Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Febbraio 2011

"L’iniquo ha per meta il Soglio di Pietro,
dato che quasi tutti i troni della terra sono ormai suoi, e per avere potere assoluto"

 

 

Ave Maria!

 

2 febbraio 2011
"Ancor oggi la Madonna si presenta dinanzi al trono di Dio,
portando il suo divino Bambino tra le braccia"

"Oggi la Chiesa ricorda la mia Presentazione al tempio: ecco Io sono il Figlio, un Bambino divino che viene portato per essere di offerta in riscatto, per pagare il tributo, il debito degli uomini a Dio Padre, l'Unico degno, poiché solo un Dio poteva pagarne il riscatto nella sua offerta e ricreare così l'Alleanza, l'amicizia, il fatto di unione tra l'Altissimo e l'umanità. Sono l'Agnello Immolato, che viene a lavare le colpe, i peccati, il male, che viene commesso. Il mio Sangue puro, e il Fuoco del mio Amore, sono lavacro e purificazione: accendono e ricreano a vita nuova nella Grazia.

La Madre và; il suo passo non retrocede: sa che conduce il Figlio per essere l'Olocausto, l' "Agnello Immolato", ma non indietreggia. Conosce le Sacre Scritture e, nel tempo dell'Annunciazione, si fa tale luce in Lei da comprendere in pieno la Missione del Messia, della sua azione di salvezza tramite il martirio. Ella già mi vede ricoperto il corpicino di sangue e le manine e i piedi traforati dai chiodi; ma va perché sa che questo è l'unico mezzo, l'unica via: che suo Figlio sia l'unico che possa essere di nuovo Salvezza per l'umano genere, il tributo santo per una umanità nuova. La Madre mia, ad ogni passo, mi stringe con più veemenza al suo seno, e si offre: unisce alla sua Offerta la sua Maternità trafitta, che tutta La trapasserà nel dolore per far sì che il mio Martirio sia alleviato, più dolce, consolato il suo amore nella pena, per dare arricchimento ed essere di sostegno alla Redenzione. Ed anche San Giuseppe si offre, fa dono nelle sue sofferenze e nella sua adorazione per unirsi al riscatto, alla Redenzione, per essere di aiuto.

La mia Presentazione al tempio richiama voi, figli miei, ad essere offerta, a farvi dono santo per il Signore, che vede e sa riconoscerne la preziosità, sicché ne ricevete la sua benedizione, il suo appagamento, e voi potete esser riscattati dalle antiche brutture del male, ed entrare nel Regno. Ciò lo potrete se vi unirete al mio Sangue, che lava i peccati, se vi unirete alla Fiamma del mio Amore, che vi accende la Grazia dell'anima e vi rende tesori degni. Datevi alla Madre mia, fatevi portare da Lei, affidatevi a San Giuseppe: vi aiuteranno a vivere la fusione con l'Agnello Immolato per rendervi offerta santa e benedetta, che il Padre accoglie.

Ancor oggi la Madonna si presenta dinanzi al trono di Dio, portando il suo divino Bambino tra le braccia, più splendente che mai, e ancora Lo offre per la salvezza del mondo.

Iddio Padre, compiaciuto, benedice: il suo Fuoco li attraversa; è un Fuoco che forma una scia luminosa che scende da Lui sino alla terra per far sì che tutti coloro che vogliono attraversarla possano così ricevere la luce e, illuminati da tale santità, bellezza e riscatto, farsi simili a gioie preziose, doni degni per il Cielo. Ti benedico".

 


3 febbraio 2011
"Nella povertà siete liberi, vi fate tesoro
per arricchire il fratello dei vostri beni"

"Mia piccola Maria, Io sono il tuo respiro, sono nei tuoi passi, sono presente nel tuo vivere. Stasera il Vangelo vi richiama alla povertà. Chiamo i miei discepoli ad andare dovunque per portare la lieta Novella, per dare liberazione e guarigione agli ossessi e ai malati, ma richiedo che vadano poveri in una povertà che è grave ma che dona liberazione da tante catene, liberi di esser fiduciosi e abbandonati alla divina Provvidenza. Il Vangelo è esigente, ma vi apre ad una grande ricchezza. Richiedo la povertà ai discepoli, ma pure ai miei cristiani: non l'indigenza o la miseria, ma il giusto necessario di accontentarsi di ciò che Dio vi dona. Il superfluo è sempre un bene tolto al bisogno dell'altro.

Vedo cristiani venire alla domenica alla Santa Messa e piangere per i bimbi che muoiono di fame in Africa, ma non si curano del malato o dell'anziano che muore solo ed è dirimpettaio alla propria casa. Vedo armadi ricolmi e vedo figli vestiti di stracci. Vedo frigoriferi pieni e vedo gettare nella pattumiera tanti alimenti, mentre altri cercano e sono mancanti anche di pane. Non c'è suddivisione nei beni nelle ricchezze! Invece la povertà vi fa divenire dono e arricchimento per l'altro, poiché quando la materia sovrasta, il nemico entra e vi rende schiavi, vi lega ad essa e vi rende ciechi e sordi del bisogno altrui. Nella povertà lo Spirito entra e nello Spirito Dio vive.

La gravità è quando un sacerdote si fa attaccato ai beni, poiché perde lo Spirito, satana lo rende schiavo e, non essendo più portatore dello Spirito, non porta a Dio, non porta più liberazione e guarigione ai fedeli.

Stasera che ricordate San Biagio: il suo sacrificio, la sua povertà, lo ha reso dono e, nel dono di sé, ancora nello Spirito, questo sacrificio vive per arricchire voi. Oggi ricordate anche il primo giovedì, ricordate il dono dell'Eucaristia. Io mi faccio povero per esser dono e ricchezza per voi. Nella povertà siete liberi, vi fate tesoro per arricchire il fratello dei vostri beni. Ti benedico".

 


4 febbraio 2011
"Beato Pio IX: è il Papa dell'Immacolata"

"Dio è Colui che crea sempre. Egli crea ancora nella creazione già creata, evolvendo, e mantenendo in vita, per dare sussistenza al creato e all'uomo. Dona la luce e il calore agli elementi naturali dati, dona le acque e le piogge che le riformano, dona la terra che alimenta, il seme e il frutto; vi dona il tempo per l'accensione e il proseguo dell'esistenza. Ogni uomo è una nuova creazione che Iddio forma, cresce, trasforma per la sua vita divina e renderlo atto a vivere la sua creazione celeste in Paradiso. La mia Persona, il Signore Gesù, è Colui che vi offre creazione alla Grazia nell'anima, riscatto nella mia Redenzione, e ridona all'anima la vita nuova che la riforma ad immagine e somiglianza di Dio.

Così come andavo per i paesi della Palestina e sanavo da tanti mali, ancora Iddio è disponibile e può sanare da tutti i mali: quante malattie scatenate dal peccato verrebbero guarite! Quanti dolori e tribolazioni debellate se l'uomo ne cercasse l'aiuto in Dio, se si rivestisse della mia Persona! Se gli scienziati, gli studiosi della natura umana, i medici, volgessero lo sguardo al Signore del creato, che possiede tutte le risposte, per chiedere lume all'intelletto nella luce di Dio! Quanti misteri svelati, a quante richieste la risposta, e l'esito che ne trae la cura, che verrebbero anche dagli stessi elementi naturali creati, già esistenti sulla terra, sì da dire: "Bastava così poco…!". Quante depressioni, problemi psichici, oscurità di malattie strane, sconosciute, che danno tormento perché invase dal nemico, che possono essere sanate dalla vita sacramentale con Gesù Cristo!

Voi ricordate oggi il Beato Pio IX: Grande, perché ha mantenuto la Chiesa in un tempo difficile e controverso, ed è stato fedele ad Essa. É il Papa dell'Immacolata, colui che ha posto in rilievo alla Chiesa e al mondo, che ha dato luce ad una verità già esistente…La Madonna è Colei che, nella Carne, concepisce il Signore Dio nella Seconda Persona della Santissima Trinità e, in Cristo, diviene Colei che concepisce la vita dei cristiani. Ella prende in Sé, nel suo Grembo, le creature di Dio, e nelle sue acque le modella, le riforma, le ricrea perché acquistino la Grazia, la nuova bellezza creata e infusa da Dio nella loro anima. T benedico".

 


5 febbraio 2011
"Figli miei, come arrestare o limitare tanto omicidio,
tanta avanzata del male contro la vita?"

"Stasera voi ricordate e celebrate la vita. E la vita è Dio: Dio che crea. Egli è il Motore che genera continuamente vita. Il demonio è l'omicida, e che uccide e fomenta all'omicidio sin dalle origini; egli uccide la vita per attaccare Dio. La sua opera nefasta è malvagia, e senza posa: cerca di non far nascere la vita ancor prima che si accenda nel grembo materno, creando ogni sorta di complicazioni e contrasti al Matrimonio Sacramento, in ogni forma e limitazione, per impedirlo. Quando viene l'accensione della vita, nel grembo, cerca in ogni modo di creare problemi e divisioni, paure, per poter attaccare l'innocente che sorge, e isolare la Egli fomenta leggi inique per una pretesa libertà nell'aborto. E come può ritenersi civile uno Stato, macchiato del sangue innocente?

Il demonio è assetato della distruzione di giovani: li aggredisce con ogni genere di bestialità, tra le droghe, le violenze, l'alcool, per condurli alla morte precoce.

Egli attacca i malati e gli anziani e i lungo degenti, o a termine, per un falso pietismo, pur se si sa che vanno comunque a morire; e lo fa per togliere la possibilità di un tempo che ha il valore di una preziosa sofferenza, che è redentiva e conduce alla salvezza.

Continuamente il suo sguardo e il suo attacco è all'innocenza: nei bambini e nei fanciulli, dato che la loro innocenza limita l'avanzata del suo potere omicida. Il demonio cerca poi di uccidere la Grazia nella vita dell'anima, facendola peccare, fomentando, incitando continuamente al peccato, che dà morte: uccide la Vita di Dio nell'anima, attacca le cose sante dell'Altissimo per dissacrarle con le sue zampate sporche e nauseabonde, che tutto ricoprono del suo veleno, e poter così acquisire l'avanzamento del suo potere.

Figli miei, come arrestare o limitare tanto omicidio, tanta avanzata del male contro la vita? Divenite operatori di essa, collaborando e sostenendo la vita creata da Dio nella fusione con Colui che è la Creazione. Fatevi preghiera e dono viventi: l'intero essere si fonda con la Sapienza del Supremo, sicché il vostro pensiero pensi nello scintillio della Luce del suo Sguardo, il cuore ami nel suo Amore, la parola sparga la sua Verità, le mani si aprano nella sua Carità. Vi fate nella preghiera e nell'agire un tutt'uno, totalità dell'essere, che in ogni suo gesto è offerta per la vita, luce e sale, che acceca satana e lo arretra, e dà Sapienza alle menti degli uomini.

Le vostre mani si aprano per dare e sostenere : sostenere il grembo della madre per accoglierne le creature, per dar loro la mano nel cammino, per porsi al servizio e al soccorso del malato, per stringere la mano nel tempo del dolore e poi l'addio a questa vita. Vi farete così operatori che generano e aprono alla vita eterna. Ti benedico".

 


8 febbraio 2011
"Oggi tutti vogliono salire e stare sul palco,
esposti in alto, distinti e celebrati dagli altri"

"Stasera la Parola vi richiama al primato del timore e dell'amore di Dio sopra ogni rispetto umano, del suo giudizio e del suo plauso. Oggi tutti vogliono salire e stare sul palco, esposti in alto, distinti e celebrati dagli altri, osannati e stimati dagli uomini, anche nel compiere opere buone e farsene poi un proprio merito, un proprio bene, mentre tutto è un dono sempre ricevuto per grazia di Dio.

Le persone vogliono ricevere applausi e onorificenze, essere incensati e ricevere gloria, attestazioni di merito continuo per il loro operato, nonostante ciò accresca la loro boria e il proprio "Io"; e questo anche a costo di porsi al di sopra dei fratelli nelle prevaricazioni.

Questo avviene in tutti i settori sociali, nelle famiglie e nella Chiesa. Dicono pure di amarmi, di onorarmi, ma solo con le parole; invece il loro cuore è lontano da Me. L'uomo ricerca sé stesso, si idolatra; c'è il peccato, e si deruba la Gloria al Signore Santissimo, l'Unico che è degno, e davanti al quale i ginocchi si pieghino, mentre voi tutti siete fratelli e dovete porvi al servizio l'uno all'altro. Ah, lo si dice con le parole, ma chi realmente lo fa…? Pochi! Beati gli ultimi, poiché chi vive nascosto e compie per amor di Dio non cerca gloria, e non verrà invaso dal demonio; la sua strada va diritta al Cielo, mentre chi ha già ricevuto il premio, non avrà ricompensa altrove.

Chi si pone al servizio? Chi combatte e pone la sua persona per difendere la Verità e il bene del Signore e della sua Legge? Tutti cercano il primato e il potere, anche all'interno delle mura domestiche. Cercano di piegare la Legge divina ai compromessi umani, ai suoi usi e le sue tradizioni, così ai miei tempi, ancora più in questo tempo.

Vedo politici e potenti venire alle funzioni religiose, farsi dinanzi ai Sacri Misteri, professare il mio Nome per dare buona visione di sé, e poi firmare decreti contro la stessa Legge di Dio. Vedo omicidi e mafiosi, camorristi e altro, avere in casa e inchinarsi a statue di santi e madonne, fare giuramenti in mio Nome per le loro lotte di sangue che opprimono i miei figli e li uccidono. Vedo famiglie in cui al posto della partecipazione ed al servizio c'è il predominio.

Chiedo la protezione all'infanzia, e si fa uso della loro innocenza. Ovunque il mio Nome è dissacrato… e ov'è luogo, nel quale il mio sguardo si volta, nel quale l'umanità non stia precipitando? Eppure basterebbe che si alzino in alto gli occhi per vedere il cielo, per contemplare la creazione, che rende atto e testimonianza in Dio, che eleva il cuore verso la sua bellezza, che ne firma la sua attestazione e la sua opera. Ma l'uomo non s'inchina più persino nei monasteri e nei conventi! Ovunque… ove l'obbedienza? Ove l'umiltà? Ove la mortificazione accolta? Ove il lasciare che l'altro avanzi e io rimanga indietro?

Figli miei, solo se vi rivolgete al Signore vostro Altissimo, se ritornate a darne la priorità al suo timore e al suo amore, voi potrete trovare ancora salvezza. E sono coloro che vivono il Vangelo, che non va sbandierato a parole, ma vissuto nella realtà. Ti benedico".

 


9 febbraio 2011
"Stasera la Parola di Dio vi invita a crederla, ad amarla, a viverla,
dato che in essa c'è la via del bene e della vita"

"Mia piccola Maria, Io entro e vedo l'anima tua come un libro aperto, e in esso tutte le intenzioni, anche quelle che sono ma non riveli perché credi che siano troppe. Su tutti alzo la mia mano e benedico: tutti vengono benedetti.

Stasera la Parola di Dio vi invita a crederla, ad amarla, a viverla, dato che in essa c'è la via del bene e della vita. Nella creazione di Adamo Iddio vi soffia il suo alito perché se ne accenda la vita e sussista all'esistenza. Gli dà il dominio sull'intero Giardino terrestre, ma vuole che non venga mangiato il frutto della Conoscenza poiché ne riceverà la morte. Ah, se si credesse alla Parola Santissima del Padre, autentica e verace, che vuole il bene di ogni creatura! Anch'Io, il vostro Maestro, vi invito, nel mio Insegnamento, ad aderirvi, a crederla, ad amarla, a viverla, poiché in essa trovate la via che vi conduce alla salvezza. L'uomo purtroppo, per una pretesa smania e credenza di libertà, non ascolta, vuol fuorviare da essa e, allontanandosi dalla via del bene, non c'è altra possibilità: rimane solo quella del male.

La Parola di Dio accolta, vi conduce alla verità e alla preghiera; e i Sacramenti vissuti, vi daranno la fortezza per rimanere fedeli ad essa. Allontanatosi da questa fusione con Dio, dal suo dettame, l'uomo è debole e fragile; cade nel peccato. Non ha difese, non ha barriere, e il demonio viene per devastare l'anima sua; e quanto più lo fomenta e cede al male, tanto maggiormente il demonio acquista potere su di lui sì da fargli compiere le azioni più orripilanti e malvagie. L'essere umano crede, è sicuro, di poter compiere ogni sorta di male e non essere poi scoperto; e può anche esser che, pur nella povera manciata di anni terreni, possa nasconderlo agli uomini. Potrà ingannare la giustizia umana, ma non sa che il peccato rimane stampato nell'anima; ne rimane segnata come una foto: ognuno porta in sé ciò che ha compiuto.

Le vostre anime sono dei forzieri preziosi, trasparenti, in cui il soffio dell'Onnipotente ha dato vita. A voi la possibilità di colmarle di ori preziosi, delle ricchezze nei beni della carità e delle virtù, del profumo della preghiera e della preziosità dei meriti della sofferenza e, seppur il mondo non vi avrà premiato o compreso, se non avrà notato la vostra onestà, se non ha dato consenso alla vostra misericordia e alla giustizia vissuta, e avrà deprezzate le belle virtù, tutto ciò rimane nei bauli delle anime che si aprono dinanzi al Giudizio, e allo sguardo mio, che non potrà che gioire con voi e venirci a vivere per sempre.

Ma se il vostro forziere si è colmato della spazzatura del male, della putredine del peccato e di ogni sorte di nefandezze, la sua melma si aprirà con il suo fetore, sicché non potrà che essere gettato nel luogo che gli appartiene, fatto della stessa sostanza. Figli miei, il peccato può sembrare un frutto all'apparenza appetitoso, bello allo sguardo, ma porta con sé il veleno del diavolo e vi contamina di morte. Venite, seguite invece i passi del Padre, che vi portano a godere della vita e del bene nel Paradiso terrestre. Ti benedico".

 


11 febbraio 2011
"La Madonna lava, invita a lavarvi dal male, poiché esso ostruisce
e non permette l'incontro con suo Figlio"

"Mia piccola Maria, oggi ricordate la Madonna di Lourdes, la Madre che lava, che forma, che guarisce. É la Madre che invita a lavarsi, ad andare da Lei: Lei che aiuta l'uomo a lavarsi del peccato. Ella chiama ad entrare nelle acque che lavano, le sue, a venire in processione e particolarmente i sacerdoti che più abbisognano di Lei. Le acque di Lourdes sono il segno delle sue acque materne, nel quale i figli vengono a tuffarsi per essere sanati dal male. É richiamo a lavarsi mediante le acque dei Sacramenti offerti dalla Santa Chiesa e ad accogliere la acque del pianto della propria sofferenza che lava, che purifica, che ricrea.

La Madonna vi indica che lavarsi, attraverso questi mezzi, è la Purificazione dal male che ostruisce la luce agli occhi, l'udito alle orecchie, la parola alla bocca nella Verità, l'amore al cuore, dato che il peccato paralizza e chiude. Bisogna lavarsi per poter esser creature che, di nuovo, portano impressa in sé l'immagine a somiglianza di Dio.

Cos'è questo mangiare, l'erba, la terra, di Bernardette che, obbediente alla Madre, accetta umile, se non il proprio sacrificio che si offre, la propria sofferenza che si unisce alle acque create da Dio, che vengono santificate da Cristo nel Grembo materno di Maria, che si fanno offerta, lavacro per lavare il male altrui, il peccato dei fratelli? La Madre Santa è Colei che lava, ma è anche l'Albero nuovo della Conoscenza. Se nell'antico Giardino dell'Eden, per una donna entrò il veleno della conoscenza del male e con essa la morte, con un'altra Donna, Maria, entra l'Albero della Vita in cui Frutto, suo Figlio, diviene nutrimento che sana, che si fa antidoto perché, mangiandone, l'uomo si liberi da essa, si riformi a creatura nuova e degna di riabituare il Giardino del Cielo, ove vivrà con il suo Padre e Signore per l'eternità.

La Madonna lava, invita a lavarvi dal male, poiché esso ostruisce e non permette l'incontro con suo Figlio; e, purificati, Gesù può gridare : "Effeta!", "Apriti!", per far sì che si aprano gli occhi e si abbia coscienza dalla Luce della Sapienza divina, si aprano gli orecchi per l'ascolto della sua santa Parola, si apra la bocca alle preci delle sua lodi, si apra il cuore per incontrarsi con l‘Amore ed amare. Tutti ricevono a Lourdes! Nessuno va via senza aver avuto. Pur se non c'è la guarigione fisica, la Madre dona fortezza, consolazione, speranza, motivazione, liberazione dalle tenebre spirituali e dai recessi di ciò che è occulto. La Madre Santa sempre dona e, a volte, c'è anche la guarigione fisica, che è segno e testimonianza di un luogo santo ove Dio opera. Ti benedico".

 


13 febbraio 2011
"Andate dalla Madonna! Lei che ha dato Carne alla Parola,
vi aiuterà ad incarnarla, a farla vivere in voi"

"Mia piccola Maria, è mia la parola! Io ti parlo, da Me viene, da Me ne nasce sempre. Stasera la mia Parola vi indica che essa è santa ed eterna; il mio Insegnamento porta a compimento la Legge divina, la scevra nella sua profondità, la penetra nel suo interno per viverne la perfezione che vi conduce a santità. Vi do luce per darvi Sapienza, rivelo che la Legge di Dio è la via del bene e della Verità: è data per amore. Non c'è altra via, non c'è una via intermedia e, l'altra, lontana dal bene, vi conduce solo al peccato e alla morte. La Legge divina si fa segnaletica nel vostro percorso dell'esistenza perché andiate certi e spediti al Cielo mentre, se la trascurate, cadete nei precipizi, nei burroni ove perirete. Il mio Insegnamento vi sprona all'interiorità, alla profondità dello Spirito che penetra nell'anima.

Il peccato non è solo l'atto finale che lo concretizza; esso già nasce dal pensiero, dalla concupiscenza degli occhi, della parola: in essi penetra, nella sua origine, la tenebra del peccato che vi oscura il cuore e vi ammorba l'anima sì da corrompere ogni comportamento e cadere, di conseguenza, anche nel peccato agito e concreto. Per questo affermo nel Vangelo che è peccato, ed è già adulterio, il guardare una donna con desiderio, perché la desiderate nella concupiscenza, e nel cuore è peccato già vissuto. Vi invito poi ad una Parola più modesta e limitata, un colloquiare essenziale, dato che la parola umana, (notate!) conduce sempre alla critica e alla condanna, oppure ad un grande vuoto, mentre poco viene usata per costruire e benedire.

Vi chiedo di non venire a ricevere Colui che è l'Amore e fare la Comunione se non si è in comunione con l'altro, se portate rancore e risentimenti e, se ciò non è possibile perché l'altro non accoglie, o se non è possibile, fate pace nel cuore.

La benedizione e la comunione con Dio scenderà su di voi e, quando potrete, seguite con un gesto concreto che riconcilia.

Figli miei, la Legge di Dio è severa, l'Insegnamento del Vangelo è concreto e profondo, ma non impossibile. Vi è data la preghiera, i Sacramenti che vi aiutano a mantenervi fedeli ad essi. La sacra Parola del Signore è via santa poiché tutti siete chiamati ad esser santi, e lo potrete se entrerete in essa, se la incarnerete, vivendola: è via che Io indico e insegno perché essa è via cristallina, pura, che vi fa santi.

Andate dalla Madonna! Lei che ha dato Carne alla Parola, vi aiuterà ad incarnarla, a farla vivere in voi, nella totalità delle vostre viscere: non sarà dura, ma la renderà morbida, plasmabile, e la vivrete per amore. I cristiani non ascoltano, o la vivono con superficialità, e per questo decadono; entra allora la morte e si fanno infelici. Il mio Vangelo è via che conduce alla pace, alla verità con sé stessi e con gli altri e, nella vostra adesione, voi aiuterete gli altri ad accoglierlo e a viverlo. Ti benedico".

 


15 febbraio 2011
"Pioverà dal cielo il fuoco, il fuoco che brucia e purifica,
il fuoco che ha il compito, nel suo ardore di fiamma, di bruciare tutto il male"

"Stasera la mia Parola vi richiama al Diluvio, alle acque fuoriuscite e travasate dal cielo per la distruzione della terra; più che la sua distruzione: per la distruzione del male e di chi ne faccia parte, per estinguerlo fino alla sua radice.

Le acque che penetrano e lavano sono le acque che vengono a purificare: lavare

dal male di cui la terra era così invasata e intrisa, e per far sì che ne nascesse una generazione nuova e buona.

Chiamò il Signore Iddio ad entrare nell'Arca i giusti del tempo: Noè con la sua famiglia, perché ne continuassero la discendenza umana. La terra non verrà più distrutta nel ricoprirla dalle acque del diluvio. La promessa di Dio è per sempre. Ma poiché il mondo è di nuovo invasato, posseduto dalla malvagità, in ogni sua espressione e in ogni settore, non saranno le acque, ma pioverà dal cielo il fuoco, il fuoco che brucia e purifica, il fuoco che ha il compito, nel suo ardore di fiamma, di bruciare tutto il male che è penetrato in esso, in ogni forma e in ogni creatura: fuoco che dà nuova possibilità di vincere il male, di consumarlo, e di poter ricreare una generazione nuova, vera; poiché Iddio ricrea sempre la vita.

Come allora, il Padre Santissimo chiama ad entrare nell'Arca.

Entrate, giusti, e coloro che hanno ancora il tempo del riscatto e di emendarsi: entrate nell'Arca, e il fuoco non vi farà perire. Esso vi attraverserà e vi purificherà delle ultime scorie: ne venite purgati e non distrutti, e non lo temerete. La vostra purificazione sarà per la vita in Dio e per la ricostruzione della terra. Entrate nell'Arca del Signore, nella sua Legge divina: essa si fa casa nella quale si sta sicuri e protetti, dato che il male, che è fuori della Legge, e vive nelle strade del mondo, non vi potrà colpire, non vi farà morire.

Entrate nell'Arca del Tabernacolo, nell'Arca delle Sacre Specie: nell'Eucaristia, che è il Pane divino, che vi sostiene e vi dà nutrimento alla santità. Entrate nell'Arca del Cuore Immacolato di Maria, nel Grembo suo Santissimo, che si fa per voi Rifugio sicuro nel quale venite formati ad esser degni di suo Figlio.

L'Arca viene toccata dalle tempeste, come allora: essa ondeggia tra l e onde, ma non decade, non precipita, per giungere sicura alla meta. Preparatevi in essa, formati e fortificati: il fuoco che giunge non sarà distruzione, ma un'incontro con l'Amore di Dio, che brucia, ma risana.

Invece per chi è rimasto fuori dell'Arca e del suo rifugio: è come chi va incontro, senza riparo e protezione, a un fuoco devastante e distruttivo che conduce all'eterno supplizio di un fuoco che non si estingue mai.

Nel Vangelo vi dico. "Ancora non avete capito?". Continuamente Io chiamo, da sempre, ad entrare nell'Arca Santa: in essa non mancherà più il pane, che vi fa divenire il lievito santo e buono che lo maggiora; non sentirete più la fame e le seti continue del mondo, ma verrete saziati all'Amore, alla Verità, ai Beni di Dio. Ti benedico".

 


16 febbraio 2011
"La tenebra pervade ogni cosa: le cataratte del peccato
ostruiscono la vista spirituale degli uomini"

"Oggi il Vangelo vi richiama a chiedere la Luce. Il cieco mi chiede la grazia della vista e, la medicina del mio Alito santo del quale è impregnata la saliva, toglie le cataratte che ne ostruiscono la luce nella sua visione fisica, che nel miracolo però dà a lui chiarore della comprensione della Volontà, dei desideri di Dio nella sua esistenza. E voi, figli, avete ancora Luce…? Vedete bene? Voi vedete gli uomini, il mondo, ma non riuscite più a recepire le ricchezze delle cose sante del Cielo. Il mondo si è così oscurato!... La tenebra pervade ogni cosa: le cataratte del peccato ostruiscono la vista spirituale degli uomini, sicché cadono impantanati nel fango della terra, che impedisce ulteriormente di comprendere le realtà della bellezza della visione delle meraviglie di Dio: essi si perdono così nel buio, verso l'oscurità dei precipizi eterni.

Chiedete lume, figli miei! Chiedete lume a Me che sono la Luce! Venite a Me, che vi curo e vi dono sanità agli occhi dell'anima, mediante il nutrimento dei miei Sacramenti, che vi accendono Fuoco allo spirito, Fiamma al cuore, Luce alla mente; e torna la vista allo sguardo per saper vedere come Io, il Signore, vedo. Tanto più il vostro sguardo mi contempla e mi adora, fisso al vostro Gesù nell'adorazione, tanto più si accende lume nel pensiero per avere Sapienza, ed emendare la vita vostra, cosicché il vostro agire sarà secondo il desiderio del Padre Santissimo e i suoi dettami. E voi vedrete nel suo chiarore, comprendendo il senso della vita esistente.

Dio vi accende l'anima per santificarvi, vi accende il cuore per saper amare, vi accende luce agli occhi per saper vedere Iddio e le sue meraviglie, e le necessità dei fratelli. Vi accende il pensiero della mente perché abbiate vero discernimento per riconoscere ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è autentico da ciò che è falso, ciò che è di Dio da ciò che non lo è. Iddio vi dona luce e, nella misura in cui la chiedete e pregate, la ricevete; e più ne siete immersi e più saprete vedere ciò che prima non ve ne avvedevate.

Assimilando Luce, in questo modo, i Santi riuscivano pesino a sentire il fetore dei peccati, a vedere i morsi de i tarli, che invadevano l'anima dei fratelli: e la corrodevano fino a farla perire; Luce che serviva ad essi per dare visione dello stato di morte e di oscurità in cui questi figli vivevano, per aiutarli ad entrare nella profondità della vita dello Spirito, e per riaccendere il motore all'esistenza della Grazia.

Venite a Me, che vi offro la Luce! Così come prima è buio e poi si apre una finestra e, pur da uno spiraglio, la luce entra fievole sino a quando si spalanca e si fa luce piena; in questo modo nella totalità del giorno voi vedrete la stanza, che apparentemente era pulita, poiché nel buio si nasconde la coscienza e si acquieta; nella luce si rivela per quel che è. Voi allora chiederete alla Luce di farla sempre più pulita, più radiosa e luminosa. Io, la Luce, la penetro e ne vengo a fare dimora, così che nei vostri occhi ci sia il mio Sguardo che ovunque sana, dona luce ai tanti ciechi che riprendono con voi il mio cammino. Ti benedico".

 


18 febbraio 2011
"Anche oggi l'umanità costruisce la Torre di Babele spirituale;
la edifica in sé, nella propria anima"

"Stasera la Parola vi presenta la Torre di Babele, costruita realmente. Costruita dagli uomini per innalzare la loro superbia, per acclamare l'onnipotenza umana e abbattere il Potere di Dio; per sfidarLo e dire: "Dio, di Te non abbiamo bisogno!". Non sanno però gli uomini che già per le condizioni fisiche e strutturali, per il tempo, gli agenti atmosferici e la gravità, la costruzione può giungere fino ad un certo livello, ma poi decade e precipita per lasciare l'uomo ancor più confuso e povero tra i limiti della sua povera natura. Invece di fare Alleanza con un Dio che è Padre amoroso e vuole il meglio per le sue creature, gli uomini Lo combattono per idolatrare sé stessi.

Anche oggi l'umanità costruisce la Torre di Babele spirituale; la edifica in sé, nella propria anima; cerca d'innalzarsi e di spodestare il suo Dio, e dice: "Dio, non ci sei, non esisti!", cercando di farsi essi stessi creatori della vita per inabissare Colui che è il Creatore. L'uomo cerca di fare fotocopie, di ricreare una vita che già sussiste, usa ciò che è già creato, che nei suoi elementi ha già ricevuto la vita da Dio. L'uomo non può nulla dal niente; dal nulla non può creare: né un filo d'erba, né un seme, né le acque del mare, né accendere le stelle in cielo, né dare ossigeno; egli non ha potere sulla creazione della vita, così non ha potere sulla morte; non è eterno e la sua umanità sempre decade e finisce; non detiene gli anni, il tempo, i giorni con le sue stagioni e le sue variazioni: il tempo non gli appartiene e scorre senza di lui.

Cos'è l'uomo che sfida l'Onnipotente e, sfidandolo, crede di crescere e di innalzarsi nella sua superbia, nella Torre di Babele, e non sa che così va contro sé stesso?

Vedo il mondo e guardo: cercano i palchi e il successo. Cosa non si fa per il potere e per la gloria umana! Reali e politici, attori, cantanti, vedett e sportivi, industriali e uomini di chiesa… cosa non fanno per avere successo, per dare gloria a sé, per richiamare l'attenzione alla propria persona e alla propria opera e averne continuamente merito! E non sanno che tanto più hanno ricevuto sulla terra e tanto più sarà difficile il ritorno al Regno? Difficilmente, se non ci sarà un percorso di emendamento profondo, un pentimento autentico e una purificazione vissuta, si entrerà in Cielo, ove non vengo ricordati più i loro successi, pur quanto grandi, sulla terra; anzi proprio per essi si fanno minimi e lo saranno per sempre. Il loro plauso decadrà anche sulla terra: rimane per i posteri il ricordo e poi anch'esso, nel tempo, si sfuma. E cosa può rimanere se non il bene concretamente fatto?

Figli miei, non vergognatevi di Me, come dice stasera il Vangelo. Siate simili alla terra nascosta, e operosi nel mio Nome. Maggiormente avrete operato nella santa umiltà e nel nascondimento, maggiormente sarete i più grandi in Paradiso. Io stesso, Signore e Maestro, vi presenterò al Padre mio e vi sarò da testimone dinanzi al suo trono. Ti benedico".

 


20 febbraio 2011
"Non sapete che siete Tempio di Dio?!…
e che in voi vive la Spirito Santo?"

"Mia piccola Maria, Io ti sto conducendo ad un cammino di conversione; questa sofferenza non è altro che per far morire la vecchia persona e per far sì che ne rinasca una nuova in Me. Stasera la Parola vi grida: "Non sapete che siete Tempio di Dio?!…e che in voi vive la Spirito Santo?". Eppure la maggior parte dell'umanità crede nella propria persona, crede di appartenere a sé stesso: che sia fatto di carne, sangue, ossa, di ossigeno e acqua, che vive dei suoi soli elementi fisici; e non sa che vive e pulsa in lui la fiammella dello Spirito, che ne ha acceso la vita, e che siete poi chiamati a ravvivarla perché tutto l'essere ne sia intessuto.

I reali, i potenti vivono in regge e palazzi sontuosi e lussuosi, mentre spesso il Signore Iddio s'incontra con anime che sono divenute spelonche aride e semivuote, se non addirittura cloache maleodoranti per il fetore del peccato. Siete chiamati ad esser santi perché il Signore Dio vostro possa venire ad albergare nelle anime vostre. Solo se l'anima è santa potete venire in Cielo. Solo se si fa santa, cioè casa di Dio ove Egli abita, potrà poi albergare nella Casa del Cielo, ove si vive e si ama nella santità. Dovete ornarvi dei fini pregi delle virtù, arricchirvi della bellezza della carità, profumare dell'incenso della preghiera e della sofferenza accolta.

Impreziositevi dei beni di Dio per divenire un tesoro a Lui degno. Siete al mondo non per soddisfare voi stessi, ma per farvi dono, che nel sacrificio si offre al fratello. Vi ho fatto dono delle mie Carni, perché nutrendovene, voi acquistiate la santità, la bellezza, il profumo che rende decorosa, degna, nobile l'anima vostra dell'incontro e della sua vita con Dio. Come potete? Figli miei, vi ho dato disposizioni nel Santo Vangelo, che vi elenca come dovete vivere: di un amore che si fa divino poiché supera la giustizia e la misericordia umana con le sue restrizioni, ma va oltre, verso l'amore di Dio che, nel suo amore, vede con i suoi occhi, ama con il suo Cuore, pensa con la sua Sapienza, in una carità che sa darmi, sa donarmi.

Il Vangelo è un insegnamento che va alla radici per darmi l'apice della santità, vi conduce a farvi sua gemma, fulcro della sua Verità. Voi fate più che meglio potete. Non fatevi certezze e attaccamenti per la terra e le cose, poiché tutto si perde, e i mattoni crollano; non arricchitevi di materia, ma date all'altro. Amate anche coloro che vi sono nemici e vi perseguitano poiché l'amore sconfigge il male. Il demonio mercifica il corpo umano, lo corrompe per distruggerne la nobiltà, la purezza del suo spirito, che è tempio di Dio.

Voi dite: "Signore, è difficile!". Venite a Me, pregate, chiedete, invocate, nutritevi delle mie Carni: vi darò quest'amore evangelico, poiché pieni di Me, quest'amore è più grande di ogni malvagità, di ogni persecuzione, di ogni ingiustizia, dato che Io, il Signore Gesù, in voi lo vivrò! Ti benedico".

 


22 febbraio 2011
"L'iniquo ha per meta il Soglio di Pietro, dato che quasi tutti
i troni della terra sono ormai suoi, e per avere potere assoluto"

"Mia piccola Maria, decade la preghiera con le sue cinta di difesa, decade la vita sacramentale e unitiva con Dio, e così crollano i baluardi e le difese dei muri che proteggono e osteggiano il potere di satana che acquista vigore e cerca così di sconquassare i popoli per far sì che si formi il suo esercito, che ha per mira proprio quello di colpire, di occupare e distruggere il Soglio di Pietro.

Oggi che ricordate la Cattedra di Pietro, i Santi Pastori della Chiesa, che sono in Cielo, si presentano al trono dell'Altissimo, offrendo l'opera, il sacrificio, i meriti del proprio Papato, che in ogni tempo ha avuto le sue battaglie, le sue persecuzioni, le sue controversie, dato che satana cerca sempre di attaccare; e continua il suo persistente attacco per risiedere sul suo trono. Non sarà possibile il suo trionfo per molto poiché è Soglio irrorato dallo Spirito Santo nel quale vive il lume della Luce di Dio, ove il Pensiero del Creatore dimora sovrano, ove la Verità sovrasta Regina. Mai come in questo periodo storico viene criticata e osteggiata la sua Sapienza, che all'apparenza se ne fa elogio e riverenza, con bei discorsi e applausi, ma in privato c'è molta disobbedienza, pur da alcuni grandi della Chiesa.

Il Santo Padre può anche errare nella sua vita personale, ma non ha difetto, né errore nella sua Dottrina poiché in lui parla la Verità di Dio: è Magistero del Pensiero del Signore stesso, che è Verità e Sapienza infinita. Eppure dietro tanto plauso e finta ammirazione c'è il disaccordo ad esso perché si scaglia e si scontra con il pensiero umano, che si corrompe ai suoi desideri.

L'iniquo ha per meta il Soglio di Pietro, dato che quasi tutti i troni della terra sono ormai suoi, e per avere potere assoluto e poter gridare verso il Signore Dio, Colui che è Tre volte Santo, che è la Magnificenza assoluta e increata, ma creante: "Nazareno, ti ho vinto!".

L'iniquo giungerà a sedere su questa Santa Cattedra ma non potrà governare per molto; il suo potere sarà breve poiché Soglio che brucia del Fuoco divino: tale a carbone verrà riarso e brucerà su di esso. Eppure, nel suo breve governo, avrà tempo per portare, al suo pensiero oscuro, molti a sé.

Giunge, giunge il Fuoco della Spirito, che brucia ogni scoria di falsità e, con esso, l'iniquo e ogni forma di iniquità. Il Soglio di Pietro sarà poi ancor più luminoso, lucente e infuocato delle Vampe dell'Altissimo Signore, che illumina del suo insegnamento non solo la Chiesa Cattolica, ma tutti ipopoli della terra. Ti benedico".

 


23 febbraio 2011
"Mentre Policarpo muore non si sente odore acre come carne bruciata:
il suo è un fragrante odore di Pane cotto, fatto in casa"

"Stasera voi ricordate il mio San Policarpo, che ha vissuto il vertice del martirio. Egli, Vegliardo nella sua veneranda età, muore martire tra le fiamme nella sua fedeltà all'amore del suo Maestro. Si offre alle fiamme del fuoco fisico, ma erano fiamme che già conosceva nell'ardore di quelle che vivevano già come vampe d'amore nel cuore. Tutto si consuma in Policarpo: egli si brucia e si esaurisce nella totalità del suo essere in tutte le membra, nelle sue intere scorie e nelle cellule: anche le ceneri si disperdono nell'aria, e le vampe di questo fuoco d'amore vanno e si diffondono per la salvezza dell'umanità, e per la santità della Chiesa. Così come i soffioni dei campi, all'azione del vento, si disperdono volando; così si diffonde Policarpo nell'aria.

Mentre Policarpo muore non si sente odore acre come carne bruciata: il suo è un fragrante odore di Pane cotto, fatto in casa: Pane buono che tutti va a nutrire, cosicché si può ben dire che egli si è fatto realmente Eucaristia.

Cosa hanno fatto e fanno i Santi? Cosa li fa divenire tali? Essi superano le ingiustizie subite, superano l'amor proprio e ciò che, perseguitati, li offende: essi amano! I Santi amano per salvare. Quanti Martiri, morti tra le fiamme o nel sangue della spada…! Ma quanti ancora ce ne sono di Martiri in una esistenza di lacrime, che sono il sangue dello spirito, o nelle vampe di un amore che si dona e si consuma per amore; e nell'amore muore. Il dono del martirio di diffonde e si sparge: porta la sua salvezza e santifica. L'amore si irradia e và ovunque, e cura. Figli miei, la santità è dono. Se avete vissuto solo per voi stessi che ve ne rimane? Ma se avrete amato avrete guadagnato la vita eterna.

Ora San Policarpo è qui in Paradiso, più giovane e splendente che mai nell'anima, nell'attesa del grande Giudizio, quando Iddio ricongiungerà le membra, le congiunture, le cellule, per vivere in una giovinezza, che non ha tempo. Ti benedico".

 


26 febbraio 2011
"O Me, o la ricchezza…! Siate abbandonati in Dio"

"Mia piccola Maria, Io già so, già vedo!... Stasera la Parola vi richiama alla mia Provvidenza, che Io sono. Io ci sono! Può una madre dimenticare suo figlio, nato dalle sue viscere? Ma se anche una madre avesse a dimenticarsi della propria creatura, Io, il vostro Signore, Iddio, non vi dimenticherò mai: …quanto è più caro a Me ogni figlio…! Ancor prima che la creatura nasca nel grembo materno è frutto delle viscere del mio Pensiero, che la crea: passa attraverso il mio Alito Santo e ne prende vita. Sono Io che formo, che sostengo la sua esistenza che, breve o lunga che sia, offre a tutti i mezzi per vivere e per avere la salvezza e la santità. Sono sempre le mie mani che raccolgono l'ultimo respiro di ogni essere umano per condurlo al Giudizio. Molti gridano: "Signore, non ci sei! Ci abbandoni! Ti dimentichi di noi…!".

Figli miei, Io sono Colui che dà esistenza e che accende il moto perpetuo del suo vivere e il susseguirsi del tempo. Io sono la Provvidenza, che vi offre tutti i beni spirituali e fisici perché abbiate ad usufruirne e darvi vita, per far sì che tutto sia bastante e niente mancante. Non è il vostro Padre Celeste che vi fa mancare: sono gli uomini che, cattivi amministratori, defraudano per arricchire e togliere all'altro; per la ricchezza di pochi si toglie per impoverire il prossimo.

Ma Io dico: "Non abbiate a prendervi pena, non affannatevi per i beni materiali o le ricchezze! Vi basti il necessario! Basta la fatica quotidiana per il proprio pane, dato che le ricchezze danno il loro affanno, il loro peso e le loro rabbie nell'anelarlo: nelle ingordigie, nel desiderio di esse; vi fanno incontentabili e a discapito delle sofferenze di altri, e creano divisioni nella famiglia, tra i figli.

Non saprete quando un amico è sincero, o vi ama per i favori che ne possono usufruire che, seppur danno diletti e piaceri momentanei, vi scavano l'anima nell'idolatria, vi rendono prigionieri ad esse. Ve ne fate schiavi e perdete la libertà. I vostri beni terreni non andranno a tempestare i sepolcri che, seppur impreziositi, hanno dentro le stessa corruzione di chi viene sepolto nella povera terra.

Il demonio paga con il denaro; con esso compra l'anima vostra: ha pagato Giuda per il mio tradimento, paga voi perché in esso voi torniate a tradire il mio Insegnamento. Nel denaro l'uomo ha la possibilità di assecondare i suoi desideri e i suoi vizi, ha il potere di prevalere sul fratello e dominare, ma perde se stesso come Giuda.

O Me, o la ricchezza…! Siate abbandonati a Dio. Vivete prima dei suoi divini Misteri, dei Doni che vi offre, e sarete ricchi di Lui. Egli, la Provvidenza, si prenderà cura del vostro giorno con la sua fatica. Tanto più sarete fiduciosi, tanto più il Padre Santissimo si curerà di voi. Ci sono state anime sante che hanno vissuto di sola Eucaristia, eppure sono giunte a tarda età. Così voi: al vostro abbandono fiducioso, il Padre vi prenderà sulle sue ginocchia per nutrirvi: Egli stesso vi imboccherà dandovi il suo Cibo E si farà simile al passero che porta il cibo alla nidiata, che attende affamata. Abbandonatevi, e sarete liberi, come i passeri del Vangelo, liberi di volare in Cielo, verso l'alto. Ti benedico".

 


28 febbraio 2011
"La maggior parte però non desiste dal suo male,
persiste nel peccato, non si pente, giustifica i suoi atti
e il suo cattivo comportamento"

"Mia piccola Maria, il mio occhio scruta il mondo in ogni suo settore, scruta la Chiesa e l'umanità in ogni sua realtà e le vedo decadere. Sì, Io potrei rialzarle, ma ho dato libertà all'uomo; collaboro con l'uomo per la sua riedificazione, per il suo riscatto, insieme, in unione alla sua volontà, al suo libero consenso.

Ci vuole il pentimento, il pentimento a cui vi richiama la Parola di stasera: che la creatura abbia il dolore del male agito, di emendarsi dei peccati, il desiderio di convertirsi, a cambiare, poiché l'uomo continuamente fa errori. Chi può dire di non aver peccato? Dato che solo Dio è puramente Buono e, nella sua perfetta Bontà, vi accoglie nel pentimento, nell'abbraccio alla sua Misericordia, che vi lava dal male, per ricevere la sua Alleanza, la sua rinnovata amicizia: la Grazia di creatura nuova.

La maggior parte però non desiste dal suo male, persiste nel peccato, non si pente, giustifica i suoi atti e il suo cattivo comportamento. Giustifica sé stesso e ciò che compie nel male, perché ciò ritiene giusto per sé: è il suo bene, che seppur perverso, lo gratifica nel suo possesso. Non c'è pentimento, non c'è cambiamento verso ciò che è bene!...

Io vi chiamo non solo per il pentimento dei peccati gravi: riguardo all'apostasia e il rifiuto della Legge divina: Ma richiamo i tanti cristiani così superficiali che, pur devoti e rispettosi dei Comandamenti, non entrano nella profondità dell'insegnamento del Vangelo. Essi si appagano di ciò che sono: sono attaccati ai propri vantaggi, alle poltrone, ai propri beni. Chi divide oggi il suo ricco e ricolmo guardaroba con i poveri? Chi divide con l'oppresso e con l'indigente i beni: i terreni, le case, che magari restano chiuse e non ne necessitano? Chi dà le proprie ricolme dispense agli affamati, mentre vedo che finisce, e molto, nella spazzatura?

Figli miei, richiamo il giovane ricco che, pur fin da tenera età, seguiva i dettami di Dio ad essere perfetto: "Va, vendi i tuoi beni, e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei Cieli!". Tanto più ci si rende poveri per arricchire il fratello, tanto più ci si arricchisce nello spirito. Tanto più ci si fa dono per l'altro, maggiormente sarete i ricchi del Cielo, e avrete tesori in Paradiso. Chi sono i grandi del Cielo? Coloro che, fattisi poveri, hanno impreziosito l'umanità nel corpo e nello spirito; mentre tanto meno avrete dato, tanto meno sarete tra i minimi del Cielo. Ti benedico".