|
Ave Maria!
1 luglio 2012
"Io trasformerò il vostro lamento in danza"
"Mia piccola Maria, non aver timore, ci sono Io! Io sono la
tua difesa; non devi temere di alcuno, dato che Io sono
innanzi a te. Stasera nel salmo vi viene detto: "Il vostro
lamento si trasformerà in danza". Io trasformerò il vostro
lamento in danza. quante volte passo tra i malati, asciugo
le loro lacrime, vengo a dare forza, a consolare, e do una
carezza; li benedico e non se ne avvedono. Allora mi direte:
" Perché non hai cambiato il loro lamento di dolore in
gioia?". Figli miei, voi non sapete quali peccati essi hanno
commesso, e la pena, la sofferenza, è il mezzo di
espiazione, dato che è una grazia di purificazione e di
salvezza. Le ritroverete queste anime in Cielo sgambettanti
e danzanti di felicità: ringrazieranno Iddio per il lamento
vissuto, che ha dato loro la possibilità di una danza
eterna.
Affidate a Me! Abbiate fede in Me! Io sostengo la vostra
pena, la condivido; vi alimento nel mio Amore e dono luce
per indicarvi la via che conduce alla guarigione perenne. A
molti che vivono di fede autentica dono non solo guarigione
spirituale ma anche fisica già da questa terra. Così ho
vissuto per le strade d'Israele, e innumerevoli sono stati i
sanati dalle mie mani. Oggi il vangelo vi presenta
l'emorroissa e la figlia di Giairo che ritornano a nuova
vita. Ma voi credete che poi esse non abbiano conosciuto
altro lamento?
Figli, ogni uomo che nasce sulla terra è segnato dalla
croce; deve attraversarla, viverla, per far si che da legno
aspro si farà in Cielo il legno fiorito e luminoso che
sosterrà la vostra danza celeste. Venite a Me ed offritemi
il vostro lamento, la vostra pena, il vostro dolore; nel mio
amore esso già cambia, si trasforma in danza. L'amore compie
il miracolo: anestetizzando e alleviando, consola,
impreziosisce, dà vigore sicché il vostro lamento già danza
per mio amore. Ti benedico".
▲
2 luglio 2012
"Divenite una mia goccia di Sangue, facendovi irrorare le
vostre vene del mio"
"Mia piccola Maria, la fune si va sfilacciando sino alla sua
rottura. Stasera nel vangelo vi dico: "Lasciate che i morti
seppelliscano i loro morti!". Lasciate la morte di
tradizioni umane che vi legano e vi conducono lontano da Me;
lasciate che con i vostri morti vengano seppellite con essi
le loro vedute, le loro intenzioni, le eredità, in tutto ciò
che condiziona e lega, e vi porta lontano da Dio. Lasciate
che gli affetti con essi non vi occupino il cuore da farvi
male e lascerete così che i vostri defunti possano volare in
alto verso il Cielo: non li trattenete a voi! Lasciate
coloro che vi conducono al sepolcro del loro peccato;
guardate Me, al Maestro e Salvatore, che vi offro nel mio
Insegnamento la Vita.
Oggi, nel giorno dedicato al mio Preziosissimo Sangue, Io vi
esorto al invocarlo: ho dato il mio Sangue per lavare,
purificare, rinnovare dalla morte del peccato e di satana,
dall'uomo vecchio, e ciò perché rinasciate nell'Alleanza
Nuova nel patto del mio Sangue Santissimo, mediante il quale
ho seppellito ciò che gridava la sua distruzione nel suo
male e nella sua morte contro gli uomini, per far sì che in
Me essi potessero rinascere! Il Sangue è vita: nelle vostre
vene circola, scorre il sangue; senza di esso giunge presto
la morte. Una madre dà vita alla creatura offrendo il suo
sangue; Io offro il Sangue Santissimo che genera in voi
nuove cose: un uomo rinnovato.
Lasciatevi irrorare, ricoprire, effondere dal mio divin
Sangue che spargo su di voi e in voi nella Santa
Confessione, dandovi purificazione e perdono,
nell'Eucaristia nella quale vi nutro all'amore e nelle
virtù, nell'invocazione e nella sua Adorazione durante la
quale si spezzano le catene di satana che inorridisce,
grida, fugge dinanzi al Sangue divino che l'ha vinto e
sempre lo sconfiggerà.
Divenite una mia goccia di Sangue, facendovi irrorare le
vostre vene del mio. Lasciandovi ricoprire di esso, vi fate,
pur se solo un'unica mia goccia, ma ne portate timbrata la
fronte di Me, il cuore, le mani, e nel suo Sigillo voi
diffondete la mia Misericordia e la sua purificazione, il
nutrimento all'amore e alle virtù, così spezzate le catene
del diavolo che vede e subodora in voi il mio Sangue: si
smaschera e fugge. Su di voi non potrà mai essere
vittorioso. Nel mio Sangue preziosissimo sempre lo
sconfiggerete e svelerete i suoi piani e i suoi inganni.
Seppellite la morte nel mio futuro che distrugge il male del
passato per far rinascere la mia Vita. Ti benedico".
▲
3 luglio 2012
"Ma può la fede, che è irrazionale, che è
trascendente, esser piegata alla razionalità?
Tutto di Me
s'innalza verso l'alto"
"Mia piccola Maria, …e tutti Io li benedico! Stasera voi
celebrate il mio Tommaso: Tommaso spesso così male
giudicato, quanto mi amava! Così innamorato del suo Maestro
per cui lascia tutto per seguirlo… ma essendo anche un uomo
così concreto nelle sue visioni umane, viveva una fede che
si concretizzava soprattutto in una carità fattiva. Egli non
comprende, vive il suo tempo di crisi nella mia Passione e
Morte e, come gli altri Apostoli, per la paura fugge, fugge
ma piange amaramente: non crede alla notizia della
Risurrezione, lui così pratico; non vive una fede piena
nonostante già la Scritture l'annuncino. E sono accorso Io
alla sua fede dubbiosa ove mi manifesto nella mia
Risurrezione compiuta in un corpo che porta i segni del
dolore vissuto, ma che è vivo, reale.
Tommaso a tale grazia ricevuta acquista la pienezza di una
fede che non avrà più intralci alla sua donazione.
Percorrerà le strade dei vari paesi per annunciare il
vangelo e per farmi amare, sino al martirio. Uomo esteta,
amante della bellezza: di mani abili che sanno lavorare e
plasmare ori fini e argenti, gemme e pietre preziose, non
tanto per lucro ma perché amante di tale fattura. Ed egli al
mio incontro lascia tutto quel che ha vissuto (mantenendo
questa sua duttilità alla materia, pur preziosa, per farne
piccoli doni) per abbandonarsi a Colui che è la magnificenza
della bellezza: nel suo Maestro, in cui spirito e materia
s'incontrano, per far sì che si plasmi e s'indori ogni cosa
nello spirito.
Anche voi, figli miei, vivete in un tempo che inneggia alla
materialità: tutto è materializzato, e oggi la medesima fede
si ricerca in tutti i modi di razionalizzarla, di
sottoporla, amalgamarla e plasmarla al pensiero umano. Ma
può la fede, che è irrazionale, che è trascendente, esser
piegata alla razionalità? Tutto di Me s'innalza verso
l'alto: e non è razionale il mio Concepimento, i miracoli,
la Risurrezione, l'Eucaristia… Anche se essi portano segni
concreti e si attuano nella natura, sulla carnalità, è per
innalzarla in alto, per innestarla nei miei Segni. Oggi la
fisicità, la razionalità non si ferma più nemmeno al dubbio;
non si pone nella mia ricerca in un amore al bello, non lo
si ricerca per finalizzarlo al suo Creatore, ma per farne un
uso a sé, per piegarlo ai propri interessi. Ma se, come
Tommaso, mi si amasse e si cercasse di seguirmi, se come lui
voleste toccarmi e capire per conoscere ed essere di Dio, Io
di certo vi verrei incontro e, in qualche modo, come solo il
Signore sa fare per ognuno, Io mi manifesterei nella vostra
vita e mi farei riconoscere: sono il Signore!
Vieni a Me: toccami con la tua ricerca sincera! Io ci sono e
ti dico: "Non essere più incredulo, ma credente!". Ti
benedico".
▲
4 luglio 2012
"Lo Spirito parla in voi: portate ciò che siete,
trasmettete quel che è nella vostra natura:
se bene,
trasmettete bene, se male il male, se la luce l'amore"
"Mia piccola Maria, Io scaccio satana. Nel vangelo di
stasera Io cammino per le strade d'Israele e incontro i due
geraseni indemoniati che, dinanzi alla mia presenza,
gridano: "Cosa vuoi da noi, sei venuto a rovinarci prima del
tempo?". Ed Io li scaccio per far sì che le due creature
siano liberate e che essi vadano a prendere possesso nei
porci. I demoni, alla mia presenza, davanti alla mia
Persona, si svelano e si irritano: con la mia Parola li
scaccio.
In questo tempo così invasato da satana, che in questo mondo
ha così preso dominio e possesso, Io sono il solo che può
sconfiggerlo e vincerlo: Io sono il vostro Esorcismo! Siate
avveduti e accorti, figli! Vivete alla mia Presenza, pur se
foste solo accanto alla mia Ombra, che vi è di riparo e
protezione. Non divenite suoi prigionieri e non crediate di
tenergli testa e sfuggire: egli è una potenza nello spirito
dinanzi a voi, povere creature; ma dinanzi a Me Egli è solo
un povero verme strisciante che Io schiaccio sotto i miei
calzari: al mio solo sguardo si paralizza, indietreggia e si
dissolve, fugge e ritorna nei paesi aridi, sui monti di
gelo, agli inferi, suo regno.
Vivete alla mia presenza, nutritevi della mia Persona,
vivete la mia Parola; allora in voi si fa riflessa la mia
immagine, e ovunque voi siate, in casa come in chiesa, nei
vari luoghi di lavoro o altro, voi siete permeati dal mio
vero Spirito, e in voi vive la mia Presenza; e allora il
demonio si irrita, si svela: voi lo scacciate, e avverrà che
voi stessi ne aiutiate a liberarne luoghi e persone. Può
accadere però che, a volte, egli si faccia più lascivo e
subdolo per potervi attaccare, dato che la mia presenza in
voi gli è intollerante, e agisce in un'azione più nascosta,
camuffandosi, per colpirvi. Ma con Me, figli miei, voi ne
sarete sempre vittoriosi!
Lo Spirito parla in voi: portate ciò che siete, trasmettete
quel che è nella vostra natura: se bene, trasmettete bene,
se male il male, se la luce l'amore, se le tenebre
l'oscurità. Voi non comunicate solo con le parole ma nello
spirito a cui appartenete, simili all'energia della corrente
che non si vede ma agisce.
Unitevi anche ad un'azione liberante nella benedizione:
benedite con la vostra presenza e con i sacramentali che la
Chiesa vi offre, le creature, il vestiario nuovo comprato,
il cibo, le case nuove acquistate o altro; voi non sapete
cosa vi è stato fatto, quale male o peccato compiuto; e
persino, a volte, le case e i luoghi si infestano di lui. Ci
sono grandi case di commercio che, pur di avere incremento
nelle vendite, vengono date e consacrate a satana e fanno
pubblicità che invogliano al peccato perché la gente sia
invogliata là per far spesa di una merce che satana ha
infettato del suo influsso negativo.
Ci sono state, nel corso dei secoli, anime sante che hanno
vissuto la croce della vessazione e della possessione del
diavolo, che è stata concessa e permessa per espiazione del
male; ma è una croce rara poiché molto dura. Queste anime
sono sorrette da tutta la mia Grazia: esse prendono su di
loro gli attacchi di satana per liberare il mondo e la
Chiesa, ma che non gli appartengono, dato che esse con
Cristo redimono e combattono in sé il male del diavolo. E
chi è stato il più grande vessato da satana se non il Cristo
nella sua Passione e Croce che, amando e patendo, lo ha
sconfitto nell'esplosione della Risurrezione? E voi con Me
ne portate l'intero merito e la vittoria. Quando si
realizzerà la fine dei tempi e il grande Giudizio, spartiti
i buoni dai malvagi, ancora ci sarà il mio ultimo Giudizio;
e Io griderò verso satana, che si chiuderà in eterno negli
inferi: "Satana, ove è stata la tua vittoria?!". Ti
benedico".
▲
5 luglio 2012
"L'uomo crede di essere libero, allontanandosi da
Dio,
ma lontano da Me e dal mio Insegnamento, non c'è altra
opzione, non c'è scelta
e rimane solo la prigionia di satana"
"Mia piccola Maria, Io sto slegando le funi, sto dissolvendo
le catene, e la porta si apre per una nuova libertà. Stasera
nel vangelo, dinanzi al paralitico, Io dico: " Coraggio,
figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati!", E lo libero, lo
sano. Chi sono i paralitici dinanzi al mio sguardo? Chi sono
questi paralitici?... Sono coloro che vengono legati dal
demonio che li stringe a sé con forti funi, che li lega con
grandi catene in modo ché la creatura sia immobilizzata e
non più agevole nella libertà dell'agire di Dio. L'uomo,
peccando, persistendo nei peccati, dà questo potere a satana
che lo lega, lo tiene impantanato nella fogna del suo male.
La paralisi infetta e invade la psiche con i suoi malesseri,
i suoi dolori, le facoltà dello spirito che Iddio vi ha
dato, e spesso anche le medesime membra.
L'uomo crede di essere libero allontanandosi da Dio, ma
lontano da Me e dal mio Insegnamento, non c'è altra opzione,
non c'è scelta, e rimane solo la prigionia di satana. Chi
può liberarvi, chi può dissolvere le sue catene se non il
vostro Salvatore? Venite a Me! Per quanto gravoso sia il
vostro peccato, le mie braccia misericordiose vi
accoglieranno. Venite alla santa Confessione, veritieri e
pentiti, ed Io nel mio Sangue vi libero, vi ricreo: vi
ridono una nuova libertà, per quanto sia colpevole il male
fatto ed anche grave il suo riscatto, dato che al male
compiuto, alle ferite date, c'è bisogno della sua
riparazione: ad essa penserà la purificazione che vi offrirà
il Signore e il vostro impegno; ma sarete i salvati dai
terribili inferi ove, figli miei, non c'è più tempo che
scandisca la speranza, né altro spiraglio all'apertura della
sua porta: la sua paralisi è eterna!
Coraggio, figlioli, in Me i vostri peccati sono rimessi, ed
io vi dono le ali di una nuova libertà che vi fanno volare
in alto liberi al Regno dei Cieli. Ti benedico".
▲
6 luglio 2012
"Il mio Cuore batte e vive. Sono così pochi quelli
che poggiano il loro capo,
come Giovanni, sul mio Cuore e ne
cercano l'intimità, il calore, la condivisione!"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra, nel primo
venerdì del mese, il mio divin Cuore, che grida in un oceano
di dolore e in un oceano di amore; e tanto più ama, tanto
più ha dolore. Simile ad un incendio che brucia, ed è riarso
di un'arsura che non si estingue mai poiché non riceve
l'acqua dell'amore dalle creature che porterebbero
refrigerio a tanta pena, ma solo delle gocce delle piccole
anime amanti che sono come un balsamo di rugiada che viene
un po' a lenirlo. Sono così pochi, dinanzi alla moltitudine
dell'umanità che non crede che Io soffra, che Io ami, che Io
senta e partecipi. Il mio Cuore batte e vive. Sono così
pochi quelli che poggiano il loro capo, come Giovanni, sul
mio Cuore e ne cercano l'intimità, il calore, la
condivisione! Gli uomini mi si fanno lontani e distanti,
freddi e indifferenti, mentre Io cerco amanti, consolatori,
e riparazione all'offesa di tanto disamore.
Oggi che ricordate il martirio della piccola e grande Maria
Goretti Io vi dico che la sua santità non è stata solo
nell'atto finale della sua donazione ma nella sua offerta e
riparazione che risale sin dalla più piccola età, nei suoi
umili e piccoli atti d'amore al mio Cuore e alla Madre,
nell'obbedienza, nel sacrificio, nello spargere carità
intorno a sé. Marietta che traspare di purezza nella Grazia
in tutta la sua persona, ma che nasce, che si apre in un
contesto di popolo povero ma anche grossolano che non sa
riconoscere e distinguere la bellezza di tale anima. Lei
preferisce morire, pur di non offendere la purezza del suo
corpo, ma ancor più di non arrecare offesa alla Legge
divina. E il suo martirio è una riparazione nel suo
intervento chirurgico, sì doloroso e lungo, perché nel suo
stato di coscienza Marietta offre tutto ciò per riparare
alle offese a Me date nei peccati e per la conversione di
chi l'ha perseguitata e uccisa, per la conversione dei
peccatori.
In Cielo ancora Marietta brilla di luce purissima,
celestiale, immersa tra i gigli del suo candore, e sparge i
suoi gigli: li sparge sulla terra. Fra i vasti campi
dell'umanità, tra le erbacce e la gramigna nasce, ogni
tanto, un fiore di rara bellezza, un virgulto di santità che
viene ad essere consolazione, riparazione e balsamo al mio
Cuore non amato e così oltraggiato! Ti benedico".
▲
8 luglio 2012
"L'Eterno compie le sue meraviglie non come pensano gli
uomini;
Egli guarda al cuore e pure quello di un grande peccatore, e
ne fa un santo"
"Mia piccola Maria, viene, viene il tuo refrigerio; sappi
attendere un poco. Nella Parola stasera vi esorto: "La mia
forza si manifesta pienamente nella debolezza". Quando gli
uomini si sentono grandi, forti, bastanti a sé stessi, non
hanno bisogno di Dio e creano barriere tra Me e loro. Come
posso Io operare in essi i miei prodigi?... Mentre, se la
persona riconosce in umiltà di essere una povera creatura,
bisognosa del Padre Celeste, si fa cosciente che, seppur
occupi una posizione prestigiosa, gli basta un batterio, un
virus… che muore. Io in lei posso operare; e più ella si fa
umile, piccola, tanto più intervengo: si fa terra povera,
priva d'intralci, terra vergine nella quale si può attuare
la mia creazione.
L'uomo segue la grandezza, la potenza e, seppure dovesse
chiedere l'intervento divino, egli pensa che Dio debba
intervenire secondo i suoi criteri umani e ristretti. Crede
che Iddio operi, scegliendo nella sua potenza, nelle sue
altezze e pensa di saper riconoscere il mistico, il santo,
l'amato da Dio, il suo profeta se uno porta in sé i segni
rivelatori del potere di Dio. Eppure la Storia della
salvezza ve lo rivela: il Padre Santissimo opera nella
debolezza, nella piccolezza. Chi ha più bisogno di cure, su
chi si può curvare il Padre se non su di una creatura che lo
chiama ed ha bisogno di Lui? Chi prende in braccio una
madre, su chi riversa maggiormente le sue attenzioni ed
opera per la sua crescita se non con il bambino più piccolo?
Il profeta Elia cerca Dio nei segni portentosi del Cielo, ma
l'Eterno si manifesta invece in un venticello leggero. Per
sconfiggere il gigante Golia non c'è voluto un esercito
agguerrito e potente ma un pastorello, un fanciullo: Davide.
In chi avviene l'Incarnazione di Cristo nell'Umanità e nella
storia? In una Fanciulla sconosciuta. Da chi nasce? Sì, da
una Fanciulla Santa, ma umile, e non in un sontuoso palazzo
reale, ma in una stalla. A chi il primo annuncio? A poveri
pastori. A chi la scelta della mia sequela? A semplici
pescatori: umili persone e, seppur si unisce a loro qualche
creatura colta è sempre di un'anima desiderosa della Verità
e di Dio.
Nella tradizione della Chiesa voi ricordate in quante
manifestazioni Iddio ha rivelato la sua potenza se non a
bambini e a semplici pastorelli? A chi l'annuncio della
Risurrezione se non ad una povera convertita come la
Maddalena? E non è stata creduta non tanto per i suoi
trascorsi ma perché solo donna. L'Eterno compie le sue
meraviglie non come pensano gli uomini; Egli guarda al cuore
e pure quello di un grande peccatore, e ne fa un santo che
si riscatta nel suo pianto, degno poi d'esser suo profeta.
Da dove nascono le persecuzioni, l'incredulità, in coloro
che mi sono profeti, miei amanti, miei intimi che vivono
della mia comunione e portano il mio messaggio? Nascono
dalla propria famiglia, dal proprio ambiente, dai
confratelli, da coloro che lo conoscono: "…può mai nascere
qualcosa di buono da Nazareth?"… , "non è il Figlio del
falegname e di Maria?" , "come può compiere tali opere e
dichiararsi Figlio di Dio?...". Può uno di casa, che si
conosce e con cui si ha familiarità e di cui si conoscono
persino le miserie vissute, pur se riscattate in Me, essere
scelto dal Signore…? No, non pensate allo straordinario, che
è opera dell'Onnipotente, e neanche nel miracolo che gli
appartiene, nei profeti ammirate e amate lo straordinario
nelle virtù vissute!
Figli miei, sappiate guardare oltre, con i miei occhi e non
con i vostri; guardate con il mio Cuore, misurate nello
spirito, fate discernimento nella preghiera; e ci sarà la
risposta: riconoscerete chi mi è profeta. E per coloro che
hanno avuto doni celestiali, mistici, e portano il mio
messaggio e vengono perseguitati, derisi e combattuti, Io
dico: "Non perdetevi d'animo, non scoraggiatevi, Io sono con
voi! E così come dico a San Paolo. "Ti basta la mia
Grazia!". Nella mia Grazia avete tutto! Ti benedico".
▲
9 luglio 2012
"Cosa sarà il Paradiso se non il vivere delle nozze
d'amore eterno
con il vostro Signore?"
"Mia piccola Maria, la porticina si aprirà. Sei come un
uccellino rimasto in gabbia tanto tempo, ma la porticina
verrà aperta e tu svolazzerai gioiosa tutt'intorno a ciò che
ti avrò preparato. Stasera la Parola vi esorta a vivere la
mia sponsalità d'amore. Tutti chiamo a viverla. Io voglio
sposarvi, fondermi, unirmi con ogni anima, sia piccola che
grande di età, sia uomo che donna, sia laico o consacrato,
per far sì che nella fusione dell'amore mio da due si faccia
uno in Me: Cuore nel cuore, Anima nell'anima, Spirito nelle
spirito, pensiero nel Pensiero mio.
Vieni, mia bella! Venite, anime mie, mie colombine! Io vi
attendo per amarvi. Ma perché ci siano queste nozze devo
portarvi nel deserto: "ti porterò nel deserto per farti mia
sposa", nel deserto di te, della tua anima, del tuo mondo,
per far sì che si faccia povera di frastuoni, da inutilità,
da impedimenti, da attrattive e da desideri cattivi, da dèi
stranieri che la occupano. Porto l'anima nel silenzio del
deserto perché possa ascoltare la mia Voce, le mie parole
sfavillanti e dolci come miele, e accogliere le mie catene
d'oro per unirsi a Me per sempre. Come è possibile ciò? I
Santi lo hanno raggiunto, così hanno rinunciato ad essere
del mondo per partecipare, presenti e coscienti, delle loro
nozze mistiche con il Signore, per poi estendere l'amore
vissuto con Dio agli stessi fratelli.
Anche voi, pur se non entrerete in certe altezze spirituali,
Io vi metto l'anello nella fede e nell'amore che vivrete in
Me. Nel Patto stipulato, nei Sacramenti donati e ricevuti
ove la vostra creazione è segnata, timbrata, sigillata
nell'Alleanza del mio Sangue e nel Fuoco dello Spirito, che
con la sua Energia l'attraversa, Io rinnovo le promesse e
infondo nuovo amore: Io vi sposo.
Ogni volta che pregate con verità e umiltà, nella
Confessione se vissuta con reale pentimento, infondo
Misericordia e perdono: Io vi sposo! In ogni Santa Messa
partecipata ove mi offro nel Corpo e nel Sangue al Padre
Celeste, mi unisco alla vostra offerta, che siete voi
stessi, fondendola nell'Eucaristia, se ricevuta in Grazia:
Io vi sposo! Se vivete il ringraziamento nella Comunione, se
fate deserto, se state nel sacro silenzio, voi potete
ascoltare i mie sussurri spirituali, i miei aneliti che
sospirano il vostro amore: Io ascolto le vostre richieste,
le vostre risposte al mio richiamo: Io vi sposo! Tutto
suggella questo Patto, questa fusione nella mia sponsalità.
Cosa sarà il Paradiso se non il vivere delle nozze d'amore
eterno con il vostro Signore? Cosa fanno gli sposi se non
chiudersi nel loro talamo nuziale per amarsi, sicché da
questa unione si sia gravidi di vita? Simile è a Me, a Gesù
vostro Signore e Sposo; uniti a questa interiore, intima
unione ove ci amiamo per essere gravidi del mio Spirito che
porta la nascita della mia Vita. Ti benedico".
▲
10 luglio 2012
"A voi in questa esistenza la scelta: o il Regno di
Dio o quello del suo nemico!
Non c'è una via intermedia"
"Mia piccola Maria, perché, figlia, sei così timorosa? Ciò
che ti ho detto è vero e si adempie. Stasera nella Parola vi
viene detto: "Chi semina vento raccoglie tempesta". Ognuno
raccoglie ciò che è, ciò che ha seminato: se ha seminato
bene raccoglierà il bene, se ha seminato male, raccoglierà
il male. Quante sono le grida verso di Me!... Quanti giudizi
severi!...: "Ma perché Iddio non fa giustizia dei tanti
colpevoli, dei malvagi e delle loro opere cattive?...". Vi
dico che Io sono un Giudice pietoso, buono, paterno e
misericordioso e, in ogni modo cerco, do tutte le
opportunità per salvare l'uomo e do proroga e tempo al suo
ravvedimento; ma giunge per tutti il tempo della mietitura
con il suo raccolto, ed ogni fame e sete di giustizia verrà
saziata, pienamente appagata nel suo completo riscatto.
Per quanto si possa scampare al giudizio del tribunale
umano, non si potrà scampare dalla Giustizia della verità di
Dio. Le mani sporche di sangue, le mani infangate nella
lussuria, le mani impastate nel defraudare, le mani
maledicenti che hanno offerto riti, malefici, incensi ad
entità che mi sono opposte: se non si laveranno e se non si
riscatteranno nell'acqua della mia Grazia e nelle lacrime
del loro pentimento, si faranno così pesanti e si
cementeranno nel loro male sì da dover precipitare negli
orridi abissi. Per coloro che mi bestemmiano, che operano
contro la Legge divina, che recano danno e male ai fratelli,
Io dico: ancor prima che scendano negli inferi essi fanno
discendere su di loro e sulla propria discendenza la loro
condanna e la maledizione in un seme che già porta in sé il
segno della corruzione e della maledizione. Satana dà loro
piaceri e favori, ma nel loro cuore già è presente
l'inferno: vivono senza pace e senza posa la loro infedeltà.
Solo in Me, tornando a Me, si potrà di nuovo avere riscatto
e rinascita.
Nel Vangelo risano un indemoniato muto, lo libero, ma vengo
accusato di cacciare satana con il potere di satana, …ma può
satana cacciare sé stesso? Ogni regno combatte per sé: Dio
per il suo Regno, il diavolo per il suo; e non può andare
contro i suoi interessi, e i suoi intenti. A voi in questa
esistenza la scelta: o il Regno di Dio, o quello del suo
nemico! Non c'è una via intermedia. Per quanto gli uomini di
oggi razionalizzano anche la fede, ove sono coloro che vi
hanno preceduto? O in Cielo, o nella guarigione dell'attesa
della loro purificazione, o nell'inferno. Voi, che
razionalizzate anche la fede su questa terra, state
seminando voi stessi nel male; e gli altri, credendo in Me,
seminano nel bene per farne un giardino per il Signore.
Viene, viene il tempo della mietitura! E cosa si fa del
grano biondo, lussureggiante? Si raccoglie per farne un pane
buono. Così è nello spirito: l'anima che si è fatta grano
buono si usa perché divenga pane per la Mensa di Dio. E per
il grano cattivo, per la paglia secca…? Si accantona per
farne cataste per il fuoco. Così si adempie la Giustizia
divina nella sua Misericordia, e si compie la sua
Misericordia nella sua Giustizia. Ti benedico".
▲
12 luglio 2012
"Gratuitamente avete ricevuto la vita, il tempo degli anni
da trascorrere, …
eppure per lo più non ne fate lode a Dio, anzi ne
approfittate
come se tutto vi fosse dovuto"
"Mia piccola Maria, la fune che tiene legata la tua
barchetta al molo viene disciolta, e tu prendi il largo,
spinta dal mio venticello che ti inoltra e ti immerge in
mezzo al mare dell'amore di Dio.
Stasera il vangelo vi dice: "Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date!". Tutto avete ricevuto in dono dal Padre
Celeste. Gratuitamente avete ricevuto la vita, il tempo
degli anni da trascorrere, il suolo su cui poggiate, il
respiro che avete, la facoltà del pensiero e dell'agire, la
totalità di ciò che vi circonda; eppure per lo più non ne
fate lode a Dio, anzi ne approfittate come se tutto vi fosse
dovuto. Molti anzi usano tali doni per essere non solo ultra
ripagati, ricambiati al massimo di ciò che vivono, lavorano,
e danno anche qualche bene, ma spesso usurpano, dominano, si
arricchiscono, e usano per avvantaggiarsi nel male.
Tutto vi è dato gratuitamente dall'Eterno. Non solo nella
stato di vita naturale, ma anche per tutto ciò che
appartiene alla sfera spirituale: la Grazia, la Redenzione,
il perdono e la misericordia, il suo amore che ispira in voi
la capacità di amare, la forza per vivere, le virtù, i
Sacramenti, l'Eucaristia, … e solo coloro che li vivono
nella gratuità ne portano frutto. I molti che vivono dei
suoi beni spirituali, li usano, ma li vogliono per esserne
ricambiati, gratificati, onorati, oppure li sprecano nella
loro indifferenza, se non li dissacrano.
Mi avvicino in punta di piedi nel far dono di doni mistici
nelle anime: Io vi dico che sono di grande responsabilità,
anche se tanti li ambiscono e non sanno che ove c'è un dono
mistico reale, ecco lì si avvicina il diavolo per portare il
suo caos, per inquinarlo, ispirando a rigettare la gratuità
che non arreca profitto, ma facendone divenire possesso
della creatura che si fa, di conseguenza, artefice per
crescere nella superbia, nella vanità spirituale, se non
addirittura per arrecare danno alle anime o trarne profitto
di guadagno. E quanti doni inizialmente autentici passano al
demonio! Chi li sa realmente vivere? Chi ne porta vantaggio
presso Dio? Gli umili. Chi vive nell'umiltà non cerca fama,
lodi, contraccambio, ricchezze o guadagno per sé: li vive
nella gratuità dell'amore e ne porterà molto raccolto nella
ricompensa che giunge dall'Onnipotente che paga
nell'infinito. Ti benedico".
▲
14 luglio 2012
"La povertà sarà il segno che timbra la veracità della
propria testimonianza"
"Mia piccola Maria, stasera la Parola vi chiama ad essere
profeti e miei evangelizzatori; e tutti potete esserlo nel
testimoniare il Vangelo nelle realtà in cui vivete: nella
famiglia, nel lavoro, nella chiesa… pur se alcuni, per
volere di Dio, vengono chiamati in modo più totalitario:
testimoni e profeti in modo più intimo e profondo per
rivelarne la sua più ricca conoscenza nella sua Sapienza,
nei suoi segreti. E perché si viva in tale stato si chiede,
per esserne autentici testimoni, di seguire certe
indicazioni, rifarsi alle sue regole.
Mando gli Apostoli ad annunciare il vangelo, a cacciare i
diavoli, a sanare i malati; ma per viverne la capacità in
verità devono andare poveri, senza pane né bisaccia, né con
due tuniche: solo il bastone che sostiene il passo,
fiduciosi della Provvidenza divina e del suo soccorso.
Quanto più ci si abbandona alla sua Provvidenza e al suo
soccorso, quanto maggiormente l'apostolato sarà fecondo e
fruttuoso. La povertà sarà il segno che timbra la veracità
della propria testimonianza.
Altra disposizione è di non attendere premi o
congratulazioni umane ma sapere che ove viene annunciata la
Verità ci saranno le contrarietà, i contrasti provocati da
satana. La Verità lo irrita e fa scoprire la sua menzogna e
i suoi intenti malvagi. Attenda il profeta la sua battaglia!
Amos profetizzava e il re lo cacciò, ma egli non disarmò:
testimoniava non per sé stesso ma per la fede al Padre
Santissimo; quel Padre che gli aveva detto: "Và e
profetizza!". Il vero profeta vive la sua missione per puro
amore di Dio; e l'amore viene sondato e temprato dal dolore,
che ne stampa la veridicità.
Così, in questa mia figlia, che Io chiamo ad essere profeta
nelle parole che scrive: non è importante conoscerla, ma è
importante il mio messaggio, che a Me appartiene e che ella
attesta gratuitamente all'uomo poiché è solo umile strumento
e compie solo ciò che è il mio volere: compie un servizio
che va dato a tutti, sia quelli che l'accoglieranno come per
chi lo criticherà e lo condannerà, perché nessuno possa dire
che ne sia stato dispensato. Il Maestro insegna sempre e
vuole arricchire ulteriormente della sua conoscenza le sue
creature. Chi è il profeta? Colui che annuncia il Nome di
Dio: parla con il suo Cuore, vive secondo il suo Pensiero.
Ti benedico".
▲
16 luglio 2012
"La Madonna vi guida, vi aiuta, vi forma a non esser solo
dei devoti,
ma degli innamorati di Dio, che si riempiono gli occhi e il
cuore del suo Cielo"
"Mia piccola Maria, stasera voi celebrate la Madre del
Carmelo, la Madre che vi apre le ali allo Spirito per far sì
che voi viviate, cresciate, e vi santifichiate nello
Spirito. Ella vi aiuta a porre nel cuore e nello sguardo
l'anelito, la nostalgia, il desiderio delle altezze per
ricercare Colui dal quale tutto proviene e al quale tutto
ritorna. La Madonna del Carmelo vi aiuta a trasformarvi da
gallinelle, che scavano nella terra alla ricerca solo del
cibo pur se fedeli all'aia ove le ha poste il contadino, a
farvi aquile: aquile, le cui grandi ali vi permettono un
volo che sale oltre la visione dei Cieli, oltre, verso Colui
che è il vostro Creatore. E come farsi aquile? La Parola
stasera vi risponde: Iddio non accoglie gli innumerevoli
sacrifici offerti dagli uomini nella loro mescolanza al
compromesso. Egli abiura la colpa, l'omicidio con la
solennità. Egli richiede un'offerta pura nell'integrità di
sé stessi. Non vi si richiede e non vi si dona solo una fede
dolciastra e zuccherosa, ma coerente e salda di una scelta
che è fedele che non si piega al mondo.
Il vangelo vi dice: Io sono una spada che viene a tagliare
netto: o il bene o il male! O il peccato, o i Comandamenti e
il Vangelo! Dove volete stare? Mi è di abominio la
mescolanza: la rifiuto! Non c'è compromesso quando si vive
nella chiarezza e nell'intensità dell'amore divino: Io vi
richiedo un amore che non si piega all'umano, che non venga
posticipato. Iddio vi ama di un amore folle, ma chiede a
voi, pur nel limite della vostra piccolezza umana, che
amiate nella totalità. Abbiate Me nel cuore, nel pensiero,
nelle mani: in questo amore che v'innalza, se amate,
crescerete nello Spirito. Se amate poco, poco è la sua
crescita.
La Madonna vi guida, vi aiuta, vi forma a non essere solo
dei devoti, ma degli innamorati di Dio, che si riempiono gli
occhi e il cuore del suo Cielo, che irrorano e danno senso a
ciò che vivono di questo amore sovrano: l'unico, il vero,
che ricolmerà l'anima e vi renderà la completezza
dell'interiorità. La Madre vi insegna a salire con la
preghiera, con il silenzio, con il raccoglimento e
l'intimità con il vostro Signore, sicché sia che dobbiate
salire le vette della vita mistica e divenire grandi amanti,
sia che dobbiate salire la piccola collina della salvezza,
ognuno di voi deve giungere alla sua cima, ascendere al di
là dei disagi, delle cadute, della fatica e del sudore
poiché, giunti, il Padre Santissimo vi mostrerà la
meraviglia del Regno che ha creato, dicendovi: "Figlio mio,
l'ho preparato per te!". Affidatevi alla Madonna! Ti
benedico".
▲
17 luglio 2012
"Guai a voi, dico oggi, città cristiane: guai a te, Roma,
guai a voi, miei cristiani…"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo vi dico: "Guai a te,
Betzaida, guai a te, Gorazim, perché se i miracoli ricevuti
da voi fossero stati fatti a Tiro e a Sidone di certo queste
popolazioni si sarebbero convertite! Guai a voi, dico oggi,
città cristiane: guai a te, Roma, guai a voi, miei
cristiani, che siete stati ricolmati in modo abbondante di
grazie e doni di Dio, e cosa ne avete fatto? Voi, depositari
delle sue ricchezze come le avete fatte fruttificare?
Risiedo in tutti i tabernacoli ove sono sempre il Signore
Dio vostro, ma rimango così solo e abbandonato: così poco
vengono ad onorarmi. Le chiese sono divenute spesso musei,
teatri, luoghi di ammirazione… ma dov'è l'adorazione,
l'incenso di una preghiera che sale in alto? Che ne avete
fatto del mio Insegnamento e della Santa Parola se ne avete
lasciato entrare corvi e serpenti che cercano di corrompere,
di annacquare, di contaminare la Verità!
Siete stati visitati dalla predilezione dell'Onnipotente, e
cosa ne avete fatto? Di voi cristiani dov'è la fedeltà e la
vita vissuta in adesione al vostro Maestro e Signore? Invece
vedo Paesi ancora pagani e, seppur nell'errore, che
rimangono fedeli alla memoria trasmessa dai loro Padri, e
fedeli alla loro religiosità. É simile a chi, pur venendo
ad ammantarsi di abiti sontuosi, di mantelli ornati di ori
fini e di gemme rare, cosa ne è l'uso?... Vengono imbrattati
nella melma, se non gettati alle ortiche. Mentre noto popoli
rivestiti di semplici pezze, le portano con fierezza,
cercando di conservarli nella loro integrità. Per questo vi
dico che sarà più dura e gravosa la condanna poiché maggiore
è la responsabilità, più dolorosa la purificazione. Siate
accorti, figli… tornate alla conversione finché c'è tempo!
Ti benedico".
▲
18 luglio 2012
"Ai poveri di spirito, a chi riconosce di essere sua povera
creatura,
il Padre si piega e sussurra il suo Insegnamento"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo vi dico: "Il Signore
Dio si rivela ai piccoli, ai semplici. Egli apre la sua
sapienza, illumina il cuore e la mente agli umili, dando Sé
stesso. Ove trova la disposizione d'animo, la terra umida,
Iddio depone la semenza. Egli spalanca a tutti le sue
braccia ma abbisogna che la creatura apra anche le sue per
incontrarsi nell'abbraccio. Ai poveri di spirito, a chi
riconosce di essere sua povera creatura, il Padre si piega e
sussurra il suo Insegnamento. Ai suoi bambini, a quelli che,
duttili, si lasciano plasmare, che ascoltano e cercano con
il cuore e lo sguardo il suo amore, Egli li prende sulle
ginocchia e li ammaestra: dona le sue parole, li nutre nella
bocca con il suo Pane, guarda nei loro occhi e dà luce.
Stende le sue mani e ricolma le loro dei suoi beni: Cuore a
cuore infonde l'alito del suo Amore. Ma a chi si alza
imponente nelle sua alterigia e nel suo orgoglio poiché si
ritiene autosufficiente nelle proprie forze e nell'esser
dotto, questo stato si fa muro, barriera, e cozza contro lo
Spirito che non entra. Nel suo io costruisce la propria
torre di Babele che si insuperbisce delle proprie capacità
da crescere sempre più in alto per poter, come satana, voler
superare gli stessi Cieli: vuole farsi simile a Dio, anzi si
fa dio egli stesso, ma è una divinità falsa, per quanto
innalzata, dato che durerà il breve tempo di varie stagioni
durante il quale cercherà mai di conoscere e piegarsi
all'adorazione dell'Altissimo?
Oggi che nella Santa Messa celebrate San Giuseppe; guardate
a questo Santo che è grande perché umile, ed è umile perché
grande, così grande che il Padre Santissimo ha deposto suo
Figlio nelle sue braccia. Con l'umile Iddio compie le sue
opere; in Cielo sono entrati anche grandi peccatori, che si
sono emendati nel pentimento, ma il pentimento richiede
l'umiltà. Negli inferi sono entrati anche vergini,
integerrimi, ma la cui superbia ancora vive e non ha
permesso la conoscenza e l'incontro con Dio. Ti benedico".
▲
20 luglio 2012
"Ora Io dico a voi: cosa ne avete fatto voi del Giorno del
Signore?"
"Mia piccola Maria, strasera nel vangelo i miei apostoli
vengono rimproverati perché in giorno di sabato si nutrono
delle spighe nei campi: Io sono presente e non vedo colpa,
anzi in questo atto vedo un gesto santo poiché esso
preannunzia l'unione del sacerdozio al Pane Eucaristico,
mentre i farisei cercano solo un pungolo per colpirmi. Ecco,
allora si era rigorosi, e ogni azione dell'agire dell'uomo
che trasgrediva certe tradizioni era considerata colpa. Ora
Io dico a voi: cosa ne avete fatto voi del Giorno del
Signore? Io non vedo raccogliere delle spighe di grano per
nutrirsi ma sempre più l'abbandono e un'irriconoscenza della
sacralità di questo giorno che è divenuto e vissuto in
funzione solo del divertimento e della ricerca dei piaceri.
Non vi è precluso il ristoro, il riposo, anche la sana
allegria in ciò che è lecito, la gioia con il ritrovo nella
famiglia, i giochi o il ritemprarsi nella natura, ecc…, ma
vi si chiede: vi è richiesto che lo condiate, lo viviate
nella lode dell'Altissimo, nella riconoscenza, nella
gratitudine che tutto vi è donato dal suo amore; vi è
richiesto di condividere insieme tale giorno prima nella
priorità di Dio recandovi a ringraziare nella Santa Messa,
accostandovi ai Sacramenti, al Banchetto celeste, di
riunirsi in preghiera in famiglia, di condividere il ristoro
con la visita ai malati, agli anziani, ai bimbi, per dare
pausa alla loro solitudine, balsamo alle loro pene, esempio
e insegnamento per la figliolanza.
Ai miei tempi nella mia Famiglia, ma ugualmente in molte in
Israele, la mia Santa Madre e il mio Santo Padre Giuseppe
cercavamo di assolvere i lavori manuali il giorno prima, e
la Madre lavorava il cibo perché fosse pronto e più completo
dei pasti degli altri giorni per condividerlo con i fratelli
della Comunità. Al primo mattino c'era tra noi il canto
verso il Cielo e poi si andava lesti alla sinagoga dove si
ascoltava la Santa Parola, si cantavano salmi e inni sacri
al Padre Onnipotente. Ci si recava poi verso le case ove,
nei giorni di bel tempo, ci si fermava sotto la pianta della
vite alta ricoperta dei prossimi grappoli d'uva, quando era
la sua stagione, o sotto le grandi piante negli spazi
dinanzi ad esse, ponendo l'intero cibo da condividerlo con
tutta la famiglia, che comprendeva anche la parentela o
persone rimaste sole, dando accoglienza particolarmente agli
anziani, ai malati, ai piccoli.
I discorsi in santa fraternità erano improntati sempre verso
la dimensione di Dio; qualche fratello esponeva anche i suoi
bisogni, e si cercava poi nei giorni seguenti di aiutarlo.
Qualcuno c'era sempre che fosse capace di suonare qualche
strumento, pur povero, e di accompagnare con danze i
bambini, i fanciulli e le fanciulle che rallegravano. Si
fornivano giochi per essi che venivano premiati con dolci
semplici ma fatti con l'amore delle loro mamme. Il saluto
finale erano: gli ultimi inni cantati per ringraziare il
Padre Celeste del Santo Giorno dato, tornando con tanta pace
a casa. Si attendeva poi con desiderio durante la settimana
il nuovo Giorno del Signore.
Oggi, figli miei, il giorno da santificare è divenuto
peccato e dissacrazione: le mie campane continuano a suonare
e a chiamare… esortate coloro che conoscete a tornare in
chiesa! Io vi attendo, e il Padre vi ricolmerà delle sue
benedizioni. Ti benedico".
▲
24 luglio 2012
"Mia Madre non solo è parte di Me ma è nel Cuore
del mio Cuore sì da farsi unico:
è Carne della mia Carne e
Sangue mio, siamo assimilati l'uno nell'altro"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo mi vengono a
chiamare: "C'è tua Madre e i tuoi fratelli", ma Io dico:
"Chi è mia Madre, i miei fratelli e sorelle?". "Chi fa la
Volontà del Padre mio si fa tale!". E non dico questo perché
non ami mia Madre, che non solo è parte di Me, è nel Cuore
del mio Cuore sì da farsi unico: è Carne della mia Carne e
Sangue mio: siamo assimilati l'uno nell'altro. La Carne di
cui mangiate nella Comunione è anche Carne di Maria, e il
Sangue che bevete è anche Sangue suo, dato che da Lei
provengono. Chi ama Me ama Lei, chi ama Lei ama Me! Eppure
Io non interrompo la mia missione, non mi distacco dalla
Parola da dare al popolo poiché è giunta mia Madre e i miei
parenti, ma proseguo nell'occuparmi delle cose del Padre
mio, a cui non posticipo nulla, nemmeno all'amore più sacro,
l'adorazione a Dio e al suo servizio. Terminato il mio
Insegnamento, mi reco poi da mia Madre, che non aveva
chiesto nulla ed era rimasta in paziente attesa. Io le vado
incontro, la benedico e l'abbraccio.
Chiamo voi a non posticipare il Signore Dio ai vostri
affetti umani poiché accade spesso che anche quando, pur c'è
una certa devozione, essa è però sacrificata, sottoposta ai
tanti compromessi dei vostri amori. Quante situazioni si
presentano dinanzi ai miei occhi e nella distesa
dell'umanità… quanto pochi sono quelli che veramente mi
amano! Ancora così tante chiamate alla vita religiosa e
sacerdotale: quante chiamate alle vocazioni che non vengono
accolte per non perdere il mondo o per i genitori che non
lasciano il possesso dei propri figli, dando disposizioni
contrarie!
Quante situazioni peccaminose che sono preferite e accolte,
pur se illuminati nella coscienza che si vivono in offesa a
Dio! Quante spose e sposi che, per non turbare il proprio
equilibrio, la propria pace, e per non urtarsi con l'altro,
non combattono dinanzi alla scelta della vita, della Verità
o del peccato! I molti affetti che precedono e che vengo
permessi e accettati, e ci si dimentica del Padre celeste
che è l'Amore, e crea l'amore, desidera l'amore, e che solo
rinnova, rintempra e rinsalda i vostri nel suo.
Come essere mio Padre, mia Madre, miei figli, spose,
fratelli? Io vi rispondo: "Adempiendo il santo Volere di Dio
nella vostra vita che si compie nel vivere i divini Comandi
e il mio Insegnamento. Essi attestano un amore che, dato a
Me, viene bruciato nel mio Spirito che lo santifica e vi fa
miei consanguinei, più che amici, carne e sangue mio, mio
Cuore: vi fate un tutt'uno con Me, vostro Signore e Maestro.
Ti benedico".
▲
25 luglio 2012
"Non posso che dire che si entra nella gloria
attraverso la tribolazione
come Io l'ho attraversata"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Salome mi si accosta
e chiede posti di rilievo, di onore in Cielo per i suoi
figli, e che possano stare uno alla mia destra e l'altro
alla mia sinistra. Io rispondo che non è a Me che tocca dare
disposizione dei posti da occupare in Paradiso, ma è del
Padre Santissimo, e che per ottenere la gloria e la
grandezza nei Cieli bisogna bere il calice del dolore, il
calice del fiele e dell'amarezza, della Passione, come Io
poi l'avrei vissuto. Non saranno gli agi, i piaceri, i
vantaggi, ma la sofferenza l'unica offerta che vi appartiene
e, in verità, non posso che dire che si entra nella gloria
attraverso la tribolazione come Io l'ho attraversata. Io che
già ero nella gloria, l'ho lasciata e mi sono sottoposto ai
limiti umani e al dolore: l'ho vissuto per voi perché
poteste accederne e per far sì che ne deste gloria al Padre.
Figli, è solo nel dolore, che scava, lava, scruta e fa
crescere che s'incontra la gioia del vero amore. Salome era
una santa donna; ancora però non nella luce piena che
raggiungerà quando avrà percorso il suo lungo peregrinare
nella mia Via Crucis e nella Risurrezione, e nella via
dolorosa di una maternità che si dilata e si farà più
profonda nel lungo tragitto del suo cammino che offrirà a
Dio nella ricerca dei suoi figli. Ella partorirà alla
nascita della gloria celeste molti altri figli. É nel
pianto che si va seminando, e nella gioia si portano poi i
covoni del raccolto, dice il salmo.
L'esistenza è un campo da lavorare; la terra dell'anima va
lavorata duramente con fatica perché sia disposta ad
accogliere la semina della vita eterna. Essa va curata,
nutrita, difesa dalle grandinate, dalle intemperie, dalla
siccità, dagli attacchi dei parassiti e degli animali, e
solo alla raccolta si giubila del frutto di tale sacrificio.
Figli, pensate alla grandezza? Allora vi dico: non ambite
alle grandezze né in questa terra né nei Cieli. Siate umili,
abbandonati alla Volontà divina: amate! Vivendo in questo
stato siate certi che non avrete né un posto a destra o uno
alla sinistra: voi occuperete Me, voi sarete immessi in Me!
Ti benedico".
▲
27 luglio 2012
"Affidatemi la terra dell'anima vostra per far sì che Io
ricominci
di nuovo a seminarla perché si faccia mio giardino, mia
vigna, mio frutteto
ed Io vi possa trovare nutrimento e riposo"
"Mia piccola Maria, non ti rattristare per la celebrazione
così veloce e l'atteggiamento di questo sacerdote; dovrà
egli passare e vivere i suoi tempi di dolore e crescita
perché incontri e approfondisca l'amore di Dio. Stasera il
vangelo vi presenta la parabola del buon seminatore. Io sono
il Buon Seminatore che spargo il mio buon seme su tutte le
anime e desidero che tutte portino il suo frutto di
salvezza, che si facciano giardino adorno, una vigna copiosa
e abbondante, un frutteto rigoglioso. Per far sì che questo
avvenga ci vuole l'accoglienza del mio seme, che la terra si
faccia feconda; e quando durezze e macigni l'attraversano…
perché possa attecchire cosa fare? I° - Ci vuole l'ascolto
2° - che ci si lasci plasmare e che ci si affidi alle mie
cure in modo che Io faccia crescere e germogliare.
Se ciò avviene, il frutto che ne nascerà sarà la Carità
nell'amore di Dio e nei fratelli. Se divenite questa Carità
il vostro terreno si lascerà sempre lavorare e maggiormente
perché porti ulteriore frutto. Se non siete questa Carità Io
vi chiedo: "Affidatemi la terra dell'anima vostra per far sì
che Io ricominci di nuovo a seminarla perché si faccia mio
giardino, mia vigna, mio frutteto, ed Io vi possa trovare
nutrimento e riposo. Ti benedico".
▲
28 luglio 2012
"Qual è la difesa del povero, di chi vive nelle
ingiustizie dei potenti e languisce?...
L'unica vera difesa è Iddio"
"Mia piccola Maria, tutti benedico! Stasera nel vangelo vi
viene narrato il miracolo dei pani e dei pesci che Io
moltiplico per nutrire innumerevoli creature affamate, e
come è stato possibile ciò? Nulla è impossibile a Dio, che
crea le cose persino dal nulla. Miracolo che viene compiuto
per attestare la sua potenza ma anche per farvi comprendere
in ogni tempo la vostra poca fede. Se voi realmente
credeste, viveste e amaste il Padre Santissimo come
potrebbero le vostre mani non esser colme? Se tutti gli
uomini pregassero, invocassero il Padre Celeste come
potrebbe il pane mancare sulla tavola? Voi mi direte: "Molti
muoiono di fame!". Non è Dio che vuole questo; il Signore
non vuole la miseria di nessuno e spande ricchezza della
vita naturale ovunque; è l'uomo che defrauda i beni comuni;
sono gli uomini che impoveriscono rubando, e tolgono anche
al povero persino le materie prime per colmare i propri
granai.
Qual è la difesa del povero, di chi vive nelle ingiustizie
dei potenti, e languisce?... L'unica vera difesa è Iddio: è
nella sua ricerca e nella sua Alleanza che Egli vi viene in
soccorso. Se pregaste e chiedeste tutti che riscatti la
vostra ingiustizia, verreste esauditi, mentre invece i
poveri, le creature chiedono e attendono per lo più solo
giustizia dallo Stato e dagli stessi potenti che rubano, che
sono per lo più capaci di parlare molto, dire le tante
parole per offuscare i loro veri intenti che sono quelli di
arricchire sé stessi. Se i poveri avessero tale fede e amore
in Colui che supera i potenti, nell'Onnipotente, Colui che
riscatta ogni ingiustizia e sazia ogni fame, sarebbero
esauditi, ma vuole che gli uomini condividano con Lui
un'Alleanza d'amore, vivendo, partecipando nella vita dello
Spirito.
Voi pensate solo a nutrire lo stomaco: l'uomo ha sempre
paura di morire di fame, anche dove le sue tavole sono
opulente, e non condividendo con chi ha meno; si preoccupa
che non venga meno il cibo, e poco si dà pensiero di nutrire
l'anima che ha fame: vive a stento e languisce denutrita,
agonizza e richiede il suo Pane, che gli viene alimentato
nella Parola di Dio vissuta e nell'Eucaristia ricevuta in
Grazia.
Chi mi porta la piccola offerta di pochi pani e pesci? Un
fanciullo dal cuore puro e generoso, ed Io l'accolgo: è su
questa offerta che Io moltiplico e nutro sì tanti fratelli
nel corpo ma anche nello spirito; esso si fa segno per
arricchire nella fede in Dio che tutto può, e se li nutre è
perché li ama, a testimonianza del suo amore. Fatevi questi
fanciulli dal cuore puro e buono nutrendovi, nell' Alleanza
celeste, di un Pane divino che non si corrompe e vi eleva.
Allora dal Signore Dio vostro la vostra offerta sarà
accolta, e di essa ne maggiora, ne lievita, ne fa ricchezza
nella vita naturale: le distese delle messi si faranno
ricche e sane, le tavole colme: persino i deserti si faranno
frutteti, e i luoghi aridi o le paludi si faranno acque
fresche di abbondante pescato. É dallo Spirito che nasce
ogni forma di vita. Ti benedico".
▲
30 luglio 2012
"Il popolo non ascolta, e si dà a dèi stranieri che
lo corrompono e lo consumano"
"Mia piccola Maria, sì che ti leggo nel cuore, e vedo, e ti
dico solo di avere pazienza ancora un poco; sappi attendere
per vedere realizzate le tue preghiere. Stasera nella Parola
il Padre Santissimo richiama Geremia a comprare e cingere
una cintura di lino per poi riporla sotto un nascondiglio
accanto al fiume. Egli chiede qualcosa che pare non abbia
senso e attuata in tempi discontinui, ma Geremia non chiede
spiegazioni: obbedisce e compie. Il Padre Celeste richiede
questo atto per due motivazioni: uno per saggiare la
fedeltà, l'obbedienza incondizionata di Geremia, l'altro per
dare un segno: la cintura che Dio offre è la vostra anima
che deve rimanere unita al suo Creatore nelle fedeltà e
nell'obbedienza poiché, se abbandonata a sé, si
autodistrugge, marcisce. Il Profeta obbedisce, poiché vive
abbandonato alla Volontà di Dio di cui sa che ogni cosa è di
Lui buona.
Ma cosa fa della propria cintura la moltitudine umana? La
marcisce, la si disgrega, e questo perché accade? Il popolo
non ascolta, e si dà a dèi stranieri che la corrompono e la
consumano. Oggi la cintura che vi tiene legati al Santissimo
si va sempre più logorando poiché i molti la rifiutano, la
gettano, non se ne cingono i fianchi della propria esistenza
vissuta nella fedeltà e nell'obbedienza al Creatore.
Cosa tiene ancora in vita questo mondo, la cintura che
unisce alla salvezza e alla Misericordia di Dio? É la Santa
Messa, i poveri malati, i bambini innocenti, le anime che
ancora amano, il "piccolo resto" che si fa cintura per
tutti. Verranno però tempi in cui tutto si farà più flebile
sino a parere di recingersi per staccarsi completamente e
decadere. Basterà però il "piccolo seme" di senape che siete
voi, rimasti fedeli, il poco lievito buono nella farina di
cui parla il Vangelo, e che Iddio trasforma, maggiora: farà
sì che ritorni ad essere cintura nobile che orna i fianchi
dei suoi figli a dignità del loro cristianesimo perenne. Ti
benedico".
▲
31 luglio 2012
"Io che vedo so: la zizzania è ovunque e maggiora
poiché il diavolo lavora senza posa in modo terribile"
"Mia piccola Maria. La casa ci sarà!... Stasera nella Parola
vi viene detto che i miei occhi scorrono lacrime giorno e
notte, dato che ovunque vada il mio sguardo Io vedo abominio
ed iniquità. Nel vasto campo dell'umanità il grano buono è
sempre meno, e sempre più avanza, corrompe e dilaga la
zizzania. Voi spesso dite: "Sì, il male c'è ma fa più
rumore, mentre è molto il bene, solo che si nasconde e
spesso non si conosce. Figli miei, sì, il bene ancora c'è,
ma è un "piccolo resto"… Io che vedo so: la zizzania è
ovunque e aumenta poiché il diavolo lavora senza posa in
modo terribile ed usa i mezzi di telecomunicazione, la
pubblicità, messaggi subliminali nascosti ovunque che
invadono le menti; lo stesso cibo di cui vi nutrite,
contagia e voi non ve ne accorgete. L'uomo non si protegge,
non si difende e i parassiti invadono e aggrediscono
corrompendolo. Molti non ricevono più l'acqua della Grazia e
il nutrimento del Sole radioso dei Sacramenti, sicché i loro
steli si inaridiscono. Cosa fare, ove rifugiarsi? In ogni
dove la zizzania è diffusa; non c'è realtà e né luogo sulla
terra che non sia contaminato, ove più ove meno. Ma voi, che
siete cristiani non dovete farvi prendere dalla sfiducia o
dal timore come accade a tanti che si lasciano poi andare
alle correnti del mondo. Dovete rimanere uniti alla Mensa
celeste ove il vostro grano si fa ancora Pane divino e ove,
se nutriti e irrorati dell'acqua della Grazia e del sole dei
Sacramenti, sarete protetti. Pregate Iddio che vi recinge,
vi difende, vi fa da baluardo e non permette la
devastazione, dato che tutto intorno a voi Egli pone il suo
recinto di custode: non potrete essere invasi dalla
zizzania, ed anzi rimarrete e riceverete ulteriore luce
nella ricchezza della vostra natura che darà chiarore e
nutrimento perché molto di esso possa trasformarsi in pane
buono offerto a molti.
Io vi lascio in mezzo a tanta paglia secca ed erbacce perché
cerco fino all'ultimo di salvare tutti e che queste balle di
paglia non vadano a bruciare nel fuoco eterno. Uso però voi
che siete grano buono perché siate il faro nella vostra
bellezza e santità che li guida di nuovo a Me, al contadino
che ha la capacità e il potere di dare nuova linfa e vita ad
ognuno di loro. Siate saldi e forti, certi nella fede,
nell'attesa che, compiuta ogni Misericordia e il suo
effetto, il suo esito, per far sì che Io mantenga e acquisti
sempre più un grano buono. Io giungo poi con la falce del
Giudizio per separare e dare a secondo della natura che si
è, e che si è acquisita. Ti benedico". |
|