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Ave Maria!
1 maggio 2012
"Il lavoro è cosa buona perché, per il sacrificio che ne
deriva,
colma la persona di santi meriti"
"Mia piccola Maria, non ti prendere scandalo o pena; Io
ti ho spinto a riprendere queste donne in chiesa; che non è
bene che ciarlino, che facciano chiacchiere, particolarmente
prima della Santa Messa: ciò mi è di offesa e porta al
vuoto. La Casa di Dio è Casa di adorazione e di preghiera!
Ma non è tanto la responsabilità di queste figlie, quanto
dei sacerdoti che non educano al comportamento in chiesa e
non riprendono costantemente e ripetutamente, sin dalla
fanciullezza.
Oggi la Chiesa celebra San Giuseppe Operaio, e festeggiate
la festa civile del lavoro. Vi dico: il lavoro è cosa buona,
non solo perché offre il sostentamento all'uomo, ma perché,
per il sacrificio che ne deriva, colma la persona di santi
meriti, dà in esso possibilità di operare la carità per il
bene che se ne può usufruire e divenire grande mezzo di
santificazione. Spesso però il lavoro si fa idolatria, dato
che il ricorso ad esso diviene ingordigia e fine solo per il
lucro personale e, se non mezzo di ingiustizie e
prevaricazioni sugli altri, perché per arricchire i propri
granai impoverisce quelli di altre case. In un tempo in cui
vi rammaricate tanto per la mancanza di lavoro e per la
precarietà a cui andate incontro, vi dico che ciò è dovuto
per le conseguenze delle politiche sbagliate, al furto
continuo operato per riempire le proprie borse da parte sia
dei grandi ma pure dei piccoli; quasi tutti in qualche modo
hanno defraudato e rubato, impoverendo così tutto lo Stato.
Al posto di tanti Congressi, tavole rotonde, dispute e
parlare umano che non fa che continuare l'impoverimento
poiché non c'è verità di aiutare il popolo, Iddio vi
presenta San Giuseppe, Uomo di grande lavoro e di fine
manifattura nel suo mestiere. Egli operava nel suo lavoro
non solo per il sostentamento alla Famiglia, per il pane
quotidiano, ma anche per fare opera di bene, per la carità.
Quante sedie, tavoli, panche, ecc. donate ai poveri! O se la
retribuzione era più di ciò che attendeva, o superiore, Egli
dava il ricavato a chi era più indigente, spesso anche se
non veniva pagato, ma di un lavoro sempre ben fatto per il
grande rispetto dovuto ad ogni persona. Il lavoro per
Giuseppe era unitivo a Dio, era opera per glorificarlo.
Se gli uomini pregassero il Padre, se pregassero San
Giuseppe, se ci fosse fede, Iddio coltiverebbe ed
educherebbe le coscienze per far sì che ogni uomo non pensi
solo al suo bene personale ma operi per il bene comune.
Quando il lavoro è frutto di onestà, di laboriosità, mezzo
di carità e di glorificazione a Dio, che lo benedice e ne
manda la sua abbondante Provvidenza, cosa vi mancherebbe? Io
chiederò conto ad ognuno per il lavoro mal fatto, senza
scrupoli di coscienza, per avere in esso defraudato, operato
per fine proprio, senza il senso del dovere e del rispetto
per l'utilità dell'altro.
Pregate! Vi offro questo mezzo semplice; ed Io mi porrò con
voi a bussare alle porte, in assenza di lavoro, e vi aiuterò
ad aprirle. Ti benedico".
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3 maggio 2012
"La Santissima Trinità è sempre rimasta perennemente fusa in
Sé
pur nella mia vita umana"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Filippo mi chiede:
"Signore, mostraci il Padre!". Ed Io rispondo: "Filippo, è
tanto tempo che sono con voi e non hai compreso che chi vede
Me vede il Padre, e che Io e il Padre siamo una cosa sola?".
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono divisi, pur
nelle loro Persone autonome e diverse, sono sempre uniti e
fusi nella Sostanza del loro Amore, e nell'Opera che
compiono. Può una pianta, pur se i rami sono diversi e si
protendono ognuno verso parti di essa, essere separata dal
ceppo, divisa dalle radici?...Non sussisterebbe! Così la
Santissima Trinità è sempre rimasta perennemente fusa in Sé:
anche nella mia vita umana erano presenti e partecipi il
Padre Creatore e lo Spirito; lo erano già nel mio
Concepimento quando infondevano ed univano alla mia Carne i
miei elementi naturali allo Spirito che sono. Erano presenti
nella mia crescita, nella mia predicazione, in ogni mia
azione. Ogni volta che le mie mani si alzavano a benedire,
anche Essi benedicevano. Quando il mio Sguardo guardava le
creature anche Essi le guardavano con i miei occhi. La mia
Parola insegnava, ma Io parlavo con Loro ed emettevo l'alito
della loro Energia, della Vita, della Potenza che sono, ed
uniti operavamo ed operiamo.
Nel vivere la mia Passione, crocifissione e morte anche Essi
la condividevano con Me. Quanti dicono: "Ma solo il Figlio
ha sofferto! Lo hanno lasciato penare da solo, ed Essi dove
erano?... Erano con Me, erano in Me, nelle mie piaghe, nelle
mie lacrime, nei miei gemiti: hanno partecipato di ogni mio
dolore. Nella Risurrezione ancora il Padre Eterno e lo
Spirito Santo si fondevano allo Spirito mio, alitando
Energia creatrice dell'Amore, innestandosi nel mio Corpo
esanime, trasferendo l'intera potenza della Divinità per
assimilarlo totalmente alla Gloria.
Io vengo nel mondo e prendo Carne per far sì che gli uomini
conoscano la realtà di Dio, e quando dico: "Venite a Me che
sono mite ed umile di Cuore!", voi in Me vedete la mitezza e
l'umiltà del Padre e dello Spirito Santo. Io sono la Via, la
Vita e la Verità; anche Essi sono Via, Vita e Verità: tutto
ciò che Io sono Essi sono. Il battito del mio Cuore batte
all'unisono del medesimo ed unico Amore. Ti benedico".
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4 maggio 2012
"Cerco anime che consolino, simili al piccolo Francesco di
Fatima
che, per ore, veniva a fare compagnia al suo Signore,
lasciato solo nel tabernacolo"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa, nel I° venerdì del mese,
vi presenta il mio divin Cuore, il Cuore di un Uomo Dio e
quindi un Cuore di carne, duttile, che ama e soffre, che
sente ogni realtà e vive di una sensibilità che supera
milioni di volte quella umana sì da avvertire ogni
sfumatura, ogni cosa imperscrutabile, ogni lieve ombra, in
modo accentuato e profondissimo, le realtà dell'amore, del
dolore e di ogni offesa. Cerco cuori amanti, e sono pieno di
dolore poiché vedo che la moltitudine degli uomini non hanno
amore, non sanno soffrire, non hanno più sensibilità: sono
cuori di pietra, duri. Non hanno più compassione né per i
fratelli, né per Iddio. E voi direte: "Perché, forse che
Iddio ha bisogno della compassione umana…?". Si, figli miei!
Iddio si compiace della compassione che è una virtù nobile,
già indice di salvezza per la creatura che dà consolazione a
tante amarezze e, nella consolazione, ripara. Senza
compassione data ritroverete al vostro Giudizio solo la
durezza e la stessa condanna. Chiedetela a Me che sono il
pietoso.
Cerco anime che consolino, simili al piccolo Francesco di
Fatima che, per ore, veniva a fare compagnia al suo Signore,
lasciato solo nel tabernacolo, come tante anime claustrali,
o i miei piccoli amanti che, pur nella notte, si alzano per
pregare dinanzi al Santissimo. Sono così solo,
l'Abbandonato, e come un assetato cerco gocce di acqua di
questa consolazione, ma mi lasciate sempre più con questa
arsura d'amore che mi consuma! Io sento…! Il mio Cuore è
vivo, prova dolore, vi viene dato dalle mie mani offerente,
generoso, donativo, indifeso, e gli uomini che fanno? Per lo
più si voltano indifferenti o lo prendono a picconate,
martoriandolo in ogni sua piccola cellula, in ogni sua
minima parte; ed essi vanno così contro se stessi: vanno
alla rovina poiché si fanno simili a quelli che mordono le
mani di coloro che li sfamano.
Venite a Me, figliolini, miei amanti! Venite a vivere e a
diffondere i primi venerdì in riparazione al mio divin
Cuore, in tempi in cui la devozione si è affievolita e nella
Chiesa non è più propagata con il fervore di prima. Venite
ben confessati ogni volta prima della Comunione, non
dall'ultima volta, ma appena confessati per essere puri,
puri il più possibile, per potermi ricevere e fare
riparazione.
La devozione ai primi venerdì al mio divin Cuore non offre
solo la salvezza eterna, così com'è nella mia promessa, ma
forma il vostro cuore, lo risana, dandovi la Vita che Io
Sono, in esso. Il cuore è il luogo più difficilmente
guaribile: è lì che si avvertono e si sentono i dolori, le
ingiustizie, i tradimenti; e solo quando un cuore viene
guarito da essi torna a vivere, ad essere libero. Io vi
offro la capacità nel mio di amare, di farvi mia casa ove Io
possa dimorare. Consacrate le vostre necessità, le vostre
famiglie, ai sacri Cuori di Gesù e di Maria. Chiedete,
intercedendo sempre, per i meriti di questi Cuori al Padre,
dato che dinanzi al Essi l'Eterno rimane incantato,
indifeso, innamorato; e se ciò che chiedete è cosa buona,
pur nel suo tempo, vi è data. Ti benedico".
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6 maggio 2012
"Sapeste la gioia del Padre Creatore quando vede la vigna
verdeggiante,
copiosa nel suo raccolto!"
"Mia piccola Maria, era giunto per il padre di… il tempo del
ritorno. Gli era già stata data proroga; ora è in Purgatorio
nella pena della sua purificazione: stupito, meravigliato e
nel dolore, ma salvo. Pregate per lui ed offrite Sante
Messe.
Il vangelo vi dice: "Senza di Me non potete nulla. Io sono
la vite e voi i tralci!". Se i tralci si distaccano dalla
vite, essi muoiono e non ci sarà uva e né vino. L'uomo crede
di essere onnipotente e poter far da solo, dato che constata
che pur se si allontana da Dio la sua vita naturale e
carnale comunque continua, la sua esistenza va avanti: vita
che però è sempre concessa e data dal Creatore; egli crede
di vivere in eterno e si riempie di tutti i piaceri che può
trarne per colmare il vuoto enorme che ha dentro di sé, e
non vede che è già una pianta morta; e ciò che è secco, se
rimane tale, viene bruciato nel fuoco di una morte che
brucia e non muore mai.
Rimanete uniti a Me, che sono la vite e il vignaiolo: Io
sono l'agricoltore che sa sradicare le erbacce che sono
intorno, sa concimare e togliere il secco, sa potare perché
porti più frutto: Infondo la mia linfa vitale che la rende
rigogliosa, fruttuosa, degna di essere pianta da trapiantare
per il Giardino celeste.
Sapeste la gioia del Padre Creatore quando vede la vigna
verdeggiante, copiosa nel suo raccolto! Si rallegra la sua
Vita e il Cuore, ed Egli stesso ne gusta e si abbevera del
suo succo. Ma quale dolore quando la vigna è avvizzita,
secca, sterile! E chiedo a voi di piangere su di essa per
far sì che le vostre lacrime possano ancora inumidire il suo
terreno e renderlo fertile: ancora richieda il mio
intervento, l'opera delle mie mani, il sole e la pioggia che
Io dono, che la ricrei. Chiedete voi che il Vignaiolo torni
a curarla perché, pur appassita, arida, morente, ha il
potere di rinverdirla e farla di nuovo vivere. Ti benedico".
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8 maggio 2012
"Figli miei, non coprite il male, non siate omertosi dinanzi
al peccato,
difendete la Legge di Dio con la parola e con la
vita"
"Mia piccola Maria, stasera il vangelo dice: "Io sono la
pace, vi porto la pace", non la pace del mondo che fa
compromesso con il peccato, che fa connivenza con il male.
La mia pace nasce dalla retta coscienza, dal cuore amante,
dalle mani operose nella carità. Il mondo vi presenta una
pace che è un benestare, la ricerca di una falsa quiete, che
evita e rifiuta fastidi o problemi, che acquieta la propria
coscienza, copre gli occhi e si fa omertosa, pur di
mantenere i propri privilegi e di non arrecare niente che
nuoccia a se stessi.
In un'altra parte del vangelo Io vi dico che sono una spada
che separa, una spada che divide il bene dal male, e che
viene a dire di fare una scelta: o l'uno o l'altro; e ciò
comporta un combattimento: combattimento nella propria
persona per il distacco dal peccato, combattimento contro
l'ingiustizia, operando nella Giustizia, contro l'offesa
alla carità, operando nella carità, combattimento contro la
violenza, essendo portatori di pace. La mia pace nasce da
una coscienza pura, da uno sguardo limpido, da un cuore
sereno, da un agire retto in chi compie la Volontà di Dio e
vive il mio Insegnamento.
Quanti, pur nella famiglia, nella Chiesa, nelle varie realtà
sociali, quanti sono omertosi contro la verità, contro la
legge divina e la difesa della vita! Figli miei, Io tutto
vedo, e dico: Non guardate a chi sembra che sia nella pace,
pur vivendo le delizie e i compromessi con il mondo. Io
vedo: …sapeste i tormenti che corrodono mente e cuore e
devastano l'anima! Senza la pace prima o poi, se non ci si
emenda, si muore. Non crediate che, pur vedendo creature
che, indifferenti, vivono nella beatitudine dei propri
istinti, ridono nel vuoto di un'esistenza che non ha senso;
prima o poi bussa alla porta la sua prova e viene il
principe di questo mondo e, se si è vissuto e si è stati
portatori della mia pace come Me, si è vittoriosi poiché Io
sono Colui che non può essere sconfitto, mentre chi ha
vissuto della pace del mondo si troverà ad affrontarlo e non
potrà che essere distrutto da lui.
Figli miei, non coprite il male, non siate omertosi dinanzi
al peccato, difendete la Legge di Dio con la parola e con la
vita, dato che non c'è niente di più eroico di chi offre se
stesso nella mia pace per dare pace alle altre creature;
rivelate il male per quello che è, ma cercate di aiutare i
peccatori a cambiare per farli avviare verso la via del bene
che è via della pace. Ti benedico".
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10 maggio 2012
"Quando l'amore mio alberga in voi
il vostro sguardo si
illumina, il cuore si rallegra, pur nelle tribolazioni"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo vi dico: "Voglio che
siate nella gioia, e la vostra gioia sia piena!". Voi mi
direte: "Ma com'è possibile stare nella gioia se Tu stesso
ci dici di seguirti nella Croce e di accogliere e di
accettare il dolore, dato che solo nella Croce c'è
salvezza?"… Figli miei, la gioia che Io annuncio viene dal
mio Amore: venite ad unirvi all'Amore divino! Esso irrora la
vostra croce, sicché si fa leggera: conduce il vostro dolore
nel suo calore e nella sua speranza che dà senso e si fa
offerente e donativo. Quando l'amore mio alberga in voi il
vostro sguardo si illumina, il cuore si rallegra pur nelle
tribolazioni, non perché non si pianga o non si soffra, ma
vi rinfranca, vi sostiene, e non v'abbatte: è gioia che
nasce nella serena coscienza, nella luce dell'anima, nella
capacità di amare.
L'amore divino tanto più vi ricolma, tanto più vi fa leggeri
nella leggiadria di una farfalla che vola e sa rallegrarsi e
godere persino dei colori e dei profumi dei fiori. Esso
sensibilizza il vostro spirito e lo illumina sì da farvi
vedere e sentire ciò che prima non vedevate, e vi fa gustare
e godere di ogni cosa che Iddio vi ha dato. Vi dona gli
occhi per rimirare la bellezza ed esserne grati, i doni
celestiali nell'Eucaristia, nella Santa Parola che conforta
e sostiene, il creato che vi circonda, le creature che vi
amano… Diversamente chi non mi ama e vive nel male: l'anima
sua si fa pesante e, simile ad un elefante, passa e con le
sue zampe e calpesta ciò che attraversa: non ha rispetto di
ciò che il Padre Santissimo gli pone intorno, non lo vede,
non riconosce la bellezza nel suo valore e la sua origine,
non ha sentimenti di tenerezza e di meraviglia, non sa
gioire poiché non sa amare. Egli è continuamente inquieto,
nervoso, irascibile, spesso violento, intollerante, non ha
pace e non gode. Si riempie di piaceri per appagare un
malessere interiore che lo legano e lo fasciano in prigioni
interiori, e ne rimane sempre più insoddisfatto.
Io sono l'Uomo dei dolori, l'Uomo Crocifisso: ancora gemo
per la sofferenza che mi procurano gli uomini, ma sono anche
l'Uomo della gioia che nasce dalla condivisione dell'Amore
con il Padre e con lo Spirito Santo, l'amore di cui mi sono
dilettato dei miei genitori, dell'amicizia dei miei Apostoli
e Discepoli, dell'incontro con la bellezza di molte anime.
…Se sapeste le risate piene nell'incontro con i bambini e i
loro discorsi…! Di una Croce sofferta che patisce nel Sangue
ma si sostiene e prova letizia per il fine e il bene che
comporta.
Venite al mio amore! Ubbidite ai Comandamenti, così come Io
ho vissuto l'amore con il Padre ed ho ubbidito ai suoi
Comandamenti, voi ugualmente fate: in essi troverete la
gioia di una grazia vissuta, la vera gioia. Ti benedico".
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11 maggio 2012
"Solo nell'amore divino voi saprete amare i fratelli
mentre
solo nell'amore umano si diviene prigionieri delle proprie
passioni"
"Mia piccola Maria, le parrocchie sono lacerate, offese,
ferite da tanto antagonismo, divisioni, invidie, gelosie,
rivalità … ognuno vuole portare se stesso, il proprio
pensiero; vuole instaurare, credendo che sia pur giusto il
suo insegnamento, e spesso cercando di cambiare il vangelo,
di adattarlo secondo i propri schemi. Essi non si pongono in
discussione, non pregano, non chiedono lumi al Cielo.
Dinanzi alle situazioni che si presentano non si domandano:
"Cosa avrebbe fatto Gesù?".
Il vangelo stasera vi richiama all'amore: "Amatevi come Io
vi ho amato!". E l'amore che Io indico qual è? L'amore è una
delle parole di cui tutti si riempiono la bocca, lo cantano
le canzonette, lo inneggiano le poesie…; ma Io chiamo a
vivere l'Amore mio. Solo nell'amore divino voi saprete amare
i fratelli, mentre solo nell'amore umano si diviene
prigionieri delle proprie passioni, dei propri desideri ed
interessi, che finiscono in odi, rancori, gelosie, vendete,
liti… e che amore è?...
L'amore umano và condiviso e compenetrato di quello divino
che lo sostiene e lo santifica, dato che l'uomo si corrompe
e decade. I miei amanti, i mie amici, seguono ciò che Io ho
comandato. Chi mi ama segue il mio Insegnamento, che è
Verità. La Verità è Amore. Solo nel vero voi amate. Se una
piantina non viene sostenuta dal sostegno che la indirizza
nella crescita, rimane ripiegata su di sé, e se non viene
potata non avrà ricchezza di raccolto. Se un padre non
corregge, non educa il figlio e non indica la via del bene
che ho insegnato, ma lo accontenta in tutto, pensando che
sia amore, crescerà un figlio vuoto, debole, ribelle che gli
si rivolterà contro.
Se un parroco non riprende i fedeli che errano, insegnando
ciò che è conforme alla mia Parola, o dando cattivo esempio
nel silenzio colpevole, lasciando magari anche che ci si
comunichi all'Eucaristia pur se la loro situazione è
contraria alla Legge di Dio, credendo di far loro del bene,
o per non ferirli, per rispetto umano, con la considerazione
che …"tanto Gesù non è così severo e chiude un occhio!": non
si comprende che in questo modo egli condanna se stesso e i
propri fedeli.
Iddio corregge, chiama, guidando alla Verità. Se un fratello
erra, se amate, lo riprendete in privato con carità alla via
del bene autentico: quello che insegna Gesù Cristo. Pregate
prima per chiedere lumi e parole al Signore che prepara nel
frattempo il terreno dello spirito. Se il peccato è grave, e
contamina, può corrompere molti altri; allora è bene
denunciarlo anche in pubblico per far sì che non devasti
altri fratelli.
Figlia mia, solo nel mio amore la vostra preghiera è accolta
dal Padre celeste e siete esauditi: solo in Me siete
giustificati, e il vostro amore santificato. Chiedetevi
sempre: "Cosa avrebbe fatto Gesù?". E amate, avendo per fine
sempre la salvezza eterna. Il vero amore guida ed educa
secondo ciò che Io vi ho detto, dato che Io sono l'unico che
veramente vi ha amato, firmando il mio amore con la mia
vita. Ti benedico".
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12 maggio 2012
"Siete creati e formati nella Sostanza dell'Alito
divino che vi forma nel suo Amore"
"Mia piccola Maria, la lotta sembra che ti prevarichi, ma Io
lotto per te. Stasera nel vangelo Io comando "di amarvi gli
uni gli altri come Io vi ho amato". Da cosa vedete se siete
in comunione con Dio, e quale sia lo stato di salute
spirituale dell'anima? Se ama, se vive l'amore di Dio. Dio è
Amore, e vuole congiungersi alla sua stessa natura. Se voi
vedete che un fratello non partecipa alla Santa Messa, non
si confessa, non prega: come può in lui albergare l'amore
divino? Se notate che un sacerdote celebra la Santa Messa in
modo distaccato, freddo, frettoloso, se poco è al
confessionale, e poco o nulla lo vedete in preghiera, se
rimane chiuso in sé, nonostante faccia belle omelie ma che
non vive, che amore può essere in lui? Se non si opera nella
carità, se si rimane freddi, insensibili, noncuranti alle
esigenze e ai bisogni altrui, se non addirittura si
prevarica, si defrauda l'altro, si rimane trincerati ai
propri interessi…; e quale amore si vive? Se non è vissuto
l'amore, non c'è Dio!
Quali sono i frutti dell'amore? Chi è che lo opera e lo
vive? Chi è umile, chi è mite e veritiero, fedele,
ubbidiente e che vive le virtù: esse sono il frutto
dell'amore. Quando invece incontrate l'alterigia,
l'orgoglio, la superbia, la vanità, la collera, l'ira, pur
in quelli di casa, e che si opera il domino sui propri cari,
l'amore non c'è. L'amore divino dà vita! Dal cuore e dalle
mani nasce la carità, e l'amore è irrorato nell'Alleanza al
Padre Creatore tramite la sua Santa Legge. Nel vivere i
divini Comandi Egli ve lo effonde, ve ne arricchisce, e se
li trasgredite ferite questo amore, lo lacerate, lo
dissanguate. Se vivete l'Eucaristia, l'adorazione, la
preghiera, le opere di carità, la santa Confessione, in
ognuno di esse Iddio compenetra del suo amore; e più ve ne
irrorate e vi unite alle cose di Dio, tanto più ne siete
ricolmi, crescete ed evolvete nell'amore.
Figli miei, la Santissima Trinità è un Incendio d'Amore; è
un Carro ardente che brucia, un Roveto riarso per la
passione di un Amore infinito, e vuole attrarvi e unirvi
alla sua Fiamma. Dato che solo nella conoscenza e nel
possesso di quest'Ardore voi siete felici e possedete la
gioia vera. Lontano da questo Amore vi fate arrabbiati,
delusi, amareggiati, e con un cuore che non si sazia mai.
Siete creati e formati nella Sostanza dell'Alito divino che
vi forma nel suo Amore, e solo sposandosi, riunendosi ad
esso, voi completate voi stessi, e la vostra fame viene
saziata: così siete realizzati! Ti benedico".
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14 maggio 2012
"Ognuno di voi è unico, ognuno è quadro non ripetibile
in
quanto ha un suo modo di essere personale"
"Mia piccola Maria, per poco ti agiti ed hai timore, figlia
mia, eppure Io ti tengo salda tra le mie mani. Stasera il
vangelo vi dice: "Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto
voi!". Vi conosco uno ad uno, ancor prima che nasceste
eravate presenti nel pensiero del Padre Creatore, tra i
miliardi di figli nati nessuno è sconosciuto, e per tutti il
Padre Santissimo ha tracciato la storia: lo ha formato e
reso atto, già alla sua venuta al mondo, per la missione che
egli dovrà compiere, sia che sia familiare, religiosa,
sacerdotale o altro. Anche per le altre Religioni, ad ognuno
ha dato un compito che porti alla salvezza, se non alla
santità.
E come mai allora molti si sono resi malvagi, rei di colpe
gravi, e non hanno seguito la via del bene e della salvezza?
Figli miei, ad ognuno Iddio dona la tela della vita, un
quadro da dipingere: Egli ne traccia le linee fondamentali,
ne delinea il disegno; sta a voi però dipingere, dare le
pennellate dei colori, portare l'opera a termine, compiuta;
e molti non vogliono uniformarsi al suo disegno, e lo
lasciano informe, se non lo imbrattano con macchie,
cancellature, oscurità nei colori; sicché l'opera rimane
incompiuta o negata.
Stasera che ricordate San Mattia, l'Apostolo eletto al posto
di Giuda, quel Giuda che non solo non ha corrisposto alla
missione degnissima e nobile a cui era stato scelto e
formato, ma l'ha tradita e rinnegata. Cosa hanno fatto
allora gli Apostoli? Chiedono lumi allo Spirito Santo, luce
che indichi quale sia la persona atta a compiere una tale
missione: scelta che cade su Mattia che sarà Apostolo vero e
fedele sino all'offerta della vita, compiendo così l'opera.
Ognuno di voi è unico, ognuno è quadro non ripetibile in
quanto ha un suo modo di essere personale, ma se non adempie
ciò per cui è nato, e deturpa il suo quadro, il Creatore fa
nascere altre tele che possano compiere, se non quel
specifico disegno che può essere solo unico, opere anche
migliori.
Pregate, anime mie, chiedete lumi! Simili agli Apostoli, sia
la preghiera il vincolo che vi tiene uniti a Dio ogni giorno
per far sì che Egli vi tenga ben stretti al polso e guidi la
vostra mano sicché il tratto che rimarcherete sia ben
deciso, non esca dalle linee, sia senza sbavature e le
pennellate siano atte e corrispondano, con i suoi colori più
belli, a completare l'armonia del dipinto nella sua
pienezza, nell'eccellenza della sua perfezione, e vi dia
Iddio la passione e la perseveranza di portare a compimento
un'opera d'arte. Ti benedico".
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15 maggio 2012
"Credere in Gesù Cristo!". É credere in ciò che ho detto ed
ho fatto,
ciò che Io sono e che ho insegnato: la bontà, la veridicità
e l'umiltà del cuore"
"Mia piccola Maria, perché ti senti abbandonata? Tu
assolverai a tutti i tuoi pagamenti. Io ti dico che non ti
mancherà mai il denaro per pagare le esigenze primarie e per
i vari tributi. Non lasciarti abbattere!
Stasera nella Parola viene chiesto a San Paolo: "Cosa
dobbiamo fare per avere la vita eterna?" E Paolo risponde:
"Credere in Gesù Cristo!". É credere in ciò che ho detto ed
ho fatto, ciò che Io sono e che ho insegnato: la bontà, la
veridicità e l'umiltà del cuore. Se così avrete creduto e
vissuto, lo Spirito Santo scenderà in voi: vi irradierà dei
suoi lumi e della sua Sapienza e così, come vi indica il
vangelo, vi darà luce sulle realtà del peccato, della
giustizia, del giudizio: sulla realtà del peccato in un
tempo in cui se ne è ormai perso il senso; vi farà luce
sullo stato della vostra anima, la colpa del peccato, e il
desiderio e la forza per liberarvi delle catene del male. Vi
darà lume sulla giustizia per far sì che operiate nella
rettitudine e nei divini Comandamenti, secondo la Volontà e
il Pensiero di Dio, compiendo la sua volontà che è
l'espressine della massima giustizia. Vi illuminerà sul
giudizio perché sappiate giudicare con lo sguardo del
Signore, vedere con i suoi occhi le persone, le cose, gli
eventi: occhi che guardano e giudicano per condurre tutto
nell'ottica della salvezza eterna. Se così avrete creduto e
vissuto voi vi siete preparati bene al vostro Giudizio
perché possiate accedere alla vostra salvezza eterna. Ti
benedico".
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17 maggio 2012
"La Chiesa sarà perseguitata, e molto dura sarà la prova"
"Mia piccola Maria, sono con te. Stasera il vangelo vi dice:
"Ecco, per un poco mi vedrete e poi non mi vedrete, la
vostra afflizione sarà grande, ma si tramuterà in grande
gioia.". Queste parole sono per gli Apostoli per prepararli
alla mia Ascensione, ma sono soprattutto per questo tempo.
Ancora sono con voi, ma giunge un periodo così gravoso e
duro da dire: "Signore, dove sei…?". Molti non avvertiranno
la mia presenza. Il tempo dell'abominio è quasi al colmo ed
è alla porta la grande tribolazione: state pronti!
State uniti alla Confessione e all'Eucaristia, uniti alla
divina Misericordia. Non lasciate mia Madre per restare
saldi e forti nella fede, fedeli al Signore che viene ed
affronta il duello terribile con satana. Molti daranno la
vita per mia testimonianza, altri dovranno operare per
ricostruire un mondo in Dio, e sarà il 'piccolo resto'
rimastogli fedele sino alla fine.
La Chiesa sarà perseguitata, e molto dura sarà la prova, ma
così come è la nascita di un figlio per cui c'è un parto
preceduto dal travaglio del dolore, simile sarà per il parto
di questa nuova era: ci sarà il suo travaglio! Si compiranno
totalmente le profezie di Fatima, i messaggi di Medjugorje,
le profezie di Santi e profeti. Il Signore manderà un segno
visibile a tutti nel cielo: "La grande Croce", ed alcuni
giorni prima ci saranno gli avvertimenti per dare modo di
poter tornare, di invocare la Misericordia del Padre e la
salvezza. La tristezza si tramuterà poi in gioia poiché si
vivrà un lungo tempo di pace sulla terra: Dio vivrà in mezzo
a voi nell'unione con gli uomini, non ci sarà paura, né
guerre, né divisione, ma l'amore condiviso. Si vivrà il
vangelo. Tenetevi pronti, figli miei, state desti! Ti
benedico".
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18 maggio 2012
"Le altre Religioni si convertiranno a Me, le chiese saranno
gremite,
l'adorazione perenne in tutte loro, la preghiera
nella bocca e nel cuore…"
"Mia piccola Maria, rimani in attesa fiduciosa. Anche il
Signore ha bisogno del suo tempo per preparare gli eventi e
le vicissitudini umane. Stasera nel vangelo vi viene detto:
"La vostra tristezza si trasformerà in gioia, una gioia che
non potrà esservi tolta". E quando accadrà, Signore? Quando,
al tramonto della vita, voi entrerete nella Patria celeste
e, terminata la vostra purificazione, voi parteciperete del
Paese delle delizie ove verrete sfamati di ogni fame e
dissetati di ogni sete, saziati e colmati del mio Amore,
sicché non avrete più niente da chiedermi, dato che in
questo amore riceverete ogni risposta.
Avviene però anche in questo periodo storico quando,
terminata la lotta con il nemico, la battaglia finale con il
diavolo, l'uomo dopo la grande tristezza e sofferenza, vivrà
un periodo di gioia, la gioia che viene dalla pace: non ci
sarà né guerra, né catene, ma Dio tra di voi. Ogni male sarà
stato cacciato e vivrete di un amore condiviso, guarderete
negli occhi dell'altro, trovandovi l'onestà, il chiarore in
cui potrete specchiarvi ed avere fiducia: non più
tradimenti, inganni e ingiustizie, ma l'onestà e un
autentico amore fraterno. Ancora bisognerà lavorare per il
proprio sostentamento, per la costruzione del mondo, ma in
una croce che è di letizia, condivisa nel suo peso, che si
fa leggera con l'altro.
Le altre Religioni si convertiranno a Me, le chiese saranno
gremite, l'adorazione perenne in tutte loro, la preghiera
nella bocca e nel cuore di tutte le creature. Ogni uomo
sussurrerà sul mio Cuore, in intimità, a tu per tu con il
proprio Signore: gioia che il genere umano godrà per un
lungo tempo. Pregate perché esso si anticipi e venga presto.
Ti benedico".
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20 maggio 2012
"Io mi elevo al Cielo, ascendo nella leggerezza del mio
Spirito glorificato,
e chiamo voi a farvi leggeri, a
divenire spirito nella Grazia"
"Mia piccola Maria, molte volte ti ho detto di non parlare
in questo modo perché anche se attesti il vero, nelle tue
parole però c'è il risentimento che porta via un po' di pace
e luminosità alla tua anima.
Oggi la Chiesa celebra la mia Ascensione. Io ascendo al
Cielo per indicarvi la sua via. Io cerco di attrarvi a Me,
di elevarvi verso le sue altezze; invece il diavolo cerca di
trattenervi a sé, di tenervi impantanati alla terra e alla
sua melma, figli miei. Ma se non possederete il Cielo cosa
vi rimarrà? La terra è un fenomeno, una realtà fisica
naturale che, terminato il suo ciclo, ha la sua fine e
muore, e voi impantanati ad essa e al suo fango,
precipiterete agli inferi. Senza Cielo non c'è l'oblio del
nulla ma c'è l'inferno che sussiste, pur se la Chiesa poco
ne fa memoria e poco ne parla.
Io vi offro una scala per salirvi, la scala con i suoi
gradini che sono i doni di Dio: i sacramenti, la preghiera,
la carità … per far sì che giungiate, mediante essa, alla
cima, ove Io stesso vi attendo e dirò: "Entra, figlio mio!
Tanta fatica non può che essere premiata". Ma per chi non
vuole, non vuole fare fatica e torna indietro o rimane
sempre a terra, …se sapeste quale è il mio dolore di
perderlo! Sappiate che non è un miraggio il Paradiso ma una
certezza nella speranza di raggiungerlo. Voi non sapete le
bellezze che esso contiene, e che il Padre Santissimo ha
preparato per voi! Vi invito a guardare verso l'alto, a
contemplare la cose di Dio, a riempire lo sguardo e il cuore
del Cielo, dato che esso vive: è colmo di anime, vi vede,
segue le vostre vicissitudini, vi attende. Credete che se
c'è la terra, c'è anche il Cielo, che se c'è il bene c'è
anche il male, e che se c'è Dio c'è anche il demonio; una
realtà sussiste ed ha motivazione nell'altra: siete chiamati
a fare una scelta. Siate avveduti! Tutelatevi nell'amore di
Dio che vi eleva verso di esso, verso l'alto. La terra sia
solo il trampolino di lancio per giungere a ciò per cui
siete stati creati: per la Casa, la Patria, il Giardino
celeste, che è il senso della vostra venuta alla luce.
Io mi elevo al Cielo, ascendo nella leggerezza del mio
Spirito glorificato e chiamo voi a farvi leggeri, a divenire
spirito nella Grazia, cosicché si tolgono i pesi del
peccato, le catene del nemico e la carnalità, che
appesantiscono e non vi fanno volare e librare le ali dello
Spirito. Tanto più salite, tanto più vi associate alla
natura divina come hanno vissuto i Santi, ascendendo protesi
alle altezze dell'infinito: venivano ricolmati dei suoi doni
divini, delle promesse del vangelo. E come loro scaccerete i
demoni, imponendo le mani sanerete i malati, profetizzerete,
berrete veleni che non avranno il loro effetto … Il Padre
Santissimo, nella vostra ascesa offre Se stesso, vi
compenetra della sua Essenza. Ti benedico".
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23 maggio 2012
"Il sacerdote è chiamato ad attraversare il mondo
ma senza
lasciarsi attrarre ad esso, simile ad un angelo che ha le
ali"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Io proseguo nella
mia preghiera sacerdotale: prego il Padre per i miei
Apostoli e per i sacerdoti di tutti i tempi. Io dico: "Non
appartengo al mondo, nemmeno i miei Apostoli vi
appartengono, ma non prego perché essi siano allontanati dal
mondo, ma che il Padre li preservi dal demonio. Il sacerdote
è chiamato ad attraversare il mondo ma senza lasciarsi
attrarre ad esso, simile ad un angelo che ha le ali: deve
volarvi sopra senza che il suo fango lo sporchi, invada e
impantani i suoi piedi. Anime celestiali che lo devono
percorrere in mezzo come l'Eterno attraversa con il suo
Fuoco l'offerta perché si santifichi. Essi devono seminare
la Grazia santificante di Dio per la salvezza del mondo.
I sacerdoti spesso inizialmente vengono a Me con cuore
amoroso e pieno di buone intenzioni, ma poi: le proprie
pulsioni, le proprie miserie, le tentazioni della carne, le
pressioni del mondo con le sue seduzioni, li fanno cadere.
Le tentazioni alla carriera, le ambizioni li devastano.
Credono di essere forti e spesso dicono fra di loro: "noi
non cadremo, ci sentiamo bene, a posto, ce la facciamo!". Ma
proprio quando la sicurezza nelle proprie forze si erge, è
là che il demonio viene ed attacca, e purtroppo spesso
distrugge. Non credete di poter competere da soli con lui,
siate umili, ritenendovi sempre, o sacerdoti, poveri
peccatori, bisognosi dell'aiuto di Dio: chiedete ogni giorno
per avere la sua difesa. Non rimanete indifesi, senza
tutela, senza un baluardo che vi protegga; e questo solo
Iddio può darvelo.
Tornate alla preghiera, siate più uniti all'altare e dinanzi
al tabernacolo; confessatevi spesso e chiedete la grazia di
avere un Padre Spirituale. Siate umili! Dall'umiltà nascono
tutte le altre virtù. Nell'umiltà voi sempre lo sconfiggete,
ma, per averla, siate uniti alla Madonna: non vi discostate
mai da Lei! Pregatela e amatela! Sia nel vostro cuore vostra
Madre davvero e non solo un nome: Ella vi manterrà fedeli,
veritieri, amorosi al vostro Ministero e, nelle cadute, vi
farà subito rialzare senza che entri l'abbattimento.
Cosa fare per allontanare il nemico? Io ho pregato, ho
combattuto per voi; dovete combattere, pregare, poiché
simile ad una biscia scivolosa esso si insinua, si arrampica
sulle vostre vesti in modo molto subdolo, s'insinua nella
mente e nel cuore, vi tormenta nel corpo e vi devasta il
pensiero, e introduce nella vostra bocca il veleno della
seduzione per far sì che, mediante il sacerdote, rovini le
anime.
Quanti sacerdoti hanno questo spirito di seduzione per
attrarre le anime a sé, per farsi amare ed essere loro al
centro dei cuori, per essere desiderati ed incensati. Le
anime vanno fiduciose presso la figura del Pastore, e quando
capita loro di incontrare una tale figura di pastore spesso
rimangono ancorate a questa seduzione, che attrae e lega.
Quale responsabilità dinanzi a Me per questi Pastori che
hanno defraudato le anime a Cristo! Se il demonio tenta le
creature, quanto più le anime sacerdotali…! Cosicché,
corrosa la trave, cade l'intera casa. Pregate, sacerdoti,
pregate per i sacerdoti nell'errore: richiamateli, offrite
sacrifici, fate ciò che potete. Uno dei peccati più gravi e
ricorrenti nella Chiesa è l'omertà, il silenzio colpevole,
che lascia che il male, in questo modo, invada tutto.
Sapeste che merito e vittoria il ritorno di un sacerdote a
Dio! Lasciate le tavole rotonde così inutili, congressi e
riunioni fatte di molte parole e pochi fatti, e anche i
molti pranzi per fare fraternità che riempiono lo stomaco ma
impoveriscono lo spirito. Pregate ed offrite le sofferenze,
dato che le anime costano, e si pagano e si riscattano con
l'orazione e la penitenza. Ti benedico".
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24 maggio 2012
"L'uomo oggi in modo diffuso, pur nella Chiesa,
cerca gloria
l'uno dall'altro o si glorifica da solo"
"Mia piccola Maria, puoi dire a don…: 'figlio, Io sono con
te! Ove tu sei Io sono. Nel volere dei superiori è la
Volontà mia. Vai perché così è bene per far sì che si
possano compiere i miei progetti: si preparano ed attuano i
miei disegni. B… deve decadere del tutto per rinascere; ma
tu ovunque sei lo porti nel cuore della tua preghiera, e sii
sempre luce come altri figli che per esso pregano: lanterne
che rimarranno accese. Per le altre mansioni non temere: c'è
chi semina e chi raccoglie. C'è il contadino che lavora il
campo al mattino e un altro è chiamato a lavorarvi al
pomeriggio: tutto sia per la gloria di Dio'.
Stasera ricordate San Gregorio VII Papa, grande papa, che
molto ha operato e lottato per il rinnovamento nella Chiesa;
un cambiamento che ripartisse all'uniformità del messaggio
del vangelo perché non ci fossero più divisioni e fazioni in
essa, ma tutto riconducesse all'unità nella verità.
Pure questo Papa prega molto ed opera per il rinnovamento
della Chiesa perché sia cambiamento nel cuore, nella
conversione, cercando di riportarla alle origini della sua
Dottrina, alla Tradizione che interpella e vive
l'integralità del messaggio di Cristo. Ma egli trova tanta
ostruzione, durezza e impedimento.
Nella mia preghiera sacerdotale Io ho pregato per essi, per
ogni Papa, da Pietro ad oggi e sino alla fine, per i
sacerdoti e per gli uomini tutti di Chiesa perché vivessero
l'unità, ma come possono essere uniti tra loro se non vivono
prima l'unità con Dio? Se non sono uniti a Me, che sono il
mezzo di questa unità? Chiedo al Padre che la mia gloria sia
data a questi figli, ma come possono riceverla se non mi
sono uniti? Fusi a Me, alla mia gloria, ne ricevono e
possono, con essa, glorificare il Padre che fa ridiscendere
il frutto della sua Grazia e benedizioni.
E cosa è la gloria del Padre Eterno se non assimilazione
alla sua Natura e partecipazione della sua Beatitudine?
L'uomo oggi, e in modo diffuso, pur nella Chiesa, cerca
gloria l'uno dall'altro o si glorifica da solo; in questo
atteggiamento non riceve gloria da Cristo e non glorifica
Iddio, non portando così il suo frutto: la santità. Porterà
quindi solo se stesso ed il suo errore, conducendo a
divisioni, fazioni di pensiero e lotta.
Vivete ciò che vi ho insegnato, e siate umili, fedeli, casti
e veritieri: in Me voi ritroverete l'intera unità. Ti
benedico".
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26 maggio 2012
"Lo Spirito viene ed è attratto, come nei Santi, dall'umiltà,
da un cuore amante,
che vuole amare, ma che è umile, e se
umile, veritiero"
"Stasera celebrate la Pentecoste: la discesa dello Spirito
Santo sugli Apostoli. Ecco, Io vi mando lo Spirito perché
discenda sull'uomo. E cosa è lo Spirito Santo? É la Terza
Persona della Santissima Trinità, che si forma
dall'Effusione, dal Travaso dell'Amore tra il Padre e il
Figlio, sicché lo Spirito Santo è, nella sua Sostanza
"Amore", totalità dell'Amore: Misericordia, Bontà, Energia
creatrice e santificante. Egli possiede le due potenze
intere del Padre e del Figlio, che si uniscono con la
mie loro Virtù; e questa Sostanza di Amore è
corrente che fluisce, che riceve dalle Santissime Persone, e
ne irradia e ricolma a sua volta. Egli è Persona a Sé, ma
opera continuamente da sempre e mai discostante nella
perfetta unione e fusione d'amore con il Padre e con Figlio.
Come si può comprendere il Mistero dello Spirito Santo? Non
si può comprendere: si deve credere e vivere; e nella misura
in cui credete e Lo vivete voi Lo pregate e Lo invocate
cosicché lo Spirito discende e vi ricolma della sua Potenza
d'Amore, vi offre i doni che vi aiutano a divenire creature
spirituali, a trasfondere nella sua Energia creatrice una
carne che si santifica e diventa capace di vivere il suo
Spirito. É il Dio nascosto, ma vivo ed attivo: niente si
opera senza lo Spirito Paraclito.
Poco vi ricordate di pregarlo anche se, pregando il Padre e
il Figlio, voi ugualmente Lo ricevete, dato che Essi ne sono
infusi e compenetrati. Lo Spirito dà Vita ed offre esistenza
ad ogni cosa vivente: il suo Alito soffia e crea; è presente
nell'origine del concepimento umano, nella sua sussistenza e
crescita: è Egli che apre il parto, ed è Egli che chiude gli
occhi per darvi vita all'eternità. É il Paraclito che dà
origine all'universo, alla terra, e alle sue stagioni. Egli
è nel mio Concepimento, nella mia Redenzione, e nell'
esplosione della vita ricreata della Risurrezione. É in ogni
sacramento: unito all'Acqua creatrice del Padre, nel Sangue
della mia Offerta, vi è il suo Amore santificante che fonde
e ne scaturisce il Battesimo; Egli discende nel pane e nel
vino e trasfonde Me stesso: Carne e Sangue divino. É nella
Confessione, come in ogni altro sacramento. É lo Spirito che
tiene, forma, mantiene e contiene il Paradiso e il
Purgatorio e delinea i confini dell'inferno con la sua
Santissima Persona.
Molti nella Chiesa desiderano e ambiscono a doni
straordinari che sono rari e poco usuali, come è accaduto ai
Santi; ma, figli miei, essi sono anche una grande
responsabilità poiché l'uomo, possedendoli, spesso se ne
appropria, li crede suoi, entra la superbia e la vanità
spirituale, e certi doni celestiali passano al nemico. Lo
Spirito viene ed è attratto, come nei Santi, dall'umiltà, da
un cuore amante, che vuole amare, ma che è umile; e se
umile, veritiero: con esso Egli opera grandi cose.
I Santi possedettero la bilocazione, la profezia,
l'elevazione, la lettura dei cuori, la guarigione dei
malati, … ma voi chiedete ciò che lo Spirito Santo desidera
per voi, e cioè i doni per crescere nella santità dell'anima
nella vostra storia. Lasciatelo agire come ritiene opportuno
e come vuole: egli sa!
Pregate ed invocate lo Spirito, consacratevi al suo Cuore,
che non è un Cuore di carne come il mio, ma un Cuore di
Spirito che ha viscere di Misericordia, di tenerezza, di
bene, e vi ama. Ti benedico".
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28 maggio 2012
"Perché mai i ricchi devono vivere tra gli agi, i lussi, le
comodità,
mentre molti altri devono stare negli stenti,
nelle miserie e privazioni?"
"Mia piccola Maria, Io diffondo e dilago le tue intenzioni:
esse sono simili ai petali di un fiore che tu mi porti e che
Io, al mio soffio divino, diramo lontano, ove tu non sai.
Stasera nel Vangelo, mentre cammino per le strade d'Israele,
il giovane ricco mi si fa accanto e mi chiede: "Cosa devo
fare, Signore, per avere la vita eterna?". Ed Io gli
rispondo di adempiere ai divini Comandi. Glieli elenco,
sapendo, come egli mi attesta, che li adempie dalla
fanciullezza. Allora proseguo: "Se vuoi esser perfetto vendi
quello che hai e dallo ai poveri!". Ma il suo volto si
rattrista, si oscura e va via. Quanto difficilmente un ricco
si distacca dai suoi beni! La ricchezza è una catena che
lega e rende schiavi di essa: è simile ad un pozzo che non
ha fine: più si cerca di riempirlo e mai si colma, e si
rimane insaziabili nella propria avidità.
Ho toccato in questo figlio il nervo, la piaga nascosta che
rivela quel che uno è nell'anima: un idolatra! Si pecca
contro il primo dei Comandamenti: l'adorazione a Dio, in
quanto la ricchezza diviene il vitello d'oro al quale il più
dei ricchi s'inginocchiano, adorano e servono. Dal denaro
nascono tutti gli altri mali; diviene spesso il mezzo di
essere e vivere un'ingiustizia sociale. Perché mai i ricchi
devono vivere tra gli agi, i lussi, le comodità, mentre
molti altri devono stare negli stenti, nelle miserie e
privazioni? Il denaro, la ricchezza dovrebbe invece essere
mezzo di carità e giustizia, condivisione, e non per
ammassare e ingrassare i propri granai.
Sapeste come coloro che sono stati ricchi, e non si sono
convertiti, ora gemono nello sterco del diavolo, immersi in
esso in eterno, dato che nella prossima vita il denaro è
considerato ormai solo sterco e la ricchezza reale è
considerata dall'intensità dell'amore: i soldi non sono che
gli atti d'amore vissuti. Difficilmente un ricco si converte
ed entra nel Regno dei Cieli, se tale ricchezza non è stata
condivisa, ma nulla è impossibile a Dio. Pregate perché il
Padre celeste, ove c'è uno spiraglio di luce, un anelito al
Cielo, Egli opera, converte la coscienza, cambia i cuori; e
ci sono stati ricchi che hanno abbandonato tutti i loro beni
per dedicarsi ai poveri, divenendo Santi: i ricchi della
Patria del Cielo.
Pregate quando venite ingiustamente sovraccaricati di
balzelli onerosi e tasse gravose per arricchire chi invece
non fa gli stessi sacrifici, e non s'impoveriscono. Voi
pregate, figli miei, pregate per far sì che, l'adempimento
dei divini Comandi e l'orazione sia la spada che spezzi il
vitello d'oro per trasformare i beni in giustizia e carità.
Ti benedico".
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30 maggio 2012
"Non cercate gloria sia che occupiate il soglio di Pietro,
sia che siate grandi teologi o alti Prelati, predicatori di
fama,
o solo coloro che spazzano e si occupano delle pulizie
e di ornare la chiesa"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo stiamo andando a
Gerusalemme, siamo sulla strada che vi conduce, e dico agli
Apostoli: "Ecco, Io vado per vivere la mia Passione: la
morte, e poi la mia risurrezione. La spiego nei suoi
dettagli, ma essi non comprendono, tanto è vero che Giacomo
e Giovanni mi chiedono, dato che sono della mia sequela,
posti di rilievo, posti di alto rango; ma Io dico a loro e
dico a tutti voi: Chi mi segue, non viene dietro a Me per
avere potere, onori e successi; chi mi segue viene per
offrire la propria vita, viene per servire; così come il
vostro Maestro ha servito e dato tutto di Sé. Seguire Gesù
Cristo è vivere il proprio battesimo, che se non è un
battesimo bagnato nel sangue come i miei Apostoli, è un
battesimo che comporta sacrificio e impegno, e la sua
sofferenza ne attesta l'autenticità della testimonianza. Si
va a Gerusalemme, si va per la Gerusalemme terrena,
piangendo per giungere alla gioia della Gerusalemme celeste.
Se si viene in Chiesa, come in molti avviene, per cercare
un'autoaffermazione, per detenere un posto di prestigio e
rilievo sugli altri, poiché posseggono capacità di parola,
capacità organizzative o altro, è errato. Se ricercano
compensazioni o gratificazioni, che non si sono ottenuti
nella vita pubblica del mondo, e li si ricercano nella
Chiesa, è errato. Se pur occupando posti prestigiosi, nobili
nelle altezze della Chiesa, e ci si camuffa nel servizio e
nel cuore c'è solo l'ambizione e il desiderio di potere che
conduce al servizio di se stessi (e molti ce ne sono!), Io
dico: "Figli miei, avete studiato tanto la mia Parola,
conoscete bene il mio Insegnamento, cosa ve ne fate di
occupare tali posti in questo stato? Vi saranno solo di
grande responsabilità e di grave giudizio dinanzi a Me!
…Siete già nella canizie e passano veloci questi pochi anni,
cosa ve ne rimane…?".
Siate umili, umili servitori! Non ambite che di compiere la
volontà di Dio nella Chiesa, e non cercate gloria sia che
occupiate il soglio di Pietro, sia che siate grandi teologi
o alti Prelati, predicatori di fama, o solo coloro che
spazzano e si occupano delle pulizie e di ornare la chiesa:
sia tutto per la gloria dell'Altissimo, per compiere atti di
amore a Lui e per la salute delle anime. Questa è la nobiltà
e la dignità che vi rimarrà in eterno. E non desiderate
nemmeno, non ambite chissà quali posti eccelsi in Paradiso,
ma solo quello che il Padre Eterno da sempre ha preparato
per voi: il meglio, l'ottimale, la perfezione di ciò per cui
avrete servito e amato; sarà il posto del vostro trionfo! Ti
benedico".
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31 maggio 2012
"La Madre non va a far visita solo ad Elisabetta;
Ella è la
Pellegrina della storia, del mondo,
in cammino con tutte le
generazioni che si susseguono"
"Mia piccola Maria, la Santa Messa che hai offerto per i
defunti di tuo marito è simile alle acque rigeneranti, alla
pioggia ritemprante che scende sulla terra secca, riarsa,
che sono queste anime dimenticate che non ricevono né
preghiera, né Sante Messe. Il mio preziosissimo Sangue
spezza il patto d'alleanza che qualcuno di esse fece con il
nemico e non può più discendere con la sua influenza sulla
vostra progenie.
Stasera voi celebrate la visita della Madonna a Santa
Elisabetta. Maria va in fretta. Sente l'input, la spinta nel
Cuore, ispirata dal Padre. Va per porsi al servizio della
maternità di Elisabetta, di lei che da tempo pregava con
fervore poiché, dopo aver atteso invano, pregato e
desiderato questo figlio, per una vita, ormai il lumicino
della speranza si era spento: alla scoperta del suo arrivo
si fa gioiosa, ma pure timorosa, confusa e piena di pudore
per la sua tarda età e il giudizio del mondo. É preoccupata
Elisabetta, le sue sono le forze di un'anziana che non può
poggiare sul sostegno del marito che è in crisi, nella
prova, e non può la sua bocca proferire parole.
Lei prega, prega il Padre Onnipotente che le venga in
soccorso, e Iddio manda la Madre Santa, che porta già nel
grembo suo Figlio, Me, il Verbo Incarnato, perché avvenga
questo incontro. Nel saluto e nell'approssimarsi a vicenda
si alza la mano dell'Onnipotente, la mano del Figlio, la
mano dello Spirito Santo a benedire, e la Grazia
santificante si riversa su Elisabetta che, come una
corrente, viene attraversata e irrorata di Spirito che le dà
conoscenza, rivelazione, e grazia nell'incontro con la
Maternità divina. Scende lo Spirito sul piccolo Giovanni, e
lo lava del suo peccato originale e lo consacra al suo
servizio. Cosa verrà a fare la Madonna e nel restare presso
di loro, se non per portare soccorso e servizio?
La Madre non va a far visita solo ad Elisabetta; Ella è la
Pellegrina della storia, del mondo, in cammino con tutte le
generazioni che si susseguono, ma desidera che sia ricevuta
in un'attesa di preghiera che l'accolga; che ci sia un
atteggiamento di disponibilità, che la porta si apra: allora
Ella viene in fretta, entra in casa e si pone al servizio
della vita, della vita nascente in ogni creatura, e nella la
vita che si accende nella grazia, nell'accompagnare nelle
vicende dell' esistenza umana e nella crescita di una vita
spirituale nell'incontro con suo Figlio, finché vi trovi
pronti e maturi alla nascita della vita nel Regno ove sarà
poi Lei, Signora e Regina del Cielo, ad aprire la porta, ad
accogliervi gioiosa, cantando di nuovo il magnificat
all'Eterno, che ancora, per ognuno di voi che nasce al
Regno, si è compiaciuto di Lei umile Ancella, e con Lei, per
la sua Misericordia, ha concesso di potervi aiutare nella
vostra salvezza e di operare così grandi cose. Ti benedico". |
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