|
Ave Maria!
3 ottobre 2011
"Sono nato per liberare l'uomo dalla schiavitù di satana"
"Mia piccola Maria, il Vangelo vi dice:
"…Ed Io non dovevo liberare questa figlia di Abramo che il
demonio teneva curva da anni?!". Sono nato per liberare
l'uomo dalla schiavitù di satana. Questa povera donna a Me
pregava per essere liberata, ed Io vedevo ciò che gli uomini
non vedevano, e cioè: il diavolo a cavalcioni sopra la sua
groppa, curvandola. Io nasco per liberare l'uomo; l'intera
mia vita è liberazione nel mio Insegnamento, nei miei
sacramenti: nella Confessione e l'invocazione al mio
Preziosissimo Sangue, la preghiera e le opere di bene a mio
Nome è opera di salvezza per ogni male, per ogni peccato. Se
tutti le vivessero, se le partecipassero, chi non verrebbe
liberato…!? E se molti le praticassero, amandole, quanti ne
verrebbero liberati! Poiché molti sono i mali che hanno una
pura derivazione demoniaca, la cui sorgente è malefica, e
solo in Me c'è salvezza e sanità da essi. A volte centinaia
o migliaia di anime non solo portano a cavalcioni sulla
groppa il diavolo ma ne sono insidiati, investiti e occupati
nella propria interiorità, nel loro essere.
Come mai non avvengono tante liberazioni? Perché non mi si
invoca, non mi si cerca, non si prega, non si ha fede; anzi
molti finiscono per convivere, per essere conniventi e
complici, alleati del maligno. …". …"E quando - direte -
Signore, pur pregando, pur avendo offerto Sante Messe e
preso benedizioni, la creatura non si è liberata?!... ".
Figli miei, quando avviene ciò è perché c'è un piano divino
di salvezza più grande che non riguarda solo la creatura.
Iddio ne fa strumento di liberazione: unita a Me la propria
prigionia si fa libertà per molti.
Lo so: è dura! La vostra povera umanità ha dei limiti che
non sa vedere oltre al progetto divino e si ferma al suo
dolore, ma Io vi dico: pregate! Pregate con il cuore sincero
e perseverante; fate pregare se la vostra fede non v'assiste
per far sì che la luce dello Spirito Santo vi dia lume da
comprendere la Sapienza di quest'Opera divina di
liberazione, ve ne offre la capacità di accettare, la forza
di viverlo. Il tempo ha i suoi limiti, ogni cosa ha il suo
termine, e giunge sempre la liberazione e la beatitudine. Ti
benedico".
▲
5 ottobre 2011
"Cercatemi nella preghiera come Padre, Amico, Sposo"
"Mia piccola Maria, è con gioia che Io
ritorno da te. Prosegui il tuo cammino. Stasera il vangelo
vi indica: "Signore, insegnaci a pregare!". Ed Io insegno a
pregare. Io stesso sono segno di preghiera: la mia Persona è
"la Preghiera", e nel Pater noster vi offro tutte le
indicazioni, le disposizioni dell'animo per poter pregare al
meglio, nel modo migliore, più buono. Prima però c'è bisogno
del desiderio, della volontà, delle disposizioni, della
ricerca della preghiera. In questi tempi sempre meno se ne
trova sicché la preghiera del cuore, l'orazione vera, che
vive di un rapporto personale intimo, profondo, "a tu per
tu", va sempre più svanendo simile ad un lumicino che si va
spegnendo. Eppure è proprio tramite questa orazione che voi
mi conoscete.
Guardo tra i monasteri, i conventi, le anime religiose e
sacerdotali dai quali più attendo, e ne trovo che così poca…
Si effettua per lo più in una preghiera di prassi, di
programma, di legge, comunitaria… ma chi cerca il mio
rapporto personale, chi vuole parlare con Me?... Chi mi
cerca in verità nel cuore dell'intimità? Chi cerca l'amore,
l'amato, se non l'amata? Chi cerca il rapporto
confidenziale, l'amico, se non l'amico? Chi cerca la
tenerezza e il dialogo se non il padre e la madre con il
figlio? Ugualmente è per Me. Cercatemi nella preghiera come
Padre, Amico, Sposo. Nella figura confidenziale che sa che
Io guardo, ascolto, rispondo, parlo e amo.
Dice bene il Santo Padre! …Mi è più vicino una creatura che
si dice ateo poiché nella sua ricerca ancora non mi trova,
che non ha ancora fede ma grida verso di Me e dice: "Dio,
dove sei? Manifestati!", che un cristiano che, anche venendo
in chiesa e pregando in comunità, non ha colloquio, non ha
rapporto con Me, non mi parla, non mi ama, non mi conosce.
Venite al colloquio, alla meditazione di un rapporto
personale, intimo: basta un po' di buona volontà che Iddio
viene incontro con la sua grazia per farvi innamorare, per
darvi il gusto della sua presenza. Cercatemi, ed Io mi farò
trovare! …Chi rimane con Me dinanzi al tabernacolo? Chi
rimane orante dinanzi al Santissimo? Chi mi fa compagnia e
mi consola? Chi desidera che Io gli sia accanto? A questo
desiderio, a questa partecipazione venite ricambiati con un
cammino verso la santità. Da questa preghiera nasce bene
tutto il resto. Ti benedico".
▲
6 ottobre 2011
"L'eremita è la piccola lucerna che rimane accesa
pur in mezzo a tanta oscurità"
"Mia piccola Maria, oggi voi ricordate il
mio San Bruno, il grande Eremita. E cosa è un eremita? A
cosa può servire?... Qual è il significato della sua vita?
Chi lo può comprendere particolarmente in un tempo quale
quello odierno, che è quello del fare e del posizionarsi nel
mezzo del mondo e tra gli uomini? L'eremita è la piccola
lucerna che rimane accesa pur in mezzo a tanta oscurità:
sono le mani aperte che intercedono e chiedono per voi che
non avete più parole per Me; sono il cuore che continua ad
essere amante per voi che più non amate. L'eremita è colui
che offre sé stesso in olocausto, che rinuncia anche a ciò
che è giusto avere e che la vita permette, per essere
offerta totale a Dio per la salvezza dei fratelli. É il
figlio che lascia che l'opera sia tutta del Signore,
donandosi come mezzo, e l'opera si fa grande e di valore
poiché iddio stesso la costruisce; attraverso la sua
donazione la grazia che se ne riceve è abbondante e scende
per la salvezza di tante anime.
Per questo il demonio con veemenza perseguita e attacca
l'eremita. Chi si fa tale diviene soldato che, in prima
linea, combatte per i fratelli contro il nemico, prende su
di sé i colpi per difendere e allontanarlo dalle creature
tanto deboli a questo combattimento. Egli intercede e offre
la sua privazione nell'asprezza e nella solitudine e si fa
voce per chiedere per voi per far sì che possiate ricevere.
Si fa tocco che bussa con impeto alla mia porta perché sia
aperta e la Grazia divina esca e discenda su di voi, e vi
salvi.
Siete tutti chiamati a divenire eremiti: se non come San
Bruno poiché la vocazione in cui siete ad operare vi porta a
vivere nel mondo e tra gli altri, ma lo potete essere nello
stato dell'anima, divenendo più silenziosi, appartandovi da
tante chiacchiere inutili, allontanandovi dalle molte
mondanità e divertimenti che portano il vuoto e vi
allontanano da Dio. Trovate del tempo durante il giorno,
chiudendovi nella vostra camera al riparo di sguardi
indiscreti: il Padre però vede e ricompensa nel segreto.
Farete in modo così di difendere e tutelare lo spirito del
vostro cuore in modo che, pur vivendo nel mondo, voi non
portiate le vostre povere realtà umane ma lo spirito di cui
siete stati arricchiti. Per il pensiero degli uomini la vita
claustrale, o eremitica, è considerata spesso inutile, ma
per me è benedetta e fusa al mio Cuore: va diritto al cuore
come una freccia al suo bersaglio e ne scaturisce il tesoro
della mia Grazia. Ti benedico".
▲
7 ottobre 2011
"Tornate, sacerdoti, a dire il Rosario, ogni giorno o più volte, se
potete"
"Mia piccola Maria, la tua preghiera non
rimane chiusa in te. Io guardo nel tuo cuore e vedo, ma poi
diffondo e propago la tua orazione su molti figli, a quelli
che Io voglio. Oggi voi ricordate la Beata Vergine del Santo
Rosario, Regina di questa preghiera che le è così cara
poiché La rende presente ai suoi figli. Essa si fa megafono
che, come un'eco, La chiama e continua a chiamarla: "Mamma,
Mamma, accorri! Abbiamo bisogno, vieni da noi!". E la Madre
viene, si prende cura e vi aiuta. Come la madre che, nel
grembo, mediante il cordone ombelicale, nutre il bimbo con
il sangue e l'ossigeno: così è il Rosario, che diviene il
cordone spirituale mediante il quale v'infonde la sua
Persona, le sue Virtù, lo Spirito che è, l'Alito
dell'ossigeno di cui il Padre L'ha ricolmata, e di quel
Sangue suo che ha formato quello del Figlio sicché, unendosi
questi elementi, voi possiate incarnare la Parola di Dio,
enunciata nei Misteri; e si forma in voi riflessa e composta
la vita e l'immagine di suo Figlio.
Amate la preghiera del Santo Rosario! Essa è preziosa e
potente. Il demonio la rifugge poiché la teme e ne è
terrorizzato, se pregato con il cuore; egli fa di tutto,
anche nell'interno della Chiesa, per sminuirla questa
preghiera santa, declassarla, porla nel dimenticatoio, farla
passare per un'orazione inferiore fatta per gli ignoranti e
per le povere vecchiette… Io invece dico: "Pregatelo ovunque
il Rosario!". Esso dipana ogni matassa di intreccio di
problemi; non c'è causa che non possa risolvere. É la
preghiera semplice degli umili… I superbi possono giungere a
pregarlo, ma non lo meditano: esso è lode delle creature,
dei figli che si fanno infanti. E quale è la lode che Dio
ama se non quella che viene dalla bocca dei lattanti? Tanto
più vi fate piccoli, tanto più la preghiera riscende su di
voi nella Grazia.
Tornate, sacerdoti, a dire il Rosario, ogni giorno o più
volte, se potete. Se avvertite che il vostro entusiasmo al
sacerdozio si è affievolito, se la fede si va spegnendo, se
le tentazioni sono gravi e volete liberarvi: pregate il
Rosario! La Madonna riaccenderà la fiamma di un rinnovato
sacerdozio improntato alla santità.
Tornate la Rosario, anime religiose e consacrate, che
sentite in voi spegnere l'amore di Dio e sentite arido
l'animo e più fiacco il passo dello spirito… tornate al
Rosario! Vi riporterà l'amore e il fervore alla vostra vita
religiosa.
Tornate al Rosario, sposi, che vivete nella disunione in
casa! Uniti in questa preghiera, la Madonna vi intreccia di
nuovo nell'unione. Venite al Rosario, madri, che pregate per
i figli, e affidateli alla Madre Santissima che se ne
occupa, e quanti ne porterà a salvezza!
Pregate sui moribondi, al capezzale dei malati, ovunque e in
ogni bisogno: esso si fa cura e medicina che cura nel tempo
e risana nella luce di Dio. La Madonna a questo richiamo
accorre e fa di tutto per trarre il meglio di voi alla
disposizione della Volontà del Padre. Il Rosario porterebbe
di nuovo sulla terra la benedizione, le virtù, i rinnovati
costumi, la pace. Ti benedico".
▲
8 ottobre 2011
"Il Padre chiede solo una condizione per poter accedere:
che si abbia l'abito degno"
"Mia piccola Maria, oggi voi venite
richiamati al Vangelo dalla realtà del Banchetto celeste
nella festa di nozze che il Padre nei Cieli ha preparato per
voi. Tutti siete invitati, nessuno è esente; e l'intera
esistenza è un richiamo ad essa, tramite la Parola di Dio,
l'omelia dei sacerdoti e lo stesso rintocco delle campane,
il martirio di tanti martiri, il sacrificio dei miei santi
in ogni tempo; eppure quanti rifiutano! Quanti si esentano
dall'Eucaristia e fuggono dal suo Banchetto, presi dai
propri interessi, da sé stessi; e le giustificazioni sono
sempre quelle del Vangelo e di adesso; anzi oggi sono anche
maggiorate.
Se l'uomo vedesse e gustasse per un istante le bellezze
della Festa, con i suoi colori dell'iride della magnificenza
di Dio, se sentisse la dolcezza della perfezione delle
melodie o gustasse il godimento dell'amore che fa traboccare
di felicità l'anima e il cuore esultante, cosa non farebbe
l'uomo per potervi entrare…; nessun sacrificio gli
sembrerebbe tale, e lo accoglierebbe per giungervi. Eppure
le creature si fermano alla terra e spesso alla sua
spazzatura; s'inebriano dell'oscurità, delle povere cose, e
barattano così il Cielo.
Il Padre chiede solo una condizione per poter accedere: che
si abbia l'abito degno, esente dallo sporco del peccato,
profumato dall'incenso della preghiera, che sia regale
perché ornato nei pregi e gli ornamenti delle virtù. Non
potete accedere sporchi, maleodoranti e laceri, dato che il
luogo ove entrate è santo. Venite, figli, a Me: Io sono il
Santo! Io stesso vi dono e vi cucio l'abito, vi offro il mio
poiché l'uomo cade e si sporca; vi ammanto e vi ricopro con
il manto rosso del mio Sangue, che nella Confessione vi lava
e vi ridona la purezza perduta. Dato che siete poveri,
laceri e affamati, Io vi offro il nutrimento dell'Eucaristia
che vi orna delle sue ricchezze. Senza questo abito non
potete essere ricevuti.
Pensate forse anche che, se non potrete accedere al
Banchetto dei Cieli, c'è forse il nulla o l'oblio? No, figli
miei, l'anima vive in eterno, e se non entra nella Casa di
Dio, maleodorante e sporca com'è, accede di conseguenza nel
porcile del diavolo ove, come dice il Vangelo, è l'oscurità
e "lo stridore dei denti". Se le creature sentissero e
vedessero, per un istante, le grida strazianti dei dannati
che perennemente gridano per lo strazio indicibile, cosa non
farebbero per evitare questa realtà terribile e presente! Se
non per l'amore delle delizie e i tesori del Padre, lo
farebbero per il timore di esso!
Venite, creature mie, Io vi rivesto di Me sicché vi
ritroverete alla porta del Regno ove, amabile e soave e nel
sorriso più dolce, vi apro dicendo: "Entra, figlio, il
Banchetto è pronto, ti attende!". Ti benedico".
▲
10 ottobre 2011
"Dacci dei segni straordinari, manifestati!... e noi ti crederemo"
"Mia piccola Maria, tu mi elenchi le
creature, ma Io già le conosco, Io già so! Stasera nel
vangelo la gente chiede un segno da Dio, ma Io rispondo che
non verrà dato che il segno di Giona. Anche oggi la gente
chiede un segno di Dio… segni portentosi che Lo manifestino
Signore Onnipotente: "Dacci dei segni straordinari,
manifestati... e noi ti crederemo!".
Figli miei, è tutto un segno!... Ma voi non sapete vedere:
siete ciechi e non sapete guardare e né riconoscere la
presenza di Dio. Eppure la creazione la testimonia: è
rivelazione del Padre Creatore. Il mio Insegnamento, i miei
Sacramenti sono segno di Me, della mia Redenzione. La vita
che vi viene alimentata, l'energia e la facoltà
nell'esistenza corporale, intellettiva e spirituale sono
segno dello Spirito Santo, eppure voi non sapete né vedere e
né riconoscere la testimonianza, il segno, poiché siete
ciechi nello spirito. Ed anche quando il Padre Santissimo,
per la sua bontà e misericordia, si manifesta attraverso
doni celestiali e visioni dati ai suoi Santi o ai suoi
amati, molto spesso non si vuole credere.
O quando l'Altissimo fa discendere fra voi la Madre
Santissima perché vi sia di aiuto, e appare tra gli uomini,
quanti sono quelli già predisposti a non credere, a
rifiutare, a non volere, a non riconoscerlo come segno di
Dio, …pure da parte di sacerdoti e di anime religiose senza,
nell'onestà, essersi messi in preghiera e nel discernimento
per riconoscerne l'autenticità …dato che per loro ciò è
contro i propri schemi e le anguste visioni nelle quali
racchiudere l'Immagine di Dio. Come poter dunque riconoscere
i segni divini se non ponendosi nella stessa lunghezza
d'onda? Così come quando, per poter ascoltare, voi ponete
nella lunghezza d'onda della stazione alla radio… similmente
è con il Signore: dovete porvi nella crescita dello spirito;
allora avrete occhi per saper vedere, avere Sapienza
all'intelletto e riconoscere.
Come potersi assimilare alla spiritualità se non lasciando
il peccato, se non abbandonando il male, ponendosi
sinceramente in conversione, staccandovi da voi stessi e
abbracciandovi al vostro Signore; allora avrete luce poiché
Egli diviene l'Artefice della vostra esistenza, ne
riconoscete il segno della sua presenza, sia nei tempi di
pace come di dolore. Iddio traccia il ricamo della vostra
storia e ne fa un'opera d'arte: tanto più crescete nello
spirito tanto più si affina la conoscenza di Lui, ve ne fate
sempre più simili, della stessa natura; e nella medesima
natura ci si riconosce. E voi vedrete non solo i segni di
Dio ma anche le sue realtà celestiali, i suoi amici, i suoi
Santi; e non solo il segno, ma la Presenza stessa della sua
Persona. Ti benedico".
▲
16 ottobre 2011
"Pregate! Il Signore è "Provvidenza" e non farà mancare il pane"
"Mia piccola Maria, oggi la Parola vi
richiama: "É lecito pagare il tributo a Cesare?". É lecito
pagare il tributo alla Stato, privarsi di parte dei propri
denari per sostenere le tasse? Figli miei, se esse servono
per il bene, se sono finalizzati al servizio del bene comune
è doveroso. É doveroso se ne usufruite voi e i vostri
fratelli nei servizi che sostengono la vostra esistenza. E
quando allora non è necessario pagare?!... Quando esse sono
finalizzate al male e servono per incrementare leggi inique
contro l'uomo e contro la stessa Legge di Dio: allora è
doveroso obiettare e non pagare; ma farlo in tutto ciò che è
lecito nelle possibilità date, unendovi ai fratelli che
condividono il vostro pensiero e l'insegnamento cristiano; e
poi rifugiatevi nella preghiera e nell'Eucaristia per dare
al Signore l' incombenza di sgomitolare tante matasse
imbrogliate e ingiuste.
Da sempre, sin dai tempi più antichi, i potenti hanno
defraudato i poveri. I dominatori hanno assoggettato i
deboli; ma questo non per volontà di Dio ma per volere degli
uomini. Iddio ha cercato continuamente di formare le
coscienze al bene secondo il suo Insegnamento, ha cercato di
dare a tutti la possibilità di vivere, dato che è suo
desiderio che a tutti sia dato il necessario, e che nessuno
ne sia mancante; se questo a volte, o spesso, non accade non
è per sua volontà ma per i desideri iniqui dell'uomo che
usurpa. Cosa fare? Figli miei, se vi è richiesto un periodo
di rinunce rimboccatevi le maniche per accogliere il
sacrificio, se ciò vi toglie il superfluo che vi ha dato
tanto stress e corsa nella vita, in modo di vivere con più
semplicità e dare soccorso ai più indigenti.
Pregate! Il Signore è "Provvidenza" e non farà mancare il
pane. Se il popolo avesse fiducia nel Padre, se pregasse e
si uniformasse alla santa Legge sua, si allineasse ai
desideri suoi nei vostri comportamenti, allora il Padre ha
il potere di cambiare i cuori, le menti pure dei potenti e
rivolgerle al bene, se ingiusti. Se pagate il tributo a Dio,
che è la rinuncia di voi stessi e, per prima cosa, del
peccato, per vivere della sua Legge, allora voi tutti
potrete vivere la vera giustizia sociale nel tributo a
Cesare che nasce però, prima di tutto, nel tributo a Dio di
voi stessi. Ti benedico".
▲
20 ottobre 2011
"Non sono venuto per portare la pace ma la divisione tra voi"
"Mia piccola Maria, la sofferenza è un
aiuto per voi poiché essa è liberazione da molti peccati.
Stasera il Vangelo vi richiama: "Non sono venuto per portare
la pace ma la divisione tra voi". E come mai, Signore, Tu
che sei la Pace, che sei l'Unità, porti la divisione? Figli
miei, Io sono la Pace e l'Unità, ma lo sono nell'Amore
divino e nella Verità, nell'unione al mio Amore e
nell'adesione al Vangelo, e questo comporta una scelta
radicale nella vita, un combattimento e una lotta contro la
stoltezza predicata e annunciata dal mondo. Ed Io vi dico
che se, pur di vivere una falsa pace, un quieto vivere anche
nell'interno della famiglia, si fa connivenza con il male,
compromesso con il peccato, e si chiudono gli occhi per non
vedere, sembra che si viva la pace e la quiete, ma giunge
poi sempre il punto di rottura con la sua rovina e la
perdizione; mentre chi, per essere fedele al mio
Insegnamento, anche se ne riceve persecuzioni i limiti e le
croci, Io vi dico che giunge il suo punto d'arrivo con il
frutto del suo bene e la beatitudine.
…"Ma com'è possibile che Tu, Signore, Tu che sei Unità e
Pace, per viverti dobbiamo essere divisi?...". Figli miei,
Io voglio l'Unità, che lo sono, ma in un amore primario che
dà primato all'amore divino: è nell'amore di Dio che va
condito l'amore umano…"Guai a chi ama suo padre, sua madre,
marito, figli… più di Me! Non è degno del Regno". Dato che
l'amore primario al Signore è Bene e Verità, solo in Dio c'è
salvezza; non esiste altra via. Se, per l'amore umano, voi
posticipate Dio e la sua Legge, o se Lo rinnegate, l'amore
umano nell' umano perisce; invece se è unito a Me, si
santifica e riceve salvezza. Se una moglie, o un marito, per
non avere rottura del matrimonio o problemi, accoglie il
male dell'altro, si fa complice, e insieme periranno. Mentre
se uno combatte con il Signore per la Verità e per la sua
santa Legge, salva sé stesso e l'altro. Questo è il vero
amore!
Se il genitore, pur sapendo che il figlio vive contrario al
mio Santo Insegnamento dei divini Comandi, nel peccato, e
aderisce al suo male per non perderlo, o fa finta di non
vedere, si fa complice, e con lui perisce. Il Padre eterno
ne chiederà conto! Invece se i genitori lo riprendono, lo
educano, ed anelano e desiderano il suo bene spirituale, pur
se non ascoltati, continuano a pregare e offrono sacrifici
per il figlio: sembra che temporaneamente lo perdono su
questa terra, ma lo salveranno per la gloria celeste.
Se un parroco, per non dispiacere i suoi fedeli, non
riprende, pur nella carità, ma con fermezza, chi vive
nell'errore, si fa responsabile, poiché non cerca di
acquistare un'anima per il Signore che si va perdendo. Il
vero amore combatte nel sacrificio, si fa dono di sé stesso
nella rinuncia, e con esso acquista per l'eternità.
Anime mie, è così breve questo tempo sulla terra!... Oggi
quanti sono ritornati a Me o si sono persi, mentre ieri
erano viventi!... Siatemi alleati al di sopra di tutto e
darete vita. Voi ritroverete i vostri cari in Cielo: li
vedrete lieti, e si faranno vostri servitori nella
gratitudine di una riconoscenza eterna. Ti benedico".
▲
21 ottobre 2011
"Non dimenticatevi dei vostri cari che hanno dato tanto per voi e sono
defunti"
"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi
dice: "Non si esce dalla prigione se non è saldato sino
all'ultimo debito!". Figli miei, Iddio è la Misericordia
infinita ed è Amore, e nell'amore tutto si condona. La
carità copre molti peccati. Con le opere sante, nel bene,
voi riscattate le molte colpe, nel bene voi le lavate,
nell'amore di Dio possono essere anche tutti estinti i
peccati o di molto condonati: ma il peccato va sempre
riscattato. La colpa si paga per riparare il male fatto, e
se siete ancora sulla terra, il Padre Santissimo non valuta,
pesandole sulla bilancia, poiché vi dona l'amore per sanare
i tributi. Però se il peccato non è riscattato, passata la
terra, giunti al Giudizio divino, rimane la Giustizia, e Dio
pesa, pesa nella Giustizia sino alla più lieve omissione.
Per questo vi invito, nel Vangelo, e vi dico: "Alleatevi,
conciliatevi finché siete in cammino nella vita", pagando il
vostro tributo con i mezzi che Cristo ha offerto a voi nella
preghiera e nei Sacramenti, nelle opere pie. Il Purgatorio,
figli, è gravoso, per quanto differenzi nella pena, a
secondo delle proprie responsabilità. É comunque doloroso!
Se voi vedeste le sofferenze delle anime purganti, la pietà
che vi susciterebbe, per la compassione che ne provereste,
non smettereste di pagarne il debito per loro, dato che solo
l'intercessione degli altri può ormai saldarne il tributo.
Non dimenticatevi dei vostri cari che hanno dato tanto per
voi e sono defunti, non dimenticate le anime più dimenticate
e tribolate; ricordate tutte le anime purganti! Esse si
fanno povere e, con le mani aperte, chiedono a voi, bussano
alla vostra porta, e non ve ne rendete conto.
Molto preziosa è questa carità che lava le loro colpe nella
preghiera, nelle opere di bene fatte a loro nome, nel
Sacrificio della Santa Messa, in ciò che potete; voi
attenuate così la pena, ne diminuite il tempo, o le mandate
subito in Paradiso. Queste anime saranno i vostri amici più
cari, intercedendo per voi al vostro di Giudizio:
pregheranno per il vostro di Purgatorio.
Io le amo, il mio Cuore trabocca di pietà per esse… Se
sapeste quale tenerezza mi suscitano, l'avreste pure voi, se
sentiste i gemiti di aiuto; ma non viene annullata la
sentenza personale poiché Dio è Giusto per i riguardi
all'offesa della sua Divinità e le ferite verso i fratelli
che vanno sanate. Per questo vi dico: "Non si esce dalla
prigione se non si è pagato sino all'ultimo debito.
Aiutatemi, con Me, a pagarli! Ti benedico".
▲
23 ottobre 2011
"Ti amo, mio Dio, mia Forza!"
"Mia piccola Maria, cosa dice stasera il
salmo? "Ti amo, mio Dio, mia Forza!". La vostra forza viene
dall'amore di Dio. Se tutti voi lo vivreste non sareste così
timorosi. A colui che mi chiede: "Qual è il più grande dei
Comandamenti?"… Io rispondo: "Amerai il Signore Dio tuo con
tutto il cuore, la mente e le forze!". É nell'amore primario
a Dio, è nell'adempimento del I° Comando che hanno senso e
prendono valore tutti gli altri Comandamenti. É dal I° che
si acquisisce la forza per vivere ed essere fedeli agli
altri; e l'adesione ai divini Comandi si fa di conseguenza
testimonianza e senso di prova d'autenticità del vostro
amore divino. Se non c'è questo amore primario che senso ha
il compiere il bene, una moralità vissuta, l'adesione al mio
Insegnamento? Se non c'è la speranza della fede di
un'eternità, di un'esistenza che è fine solo a sé stessa,
che motivazione ha adempiere i divini Comandi? Una vita
senza eternità muore e si spegne in essa. Una pianta senza
radici perisce. Le radici del vostro cuore, della vostra
mente, del vostro agire sono in Dio; se vengono spezzate,
tutti i germi demoniaci invadono la creatura, la inquinano,
la corrompono e la devastano con la loro morte.
Come mai questi giovani di oggi sono come infelici,
irrequieti, duri? Non sono cresciuti nell'amore di Dio: non
Lo conoscono. Perché le famiglie sono divise, devastate?
Come mai questo marasma che cresce in un mondo che decade…!?
Non è vissuto l'amore di Dio! É nel suo Amore che ha senso
il bene nella rinuncia di sé, e il suo frutto dà ordine a
pace.
Vivendo il i° Comando voi trovate la forza per vivere la
Sacra Legge; allontanandosene, l'uomo decade sempre più nel
peccato. E se intorno a voi notate che viene rinnegato, cosa
fare? Vivetelo voi per prima, figli miei! Pregate che scenda
su di voi, e intercedete per i vostri fratelli. Chi non
conosce l'amore di Dio non ha vita in sé. Esso è una potenza
che ha la forza di trasformare il cuore, la mente e l'agire
in ogni uomo. Ti benedico".
▲
25 ottobre 2011
"Il Signore Dio su ognuno dei suoi figli vuole compiere
un'opera mirabile"
"Mia piccola Maria, appena puoi vai a
confessarti, è bene confessarsi spesso, dato che la
Confessione dà forza, e forma: l'anima si fa sempre più
radiosa, dato che la polvere delle miserie continuamente si
deposita.
Stasera la Parola vi dice: "Figli, le sofferenze di oggi non
sono paragonabili alla gloria che vi attende". Lo so, ora vi
sembrano gravose perché non sapete ciò che il Signore ha
preparato in Cielo: Dio paga da Dio…! Il Signore Dio su
ognuno dei suoi figli vuole compiere un'opera mirabile, e il
Vangelo ve lo descrive: seppur piccoli e nascosti allo
sguardo degli uomini quanto un semino di senape ma
conosciuto allo sguardo del Padre, se siete abbandonati a
Lui, Egli ne fa una pianta forte, grande, i cui rami
protendono al Cielo per glorificarlo e farne frutto per il
bene. Seppur quasi invisibile e nascosto come il lievito
nella farina, se dato a Dio, Egli lo lievita, lo maggiora
per farne un pane buono, un pane che nutre: ne fa un'anima
santa.
E cosa fa crescere il seme a pianta, e il lievito per farne
pane, se non la fede che è Grazia di Dio? E dove
attecchisce, ove si posa la fede e viene accolta, se non
nella piccolezza, nell'umiltà che vi fa abbandonati
all'azione del Padre? La piccolezza, così discreta e
nascosta, che si rivela compiaciuta a Lui che opera, poiché
si rende duttile, si lascia plasmare e formare perché Egli
crei un'Opera in noi mirabile, perché ne faccia meraviglie.
La materia nella sua trasformazione, nella sua opera di
formazione comporta cambiamenti, un cambiamento che dà
sofferenza. Così come il legno, che si deve lasciare
scolpire, scalfire, scavare per trarne uso per il servizio e
la bellezza. Così come la creta che si lascia plasmare
ripetutamente per trarne oggetti di utilità per il bene,
così per ogni cosa creata, e la stessa natura umana, deve
abbandonarsi fiduciosa all'opera delle mani di Dio che la
cambia, la trasforma in Sé, per renderne un'opera a santità.
Ti benedico".
▲
29 ottobre 2011
"La Chiesa si fa santa se i sacerdoti sono santi"
"Mia piccola Maria, non ti preoccupare: Io
guido la tua storia. Oggi la Parola di Dio richiama
fortemente i sacerdoti. Li invita con vigore alla santità;
richiama nel Vangelo, ma anche ancor prima nei tempi più
antichi tramite il profeta, ad essere vigilanti nella grande
responsabilità acquisita, che è terribile dinanzi a Dio, ed
è sotto il suo sguardo. Questi richiami sono anche per i
giorni vostri. Forse che le cose sono cambiate? No, anzi vi
dico che sono "peggiorate"! Dove sono i sacerdoti santi?
Dove quelli che pregano che, oranti, rimangono dinanzi al
mio tabernacolo, quelli che, per ore, sono fedeli al
Confessionale, al servizio delle anime? Ne vedo sempre meno.
La Chiesa si fa santa se i sacerdoti sono santi; e oggi, pur
rammaricandosene, i sacerdoti per le chiese vuote cosa
fanno? …Riunioni, tavole rotonde, discussioni, che servono
poco o niente. La Chiesa tornerà gremita, le anime
torneranno quando si vivrà la santità del sacerdozio. Il
sacerdote è chiamato ad essere portatore della pedagogia di
Dio a formare i cristiani all'amore divino; ma come lo può
se non lo vive egli stesso? É il tempo in cui i più di essi
non lasciano che il Signore cammini dinanzi a loro e li
guidi, ma usano Dio come mezzo per le loro affermazioni.
Iddio diviene la coda del pavone che essi ruotano per farsi
ammirare.
Spesso la medesima predicazione diviene sfoggio del proprio
sapere, della propria bravura, simili ai miei tempi; si è
malati di protagonismo. Si vuole essere ammirati; c'è il
culto di sé e, se allora allungavano i finimenti dei loro
vestiari e amavano i primi posti, oggi cosa è cambiato…? Il
cambiamento nasce prima dalla propria persona, non è
imponendolo, solo relegandolo agli altri, ma prima nel
rigore di sé: allora si è reali testimoni.
Nei seminari non si viene preparati a vivere un sacerdozio
santo: s'impronta tutto su una preparazione fortemente
culturale e poco alla preghiera e allo spirito; eppure solo
quando un sacerdote vive di Spirito e, più che della parola
e del sapere, testimoniano e parlano le sue ginocchia
piegate e il suo cuore verso il Padre, solo in questo stato
lo Spirito Santo, che alberga in lui, richiamerà anime. Lo
dichiarano con le parole e lo predicano, ma pochi lo fanno.
Quando un sacerdote è santo? Quando prega in verità ed è
umile; quando vive di adorazione e nel servizio. Le
responsabilità di un dono tanto grande, quale il sacerdozio,
viene manifesta e improvvisa per i sacerdoti al momento del
Giudizio; e… quanto sarà più gravoso il Purgatorio per essi!
E spesso non sono per le colpe gravi, ma per la
superficialità alle cose sacre: le omissioni,
l'indifferenza, la smania di sé! Pregate per avere santi
sacerdoti!
Quanto è vitale ciò per la Chiesa e per voi, anime mie, che
siete chiamati, se non ad un sacerdozio consacrato al
Ministero, siete sacerdoti per il Battesimo, ed è doveroso
che preghiate per essi per sostenere le loro battaglie e le
molte tentazioni in tempi così difficili che devono
affrontare. La responsabilità quindi è reciproca, ma
maggiore per il sacerdote, che è chiamato, formato; ha avuto
grazie dal Cielo per essere ciò. Pregate per essi! Chiedete
a Dio figli sacerdoti e consacrateli alla Madonna!
Tornate, sacerdoti, al tabernacolo ogni giorno! Tornate
adoranti alla mia preghiera: non disperdete il tempo andando
ovunque nel vuoto. Chiedete a Me l'amore e dite: "Signore,
aiutami ad essere il Pastore buono che Tu vuoi che io sia,
dammi la luce per essere la guida alle tue pecorelle per
condurle presso di Te!"
Sacerdoti, tornate all'umiltà, affidatevi alla Madre mia:
amatela e consacratevi al suo Cuore, tornate a dire il
Rosario! Ella si prenderà cura di voi. Fate come ogni
sacerdote santo ha fatto, ed Ella vi terrà fusi a Me. Ti
benedico". |
|