Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Dicembre 2017

"Ora tocca a voi farvi plasmare da Lei, dalla sua Maternità,
per farvi carne santa che si fonde al Corpo di suo Figlio
perché sia oblazione, riscatto, impetrazione, sacrificio gradito,
e ringraziamento All'altissimo Signore per la sua gloria, che si fa vostra"

 

 

Ave Maria!

 

1 dicembre 2017
"Il Vangelo vi dice che dai segni dei tempi riconoscerete gli eventi:
già segni sono stati dati; eppure li hanno denominati 'manifestazioni naturali':
l'uomo va contro Dio e contro se stesso"

"Mia piccola Maria, G. è già consacrato, è nel mio cuore, ed anche se sembra sia ancora notte, giunge improvvisamente il giorno pieno con il suo sole radioso.

Oggi nel 1º venerdì del mese in onore del mio Divin Cuore. Esso è ormai quasi esangue: quasi non circola più sangue e non ha più lacrime, il suo battito si è fatto fievole per il disamore, per la freddezza, l'incorrispondenza degli uomini. Il cuore è il centro della vita; se si spegne il cuore si spegne la vita, sia naturale che quella dello spirito, e gli eventi, i segni del tempo, vi manifestano che siamo a questo termine, di un periodo storico che va verso la sua auto punizione. Il Vangelo vi dice che dai segni dei tempi riconoscerete gli eventi: già segni sono stati dati; eppure li hanno denominati manifestazioni naturali: l'uomo va contro Dio e contro se stesso.

Io vorrei sanare l'umanità da ogni male, da ogni guerra e malattia, ma non mi cerca, non vuole il mio aiuto; e senza di Me ove troverà la pace, ove la giustizia, il ristoro, la prosperità? E' nel mio Cuore ogni edificazione della vita sia corporale che morale, o mistica.

Figli miei, venite nel mio Cuore! Sia il vostro centro! Portatemi il vostro alito d'amore perché dal vostro palpito offerto riprenda con più vigore anche il mio battito per l'intera umanità. Venite ed unitevi ad esso: sia la vostra casa e il vostro rifugio per nutrirvi e riprendere, pure voi, alito e respiro al vostro affanno: uniti, alleati, voi riceverete il mondo.

Io sono il vostro Signore che ha il Cuore dilaniato, ma aperto ancora, seppur a ricevere lance che lo spezzano ed uscire da esso quel poco di Sangue ed Acqua; state sotto di Me per riceverlo, ed essere salvi. Sempre solo attraverso il mio Divin Cuore, che si offre a voi, potrete trovare salvezza, figli miei! E' dal mio Cuore che voi imparate ad amare, ad essere giusti e veritieri, ad essere pietosi, a vivere il mio Insegnamento; e con il mio Cuore in voi potete trasformare il mondo nella nuova umanità risorta. Ti benedico".

 


1 dicembre 2017 (sera)
"Tutto nasce dal mio Cuore, che è Motore dell'esistenza.
Esso vi viene dato per liberarvi dai vostri mali"

"Mia piccola Maria, la tua vita è tutta nelle mie mani; il nemico ti mette il panico, ma tu abbandonati a Me. Oggi è giorno del mio Divin Cuore: Esso è nato per amare, e amare voi. Ma per vivere di questo amore c'è bisogno della sua conoscenza; e lo potrete conoscere non solo nel culto della Chiesa, ma dai segni che offre la natura, dagli eventi, dai rapporti con gli altri, dalle situazioni che vivete nelle quali Iddio opera. Tutto nasce dal mio Cuore, che è Motore dell'esistenza. Esso vi viene dato per liberarvi dai vostri mali: è un diamante purissimo e cristallino che rifulge e irradia la sua Luce Divina per diffondere i suoi benefici; ma, per far sì che essi si attuino, hanno bisogno della vostra accoglienza, della vostra intimità.

In Paradiso Lo adorano: i Santi e Beati Lo hanno ricercato e desiderato; gli uomini invece Lo rifiutano o Lo disprezzano; e per questo rimangono soli, attorniati e prigionieri delle loro schiavitù e dai loro mali. Quando nella vita l'uomo è visitato dalle gioie non ne dà tributo di riconoscenza e lode al suo Signore, anzi spesso ne fa suo possesso e attributo per il suo egoismo, se non per il vizio. Se poi viene visitato dal dolore ne maledice Iddio, rendendolo responsabile dei suoi mali; e ciò accade perché non mi conosce: non conosce il mio Divin Cuore che è amore. Ma chi Lo accoglie e Lo vive ne vive il riflesso, lo specchio del suo amore che riveste, con la sua bellezza, il vostro intero vissuto.

Venite voi, figli miei, a consolare il mio Cuore che richiede riparazione ma anche consolazione; da voi trae forza e collaborazione, e la vostra consolazione data io la espando sui tanti desolati, addolorati, prigionieri, malati, eccetera, per liberare le creature dei loro mali, per liberarli dal dominio del respiro di satana che si diffonde, e per l'avvento della Gloria di Dio, a vostra vittoria. Ti benedico".

 


2 dicembre 2017
"Per nascere alla vita terrena c'è bisogno di una madre naturale.
Per nascere all'eternità c'è bisogno di una Madre nello spirito che vi partorisca ad essa"

"Mia piccola Maria, 'vegliate, siate vigili, dice il Vangelo. perché non sapete quando il padrone verrà, se durante il giorno o la notte o al canto del gallo'. Siate pronti! Il tempo ha il suo termine e il suo valore; gli uomini non se ne avvedono, sprecandolo. Vi troverò partecipi, attivi, generosi? O passivi, inermi, indifferenti? Dato che, se così fosse, a cosa è valso il dono della vita? È il periodo dell'avvento, che è l'attesa, l'attesa della gestazione della Madre Santissima che ha il Grembo rigonfio nell'attesa della Nascita del Figlio Santissimo; il Figlio che è dato per tutti voi in questo mondo, che è una notte fonda. E' il suo Cuore Immacolato, che ricordate oggi nel 1° sabato, ove Io mi sono posato, piccolo feto, per venire alla luce, che vi condurrà alla luce. Pure voi posatevi nel suo Cuore, piccoli feti, perché la Madre Santissima stessa, gestendovi, vi conduca nel cammino del suo chiarore, che illumina, conducendomi verso la capanna di Betlemme ove sarà la mia Nascita e la vostra, che è nascita alla mia salvezza.

Nel suo cammino, passo dopo passo, Ella vi aiuta a vivere le condizioni poste dalla Chiesa per la vigilanza richiestavi dalla venuta alla luce del mio e vostro parto, nel farvi partecipi di carità, di mortificazione e preghiera che vi trasformano e vi rendono araldi, combattenti, cavalieri pronti e desti, a combattere contro le forze del male per un miglioramento dell'umanità!

Per nascere alla vita terrena c'è bisogno di una madre naturale. Per nascere all'eternità c'è bisogno di una Madre nello spirito che vi partorisca ad essa. Ecco, oggi gli uomini sono dormienti: il demonio li assorda e li stordisce con i mille frastuoni inutili; e come una moltitudine di porci, essi corrono senza sapere dove vanno a cadere, fino a precipitare nei dirupi, negli strapiombi oscuri, e perire. Per questo la Madonna soccorre alla vostra debolezza: si pone al ciglio della strada, e pone tra le mani, con inviti amorosi, il suo Cuore Immacolato per far sì che sia luce e rifugio: la scala che vi conduce salvi in Cielo. Ti benedico".

 


7 dicembre 2017
"La Madre Santissima vi forma ad essere, pur se piccolo, un fiocco di neve bianco,
casto, puro che, dalle sue mani, piove e si poggia sul suolo:
un fiocco di neve che viene lavato da ogni onta, da ogni sporco di male,
penetrandolo con la sua Grazia e Immacolatezza"

"Mia piccola Maria, il mio Corpo e il mio Sangue si uniscono al Corpo e Sangue della Madre mia, e si fanno un tutt'uno con il tuo corpo e sangue, di tuo figlio e della tua famiglia per divenire un'unica offerta, un'unica Celebrazione.

Stasera nella Messa vespertina voi celebrate già l'Immacolata Concezione, celebrate l'Immacolatezza della Madonna, che è una luce che emana dall'Immacolatezza di Dio, e tutta la filtra e la compenetra. Iddio preserva la Madre Santissima, per i suoi progetti, da ogni peccato d'origine: Ella esce dal suo grembo direttamente, senza essere toccata da ombra o difetto o inclinazione al male. Lei è concepita nella grazia, nell'innocenza, nella verginità creativa del Padre Santissimo, che La ricolma della sua luce, delle sue acque, delle sue potenzialità creative per quanto essere umano possa recepire e contenere.

Ella nasce dall'origine del suo Pensiero verginale, intatta, che in Lei si plasma, e ne riflette il Pensiero nel candore della sua trasparenza, a cui per l'esistenza Maria si uniforma. Nel suo Cuore Ella vivrà ciò che Dio pensa, ciò che Dio ama, e nelle sue mani ciò che Dio opera. Il Pensiero dell'Eterno si fonde nell'interezza della sua persona e in Lei si rispecchia per farne lo Scrigno, il Grembo, degno per accogliere la sua Divinità per farne Generatrice della sua stessa umanità.

Maria pensa, e il Creatore guarda attraverso il suo sguardo gli uomini; Maria adora, e il Figlio in Lei ama le creature; Maria opera, e lo Spirito ne santifica i figli. Ecco, Ella è la Creatura degli albori quando l'innocenza era ancora nell'uomo prima del suo peccato, e mai è stata sottoposta, un solo istante, al dominio del demonio: Lei Creatura, l'unica che ne è stata preservata completamente. Persino i piccoli, che sono innocenti, portavano il timbro della colpa originale: la Madonna è l'Eletta che vive della santità perpetua; difesa e maggiorata nelle sue virtù, la sua Immacolatezza ulteriormente s'innalza e si eleva sì che il suo manto si dilata e si ampia per poter ricoprire tutte le creature che La vogliono.

Siete nati e siete discendenti da Eva, la madre dei viventi, e da Lei ne portate le conseguenze della colpa; Iddio vi dona la Madre nuova, la Purezza inviolata e virginea di santità, alla quale potervi riformare e rigenerare alla vostra ritrovata Immacolatezza.

Maria vi prende e vi riveste dell'abito suo, che vi ricopre e riveste di Sé, vi porta nel viaggio che purifica e lava dalle colpe. Gli uomini non sanno riconoscersi colpevoli dei propri errori: ci vuole la luce della Grazia che filtri e dia loro il chiarore, che mette in evidenza le ombre, che vi doni il suo latte incontaminato, purissimo, per far sì che riceviate questa luce di Grazia che vi fa vivere bene il cammino cristiano mediante i Sacramenti, la Santa Parola e la Carità per l'incontro della vostra nuova vita.

La Madre Santissima vi forma ad essere, pur se piccolo, un fiocco di neve bianco, casto, puro, che dalle sue mani, piove e si poggia sul suolo: un fiocco di neve che viene lavato da ogni onta, da ogni sporco di male, penetrandolo con la sua Grazia e Immacolatezza. Ti benedico".

 


8 dicembre 2017
"Cosa dovete fare voi ora, figli miei, se non andarle incontro, se non dimezzare la strada con il vostro passo,
e abbandonarvi al suo bianco splendore, e alle sue cure?
Beati e benedetti coloro che credono e vivono la sua Maternità!"

"Mia piccola Maria, la Madonna s'innalza di radiosa purezza, candida come il più lieve e trasparente velo dell'anima sua, nella sua totale innocenza. Lei, la Madre, traspare nel suo fulgore di luce Immacolata, mentre dall'altra parte si estende l'umanità, sua figlia, nelle tenebre più oscure, sporche dei suoi peccati nell'onta di ogni lordura. Come possono tali realtà unirsi e uniformarsi, nelle loro differenze, che pur si fanno fuse nell'amore di una madre della sua figliolanza? E' Lei l'alba fulgida, più bianca delle immacolate nevi, che si pone in cammino, che si piega, e viene incontro ai suoi figli, per avvolgerli nel manto della sua Immacolatezza: ricoprirli delle sue grazie, delle sue doti, per ridare vita alla Grazia perduta.

E gli uomini cosa fanno? Si voltano, o non danno seguito al suo richiamo. Ed allora ancora Ella piange, e dona le sue lacrime, i suoi dolori materni, offre il Sangue di suo Figlio, per riportare alla purezza perduta: si pone dinanzi all'Altissimo per intercedere, e chiede proroga, offrendo la sua maternità trafitta per essi, e chiede: "Lascia, o Signore, che Io ancora mi prenda cura delle creature, che le disponga nelle mie Acque Immacolate, che le riporti sotto la Croce di mio Figlio, per irrorarli del suo preziosissimo Sangue. Verranno da Me lavati, purificati, in modo che riacquistino il candido biancore della loro primaria innocenza battesimale, perché la propria veste dell'anima torni pulita e degna di presenziare alla presenza di Te, Padre Santissimo".

Cosa dovete fare voi ora, figli miei, se non andarle incontro, se non dimezzare la strada con il vostro passo, e abbandonarvi al suo bianco splendore, e alle sue cure? Beati e benedetti coloro che credono e vivono la sua Maternità! Saranno quelli che lì riacquisteranno la purezza della Grazia e l'Immacolatezza dell'eternità. Ti benedico".

 


10 dicembre 2017
"Figli miei, passano gli anni, e da quanti Natali Io ho chiamato e chiamo,
e se voi non avrete risposto, se non ci sarà stata verità di conversione alla mia Nascita,
non ci sarà la vostra in Cielo"

"Mia piccola Maria, riponi solo tutto in Me, e rimani abbandonata alla mia Volontà. Stasera nel Vangelo il Battista richiama a conversione: una voce che grida nel deserto, ma quanti l'ascoltano? Chiama a un cambiamento di vita, ad una conversione, che è l'allontanamento dal peccato che avviene mediante il pentimento, il lavaggio delle lacrime del proprio dolore, ed oggi anche con il Sacramento della Confessione, cercando dopo di non rifarlo più, e di riparare al male fatto con un bene che risani.

Come vivere la conversione? Il Battista vi indica la strada della penitenza e della mortificazione: di liberarvi da orpelli, superfluo e sovrastrutture, per vivere l'essenziale, che è: possedere Dio, l'amore suo, la carità. Se non ci si libera da tali fardelli come può esserci la nascita di Cristo in voi?

Ecco io grido oggi non in un deserto, ma in mezzo al frastuono, ad ogni genere di confusione e caos, e forse vengo ascoltato? Se vedeste in certe città: come viene preparato il Natale? È una grande babilonia, sfoggio di ogni vanità, lusso ed eventi, ogni tipo di teatro e opulenza. Che hanno a che vedere queste cose con il significato della mia Santa Nascita? Ove il segno autentico della mia attesa e venuta? Gli uomini cercano grandezze, luminarie, ricchezze: Io sono nato in una stalla! Cercano frastuono e stordimento: Io sono venuto, e nasco nel silenzio! Essi vogliono divertimenti e gozzoviglie: Io vengo nell'adorazione e nel servizio!

Figli miei, passano gli anni, e da quanti Natali Io ho chiamato e chiamo, e se voi non avrete risposto, se non ci sarà stata verità di conversione alla mia Nascita, non ci sarà la vostra in Cielo. Ti benedico".

 


11 dicembre 2017
"Oggi l'umanità è paralizzata, è immobilizzata al suo male, ma mentre il paralitico del Vangelo viene a Me,
e vuole guarire, le persone di oggi non vogliono essere risanate"

"Mia piccola Maria, sei con Me, e con Me non devi temere né la vita e né la morte. Alzati e cammina! alzati e cammina, uomo!

Nel Vangelo di stasera mi portano un paralitico sul lettuccio, e Io lo risano dicendogli, "I tuoi peccati ti sono perdonati!". La gente d'intorno si scandalizza delle mie parole: "come può Egli perdonare? Solo in Dio c'è il perdono!". Gli intimo: "Alzati, e cammina!", poiché il peccato paralizzo l'uomo, lo rende inerme, prigioniero, schiavo, passivo: è un paralizzato a cui è impedito il cammino di correre di andare incontro a Dio.

Oggi l'umanità è paralizzata, è immobilizzata al suo male, ma mentre il paralitico del Vangelo viene a Me, e vuole guarire, le persone di oggi non vogliono essere risanate: stanno bene nella loro immobilità, nella prigionia del loro male. Io offro le mie mani per tirarle su dal loro fango che le impantana, ma esse si ritraggono, ed Io non posso sanarle. Siate voi, figli miei, simili agli amici del paralitico: il lettuccio del loro soccorso che lo porta Me. La vostra fede, la vostra preghiera, il vostro sacrificio, permette ancora che molti ottengano per voi perdono e guarigione. Ti benedico".

 


14 dicembre 2017
"Altri mistici hanno patito la notte oscura dell'anima: una tenebra in cui non varca spiraglio di chiarore,
ove non c'è più motivazione alla propria fede"

"Mia piccola Maria, stai serena, ciò che hai detto è per la mia gloria, per far sì che sia vissuto in santità il mio Sacramento nell'Eucaristia. Oggi nel Vangelo una voce grida nel deserto ed è Giovanni Battista che richiama i figli a conversione, e un altro Giovanni, Giovanni della Croce, grida anch'egli dalle profondità più oscure delle sue prigioni, la sua nostalgia di Dio e la sua sofferenza per il ritorno al Signore delle creature. Il Battista offre la sua penitenza, la sua mortificazione, il martirio della sua vita perché dall'oscurità del peccato le creature ritornino alla luce della Fede. Giovanni della Croce offre il tormento degli abissi degli inferi che infieriscono su di lui con i suoi demoni, le tenebre più fitte di un abbandono dell'anima e non percepisce più senso al suo esistere e all'amore di Dio: egli penetra gli abissi per innalzare gli uomini alla luce Divina.

Altri mistici hanno patito la notte oscura dell'anima: una tenebra in cui non varca spiraglio di chiarore, ove non c'è più motivazione alla propria fede, ove ogni ingiustizia, male, dolore, non ha risposta, ed è un grido che non ha consolazione. Tali notti dello spirito sono riservati a pochi, a causa della grande tribolazione data, per la prova sì acuita, destinata agli eroi di Dio, che fanno discendere nel buio della notte del mondo le piogge di luci che irroreranno ancora grazie e fede. Sono essi i tempi più dolorosi, le prove più acute che scavano l'anima e fecondano: permettono che s'infonda maggiormente la luce del vostro Signore, quando essa, pur non provando, pur lacerata dall'asprezza e dall'arsura, grida la sua nostalgia, la sua ricerca, e grida: "Dio, dove sei? Dove sei?".

Quando, figli miei, pur non patendo tali sofferenze, vivete i tempi duri, i tempi di tentazione, di vittoriosi, sono esse la potature che fanno sì male, ma scavano i vostri peccati, lavano e purificano; sono i periodi più fecondi e fruttuosi per crescere verso le altezze Divine. Anime mie, lodate e siate liete, e grate della Fede, poiché è un dono, che vi aiuta a comprendere e a contemplare la vita con le bellezze della natura e goderne per darne lode al suo Creatore, di sentirvi consolati e di provare il calore della presenza Divina, dato che tutto ciò lo avete anche per le sofferenze grandi e meritorie dei miei Santi, ed oggi voi ne usufruite del loro frutto. Vi benedico".

 


15 dicembre 2017
"Oggi, nel vostro tempo, è più che una generazione malvagia e perversa;
anche se Iddio la ricolmasse solo di piogge, di ogni bene, doni e provvidenza,
l'essere umano se ne avvantaggerebbe a suo consumo: lo considererebbe dovuto e scontato"

"Mia piccola Maria, rimani fiduciosa e abbandonata in Me; ormai puoi solo pregare. Questa generazione è malvagia e perversa, dice il Vangelo stasera: sia che si sia contenti e sia stata cantata la fede con inni di gioia e lode, le persone non hanno danzato; e sia che sia stato fatto lamento di dolore, esse non hanno pianto. È venuto il Battista con la sua penitenza e mortificazione ed è stato considerato un indemoniato; è venuto il Figlio dell'uomo, il Figlio di Dio, che ha mangiato e bevuto con i peccatori, ed è stato considerato un beone e un mangione, che si diletta con essi. Non c'è segno che possa attrarre l'uomo verso Dio, se l'uomo non vuol credere: non c'è peggiore sordo di chi non vuol sentire!

Oggi, nel vostro tempo, è più che una generazione malvagia e perversa; anche se Iddio la ricolmasse solo di piogge, di ogni bene, doni e provvidenza, l'essere umano se ne avvantaggerebbe a suo consumo: lo considererebbe dovuto e scontato, appropriandosene il merito senza rendere gratitudine e lode al suo Creatore. Se venisse, richiamando alla penitenza, provando con il dolore, si griderebbe allo scandalo, e si rivolterebbero contro il Cielo: se non si vuol credere non si crede! Io vi dico che: anche se oggi si vedessero i morti risorgere ne darebbero la loro spiegazione, e ogni giustificazione, per proseguire nel loro voler stare nel peccato e nel rifiuto di Dio.

Le creature corrono senza una meta, corrono agitandosi contro se stesse, vivono affannandosi senza dare senso alla propria corsa, senza dare motivazioni alla propria esistenza. Si vive alla ricerca di ogni insipienza che non appaga, e si rimane nella propria infelicità, nel vuoto in una ricerca ed un affanno che non ha un fine. Si rifiuta Colui che solo può dare sazietà e appagamento ad ogni fame, abbeverare ad ogni sete, dare luce al percorso della vita e all'arrivo della sua fine. Le mie opere hanno dato testimonianza di Chi sono Io e della mia Sapienza. Le vostre opere che cosa testimoniano? Ti benedico".

 


16 dicembre 2017
"Giovanni viene a dare testimonianza alla Luce per indicare il cammino di ritorno agli uomini verso l'Eterno.
Egli indica la via: è una voce che grida nel deserto poiché gli uomini sono aridi nel cuore"

"Mia piccola Maria, ma ci sono Io che ti amo tanto! Lo so: fa soffrire che i figli siano lontani, disinteressati. Non ti senti amata: ti senti abbandonata da loro, e ciò accade non tanto per loro causa, quanto per il demonio che li acceca. Questo dolore, figlia, ti unisce Me: ti offre un puntino di comprensione al mio dolore che è assai più grande. E' immenso il mio patire, dato che il mio amore è perfetto: sono stato crocifisso per i figli dai quali oggi vengo ripudiato. Giunge però la gioia quando li vedrò tornare nella Patria Celeste come figli amati risorti. Anche per te tutto cambierà!

Stasera nel Vangelo Giovanni viene a dare testimonianza alla Luce per indicare il cammino di ritorno agli uomini verso l'Eterno. Egli indica la via: è una voce che grida nel deserto poiché gli uomini sono aridi nel cuore.

Ancora la Chiesa, con il Battista, chiama come voce che grida nel deserto del disamore umano che si è fatto duro e sordo, per dare luce al cammino, al viaggio che porta alla mia Nascita. Quando finirà il ciclo della propria vita chi vi inviterà, v'inciterà, chi vi farà luce per il mio incontro? Poiché non l'avete accolto sulla terra, chi vi darà più il mio giorno divino? In questa domenica, chiamata del 'Gaudete', della gioia, Iddio ve la offre perché possiate prendere vigore e sostegno nel percorso dell'Avvento, che conduce alla mia Capanna e al mio incontro: la gioia di nascere in Me.

Maria e Giuseppe sono in viaggio: la Madre ha il ventre rigonfio nell'ultimo periodo di gestazione; la via da percorrere è dura, difficoltosa, da sentieri inagibili e in mezzo, a quel tempo, ad ogni sorta di pericoli, confortati e sorretti solo dall'asinello e abbandonati alla pura Volontà di Dio, che li guida. Ma, giunti quasi al termine del percorso, mentre fanno una sosta per dare riposo alla loro stanchezza e per rifocillare le proprie forze, Maria e Giuseppe, facendo discorsi celestiali, si sentono quasi innalzare da terra, e una luce squarcia il cielo e li circonda tutt'intorno, dando loro una grande gioia: appaiono Cherubini e Angeli che vengono a confortarli, a dare incitamento perché con lena e fiducia riprendano la via verso Betlemme; la luce indica il cammino. Anche voi, figli miei, ritempratevi e siate gioiosi! Io sono già venuto, ma è la fedeltà al vostro cammino che vi conduce a Me per far si che mi accogliate, e sia la mia Nascita in voi. Ti benedico".

 


18 dicembre 2017
"Anche voi, figli, abbiate fede! Incarnate la fede in voi, dato che nulla è impossibile a Dio.
E nella vostra fede Egli darà nascita a voi nel vostro cuore, a Gesù Cristo, al suo Amore Divino"

"Mia piccola Maria, ciò che ti ho detto accade e non temere per le risorse: Io te le farò anche piovere dal cielo.

'Ecco, dice il Vangelo stasera, la Vergine partorirà un figlio che chiamerà l' Emanuele, cioè Dio con noi'. E come è possibile, dicono, che sempre, e ancor più oggi, che una Vergine possa partorire un Figlio, e un tale Figlio? L'Angelo ha risposto: "Nulla è impossibile a Dio!" Come può sussistere il creato, l'universo, e ciò che lo contiene? E come possono formarsi le viscere dell'uomo nel grembo materno? Chi le plasma? Come può crescere uno stelo d'erba? Per abitudine vi sembra tutto scontato, eppure ogni cosa creata è un prodigio, poiché l'essere umano dà la sua spiegazione scientifica, e vi spiega l'evolversi della formazione, ma non la risposta alla sua origine: cos'è che fa esplodere la vita? Chi ne ha dato la scintilla? Tutto viene da Dio! Quindi anche la Nascita di un Figlio da una Vergine gli appartiene.

Giuseppe, a tale notizia, anch'egli, dinanzi al candore di Maria, non riusciva a comprendere ma, da uomo giusto, non la sottopose a condanna e al ludibrio pubblico: si pose in preghiera con suppliche all'Eterno perché gliene desse risposta; e in sogno il Padre Celeste sovvenne alla sua domanda: "E' la Vergine predetta, la Madre del Messia!".

Anche voi, figli, abbiate fede! Incarnate la fede in voi, dato che nulla è impossibile a Dio. E nella vostra fede Egli darà nascita a voi nel vostro cuore, a Gesù Cristo, al suo Amore Divino. Quando siete interpellati da situazioni inspiegabili che non hanno via d'uscita, e vi sembrano incomprensibili, pregate! Chiedete al Padre Santissimo, con un cuore sincero, nella ricerca della verità: sempre Egli accorre con la sua risposta e con la sua pace. Ti benedico".

 


20 dicembre 2017
"Se non avete potuto vivere liberi, pur nella grazia, nella santità del vostro stato,
ma costretti dall'obbedienza alle restrizioni, voi volerete
e librerete nella pura libertà degli azzurri Cieli del Regno"

Mia piccola Maria, puoi dire a Don A. che Io sarei lieto, felice, che lui potesse andare al santuario di Gimigliano perché ne farebbe di nuovo luogo di lode, di inni, di preghiera: si riaprirebbe alla devozione e al culto, rinnovandone il messaggio, ma bisogna pregare e soprattutto avere l'autorizzazione del Vescovo. Io sono la Volontà suprema, che si sottopone però alle norme della sua Chiesa; se il Vescovo accoglie, ciò è bastante per andare; non si preoccupi poi degli scrupoli, del pensiero della contrarietà dei suoi confratelli.

Ecco, la Madonna stessa stasera nel Vangelo si sottopone alla Santissima Volontà di Dio nell'Incarnazione del Verbo che comprende, non solo la gioia della Nascita del figlio Divino, ma l'attuazione nel dolore crocifisso delle profezie conosciute. Voi dovete incarnare la Santa Parola che vi è trasmessa, farne carne nello spirito e nella vostra corporeità unita, unico battito che esprime il mio Cuore, ed Essa si attua ubbidendo al volere Divino.

Don A. porta incarnata in sé la Madre Santissima, la diffonde ovunque va: egli La vive e La esprime poiché è parte incarnata del suo essere. Se non avete potuto vivere liberi, pur nella grazia, nella santità del vostro stato, ma costretti dall'obbedienza alle restrizioni, voi volerete e librerete nella pura libertà degli azzurri Cieli del Regno. Ti benedico".

 


22 dicembre 2017
"Quale è l'inno massimo da offrire al Signore se non l'adempimento al suo Santo Volere?"

"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo innalza il Magnificat di Maria che loda nel suo inno di ringraziamento l'Altissimo, pur in mezzo alle sue pene e sofferenze, nella totale donazione di Sé stessa. Anche voi siete chiamati a fare il vostro tributo di gratitudine e di lode, pur in mezzo a prove e dolori; e di cosa dovete ringraziare? Che Dio vi ama, che il suo sguardo vi segue per tutta l'esistenza, per la salvezza e per la vita eterna. Sappiate guardare il bene che ricevete! Di quanti benefici e grazie il Signore vi ricolma! E non ve ne rendete conto, mentre invece per ogni affanno vi rivoltate contro, dandogliene la colpa.

Sia il vostro sguardo e il vostro cuore innalzato al Cielo, allora per quanto le fiamme delle prove, con il patire che ne consegue, vi facciano soffrire, esse non potranno fare altro che lambirvi; ma il vostro spirito si unisce e s'innalza al Cielo sì da divenire fiamme che vi infervorano nell' Amore divino, e non vi consumano. Quale è l'inno massimo da offrire al Signore se non l'adempimento al suo Santo Volere, se non l'obbedienza ai divini Comandi, se non la carità profusa che vi ho insegnato?

Allora il vostro Magnificat è la vostra vita che si fa donazione, primizia in offerta di ringraziamento alla Santa Mensa, che si unisce alla Divina Eucaristia.

Figli miei, sappiate essere riconoscenti! Rendete grazie, dato che tutto da Dio è stato dato in dono; e il tutto che è Lui vuole farsi l'interezza del vostro dono. Ti benedico".

 


23 dicembre 2017
"Voglio, come in mia Madre, fare dimora in voi, fare unità, divenire,
non solo un unico spirito ma, dato che mi ricevete nell'Eucarestia,
anche carne e sangue che permettono che Io in voi ami, operi, sparga santità,
per diffondere la mia Luce, ed incarnare, tramite ognuno di voi, l'umanità"

"Mia piccola Maria, Io sono felice della ritrovata unione nella famiglia e nel riavvicinamento del matrimonio sacramentale. Avrai altre occasioni di incontro con tuo marito. Stai felice e abbandonata in Me, ed Io ti aprirò la strada.

Stasera il Vangelo vi presenta l'Annunciazione di Maria. L'Arcangelo Gabriele annuncia l'Incarnazione, e la mia Nascita. La Madre Santissima, a tale annuncio rimane sgomenta, stupita, non per la visione dell'Angelo che da sempre era usuale a vedere, e colloquiarvi. Continuamente Ella viveva sospesa nella sua dimensione di realtà celestiali, ma rimase perplessa per l'annuncio di divenire la Madre di Dio, conoscendo bene le Scritture: mai pensiero le ha sfiorato che potesse essere Lei tale Madre; la sua profondissima umiltà non la faceva ritenere degna di così immenso dono. Eppure era proprio il suo Grembo Immacolato lo Scrigno prezioso, il Tabernacolo purissimo e santo. E solo Lei poteva accogliere il Verbo di Dio, contenere Dio stesso, per offrirlo agli uomini in una Maternità divina, che si dilata a tutti.

Io cerco anche in voi di rivivere la mia Incarnazione come avvenne in mia Madre che, seppur colmata di privilegi, l'ha vissuta nella sua potenzialità di creatura. Se voi volete! Dipende dalla vostra volontà. Dovete fare una scelta: liberarvi dal peccato perché desiderate accogliermi; dovete spazzare, rendere pulita l'anima vostra, in modo che Io vi entri e vi abiti.

Davide voleva costruirmi un tempio, che poi suo figlio Salomone costruì, così descrive la 1° lettura. Voi oggi siete pieni di templi, chiese e basiliche, anche di grande bellezza, che servono a voi come luogo di riunione di preghiera, ma la cosa che Io voglio è il vostro cuore: lì è il mio Tempio! Voglio, come in mia Madre, fare dimora in voi, fare unità, divenire, non solo un unico spirito ma, dato che mi ricevete nell'Eucarestia, anche carne e sangue che permettono che Io in voi ami, operi, sparga santità, per diffondere la mia Luce, ed incarnare, tramite ognuno di voi, l'umanità.

Guardate alla Madonna! Lei vi inviterà a vivere il processo dell'Incarnazione. Non volete, figli, che Io abiti nell'anima vostra? Solo coloro che mi hanno posseduto hanno vissuto in pienezza il senso della loro esistenza e conoscenza, pur nelle prove, la vera felicità. Ti benedico".

 


25 dicembre 2017
"Anime mie, siate come la Madre Santissima che mi allatta e mi adora,
come Giuseppe che si pone al servizio, come gli angeli che mi annunciano.
Siate la mia capanna, ed io sarò nato in voi!"

Mia piccola Maria, queste grazie ti sono state già concesse, ma si attuano nei suoi tempi. Ecco, voi celebrate il Santo Natale, la mia Nascita. Ma Io sono già nato nel mio periodo storico: se ne ricorda l'Evento nella sua salvezza e per fare in modo che voi lo accogliate per farmi nascere in voi. Iddio, che non è stato mai generato, si fa Bambino per tutti: nasce bello, radioso, con le braccine aperte, per darsi all'intera umanità e per farsi vostro dono. Ma voi, figli miei, mi volete accogliere e prendere tra le vostre braccia? Volete farvi mia capanna perché vi possa nascere? La Madre mia mi dona il suo latte materno, e voi, mie creature, volete darmi il vostro latte d'amore? Giuseppe nel suo lavoro si pone al servizio per rendere più decente e degna la mia mangiatoia e si prostra poi a terra per adorarmi e ringraziare l'Eterno che si è fatto Bambino per tutti. E voi volete farvi a mio servizio e dei fratelli, prostrandovi poi in adorazione di ringraziamento per la mia Venuta?

Gli Angeli annunciano tale gioia al mondo intero, in tutti i tempi, e voi siete disposti a portarmi ed annunciarmi al mondo?

Guardo la terra e la vedo una parte allestita a festa, ricolma di luminarie e banchetti, ma spesso è dimentica di Me. Altri paesi pagani festeggiano il Natale, che diviene però una festa a sé: non porta nessuna insegna di Me e nessun significato. Voi vi dilettate nei vostri festeggiamenti, mentre una grande parte dell'umanità soffre tra guerre, fame, malattie ed ingiustizie, e questo accade non perché Io non sia nato per tutti loro, ma perché se i miei cristiani mi vivessero, se realmente fossi nato per loto, non accadrebbero più queste cose, e tutto sarebbe sanato.

Anime mie, siate come la Madre Santissima che mi allatta e mi adora, come Giuseppe che si pone al servizio, come gli angeli che mi annunciano. Siate la mia capanna, ed io sarò nato in voi! Ti benedico".

 


26 dicembre 2017
"Il piccolo Stefano da fanciullo mi seguiva e partecipava ai miei Insegnamenti:
quante carezze al suo volto e quante dalla Madre Mia, che con tenerezza materna lo seguiva!
Noi conoscevamo la sua santità e il suo futuro martirio"

"Mia piccola Maria, ciò che provi è per l'impatto dell'emozione che hai sentito nell'incontro con tuo marito, ma che riprenderà a farsi normale nelle prossime occasioni. Oggi celebrate il martirio di Santo Stefano: ieri l'inno alla vita che nasce sulla terra nella mia Venuta, oggi il martirio nella nascita al cielo! Stefano era un giovane, ragazzo integro, verace, che per testimoniare la Sapienza di Dio si offre agli aguzzini del nemico, e le fiamme dello Spirito Santo che divampano nel suo cuore innocente parlano per lui, ed egli testimonia chi è Dio, provocando l'ira dei diavoli che fomentano le genti. Egli è sangue, che è semenza di vita, per irrorare la Terra d'Israele: per plasmare tanta durezza nei cuori dei suoi figli, che si dilata al mondo intero, ed anche, nel suo frutto, ai vostri giorni.

Il piccolo Stefano da fanciullo mi seguiva e partecipava ai miei Insegnamenti: quante carezze al suo volto e quante dalla Madre Mia, che con tenerezza materna lo seguiva! Noi conoscevamo la sua santità e il suo futuro martirio. Egli muore Santo poiché, anima innocente, si abbandona con il suo spirito totalmente al Padre Celeste, e perché perdona i suoi uccisori. Pure voi, anime mie, siete chiamate a vivere con integrità e fedeltà il vostro di martirio, che se non è nel sangue è nel percorso delle prove dell'esistenza.

Si viene nella vita, nascendo sulla terra, e si va alla vita eterna, nascendo al Cielo. Ma vi si nasce mediante il travaglio del suo dolore. Ne farete santità se anche voi vivrete in stato di grazia, se sarete abbandonati alla volontà del Padre Santissimo, se perdonerete i vostri nemici e se chiederete perdono per le vostre colpe. Vivendo in santità voi, dall'esistenza terrena all'esistenza in Cielo, avrete celebrato la vita. Ti benedico".

 


27 dicembre 2017
"Amate come Giovanni il mio Divin Cuore, amate la Madonna e ne scoprirete, come lui,
le meraviglie, e l'amore che vi renderà intrepidi e forti alla vostra croce"

"Mia piccola Maria, oggi ricordate il mio Giovanni: Giovanni dal cuore intrepido, una fiamma ardente d'amore, appassionato e puro, il più giovane, il più innocente, il più amoroso tra gli apostoli, con l'animo di un fanciullo che voleva sempre sapere di Me, accelerava sempre il passo pur di raggiungermi e starmi accanto, non faceva che chiedere, farmi domande, conoscermi, posava il suo capo sul mio Cuore alla ricerca del mio amore: quel Cuore che ha così amato e che ha donato a lui, povero e semplice pescatore, i segreti più intimi e la conoscenza dei misteri Divini, che giungono ancora presso di voi.

Giovanni capiva di Me e restava estasiato al mio sguardo: mi ha compreso e seguito fedelmente fino alla croce. Il suo segreto è stato il mio Cuore, la mia amicizia, il suo rapporto profondo e personale unito alla mia adorazione Divina.

Il suo altro segreto è l'amore alla Madonna che ha sempre accolto da Madre: quante volte accorreva alla sua casa e chiamava: "Madre, Madre!", e Lei lo ha sostenuto spiritualmente nel dargli forza sotto la croce, ma anche Giovanni quante volte l'ha soccorsa nel percorso della Via Crucis, quante volte la rialzava dai suoi mancamenti! L'ha presa con il cuore, indicato da Me, e nella piccola casa di Efeso, in quegli anni condivisi con Lei, oltre all'apostolato, egli si affaccendava per procurare assistenza, cibo, con le sue mille premure e accortezze alla Madre del cuore suo. E chi L'ha pianta ed ha sofferto di più per la sua dipartita se non Giovanni? Quale è stato l'ultimo saluto alla terra nella sua veneranda età se non Gesù e Maria? Amate come Giovanni il mio Divin Cuore, amate la Madonna e ne scoprirete, come lui, le meraviglie, e l'amore che vi renderà intrepidi e forti alla vostra croce. Ti benedico".

 


30 dicembre 2017
"Oggi che celebrate la Santa Famiglia, affidatele le vostre.
Essa è il modello, l'emblema per eccellenza di ciò che dovrebbe essere la famiglia oggi"

"Mia Piccola Maria, sono Io che ti parlo nel cuore, e queste persone per cui tu mi preghi, per richiesta di Don F., sono a Me presenti: la date a Me che sono il Medico e la Medicina. Voi potete pregare e fare nella carità tutto ciò che la Chiesa vi offre con i suoi mezzi, poi però tocca a loro, con la lotta della loro volontà, della loro conversione, la propria liberazione.

Oggi che celebrate la Santa Famiglia, affidatele le vostre. Essa è il modello, l'emblema per eccellenza di ciò che dovrebbe essere la famiglia oggi: viva, sana, santa, che si fa cellula della vita che nasce, in cui cresce e si educa, di cui si ha cura e si accompagna fino alla morte.

La Santa Famiglia ha vissuto la totalità della sua unione poiché cementata dalla preghiera, dall'adorazione, dal silenzio reciproco. Nessuno prevarica sull'altro o detiene un potere, ma ognuno vive in pienezza la propria vocazione, il proprio stato come dono. La famiglia oggi s'infrange e si rompe poiché non è fortificata, non è costruita sulla roccia, non è cementata dalla preghiera, dall'adorazione, dal servizio, cioè dall'unione con Dio, che è suo Creatore che l'accresce e fonde a sua Unità. La famiglia è snaturata, perde il suo senso, ne nasce il caos: il demonio l'attacca, la ferisce e la distrugge per annientare la vita e l'amore, che, per essa, detiene i cardini dell'intera società smembrata.

Non ci sono più regole che danno stabilità ed ordine a tutto lo stato sociale ed alla salute dell'uomo.

Il padre torni ad essere presente, a farsi presente: sia tenero ma severo, dia protezione e soccorso, ma anche regole ed esempio; la madre ritrovi la sua femminilità, la sua grazia nella maternità, che non è inferiorità al ruolo paterno; anzi la sua tenerezza orna e feconda nell'educazione e nella cura data. I figli si ritrovano protetti e accompagnati nel loro cammino; ma siano essi riconoscenti, amorevoli ed obbedienti, onorando i propri genitori.

Se la famiglia vivesse questa strada, l'umanità ritroverebbe sé stessa. Nelle crisi, nelle grandi problematiche e sofferenze, nelle divisioni, pregate la Santa Famiglia, fate Comunioni, fate celebrate Sante Messe, chiedete aiuto nelle circostanze gravose perché Iddio viene incontro alla vostra buona volontà, ma richiede anche che fra di voi ci sia non l'isolamento, ma la carità dell'appoggio, del sostegno, e del soccorso delle vostre famiglie. Ti benedico".

 


31 dicembre 2017
"Ora tocca a voi farvi plasmare da Lei, dalla sua Maternità,
per farvi carne santa che si fonde al Corpo di suo Figlio
perché sia oblazione, riscatto, impetrazione, sacrificio gradito,
e ringraziamento All'altissimo Signore per la sua gloria, che si fa vostra"

"Mia piccola Maria, chi mi cerca ogni giorno e mi desidera già mi loda e vive il suo ringraziamento. Stasera voi celebrate il Tedeum, l'inno di ringraziamento per l'anno passato, un anno che in ogni giorno è stato tempestato per ognuno di voi di ogni beneficio da Dio, pur se non ve ne rendete spesso conto. Credete di possedere e che sia vostro ciò che siete e avete, mentre tutto vi è stato dato in dono. Chi ha un cuore grato, che sa essere riconoscente e riconosce i benefici ricevuti se non un cuore umile e adorante? Se non un cuore che ama e si pone al servizio di Dio per l'altro?

Nel Vangelo stasera dei semplici pastori sono invitati a contemplare la Natività, ed essi ne giubilano e ne rendono lode al Padre Celeste poiché hanno potuto vedere e adorare la Nascita di Dio. I Magi, i sapienti venuti dall'oriente si prostrarono adoranti nella loro ricerca che si attua nella risposta della visione del Divino Bambino. Gli Angeli inneggiano alla gloria di Dio perché vivono della sua adorazione. La Madonna canta il suo Magnificat, come molti miei amati e Santi, poiché essi hanno riconosciuto la loro piccolezza e la grandezza della maestosità dell'Altissimo: hanno amato e avuto discernimento della sua Magnificità.

La Madre Santissima canta il suo canto di lode nel tempo della gioia ma renderà grazie al Sovrano Signore anche nel pianto sotto la Croce poiché ha assunto in sé l'assimilazione di ciò che proviene da Dio: porta sempre il suo massimo valore e il suo bene di salvezza, e da Lui attende solo la santità, dato che nella Croce ne riconosce il senso e il valore.

La vostra lode è vissuta nel tempo di ogni giorno quando l' arricchite di beni preziosi nei doni e negli insegnamenti divini; il tempo non ritorna, ma se ricolmato e tempestato di preziosità santa, esso non è andato perduto, e vi verrà restituito con la sua ricchezza. Ma se vissuto vanamente e sciupato senza la presenza del vostro Signore, sarà disperso, e chi ve lo potrà dare più indietro? L'inno di ringraziamento si fa massimo, nell'eccellenza del suo dono, nell'offerta della vostra persona che si offre e si unisce al sacrificio dell'Eucarestia, che è proprio l'eccellenza del rendimento di grazie.

Oggi che celebrate la Divina Maternità di Maria, è Lei che forma il Corpo dell'Eucaristia per darlo a voi e farne un inno. Ora tocca a voi farvi plasmare da Lei, dalla sua Maternità, per farvi carne santa che si fonde al Corpo di suo Figlio perché sia oblazione, riscatto, impetrazione, sacrificio gradito, e ringraziamento All'altissimo Signore per la sua gloria, che si fa vostra. Ti benedico".