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Ave Maria!
1 novembre 2008
"Esistono in Cielo delle santità a voi nascoste e non
comprese nel mondo"
"Mia piccola Maria, cos'è la santità? Dice
bene il sacerdote: la santità è l'amore di Dio, l'amarlo
oltre le prove, le tribolazioni, nella fedeltà di rimanere
nel suo amore. Esistono in Cielo delle santità a voi
nascoste e non comprese nel mondo, santità sì fedeli e
tribolate, che solo l'occhio di Dio conosce; e in Cielo esse
sono più grandi di tanti Santi scritti sul calendario e
conosciuti. Qual' è la tua santità se non salire il monte, e
purificarti, nell'incontrare e amare Dio? La tua santità è
nell'immolarti nel Sacrificio di Cristo al quale ti unisci e
mi si offre la tua maternità per una figliolanza santa. La
santità nasce prima nel dolore del cuore, dell'anima, per
farsi purezza nel corpo, e in tutto l'essere. Ti benedico".
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2 novembre 2008
"Povere anime quelle che vanno perdute!...
Beate quelle sante, seppur purganti: sono nella salvezza,
e oggi che celebrate i defunti vi chiamo ad aiutarle"
"Mia piccola Maria, portami così
semplicemente, avendomi nella tua preghiera di adorazione.
Non sei felice di avermi sempre con te? Oggi molto ho amato
e accolto la tua giornata così vissuta nella sua normalità:
tutto accolgo di ciò che fa parte della vita, purché esente
dal peccato, anche ciò che è corporeo, fisico che, vissuto
nel bene, non è offensivo poiché fa parte della creazione di
Dio. Ogni cosa che avete, ciò che vi appartiene, è dono di
Dio, del Padre Santissimo; ma questi doni dovete saperli
vivere da distaccati, particolarmente nei carismi celesti
che Egli vi offre, partecipandoli unicamente per la sua
gloria. Il Signore vi offre gli affetti, vi dona i figli, i
beni materiali e spirituali; ma può farveli avere accanto
per l'intera vita come anche riprenderseli presto a Sé.
Pure questa mia fusione con te è dono del Cielo e deve
essere vissuta per la gloria di Dio, non appropriandosene
come un merito, distaccata da ogni forma che può essere
peccato, vissuta in un cuore buono, umile, che desidera solo
amarlo. Vivete su questa terra distaccati poiché niente vi
appartiene, fuorché l'amore nel quale siete vissuti, le
opere buone, ciò che avete operato nel bene nella carità, e
cioè quanto avete amato che vi conduce in Cielo. Questo
amore è la vostra ricchezza, la luce, il bagaglio
dell'anima, che si aprirà dinanzi al Giudizio di Dio. E se
tante saranno le ricchezze acquisite, aprendolo, tanta sarà
la luce, e tanto ne riceverete. L'amore si attrae e si
unisce all'amore. Se poco avete amato, poche ricchezze
avrete portato, poco riceverete. Se non avrete amato e se
porterete nessuna ricchezza e nessuna luce, niente
riceverete.
Povere anime quelle che vanno perdute! Dio le ha già
sofferte e patite, per la loro perdita sulla Croce, morendo.
Beate quelle sante, seppur purganti: sono nella salvezza, e
oggi che celebrate i defunti vi chiamo ad aiutarle. Esse
gemono e soffrono la lontananza da Dio: lambiscono e
desiderano ardenti il suo incontro, ne sono protese, ma sono
in prigione, e le fiamme che divorano le loro anime danno
loro spasimi di sofferenze. Sono però proprio queste
sofferenze ad elevarle e dare la purezza che le fa giungere
al mio abbraccio. Anime che non possono più per sé stesse,
ma voi per loro molto potete. Ah, se sentiste i loro
gemiti…! E quanto potreste fare per abbreviare il decorso
della loro prigionia, soprattutto con le indulgenze, con la
preghiera alla Madonna, e consacrando queste anime al suo
Cuore Immacolato con l'offerta del divin Sangue che scende
su di esse e le lava tanto da abbreviare di molto il tempo
del loro dolore. Non dimenticare nella tua preghiera le
anime purganti. Ti benedico".
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3 novembre 2008
"Nutriti di Me, della mia Carne e Sangue,
voi vi rigenerate e siete alimento santo che può nutrire e
ridare vita ai vostri fratelli"
"Tutto prendo in Me, piccola Maria, tutti
coloro per cui preghi. Ecco, ti fai adorazione con Me, con
Gesù Eucaristico. La tua preghiera mi vuole consolare e mi
consola; oh, se mi consola!... Mi si fa vicina, vicina al
Cuore: essa mi raggiunge e si fa più vicina alle creature,
dando luce. Con la preghiera e con l'Eucaristia,
nell'Eucaristia, voi vincete e mi donate un amore tale che
si fa unico e adorante ove Io sono presente. In Essa voi
comprendete che sono l'unico vero Dio, che niente vi
appartiene, mentre tutto, la totalità di ogni creatura e
cosa creata, è mio dono, che ve lo offro per la vostra
salvezza, per arricchirvi; ma tutto mi deve ritornare e
darmi gloria. Ridonate, a vostra volta, al Signore, ciò che
avete perché lo santifichi; poiché se tenuti per sé, i doni
muoiono. Solo vivendoli per offrirli al Padre, daranno
salvezza alle vostre anime. Dio li fruttifica e vi darà un
frutto santo, un frutto divino.
All'Eterno ogni rendimento di grazie, di lode e onore! Cosa
dice la mia Parola: chi può dire di aver dato per primo
qualche cosa a Dio per prenderne il contraccambio? É sempre
il Padre Santissimo che dona gratuitamente, e i talenti che
vi offre sono per arricchirvi, tocca poi a voi saperli
rioffrire per amore, dato che i doni che vi offre sono per i
fratelli: che voi ne facciate un inno alla carità per essi;
voi dovete farne del bene ricevuto un banchetto per gli
altri. La vostra anima si deve trasformare, con i talenti
avuti, una mensa con i regali che Dio vi ha dato, una mensa
nella quale voi stessi vi offrite, vi fate mia Carne e mio
Sangue: nutriti di Me, della mia Carne e Sangue, voi vi
rigenerate e siete alimento santo che può nutrire e ridare
vita ai vostri fratelli. Al vostro banchetto, alla vostra
preghiera non nutrite solo chi amate, i vostri cari, ma chi
Iddio vi manda e che non conoscete, così il vostro amore
sarà vero: avrete amato per puro amore. Alla vostra mensa si
nutriranno ciechi, storpi, sporchi, miseri, malati che,
nutriti alla santità, ne usciranno vedenti, retti, puri,
ricchi, sani: sono stati rigenerati alla Grazia.
Mia piccola, pure tu sarai mio banchetto in questo dono
della mia unione ove sarà la tua santità e il mio frutto
santo. In questa adorazione tu vi giungi. La tua preghiera
così vicina mi riscalda il Cuore e tu ti fai luce per essi,
sei luce nella tua maternità. Ti benedico".
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4 novembre 2008
"Ma come potete amare il fratello se non amate Dio? E come
potete amare il Signore se non rinnegate voi stessi?"
"Mia piccola Maria, l'adorazione è amore, e
vi salva. Cosa dice la mia Parola oggi? Nell'amare il
fratello voi adempite tutta la Legge, ed è benedetto da Dio
chi ama suo fratello. Ma come potete amare il fratello se
non amate Dio? E come potete amare il Signore se non
rinnegate voi stessi? Se non rinunciate ad un amore
egoistico nel quale amate gli altri per le vostre persone?
Solo amando Dio, adorandolo, voi acquisite questo vero
amore. Non potete aprire le braccia per amare i fratelli se
non alzate lo sguardo, lo sguardo fisso al Padre Celeste,
per incontrare i suoi occhi in voi, e riabbassarli, per
saper ridonare il suo amore: solo così amate per amore di
Dio. Ti voglio nell'adorazione, nell'unione con Me, in
questo modo mi consoli, ripari, ami, risani. Ti benedico".
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8 novembre 2008
"Vi chiamo qui, alle porte di Roma, per fare da barriere,
con la preghiera,
al male nei tempi terribili che dovranno accadere e che si
riverseranno su Roma"
"Mia piccola Maria, ecco, sei (*) qui ove
la Madre ha pianto lacrime di sangue in una statuina
piccola, piccola, per essere più piccola degli uomini, per
non spaventare nella sua grandezza e regalità, per
richiamare le creature a conversione, per richiamare ad
amare il Signore di cui si sono dimenticati, dato che
l'amore di Dio è l'unica strada, l'unica salvezza, in questo
mondo per l'uomo. Vi chiamo qui, alle porte di Roma per fare
da barriere, con la preghiera, al male nei tempi terribili
che dovranno accadere e che si riverseranno su Roma, la
città ove risiede il mio Santo Padre: per richiamare ai
dolori, alle lacrime, che ora sono sue, ma saranno le
vostre. Per questo piange e cerca adoratori di Dio: gli
adoratori del mio vangelo. Adoratori in verità e spirito che
si fanno, a loro volta, amore per salvare gli uomini. Ti
benedico".
(*) La Madonnina di Medjugorje a Pantano – Civitavecchia
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9 novembre 2008
"Questo è essere i miei adoratori in spirito e verità:
nell'offrire voi stessi"
"Mia piccola Maria, oggi si celebra la
dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano,
madre di tutte le chiese: madre perché da essa nasce la
proclamazione alla libertà della fede cristiana, e da essa
nascono le costruzioni di tutte le chiese; emblema della mia
Chiesa nascente che vivrà anche nella più piccola e più
sperduta di esse ove Io sono nel mio Corpo e nel mio Sangue,
dove gli uomini possono venire per adorarmi, per ricevermi,
pregare, nutrirsi di Me, del mio amore, ove offro un
Banchetto che vi alimenta nello spirito, e dove vi richiamo
a vivere questa adorazione perennemente nel portarla nella
vostra vita, a farvi adoratori anche nel lavoro, in ciò che
operate, in ciò che amate e vivete per far sì che sia
preghiera, adorazione, offerta vissuta.
Vi dovete fare voi stessi piccole mie chiese dove, adoranti,
mi donate la vostra anima in cui vivere, farvi ancora mio
Banchetto nel quale ancora Io mi dono e amo. Questo è essere
i miei adoratori in spirito e verità: nell'offrire voi
stessi. Un'anima adorante sempre e ovunque nella quale,
pieni di Me, adoranti di Me, siete mio spirito, e le altre
anime si possono nutrire della vostra mensa, della vostra
adorazione e tornare ad essere anche essi, mio spirito.
Salomone mi offre un tempio meraviglioso, ed Io accolgo
questa offerta perché nasceva dal cuore: il desiderio di un
luogo ove potesse adorarmi e, per gli uomini, essere segno
della mia presenza e ricordarsi di Dio. San Paolo ricorda
che la Chiesa è quella formata da Gesù Cristo, testata
d'angolo, ove l'intera sua edificazione si poggia sul mio
Spirito. Io vengo ad insegnare alla Samaritana che il
Signore cerca in voi l'adorazione e che nell'adorazione
vivente in voi di Cristo, vi fate Chiesa sì da poter dire
che Dio non si trova e non si adora solo su quel monte o in
quel luogo, ma è in voi, ovunque voi andiate; nell'amore voi
Lo fate vivere: fate vivere tutto il suo Spirito e la sua
Chiesa. Ti benedico".
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10 novembre 2008
"Ad una piccola anima che chiede il mio amore
Io non gli verserò questo mio amore per saziarlo?
"Mia piccola Maria, sì che vengo a te,
sempre verrò; finché tu lo desidererai Io verrò a te. Non
farti prendere dalle angosce per le miserie che hai. Non ti
ho detto che le supererai, crescendo nell'amore? Che,
crescendo in questa mia unione, non ti vedrai più con gli
occhi del corpo ma con quelli dello spirito? E devi credere
che tutto ciò che è spirito è superiore alla carne, ogni
proiezione d'amore si fa pura, profonda, intensa, gratuita.
Mi porti nel cuore e sono con te ogni dì: pure nella notte
Io illumino e prendo nell'adorazione lo stesso sonno, il
lavoro, la cura della famiglia. Non ti preoccupare per la
tua vita. L'adorazione che tu fai dinanzi a Me, al Cristo
Eucaristico, integra, supplisce, continua nel tempo che vivi
e che non puoi, portandomi in te nel tuo cuore: tutto ciò
che è vissuto nella vita quotidiana è creazione, se non c'è
male e se non c'è ostentazione non mi offende; si integra
nella totalità al rapporto unitivo con il Signore, e vi
riconduce alle origini quando i miei primi figli vivevano
dinanzi a Me nel giardino nudi, ma erano esenti dal peccato,
non c'era vergogna ed Io guardavo e sorridevo loro.
La vera sapienza è amarmi, cercare Dio e vivere Dio per
amare i fratelli. La Sapienza divina non si ritrova nella
sapienza umana che spesso è contorta, difficile, complicata,
ma è nella semplicità, nella chiarezza, nell'umiltà. Il
Signore offre i suoi favori celesti e dà luce ai dogmi più
difficili, persino ai Misteri delle Fede, che tanti dotti
non riescono a comprendere perché essi non comprendono che è
Dio che ne dà luce, che dona il suo Pensiero alle loro
menti; e la sua conoscenza si rivela nell'umiltà che si fa
chiara, semplice, ed è luce: Sapienza di Dio che è l'amore,
l'amore che solo il Padre può darvi per riversarlo ai vostri
figli. L'uomo è come un contenitore: ha di sé la volontà, la
libertà di agire, e questo è il suo stesso merito se
desidera il bene e l'amore di Dio: il Padre Santissimo
allora non potrà che piegarsi a lui e riversarglielo.
Se un piccolo và dal padre a chiedere un pane, il padre non
gliene darà per saziare questa fame? Ad una piccola anima
che chiede il mio amore Io non gli verserò questo mio amore
per saziarla? A voi la volontà dell'agire, di chiedere, di
porvi dinanzi a Me e al mondo. Quanti si fanno operatori di
scandali, dato che la loro non è nemmeno sapienza umana ma
demoniaca, e credono nella loro libertà e impunità di poter
fare del male quanto vogliono, ma giungerà però il tempo
della mietitura, e che sarà di loro? Dovranno pagare per il
male compiuto con altrettanto male sopra di essi, e ancor di
più, poiché il male, come il bene, si diffonde e si espande
portando i suoi frutti malefici. La sapienza è quindi
operare il bene, portare buon frutto, è avere la semplicità,
l'umiltà, l'amore, il buon operato; e per avere ciò bisogna
chiedere allo Spirito Santo, pregarlo, per far sì che dia la
sua conoscenza, il suo ardore, e come gli apostoli dire:
"Aumenta la nostra fede!". Solo nella fede, nella crescita
della fede, nasce questa Sapienza. Ti benedico".
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11 novembre 2008
"Queste sono le fami dell'uomo: la fame dello spirito, del
corpo, la fame dell'amore.
Sappiate saziarle, chiedendo a Me, pregando Me"
"Mia piccola Maria, oggi celebrate San
Martino, il mio Martino, che viene ricordato per un
particolare episodio, e poco viene conosciuto per la
battaglia con sé stesso, per la tribolata conversione per
cui ha dovuto morire alla sua persona per tornare a Me. Lui
battagliero, irruento, pronto alle armi e a far guerra, come
soldato, ma dal cuore generoso, mi ha incontrato nel povero,
nello sguardo dei poveri, degli ultimi, degli indifesi, dei
malati: in essi ha ritrovato Gesù, ha cercato Gesù e si è
trovato egli stesso povero, indifeso, senza armi, con il
desiderio di darsi ai poveri per incontrare Me. La sua vita,
dedicata agli ultimi, non solo nell'alleviare le pene e la
fame nel corpo, ma nel dare loro anche i valori dello
spirito ed appagare la fame della Verità, e della Fede.
Davvero Martino sarà tra coloro a cui dirò: "Benedetti dal
Padre mio, poiché mi avete assistito nei miei piccoli!", e a
voi vengo a dire: non voltatevi dietro, ma chinatevi al
povero che chiede aiuto; non pensate che egli sia sempre un
imbroglione che va allontanato; se ciò è vero, è al mio
giudizio, ma il vostro atto di bontà non verrà dimenticato.
Chinatevi sui poveri, sugli ultimi, sui bisognosi. Non dite:
"Se vivevo ai tempi di Gesù Lo avrei assistito e consolato,
dato che a tutti, in ogni tempo, dono la possibilità di
assistermi e consolarmi in ogni vostro fratello che grida
aiuto.
Donate la carità nel saziare la fame dello spirito, nel dare
luce alle loro anime vuote: questa fame è superiore, ma non
potete disgiungerla dall'aiuto alla fame del corpo, non
potete dare luce a chi è lasciato nei dolori della fame,
delle piaghe, delle malattie. Se prestate opera e lo
soccorrete, questo aiuto darà veridicità e consistenza alla
vostra parola. Donate questa sapienza di farvi sfamatori,
portando il mio Cibo che alimenta lo spirito e il corpo, e
guardate intorno a voi; non pensate ai lontani e trascurate
chi vi è accanto ed ha bisogno di comprensione e
consolazione: ha fame d'amore.
Queste sono le fami dell'uomo: la fame dello spirito, del
corpo, la fame dell'amore. Sappiate saziarle, chiedendo a
Me, pregando Me; ed ampiamente aprirò le braccia per
arricchirvi di questo cibo che va ad alimentare i vostri
fratelli. Ricordatevi però che, come Martino, per essere
carità, dovete vivere la battaglia della conversione, il
rinnegamento di voi stessi, d'impoverirvi delle vostre armi
per farvi poveri; sì, poveri da poter essere e dare tutto di
voi agli altri. Ti benedico".
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13 novembre 2008
"Chi vive la sapienza di Dio si fa Regno di Dio
e chi ha nel suo cuore il Regno di Dio vive la sua Sapienza"
"Mia piccola Maria, conoscerai l'amore di
Dio, l' amore grande che arricchisce e che renderà più
profondo il tuo affetto da non aver più bisogno di tante
espressioni umane poiché sarai immersa in Me. La Sapienza
dell'uomo, se offerta al Signore, Egli la plasma, la cambia,
l' adatta al Pensiero di Dio. La creatura rimane com'è ma
Iddio gli esalta, mette in rilievo, ciò che è buono e lo
nobilita, ciò che è virtù nella sua persona, ciò che è perla
e spicca per dargli santità; dato che ciò che è negativo ed
errore solo nella Sapienza divina può essere dissolto e
bruciato. La Sapienza celeste è unione e desidera
incontrarsi con l'uomo, che ne trae vita perché Dio è
Creatore di vita: vita dello spirito. Nella quale si crea
ogni esistenza. Egli dà conoscenza di ciò che è buono, retto
e và vissuto; dona il desiderio, l'amore, di vivere e di
operare nel suo Insegnamento. Lontano dal Padre Celeste non
c'è Sapienza, non c'è vita: c'è la morte, poiché l'uomo, da
sé, non può nulla: crede di poter fare da solo e non fa che
precipitare agli inferi.
La Sapienza di Dio vi viene data dalla preghiera, dallo
Spirito Santo, che scende in voi e vi illumina: vi guida per
il giusto sentiero. Quando vi dicono. " Il Cristo è qui, o
là, in quel dono, in quella persona, in quel luogo…", voi
pregate per averne discernimento poiché solo chi ha la
Sapienza di Dio può riconoscere dove realmente c'è la sua
presenza, la sua autenticità. Pregate lo Spirito Santo,
invocate con suppliche, fate Comunioni, e il Signore si
rivelerà a voi. Pregate quando soprattutto avete bisogno di
luce in svolte decisive per chiamate, scelte importanti, per
districare momenti bui, difficoltosi. Pregate per disporre
ogni vostro giorno, e lo Spirito stesso vi darà luce, vi
indicherà la strada, una strada di verità e giustizia: vi
renderà retti nel vostro cammino; vi darà l'amore per
attuarlo.
La Sapienza in te, piccola Maria, è l'amarmi, l'amarmi e
offrirmi ogni tuo giorno; è pregare, e la preghiera si fa
completa in tutto ciò che vivi: è nel portarmi con te nel
cuore, ove Io vivo, ed anche, se il nemico attacca, Io sono
con te per vincere. Qual è la Sapienza se non vivere Dio? Se
non portarlo nel cuore? Per non dire: "Cristo è qui o là",
ma è in voi, nell'anima vostra che si fa suo Regno.
Chi vive la Sapienza del Cielo si fa Regno di Dio, e chi ha
nel suo cuore il Regno di Dio vive la sua Sapienza.
Vivendomi voi mi avete: avete il mio Spirito, e assumerete
le sembianze del Cristo. Ti benedico".
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18 novembre 2008
"C'è bisogno sempre di riparazione al peccato, e di
purificazione;
se ciò non avviene sulla terra, verrà vissuta in Purgatorio"
"Mia piccola Maria, trascrivi il tratto che
hai lasciato vuoto nel quaderno, e a cui Io ti rispondo. Sì,
il Signore, a cui nulla è impossibile, e in ciò è già la
risposta, può lasciar far insinuare il maligno, anche nei
suoi doni; permette che attraverso una fessura Egli possa
far sì che entri, e ciò lo fa per dare poi un bene maggiore:
usa persino il diavolo per i suoi fini, che sono di santità,
e pure mediante l'Eucaristia. Quanti posseduti possono fare
la Comunione, e il Signore entra ove c'è l'altro, ma lo fa
per sanare, liberare, per sostenere, per santificare questa
situazione, che a volte è portata da innocenti. Così, per
te, ho lasciato, delle volte, che egli si insinuasse nel mio
messaggio, riguardante solo cose tue personali perché nei
dubbi, nell'incertezza, tu rimanessi sempre in un
atteggiamento di umiltà e di distacco.
Stasera due sono i momenti forti a cui richiamo nella
Parola: ad essere cristiani veri, profondi, con il cuore
caldo. La tiepidezza nelle creature e l'indifferenza sono
uno dei mali maggiori che mi colpiscono e che mi hanno fatto
sudare sangue, aborrire, nell'orto del Getsemani, e gridare:
"Siate o contro Cristo, o cristiani veri"!
L'altro momento è Zaccheo che sale in alto per incontrarsi
con Dio. É in questo desiderio all'incontro che entra la
salvezza in Lui: lo sguardo del Signore penetra, fa luce e
rivela le oscurità, i mali che rimangono nel fondo
dell'anima, che non vengono scoperti perché il demonio
riesce a ricoprirli ed offusca la mente per far credere alla
persona persino che è un bene per lui il male che compie,
che la luce non ha utilità e non è desiderabile. Nello
sguardo di Gesù la luce entra, rivela, e ne acquista valore.
La disponibilità, l'accoglienza di Zaccheo è il suo merito:
la buona disposizione di riconoscere il suo male e donarne
il riscatto.
Molto spesso i cristiani non riparano al male compiuto, alle
conseguenze che ne sono derivate sui fratelli. C'è bisogno
sempre di riparazione al peccato, e di purificazione; se ciò
non avviene sulla terra, verrà vissuta in Purgatorio.
Pregate, pregate voi che, sanati come Zaccheo, e vi siete
risanati nell'incontro con Dio! Abbiate un cuore caldo, una
fede concreta, e siate portatori di luce ai tanti Zaccheo
per far sì che abbiano la forza di elevarsi, di porsi in
alto alla ricerca di Dio. Già in questo atteggiamento entra
la salvezza del Signore. Ti benedico".
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19 novembre 2008
"Perché chiedo al servo malvagio: "Cosa ne hai fatto della
tua mina?"
"Mia piccola Maria, stasera il mio vangelo
parla delle mine, del gruzzolo che il Signore dona ad ogni
creatura; non c'è persona che nasca al mondo senza avere il
suo piccolo, più o meno, gruzzolo per poter vivere. É
l'eredità che il Padre offre ad ogni figlio; ma questa
eredità va mantenuta ed alimentata per essere lasciata poi
in eredità ai figli, ad altri fratelli, dato che,
arricchendone gli altri, voi riportiate ricchezze al Padre;
ed essa diverrà la vostra stessa ricchezza: è il più che voi
avete accresciuto, e vi permette l'accesso al Regno di Dio.
Perché chiedo al servo malvagio: "Cosa ne hai fatto della
tua mina?", perché è un prestito che viene offerto
gratuitamente dal Padre Celeste, ma va restituito con gli
interessi per far sì che sia vitale; se non utilizzato va
perduto; non è servito a niente se non a morire. Quanti,
pure di questo tempo, credono un diritto la mina della vita
che il Cielo ha dato loro, di loro proprietà, e ne usano
solo per sé: la dissipano e poi, dopo aver rubato a Dio,
rubano ai fratelli, e la loro vita va dispersa per
l'eternità.
Chiama, figlia mia, chiama, per quel che puoi, i fratelli,
alla preghiera! Pur se pochi, è una preghiera che raggiunge
il Cielo.
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20 novembre 2008
"I figli non ascoltano, non ascoltano!"
"Mia piccola Maria, i figli non ascoltano,
non ascoltano! E tu ti associ un pochino all'immenso dolore
che Io provo per i figli che vanno via da Me, e ancora
grido, come su Gerusalemme: "Gerusalemme, Gerusalemme,
quante volte ho cercato di raccoglierti come fa una chioccia
con i suoi pulcini, ma tu non hai voluto!". I tuoi figli non
vogliono ascoltare e, pur di non sentire e vedere la retta
via, preferiscono andar via, allontanarsi da te; ma tu non
perdere la speranza: rimani fiduciosa con Me, in attesa. Io
vengo in te: sono Io che sostengo il battito del cuore, che
dono il respiro; conosco le profondità delle tue viscere, so
dove sono i mali, vedo ogni tua cellula, e vado a sanare.
Credi che Io vado a sanare!".
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21 novembre 2008
"La Presentazione di Maria al tempio. Lei, Bambina già
Benedetta, Santa e Immacolata,
viene offerta all'Eterno Padre come dono prezioso"
"Mia piccola Maria, non temere di portarmi
tante creature e tante intenzioni: il mio Cuore è più
grande: sovrasta l'universo, e tutto può contenere, e di
ognuno mi curo.
Oggi ricordate la Presentazione di Maria al tempio. Lei,
Bambina già Benedetta, Santa e Immacolata, viene offerta
all'Eterno Padre come dono prezioso, in libagione, in
olocausto, in ringraziamento: entra nel cuore della Casa di
Dio, e il Signore ha così disposto perché fosse preservata
la sua Bella Colomba dall'essere sfiorata da ogni male
esterno. Maria vivrà nel tempio, nel servizio, nella
preghiera, nello studio delle Sacre Scritture, ma
maggiormente in uno stato di ardente unione d'amore in una
storia intessuta, come nessun'altra creatura, nella Volontà
del Padre. Lei, tutta irrorata della Spirito Santo, si dona
completamente, offre la sua verginità, la sua vita, in
offerta santa, in riscatto per la salvezza di tutti gli
uomini. Ed è in questo modo che Lei si fa già Madre: è Colei
che anticipa le origini di tutte le vite consacrate e di
ogni Ordine religioso. Il Signore Iddio La chiamerà ad una
via di maggiore perfezione, Lei la Vergine, ad essere Sposa
Immacolata, nella vita di famiglia, per far sì che, nella
sua Maternità divina, potesse maggiormente essere offerta e
riscatto per l'uman genere.
Anche voi, figli miei, seguendo la Madonna, entrando ed
offrendovi all'entrata della Casa del mio Cuore divino, vi
potrete consacrare e donarvi a Me e, seppur non come vergine
nel chiostro, nella vostra maternità e paternità voi
divenite oblazione, riscatto, dono, non solo per i vostri
cari ma per l'umanità intera; nell'unione con Dio, nella
vita d'amore con Lui voi vi riverginezzate nello spirito e
vi fate offerta sacra. La Madonna vive la perfezione nello
stato di verginità e maternità cui voi non potete, ma è Lei
che entra nel tempio in anteprima e prepara l'accesso di
Gesù Cristo per voi, per far sì che voi, insieme a Lei,
attendiate la sua entrata per condurvi nella conoscenza
intima della sua interiorità".
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22 novembre 2008
"Solo nella Regalità di Cristo c'è la vera spiritualità di
ogni creatura.
Dovrei regnare sulla terra, ma ciò è possibile solo se
l'anima mi accoglie"
"Mia piccola Maria, Io sono Re! La Chiesa
celebra la mia regalità, il mondo dovrebbe riconoscerla, ma
è il Cielo, che è il mio Regno, che la glorifica ove Io godo
in pienezza della mia regalità attraverso le felicità delle
creature che, ormai mie, Io possiedo, ed esse ne gioiscono.
Solo nella Regalità di Cristo c'è la vera spiritualità di
ogni creatura. Dovrei regnare sulla terra, ma ciò è
possibile solo se l'anima mi accoglie. Sono Re nei cuori, in
quelli che si uniscono a Me, per cui sono divenuto il motore
dell'anima, il senso della loro vita. Chi obbedisce ai miei
Comandamenti questi mi ama e mi fa regnare.
Giungerà il tempo finale quando, nell'ultimo Giudizio, Io
sarò presente nella mia essenza regale, nella mia maestosa
regalità, dividendo i buoni dai cattivi, dinanzi alla
Verità, palese ai loro occhi, non potrà più essere rifiutata
la mia sovranità. Essa si farà evidente dinanzi a quelli
che, prostrandosi a Me nella derisione della mia Regalità,
mi apostrofavano: "Salve, Re dei giudei!". E coloro che non
si saranno convertiti andranno alla perdizione. Essa si farà
evidente in chi, per viltà, per scegliere la podestà di un
re terreno, si sottopose ai suoi vantaggi e lasciò che fossi
mandato al macello. Si farà evidente in chi voleva che una
maestà regale venisse usata per il potere e il dominio del
genere umano, sottomettendola a fini puramente umani. Io
sono Re perché vi ho creato, ho dato il Sangue per voi, per
redimervi, perché vi santifico continuamente nutrendovi alla
santità, per farvi altri re, per giungere al mio Regno; ma
ciò è possibile se mi fate regnare. Ti benedico".
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23 novembre 2008
"Io sono Re e vorrei regnare sul mondo e sull'umanità,
ma lo posso se le anime mi aprono il cuore,
se vogliono vivere uniti e fusi al mio amore"
"Mia piccola Maria, Io sono Re e vorrei
regnare sul mondo e sull'umanità, ma lo posso se le anime mi
aprono il cuore, se vogliono vivere uniti e fusi al mio
amore; allora entro e regno. Come aprire il cuore? Vivendo
la preghiera e la vita sacramentale, nel desiderio di Dio,
in questo desiderio di vita partecipata e amata con il
vostro Signore; e poi nell'obbedienza ai divini Comandi, che
è la fedeltà nella vita ai miei Insegnamenti, nel
concretizzare questo vostro amore nelle opere di
misericordia fisiche e spirituali verso i fratelli; allora
Io regno, in un crescendo, alla Grazia che ha il suo inizio
nell'esplosione di luce quando è creata l'anima vostra nel
grembo materno e inizia l'esistenza, e in essa l'evolversi
alla Grazia, tramite la preghiera e le opere sante che vi
purificano negli anni sino a quando ci sarà la nuova
esplosione al Regno celeste, quando l'anima, come una
scintilla, scoccherà di luce ed entrerà in Cielo: nasce nel
mio Regno! Nel mio Regno ove non sarete più sudditi o
schiavi, ma nuovi re poiché siete figli che partecipano
della stessa eredità divina. Aiutami, figlia, aiutami a
portare anime al mio Regno, a regnare in esse. Ti benedico".
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25 novembre 2008
"San Silvestro è stato comunicato dalla Madonna che
annuncia, attraverso di Lui,
l'insegnamento che è Lei la Madre che dona Gesù Cristo"
"Mia piccola Maria, stasera celebrate, in
preparazione alla festa di domani, di San Silvestro Abate.
Io ti dico che San Silvestro gioisce in Paradiso, ma quando
volta lo sguardo verso la terra si rattrista: il suo sguardo
si fa serio quando vede i suoi monaci, dato che non vede più
vissuta la spiritualità che egli è venuto ad annunciare. (*)
Molti sono, tra i silvestrini, coloro che nel corso dei
secoli si sono fatti Santi, Beati e benedetti, ma oggi egli
vede questi figli non portare più le sue fattezze; e quando
un figlio non porta più i lineamenti del genitore è come se
fosse diventato estraneo. Non è più vissuto ciò che egli ha
annunciato, e cioè la parte mancante che San Benedetto, pur
nella sua santità, ha tralasciato di depositare ed ha voluto
che San Silvestro ne proseguisse la parte da vivere, la
parte materna. I silvestrini sono la parte materna dei
benedettini. Oggi questi monaci considerano superato ciò
come cose per gli antichi, sentimentalismi… e perciò non
nascono più vocazioni. Si sono dati agli studi, ad essere
dotti, e per questo è entrata molta boria. San Silvestro
richiama all'ascolto della Parola di Dio, che va meditata e,
nella meditazione, diventa preghiera: una Parola che deve
portare il suo vissuto. Ma può essere ascoltata, meditata e
vissuta se prima c'è la preghiera, e se condivisa sul Cuore
della Madre.
San Silvestro è stato comunicato dalla Madonna che annuncia,
attraverso di Lui, l'insegnamento che è Lei la Madre che
dona Gesù Cristo: è Lei che vi fa vivere l'Eucaristia, che
fa vivere l'interiorità con il Figlio: Lo fa amare. É Lei
che vi fa divenire Santi adoratori dell'Eucaristia, suo
Figlio.
San Silvestro vuole che alcuni fra i monaci, che sono le
piccole luci rimaste, siano tra quelli che riaprano la porta
alla vita che rinasce nella sua spiritualità, che la
facciano risorgere. E se ciò viene vissuto sul Cuore della
Madre, rinascerà l'intero edificio spirituale, le vocazioni,
e le stesse opere. Ti benedico".
(*) Tanti altri Ordini religiosi si trovano nelle stessa
situazione (ndr)
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26 novembre 2008
"Nei nuovi tempi i Silvestrini saranno le bandiere del Cuore
di Maria,
ardenti Serafini dell'Eucaristia: ne saranno baluardi
nell'intera Chiesa"
"Mia piccola Maria, San Silvestro sorride
felice per le celebrazioni a lui offerte, e benedice, ma sa
che queste parole che vengono annunciate sulla sua
spiritualità domani non saranno vissute: si fermeranno a
stasera. Egli desidera che l'Ordine Silvestrino sia fatto
risorgere, e usa anime ed alcuni monaci nei quali queste
fiammelle sono rimaste accese, simili a tanta cenere che
ricopre dei carboncini ancora accesi, da cui prenderà di
nuovo un grande fuoco.
I primi tempi non saranno facili, ma un nuovo ardore nello
spirito proveranno nei cuori: sarà una rinascita, ed io sarò
con loro. Nei nuovi tempi i Silvestrini saranno le bandiere
del Cuore di Maria, ardenti Serafini dell'Eucaristia: ne
saranno i baluardi dell'intera Chiesa, in particolare
saranno i portavoce del Cuore della Madonna. Ti benedico".
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27 novembre 2008
"Oggi ricordate la medaglia miracolosa"
"Mia piccola Maria… Oggi ricordate la
medaglia miracolosa, che la Madonna vi ha donato come segno
per annunciare, come primo insegnamento, quello che è un
mistero che viene svelato nel tempo della Chiesa: il mistero
della sua Immacolata Concezione. Con la medaglia Ella rivela
che Ella è Colei che è concepita senza peccato, non toccata
da nessuna imperfezione spirituale o fisica, da nessun
peccato, pur lieve, nemmeno da quello originale di ogni
uomo. Con Lourdes poi Maria viene a completare il messaggio:
Lei è "l'Immacolata Concezione", è Colei che ha portato nel
Grembo carnalmente il Cristo, Colei che ha concepito il
Signore, Colui che è l'"Immacolatezza". Ella diviene così
anche il Grembo che concepisce l'umano genere,
spiritualmente, i figli di Dio, alla vita della Grazia. Nel
suo Grembo le acque della Grazia scorrono, lavano,
purificano, rinnovano, danno all'anima la nascita alla vita
di Dio, alla crescita nello Spirito. Se l'anima si dona e si
consacra al suo Cuore Immacolato si perfeziona nel cammino
della sua Immacolata Concezione. Questi figli saranno da Lei
cresciuti nell'interiorità dello Spirito nelle vette, nella
salita alla Grazia, che li unisce a Dio.
La medaglia è come una goccia delle sue acque, della sua
Immacolata Concezione. Il demonio viene allontanato, non può
toccare queste acque. Lo Spirito Santo può entrare e
discendere per portare Grazia e benedizione. Portate la
medaglia, vi libera e vi difende dagli attacchi del maligno,
vi fa crescere nella vita dello Spirito. É un mezzo per far
discendere tante grazie: dato che Iddio sente il richiamo
delle acque di mia Madre, ne è attratto, vi scende e vi
dona".
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28 novembre 2008
"É la fine di questo tempo malvagio"
"…I figli si raduneranno intorno alla
Madre. Saprete allora che i tempi predetti iniziano, e sarà
il tempo del rifugio nel Cuore di Maria. Intorno a Lei
nasceranno le Opere. Rimani serena, senza pensare a cosa
accadrà domani, fiduciosa rimani in braccio alla Madonna,
sulle sue ginocchia. Non è il figlio che deve preoccuparsi,
ma è la Madre che di tutto si occupa. Rimani nella preghiera
e riposa. Riposa e rimani nella preghiera. I tempi che
giungono non sono gli ultimi della fine del mondo, quelli
descritti nel Vangelo. É la fine di questo tempo malvagio. E
come la fine di ogni tempo è l'inizio di uno nuovo, esso
viene sempre annunziato dagli eventi stessi, che lo
attestano, e così: …i rumori di guerra, le insurrezioni, le
persecuzioni e i segni del cielo che verranno, preannunciano
una nuova era di pace. Non dovete temere! Chi è in Dio non
deve temere, pur se gli fosse richiesta la vita, se è nella
Grazia di Dio. Ma chi non lo è deve temere l'inferno al cui
paragone la fine del mondo, pur con i suoi segni, è poca
cosa perché è legata ai limiti del tempo, l'inferno invece,
con i suoi orrori, è eterno. Ti benedico".
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29 novembre 2008
"Dovete essere come Giuseppe, …come Giovanni Battista"
"…Questo è il tempo del cammino e
dell'attesa. É il tempo dell'Avvento: simili alla Madonna,
che vive il tempo della sua gestazione, voi dovete essere
come Maria in adorazione, in colloquio intimo e perenne con
il suo Signore. Ella non sa quando e come Egli nascerà, in
quale luogo, ma è tutta fiduciosa e abbandonata alla Volontà
del Padre. Dovete essere come Giuseppe che, sollecito e
premuroso, si prodiga per proteggere, sostenere, aiutare
nell'opera concreta, che si fa fattiva nella sua pur orante
presenza.
Dovete essere come Giovanni Battista, che prepara la strada
al Signore nell'atteggiamento di mortificazione e penitenza,
offrendo la sua persona come testimonianza fedele e verace
agli uomini. Dovete essere come gli Angeli che preparano gli
eventi, illuminano il camino, e sono i gioiosi annunciatori
della sua Venuta.
Questi sono i modelli e i modi in cui dovete, vigilanti,
stare in cammino e nell'attesa del Signore che viene:
adoranti nel Cuore della Madre, che vi aiuta in quest'intimo
colloquio con Dio, operosi nelle opere sante, come Giuseppe,
vissute nel silenzio e nel nascondimento, e come Giovanni,
nella mortificazione di voi stessi, purificandovi dal
peccato, e testimoni autentici della fede. Siate simili agli
Angeli che, gioiosi, si fanno annunciatori nel mondo. Gesù
viene a nascere a Betlemme, viene e vuol venire a nascere,
in ogni istante, nel cuore dell'uomo, viene nell'ultimo
respiro al vostro sì finale, viene negli ultimi tempi,
quando avvolgerà tutte le creature per raccoglierle nel
grembo del suo Regno. Siate vigilanti!".
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30 novembre 2008
"La Madonna è Colei che prepara sempre la mia Venuta,
ascoltatela!"
"Mia piccola Maria, anche se i tuoi figli
cadranno negli errori, Io veglio su di loro… É il tempo
dell'Avvento, e la gente si prepara alla mia nascita, a
Natale. Ma Io vengo a nascere nello spirito, dato che sto
per ritornare nel mondo, a questo mondo sconquassato dal
diavolo, dai suoi sgherri, e dalle anime dei dannati, che da
per tutto imperversano, dissacrando, oscurando, sconvolgendo
le creature, la natura, la Chiesa, che è piagata. Beati
quelli che sono in attesa vigilante: la mia nascita li
troverà pronti e gioiosi ad accoglierLo in loro. Beati anche
quelli che Lo avranno testimoniato con la vita: saranno
pronti e disposti per amarmi. Ma poveri quelli che non mi
avranno atteso, che mi rifiuteranno, così impreparati,
meravigliati e scandalizzati rinnegheranno la mia Nascita,
che è Vita. E senza la Vita cosa può rimanere in loro se non
la morte?
Nei nuovi tempi in cui Dio sarà nato nei cuori, e vivrà
nell'umanità, i figli saranno ubbidienti, amanti della
purezza, devoti di Dio. I genitori saranno equilibrati
nell'educazione, vigilanti e amorosi. La Chiesa sarà formata
da Sacerdoti adoranti dell'Eucaristia, in un mondo di pace,
in cui il Signore vive in mezzo al suo popolo. E come vi
potrebbe stare il demonio?… Non può che rimanere negli
inferi. Io vengo a nascere e la Madonna è Colei che prepara
sempre la mia Venuta, ascoltatela! Beati quelli che
L'ascoltano! Se fosse ascoltata Io nascerei in tutti nel mio
Spirito e nell'Amore, ma perché sono pochi quelli che
ascoltano, per essi che sono in attesa Io ancora vengo a
nascere, ma nel dolore. Ti benedico".
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