Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Settembre 2013

"I venti impetuosi della guerra, per la preghiera, si placheranno,
ma poi torneranno di nuovo ad innalzarsi a causa dell'uomo"

 

 

Ave Maria!

 

3 settembre 2013
"Il pensiero del mondo insegna e sprona al dominio,
all'asservimento, allo stare bene, alla ricerca di posti di eccellenza"

"Mia piccola Maria, tu senti nel tuo animo quando è tempo di confessarti, ed è bene che tu vada, dato che la Confessione non è solo lavacro delle proprie miserie, ma essa dà la forza per poter continuare il proprio cammino. Stasera gli Apostoli si pongono in competizione alla ricerca di chi fosse il più grande. É la medesima e continua domanda nei tempi, alla ricerca di una risposta degli altri, per avere e constatare la propria grandezza, la superiorità, la luminosità, che dia risalto alla propria persona per cui ne sia onorata. La filosofia, il pensiero del mondo insegna e sprona al dominio, all'asservimento, allo stare bene, alla ricerca di posti di eccellenza per poter usufruire di favori e di agiatezze, di piaceri, e quel potere così fallace e limitato che decade alla terra. Io capovolgo, contrappongo ad esso il mio Insegnamento divino nel quale vi chiedo di farvi piccoli, porvi al servizio, poiché solo i piccoli sanno donare un servizio autentico che non ricerca il contraccambio dell'incenso umano, ma diviene donazione del suo bene per l'altro, un servizio nell'amore.

Lo so, a volte è dura, costa umiliazioni, e non si riceve gratitudine o il ricambio nel bisogno. Può essere gravoso perché, da un servizio umile e disinteressato, l'uomo può farne profitto per sé stesso.

Voi state uniti alla Madonna, pregandola ogni giorno: vi darà la coerenza, la perseveranza, la fortezza per portare avanti un percorso che è opera di servizio il cui solo fine è il bene; diverrà così, nel suo vissuto, opera di Dio e, proprio perché vi è costato e avete faticato senza chiedere che acquisterete il Regno divino. Invece a chi, non contentandosi, ha continuato a dominare, ad asservire, a gozzovigliare, potrà poi esser dato il Regno dei Cieli? Voi in Me avrete sparso ciò che è buono, reso migliore questo mondo, e Iddio vi premierà: dei suoi piccoli servitori ne farà partecipi delle meraviglie del firmamento celeste; anzi saranno ognuno delle stelle che lo illuminano e ne danno bellezza poiché si sono fatti piccoli, e Iddio darà a loro la sua grandezza. Ti benedico".

 


6 settembre 2013
"Io sono la tua mamma. Ricordati: Io lo sono.
Non cercarla nei sacerdoti che spesso, pur buoni,
non ne posseggono la qualità, né la capacità"

"Mia piccola Maria, Io sono la tua mamma. Ricordati: Io lo sono. Non cercarla nei sacerdoti che spesso, pur buoni, non ne posseggono la qualità, né la capacità. Non comprendono tale maternità nel loro sacerdozio, pur difendendo l'integralità del mio Insegnamento; non sanno abbracciare a mani aperte il povero peccatore, quel peccatore che, anche se ha sbagliato, viene a cercare misericordia(*); ed è anche pieno, come te, di ferite, di dolore, di solitudine e cerca la carità che lo accolga e lo ascolti: la generosità che si fa prossimo. Si rimane arroccati sulle posizioni della legge senza scendere con essa a dare consolazione, esortazione, compassione, partecipazione e amore al penitente che, proprio da questa misericordia riparte con più fortezza nel suo cambiamento di vita: vengono fasciate le sue piaghe, curata la malattia che, pur sempre indirizzando alla verità, guarisce nell'amore (**).

Ricordati: ci sono Io!... Ora sei nel vortice del buio, nella solitudine che ti divide dall'altro e la tua anima ne è lacerata e non sei nel giusto bene, ma è un tempo transitorio. Quando l'amore, la carità fraterna, ti si accosta per donarsi un po', a te subito si riaccende la speranza e la fraternità, il desiderio di amare, e molto vorrai poi fare per gli altri. Ti benedico".

(*) Purtroppo la piccola Maria a volte ha difficoltà anche nel trovare un confessore, dato che il suo Padre Spirituale non sta più a Roma e lo sente solo per telefono e in qualche incontro saltuario.
(**) Sembra proprio di ascoltare le parole di Papa Francesco, il papa di misericordia.

 


7 settembre 2013
"I venti impetuosi della guerra, per la preghiera, si placheranno,
ma poi torneranno di nuovo ad innalzarsi a causa dell'uomo" (*)

"Mia piccola Maria, i venti impetuosi della guerra, per la preghiera, si placheranno, ma poi torneranno di nuovo ad innalzarsi a causa dell'uomo. Stasera nel vangelo Io vi sollecito, come dice bene il sacerdote, alla domanda che richiede la vostra risposta: "Volete essere miei discepoli?". E per esserlo vi elenco nel Vangelo i miei ordinamenti: "Guai a chi ama suo padre, sua madre, sposi, figli, ecc… più di Me! Egli non è degno di Me". Io richiedo un amore che superi gli affetti umani, un amore che va oltre ed è primario dato che chi si ferma ai suoi affetti, si legherà ai suoi compromessi e non vi farà elevare al mio amore, in un'unione profonda che porti a Me.

Vi chiedo di accogliere la vostra croce che è l'adempimento fedele al piano di vita che il Padre Santo, nella sua Volontà, vuole per voi: vi costerà sacrificio ed anche sofferenza, ma questa croce è la vostra santificazione. Richiedo di esaminarvi, di far luce in voi, di sapervi guardare e misurare i limiti, le miserie che possedete, per emendarvi e migliorare, per saper trarre il meglio del vostro essere che può essere offerto a Me, vostro Signore, così come nel vangelo vi viene portato ad esempio: prima di combattere il re misura le proporzioni delle sue forze, il numero del suo esercito perché possa portare a termine la vittoria. Il combattimento dell'anima ugualmente comporta di condurre a termine l'intera costruzione nello spirito e deve calcolare se il necessario dei suoi approviggionamenti, se le risorse acquisite nel suo cammino di conversione possa portare a fine tale edificazione nella sua santificazione. Dovete guardare a voi stessi per rendervi atti a sapervi porre al mio seguito.

Vi viene richiesto il distacco dai vostri beni, di non aver nulla da possedere. Come è possibile ciò? Potete avere cose, beni o altro, usandoli però con cuore distaccato, sapendo che sono doni di Dio che vanno utilizzati per portarne frutto per la sua gloria. Come poter avere questo cuore distaccato? Innamorandovi di Me, amando Me, venendo a Me: Io vi potrò nutrire di questo mio Amore che vi darà il giusto di esso da offrire ai vostri cari; e li amerete con il Cuore mio. Saprete di conseguenza vivere la vostra croce per mio amore. Riceverete da Me la luce che, nella sua verità, vi riveste e vi fa vedere ciò che siete in realtà, e come dovete essere per mio amore. Vivrete i beni come doni ricevuti dal Cielo da rioffrire al Padre vostro per mio amore. In questo modo, figli miei, sarete miei discepoli, saprete al mio seguito compiere le opere mie. Ti benedico".

(*) É il giorno di preghiera e di digiuno indetto da Papa Francesco per la pace nella Siria e nel mondo intero.

 


11 settembre 2013
"Quanti occhi ricolmi di lacrime che si protendono al Cielo e dicono:
Signore, dove sei?... Dove sei, Dio?..."

"Mia piccola Maria, il vangelo di stasera vi presenta le Beatitudini: beato chi soffre, chi è perseguitato a causa del mio Nome, della giustizia! Beati coloro che hanno fame e sete, ecc… Beati!... e come si può comprendere la beatitudine se sono sofferenze?... Com' è difficile per l'uomo accoglierle! Io vedo tanto dolore e ingiustizia sulla terra: quanti occhi ricolmi di lacrime che si protendono al Cielo e dicono: " Signore, dove sei?... Dove sei, Dio?...". Perché non vieni in nostro soccorso?... Perché non riscatti la nostra causa?...". Figli miei, Io ci sono, mi protendo a voi, ma la mia azione è nel piano dell'amore: tutti mi sono figli, e non vantaggio un figlio a discapito dell'altro. Esorto e guido il malvagio alla conversione, alla via del bene, e sostengo il buono a mantenersi e a migliorarsi nel giusto percorso: a divenire mio cooperatore nella salvezza. Io vi offro la mia mano e vi chiedo di stringerla a voi, a fare alleanza fra Me e i vostri fratelli.

Dalla mia mano congiunta ognuno stringa quella del fratello in modo che si faccia una muraglia a tutela del bene e a difesa dal male, nel creare una civiltà dell'amore ove non ci sarebbero più così tanti dolori e né ingiustizie. So che è duro perseverare nell'essere retti tra coloro che non si emendano, tra gli errori e la malvagità, ma vi esorto a persistere perché ci sono Io che vi tengo sul palmo della mia mano e do' forza al vostro agire, soffio alla vostra coscienza e sul vostro operare per il bene e la giustizia, e proprio perché vi è costato fatica, pene e sofferenze, è un bene purificato e prezioso che, offerto a Dio, Egli rende nobile e santificato, e a voi verrà dato il Regno, il Paradiso; e per questo siete già Beati.

Vi verrà dato il Cielo ove non ci saranno più né dolori, né persecuzioni, né ingiustizie e lacrime, ma la gioia perfetta e piena: ogni fame e sete sarà consolata, sicché sembrerà poca cosa la pena sofferta in confronto a ciò che il Padre ha preparato per voi. Ma poveri coloro che hanno prevaricato, che hanno procurato povertà agli altri per ammassare le loro ricchezze, che hanno procurato sofferenze, ingiustizie, tradimenti, seminando il male, dato che se non c'è pentimento per i pochi decenni di terra che hanno scelto, cosa ad essi resterà? La bilancia della Giustizia di Dio è una livella: si erge la sua Pietà, la sua Misericordia, ma se la si rifiuta, non vivendola, non resterà che un regno senza pace dove sarà tormento, fame e sete mai saziata che scaverà nella profondità fino allo spasimo.

Anime mie, perseverate, siate intrepidi, costanti: sarete così miei amici, fratelli e amanti. Io vi amo e vi do forza. Le vostre lacrime versate per il bene, per mio amore, per la verità, non verranno mai lasciate a terra, né dimenticate: gli angeli le raccoglieranno, una a duna, e saranno le gemme preziose che tempesteranno di luce i vostri abiti regali. Coraggio, io ci sono, e non vi abbandono! Ti benedico".

 


12 settembre 2013
"Se le chiese rimangono vuote, se non ci sono vocazioni…
è perché i sacerdoti, i religiosi… non vivono una preghiera profonda"

"Mia piccola Maria, non è bene andare in luoghi occupati dai miei nemici (*), luoghi che vengono dichiarati caratteristici, ma vi aziona il diavolo con i suoi adepti: tenetevi lontano da cartomanti, chiaroveggenti, fattucchieri, e da tutti coloro che praticano e sono simpatizzanti dell'occulto. Spesso vi ci si reca per curiosità, innocentemente, a volte consapevoli, dato che sono riconoscibili per il fatto che vivono certe caratteristiche, che si dilagano anche in interi ambienti o paesi. Ma Io vi dico: non andate, poiché ve ne impregnate persino dell'aria negativa che vi respirate, e ne sono contaminati i cibi e le bevande e così anche gli abiti che ne indossate, gli oggetti di ogni tipo che là sono in vendita, riportando, tramite di essi, il loro maleficio alle vostre case. Se questo vi fosse capitato, o ne siete andati consapevolmente alla loro ricerca, andate a confessarvi, fatevi benedire e comunicatevi.

Stasera nel vangelo vi viene ricordata e messa in rilievo la mia preghiera e le intere notti trascorse in orazione: molte sono state le notti vissute in intimità con il Padre mio. É da questa preghiera che nasce l'elezione dei miei Apostoli e, nelle giornate che ne seguivano, l'opera di diffusione del vangelo, di guarigione dei malati, della liberazione degli ossessi. Tutto nasce dalla preghiera e dall'adorazione.

Figli miei, anche se il peccato è perdonabile, come può avvenire persino nel peccato con il patto con il nemico, se poi ci si pente e ci si allontana da lui; la conseguenza però di tale peccato ne ha diffuso la puzza nell'intero ambiente, e può essere debellato, arginato, impedito solo se si vive coerentemente la preghiera e l'adesione al Signore vostro Dio, l'Onnipotente. Se certe parrocchie non hanno frutti di conversione, se le chiese rimangono vuote, se non ci sono vocazioni e i seminari sono semideserti, se gli uomini di chiesa non illuminano e non hanno discernimento alle chiamate, se creature e luoghi rimangono infestati, ecc… è perché i sacerdoti, i religiosi, coloro che operano per lo più nelle chiese e ne hanno l'incarico, dai suoi ministri ai vescovi e sino alle più alte cariche, non vivono una preghiera profonda, un'adorazione partecipata. Non basta una preghiera blanda, di programma… E ove sono le ore di adorazione? E dove le veglie e l'offerta di sé al Padre Altissimo? Poche, figli miei, poche!…

Ma ribadisco: è dall'orazione che tutto prende vita. Essa è la sorgente della nascita di ogni carità, è la radice del propagarsi di ogni bene, la luce che illumina ad ogni sapienza. La preghiera vi colma il cuore dello Spirito Santo e, dal cuore, arricchisce le mani per colmarle dei fiori di opere sante per la gloria di Dio e il bene dei fratelli a salvezza dell'anima vostra. Ti benedico".

(*) La piccola Maria, assieme a sua sorella, era andata a visitare, di passaggio, un paese vicino a Roma che non conosceva, e dove subito non si è sentita per niente a suo agio e pervasa da malessere… è scappata subito via da quel luogo strano.

 


13 settembre 2013
"Quale grande potere ha la preghiera autentica di una Comunità!"

"Mia piccola Maria, non perdere la speranza; i soldi che ti vengono presi è carta che poi si riacquista, ma la tua sola preghiera per questo figlio non può farcela. Chiedi aiuto: c'è bisogno di una Comunità che preghi per lui e che vengano fatti esorcismi dai sacerdoti, dato che egli è facilmente preda del demonio e delle sue conseguenze. Nota come nella santa Parola di stasera, nella lettera di San Paolo, egli dichiara di essere stato un bestemmiatore e un persecutore, eppure la Grazia di Dio ha sovrabbondato sopra di lui. E come mai è avvenuto questo? Perché tale trasformazione è iniziata prima di tutto per merito di un'intera Comunità che ha pregato ed interceduto per lui. E gli stessi condannati a morte per sua colpa hanno donato il loro martirio per far sì che fosse di conversione a cambiamento del cuore di questo loro persecutore. E cosa ne è nato? La nascita di Paolo che, a sua volta, con il suo martirio, è stato seme di vita per la Chiesa.

Quale grande potere ha la preghiera autentica di una Comunità! Ma perché sia vera ed ottenga i suoi effetti di liberazione, coloro che pregano devono essere testimoni di luce: come si possono liberare dalle tenebre gli altri se non si ha la Luce? Come dico nel vangelo: come può un cieco indicare la via ad un altro cieco? Solo se si è testimoni veraci la propria opera porterà liberazione e cambiamento nei cuori. Prima dovete liberare voi stessi dalle coltri, dai pali di peccato che ostruiscono la vostra vista spirituale: nella conversione interiore, profonda, radicale, intima in Me. Solo allora sarete luce e testimonianza nella verità e potrete sanare. Ugualmente per questo tuo figlio ci vuole la preghiera di una Comunità autentica, e ci sarà per lui liberazione dalle catene del nemico (*). Ti benedico".

(*) A nome della piccola Maria chiedo preghiere personali e comunitarie per questo suo figlio, e preghiamo anche per la conversione di tutti quei figli che fanno soffrire i loro genitori, e oggi sono moltissimi.

 


17 settembre 2013
"…Lacrime Santissime che saranno lavacro e fonte di rigenerazione
che, unite alle mie, daranno salvezza al genere umano" (*)

"Mia piccola Maria, Io sono Colui che ha compassione. E come non potrei avere compassione delle tue lacrime? Ecco, Io entro nel villaggio di Naim e vi trovo un corteo funebre che fa lamento su un figliolo morto, figlio unico di madre vedova, che lo piange con veemenza e dolore; e dinanzi a tale scena, il mio Cuore travasa di compassione e tenerezza. Le mie lacrime partecipano e si uniscono a quelle di questa madre, che vengo ad asciugare e consolare: "Ecco, non piangere più!". Il mio Soffio vitale ricrea nel suo figliolo nuovamente vita.

In questa scena e nel dolore di questa figlia Io rivedo anticipata, la sofferenza e il pianto della mia Santa Madre, che mi sarà accanto, passo dopo passo, nella mia Santissima Passione: Lacrime Santissime che saranno lavacro e fonte di rigenerazione che, unite alle mie, daranno salvezza al genere umano (*). Eppure, dopo sì grande strazio di cuore e gemiti al Cielo, Io apparirò a Lei per prima, alla mia Risurrezione, per dirle: "Mamma, non piangere più! Ecco, Io sono risorto". Le asciugherò il Volto, L'alzerò dal suolo per stringerla forte a Me.

Rivedo in questa scena il dolore di tutte le madri che piangeranno per i loro figli defunti che le avranno precedute da questa terra, sia piccoli che grandi, nell'indicibile sofferenza che Io capisco e partecipo, dato che in questo modo Io amo e patisco: con il cuore di una madre che perde i suoi figli. Non c'è dolore più grande di questo! Si ha sofferenza e si pena per la dipartita dei genitori, di fratelli, degli amici, degli sposi, ecc…, eppur essi troveranno consolazione, ma il figlio per una madre, anche se ricca di prole, è unico, viscerale, tangibile e stampato a fuoco nell'anima per sempre.

Ma Io dico a queste madri: "O mamme, che avete e state soffrendo e patendo per la perdita dei vostri figli, le lacrime di una madre, se offerte a Me, anche se versate per i figli vivi, che però sono morti al bene, alla Grazia; se piangete per la loro rinascita alla Grazia e offrite a Me il vostro dolore, sappiate che le lacrime materne sono fonte di vita; e come il travaglio del parto dà nascita alle sue creature, così il travaglio del cuore dà vita al parto di un'anima nuova nella mia Risurrezione. I figli persi, anche se vi hanno preceduto nella morte, nella gestazione del vostro dolore che diviene croce donata al vostro Redentore, non sono andati perduti poiché quando voi chiuderete gli occhi da questo mondo, venendo a Me vostro Signore, Io asciugherò il vostro pianto e dirò: "figlia, non piangere più!". Ad uno ad uno, ognuno di questi figlioli verranno di nuovo dati, dicendo: "Ecco, tuo figlio è di nuovo con te, per sempre!".

Nella scena di Naim Io vedo la mia futura Chiesa, che piangerà come Madre sui figli che, morti nello spirito, avranno perso la Grazia e la fede: vedo in tutti quei santi, martiri, anime pie, sacerdoti, religiosi, i miei amanti che in Essa lotteranno, soffriranno, sacrificando e offrendo sé stessi, patendo per amore del popolo di Dio per quelle anime che, perdute nel loro male, riprenderanno, per le loro lacrime, il palpito del Cuore di Dio. Al loro ritorno al Cielo, venendo a Me, Io dirò loro: "Amati miei, non piangete più, dato che Io, vedendo voi e loro salvi, sorrido!". Se la mia Chiesa si fa Madre e sa piangere e compatire sui suoi fedeli che non amano più, che sono morti alla fede; se Essa ha servito, asciugando le lacrime di moltissimi figli nella disperazione e nel bisogno, il pianto della mia Chiesa si unirà al mio e a quello di mia Madre: queste lacrime, simili alle acque della pioggia, scenderanno sulle terra arida del mondo e farà germogliare e rinverdire, per portare di nuovo la mia Vita.

Figli miei, date a Me le vostre lacrime! Esse si fanno redentive: lavano, purificano, rendono umida, umile, la terra dell'anima in modo che sia fecondata dal mio Amore. Sappiate però sperare oltre di esse poiché oltre c'è il sorriso di Dio. Ti benedico".

(*) Maria è Corredentrice del genere umano.

 


18 settembre 2013
"Sia che si pianga o si rida l'uomo, che non vuole credere,
troverà ogni giustificazione e scusa plausibile per screditare la fede,
la via del vangelo"

"Mia piccola Maria, rimani nella pace in Me e rispondi semplicemente a don… Egli dica a questi sposi (*) che preghino molto e facciano molte Comunioni prima di prendere contatto con la madre per riceverne la difesa di Dio ad ogni attacco. Le scrivano una lettera in cui spiegare la situazione e ciò che lei dovrebbe fare, e cioè: andare a confessare il suo peccato e abiurare ciò che ha detto e fatto contro di essi per riprendere poi un cammino di conversione. Se questo non bastasse, mandassero a casa sua, come ti ho inizialmente ispirato, un sacerdote che, dopo aver anche egli pregato per questo incontro, faccia da intermediario, in modo che si possa poi riprendere il loro rapporto.

Stasera il vangelo vi presenta in modo chiaro di quanto sia incoerente, instabile, fallace la natura umana che, quando non vuole credere e non accoglie la fede, cercherà ogni giustificazione, ogni critica per rifiutarla. Simili a bambini capricciosi che, sia che si sia ballato e gioito con canti, e sia che si sia pianto e sofferto: avranno sempre scuse e accuse per allontanarsi dal mio Insegnamento, dalla Verità. É venuto Giovanni con la sua via di rigore e di penitenza ma lo si è accusato di essere un indemoniato, lo si è incolpato che non sia possibile seguirlo: "è troppo duro e aspro questo cammino… non può che essere un invasato!". Giovanni non ne riceve che la decapitazione.

Viene il Figlio dell'uomo che mangia con i peccatori per farsi presso di loro per attrarli a Mé, e vengo accusato di essere un mangione e un beone; e come darmi credito?... Non ne ricevo che la Crocifissione! Sia che venga presentato il cammino della sofferenza, della riparazione, sia che si offra la via della condivisione nell'abbraccio della carità e della misericordia: si pianga o si rida l'uomo che non vuole credere troverà ogni giustificazione e scusa plausibile per screditare la fede, la via del vangelo; e ciò perché il suo spirito è oscurato dal peccato e dalla materia, perché non ha onestà nella ricerca del vero: accusa Me per giustificare sé stesso.

E chi è che accoglie sia il tempo della prova come il tempo del giubilo nell'adesione al mio vangelo? Chi ha uno spirito aperto, chi è umile, chi è orante nella preghiera, nella ricerca onesta della verità: in questo stato mi si incontra, mi si comprende, mi si accetta, mi si prende con sé e mi si ama. Il bene, il buono, il vero, come calamita si attrae a ciò che gli è simile. Figli miei, che mi seguite da figli non capricciosi ma amanti e abbandonati all'amore del vostro Maestro, se venite attaccati, pur se dagli amici, dai familiari, ecc… se venite derisi da essi, criticati per la mia Parola, voi non smarritevi: guardate diritto a Me! Voi fate la vostra parte; rimanete fedeli testimoni del vangelo nella vostra vita. Io vi dico che molti di essi, per la vostra testimonianza che dà concretezza alla fede professata, torneranno sui loro passi e con il loro pensiero a Me. E per gli altri che non cambieranno, voi, dopo aver fatto tutto ciò che la vostra coscienza vi dice di dover fare nelle vostre possibilità, non fatevi scrupoli o sensi di responsabilità: pregate e date a Me, che solo posso giungere per cambiare gli eventi e i cuori. Ti benedico".

(*) Si tratta di sposi fatturati…

 


21 settembre 2013
"Voi siete chiamati a fare una scelta:
o il Signore Dio vostro, o la materia del denaro che è il pagamento del diavolo"

"Mia piccola Maria, sappi pazientare: sei simile a chi è alla finestra e attende che passi l'inverno, e che dopo la pioggia torni il sereno. Sì, l'inverno sembra lungo ma che poi giunga la primavera è certezza. Stasera nel vangelo vi dico: "Chi è fedele e retto nel poco lo è anche nel molto, e chi è disonesto e scorretto nel molto lo è anche nel poco. Ciò accade perché quando il cuore è corrotto alla sua radice non può che esser coerente a ciò che è: opera indistintamente senza poter andare contro la sua natura. Il popolo si accanisce, inveisce contro i politici, i potenti, contro lo Stato che prevarica, che domina e ricopre di tasse: essi rappresentano, a ragione, questa realtà. Ma Io vi dico che molti tra i poveri, tra i minimi, defraudano, corrompono, vanno contro le leggi e si accaniscono per rubare al fratello senza farsene un problema poiché credono che sia lecito farlo, dato che rubano nel poco e non nella vastità del potente, ritenendosi i furbi. Ma se ad essi fossero dati gli stessi posti di rilievo dei potenti, farebbero altrettanto.

Io vi chiamo ad avere un cuore leggero, una povertà che vi faccia vivere del necessario, ma che non vi attacchiate alle ricchezze terrene. Io vi elevo ai beni eterni, ai tesori che sono i valori dello Spirito. Il diavolo cerca di attrarvi alla ricerca spasmodica del danaro e i suoi possedimenti. Voi siete chiamati a fare una scelta: o il Signore Dio vostro, o la materia del denaro che è il pagamento del diavolo. Non possono queste due realtà unirsi poiché le loro nature e i loro obbiettivi sono contrapposti: o si seguirà l'uno oppure l'altro!

Quanti figli vengono in chiesa, non perdono una Santa Messa domenicale, fanno tutte le loro devozioni, ma sono attaccati ai loro beni: non si fanno scrupolo di coscienza se i loro armadi sono ricolmi e se le dispense sovrabbondano, mentre molti loro fratelli non hanno di che curarsi o mettere ogni giorno qualcosa a tavola… e questo perché accade? Essi non si sono incontrati con l'amore di Dio, non amano, non hanno compreso che il cristianesimo è dono, condivisione: è Amore, è Carità!

Richiamo i sacerdoti a prendersi cura dei bisogni del popolo, a chi bussa, con verità di necessità, di urgenza e di bisogno, alla loro porta. Vedo conventi e monasteri, parrocchie, ecc… con tavole eccessive di ogni bene, opulente, cui basterebbe solo un terzo delle loro esigenze, che vivono tra agi e comodità in luoghi ameni e vastità di luoghi, pur se esiguo è il numero dei loro componenti. Non dite ai vostri fedeli: "Andate in pace e abbiate fede" dinanzi al loro pianto…! Ma partecipate, condividete, aiutate, e darete testimonianza alla vostra parola e al vostro sacerdozio.

Dico ai cristiani: non chiudetevi nel quieto vivere del vostro benestare! Ricordatevi dell'anziano solo, della mamma che deve accudire i suoi bambini e ha difficoltà, dei malati nel dare ricambio ai loro cari che sono stanchi, ecc… Dopo aver pregato, sia la risposta alla vostra orazione la concretezza di un cristianesimo che vive e palpita nella carità: amate! Ricordatevi che tutti i vostri atti nel bene, come nel male, nell'opera attiva o nell'indifferenza, tutto viene registrato e timbrato dall'anima vostra. Ogni atto d'amore sarà un obolo posto nelle banche celesti, che formeranno il tesoro della vostra eternità: sarete premiati poiché vi siete fatti poveri per arricchire l'altro.

Ma poveri quelli che hanno colmato i propri granai! Hanno ammassato per sé stessi: non hanno posto nessun obolo per il Cielo, non sono stati dono, e non troveranno il dono ma l'indigenza di una miseria che li attende e che sarà nudità, fame, gelo nel regno che non ha possesso se non l'odio. Ti benedico".

 


23 settembre 2013
"San Pio con la sua testimonianza indica la via della salvezza, che è la Croce,
così come stasera il vangelo vi ripete"

"Mia piccola Maria, tutti questi figli uccisi in questi luoghi sono martiri, anime che sono andate verso la via della salvezza. Oggi in molte chiese celebrate il transito di San Pio: figlio santo, figlio che ha pianto, sofferto e amato, tra i pochi eletti che hanno realmente sviscerato nella luce di una Sapienza divina della Croce, sì da incarnarsi totalmente in Essa. Sicché le mie Piaghe erano le sue, le mie spine nel Capo erano infisse al suo, il mio Cuore martoriato palpitare nel suo: ha patito amando. Ha sollevato nel suo dolore la Croce mia, la croce della Chiesa, di innumerevoli figli, e ancora soccorre dal Cielo. San Pio con la sua testimonianza indica la via della salvezza, che è la Croce, così come stasera il vangelo vi ripete. "Non è mio discepolo chi non porta la sua croce, chi non mi segue con essa: non è degno di Me!". La Croce è l'unico mezzo, l'unico percorso che porta all'eternità del Regno.

Anime mie, tutto ciò che avete è già dono di Dio: la gioia non vi costa sacrificio, ma la sofferenza della croce è proprio vostra, vi appartiene; e ciò che vi costa e che si fa nella sua offerta preziosa è ciò che ha valore. Se perdete la Croce cosa vi resterà? Essa è la chiave che apre le porte del Paradiso. "Lo so, voi mi direte, e… quando essa è dura? Quando fa molto male?...". Io conosco la Croce, figli miei! Vi comprendo, ma vi esorto a percorrerla: non rifiutatela, non respingetela, non avetene orrore; non è la vostra nemica ma la sapiente compagna che vi purifica, vi lava dai peccati, vi trasforma, vi rende santi. Come riuscire ad accoglierla? Divenite anime eucaristiche: venite più che potete all'Eucaristia! Pregate dinanzi al tabernacolo, fate adorazioni! Essa sarà il balsamo, l'unguento che non permetterà che la Croce vi segni e ferisca, scavando le vostre spalle. L'Eucaristia sarà la forza, l'energia, il vigore, la consolazione.

Anche San Pio, senza l'Eucaristia, non sarebbe stato tale. Venite alla Comunione vissuta nella Grazia e intensità d'unione; in questo modo Essa si fa parte di voi. Io stesso sono presente in voi, se non nelle piaghe visive, lo sarò nel cuore, nello spirito, nell'anima, nel pensiero: mi farò carne vostra, solleverò la vostra croce; la porterò per voi cosicché, seppur bagnato, questo legno del vostro pianto, sarà l'acqua santa che farà germogliare la nascita non di un ramo secco, sterile, ma di una croce gloriosa, in un albero fiorito di svariate virtù e santità, pronto per essere trapiantato nel Giardino del'Eden divino. Guardatela con amore, incarnatela nell'amore: non vi farà più paura, ma diverrà parte di voi e Me per la salvezza pure ti tante altre anime che incontrerete un giorno giubilanti in Cielo, farsi vostri grati amici, intimi dell'anima in eterno. Ti benedico".

 


24 settembre 2013
"Il mio Cuore è nel Cuore di mia Madre, il mio Spirito nel suo sempre uniti,
indivisibili, e nemmeno la morte li ha separati"

"Mia piccola Maria, tutti quelli che mi porti li metto nell'abbraccio del mio Cuore, e travaso su ognuno di essi una goccia del mio Amore che li cura secondo la loro necessità. Stasera nel vangelo vengono a chiamarmi mentre sono attorniato dalla folla che è in ascolto della mia Parola: "Tua Madre e i tuoi parenti ti stanno cercando!... Chi è mia Madre e chi i miei fratelli?... Costoro che sono qui intorno a Me e mi seguono sono mia Madre e i miei fratelli". E questo lo dico non per rinnegare la mia Nascita, né le mie origini, dato che il mio Cuore è nel Cuore di mia Madre, il mio Spirito nel suo sempre uniti, indivisibili, e nemmeno la morte li ha separati, ma lo dico per voi, per far sì che sia insegnamento e testimonianza per voi, che comprendiate che l'amore umano, gli affetti terreni, non abbiano a superare, a prevaricare, ad andare oltre l'amore di Dio, oltre l'amore doveroso ai fratelli, poiché spesso l'affetto con i propri cari si fa esclusivo, si chiude a sé.

Invece l'amore di Dio vola nella libertà: si apre, senza dimenticare mai il fratello; esso dona quell' amore da vivere e dare ai propri affetti e ai rapporti con gli altri, che vi sono fratelli nel Signore, nella giusta misura. Questo mio amore innalza, si dilata, si diffonde; non chiude, non esige, non richiede per sé, non è esclusivo. Quando amate solo umanamente, potrete trovare pure dei tempi di esaltazione, di soddisfacimento degli istinti che appagano momentaneamente; ma Io vi dico che essi presto si esauriscono, e rimanete come affamati nel suo vuoto alla ricerca di altri amori sino a quando spesso il cerchio si chiude al vostro isolamento e alla vostra vecchiaia.

Oppure pur negli affetti leciti, benedetti: se essi si fanno idolatria, vincolano solo a sé, vi portano all'infelicità, vi privano della loro gioia e si fanno catene che procurano sofferenza. Iddio vi fa amare nella sua libertà di un amore cha ama per il solo amore e riesce a raggiungere la fortezza e la beatitudine di essere dono solo per il mio Amore, senza essere più vincolati dal volere il ricambio, dal suo ricatto che vi rende schiavi della sua attesa e pretesa, anche se la sua risposta sarebbe giusta.

Andate alla Madonna! Ella è la Madre che, più di tutti, nel suo diritto verso la mia Persona, è rimasta sempre nascosta, riservata, umile, mai pretenziosa o esigente, nell'attesa paziente della mia chiamata. Ella non ha mai prevaricato sulla mia storia, ma l'ha indirizzata e innalzata per la vostra salvezza: Lei vi trasfonderà, dal suo Cuore immacolato, un amore discreto, semplice, vero, che si eleva verso le altezze divine con impeto e ardore, ma che sa essere delicato e gentile verso il prossimo; mai invadente, né arrogante, pretenzioso, invasivo, ecc…, mai nella ricerca di sé, ma del dono.

Consacratevi al mio Cuore e a quello della Madre mia, che vi nutrirà di quel nostro Amore che vi darà la capacità di amare oltre le spine e i dolori, oltre l'aridità di spirito, oltre la mancanza di ogni consolazione poiché possederete quella Fiamma d'amore che, pur percorrendo tra le strade impantanate dal fango del peccato, pur dovendo toccare con le mani lo sterco del male altrui, voi nel mio Amore trasformerete, al vostro passo e al vostro tocco, anche la materia più malsana in oro fine, dato che possederete la regalità della mia Energia che nell'amore ricrea e riforma alla bellezza dell'Essenza che Io sono. Ti benedico".

 


25 settembre 2013
"Se sapeste quanti sono i cristiani perseguitati nel mondo!
Ha fatto bene il Santo Padre a richiamare alla preghiera per loro"

"Mia piccola Maria, se sapeste quanti sono i cristiani perseguitati nel mondo! Ha fatto bene il Santo Padre a richiamare alla preghiera per loro. Il popolo dei fedeli nella Chiesa è per lo più dimentico delle sofferenze di coloro che vivono in Paesi lontani, loro fratelli nella fede, di quanto essi devono lottare per il loro credo. Questi figli vi precederanno nel Regno, dato che non hanno avuto la libertà, i vantaggi, la comodità che voi avete nel viverla, professarla; di quando sia gravosa la loro sofferenza, e spesso segnata nel sangue la loro testimonianza.

Oggi nella prima lettura il profeta Isaia si lacera le vesti e, pieno di dolore, volta lo sguardo al Cielo, riconoscendo e implorando, nel pentimento, il male e i peccati commessi da lui, dal popolo, dagli avi. É dal riconoscere il proprio peccato che ha inizio la prima guarigione. Se un malato non si riconosce tale come può iniziare la cura? Nel vangelo do' potere agli Apostoli di liberare dai demoni, di sanare i malati, di portare l'annuncio della lieta Novella; ma ne porteranno l'esito fruttuoso se vivranno il mio Comando, nell'essere poveri: la povertà di sé stessi e delle cose. Nella misura del distacco dai beni del mondo c'è l'elevazione e l'arricchimento nei beni eterni.

Chiedo che essi siano portatori di pace: lo potranno se vivranno con Me, loro Maestro e Signore; se porteranno il mio Spirito. Dico loro di andare nelle case, incontro alla gente, per diffondere il mio Insegnamento, la liberazione e la guarigione. Io guardo la terra e cosa vedo?... Gli ambulatori e le corsie degli ospedali sempre più pieni… figli innumerevoli imprigionati da satana che fomenta in essi malattie psichiche che scaturiscono in violenze ed omicidi. Vedo gli uomini, ancor in maggior numero, lontani dall'amore di Dio, e questo perché? Perché non è vissuto il mio Comando, perché non ci si riconosce colpevoli, mancanti, che hanno contribuito, con la loro colpevole assenza, con la loro omissione, al mio richiamo evangelico, a creare tale stato di male nell'umanità.

O sacerdoti, fatevi poveri, vivete nella semplicità: umili, senza richiedere o ambire per voi, lontani nell'essere distaccati dalla mondanità del mondo e dal vuoto del pensiero umano. Nella misura in cui vi farete poveri vi arricchirete dei mie tesori e del mio potere. Fatevi uomini di pace: lo potrete se vivrete la preghiera e l'adorazione; innamoratevi, siate in intimità, genuflessi al tabernacolo, e ne riceverete la pace da saper diffondere in mezzo al popolo. Andate per le case, portatela in esse, soccorrendo i poveri, imponendo le mani sui malati e sugli ossessi, proclamando il mio vangelo che vive in voi. Quante creature si sanerebbero e tornerebbero a Dio!

O cristiani, che siete laici, non pensate di essere voi disimpegnati a questo percorso di salvezza. Io vi dico: Pregate! Pregate con fervore per la mia e vostra Chiesa! Fate offerte, quel che potete spiritualmente, per i vostri sacerdoti; aiutateli sostenendoli nel loro cammino che in questo tempo è particolarmente duro, e mai così fomentato dal demonio e dalle tentazioni e le distrazioni del mondo! É dalla comunione santa, tra il sacerdozio e il popolo, e il popolo e il sacerdozio, che nasce un mondo migliore.

All'opera concreta del mio Comando si svuoterebbero gli ospedali, si liberebbero gli ossessi e i tanti legati dal demonio con le malattie psichiatriche. Ne conseguirebbe la liberazione dalle molteplici violenze ed omicidi, uno stato di pace, la nascita di un uomo rinnovato che torna ad amare. Così si attua e si glorifica il vangelo. Ti benedico".

 


26 settembre 2013
"Come poter riconoscere un profeta vero da un profeta falso?
Dilemma… dato che spesso: carismi, messaggi, anche Opere si camuffano di Dio"

"Mia piccola Maria, Io ti aiuto in questa strada, giorno per giorno, nella tua conversione e via di santificazione. Oggi nel vangelo Erode è perplesso e curioso: gli parlano di Me, della mia Sapienza, dei miei prodigi, e si domanda chi Io sia, quale sia la mia natura. Gli rispondono: forse un profeta redivivo, tipo il Battista, o Elia… Ma Erode, uomo concreto, carnale, che ha visto con i suoi occhi la testa recisa del Battista, comprende che Io sono un'altra Persona, forse una specie di mago che possiede capacità straordinarie ed è attratto di conoscermi per potermi sfruttare a suo rendiconto, ma è anche timoroso poiché, secondo lui, il fascino che da Me subiscono queste folle potrebbe portare via a lui il potere e il seggio.

Come poter riconoscere un profeta vero da un profeta falso? Dilemma in cui spesso la Chiesa si è trovata a dover discutere, dato che spesso: carismi, messaggi, anche Opere si camuffano di Dio. Il demonio scimmiotta ciò che è nella natura del Signore, si traveste di luce per poter maggiormente ingannare; non rivela il suo vero volto e sa essere anche erudito e dotto nella teologia, incanta con discorsi eloquenti, può compiere portenti per attrarre a sé, e può persino compiere un po' di bene perché possa avere credito ed avere ed estendere maggiormente la sua opera malefica. E come poter discernere?

Figli miei, chi parla di Dio deve vivere di Dio, deve essere intessuto profondamente, in una vita sacramentale, di preghiera e di adorazione. Ricordatevi: il maligno e chi gli appartiene è anche capace di sgranare, con la bocca, preghiere e rosari, ma non fa, non riesce a fare, meditazione e né adorazione verso il Signore Dio e i suoi Misteri.

Il vero profeta lo si riconosce se è nella carità: deve essere creatura che vive nel silenzio; non riceve nel carisma ricevuto nessun interesse o lucro, non è alla ricerca di nessuna gloria o applauso umano, anzi rimane discreto e umile, e la sua vita e il suo dono è firmato non dal suo successo personale, ma dalla Croce. Egli vive crocifisso e, come Cristo, spesso non è compreso e viene perseguitato. Egli è conforme, nella parola, al vangelo, mai se ne discosta, né in un punto né in una virgola, e non ne cambia il senso. Egli opera nel dono, offrendo ciò che Iddio gli trasmette per la salvezza dei fratelli.

Quelli che sono invece profeti del padre loro che è il menzognero, sia che ne siano coscienti, o perché presi da esaltazione di sé che il demonio sempre usa: vogliono il loro saldo, pretendono il loro pagamento, sia nel danaro o per ammantarsi di onore a vanto; e quando questo stato pare non notarsi poiché l'interessato è capace di frequentare la chiesa e i suoi beni, si nasconde dietro una falsa umiltà e gratuità, può esserci l'inganno che ha lo scopo di trarre le anime a sé, all'idolatria di falsi profeti e che spesso sono persino Pastori che si fanno seduttivi, suadenti ed attrattivi: sono idolatri della propria persona: vogliono essi essere adorati, e fermano le creature a sé stessi: situazione che il maligno sfrutta e fomenta per togliere alle anime il vero e primario amore a Dio.

Chi opera nel maligno, simile la ragno che tesse la tela per conquistare e intrappolarvi la sua preda, è capace di costruire un falso gruppo, uno pseudonimo di opera divina, per condurre i fedeli al suo errore, e renderle sue: nel plagio e nel dominio che appartengono all'iniquo.

Ricordate! Il Padre Santissimo vi ha fatto dono della preghiera: vi basti questa! Non cercate altri mezzi per conoscere o inoltrarvi nel sopranaturale, in tutto ciò che supera l'umano: chi varca queste sfere sappia che entra subito l'azione del nemico. Nell'orazione sincera il Padre vi ricambia e vi offre la risposta quando siete alla ricerca della verità.

Dai frutti capirete se il profeta è autentico, se l'opera deriva d Dio. Ciò che mi appartiene porta nel tempo un raccolto di pace e bene. Ciò che deriva dal maligno, pur se ammantato di luce, porta nel tempo angoscia, prigionia e tormento. Dal bene non può che nascere bene, dal male non può che nascere il male. Ti benedico".

 


29 settembre 2013
"S. Michele, Gabriele e Raffaele sono presenti
dinanzi al trono dello Altissimo perennemente:
sono Torce di Fuoco accese che bruciano nell'amore"

"Mia piccola Maria, vieni oggi, accompagnando i tuoi amici, a far visita a questa comunità per il recupero dei tossicodipendenti ove il Padre amoroso accoglie i figli che sono stati avvelenati dal morso del demonio che li ha infettati nella dipendenza della droga. É casa di accoglienza perché molte di queste creature ferite o morenti possono essere curate e risanate. Purtroppo in essa sono entrate serpi che la inquinano e la soffocano per il denaro, per il lucro e per la notorietà di cui possono usufruire. La fede che vien trasmessa è molto annacquata, presente ma non profonda: non ha radici per cui l'amore di Dio non incarna come dovrebbe; se fosse vissuto, se fosse tale, nessuno cadrebbe più dopo il periodo di cura nella comunità e, o tantomeno se non nella droga, non cadrebbero in altre dipendenze, poiché il loro cuore, la loro anima non si è sanata del tutto nell'amore dello Spirito Santo.

Come ben hai visto: attivano una sala adibita a conferenze, a chiesa transitoria, l'altare spostato secondo le esigenze. Non c'è presenza del tabernacolo, mentre hanno costruzioni e sale di ogni genere, ma non una piccola cappella che sia luogo sacro a sé. Sono presenti in essa statue di idoli, figure appartenenti a religioni asiatiche, che si oppongono al mio Spirito, mentre invece dovrebbero esser poste le statue di San Michele, San Gabriele e San Raffaele di cui non è stato menzionato oggi, nella loro festa, nemmeno il nome. Dovrebbero pregare Loro, i Santi Arcangeli, in modo che, malati e infetti, vengano presi sotto la loro tutela per far sì che San Michele allontani e sconfigga il demonio che li ha così devastati, San Gabriele perché li aiuti nel processo di incarnazione della Parola di Dio che li trasforma e li rende uomini nuovi, rinati in Cristo, San Raffaele per far sì che li curi, donando la medicina di Dio nel percorso in cui guida, che è via dello Spirito, che sana.

San Michele, Gabriele e Raffaele sono presenti dinanzi al trono dell'Altissimo perennemente: sono Torce di Fuoco accese che bruciano nell'amore. Essi si inginocchiano e presentano l'umanità malata, posseduta, ferita. San Michele presenta tutti quei figli vessati, occupati, feriti dal nemico, assieme ai quali Egli lotta per vincerlo. San Gabriele presenta tutte le creature che, nell'annuncio della Santa Parola, aiuta ad incarnare nell'anima perché si rinasca per il Cielo. San Raffaele presenta tutti gli uomini malati, tribolati, ai quali Egli tende la mano e accompagna nel percorso di guarigione, offrendo i mezzi di Dio che sono la sua Medicina.

Sappiate che da soli non potete fare nulla: avete bisogno di Loro che, simili a Generali, guidano gli Eserciti Celesti a vostra protezione, guida, difesa; e con Essi certa è la vittoria. Ti benedico".