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Ave Maria!
1 ottobre 2016
"Come mai il Signore Dio fa attendere?
Quanti sono quelli
che nella prova pregano e pregano intensamente?"
Mia piccola Maria, distendi il tuo spirito a Me e riposati,
non ti soffermare nella ricerca, ma lascia che la porta si
apra da sola e comprendi che la liberazione viene solo da
Dio. Nella prima lettura il profeta Abacuc innalza il suo
grido all'Eterno Padre: "Quando, Signore, quando terminerà
questa oppressione, questa violenza? Quando verrai in
soccorso della mia liberazione?". Gli uomini spesso gridano
a Me: "Signore, perché non intervieni, perché non fai
cessare tanta ingiustizia, sofferenza e dolori?". Ed Io
rispondo al profeta e a voi: "Scrivi sulla tavoletta:
‘giunge, giunge il suo termine, ha la sua data, è già
scritta; e non mentisco'. Bisogna credere e saper
attendere". La prova ha sempre una fine, così come ogni vita
nasce ma poi ha il suo termine. Anch'io ho patito, ma la mia
Passione si è conclusa, si è esaurita, ed è giunta la
Resurrezione.
I miei Santi hanno sofferto, ma le loro prove ed afflizioni
si sono estinte. Ogni uomo ha la sua pena, ma come la sua
esistenza perisce, ugualmente ogni affanno e tribolazione.
Voi mi direte: "Dovremo attendere la morte?". Non sempre è
così: quando una croce sorge da un'ingiustizia e da
un'oppressione Io sono con voi per condurla al bene e alla
pace; quando la prova proviene dal demonio, con voi Io la
combatto; quando nelle malattie, e altro, persiste
nell'intera vita, essa è per la redenzione, per la
santificazione e la salvezza profusa ad altri, e con voi Io
la condivido.
Come mai il Signore Dio fa attendere? Quanti sono quelli che
nella prova pregano e pregano intensamente? Quanti a Me si
appellano, o non mi bestemmiano contro? Che, nonostante la
prova, persistono a peccare? Coloro che sanno chiedere cose
giuste e sanno guardare oltre, che il loro dolore è per il
riscatto e la redenzione? Che la morte, se si è con Me, non
è da temere, ma è una liberazione che introduce
nell'esplosione della vita vera? Molti diranno: "Ma io ho
pregato, prego e credo in Te, Signore, ma non intervieni,
perché?". E' per misurare la vostra fede.
E cosa è la fede? E' la fiducia, l'abbandono nel Padre
Celeste. Vi fidate di Me? Tanto più la creatura si abbandona
fiduciosa, e tanto più il Padre interviene, è attratto dalla
fiducia del piccolo, poiché solo il piccolo è fiducioso:
nella piccolezza dello spirito l'anima si fa simile al bimbo
che sa che, se grida e chiama la mamma, ella accorre in suo
aiuto. Come avere tale fede? Chiedete, pregate senza
stancarvi! La fede è un dono di Dio da ricevere, da
mantenere, da accrescere sempre. Ascoltate la Parola Divina,
impregnatene il cuore e lo spirito ed amalgamatevi in essa,
date la vostra risposta con il vostro consenso vissuto:
nella misura in cui la concretizzate nel vostro agire la
Santa Parola vi arricchisce sempre di più. Fatevi piccoli,
umili, riconoscendo di essere degli otri vuoti che hanno
bisogno di tutto: apriteli, spalancateli, ed Io ne travaserò
sì abbondantemente da traboccarvi di fede, sì che molti
altri assetati abbiano ad abbeverarsene. Ti benedico".
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4 ottobre 2016
"Chi non conosce San Francesco, tanto noto, e sulla bocca di
tutti?
Lo guardano con ammirazione, ma chi è che segue le
sue orme?"
"Mia piccola Maria, sarà liberazione, sarà liberazione
piena! Sei così prostrata e desolata, figlia mia, ma la tua
non è una battaglia contro G., ma contro il diavolo, ed Io
ti sono vicino più di quanto tu possa credere, perché se no
ti avrebbe già distrutta. Questa mia Opera porterà molto
frutto nei modi che non potete sapere: essa è la mia parola
ma condita con il tuo sacrificio, si uniscono la mia parola
con il tuo sacrificio. E' simile ad una madre: la porti nel
grembo del tuo cuore con la croce che patisci, e ne dà con
Me vita e la diffonde.
Oggi voi ricordate San Francesco, il grande Francesco,
piccolo e minuto nel suo essere, ma gigante s'innalza nella
sua santità. Chi non conosce San Francesco, tanto noto, e
sulla bocca di tutti? Lo guardano con ammirazione, ma chi è
che segue le sue orme? Egli vive nel tripudio del Cielo e
gode di un posto di eccelsa gloria, ma quando scosta il suo
sguardo sul mondo s'intristisce, si riempie di tristezza per
lo stato dell'umanità, della Chiesa e dei suoi frati. I suoi
frati che non vivono più ciò che Francesco ha detto e
vissuto: ne portano a trionfo il suo vessillo, se ne
sbandierano ad appartenenza, ne portano il segno nel saio,
ma chi segue le tracce lasciate da lui? Alla povertà del
poverello d'Assisi, che ha vissuto l'indigenza, quanta
opulenza e abbondanza, ricerca di denaro e di beni! A tanta
sua privazione e penitenza, quanto benestare e voglia di
benessere, agi e comodità. A tanto suo ardore e adorazione
al suo Signore, quanta sciatteria, superficialità e
tiepidezza! A tanta sua umiltà e nascondimento, quanta
ostentazione, boria e voglia d'innalzarsi! Le chiese scarne
e disadorne di San Francesco, ma ricche di spiritualità e
priorità di Dio, ora sono tracotanti nella loro bellezza
esteriore che non glorificano l'Altissimo ma lo stesso
Ordine! Francesco mi guarda adorante, il suo sguardo è nei
miei occhi e come nella Porziuncola ancora intercede e
m'implora: "Misericordia, Signore, Misericordia!". Ed Io lo
amo e do' proroga, ma fino a quando, figli miei?
Ah, se nascesse, se ci fosse un altro Francesco ora sulla
terra, se i suoi frati ne portassero riflessa una goccia del
loro Fondatore, se ancora intonassero, come menestrelli
dell'Amore di Dio, il loro canto solo per il Cielo, cosa non
sarebbe questa terra, e questa Chiesa ricostruita,
restaurata e rinata del suo splendore di santità! Ti
benedico".
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5 ottobre 2016
"Come riconoscere che è vera preghiera? Quando è umile,
sincera, e viene dal cuore.
L'Eterno già ve l'ha stampata
nell'anima, tocca a voi saper aprire la porta"
"Mia piccola Maria, sono con te, condividendo la battaglia;
stai poi serena per i soldi che ti sono stati presi
ingiustamente, Io vengo in soccorso alle tue spese.
Stasera nel Vangelo s'appressano a Me per chiedermi:
"Signore, insegnaci a pregare!". Ed Io indico e traccio nel
‘Padre nostro' le disposizioni da vivere per pregare. La
vostra preghiera deve sussistere nei parametri dei dettami
del ‘Padre nostro', deve attuarsi cercando di adempiere la
Volontà di Dio, di glorificarLo, dato che tutto Gli è
dovuto, sfamandovi al mio Pane divino e dando pane ai
fratelli nella mia Parola vissuta, compiendo ogni
misericordia e giustizia, e vivendo il perdono. Poiché se
non attuate tali comandi, quale preghiera è la vostra? Come
potrà essere accolta? Mi chiederete: "Signore, e cosa è la
preghiera?" È il colloquio intimo tra Dio e l'uomo, tra il
Padre e la sua creatura, tra la Madre e il suo piccolo, a Tu
per tu, sviscerando in intimità il proprio cuore. La
preghiera è vita: è simile al latte spirituale che vi
infonde in essa il vostro Padre Celeste mediante il quale
nutre il vostro spirito, è simile al nutrimento di una madre
che, dalle sue mammelle, dà sussistenza alla sua creatura,
senza il quale non avrebbe sostanza alla sua crescita.
Tutto nasce dalla preghiera! Trovate degli spazi, fate dei
deserti intorno a voi, cercate dei tempi con il vostro
Signore, desiderateli! Come fanno due sposi che si appartano
per trovare la loro unione o i giovani fidanzati che, per
approfondire la loro conoscenza e scoprire il loro amore, si
isolano, simili a due amici che si fanno complici nella loro
confidenza. Quando non c'è più dialogo finisce il rapporto,
si esaurisce l'unità.
Quando è preghiera? Preghiera è saper parlare a Dio ed
ascoltarlo, fare silenzio e adorare, contemplando ed amando
nell' Eucarestia, glorificarLo in ciò che ha creato,
ponendovi al suo servizio, prestando soccorso con l'opera
delle mani nella carità offerta in primis all'Altissimo
Sovrano: nel canto e nella preghiera comunitaria che divenga
unitiva e forte, ma prima di tutto, perché possiate vivere
bene ogni suo aspetto, dovete ricercare un'intimità propria
personale, confidandovi con il Padre vostro; e tutto ciò che
ne consegue sarà condito e benedetto dalla Sua Santità.
Come riconoscere che è vera preghiera? Quando è umile,
sincera, e viene dal cuore. L'Eterno già ve l'ha stampata
nell'anima, tocca a voi saper aprire la porta. Ti benedico".
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6 ottobre 2016
"Ma voi mi direte: "ma fa male, è dura, c'è tanta sofferenza
in questa attesa!"
"Mia piccola Maria, persisti, persevera, non fermarti: la
porta si aprirà! Cosa ha detto stasera il sacerdote? Iddio
ascolta sempre la preghiera, sono gli uomini che spesso non
ascoltano e non sanno riconoscerne i segni. Pure nel
silenzio dell' adorazione Egli parla ed invita ad insistere,
a perseverare, a non fermarsi davanti alle difficoltà.
Chiedete, cercate, bussate, dice il vangelo stasera, e vi
sarà aperto e dato! E' mia Parola; eppure nell'attesa che
pare non avere risposta, essa è segno che il Padre
Santissimo sta operando, sta sanando, sta attuando la
liberazione per far sì che si attui la vostra guarigione:
avete bisogno del tempo della cura: non vi sanate con la
prima compressa, ma c'è bisogno dell'intera terapia per
ottenere una piena sanità. Ugualmente nella mia opera e
nella vostra preghiera c'è una cura che richiede i suoi
tempi a secondo della situazione del male vissuto, e dipende
dall'intera offerta in voi stessi. Voi mi direte: "ma fa
male, è dura, c'è tanta sofferenza in questa attesa!". È
vero, ma proprio la pena sofferta si fa medicina alla sua
cura, ed Iddio non salva senza il vostro intervento, senza
la vostra collaborazione. La vostra fede è nel dono, un dono
che verrà profuso per l'altro.
"E quando, Signore, pure avendo tanto pregato, la persona è
perita e non si è sanata?". La preghiera è servita ad
aprirgli il Regno dei cieli, ad alleviare dalle gravi pene
del Purgatorio, o donargli un merito e una gloria maggiore,
o è andata a beneficio per la salvezza di altre creature, e
a vostra santificazione. Niente nell'economia di Dio, se
buona e data a Lui, va persa, ma tutto concorre nel bene
della rinascita e della santità. Chiedete la grazia della
fiducia, dell'abbandono, della perseveranza; posatevi come
Giovanni sul mio Cuore, e lì amate, offrendo. Offrite, oltre
al vostro orare, ciò che potete: Sante Messe, digiuni,
fioretti, eccetera, e credete che Io raccolgo tutto, perché
si faccia forte lo spirito, e la porta si apra. Ti
benedico".
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8 ottobre 2016
"Ma adesso hai Me, hai la mia Luce, che attraverso di te si
espande. Stai nella pace!"
"Mia piccola Maria, anche se non hai potuto ascoltare
durante la Santa Messa, ti sei confessata, mi hai ricevuto e
porti Me a casa, e non troverai G. tormentato dal nemico: se
tu vedessi quel che diventerà, per mio amore, e come
spanderà il mio bene, te se ne rallegrerebbe il cuore. Ora
questa tua sofferenza non va perduta ed è utile per la sua
liberazione, pur se il nemico lo sta ora usando, per
portare, tramite lui, la sua ombra malefica sulla tua casa e
la sua azione devastatrice per sfiancarti e abbatterti, ma
ricorda che Io sono con te in questa battaglia. Nel passato
hai fatto anche errori, ti sei chiusa alle tue esigenze
familiari, ma non cercare la comprensione e la
giustificazione dalle tue sorelle: non comprendono che eri
malata spiritualmente, stretta dalle tue difficoltà e paure,
ed anch'esse chiuse nei loro limiti a se stesse e malate
nell'anima, un ambiente tutto insano nello spirito,
cresciuto lontano dall'amore di Dio, e che cosa ne poteva
venire?
Ma adesso hai Me, hai la mia Luce, che attraverso di te si
espande. Stai nella pace! Fai la supplica alla Madonna di
Pompei, la Madre ascolta. Ti benedico".
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9 ottobre 2016
"Se vedeste, con i miei occhi, persone così belle
nell'aspetto esteriore:
sane, giovani, dalla pelle levigata
e rosea;
mentre interiormente le corrompe la cancrena dello
spirito,
le pustole del male, che le fanno marcire!"
"Mia piccola Maria, tanto fragile e spaventata, quando il
momento si fa grave puoi allontanarti, ma sappi che per
quanto il demonio faccia "fracasso", urli e spacchi i
mobili, Io non permetto che possa venirti a nuocere; lo so:
si soffre, ma tutto ciò diviene mezzo di liberazione. Oggi
il Vangelo vi presenta la guarigione dei dieci lebbrosi. A
quei tempi la lebbra era molto diffusa, e molte erano le
genti ad esserne colpite; oggi la lebbra sussiste solo in
pochi punti della terra, ma ne invade un tipo che non
corrompe più tanto il corpo, ma devasta ovunque nello
spirito, ed è il peccato.
Se vedeste, con i miei occhi, persone così belle
nell'aspetto esteriore, sane, giovani, dalla pelle levigata
e rosea; mentre interiormente le corrompe la cancrena dello
spirito, le pustole del male, che le fanno marcire! Se ne
vedeste l'orrido spettacolo e quale fetore ne emanano! Il
peccato fa ammalare; sembra che dia prima piaceri e favori
e, tanto più si persiste nel male, tanto più si cade nel suo
vortice, del quale si finisce per esserne prigionieri, e
sarà più difficile la sua liberazione. I peccati iniziano a
ramificarsi e devastare, simile a un cancro nell'anima, ne
porta le sue ramificazioni che possono far ammalare la
psiche, il corpo, lo spirito, e far aprire al possesso dei
diavoli.
Porta poi il suo retaggio sui fratelli, come avviene per la
malattia fisica: il peccato porta il suo contagio e le sue
conseguenze al mondo. Come liberarsene? Cosa fanno i dieci
lebbrosi? Vengono a Me a chiedere la guarigione ed Io li
invito ad andare dai sacerdoti per averne benedizione e
santificazione. Cosa fa Natan nella prima lettura? Si
immerge nelle acque del Giordano per essere sanato dalla
lebbra; e lo stesso voi vi tuffate nei sette Sacramenti per
essere rigenerati a vita nuova in Dio nelle loro acque sante
e benedette. Per accedere però ai Sacramenti c'è bisogno di
un presupposto fondamentale, che è la fede: è la fede che ve
li fa vivere. E come avere la fede se non essendo umili? Chi
è umile sa chiedere, accogliere e ricevere il suo dono. È
per fede che i lebbrosi, alla mia Parola, vanno dai
sacerdoti; è per umiltà che Natan sa accogliere l'invito di
un' umile fanciulla di recarsi a fare il bagno nelle acque
del fiume. Sappiate venire a Me contemplanti: chiedetemi ed
adoratemi, ed Io vi sanerò sempre. Ti benedico".
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11 ottobre 2016
"Il Padre Santissimo guarda all'interiorità,
ed è
l'intenzione che dà senso alle vostre azioni"
"Mia piccola Maria, la liberazione è vicina. G. non attacca
solo per i motivi personali, ma il maligno che lo investe e
lo colpisce per devastare te, figlia mia. Stasera il vangelo
vi invita a guardare nel cuore; tutto nasce dal cuore: le
virtù, la purezza, la rettitudine, la verità. Ma per far sì
che il cuore sia così, è già il pensiero che deve essere
incorrotto, poiché è la coscienza che guida il pensiero e
indirizza il cuore sul giusto sentiero. È dal cuore che
nasce la capacità di amare, e seppur semplici creature, se
hanno compiuto piccole cose, se avranno dato e vissuto di
cuore, avranno grandi posti in Cielo. Mentre coloro che
hanno vissuto le grandezze della terra, ma senza cuore e non
hanno amato, hanno estromesso Dio, e quindi perderanno il
Cielo. Il mondo guarda all'esteriorità, all'apparenza, alla
bella figura; il Padre Santissimo guarda all'interiorità, ed
è l'intenzione che dà senso alle vostre azioni. Non seguite
ciò che è per consuetudine: riti, costumi, tradizioni, il
pensiero comune, che vi allontanano da Dio; guardate ed
agite seguendo la trasparenza del Vangelo, che solo vi guida
alla sostanza, a vivere la natura di Dio e, con essa, la
conquista del Paradiso. Ti benedico".
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12 ottobre 2016
"Che si destino dal torpore questi miei Ministri
e operino
indefessi, instancabili, offrendo se stessi!
Mentre invece
Io vi dico: sono così pochi quelli rimasti realmente fedeli
al mio Cuore e Volere, e molti sono invece superficiali e
noncuranti!"
"Mia piccola Maria, tu hai già perdonato, ma quel che senti
sono le ferite che ti vengono provocate e che ti arrecano
continuo dolore. Non aspettarti che questo nuovo sacerdote
ti comprenda, non ti conosce. Ci sono Io che ti guido. Il
Vangelo di stasera grida forte in quei tempi ed ora, "Guai a
voi farisei e ipocriti, che cercate di adempiere ogni minima
prescrizione per apparire, ma poi trasgredite l'amore e la
misericordia. Guai a voi che ponete carichi pesanti sulle
spalle delle genti e voi non li portate e sollevate nemmeno
con un dito!". Lo dico particolarmente alle alte cariche
della Chiesa, ai sacerdoti, che dal podio dell'altare
innalzano la voce e dicono alle genti ciò che devono fare e
ciò che non devono fare, ma poi non condividono, non
partecipano, non solidarizzano con il dolore e
l'ingiustizia, l'oppressione e il bisogno del popolo.
Distribuiscono i Sacramenti e fanno dotte catechesi, si
rinchiudono nel loro sapere e pensiero, e pensano che lì
finisca il loro operato.
Quanti di essi però accompagnano i malati nel loro intero
percorso? Quanti sono accanto a loro, pregando al loro
transito? Ove sono quelli che vanno a portare pace nelle
famiglie divise, negli ambienti in disaccordo, e ove vige la
guerra? Chi va a raccogliere i ragazzi nelle strade,
abbandonati nelle stazioni, che offre il loro soccorso e ne
dà accoglienza? Chi opera l'ascolto di questi miei figli
inascoltati nei quali sono Io che soffro? Quanti sono i
sacerdoti che operano il Ministero di liberazione, che
pongono le mani sul capo dei fedeli ad ogni confessione, che
amministrano l' olio degli infermi, che fanno esorcismi e
preghiere di liberazione, che vanno più spesso a benedire
nelle case, a luoghi e persone, che si pongono a difesa di
un popolo oppresso dal maligno che mai, come in questo
tempo, imperversa, domina e lo schiavizza?
Che si destino dal torpore questi miei Ministri e operino
indefessi, instancabili, offrendo se stessi! Mentre invece
Io vi dico: sono così pochi quelli rimasti realmente fedeli
al mio Cuore e Volere, e molti sono invece superficiali e
noncuranti! Chiedono la fede ai miei figli, che superi le
montagne, ed essi si svestono dei loro abiti sacerdotali
dopo le funzioni e vanno, pur se in paesi cristiani, liberi
del proprio culto, vestiti da laici moderni, senza che ci
sia segno che indichi il loro sacerdozio, quasi che si
vergognino di essere tali. Dicono ai fedeli: "Andate!" Ed
essi non vanno. "Fate!" Ed essi non fanno. "Pregate!" E ove
sono essi a pregare lodi, rosario, adorazioni con il popolo?
Chiamo a vivere fortemente l'interiorità del cuore che dà ed
esprime ciò che si vive, anche nell'esteriorità della
persona. I gesti, la forma dell'esteriorità del proprio
vissuto, dà motivazione e rivelazione della propria
interiorità. Ti benedico".
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16 ottobre 2016
"Non darti pensiero sulle medicine per quando giungeranno i
tempi:
il Signore Dio proteggerà il suo ‘Piccolo Resto'
rimastoGli fedele;
lo preserverà da molte malattie"
"Mia piccola Maria, sei nel mio Cuore, non preoccuparti per
i dolori della tua morte, essa sarà un nulla in confronto
alle pene patite nella vita, e non darti pensiero sulle
medicine per quando giungeranno i tempi: il Signore Dio
proteggerà il suo ‘Piccolo Resto' rimastoGli fedele; lo
preserverà da molte malattie, poiché avranno altri affanni
da soffrire nella ricostruzione. Non così per chi avrà
rifiutato Dio e scelto il nemico.
Il Vangelo oggi vi dice: "E Dio non farà forse giustizia ai
suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui?
Pregate! Nella preghiera c'è la vita e la salvezza, nella
preghiera c'è l'unione con il Padre Celeste. Se non si prega
Lo si esclude e ci si distacca da Lui. La preghiera ha un
grande potere: può curare ogni tipo di necessità e di male,
può vincere tutte le guerre. Molti, alla prima invocazione
non risposta, l'abbandonano; altri chiedono cose ingiuste, e
affermano: "tanto non cambierà mai niente!".
Non li ascoltate! Colui che ha creato l'orecchio e la parola
non potrà non ascoltarvi e darvi prima o poi la sua
risposta, se chiedete cose buone. "Come mai, allora direte,
bisogna a volte attendere tanto?". Perché Iddio nella vostra
perseveranza attesta la vostra fede. Perché ci vuole il
tempo per risanare una situazione malsana: come una cura,
abbisogna di preghiera e sofferenza; ma dinanzi al cuore e
alle lacrime, il Signore non si arrocca, ma si arrende.
Perseverate, perseverate! Poiché la porta prima o poi si
apre.
La preghiera è combattimento, è una battaglia con voi stessi
prima, per superare le vostre passioni, i vostri peccati,
nel percorso di una conversione che dura l'esistenza. È una
battaglia per sanare i mali altrui, per lottare contro i
demoni e vincerli; per questo c'è bisogno di continuità e
perseveranza. E se siete stanchi? Fate come Mosè che, nel
tenere le braccia aperte in alto verso l'Onnipotente, dava
vittoria a Giosuè con i suoi uomini contro i nemici e, alla
sua stanchezza, ha chiesto soccorso e il sostegno alle sue
braccia ad Aronne e Cur. Così voi chiedete ai vostri
fratelli, alla comunità, perché vi sostenga, che vi aiutino
con le loro preci e suppliche.
Siate arditi, quasi molesti! Violentate Iddio con la vostra
invadenza d'amore e invocazione, simile alla vedova
importuna! Il Padre Santissimo, come il giudice, vi farà
giustizia. Chiedete però possedendo in voi la fede,
adempiendo le Sacre Scritture: non potete pretendere di
essere ascoltati od esauditi se non credete o rifiutate il
Signore vostro Dio, o se lo offendete e ferite con il vostro
peccato.
Pregate come siete capaci, come volete, ma siate autentici!
Fatevi vicini alla Madonna, pregate con Lei il Santo Rosario
che è potente nella sua intercessione, dato che sarà la
Madre che, con voi e per voi, busserà al Cuore
dell'Onnipotente; e volete che Iddio rifiuti qualcosa a sua
Madre, che non si intenerisca nel suo richiamo? Pregate
figli, pregate! Ti benedico".
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18 ottobre 2016
"Date la vostra luce perché possano riscoprirmi e venirmi
incontro e dirmi:
"Eccomi, Signore, che vuoi che io faccia? Come poter
evangelizzare?"
"Mia piccola Maria, Io sono il tuo scudo e la tua spada,
sono la tua protezione. È giunto il tempo del tuo riscatto.
Tutti i cristiani sono chiamati ad evangelizzare, lo dico
soprattutto ai sacerdoti, agli operatori della Chiesa; ma
l'invito è per tutti, e tutti lo potete. Se vivete la vostra
fede nella profondità non potete trattenerla a voi stessi.
La luce del vostro amore non può essere soffocata, ma
diffusa: ne sentirete l'impulso, il desiderio, e vorrete
donare a tutti tale ricchezza. Andate ed evangelizzate!
Andate con i piedi per le vie del mondo o in quelle anguste
del borgo ad annunciare il Vangelo! Andate con le mani,
testimoniando con le opere! Andate in ogni ambito lavorativo
e sociale e se, trattenuti dal passo, poiché obbligati dalle
piccole realtà domestiche o chiusi tra le mura per le vostre
esigenze di vita o per le malattie, andate donando con la
vostra preghiera, adorazione e offerta: viaggiate con lo
spirito, amate con il cuore; esso va ed opera dove voi non
sapete e potete raggiungere. Lo spirito si alimenta
nell'amore, si amplia e si dilata, portandomi ovunque.
Il campo da coltivare è sterminato, la messe abbondante, ma
gli operai pochi, dice il vangelo: forse pensate che il
Padre Celeste non chiami alla sua Opera? Oh sì, Io chiamo,
chiamo, come da sempre, come nei secoli scorsi, ma l'uomo si
è fatto sordo ai miei richiami, si lascia frastornare dai
rumori del mondo, non mi riconosce più nella luce della mia
Verità, poiché è attratto dagli abbagli menzogneri che offre
il nemico.
Io chiamo quanti giovani alla mia sequela! Ma essi si
voltano con le spalle a Me e preferiscono andare per altri
sentieri mondani, cosa fare? Unitevi a Me, figli miei,
divenite miei eco, miei megafoni per diffondere e rendere
più forte il mio richiamo, sicché possano tornare ad udirmi.
Date la vostra luce perché possano riscoprirmi e venirmi
incontro e dirmi: "Eccomi, Signore, che vuoi che io faccia?
Come poter evangelizzare?". Nella povertà di sé stessi. Per
questo dico: "Andate senza sandali, senza cintura, senza
bisaccia", per descrivervi lo stato di povertà nel quale
deve essere il vostro io. Nella povertà di sé c'è l'umiltà e
con l'umiltà la Verità.
Quando non si cerca la propria autosufficienza, lo dico
particolarmente agli uomini di Chiesa, si evangelizza.
Quando è forte il grido del proprio io, si soffoca la voce
del proprio Dio. Evangelizzate con la vostra persona,
amando: come il Signore vi dona di operare nelle qualità e
nei doni che vi ha offerto, in modo che la vostra
testimonianza allontani i rumori del frastuono del diavolo
sino a spegnersi, in modo che possano tornare ad ascoltare i
dolci suoni della mia Voce, perché si disperda la caligine
del nemico con le sue tenebre, per far sì che riaffiorino i
colori e la realtà della visione del creato che, nella sua
concretezza, testimonia il suo Creatore; e tornino, tornino
ad ascoltare, ad amarmi e seguirmi. Ti benedico".
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20 ottobre 2016
"Non aspettarti che il mondo, o la Chiesa, ti capisca. Forse
che Io sono stato compreso?"
"Mia piccola Maria, torno a confermarti che è prossima la
tua liberazione. Essa avverrà naturalmente, così come si
apre una finestra senza spingere e vi entra tutta la luce
del sole che viene ad illuminare tante tenebre vissute.
Anche se spesso non comprendi, pure nella tua miseria ci
sono Io a soffrire in te, sono Io che ti abbraccio nelle tue
pene.
Non aspettarti che il mondo, o la Chiesa, ti capisca. Forse
che Io sono stato compreso? Ecco, la prima lettura vi dice:
"Dio può più di quanto voi possiate pensare o chiedere" e,
nella misura in cui voi dilatate il cuore per accoglierlo,
che aprite e ampliate lo spirito e l'anima, che Egli
compenetra di Sé, vi fonde alla sua proprietà e vi dona il
suo potere, sì che potete nei suoi attributi ricevuti, anche
se nei limiti della vostra natura umana, e della vostra
fede, fare grandi cose in Lui.
Vi irradia del fuoco che mi ha riarso, mi ha bruciato
d'amore e consumato tutto sulla Croce: quel fuoco che tanto
vorrei incendiasse l'umanità, pur fosse una sola scintilla
nei vostri cuori.
E' un fuoco che offre i suoi doni divini, ma che brucia, che
purifica nel suo ardere le vostre passioni e peccati, che vi
consuma sino al nucleo di voi stessi, per portarvi al succo
dell'interiorità, alla purezza dello spirito: per acquisire
la trasparenza della Verità e, dato che la fiamma scotta,
che nel suo calore riarde, molti lo rifiutano, lo osteggiano
e preferiscono le tenebre e il gelo. Ciò comporta lotta: il
Fuoco dello Spirito Santo, il mio Fuoco, non porta la pace
ma la divisione e il combattimento, e spesso, proprio con
quelli che vi sono più cari, la divisione con la propria
famiglia nelle mura domestiche, ove dovrebbe essere il nido
della protezione e dell'accettazione, la fusione degli
intenti e la condivisione, si viene perseguitati e rifiutati
per la fede.
Voi però, figli miei, persistete, credete fortemente al
potere divino che in voi dà luce e calore e che può piano
piano, dilatandosi, estinguere le oscurità ed illuminare,
sciogliere il gelo e riscaldare nell'Amore. Esso si fa
attrattivo: è simile ad una calamita, che molte anime
avvince a Sé, riconducendo all'Unità, che sono Io, Cristo
Signore. Ti benedico".
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21 ottobre 2016
"Quando questi tempi malvagi giungeranno a compiersi per
arrivare al punto più basso,
cosa può accadere se non
l'intervento di Dio? Già è pronta la sentenza.
Per questo vi
invito e ammonisco: "Emendatevi"! convertitevi oggi!"
"Mia piccola Maria, ciò che ti ho detto si compie, e giunge
una nuova vita, una nuova realtà, un rinnovato figlio.
Finisce una fase di dolore di un purgatorio patito e ne
inizia un'altra. Giudica tu stessa i tempi: quando il dolore
umano giunge al suo culmine non può che seguire la
liberazione. Cosa dice stasera il Vangelo? "E perché non
giudicate voi stesso cosa è giusto?" Sapete giudicare quando
i tempi naturali cambiano, quando stanno per sopraggiungere
le piogge o il sole, i moti naturali dei venti e dei mari, e
non sapete giudicare i tempi in cui vivete? Iddio vi offre
la via del bene, che è la vostra salvezza ed ha stampato in
voi la coscienza, la capacità del discernimento, di saper
valutare; ed è doveroso saper discernere ciò che è buono da
ciò che è cattivo, ciò che è retto da ciò che è sbagliato,
per seguire e amare ciò che il Padre Santissimo vi indica.
L'uomo invece non vuole scrutare sé stesso, la propria
interiorità, in modo che si emendi e viva la rettitudine, ma
si giustifica sempre; non vuole giudicare i tempi,
meditandone il suo miglioramento, ma si getta nella sua
dispersione; non si attiene a un giudizio che è un dato di
fatto per l'aiuto e per la costruzione all'edificazione del
bene, ma sempre verso l'altro per la condanna e la vendetta.
Quando questi tempi malvagi giungeranno a compiersi per
arrivare al punto più basso, cosa può accadere se non
l'intervento di Dio? Già è pronta la sentenza. Per questo vi
invito e ammonisco: "Emendatevi"! convertitevi oggi, nel
tempo presente che è prezioso; e non pensate come molti
affermano: "Ci sono ancora tanti anni, lo farò nella
vecchiaia!" poiché molti non vi giungono, e non conoscete
quale sarà il giorno della vostra chiamata! Il tribunale con
il Giudice Supremo già sussiste! Accordatevi ora, durante il
viaggio terreno, con il Giudice vostro Signore! Tanto prima
sarà l'accordo e breve il suo tragitto di ritorno, breve
sarà anche il pagamento del vostro debito al vostro
Giudizio; tanto più si allungherà il tempo della
riconciliazione a Lui con un cambiamento alla sua Giustizia,
ancor più gravoso sarà il pagamento del vostro tributo; e
non si uscirà dal riscatto sino ad aver pagato fino
all'ultimo spicciolo; e per molti non sarà uscita, poiché
non hanno voluto giudicare i tempi, ritenendosi eterni. Non
hanno voluto giudicare ciò che è giusto, per vivere di
peccato; non hanno voluto riconciliarsi con il Giudice
divino, ritenendosi superiori ed esenti da ogni giudizio. Ti
benedico".
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23 ottobre 2016
"La preghiera del povero è ascoltata dal Padre Celeste: essa
s'innalza e squarcia i cieli.
E mi direte: "E come mai non
viene spesso esaudita?".
"Mia piccola Maria, coraggio! Coraggio! E' così, in questa
battaglia, che si vive questa prova. Non è malattia mentale
per G. ma il demonio che lo irretisce. Se questo fenomeno
non accade ad altri suoi amici che vivono lo stesso
problema, è perché nella sua situazione è il nemico che lo
invade, su lui che è fragilissimo.
Oggi la Parola di Dio fa elogio della preghiera. La
preghiera del povero è ascoltata dal Padre Celeste: essa
s'innalza e squarcia i cieli. E mi direte: "E come mai non
viene spesso esaudita?". Il vangelo ci risponde: c'è bisogno
di riconoscersi per quel che si è nella propria dimensione
di povertà spirituale, nella verità del proprio stato di
peccatore. Come il pubblicano, riconoscersi peccatori: tutti
lo siete, e avete bisogno della misericordia divina.
"Signore, abbi pietà di me, che sono peccatore! E nella
supplica che ti rivolgo esaudiscimi, non perché ne abbia
diritto, ma perché ne ho bisogno".
Spesso sono proprio coloro che si pongono a servizio nella
Chiesa che si alberano nella loro superbia, riconoscendosi i
giusti, superiori a quelli che fuori di essa peccano: entra
in essi una boria nello spirito, per cui lo sguardo di Dio
si posa altrove. "E quando, mi direte, una creatura si
riconosce nella sua umiltà peccatrice, e invoca, supplica, e
chiede, come mai spesso non ha risoluzione alla sua prova?".
Figli, Iddio ascolta sempre e viene in soccorso, come voi
non capite: vi aiuta a tenere le braccia innalzate, vi dà
forza nella prova, vi manda l'aiuto e nelle vostre mani
aperte e supplichevoli Egli pone non solo il soccorso
all'anima vostra, ma anche a tanti sventurati figli che non
sono nemmeno capaci di pregare, per far sì che anche essi ne
siano sollevati.
Ah, se tutti gli uomini invocassero il Cielo! Se aprissero
tutti le loro mani richiedenti al Padre Celeste,
riconoscendosi bisognosi di misericordia e del suo aiuto!
Egli, nel suo provvido amore, farebbe discendere la manna di
grazia che sanerebbe tutti i mali. Quando gli uomini lo
comprenderanno? Ti benedico".
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25 ottobre 2016
"Voi non solo siete piccoli, siete un puntino;
ma dovete
sentirvi, avere sapienza di essere tali,
dato che solo chi è
piccolo può crescere, chi è povero può essere arricchito"
Mia piccola Maria, per G. si aprirà la sua liberazione. Da
sola si aprirà la strada, e tu vedrai il suo cambiamento.
Stasera il vangelo vi presenta il granello di senape: tutti
gli uomini sono dei granelli, sono piccoli, anche se loro
vogliono ritenersi grandi ed onnipotenti, ma sono solo un
soffio che alita nel loro tempo storico dell'umanità, solo
un battito di ali dell'esistenza. I miliardi di creature che
hanno varcato il suolo di questa terra, qui più non sono; la
polvere, che nel tempo che scorre, si deposita sulle lapidi
o alla loro sepoltura, ne smemora il ricordo; solo in Dio
rimane la loro vita che ne porta memoria di ognuno e che
vive e sussiste presente al suo sguardo.
Voi non solo siete piccoli, ma un puntino; ma dovete
sentirvi, avere sapienza di essere tali, dato che solo chi è
piccolo può crescere, chi è povero può essere arricchito, e
Iddio ne farà da un granello di senape una pianta maestosa,
florida e abbondante del suo rigoglioso frutto. Voi siete il
lievito che il Padre Creatore vi ha dato, che è la scintilla
del suo incendio di Fuoco che dà vita, tocca poi a voi
alimentarlo e farlo maggiorare, simile alla donna del
vangelo: impasta il lievito nella farina e la lavora per
farlo fermentare e farne poi un pane buono e fragrante.
Voi, con la vostra opera, dovete accrescere ciò che vi è
donato della vostra persona in modo che possiate divenire un
figlio buono, benedetto, santo, un pane che si fa
eucarestia, che santifica sé stesso e il mondo intero. Come
può attuarsi tutto questo? Vi ha risposto il vangelo: con la
piccolezza e con la vostra opera sacrificata; Iddio amalgama
questi vostri elementi, ne fa un'unica proprietà per farne
sua orma, sua traccia indelebile, sua santità e sua gloria.
Ti benedico".
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28 ottobre 2016
"Ma anche tutti voi, figli miei, voi dovete evangelizzare,
essere testimoni della Parola,
sanare i malati e liberare
gli ossessi, e come potete? Come Me"
"Mia piccola Maria, tu puoi solo pregare, offrire il tuo
servizio e la tua sofferenza, non puoi fare atro. Quando
vedi che la situazione si sta facendo grave, esci, vai in
un'altra casa o in altro luogo, e attendi che la bufera
passi; la tempesta può essere minacciosa, ma poi torneranno
sempre a placarsi le acque; giungo poi Io, come feci sulla
barca intimando alla bufera: "Taci!", e si farà del tutto
sereno. Se trovi la possibilità vai, e lascia a Me questo
figlio; non temere di lasciarlo solo, abbi fiducia in Me!
Ora egli mi dà molto dolore con le sue offese, ma guardo
oltre, a ciò che sarà, e per questo c'è l'attesa. Sarà
vittoria, vittoria piena, sarà un grande riscatto questo
figlio!
Nel vangelo di stasera tutti cercavano di toccarmi poiché da
Me usciva una forza misteriosa, potente, che sanava da ogni
infermità. E da dove aveva origine questa potenza? Dalla mia
Persona, dalla mia Divinità, che è Energia vitale che ricrea
a nuovo tutte le cose, ma pure dalla mia preghiera intensa e
perseverante, dall'obbidienza alle leggi divine, e dalla mia
adorazione al Padre Santissimo, che maggiorava, alimentava e
intensificava la mia Forza; e su queste basi ho edificato la
mia Chiesa. È dopo una notte di intensa preghiera che eleggo
i miei Apostoli tra i discepoli; e con essi vado per i paesi
ad evangelizzare, per essere testimonianza alla mia Parola,
per sanare i malati, per liberare gli ossessi; e vi conduco
i miei apostoli per essere segno, in modo che ne portassero
l'esempio e l'eredità alla Chiesa nelle generazioni
successive.
Sono invitati particolarmente i sacerdoti a viverne
l'apostolato, ma anche tutti voi, figli miei! Voi dovete
evangelizzare, essere testimoni della Parola, sanare i
malati e liberare gli ossessi, e come potete? Come Me: con
la preghiera, l'obbedienza alle leggi divine, l'adorazione
al Padre Santissimo. Voi vi farete mia Parola, mia
testimonianza, mia medicina, mio esorcismo; e pure da voi
uscirà questa Forza prodigiosa: credete questo? Nella misura
in cui mi seguirete, mi assimilerete, mi amerete, Io in voi
infonderò questa mia Potenza, la mia Energia vitale che
ricrea.
Vi basterebbe avere un semino di tale fede per fare grandi
cose! Così come dai semi della proprietà della mamma e del
padre nasce la vita, anche da voi, dal vostro seme di fede
che si unisce e si fonde a Me, voi vi fate generatori di
santità, vi fate luce, che squarcia in questo mondo di
tenebre, e porta il suo chiarore; vi fate calore, che
scioglie i ghiacci di tanta durezza, portando l'amore: vi
fate germoglio, che in tanta aridità riporta la sua
fioritura di vita. Ti benedico".
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29 ottobre 2016
"Chiedete conversione e liberazione anche per i vostri cari,
per quelli che conoscete;
ma cosa per essi potete fare?
Pregate, offrite la vostra sofferenza, siate testimoni
veraci,
accogliete nella misericordia l'altro, accogliete la
persona, non il suo male,
e poi lasciate a Dio"
"Mia piccola Maria, ma sono Io a mandarti dal parroco, e già
dai primi tempi ti avevo invitato, per dar modo alla sua
persona e a te che ne venga un bene, se accoglie, per
l'aiuto che ti potrà dare nella podestà datagli dalla
Chiesa. Nella prima lettura vi viene detto che Iddio non ha
in odio niente di ciò che è sulla terra, sennò non lo
avrebbe creato. Tutto nasce all'esistenza per sua opera e
non può che amare ciò che deriva da Lui. Egli ama ogni
creatura di amore infinito e ne vuole solo il bene e la
salvezza: trabocca di misericordia, e ne vuole avvolgere
ogni suo figlio, custodendolo nella sua pietà per l'intera
esistenza; ma per fare sì che si possa acquistare tale bene
e salvezza, bisogna togliere l'intralcio del peccato, che ne
ostacola l'attuazione, che ne deturpa la bellezza della sua
somiglianza in ogni figlio.
Volete voi liberarvi dal peccato? Desiderate il mio
incontro? Così come vi viene descritto nel Vangelo di
stasera con Zaccheo: egli cerca di vedermi tra la folla,
s'incontra al mio sguardo e non lo disdegna, mi ospita nella
sua casa. È la mia venuta, la mia accoglienza che permette
che la salvezza entri nella sua dimora, ed egli si riscatta
dal male compiuto, dando quattro volte tanto nel bene, si
pone alla sua riparazione. Anche voi: per poter ricevere la
salvezza c'è bisogno di questa mia venuta e fusione nella
conversione da ogni peccato che doni a voi liberazione,
verità e senso pieno dell'esistenza qui sulla terra per
accedere al Regno. Nel riscatto che pone guarigione e
testimonianza alla vostra conversione Io verrò nella vostra
casa che è l'anima vostra. Chiedete conversione e
liberazione anche per i vostri cari, per quelli che
conoscete. Ma cosa per essi potete fare? Pregate, offrite la
vostra sofferenza, siate testimoni veraci, accogliete nella
misericordia l'altro, accogliete la persona, non il suo
male, e poi lasciate a Dio: voi fate il vostro compito, e
lasciate al Padre Santissimo il suo, dato che la grazia
della conversione non può nascere da voi.
Figli miei, credete al mio amore, alla mia misericordia che
non si scandalizza delle vostre miserie e di ciò che avete
commesso, ma richiede a voi la scelta alla mia sequela:
nessuno su questa terra vi amerà ed avrà compassione di voi
come Me, nessun uomo potrà comprendervi come Io, dato che
solo Io so sondare il vostro cuore e conoscere l'intimo
delle vostre viscere. Ponetevi in cammino, Io vi verrò
incontro. Ti benedico".
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31 ottobre 2016
"Non sono Io che scuoto la terra, sono gli uomini che, con i
loro peccati,
chiamano il demonio, che ne dà il potere e ne
è l'artefice.
Quando gli uomini lo comprenderanno? E c'è
bisogno di riparazione alla sua pace!"
"Mia piccola Maria, non sono Io che scuoto la terra, sono
gli uomini che, con i loro peccati, chiamano il demonio, che
ne dà il potere e ne è l'artefice. Quando gli uomini lo
comprenderanno, e che c'è bisogno di riparazione alla sua
pace? "Grande è la vostra ricompensa nei cieli!", vi viene
dichiarato in questa vigilia della solennità di tutti i
Santi. E chi sono i Santi? Sono coloro che hanno vissuto
l'amore di Dio e in esso si sono lavati dalle loro povere
scorie umane per farsi a sua somiglianza. Sono quelli che
hanno amato i fratelli, attuando nella concretezza, la
testimonianza di questo amore divino. I Santi sono coloro
che, pur nelle prove, le afflizioni, i dolori di
quest'esistenza terrena hanno perseverato: sono stati fedeli
e coerenti al bene e alla Verità del loro Signore.
La santità è vissuta, e si raggiunge nel percorso delle
Beatitudini che il Vangelo vi presenta: beati coloro che
vivono le ingiustizie, beati i poveri, beati quelli che sono
perseguitati, coloro che piangono, dato che le loro lacrime
lavano i loro peccati, riformano la loro immagine, la
modellano a figliolanza divina! Esse si fanno scala che
innalzano al regno dei Cieli. E cosa vi attenderà?
Grande la ricompensa nello stupore delle meraviglie, nel
gaudio del tripudio, nel godimento di un amore perfetto e
totale, ma anche nella magnificenza di un amore pieno
condiviso in una comunione celestiale fra i Beati! E quanti
fra di essi conoscerete di santità così nascoste, e mai
rivelate al mondo, ma sono stati grandi nel loro eroismo! Eh
sì, la moltitudine della maggior parte dell'umanità vi
accederà, sì che possa dire che è stata una vittoria la mia
Redenzione! Sì, una grande vittoria, pur se una parte di
essa, e sono molti i figli miei, andranno perduti, ed il mio
Cuore se ne rattrista poiché ogni figlio è prezioso ed
unico: essi non sono voluti accedere perché non hanno voluto
vivere le Beatitudini del Vangelo!
Oggi che offrite un giorno di riparazione, con l'adorazione
eucaristica, per riparare alla festa di halloween, una festa
mascherata che nasconde un'esaltazione a satana, non sapete
quali cose innominabili vengono fatte in questa notte! La
mascherano a festa per i bambini, ma il demonio vi si
nasconde e la usa per formare in essi la normalità della
visione dei mostri, che sono i suoi sgherri, ed oscurare
così l'immagine che essi debbono riconoscere e amare in Dio.
In questa notte molti gli oltraggi e le dissacrazioni contro
l'Eucarestia contro l'innocenza. Si riuniscono le sette
sataniche, celebrano messe nere, cartomanti, operatori
dell'occulto, compiacenti, curiosi eccetera; si fondono in
sballi e orge per inneggiare il malefico, e quanti feti
vengono a lui offerti! Il loro sangue viene sacrificato a
satana: essi sono stati concepiti proprio per giungere a
questa notte di sacrificio; quante creature e bimbi uccisi,
quanti battesimi nel nome di satana!
Il demonio cerca l'Eucarestia e l'innocenza per prendere
potere e spandere la sua oscurità dominante per fare il suo
regno su questa terra e non far accedere le anime al
Paradiso. Sono tenebre che vogliono invadere e ricoprire la
luce. Cosa è infatti questa esistenza se non una lotta tra
l'oscurità e la luce? Il bene contro il male? Cosa si deve
fare se non la Chiesa ad operarsi a battaglia per salvare i
suoi figli? Essa ha i mezzi per la vittoria. Perché non alza
la voce contro questa oscura celebrazione di halloween?
Perché rimane così apatica, indifferente e sonnolente? I
suoi adepti vanno dannati, ma la loro caligine ricopre
l'umanità e porta il suo danno. Voi dovete riparare, amare,
adorare, per far sì che la Luce disperda le tenebre e le
renda innocue. Perché dormite?
Per questo dovrò giungere Io, e dovrete piangere, figli
miei, perché al vostro pianto ricercherete il mio Petto per
trovarvi di nuovo rifugio e salvezza. Ti benedico". |
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