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Ave Maria!
1 novembre 2009
"Oggi in Paradiso è festa grande!"
"Oggi in Paradiso è festa grande, è un
giubilo di trionfo. Le anime dei Santi passano dinanzi al
trono di Dio per adorare. Prima passano le anime minori, le
anime più piccole sino alle grandi, per andare a prendere
effusione d'amore dal Padre Celeste. C'è poi un effondersi
delle anime, che si fondono l'una nell'altra, e si compie
ciò che é inverso dalla terra: le più povere, le più piccole
nella santità, entrano nelle grandi, che godono di
arricchirle di sé.
Come si diventa Santi? Rinnegando sé stessi, seguendo
Cristo, e portando la propria croce. Una croce che, in Me,
si trasforma in offerta d'amore, comunque sia il luogo, la
vocazione, il tempo vissuto, che è stato scelto da Dio per
avere, per ognuno, la possibilità di santificarsi.
In Paradiso troverete Santi mai conosciuti, eppure giganti
in santità, perché hanno vissuto nella pienezza la loro pur
piccola, misera, e sconosciuta offerta d'amore, ma così
palese al mio sguardo. Date la vita, offritela alla Madre
Santissima, offritevi a Lei, che è l'artefice, la via più
breve, per grande santità. Ti benedico".
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2 novembre 2009
"Oggi, due novembre…"
"…Oggi, due novembre, le grate, i cancelli
del Purgatorio si aprono per far uscire le tante anime che
escono, emanando un grido grande di liberazione, che li
accompagna nell'entrata dei portoni del Regno, ove
finalmente vivranno la pienezza della perfezione del loro
essere, che è giunto a compimento nella purificazione della
propria persona. La creatura può vivere così, in questo
stadio acquisito di totale purezza: vivere nell'unità
dell'abbraccio di Dio. É un grido, il loro, simile a quello
che la madre, nel parto, emana nella nascita del figlio; ma
non è di dolore, ma un grido di giubilo, di libertà.
Soffrono molto le anime nel Purgatorio, a seconda della
propria responsabilità, delle conseguenze del loro peccato e
le sofferenze arrecate ai fratelli. Ci sono anime che sono
quasi pronte all'accesso del Paradiso, anime quasi pure, che
mancano dell'ultimo tratto di purificazione, che gemono per
la nostalgia di Dio, e invocano la fusione con Lui. É
l'ultimo tratto che adempiono nella purificazione di questo
luogo e che le rende totalmente pure, perfette, atte
all'entrata nel Cielo.
Ci sono anime, seppur poche tra la moltitudine, eroiche che,
pur se già benedette e pronte per la beatitudine, chiedono
al Signore, nel Giudizio, di poter penare per tanti loro
cari, che andrebbero in perdizione, e acquistano così anche
la santità.
Pregate per le anime dei defunti! Esse attendono, con
spasimo, la vostra carità. Sono simili ai riarsi del
deserto, che attendono gocce di acqua per refrigerarsi, o
sono come gelati dal freddo, che battono i denti per il suo
rigore, e attendono il calore di un po' di fuoco per
scaldarsi. Pregate per essi! Oggi sono dimenticate le
preghiere di suffragio dei figli per i loro genitori, che
invece hanno effettuato per loro. Essi attendono la vostra
carità, non la dimenticheranno mai, ma vi ricambieranno con
la loro preghiera, con la loro presenza consolante, per
abbreviare il vostro Purgatorio, per far sì che anche voi
abbiate a giubilare nel grido di liberazione, che vi
condurrà in Paradiso. Ti benedico".
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3 novembre 2009
"La mia casa è grande, può ospitare tutti"
"…Stasera io richiamo nel Vangelo ad entrare nella mia casa,
al mio banchetto celeste. La mia casa è grande, può ospitare
tutti. Le sue porte sono spalancate e tutti può accogliere.
La sua tavola è generosa, e offre soavità e dolcezze. Al mio
richiamo però quanti, di quelli che ne sembrano i legittimi
invitati, rifiutano l'invito, poiché ciò che è terreno, con
i suoi impegni, per loro, è primario, ha precedenza e li
preferiscono. Per questo non entreranno e non parteciperanno
alla mia Mensa celeste, nel Regno.
Mando a chiamare altri invitati, tramite i miei messaggeri,
altri che non sembrano i miei diletti, coloro che non
sembrano di diritto, ma che si fanno diletti poiché
accolgono il mio invito: sono tra i lontani, i peccatori.
Essi entreranno e gusteranno la soavità, le dolcezze della
mia tavola.
Uso i miei messaggeri per riempire la mia casa, e sono ora
questi nuovi santi, come Lorena, o questi miei scritti, per
richiamare tanti figli ad entrare, particolarmente quelli
che vivono già nella mia Chiesa, e a Me consacrati, che
ritengono sia diritto per loro entrare di conseguenza, nel
Regno. Ma non sanno che accogliere l'invito è accogliere e
vivere il mio insegnamento, è fondersi al mio Amore?".
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4 novembre 2009
"Ove ha inizio la carità? Nel primo Comandamento"
"Mia piccola Maria, oggi la Parola vi indica la via della
carità. E ove ha inizio la carità? Nel primo Comandamento:
nell'adesione al totale amore di Dio, che deve rivestire
l'interezza della vostra persona e la pienezza del vostro
essere; così nasce la carità. Solo allora sarete capaci di
vivere con amore tutti i Comandamenti, che sono il compendio
della carità. Dato che, amando Dio, voi Lo ricevete, Lo
vivete e date carità per Dio e ai fratelli.
Onorerete chi vi ha dato la vita, nei vostri genitori, non
ferirete i fratelli, non prevaricherete, non recherete
offesa o ingiustizia, non desidererete ciò che non è vostro,
perché nell'amare Dio, voi amate l'altro, desiderate il suo
bene, dato che Egli è parte di voi, come voi siete parte di
Dio.
Chi non vive il primo Comandamento non ha questa pienezza
che lo compenetra della presenza divina nella mente, nel
cuore, nell'opera; amerà come vuole e chi vuole, cercando
sempre che ci sia il tornaconto personale e la
corrispondenza, per la compiacenza di sé.
"Ascolta, Israele! Il Signore Dio è Uno, e Lo amerai con
tutto te stesso". Se non credete che vi sia possibile amarLo
'con tutto se stesso', chiedete alla Madonna, che ha vissuto
l'eccellenza della carità, e che vi ha donato Gesù Cristo, e
che ha vissuto la donazione di sé nell'immolazione continua
e completa sino alla Croce e oltre la morte di suo Figlio,
continuando a vivere per pura obbedienza e per essere dono
d'amore, e si è donata nella sua Maternità universale. La
Madonna plasmerà in voi quella carità, che Lei ha vissuto
nella sua pienezza di partecipazione alla fusione con il
Padre, amando e vivendolo. Ti benedico".
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5 novembre 2009
"Chiamo i miei sacerdoti a condurre le mie pecorelle a
conversione"
"Mia piccola Maria, Io sono con te, e le sofferenze che vivi
sono solo quelle che ti giungono per la tua santificazione.
…Quando un sacerdote fa un taglio netto con tutto ciò che è
male, può poi salire verso la santità. C'è più festa in
Cielo per un peccatore che si converte che per tanti giusti.
Rallegratevi non Me che sono il Buon Pastore, che guido le
mie pecore verso l'ovile santo del Cielo, e sono
particolarmente vicino ai tanti dispersi, che sono i
sacerdoti, che hanno perso la mia via e che, smarritisi,
portano allo smarrimento le mie pecorelle.
Tu ti fai, piccola mia, una piccola luce, che guida i miei
sacerdoti, che si sono smarriti. Fai luce alla strada da
percorrere con la tua sofferenza, con la tua preghiera, la
tua offerta, con le indicazioni che ti vengono date da Me;
tutto ciò si fa chiarore per ritrovare la strada, ed essere
ricondotti dall'eterno Pastore.
Chiamo i miei sacerdoti ad operare per condurre le mie
pecorelle alla conversione, ad andare tra la gente non per
dilettarsi, non per partecipare a banchetti per rallegrare
se stessi ma, come il vostro Maestro: vadano per portare la
lieta Novella, il mio Insegnamento.
Io andavo nei banchetti perché, a volte, era l'unico modo
per raggiungere figli che non avrebbero potuto ascoltare la
mia Parola ed essere irradiati della mia santità. Così voi
sacerdoti andate nei pranzi non per appagare le vostre
persone, anche se non c'è materia di peccato, poiché vi
riempite di vuoto, di mondo, quel vuoto che vi allontana dal
mio Spirito e dalla santità.
Operate per la conversione dei miei figli! Il tempo è
diventato così prezioso per dare salvezza… Ti benedico".
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6 novembre 2009
"Il mio Cuore è un Cuore che ama, è un Cuore
innamorato"
"Mia piccola figlia, mia piccola Maria, il mio Cuore nasce e
batte per voi, per amarvi, per darvi vita. Nasce dal Cuore
di mia Madre; dal suo ha assorbito, si è nutrito dei suoi
sentimenti e della sua sapienza, perché Io, il Signore, vi
dia vita anche mediante la mia umanità. Il mio Cuore è un
Cuore che ama, è un Cuore innamorato e, come ogni
innamorato, si rallegra e gioisce di essere ricambiato.
Quando non lo è, ne soffre e geme, dato che è il Cuore di un
Dio ma pure un Cuore di uomo.
Di questi tempi non solo non vengo amato, ma vengo
rifiutato, oltraggiato, ferito, sicché il mio Cuore è
agonizzante nel dolore del rifiuto da parte dell'amato.
Dov'è il mio amore? Io lo cerco nella Chiesa, tra i miei, e
nell'umanità. Chi mi ama? Chi arde? Chi si posa sul mio
Cuore e tutto in Lui si abbandona con desiderio, come si fa
con chi si ama? Non trovo quasi più quest'amore, e l'uomo si
fa per questo sempre più povero, perché in esso c'è la
ricchezza del suo essere, il tesoro della sua esistenza.
Stasera vi presento la parabola dell'amministratore scaltro,
che sapendo che avrebbe perso il lavoro, in modo disonesto
cerca di accumulare anticipatamente la sua sicurezza
economica per il tempo che non potrà più. Lo fa in modo
disonesto, ma si affanna nella sua opera. E Come mai che i
figli della luce non operano con questa lungimiranza? Perché
non operano per adoperarsi nell'accumulare i tesori che
provengono dal mio Cuore per arricchirne l'anima? Il tesoro
che dà sussistenza per la vita eterna?
Venite a Me, Io vi darò l'Amore. Vi farò ricchi di esso, non
ne avrete fame per l'eternità. Venite ad adorarMi, a
ricevermi nell'Eucaristia. Pregate e offrite al mio divin
Cuore per riparare, consolare, lodare, ed Io vi rivestirò
della bellezza dei suoi gioielli, dei suoi colori, delle sua
meraviglie. Vi darò l'amore per amare Dio stesso e la carità
verso i fratelli nelle opere sante, dato che esso vive e
arde nella carità: è la Carità! Ti benedico".
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7 novembre 2009
"Il Cuore della Madre è Addolorato"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa dovrebbe onorare e
dedicarsi alla riparazione del Cuore di Maria, così come
Ella ha chiesto a Fatima, e che la Chiesa ha accolto come
sua richiesta. Chi se ne ricorda in essa? Questo Cuore di
mia Madre, che si è immolato, che non si è risparmiato, e vi
ha dato tutto di sé, questo Cuore dal quale è nato il mio, e
che vi ama. Quali sono i figli che contraccambiano questo
suo amore, che ne hanno riconoscenza? Quanti i figli che
vengono ad onorarLa? Il Cuore della Madre é addolorato. Gli
uomini lo feriscono, si dimenticano di Lei, non l'amano e
L'oltraggiano. Eppure, per ogni figlio che ritorna, che Le
offre riparazione con la preghiera, con la Santa Messa, Ella
riceve sollievo, respiro e speranza per gli altri figli,
consolazione al suo amore ferito, forza alla sua
intercessione. E come si può riparare all'offesa fatta al
Cielo, a Dio, e a ciò che gli appartiene, se non offrendo
Dio stesso? La migliore riparazione avviene mediante la
Santa Messa, offrendo l'Eucaristia. Attraverso la Comunione
si ripara, si rigenera, si offre vita nuova. Ad essa viene
unito il vostro sacrificio, la vostra povera esistenza che
si fa un tutt'uno, dono e riparazione, al suo Cuore
Immacolato.
Oggi che meditate l'obolo della povera vedova, che nel suo
poco ha dato tutto di sé, guardate a questa Madre e al suo
Cuore, che non si è risparmiato, e vi ha dato tutto. Ella vi
insegna a dare la totalità del vostro poco e a farlo
divenire offerta e amore prezioso per il Cielo. Ti
benedico".
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8 novembre 2009
"Chi può contro Dio? …Chi può contro la
Croce?"
"Mia piccola Maria, la Croce è vittoria. Sembra che perda,
che sia sconfitta, ma la Croce è segno di vittoria e di
salvezza. Coloro che l'avversano, che vogliono scagliare
colpi contro di essa, sono fomentati da satana, sono i suoi
alleati; in essi vive il suo spirito che, allo sguardo della
Croce, rimangono infastiditi, irritati, dato che al nemico
il segno della Croce ricorda continuamente la sua sconfitta.
Il demonio attacca la Croce, e non solo nel suo segno, ma
quella che vive anche nell'uomo. Tramite i suoi alleati,
perseguita i figli di Dio, ove sente viva la presenza dello
Spirito di Cristo, nelle anime che vivono la croce nella
grazia di Dio, e la fondono alla sua Croce divina. Sono i
crocifissi sulla terra, nei quali Cristo vive, e che il
demonio attacca, perseguita, aborrisce poiché sente in essi
la sua vittoria e la sua salvezza.
La Croce è educativa; ricorda il segno dell'amore e della
donazione. Essa è speranza e sostegno per gli afflitti, per
gli addolorati; è segno del Cielo e, attraverso di essa, voi
lo raggiungerete e lo abiterete. Il maligno non vuole che si
trasmetta questa pedagogia dell'amore, vuole osteggiare,
vuol distruggere lo Spirito di Cristo dal cuore degli
uomini, e usa (…il perverso è potente!) coloro che occupano
posti di rilievo, per attaccare la Chiesa. Ma troveranno la
maggior parte del popolo di questa terra, contrario. La
Croce, vive se viene unita alla vostra; e voi potete vivere
la croce in offerta d'amore, se prima accogliete, amate,
onorate la Croce del Signore. Solo allora saprete vivere la
vostra. Vivere la croce vuol dire viverla in grazia di Dio,
viverla nell'obbedienza dei Santi Comandamenti e, fusa alla
sua, che è divina. Così diventa offerta di vittoria e
liberazione, e anche redentiva per il mondo. Per quanto il
nemico cercherà di avversarvi, di perseguitarvi, se rimanete
uniti a Dio, la vostra croce è vittoria. Nei tempi che
passano, in ogni tempo, sembra che il Crocifisso sia
perdente, sembra che il nemico abbia, nei suoi adepti, la
vittoria. Ma il tempo passa, le generazioni scorrono, e la
Croce resta, alta e vincente, mentre gli uomini muoiono. Chi
può contro Dio? …Chi può contro la Croce? Ti benedico".
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9 novembre 2009
"La Croce apparirà, in alto nei Cieli, radiosa e splendente"
"Il mio sguardo è sempre su di te. Tu, a volte ti
dimentichi di Me, mentre Io ti guardo sempre e non ti
dimentico mai.
Oggi si cerca di colpire la mia Croce, si tirano pietre su
di essa, si cerca di scardinarla dal suo trono, ove deve
essere, ove deve regnare: al centro della terra e
dell'umanità! Ma non vi riusciranno. La Croce è, e rimane,
segno di vittoria. Essa apparirà in alto nei Cieli, radiosa
e splendente, dinanzi a tutte le genti, per far sì che
ancora l'uomo l'accolga e riconosca in essa la vittoria, la
salvezza e l'amore che è. Solo entrando nel suo rifugio,
solo accogliendo la Croce di Cristo, voi saprete accogliere
la vostra che si fa così: vittoria, salvezza e amore.
La Croce continua in voi la sua azione santificante, vi
redime, vi santifica, vi divinizza, diventa ascesa per il
Cielo. Pure nei tempi che seguiranno, di buio e di dolore,
nella sua purificazione, l'azione della Croce continua,
redimendo. Sarà ancora il riscatto per i nuovi tempi, sarà
regno e centro della terra! Ti benedico".
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11 novembre 2009
"Oggi ricordate San Martino, il Santo della carità"
"…Vedi, siete tutti lebbrosi, ma quelli che chiedono di
essere guariti da Me, Io li sano, e ancor di più chi ne è
grato, che torna a renderne grazie, si avvia per la strada
della santificazione. Oggi, figlia mia, non solo non si
chiede quasi più di essere sanati, figurarsi il venire a
ringraziare e a lodare Dio di ciò che si è ricevuto! Coloro
però che lo fanno, che chiedono a Me la guarigione e
ringraziano, si fanno portatori della mia sanità; intorno a
loro essi sanano la lebbra di chi li circonda. Così nella
tua situazione; la paura stessa, la mortificazione che te ne
deriva, l'umiliazione continua che vivi si fa offerta a Dio
e mezzo di salvezza per tanti orgogliosi per cui chiedi
guarigione e che hai intorno a te.
Oggi che ricordate San Martino, il Santo della carità, egli
ha ora intorno a sé, nel Cielo, tutti coloro che ha aiutato,
ed è stato mezzo dell'incontro con Dio. Egli ha vissuto la
carità di chi si offre al Signore nella sua persona e la
carità fattiva che si offre ai fratelli; è mezzo e segno che
riconduce all'amore suo. San Martino ha diviso non solo il
mantello, ha diviso se stesso, donandosi al Padre Celeste e
ai fratelli.
Così tu, figlia mia, sei divisa in te, in questo
combattimento, in questa tua donazione, che è simile ad un
mantello, che si dona in offerta al Padre, e carità
spirituale ai fratelli (*). Ti benedico".
(*) Anche questo è un messaggio che vale per ognuno di noi,
ogni giorno
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12 novembre 2009
"La Sapienza viene data a chi è umile"
"Mia piccola Maria, Io ti porto la serenità, ti porto la
pace. Non aver paura in questa situazione che vivi. Sono Io
il tuo avvocato, il tuo giudice, il tuo difensore…
La Sapienza, figlia mia, è una grazia dello Spirito, che
viene dato a chi è umile e la chiede nella preghiera… Essi
non hanno Sapienza perché non c'è umiltà, non la chiedono
nella preghiera. Ma credi che la mia sapienza in te è più
grande, è vittoriosa; sembra che questa persecuzione, questo
combattimento, la voglia far perire, sembra che sia debole;
ma anzi questo periodo di prova e combattimento sono per la
sua rinascita maggiore, per portare più frutto.
La Sapienza, come dice stasera la sacra Parola, è agile, è
forte, giunge nei cuori lontani, ove non sapete, e mette
radici. La Sapienza va diretta, e dura per sempre.
Per la missione in Africa ti dico che la sua costruzione è
ora al primo mattone, ma ne seguiranno altri, dato che è
cosa buona, e che i monaci africani vadano nella loro terra
per lavorare la mia vigna. Sono con te e non t'abbandono
mai. Ti benedico".
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13 novembre 2009
"Ci sarà una spaccatura nell'umanità: che segue il bene e
chi il male"
"Mia piccola Maria, Io sono vicino a te, ancor più vicino:
sono dentro di te, vivo in te, nonostante la miseria che sei
e che vivi; Io sono in te! So che la scelta di seguirMi ti
ha condotto a questa situazione nella tua famiglia, come
potrei quindi abbandonarti e non pormi alla tua difesa?
Oggi il mondo si appressa ad una spaccatura; l'umanità
sempre più viene chiamata a porsi in una schiera, tra chi Mi
segue e accoglie Cristo, e chi Lo rifiuta. Chi accoglie e
segue la mia Croce, che s'innalza sul mondo e diviene mezzo
di divisione, di contrasto, di scelta, sceglie Gesù Cristo,
ed è per chi si pone dalla parte del bene, che seppur non
cristiano, ne segue però l'insegnamento, che vive nella mia
Parola. Ci sarà una spaccatura nell'umanità: chi segue il
bene e chi il male. E chi segue il bene è in Me.
Questa scelta porta con sé persecuzione e dolore, che già
avviene; ma chi persevererà sino alla fine vivrà nella
beatitudine dei Cieli, o in una terra di pace e verità.
Verranno giorni, figlia mia, che sarà di stridore di denti e
di dolore. Per questo il Cuore di mia Madre chiama i suoi
figli. Sa ciò che dovrà accadere, e ve Lo dona come rifugio.
Chi và da Lei si nutre di Esso, riceve forza nel perseverare
nel mio insegnamento in quei tempi così duri. Ella dà
fedeltà, vigore, luce, consolazione, protezione; vi tiene
saldi nella fede, e vi è anche proprio di riparo come una
casa, perché Ella vi protegge al sicuro nel suo Cuore,
liberandovi dal male e mantenendovi veritieri e ancorati al
suo divin Figlio per i tempi che verranno: sua progenie,
generazione fedele che porta i suoi germi e che vivranno in
una umanità rinnovata, in una terra di pace. La Santa Messa
che a Lei offrite Le dà caldo al Cuore, La commuove, e tutti
vi stringe a Sé e vi benedice".
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15 novembre 2009
"Ora viene la fine di questo tempo malvagio"
"…Oggi la mia Parola vi annuncia la fine dei tempi, ove le
forze del mondo saranno sconvolte, ove molti periranno e
altri, da vivi, saliranno in Cielo. Le potenze dei mari e
dei cieli saranno stravolti poiché ha fine il ciclo naturale
della vita, giunta a maturazione, a compimento il tempo dato
agli uomini, alla terra che si esaurisce nel suo compito
giunto a termine; e ciò che è bene è per sempre, e ciò che è
male è male per sempre. Così sarà, figlia mia, anche se ce
ne vuole ancora…!
Ora viene la fine di questo tempo malvagio, e come ogni
fine, anche in questa ora le potenze del mondo saranno
sconvolte, dato che la natura è intimamente a voi ancorata,
e sarà sofferenza per gli uomini, gli animali e per la
stessa natura che partecipa di questo dolore, che è
purificazione per la rinascita al bene di questo mondo. Così
sarà, ed è per ogni fine dell'uomo quando reclina il capo,
nel suo ultimo respiro. E anche lì le forze del corpo sono
sconvolte poiché è la fine del fluire normale di vita
dell'organismo, e ciò perché è giunto il tempo, è giunto il
compimento e la maturazione dell'esistenza di questo uomo.
Non é importante però la fine dei tempi, di questo tempo, e
la fine del ciclo vitale di ogni uomo, quanto di come sia
stato vissuto il tempo concesso, che è un bene così
prezioso, poiché passa e non ritorna. Riempitelo di tesori
nel mio Nome. Arricchitelo nelle ricchezze dell'amore di
Dio, per vivere poi eternamente verso ciò che non ha più
fine. Ti benedico".
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16 novembre 2009
"Gli uomini non comprendono più il senso del bene e del
male"
"Mia piccola Maria, Io sto operando. Sono venuto al mondo
proprio per sconfiggere il diavolo, per liberare l'uomo
dalle sue spire. Cosa è stata la mia Nascita, il mio
apostolato, il darvi la vita, se non la sconfitta del
nemico, se non una battaglia contro il male per liberare gli
uomini? Vi ho dato Me stesso, la mia Persona in riscatto, ed
è questa l'arma più potente che voi potete usare per
liberarvi ed essere vittoriosi nel vostro combattimento.
Cosa è la vostra esistenza se non una battaglia con le forze
del male e la sua liberazione?
Oggi che meditate la guarigione del cieco, che, incurante
delle dicerie della gente, grida con vigore: "Gesù, Figlio
di Davide, abbi pietà di me!". Io vengo a sanare e a dare la
vista. Vi dico: sono la stessa Persona, e in questo tempo,
come allora. Io vengo a liberare, a guarirvi, a slegare
dalla prigionia del maligno e dalla sua cecità. Ma lo posso
se voi invocate il mio aiuto. Attendo questo grido, con
trepidazione d'animo, con intensità di cuore, con fede.
Allora vi libero, e Io solo posso. Posso sanare la cecità
fisica, ma soprattutto da quella spirituale. In questo tempo
la maggior parte dell'umanità vede con gli occhi, ma è cieca
nello spirito.
Il diavolo fascia la mente, la oscura e gli uomini non
comprendono più il senso del bene e del male. Brancolano nel
buio, ed egli, l'iniquo, il malvagio, usa questa cecità per
portarvi agli inferi. Sembra che il sole illumini la terra,
ma dal Paradiso, guardando il mondo, lo si vede immerso
nelle più fitte tenebre, completamente oscurato, sicché nel
Cielo si dice: "Come possono gli uomini vivere in tanta
oscurità?". Sembra che siate puliti, profumati, ma il puzzo
di putredine del peccato, nel quale siete immersi, sporca le
anime vostre, e il suo nauseabondo maleodore è simile alla
fogna e al deperimento, allo sfacelo organico dei cimiteri,
che sale sino a Dio. Come possono gli uomini non sentirlo?
Chiamo allora i miei piccoli, le mie piccole creature;
attendo da loro il grido, che sappiano ancora gridare al
Cielo, per chiedere aiuto: "Gesù, Figlio di Davide, abbi
pietà di noi!". Che gridino per se stessi, per i propri
peccati, e per i tanti sulla terra, loro fratelli, ma
ciechi, che non Mi vedono più, poiché Io venga a sanarvi.
Sarà questo grido a farMi ancora giungere tra voi per
portare di nuovo la vista di una umanità che rinasce e vede
nello sguardo dello Spirito. Ti benedico".
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17 novembre 2009
"Come mai, al mio tempo umano, le guarigioni erano
istantanee?"
"Mia piccola Maria, Io sto liberando, vado con la mia
Persona, mediante le preghiere, che offri, e le Sante Messe.
É simile al sole che scioglie i ghiacci e, nel tempo, ne
asciuga anche l'acqua sin da non rimanerne più traccia. Tu
dirai: e come mai, al mio tempo umano, le guarigioni erano
istantanee? Figlia, dipende dalla fede, che è stata
autentica, vera, guidata e accompagnata da anni dalla
sofferenza; e passo Io presente, che sono il Signore Dio,
cui tutto è possibile, e irradio del mio potere e della mia
santità, mentre in voi tutto va filtrato e maturato nella
vostra poca fede e nelle vostre miserie. Ma giunge, giunge
la liberazione, se ci si affida a Dio con cuore sicuro e si
persevera. E il tempo di attesa diviene per voi
fortificazione nella fede e liberazione mediante la vostra
preghiera per molte altre anime.
Io entro in Gerico, e giungo, come in tanti paesi della
Palestina, per sanare da ogni male; e in questo paese anche
Zaccheo ha la sua liberazione. Lo sano perché da tempo egli
soffre e cerca di essere liberato, prega Iddio di farlo
uscire dalla sua situazione, anela con spirito autentico al
Cielo.
Quando un'anima cade nel male precipita sempre più in fondo
nei suoi precipizi, se non si ravvede e, giunto a questo
stadio, sono solo due le fasi che può scegliere: o la
creatura rimane impantanata nel suo male e muore in esso,
oppure questo precipizio gli dà misura di ciò che è,
divenendo ciò in cui è caduto, e non può che desiderare di
risalire verso l'alto, avere il desiderio del Cielo. Così è
per Zaccheo: Io vengo ed egli sale, non solo sull'albero per
vederMi, ma sale dal suo precipizio per cercarMi. Ed Io lo
irradio dello Spirito della mia santità, gli dono la luce
del pentimento e del ravvedimento, sì da gridare: "Signore,
se ho defraudato il mio prossimo, darò loro quattro volte
tanto!". Cosa sarà poi di Zaccheo? Che fine ha fatto?
Zaccheo si è così ravveduto da farsi apostolo della carità,
riconosciuto per la sua pietà in tutta Gerico. La sua vita
si operava nel servizio agli indigenti, ai poveri, agli
ammalati da divenire mio degno discepolo e santo. Ti
benedico".
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18 novembre 2009
"Voi siete Gerusalemme, la Gerusalemme che viene distrutta
nell'anima"
"Mia piccola Maria, Io combatto per te. Io mi pongo dinanzi
a te. A te chiedo solo di rimanere ai miei piedi, adorante
simile a Maria, nell'ascolto, amandoMi, completamente
abbandonata. Io sono la tua difesa. Figlia mia, la fede va
testimoniata nella sofferenza, e mantenersi fedele alla
Verità costa lacrime, ma queste lacrime rigenerano le stesse
creature, che ve ne sono causa, e si fanno così lacrime per
la risurrezione.
Vedi come nelle parole di stasera i Maccabei periscono e
offrono se stessi, pur di mantenersi fedeli alle leggi di
Dio, e non si piegano per sacrificare a dèi stranieri. Così
sia per voi. Io piango dinanzi a Gerusalemme, ne vedo la
preannunciata distruzione, che è presente ai miei occhi.
Ancor oggi Io piango. Sono il Signore, ma sono sempre uomo
che, pur nella perfezione del Paradiso, soffre e piange,
come piange mia Madre di fronte alla distruzione dei miei
figli. E quanti vanno perduti! Voi siete Gerusalemme, la
Gerusalemme che viene distrutta nell'anima, poiché non ha
accolto, e non accoglie, l'Autore della vita, e perciò non
le rimane che la morte. Non accoglie Colui, che è la sua
Difesa, che solo può debellare e combattere contro il suo
nemico, che vuole distruggerla, e rimane così indifesa, in
balia della sua rovina. Se ai miei tempi della Gerusalemme
storica furono i romani, oggi da qualsiasi parte sia
fomentata la distruzione, sono i diavoli che portano alla
rovina gli uomini, che decadono.
Io pongo la mia mano per portare aiuto, ma l'umanità, la
stragrande maggioranza, rifiuta, e nel rifiuto muore. Il mio
pianto non è riuscito a salvarli tutti, ma può, tramite il
vostro, che si unisce ancora al mio, ad essere lacrime che
fecondano la terra, che lavano, che purificano, che
rigenerano. Coloro che con Me avranno pianto su Gerusalemme,
saranno quelli che la ricostruiranno. Sono lacrime per il
sorriso, lacrime per la vittoria e la risurrezione. Ti
benedico".
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19 novembre 2009
"La madre dei Maccabei, che ora splende come il sole i
Paradiso"
"Mia piccola Maria, Io sono con te, non hai il maligno in
te. Come potresti vivere questa vita così unitiva con Me, se
tu avessi in te il male? Egli ti attacca, perché l'opera
malvagia nella tua famiglia continua, e tu sei il mezzo che
spezza, che porta a salvezza, che si pone in battaglia
contro di lui. Sono con te! Non accettare la sfiducia e il
timore che egli ti pone.
…Guarda stasera a questa madre, così ardita, la madre dei
Maccabei, che ora splende come il sole in Paradiso, e ha
intorno a sé i gioielli splendenti, che sono i suoi figli,
che non hanno avuto paura, pur di non piegarsi al male,
dando la loro giovane vita per amore di Dio. Ora il malvagio
che li uccise è corroso dai vermi, la sua pena è eterna e
continuativa, mentre la loro è stata pochi istanti, mentre
il gaudio è senza fine.
Il Signore Iddio dà a tutti la capacità di combattere per la
sua Parola. Tutti fa venire al mondo, portando il proprio
bagaglio di doni, virtù, e possibilità per potersi
santificare e dare gloria a Dio. Se la persona vive questi
doni, innestandoli nel mio Amore, unita a Me, questi doni si
fruttificheranno perché porteranno gioia e salvezza ai
fratelli. Ma chi, pur avendo ricevuto, li usa per soddisfare
solo se stesso, la sua anima non dà vita, non riceve vita, e
muore con i suoi doni, che non hanno dato. Sono morti perché
non offerti, muoiono in eterno con l'anima.
Così, figlia mia, deponiti in Me, abbandonati sul mio Cuore;
Io soffio e t'allontano il male che insidia. Questo mio
parlare è un mio dono, un tuo talento che in Me fruttifica.
Riposa e non temere, mia piccola figlia paurosa e di poca
fede. Ti benedico".
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20 novembre 2009
"La mia Chiesa è casa di preghiera e d'adorazione!"
"Mia piccola Maria, tu mi eri già presente nel tempo della
tua creazione, nel mio pensiero. Già sapevo della tua vita,
delle miserie che avresti avuto, della tua fragilità, le
colpe nelle quali saresti caduta. Conoscevo però anche il
tuo desiderio d'amarMi, ed era presente anche il mio
programma d'aiuto, la mia assistenza per aiutarti a
liberarti dalle scorie del peccato, per farti salire ed
ascendere nell'abbraccio dell'Amore.
A tutti coloro che si affidano nello Spirito e salgono così
nell'Amore, Io li chiamo ad essere custodi, i difensori, gli
angeli protettori della mia Parola, della mia Eucaristia, ad
essere parte di Me, coloro che sono gli adoratori nella mia
Chiesa. Di essi ne faccio acqua, che con le loro lacrime la
lavano, che con il sangue delle loro sofferenze, purificano
e rigenerano, ne danno nuova vita. Quelli che v'infondono
l'amore vissuto con Me.
Oggi Io grido, come ai miei tempi: la mia Casa è casa di
preghiera e d'adorazione, e non una spelonca di ladri! E
oggi più di allora nella Chiesa è sceso il baratto con i
soldi. La si sottopone al mondo per avidità. C'è la corsa al
prestigio per l'ambizione, e cosa non si fa per
raggiungerlo! Pongo voi, figli miei, ad esserne difesa! Non
solo nella gerarchia della Chiesa, ma anche tra il popolo
dei fedeli, tra i cristiani, quanti ce ne sono che ne fanno
commercio e spelonca di ladri, dissacrandola con la loro
indifferenza e freddezza, con la loro anima coperta e
imputridita di peccato, e che a Me vengono poi per riceverMi
in questo stato! Che vengono a Me senza riconoscerMi come
Persona, e riconoscerMi cioè Iddio in Essa.
Quanta irriverenza e gelo! Mentre la mia Chiesa dev'essere
casa di preghiera e d'adorazione. Chiamo voi, figli miei,
che mi amate, perché siate anche la mia frusta con cui
caccio i ladri dal tempio, la frusta santa che combatte
contro satana che fomenta tutto questo nella Chiesa.
Vi pongo in combattimento con il male per far sì che,
attraverso il vostro amore, la vostra fedeltà e veridicità,
voi riportiate il mio Spirito, l'adorazione a Dio e la
Chiesa a casa di santità. Siate il mio incenso che sale da
essa sino al Cielo. Ti benedico".
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21 novembre 2009
"Io regno nella Verità"
"Mia piccola Maria, ciò che fai per i tuoi figli è già bene,
e così le preghiere per la loro liberazione… Io allargo però
la tua intercessione su molti altri figli, per i quali non
si prega mai, su tanti che non ricevono mai una preghiera,
una supplica per essere liberati.
Oggi la Chiesa proclama la mia regalità, una regalità che
non è la reggenza di uno Stato temporale, ma che è vita
vissuta, esistente nei cuori. É una regalità dello Spirito,
e poiché Io attesto dinanzi a Pilato che: Io sono nato e
venuto nel mondo per testimonianza alla Verità, Io regno
nella Verità. Il mio Regno è lì ove vive la trasparenza
della mia rettitudine, ove vive il chiarore del mio
insegnamento, in chi ha fatto scelta di essere dalla mia
parte, ed è veritiero.
Io vivo nella Verità! Ovunque vi è ipocrisia, falsità,
menzogna, compromesso, uno Stato subdolo, d'inganno, Io non
sono, non regno. Il mio Regno è in ogni anima: in ognuna Io
mi pongo sul trono, se essa vive nella Grazia, se ama e vive
i Comandamenti di Dio, dato che il Signore, il Santo dei
santi, non può stare ove c'è il falso, la menzogna, che è
dell'altro.
Io regno in Paradiso, ove la mia regalità si espande e
riveste tutti i Santi, ove l'Altissimo, l'Onnipotente regna
nella sua bellezza, nel suo fulgore, nella sua santità in
eterno, ove si mostra così com'è, ove l'essenza di Se stesso
viene data, amata, lodata, adorata perennemente. Io regno in
Purgatorio ove la sofferenza espiatrice innalza verso
l'alto, e l'anima anela al mio Regno, desidera ardentemente
la fusione alla mia Persona. Io regno sulla terra: nella
Chiesa, che Mi annuncia, nei Sacramenti ove sono, nelle
creature che Mi amano. Io regno se sono vissuto e
testimoniato nella Verità. Regno nelle anime mie, piccole e
amanti, nel loro cuore Io amo. Le rivesto della mia
regalità, ne faccio parte di Me, ne faccio re. Ti benedico".
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22 novembre 2009
"In Paradiso, in questo giorno, il trono di Dio è in fiamme"
"Mia piccola Maria, ogni volta che un figlio ritorna a Me, e
mi accoglie, Io regno. Ogni volta che una creatura si
converte, e torna a vivere in Grazia, Io regno. In Paradiso,
i questo giorno, il trono di Dio è in fiamme: è tutto un
incendio d'amore, che con le lingue di fuoco, si espande su
tutte le creature del Cielo, ed esse, ricolme di questo
fuoco, contraccambiano nella loro intensità d'amore,
fondendosi al loro Dio. In questo vive la mia regalità, che
è regalità d'amore.
Sulla terra regno ove Io sono presente e amato, nel cuori
che Mi desiderano, credono, e vivono di Me. In questi cuori
si attua, e si espande, attraverso di loro, come lingue di
fuoco del mio Amore, la mia regalità sulla terra. Sintanto
che tutta l'umanità non Mi accoglie, la mia regalità non si
attua nella sua pienezza. Il mio Regno si compie quando
tutte le creature vogliono essere parte di Me, del mio
Regno. Ti benedico".
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23 novembre 2009
"Io guardo le offerte portate nel tesoro del tempio"
"Mia piccola Maria, …A te chiedo solo che tu rimanga
fiduciosa e abbandonata sul mio Cuore. Chiedo a tutti voi
che siate riscatto, con la vostra vita, per voi stessi, e
riscatto per gli altri; e come lo potete? Nell'offerta della
vostra persona, nel dono più umile e povero di ciò che
siete, per portarlo al tempio, e offrire la vostra intera
povertà al Padre Celeste, che vi guarda e vi ricambia, e
dona, nella misura in cui siete generosi di voi, riscatto
per le anime vostre e di quelle dei vostri fratelli.
Io guardo le offerte portate nel tesoro del tempio, e i
ricchi lautamente danno in esso; generosa è la loro offerta
materiale; ma danno ciò che a loro non necessita; si privano
di ciò che non tocca minimamente la propria persona. Non si
donano, non si abbandonano al Padre, e il mio sguardo si
volge altrove; non accoglie l'offerta che non viene
santificata.
Viene una vecchietta, e depone nel tesoro del tempio tutto
ciò che ha: la miseria di due soldi, che non sono nulla, ma
è tutto ciò che possiede, dona tutto il suo sostentamento e
ciò che ha la sua persona, dato che si abbandona alla
fiducia verso il Padre Celeste. La sua offerta viene
benedetta dal mio sguardo, e diviene, nella sua povertà,
ricchezza per lei, per molti per il cielo.
Anche a te, figlia mia, la tua povera vita, pur nella
miseria in cui è ed è vissuta, per quei due soldi che sei,
li offri a Me; e nella tua ascesa verso l'Amore, nel tuo
abbandono, il dono della tua persona, per quanto povera, si
donerà totalmente. Io prendo questa offerta e ne faccio
mezzo di salvezza per molti, ne faccio ricchezze per
ricoprire molte nudità, e rivestirle di virtù e salvezza per
quei tanti miei figli, che sarebbero andati persi. Ti
benedico".
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24 novembre 2009
"Nella mia vita mortale, pur di pregare, dovevo ricorrere
alla notte"
"Mia piccola Maria, vieni a riposarti sul mio Cuore,
distenditi su di esso. Figlia mia, è il diavolo che pone
tutto questo combattimento nella tua famiglia, e i tuoi
figli non mettono barriera. Egli ti fa battaglia per questi
scritti, per la tua preghiera, per la tua maternità ai
sacerdoti, perché sei colei che tieni unita a Me questa tua
famiglia. La tempesta però, per quanto forte, ha la sua
fine, e poi viene la quiete. Il maligno cerca, in tutti i
modi, di portarti alla sfiducia, allo scoraggiamento in
questi eventi così contrari, poiché ti vuole distaccare da
Me, e cerca di impedirti la preghiera, con tutti i
contrattempi e le persone, per intralciarla.
Sappi, figlia mia, che nella mia vita mortale, pur di
pregare, di averne tempo e modo, sebbene la presenza del
Padre mio fosse continua in Me, dovevo ricorrere alla notte,
e spesso dovevo togliere al tempo del mio nutrimento per
incontrarmi con Lui nell'orazione e pregare per gli uomini.
Tutto, figlia mia, si fa offerta, un'offerta, per quanto
povera, non da una santa, che però Io accolgo.
Questa battaglia è bene poiché porterà i tuoi figli a
scrollarsi dal torpore… Io sarò con te in questa battaglia.
Ti benedico".
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25 novembre 2009
"Essere cristiani, figlia mia, comporta la persecuzione"
"Mia piccola Maria, soffri un poco? Questa sofferenza ti
viene provocata dal maligno, che agita i tuoi, oscura al
loro sguardo la tua persona, e crea divisione; ma è una
sofferenza che darà il riscatto. Essere cristiani, figlia
mia, comporta la persecuzione, come dice stasera la mia
Parola.
…Verrete perseguitati, banditi, giudicati. E se sembra che,
apparentemente, in modo palese, la fede sia accettata, ma
quando l'anima entra nella sua profondità ed adesione, che è
l'adempimento ai Comandamenti di Dio, quando le scelte della
vita sono un vissuto nella sua purezza, ecco: allora entra
la persecuzione. Avviene prevalentemente tra le mura
domestiche, nella famiglia, o molto nel posto del lavoro.
Essere cristiani è professare, in verità, la propria fede, è
essere testimoni del mio insegnamento, in una perseveranza
che dura tutta la vita. É perseverare, nonostante le
controversie, gli accanimenti, le offese, le oppressioni,
sino alla fine. Non sono i canti, i fiori, che pur ci devono
essere per onorare il Signore, ma è la testimonianza di sé
nell'essere veraci alla mia Persona, che vi fa cristiani.
Non vi attendete dagli uomini, per la vostra fedeltà e
l'onestà nell'agire, il bene perseguito, che essi vi diano
onori, gratificazioni o premi; per lo più avreste amarezze.
Ma l'amore di Dio in voi supera tutto ciò, vi dà fortezza e
il fuoco per vivere la fede, per adempiere e seguire la
retta via per essere creature oranti in cui c'è lo Spirito.
E Iddio vi dona il premio eterno di una vita che non ha
termine, e paga da Dio.
E così, come è stato perseguitato il vostro Signore, voi lo
sarete. É Me che perseguitano! Io, in voi, ancora sono
perseguitato e crocifisso. Io vivo dentro di voi; per questo
vi dico: pur se vi portassero a giudizio, non preparate la
vostra difesa, dato che Io parlerò per voi. Io saprò come
farvi agire e manifestare il vostro credo, perché sappiate
essere testimoni fedeli e veraci alla Verità. La vostra
morte sarà accompagnata dalla benedizione e dalla
riconoscenza dell'amore di tutti quelli che, per mezzo della
vostra fede vera, si sono salvati, ed hanno ricevuto Vita.
Ti benedico".
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27 novembre 2009
"Portate sempre con voi questa medaglia"
"Oggi celebrate e ricordate la medaglia miracolosa, che vi è
stata data come dono dalla mia e vostra Madre, per l'immenso
amore che ha per voi. Questa medaglia è segno della sua
presenza, di Lei porta significato. Vi è data per
protezione, per difesa, perché ne abbiate accanto, e in voi,
la sua presenza. Nell'Immagine della medaglia è scolpita
L'Immacolata Concezione, Colei che concepisce, nelle sue
acque verginali e miracolose, Cristo, e rigenera e dà vita
alla Grazia, ai cristiani. Questa medaglia è una goccia, una
goccia delle sue acque miracolose. Chi la porta, porta in sé
questa goccia di Lei, di queste acque, che continuamente
scorrono e danno Grazia di vita; e tutto ciò che il
cristiano opera, vive, offre, prega, è immerso in
quest'acqua, che viene così da Lei lavato, filtrato, reso
puro, da poter essere accolto da Dio, e venire benedetto.
Il Padre vede in voi le acque di Maria, e non può che
accogliere la vostra preghiera, se è buona; e nel tempo,
quando si è compiuta la sua maturazione, ve ne dà la
guarigione. Portate sempre con voi questa medaglia(*). Essa
vi difende dagli attacchi del nemico, che vi riconosce il
segno dell'Immacolata, e lo teme: è il segno della sua
appartenenza. E la Madonna vi sarà sempre accanto. Portala
anche tu, figlia mia! Nei momenti di buio, di dolore, di
prova, di malattia, essa vi sarà di sostegno e di aiuto. Nel
momento della vostra agonia, Maria sarà presente al vostro
capezzale e vi aiuterà nel trapasso. La Madre Santissima
questa sua goccia la dilata, la diffonde su tutto il vostro
essere, per lavarvi, rigenerarvi, rendervi nuovi e puri, per
far sì che siate pronti per il Giudizio dinanzi a suo
Figlio, e per l'entrata nel Regno celeste. Ti benedico".
(*) Madre Teresa di Calcutta donava, ad ognuno che
incontrava, la medaglia miracolosa, e ai sacerdoti ne donava
una manciata piena, come è successo anche a me due volte.
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28 novembre 2009
"Fatevi amici i Santi, gli Angeli…"
"…Dalla santità di una creatura dipende l'intensità, la
volontà della loro azione, sia sulla terra come in Cielo,
ove continua ad operare per il bene del prossimo, e dona
grazie, salute, conversione, liberazione… Mentre per chi è
andato perduto, ugualmente dall'azione malvagia che è stato,
continua, dagli inferi, ad arrecare danno, portando
divisione, odi, mali… perché in questo luogo è stato di
dannazione e si perde ogni forma di affetto, di pietà per
gli uomini, anche per quelli della sua casa; ne rimane in
lui solo l'odio, dato che s'è assimilato all'odio. Per
questo vi dico: fatevi amici i Santi, gli Angeli, e cercate
la loro protezione per rivestirvi dei loro favori ed essere
difesi dal nemico. Ti benedico".
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29 novembre 2009
"Oggi inizia l'Avvento"
"Mia piccola Maria, sei come un bambina che guarda con
meraviglia, con gli occhi sbalorditi, le luci e le cose dei
mercatini. Ed Io, figlia mia, ne sorrido, ma sii più
prudente. Io ci sono, sono la tua Provvidenza, ma per fare
spese che servono per le necessità.
Oggi inizia l'Avvento. Il periodo di attesa e preparazione
al Signore che viene e nasce al mondo. Vi è richiesta la
vigilanza e un cuore che brama il suo incontro. Le figure di
creature che hanno atteso il Signore e preparato la sua
venuta sono, per eccellenza, Maria e Giuseppe. Il Cielo
stesso, con tutte le sue creature, è trepidante della sua
Nascita, e così i giusti, coloro che erano nel luogo
dell'attesa per risorgere, e così i santi che sulla terra
conoscevano le sacre Scritture, e con preghiera e sacrifici
offrivano, per la venuta del Messia, tanto atteso, dai tempi
più antichi. In Maria, il cui tempo si fa prossimo al parto,
si fa più intensa nella preghiera, si ristringe in un
colloquio più intenso e confidenziale con Me, la sua
Creatura e Signore. Il peso del Grembo suo, che si fa più
grave, fa sì che unisca alla preghiera il sacrificio delle
incombenze della sua Maternità nel sacrificio del lavoro e
del faticoso viaggio verso il completo abbandono in Dio.
Giuseppe si unisce, con più trepidazione e fusione, alla
preghiera della sua Sposa, ed è ancor più sollecito verso di
Lei. Egli prega molto, anche nel suo intimo, poiché si sente
così inadeguato, incapace, così fuori misura per essere
colui che sarà il padre, il custode del Figlio di Dio. La
sua preoccupazione si fa gioia e pena, e quindi all'orazione
essi uniscono la sofferenza. Donano tutto ciò che possono
avere in casa, che può essere di bisogno ai fratelli, per
unire alla preghiera e al sacrificio, la carità
nell'accogliere le richieste di chi viene a bussare al loro
uscio, ed è sempre accolto. Tutta questa azione di
preparazione si fonde per formare un'unica offerta totale
d'amore, che accompagna e prepara la mia Nascita.
Pure a voi è richiesta la preparazione e la vigilanza nella
preghiera, in un ponderato sacrificio e nelle opere di
carità perché formi il vostro cuore, lo arricchisca, pronto
ad accogliere l'incontro con il Signore, che viene, sia nel
tempo della Nascita di ogni anno nel Natale, ma pure quando
Lo ricevete in ogni Eucaristia, o quando l'anima vostra è
giunta al traguardo di questo mondo per pervenire nel Regno,
nell'incontro con Cristo nel Giudizio. Quest'incontro con
Dio, che viene a voi, vi trovi pronti nell'amore, che si
forma nei mezzi che Egli vi offre per essere degne culle che
Lo ricevono in sé. TI benedico".
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