e
la stessa condanna. Chiedete a Me! Io sono il Perdono. Ti
benedico".
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15 marzo 2012
"Dovete essere figli obbedienti alla Chiesa, fedeli al suo
Magistero:
al Magistero del Santo Padre, così mi
testimoniate"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo San Pietro fa la sua
attestazione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio,
l'Altissimo!". Anche da voi attendo la vostra attestazione
di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!", perché se
così fosse, se voi credereste che Io sono vitale, creativo,
eterno: che in Me ogni potenza vive, voi seguireste i divini
Comandi, il mio Insegnamento; allora ci sarebbe una
rivoluzione nell'amore: cambierebbero i costumi, i modi di
comportarsi nel bene, e questo mondo diverrebbe un Paradiso
terrestre.
Vi ho dato una Chiesa che mi testimonia, che è lì a
ricordare che: Io sono Dio, e c'è il mio Regno, e cosa
dovete fare per giungervi. Figli miei, non potete farvi una
fede lontana e personale; dovete essere figli obbedienti
alla Chiesa, fedeli al suo Magistero: al Magistero del Santo
Padre, così mi testimoniate. Ho dato potere alla Chiesa per
poter sciogliere e legare per venire incontro a casi
particolari nella Misericordia verso l'uomo, ma mai che sia
discostante dalla verità del mio Insegnamento quantunque
cambino gli eventi nei secoli.
Siete chiamati a divenire voi stessi una piccola Chiesa che
è a Me unita e consacrata, se attesta la fede e vive che Io
sono il Cristo, il suo Signore. Ma lo potete se si rimane
fedeli alla grande Chiesa. Lo so: in Essa è entrato
l'abominio… Lo vedo e l'attesto, ma vedo pure piccoli
condottieri, i miei Araldi, che donano per Me ancora la
vita. Siate in Essa il grano buono che biondeggia pur tra la
zizzania per cercare di trasformarla in bene. Venite e
sottoponetevi alla Chiesa, amandola per renderla migliore e
santificarla. Ti benedico".
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16 marzo 2012
"Figli miei, se non si vive il I° Comandamento
entreranno i
vari idoli che il mondo propone"
"Mia piccola Maria, Io vengo su tutti loro e anche sul Santo
Padre, e ciò che dovrà vivere sarà per la mia gloria e per
la salvezza delle anime.
Stasera il Vangelo grandemente vi esorta: "Qual è il
Comandamento più grande?... Amerai il Signore Dio con tutto
il tuo cuore, la mente e le tue forze". Questo è il maggiore
di tutti, il fondamentale, poiché se non vissuto l'amore
primario di Dio, non verranno obbediti, non ci sarà fedeltà
agli altri. Chi può dire, esaminandosi con onestà, che lo
vive e che Io regno, primario, nel suo cuore?... Quanti sono
coloro che vanno a confessarsi di essere inadempienti o di
amare poco? Sono pochissimi, per lo più tale accusa viene
considerata eccessiva , se non un'eresia, mentre invece Io
dico: se ve ne confessate ne prendete consapevolezza e
desiderate che ne siate maggiorati; in questo Sacramento Io
vi dono Energia a tale effluvio d'amore.
Al I° Comandamento Io unisco e fondo i due prossimi che sono
inerenti alla divinità: di non nominare il Nome di Dio
invano e di santificare le feste. Se si amasse Iddio, la
lode e la benedizione sarebbero un canto che sale dalla
terra al Cielo, mentre invece non c'è istante che il Nome di
Dio venga bestemmiato: milioni di imprecazioni s'innalzano
contro il Signore ogni momento dalla terra al Cielo, ma che
vi ridiscendono a condanna dell'umanità.
E ove sono le chiese gremite nel giorno del Signore? Vedo
centri commerciali che pullulano di gente e così i luoghi di
divertimento, e non perché Io non voglia che in questo
giorno non si vivano ore di riposo e di serenità nella
famiglia, ma prima vi chiedo la preghiera e la Santa Messa,
e per chi può, per chi ha malati che abbisognano di
assistenza, che vadano a consolare la loro solitudine e la
loro sofferenza.
Figli miei, se non si vive il I° Comandamento entreranno i
vari idoli che il mondo propone. Voi desiderate l'amore, lo
anelate, volete essere amati, ma lo cercate nelle creature;
e l'amore umano, figli, inizia nell'entusiasmo ma poi
decade, si esaurisce, crolla perché ha bisogno per vivere,
di essere alimentato dal mio; e come le batterie si
scaricano e debbono essere ricaricate di energia, così i
vostri affetti senza l'energia del mio Amor divino si
spengono. Io sono la Sorgente dell'Amore: da Me dovete
abbeverarvene per riceverne. Da chi prendono le acque, da
chi si alimentano i fiumi, i mari… se non dalla sorgente? Se
la sorgente non scorre più tutto si secca. Alimentatevi di
Me e chiedete: "Signore, aumenta il mio amore per Te!".
Pregate, adorate, siate uniti all'Eucaristia: da Essa voi
venite corroborati e sarete pronti per partire e amare i
fratelli. Ti benedico".
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18 marzo 2012
"I serpi si sono fatti sì audaci che sono giunti sino
all'altare:
si arrampicano anche sulle vesti dei sacerdoti,
s'inoltrano nei confessionali"
"Mia piccola Maria, sono con te in questa battaglia con i
tuoi figli; tu continua a pregare e a parlar loro anche se
non dovessero ascoltarti: tu fai la tua parte.
Stasera il Vangelo vi presenta Me, il "Salvatore", Colui che
vi salva, che è morto Crocifisso per voi, ma che rimane e
dona Sé stesso non solo allora ma nel Sacrificio Eucaristico
e fino alla fine dei tempi. Io vengo a salvare l'uomo dal
male, ma se desidera esser salvato, e nella misura in cui
l'umanità acconsente. Sono Colui che risana dai morsi dei
serpenti, che sono i diavoli che infettano con il loro
veleno: solo in Me potete sconfiggerli.
Nell'Esodo del popolo ebraico Iddio offre un Segno: un palo
nel quale alla cima, è avvolto un serpe perché guardandolo
fisso, gli uomini morsi dai serpenti del deserto venissero
sanati. Questo segno prefigurava la mia Croce di salvezza.
Se con amore e fede vi fermate a contemplarla vi dona luce
sul vostro cammino, vi indica la via da seguire nel bene e
se, morsi dai serpi, essa si fa cura che risana e vi estirpa
dal loro veleno malefico donandovi guarigione piena. Dovete
però guardare Me, fissi a Me! Ma dove guardano gli uomini…?
Si voltano alle tenebre, s'immergono in esse ove brulica di
serpi, di diavoli, che operano nelle opere oscure che danno
la morte.
Se vedeste con i miei occhi!… Il mondo brulica di serpi che
vanno in cerca per mordere le creature ed infettarle; basta
una lieve crepa, una fessura, per entrare. Si sono fatti sì
audaci che sono giunti sino all'altare: si arrampicano anche
sulle vesti dei sacerdoti, s'inoltrano nei confessionali ma,
se lo possono, è perché l'uomo apre, dà il suo consenso. Se
la creatura rimane fusa al mio Sguardo segue la via del
bene, ha la forza e la luce per allontanare e dare il suo
rifiuto al demonio e, senza consensi, il diavolo è un povero
verme che striscia, che perde il suo potere e si ritira: và
a rifugiarsi nei più nascosti anfratti.
Venite a Me, figli miei, e portatemi più creature che
potete: quelle che pur mi sono lontane, avvelenate dai morsi
dei serpi, agonizzanti per il loro veleno, ed Io, tramite
voi, le guardo e la mia Luce acceca i diavoli e pone la sua
cura perché siano guarite le loro ferite e tornino ad avere,
nel mio sguardo, la luce che vi conduce alla via del bene.
Ti benedico".
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19 marzo 2012
"Giuseppe offre la sua verginità, ispirato dallo Spirito
Santo,
ancor bambino, come la Madonna"
"Mia piccola Maria, tu hai San Giuseppe per Protettore:
sempre ti ha protetto e difesa. Nascere nel primo mercoledì
del mese di marzo è già un'assicurazione di questa sua
protezione.
Oggi voi celebrate San Giuseppe, il mio Padre Giuseppe;
pensate quale sia la beltà di quest'anima perché il Padre
Eterno lo abbia scelto perché ne faccia le veci sulla terra:
Uomo giusto che è un compendio di virtù nelle quali ha
eccelso nella compassione, nella carità, nella laboriosità,
nell'obbedienza, nell'umiltà, … Egli mai si discosta
dall'umiltà che non si attenua alla notizia della sua
missione quando gli viene svelato l'arcano Mistero divino:
che sarà Padre del Verbo in terra. Giuseppe ha il suo
momentaneo sbandamento di confusione nel quale molto sarà il
dolore alla notizia dell'attesa di Maria, sua promessa
Sposa, ma non perché, come tutti pensano, che ne sia ferito
il suo orgoglio maschile e tradito nella sua persona di
promesso sposo, ma incredulo e straziato poiché non riesce a
capacitarsi dinanzi all'innocenza, al chiarore trasparente
della purezza di Maria che gli è palese, certa, vera. Come
quantunque è possibile…!? Solo quando gli Angeli gli vengono
in soccorso e lo illuminano del divino Progetto, Egli corre
gioioso e timoroso dinanzi alla Madonna: le si pone in
ginocchio per adorare il divino Bimbo nel suo Grembo e
chiedere perdono a Lei; promette a Dio di dare la sua vita
per essere Protettore e Rifugio per noi fino al suo ultimo
giorno.
Mai padre fu così amoroso e sollecito, tenero come Lui, che,
anticipando i tempi, ha scelto nei miei confronti, Infante,
le mansioni che allora erano retaggio solo materno. E,
quando poi più grandicello, mi si appressa ad insegnare il
suo mestiere, con quale amore e timore!... Prima si pone in
ginocchio nel chiedermi perdono se osa tanto, però dopo, con
tono fermo e autorevole, paziente e amoroso, m'insegna nel
trattare il suo lavoro.
Giuseppe ci cammina avanti per proteggerci, ma nel suo stato
d'animo Egli rimane e si sente sempre un passo indietro a Me
e alla Madonna, cosciente della grandezza e dell'eccellenza
di tali Persone: si sente diviso tra l'essere Lui figlio
umano, creatura di Dio, ed esser posto come Padre del Figlio
divino, e chiede, prega incessantemente l'Altissimo, per far
sì che gli dia modo, sapienza, capacità di vivere tale
Paternità di cui si è sempre sentito in difetto, mai
all'altezza, sempre mancante.
Quante volte in segreto ci guardava con lacrime di
commozione di poter stare accanto a tale Madre e a tale
Figlio, e con gratitudine elevava preghiere di lode al Padre
Celeste. San Giuseppe è stato anche Sposo amorevole, accorto
e pronto al servizio; mai uomo ha amato una Sposa come
Giuseppe, e Maria ha amato in Lui uno Sposo, vera unione
sponsale, non come tanti credono un matrimonio di procura:
si sono amati profondamente nel cuore, esenti dalla
carnalità, dato che essi vivevano il primato dell'adorazione
a Dio e si erano offerti Primizia di totalità a Lui. Vivendo
un grado di eccellenza nella santità, essi erano in uno
stato di Grazia che supera quelli che sono i fomenti della
carne, condividendo però l'affettività e la tenerezza di
tutti gli sposi, ed anche il bagaglio di fatica e le
preoccupazioni comuni della quotidianità di ogni famiglia.
Giuseppe offre la sua verginità, ispirato dallo Spirito
Santo, ancor bambino, come la Madonna, sicché le loro vite
s'intrecciano per divino Disegno, che l'Eterno ha già
preparato per loro, al quale hanno completamente aderito e
portato a compimento. Giuseppe darà tutto Sé stesso,
l'intero operato, ma pure la sofferenza: quella di
comprendere, nella sua malattia, che sarà il primo a
lasciare la Sposa e il Figlio, Egli che aveva promesso di
essere sempre presente a difesa e protezione delle nostre
Vite, ed offre la sua dolorosa malattia perché mi sia di
aiuto e sostegno per l'Opera di Redenzione.
Ho guadato, ancor bambino, con occhi di ammirazione grande,
questo Padre, ammirato della santità eccezionale di questo
Uomo così innamorato di Dio e delle sue creature. Molte
volte mi inebriavo di respirare il profumo della sua anima
di un incenso misto alle violette. Giuseppe è stato mio
Padre e lo è ancora in Cielo: non toglie nulla al Padre
Santissimo, che sorridente di Lui, gode perché ne porta e ne
vede rispecchiata la sua bellezza.
Padre è Provvidenza, è Protezione, è sostegno: Giuseppe lo è
stato! Quante volte ha rischiato la sua vita per Me nel
deserto! Quante volte, dinanzi a soprusi, ingiustizie e
umiliazioni per lavori non pagati e cacciato, è stato tempo
d'indigenza, ed Egli s'è tolto il pane dalla sua bocca per
nutrirmi e non privarmi. Giuseppe, Uomo di silenzio, cuore
leale e generoso che dona.
Andate da Giuseppe! Consacratevi a Lui, consacrate i vostri
figli, le famiglie, la vostra vita spirituale, i vostri
moribondi e ciò che volete; Egli se ne prenderà sicuramente
cura, ed ha un grande potere presso di Me! Ti benedico".
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20 marzo 2012
"Venite a lavarvi, dice la Madonna a Lourdes, nelle acque,
le acque della sua Immacolata Concezione!"
"Mia piccola Maria, dove vanno queste acque? Da dove
provengono?... La prima lettura di Ezechiele questa sera vi
presenta la acque del fiume che danno vita; tanto è
abbondante la pesca, e le sue sponde sono ricche di
frutteti, sicché chi vi vive avrà sostentamento e vita.
Il Vangelo vi indica le acque della piscina di Betsaida ove
erano tanti malati: ciechi, storpi, paralitici, … sono là
nell'attesa di gettarvisi per essere sanati poiché, da
innumerevoli tempi, molti di essi ne sono stati guariti.
Cosa sono queste acque? L'acqua è la vita, ma l'acqua è
anche la morte che fa morire l'uomo vecchio nella sua natura
decaduta, per rinascere, lavandosi in essa, ad una vita
superiore.
Il bambino è immerso nelle acque del grembo materno per
venire alla luce, ugualmente per rinascere in Dio dovete
immergervi nelle sue acque per riformarvi alla sua
figliolanza divina. Esse simboleggiano le acque sante del
Battesimo, create e benedette dal Padre Creatore,
attraversate dal mio Sangue redentivi e dall'Energia
santificante dello Spirito Santo: immersi in esse vi fate
creature nuove. Queste acque della Grazia in cui siete stati
immersi devono essere scorrevoli, fluide, continue, e lo
possono purché rimaniate nella vita divina, non sporcata dal
fango del peccato: perdurate nello stato di Grazia nella
quale il dolce Ospite può vivere e che permette di
santificare le vostre opere. Venite a lavare, figli, le
sozzure depeccati nella Santa Confessione che vi
ridona, nel Sangue del mio perdono, la Grazia perduta,
perché il Battesimo viva. Venite a lavarvi, dice la Madonna
a Lourdes, nelle acque, le acque della sua Immacolata
Concezione, che vi aiutano a riformarvi a mia Immagine, a
lavarvi nei Sacramenti, a lavarvi nelle lacrime del vostro
pentimento in modo che all'Opera di Dio sia unita una
propria sofferenza autentica che è purificazione e
conversione.
Unite alle acque divine la vostra partecipazione che si fa
lavacro che lava e vi fa rinascere. Venite a Me, figli! Io
sono un Oceano di acque infinite che scorrono perenni e non
hanno mai fine! Venite ad abbeverarvi ad esse: lontano da Me
l'arsura della sete grida nelle anime che vanno poi ad
abbeverarsi nei pantani, nelle fogne, nelle pozzanghere del
mondo; sembra che ne siano leggermente dissetate ma poi
l'arsura si fa più forte e quest'acqua malsana le avvelena.
Venite a Me! Sono l'Acqua viva di un oceano di purezza nel
quale voi non avrete più di queste seti. Vi formerò a
piccole fonti, chiari ruscelli, fontane limpide che con Me
lavano e dissetano il mondo. Ti benedico".
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22 marzo 2012
"Sarà da questo "piccolo resto" la rigenerazione di un
popolo benedetto"
"Mia piccola Maria, nelle vicende che la vita ti presenterà
ci sarà la tua crescita. Questa generazione si è pervertita!
Mosé scende dal monte poiché il popolo si è pervertito, come
gli intima il Padre Onnipotente: essi hanno costruito un
vitello d'oro per dio e lo adorano. E cosa fa Mosè…?
Supplica il Signore di distruggere i fratelli colpevoli…?
Egli prega e intercede con veemenza dinanzi all'ira santa
dell'Onnipotente: chiede venia e giustifica. E può il
Signore Dio, dinanzi alla generosità e alla Misericordia di
un uomo, pur santo, lasciarsi vincere? Per questo dona
perdono e proroga.
La generazione di questo tempo si è pervertita! Il vitello
d'oro che si è costruito con le sue mani mediante il peccato
commesso è a dismisura: il vitello d'oro oggi supera
migliaia di volte quello costruito dal popolo nel deserto e
giunge a toccare i Cieli, tanto la Legge divina è stata
trasgredita, oltraggiata, vilipesa e non c'è comando divino
che non sia stato offeso in modo abnorme; e cosa fanno gli
uomini? …Danzano, ballano e inneggiano intorno al vitello
d'oro, adorandolo, chiedendogli favori e vantaggi, e nel
peccato che commettono cercano gloria l'uno nell'altro; e in
questo la bestia della statua, che è satana, si eleva in
grandezza e potere.
Dove sono i piccoli Mosé di oggi? Quanti sono? Pochi, ma ci
sono! Sono pochi dinanzi ad un'umanità che trabocca peccato,
e li vedo: anime claustrali che pregano e si offrono nelle
loro celle, anime religiose e sacerdotali che operano in mio
Nome, malati che offrono la loro sofferenza, anime pie,
buone, che intercedono nel piccolo delle loro mura per
chiedere salvezza per questo mondo iniquo. É il "piccolo
resto", un piccolo esercito fedele, che la Madre Santissima
cura e protegge in modo tanto premuroso, dato che sarà da
questo "piccolo resto" la rigenerazione di un popolo
benedetto. Venite ad arricchirne le fila, aumentate il suo
numero: ogni piccolo Mosè aiuta a far rinascere a salvezza
molti di questa generazione perversa. Nella misura in cui si
torna ad onorare la Legge divina, il vitello d'oro si
disgrega e sminuisce; e ritorna la Gloria di Dio. Ti
benedico".
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24 marzo 2012
"Dovete morire a questo mondo di peccato per rivivere alla
mia vita"
"Mia piccola Maria, ecco Io sono l'Alleanza, la Nuova
Alleanza, firmata con il mio Sangue ed il mio Cuore,
un'Alleanza nell'Amore. Io sono il Pegno per essa, sono
Colui che è offerto, che si pone dinanzi agli uomini per
saldarne il prezzo del peccato e riaprire la porta per il
Cielo. Io sono l'Alleanza con il Padre. Ora a voi è
richiesta la vostra con Me.
Gli uomini hanno sempre cercato di far divenire la fede una
sequela di precetti, di riti esteriori attraverso i quali si
acquieta la loro coscienza, pensando in questo modo, di aver
agito e ripagato della propria condotta errata e di stare a
posto dinanzi a Dio. Chiamo, nella mia Alleanza, ad essere
vita fedele, veritiera, nel cambiamento del proprio
comportamento in una conversione sincera che tocchi la
profondità dell'essere.
Ho pagato Io nella mia Alleanza con la Croce che dalla terra
s'innalza al Cielo. Ora voi, se volete, dovete unirvi ad
essa per viverla, per stipulare la vostra alleanza. Ognuno è
un pezzetto, un tassello di questo mio legno bagnato di
Sangue e lacrime, fuso nel mio Cuore. Se volete, fondetevi
al mio legno, portando il vostro cuore e il sangue del
vostro sacrificio che, unito nel mio, da croce di condanna e
di dolore, si fa radiosa, circonfusa di luce, nobilitata sì
da gemme preziose da divenire risorta e divina.
Come lo potete? Figli miei, il Vangelo ve lo dice: dovete
morire a questo mondo di peccato per rivivere alla mia vita,
simili al seme che muore nella terra per rinascere a pianta
che germoglia alla vita. Se per una manciata di anni
rinnegate questa mia e vostra Croce non ci sarà Alleanza,
quell'Alleanza a cui Dio è fedele in eterno, e che vi
innalza nella Croce mia dalla terra all'eternità. Ti
benedico".
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26 marzo 2012
(*)
"Venite al Cuore della Madre che, concependo e
incarnando Gesù Cristo,
aiuterà ad incarnare in voi la
Parola divina"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi presenta il mio
Concepimento nel tempo dell'Annunciazione a mia Madre. Io
discendo con la mia Anima composta e fusa allo Spirito
Santo, compenetrato e unito alla persona dello Spirito, ed
entro nel Grembo materno e qui lo Spirito fonde agli
Elementi naturali di Maria la mia Anima, sicché le cellule
si scindono e iniziano a comporsi per incarnare e formare il
mio Corpo spiritualizzato e divino.
La Madre Santa, offrendo il suo Grembo a Me, il Signore,
diviene Grembo dell'umanità, e divenendo Concepimento del
Verbo di Dio si fa concepimento dell'umanità. La Madonna ha
il compito di accogliere in Sé ogni creatura, sia che sia
solo una cellula agli albori, sia un feto informe o
malformato: Lei lo unisce ai suoi elementi naturali creati
dal Padre, al mio Sangue che lo ha attraversato e allo
Spirito Santo del quale è Ella infusa e irradiata:
continuamente Lo invoca e Lo irrora così che la vostra
natura umana s'incarni alla natura di Dio.
Come è possibile questo? La Madonna vi offre il suo Cuore:
rifugiatevi nel suo Cuore Immacolato! Consacratevi,
offritevi a Lei, e Maria vi formerà, se ne prenderà cura per
far sì che avvenga questa trasformazione, che vi incarna in
Dio.
Il Padre Celeste ha scelto un mezzo tanto semplice perché
avvenisse l'Incarnazione del Figlio suo; gli uomini cercano
cose straordinarie fuori del comune; Iddio sceglie una
semplice Fanciulla, per quanto nobile, purissima e
Immacolata, ma pur sempre una fanciulla.
Colui a cui nulla è impossibile, che non aveva bisogno di
nascere, di poter venire al mondo nei modi più impensati o
solo manifestandosi con potenza, cosa ha scelto? Iddio, per
venire a voi, vi presenta la Vergine Madre: accettatela,
consacratevi a Lei! Non ritenetevi superiori ai Progetti di
Dio. In tutti i tempi, ma particolarmente oggi in cui è così
difficile, in una terra pervasa e ammorbata dal male, il
Cuore della Madre vi aiuterà. Come potete essere fedeli alla
Legge divina, veritieri al mio Insegnamento, e vivere con
coerenza e profondità ogni cammino nella Chiesa? Venite al
Cuore della Madre che, concependo e incarnando Gesù Cristo,
aiuterà ad incarnare in voi la Parola divina, ad incarnare
un Vangelo vissuto, ad incarnare e a fondervi all'Eucaristia
sì da farvi voi stessi Eucaristia. Ti benedico".
(*) Festa dell'Annunciazione (che era ieri, domenica V di
quaresima)
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27 marzo 2012
"Trattatemi da Persona!
Io non sono solo relegato in
Paradiso, non sono persona astratta, ma vivo"
"Mia piccola Maria, Io ho già perdonato i tuoi peccati.
Stasera nel Vangelo vi dico: "Voi appartenete alla terra, al
mondo, Io appartengo al Cielo". Sono venuto come uomo in un
corpo infuso e compenetrato di Spirito Santo, un Corpo
divinizzato, per portare e parlare delle Realtà celestiali,
ma che gli uomini fanno fatica a comprendere, tanto sono
relegati nelle anguste loro capacità umane. Per questo Io
vengo incontro e mi faccio conoscere. Mi chiedono chi sono.
Io sono Colui che vi porta la Salvezza e che, per mezzo di
essa, vi permette di accedere al Regno ove la conoscenza di
Dio sarà piena.
Ora voi, mediante Me, ricevete i primi rudimenti, le prime
conoscenze elementari, ma che sono già sufficienti e vi
danno i mezzi per la salvezza. Io sono la Porta che,
dischiusa, fa uscire la prima Luce che permette, se ve ne
volete illuminare, di rendervi spiriti santificati sicché
possiate entrare, la Porta si spalanca e riceverete la vera,
profonda e ricca conoscenza di Dio, che si fa totale, ma non
si esaurisce che in Paradiso: in Cielo si perpetua e si
maggiora continuamente.
La Bibbia non contiene l'intera conoscenza di Dio: è un
barlume di Sé. Il Vangelo non vi narra tutto ciò che ho
detto e fatto, ma è solo un piccolo sunto. La storia dei
Santi, i prodigi e i miracoli, la storia della Santa Chiesa,
non sono che tasselli che arricchiscono della Sapienza
dell'Eterno, gradini che vi permettono sempre più di salire
in Cielo ma che,, pur tutti insieme, non la contengono.
Io mi offro. Sono il vostro Signore e Maestro, il vostro
Redentore e Salvatore, sono il Verbo Incarnato: Seconda
Persona della Santissima Trinità che viene ed inizia a
rivelare chi è Dio, quindi sono Persona: trattatemi da
Persona! Io non sono solo relegato in paradiso, non sono
persona astratta, ma vivo: partecipo, amo, ascolto, sono con
voi. Trattatemi in intimità da persona a Persona, instaurate
un rapporto così come facevano gli Apostoli, quelli della
mia casa, le creature che mi si accostavano, i malati che
volevano guarire, i figli che volevano ascoltare, i bambini
che volevano essere presi in braccio e benedetti. Sono
Persona che, seppur vissuta nella fede, sono presente.
Quanti sono quelli che vengono a pregare, a parlare con Me
dinanzi al tabernacolo a farmi compagnia? Quanti sono quelli
che mi adorano nel Santissimo Sacramento ove do luce alle
menti e che irroro del mio Amore? Quanti mi vivono nella
Santa Messa come Persona che sta vivendo il Santo
Sacrificio, che partecipano pensando e amando che Io vi vivo
la mia Passione per farvi risorgere? Tanto più voi mi vi
fate accanto tanto più mi conoscete, e maggiormente vi si
illumina di Sapienza che si apre alla Persona del Padre e
dello Spirito Santo. Non statemi lontano, avvicinatevi!
- Anche questo dono del Cielo, che sono le "Gocce di luce",
sono per farmi presso di voi per farmi conoscere quale sia
il mio Spirito, quali i miei Sentimenti, cosa Io veramente
penso. É un mezzo che offro a questa figlia per darlo a voi,
per parlare ad ognuno perché, conoscendomi realmente come
Persona, voi mi seguiate nella verità e mi amiate. Ti
benedico".
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28 marzo 2012
"Nella piccolezza si riconosce la Verità e ci si inginocchia
ad Essa"
"Mia piccola Maria, non verrai al mio Giudizio senza esserti
prima lavata ed esente da ogni macchia.
Stasera nel Vangelo i figli della mia terra inveiscono
contro di Me, non accolgono la mia Parola e attestano la
loro autorità e superiorità dichiarandosi "figli di Abramo",
ma Io rispondo: "Se così fosse di certo mi riconoscereste e
mi accogliereste perché Abramo ha amato Dio e compiuto le
sue opere".
Le grandi religioni hanno per Padre Abramo, si considerano
loro progenie, eppure come allora cercano di uccidermi…? I
musulmani, che nei continui secoli della storia cercano di
distruggere la mia Chiesa, perseguitano e uccidono nel mondo
i miei cristiani dato che, uccidendo loro, vogliono uccidere
Me. I figli della mia terra, che mi hanno ucciso nel Corpo,
ancora mi rifiutano e non mi riconoscono per loro Dio, mi
uccidono, misconoscendomi. I cristiani che dovrebbero
amarmi, escludendomi dalla loro vita, dissacrando i
Comandamenti, rifiutandomi e annullando la mia Opera, mi
uccidono nel loro cuore.
Quando siete, figli, discendenza di Abramo? Quando amate
Iddio e compite le sue opere allora mi riconoscerete e mi
accoglierete poiché da Dio provengo e sono Dio. Abramo mi
avrebbe riconosciuto e amato. Ma quando questo può avvenire?
Solo quando si è piccoli e umili, dato che l'orgoglio, la
superbia della superiorità della propria appartenenza,
gruppo, popolo, ecc… acceca la mente, dà buio
all'intelletto, rende duro il cuore. Nella piccolezza si
riconosce la Verità e ci si inginocchia ad Essa: sarete
allora progenie di Abramo, discendenza di Profeti e Santi,
figliolanza di Gesù Cristo. Ti benedico". |
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