Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Febbraio 2010

La quaresima è il tempo della rinascita

 

 

Ave Maria!

 

1 febbraio 2010
 "Satana, esci dalla terra!"

"Mia piccola Maria, Io sono con te. Tu hai Me e, possedendo Me, hai la speranza, la fede e la carità. Io supplisco alle tue deficienze e, anche quando decadi, Io vengo a risollevarti. Stasera nel vangelo vengo a liberare un povero figlio disperato perché ossesso e posseduto da migliaia di spiriti maligni, da catene di demoni; egli grida tra i sepolcri e si colpisce con pietre, e ciò avviene da anni. Nessuno lo poteva liberare. Io accorro poiché, ancora prima di aver sentito il suo grido, ho sentito il grido di sua madre, che implorava l'aiuto di Dio per questo suo figlio disperato.

Il primo esorcismo, figli miei, viene dalla preghiera e dalla libera volontà di chi vuol essere liberato, e se non in prima persona, è desiderato dai suoi cari. Io vengo e scaccio la moltitudine di diavoli che lo invasa e vadano via da lui: vadano a rifugiarsi tra i porci. Come avviene che il demonio possa invadere così l'uomo e possederlo? Ciò avviene spesso tramite il peccato; con esso gli si apre la porta, e soprattutto tramite questi tre peccati, che sono quelli della carne, dello spiritismo (delle cose occulte), e della superbia. Sono, sopra di ogni cosa, i mezzi per farlo accedere che, continuando a peccare e a fare il male, si viene a raggiungere persino la possessione del maligno. Come liberarsi?

Primo la preghiera: il grido d'aiuto a Dio, che nella vostra libera volontà, accorre tramite il sacerdote, che scaccia, in suo Nome, il maligno. Quando c'ero Io, nella mia Persona, e operavo sulla terra, bastava un mio cenno per la liberazione, mentre spesso per voi oggi ci vuole un iter doloroso, una via crucis, che si fa espiazione del male compiuto, e anche mezzo di conversione per voi e per molte altre anime.

Il diavolo cacciato, se non torna agli inferi, viene a vagare per luoghi solitari e aridi, come il deserto, o nel gelo delle alte montagne, nei ghiacciai, ove pare non ci sia esistenza.

Questo mondo è posseduto dal demonio in tutte le sue realtà. Voi venite circuiti e assorbiti dal suo male, e spesso non ve ne avvedete: vi riempie del suo fumo infetto, delle sue ombre che vi oscurano, del suo veleno che vi fomenta al male. Egli viene per distruggere l'uomo e possederlo, per usarlo e propagare la sua distruzione.

Se è così schiava e così posseduta questa terra è perché non invoca d'essere liberata, non chiede il mio aiuto. I sacerdoti così poco operano per la sua liberazione. Io tornerò, e griderò forte per cacciare il diavolo coni suoi adepti dal mondo: "Satana, esci dalla terra!", e precipiterà negli inferi per far sì che tutto torni benedetto. Ma voi pregate, pregate, perché Io venga presto. Ti benedico".

 


2 febbraio 2010
 "Io sono l'Agnellino Immolato"

"Mia piccola Maria, tu mi vuoi bene? Se sapessi quanto Io ti amo, quanto è smisurato e appassionato questo mio amore per te, che tu non puoi provare nell'interezza nel tuo essere poiché non potresti contenerlo. Saresti simile ad un fiammifero che viene riarso e subito brucia. Ne sente l'ardore, il calore, ma si consuma subito. Di quest'amore però tu vivrai per l'eternità (*). Quell'amore sponsale che non hai vissuto sulla terra lo godrai pienamente nel tuo essere per la vita eterna.

Oggi vengo portato al Tempio. Mia Madre e mio Padre Giuseppe mi presentano come offerta al Padre Celeste. Non sono l'offerta semplice di ogni bambino, come gli altri che vi vengono portati; sono l'Offerta per eccellenza, che viene accolta e gradita dall'Altissimo. Io sono l'Agnellino Immolato: la mia Carne e il mio Sangue vengono offerti in riscatto per la salvezza dell'umanità, dato che il Sangue del Figlio di Dio è il solo che poteva soddisfare, in pienezza, il Padre Eterno. Solo il Sangue di Dio poteva essere riscatto e riparazione per il Signore.

Vengo presentato ed offerto mediante la Maternità Santissima di mia Madre. Il Padre Celeste accoglierà, da lì e sempre, l'offerta vostra che viene però filtrata dal Sangue divino e per la Maternità di Maria, che divenendo mia Madre, si fa Madre di tutta l'umanità, da cui ne ricevete santità e il frutto per la vita eterna; ne godrete il raccolto per l'eternità. La vostra vita, assieme al vostro sacrificio, viene presentata così al Padre, che la riceve, l'ama, la benedice nello Spirito Santo: essa viene unita al Cielo, è unita a Me, ed è così Santa.

Lo Spirito Santo benedice, è presente alla mia Presentazione al Tempio, e il Padre mio ne è compiaciuto. A cosa serve vivere la consacrazione se non a unire la vostra vita, che si fa dono nel mio Sangue e per la Maternità di Maria? San Giuseppe è il primo a vivere questa consacrazione. Egli si offre, offre la sua vita e la unisce a Cristo Immolato, e per le mani della sua Sposa, che gli è anche Madre, per essere aiuto, ricchezza, sostegno alla mia Redenzione.

E Anna e Simeone? Questi profeti hanno vissuto nella preghiera, nel sacrificio, nella carità; per questo la luce dello Spirito Santo li irrora e fa dono della Sapienza divina: fa comprendere loro la luce della mia Persona. Così voi, se vivete di preghiera, di sacrificio, di carità, voi sarete rivestiti della luce infusa della Spirito, che vi arricchisce della conoscenza dei Misteri di Dio. Ti benedico".

(*) Queste parole Gesù le rivolge anche a chiunque legge queste Gocce di luce

 


3 febbraio 2010
 "Molti e molti figli leggeranno questa mia parola"

"…Per il libro non temete. Seminate, seminate, lavorate, poiché il frutto è santo, ed anche se non sarà subito rigoglioso il raccolto, i pochi che inizialmente lo leggeranno è per la loro crescita alla santità, per farne dei santi; e da questi pochi ne nasceranno poi i tanti. Molti e molti figli leggeranno questa mia parola. Per la diffusione potete rivolgervi alle case editrici religiose o a persone che potrete incontrare, che possano, con i loro mezzi, diffonderlo. Fidatevi di Me, dato che Io ci sono; ed Io soffio, soffio, ed il mio Alito spinge lontano. Ti benedico".

 


4 febbraio 2010
 "Mi chiedi dei tabernacoli viventi…"

"Ecco, Io mando i miei apostoli e discepoli perché vadano nei paesi e nei borghi: entrino nelle case per annunciare il Regno di Dio, per proclamare la mia Parola, per sanare i malati e liberare gli ossessi. Ancora oggi Io chiamo i miei sacerdoti ad andare e vivere il loro ministero in questo modo. Ma lo possono solo se vivranno la povertà: la povertà nelle cose, la povertà di se stessi. Per questo invito ad andare con un'unica tunica, un unico paio di sandali, ecc. per essere abbandonati, e fiduciosi della Volontà di Dio che è provvida.

Vivano il loro ministero, il loro apostolato, solo per puro amore di Dio. Se questo oggi non avviene, e cioè non proclamano il mio Regno, non liberano, non operano guarigioni, è perché i sacerdoti vivono malati alla ricerca delle proprie sicurezze economiche, e malati di prestigio, di protagonismo e ambizioni, malati di carne.

Verranno i nuovi tempi quando i sacerdoti saranno i miei "Giovanni", poveri ma pieni di fede, di purezza, di ardore.

Mi chiedi dei tabernacoli viventi. Voi siete i miei tabernacoli, quelli che, nutriti di Me, mi portano, nelle mie Specie Eucaristiche, nel cuore ove ancora Io continuo a vivere. Farmi portare nelle Specie sacramentali non è bene. Oggi il popolo ne farebbe scempio, non ne è maturo. Nei nuovi tempi, la Chiesa, per sua disposizione, potrà stabilire alcuni sacerdoti, particolarmente eletti, di provata santità, per esigenze e disposizioni inerenti al loro sacro ministero, al loro apostolato, la facoltà di portarmi sempre con sé le Specie eucaristiche. Ma voi, figli miei, nutrendovi e vivendo di Me, vi fate, nel corpo e nello spirito, i mie tabernacoli, che ovunque Mi diffondono, e Io in voi amo, libero, risano. Ti benedico".

 


6 febbraio 2010
 "Se sapeste quali reti sono il Cuore mio divino e il Cuore di mia Madre!"

"Mia piccola Maria, sono qui proprio per rinvigorire la tua fiducia. Sulla mia parola abbi fiducia, a te che la mia parola viene donata personalmente in modo abbondante, fidati! Getta, come stasera dico nel vangelo, getta le reti di questa mia parola nel mio Cuore e tu vedrai attuato ciò che Io ti dico. Chi con Me opera con Me raccoglie, e il frutto è abbondante.

Stasera ricordate il primo sabato del mese in onore del Cuore Immacolato di Maria. Oggi la Madre Santissima si pone in ginocchio, adorante, dinanzi all'Altissimo, offrendo tra le sue mani, il suo Cuore ricolmo d'amore e purissimo, più chiaro e puro di un cristallo, e la luce di Dio tutta L'attraversa e la compenetra, Ma è anche un Cuore trafitto e sanguinante per le ferite con cui viene oltraggiato, percosso, colpito da una Maternità da molti rinnegata, rifiutata, offesa. Maria piange per questi dolori, e le sue lacrime scendono sul suo Cuore, e le offre al Padre per intercedere per l'umanità.

La parola di mia Madre ancora chiama gli uomini a tornare a Dio, ed è presso il suo trono per intercedere per la loro salvezza. Se sapeste quali reti sono il Cuore mio divino e il Cuore di mia Madre! E come, se riposta in essa, la mia Parola fa una pesca abbondante, generosa, miracolosa. Se la Chiesa, l'umanità, avesse fiducia, se gettasse nel mio Cuore queste reti che sono i Sacratissimi Cuori nel vostro operato, quanto pescato, quante reti ricolme, quante chiese gremite, quanti figli tornati a casa! Così sarà nei nuovi tempi. Nell'attesa sii fiduciosa della mia parola che porta copioso il suo frutto. Ti benedico".

 


8 febbraio 2010
 "Se oggi tanti mali non vengono guariti è perché non si ricorre a Me"

"L'inverno è lungo e sembra non trascorrere mai, ma poi si vedono spuntar le gemme in primavera e il suo ridente fiorire, che annunciano i frutti che verranno e che non c'erano, farsi belli allo sguardo e saporosi al gusto. Così sarà per il ritorno dei tuoi figli.

Io risano, guarisco, do vita. Passo per le vie della Palestina per sanare i malati nelle malattie fisiche, spirituali, e gli ossessi. Tutto posso poiché Io sono Colui che crea, che ha creato dal nulla tutte le cose. Vengo a risanare, a riparare il male compiuto dal peccato, e do vita nuova. Da Me si trasfonde l'energia creatrice e vitale e ogni male in Me scompare. Se oggi tante malattie, dolori, non vengono guariti è perché non si ricorre a Me. Ci vuole la fede, il desiderio, il ricorrere alla mia Persona, credere in Me, mentre spesso gli uomini finiscono per chiedere guarigione al nemico, e così dalla malattia entra la morte, e la creatura perisce.

Per questo Io vi ho fatto un dono ancora più grande: ho trasformato in Me, nella mia Santissima Passione, trasfondendovi il mio Sangue divino, tutti i mali in redenzione; ne ho fatto mezzo per voi di purificazione e riscatto dal peccato stesso, dal male che vi ha colpito sicché, attraverso la sofferenza, voi vi fate con Me redenti e generatori di vita.

Piccola mia, è dura! É dura prova che ti unisce a Me; ti sembra di morire, ma il tuo morire è per dare la vita. Ti benedico".

 


9 febbraio 2010
 "Amate l'interiorità che avete conquistato con Me"

"Mia piccola Maria, Io ti sto aiutando, sostengo ogni tuo giorno, ogni tua ora. Senza di Me tu periresti. Senza nutrirti di Me moriresti. Io ti dono vita, non solo spirituale, ma do sostentamento alla tua stessa vita fisica, e così sei innestata in Me: la mia Carne e il mio Sangue sono in te, il mio Cuore batte in te, il mio alito vi respira, il mio pensiero vive, le mie mani agiscono. Senza la mia Eucaristia hai la morte; con la mia Eucaristia hai la vita (*).

Stasera nella Sacra Parola Salomone inneggia e canta il suo grido di gratitudine a Dio per il Tempio costruito, per la grazia di un luogo che fosse suolo sacro, nel quale l'uomo potesse più degnamente possibile incontrarsi con la sua Persona.

Nel Tempio sono depositate le sacre Leggi nell'Arca, le Leggi che indicano agli uomini la via della Verità, della rettitudine, della grazia, che rende possibile quest'incontro e questa fusione a Lui.

Ancora nel Vangelo i farisei si pongono nel Tempio all'incontro con il Padre Celeste, facendo mille riti esteriori: lavando se stessi e purificando stoviglie, come se la pulizia esteriore possa purificare l'intero umano. Mentre il cuore è falso, e la melma è nell'anima. Io li richiamo a rivivere la Grazia, che si conquista nell'adempimento delle Leggi di Dio, che risana e lava l'uomo nella sua interezza interna. Come lavarsi dalle colpe, dalla Legge violata, dal peccato, se non riparando, onorando la Legge stessa? In questo tempo quanto beneficio avete nelle molte chiese che avete, e nelle quali Io sono presente, la mia Persona vi è; eppure quanta esteriorità, quanta sollecitudine umana: vanità nell'abbigliamento, saluti e ringraziamenti, e non si fa una genuflessione a Dio che è presente; non si vive l'adorazione, la sacralità del luogo, nel silenzio e nella preghiera!

E vengono a Me, e si nutrono di Me, mentre il cuore è nel fango e la melma nell'anima. Quanto Io soffro, e come vivo di dolore in tutto questo stato di cose! E richiedo riparazione! E come riparare se non tornando a vivere in stato di Grazia, vivendo prima i sacri Comandi di Dio, per saperLo riconoscere e amare? Come vivere questa sacralità del luogo e l'incontro autentico con il Signore?

Viveteli prima voi, figli miei! Amate l'interiorità, che avete conquistato con Me, l'unione d'amore, vissuto con Cristo, che si fa Tempio in voi e in voi già vive; e quelli che sanno che così Io vivo in loro, sanno poi essere segno e testimonianza del mio voler essere vissuto anche nella Chiesa.

Dato che, chi mi vive nel cuore, sa anche riconoscerMi e amarmi nell'adorazione in chiesa, ove riceve ulteriore benedizione e santità nel perseverare nel suo stato di grazia. Ti benedico".

(*) Quello che Gesù dice qui e altrove è per tutti, e per ognuno in particolare.

 


10 febbraio 2010
 "Ancora vi richiamo alla sponsalità d'amore"

"Oggi celebrate Santa Scolastica, la mia Colombina. Colombina perché tutta irrorata dallo Spirito Santo. Colombina perché tutta pura. Colombina poiché non faceva altro che aleggiarMi tutt'intorno al mio Cuore. Ella ha realmente vissuto la sua sponsalità d'amore con Me. Si è fatta mia sposa, dando l'intera vita con atti d'amore continui e a Me offerti. E guardate la fecondità di figliolanza che ne è nata!

San Benedetto non sarebbe stato tale e così fecondo il suo ministero, se non avesse avuto con sé Scolastica, l'altra parte di sé, la parte materna, che lo aiutava a dare vita ai suoi tanti figli. Ancora vi richiamo nella santa Parola, e nel Vangelo, alla sponsalità d'amore, che l'anima è chiamata a vivere, a fondersi con Dio, a divenire sua sposa. Nel suo amore vissuto ella si presenterà un giorno dinanzi all'Altissimo con la sua veste tempestata di gioielli, che sono le virtù vissute, con una vita ornata di pietre preziose, che sono gli atti d'amore offerti al Signore. E Dio la vedrà così bella che s'innamorerà dell'anima, e ne farà sua sposa per l'eternità.

Ancora nel vangelo Io metto in evidenza l'ascolto di Maria alla mia Persona e l'adorazione di Me, che è la parte migliore che viene vissuta nel vostro spirito, nella vostra esistenza, perché cosa vi sposa a Dio se non l'ascolto della sua Parola, che s'incarna in voi e dà per frutto l'adorazione a Lui e la fecondità di una figliolanza, a cui si dà vita nello Spirito Santo? Ti benedico".

 


11 febbraio 2010
 "Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione"

"Portate anime ala Madonna: tutti quelli che avete nel cuore, quelli che conoscete, coloro che sono nel peccato, ammalati nel corpo e nello spirito, ossessi, e affetti da ogni tipo di mali, i più abbandonati, i più lontani; non vi stancate. Per tutta la vita ricordatevi e conducete anime alla Madre. Lei è la Madre che se ne prende cura continuamente, non li lascia mai, mai si stanca di aiutarli a sanarsi.

Oggi che ricordate la Madre di Lourdes, Io vi dico che Lei è sempre in questo luogo e, con il suo sguardo segue, uno ad uno, ogni creatura, ogni ammalato, e di tutti si prende cura; nessuno ne esce senza ricevere una sua carezza, un suo sostegno, anche quando pare non ci sia stata nessuna guarigione. La Madonna è lì che ne ha dato fortezza, aiuto, consolazione, e senso alla loro condizione, che la trasforma, nel cuore, facendola divenire offerta di salvezza.

Alcuni ricevono i cosiddetti miracoli, ma sono segno per ravvivare la fede, per credere alla santità del luogo e della sua presenza.

La Madonna ha soprattutto invitato, mediante Bernardetta, di dire che i sacerdoti vengano a Lei in processione: Lei è l'Immacolata Concezione. Prima sono i sacerdoti, gli affidatari di questo invito per far sì che si tuffino, s'irrorino nelle Acque Immacolate della Madre, che sono state santificate e timbrate dal Sangue e Corpo di Colui che è il Sommo Sacerdote; e solo se posti nelle sue Acque divinizzate, Maria riforma in loro i lineamenti, i tratti del suo Figlio, di Colui che è il Santo del Santi, perché gli siano più somiglianti. Solo acquisiti i tratti, le forme, la vita di Cristo, essi saranno veri sacerdoti, in unione a Colui che è Sacerdote eterno.

In questo stato di santità acquisito, essi potranno recare anime a Cristo, essere capaci di sanare, di aiutare tutti i fratelli come il loro Maestro, di condurli a salvezza, e di portare, essi stessi, anime nelle acque di Maria, ove Lei se ne prenderà cura per riformarle a nuova creatura, a nuova nascita, che è la vita della Grazia.

Voi ricevete una vita naturale, fisica dalla madre terrena, dovete poi entrare nelle acque materne del Grembo del Cielo che è la Madre mia. In Lei voi venite lavati dal peccato e, lavati, Ella vi riforma i lineamenti del Figlio suo Santissimo. La bellezza deturpata dal male viene riacquistata per esser i figli della Grazia, così come Iddio vi ha creati esenti dal peccato.
Bernardetta si sporca per trovare l'acqua nella terra: questo gesto è perché lei prende in sé il male di tanti, lo sporco del peccato altrui, per purificarlo in sé, per aiutare i fratelli a lavarsi e tornare, belli e puri, al Padre.

Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione, e dopo essere stati lavati, riformati da Lei, così rigenerati, la Madre vi fa dono un poco delle sue Acque, vi fa rigeneratori perché anche, mediante di voi, possiate lavare e aiutare i fratelli a tornare alla bellezza di Dio. Ti benedico".

 


12 febbraio 2010
 "Questo carisma è per insegnare la Sapienza di Dio"

"Mia piccola Maria, torni il sereno al tuo cuore. Ecco, io do risposta solo per te, mia creatura fragile e indifesa. Quando mi viene fatto un quesito è uno spunto dal quale Io faccio motivo di insegnamento per il bene comune. Ho dato già luce. Ho dato già luce, e se don… avesse ascoltato bene, tra le mie parole Io ho già dato risposta.

…I quesiti, le valutazioni a Me richieste vanno fatte solo se vitali, indispensabili, dato che il Signore vi ha dato già i mezzi nella preghiera, nei sacramenti e la coscienza per poter valutare e fare scelte e azioni; sennò quale merito ne avreste? É bene così per l'integrità e la limpidezza del carisma, perché si mantenga tale nella sua essenza che è quello di insegnare la Sapienza di Dio. Ti benedico".

 


13 febbraio 2010
 "É un piccolo seme dal quale nascerà una pianta grande"

"La Madonna è sempre fedele a questo appuntamento, così come Io vengo a voi e sono presente, così lo è Lei. Non badare al poco numero di anime: è il piccolo seme dal quale nascerà una pianta grande. Il vangelo di stasera ve lo svela: da pochi pani e pesci è stata sfamata una moltitudine di figli. E così, da queste poche anime nascerà una grande casa ove molti vi abiteranno, particolarmente sacerdoti.

La Madonna affina la vostra anima, ne prende la preghiera, la sofferenza, e pure le miserie, per farvi salire sempre più verso lo spirito e farvi divenire le radici, che penetrano e si diramano, fino alle profondità della terra, perché siano forti e solidi per sostenere la casa che sarà salda così per sempre. In essa molti troveranno rifugio, e molti verranno da ogni parte per trovarvi luce, conforto, riparo.

Quella luce, che da questo luogo si dirama in ogni dove, è luce della parola, che ora è piccola. Si divulga e si fa grande, e con essa la fede, la fede che cresce, si maggiora, evolve, si dirama e, da pochi, si diffonde, e fa nascere la fede a chi non ne ha.

Da questo luogo la luce della sapienza del Cuore della Madre, che è Sapienza dell'umiltà, quella sapienza di cui il demonio ha terrore poiché in essa viene sempre sconfitto, e non ha vittoria. Ti benedico".

 


14 febbraio 2010
 "Ecco, Io annuncio le beatitudini"

"Mia piccola Maria, Io vengo a risollevare alla speranza il tuo cuore e a consolare. Questi figli, che ora vedi ripiegati a sé, vuoti, inermi, così lontani, verranno con entusiasmo a Me. Niente della tua preghiera va perduto, e porta il suo raccolto.
Ecco, Io annuncio le beatitudini. E cosa sono le beatitudini se non il bene di Dio, se non il rincorrere, nel vostro percorso umano, il bene di Dio? Quando il pensiero dell'uomo e del mondo percorre questo bene, che è il suo pensiero e la sua volontà, che è santità?
La vostra vita, unita a Me, si fa beatitudine, per questo Io dico a voi che soffrite, che piangete, che avete fame, fame sofferta fisicamente e pure fame di Verità, di Giustizia e di Pace, che combattete e operate per esse, che siete perseguitati per il mio Nome e per il mio Insegnamento, beati voi!
Beati voi perché tutto ciò, nel corso della vita, si fa in Me trasformazione in riscatto e beatitudine. Mentre guai per coloro che hanno vissuto di peccato, e goduto in esso, perché di peccato morranno dato che non si sono uniti a Me. Che ne sarà di loro? Non avranno vita eterna, poiché hanno fatto soffrire e hanno prevaricato sui fratelli. La loro morte non avrà fine, ma moriranno nella corruzione della carne e dello spirito, in eterno.
Dico a voi che soffrite, che siete nel dolore, che piangete, che combattete per il bene e a voi che siete perseguitati: "Rallegratevi!" poiché siete benedetti. La vostra fame, la vostra privazione sarà la vostra beatitudine, che vivrete nella sua pienezza. Sarete saziati, consolati, confortati, abbeverati del bene di Dio, amati nell'eternità. Ti benedico".

 


15 febbraio 2010
 "Il segno della Croce s'innalzerà al Cielo
per ricordare che essa è segno di Cristo"

"Stasera nel Vangelo mi viene richiesto un segno, ed Io rispondo: "Non vi sarà dato che un segno, che è quello di Giona". Il segno di tre giorni di dolore e Passione, a cui segue il giorno del sole radioso della Risurrezione. La mia Risurrezione è il segno che ha sconfitto il diavolo e la stessa morte e ogni male.

Ancora oggi quanti chiedono un segno: "Come possiamo credere in Dio?… Ci dia un segno!", e ciò non tanto per amore di una verità da conoscere, per questo Io dico: "Chiedete piuttosto il dono della Sapienza, che vi fa comprendere i segni". Per avere la Sapienza dovete avere l'umiltà del cuore, che vi fa conoscere e comprendere i segni di Dio. Chi è umile crede nella mia Risurrezione in tutto ciò che vede e lo circonda, e la vive. Egli sa che ogni giorno è un miracolo e segno della presenza di Dio: quando il giorno dà spazio alla notte e la notte al giorno, che viene nel tempo che scorre. Il sole che vi riscalda e le piogge che fecondano la terra. Gli argini dei mari e i confini degli oceani da chi sono trattenuti? L'alternanza delle stagioni e il posto tenuto fisso, saldo, della terra, dei pianeti, chi lo mantiene? I nuovi nati al mondo e i vecchi che muoiono: chi apre gli occhi e li fa chiudere? Chi vi dà vita ed energia, il soffio che respirate, e il perpetuo moto di ogni cosa? Esso è segno e testimonia di Me. Da chi vi viene la volontà, il pensiero, i sentimenti, l'amore che provate, il vigore all'agire, se non che ciò è segno della vita, che vi sostiene, e proviene da Dio?

Gli umili riconoscono in tutto questo il segno del Creatore, e credono in Me. In loro vivo e sono già segno, e non hanno bisogno di altri segni per la loro fede. Ma poiché quest'umanità decaduta è superba, orgogliosa, schiava di satana, chiede un segno. Le verrà dato, e sarà il segno della Croce che s'innalzerà al Cielo, per ricordare che essa è segno di Cristo, che senza Croce non c'è Risurrezione; e l'umanità vivrà la mia Croce per poter vivere poi la vittoria sul male e la sua risurrezione.

Il mio segno, il segno della mia e vostra croce, sarà ancora sulla terra il timbro, la rivelazione, l'elemento che testimonia e riporta la vittoria e la risurrezione. Ti benedico" .

 


16 febbraio 2010
 "Oggi ricordate e offrite la Santa Messa al mio Santo Volto" (*)

"Mia piccola Maria, le creature che tu porti dinanzi al mio sguardo, Io le sto guardando. Le vedo, una ad una, e le sto benedicendo. Chi s'incontra con il mio sguardo incontra la mia benedizione. Ogni mio sguardo benedice. Tocca poi alla creatura accoglierlo o rifiutarlo.

Oggi che ricordate e offrite la Santa Messa al mio Santo Volto, Io vi dico che in voi portate l'immagine di Dio, che vi ha creato nella bellezza, nella verità, nella giustizia, a sua somiglianza, e anche simili nei suoi lineamenti fisici poiché Dio si è fatto Uomo.

Il demonio odia l'immagine dell'uomo perché gli si presenta continuamente dinanzi l'opera creativa del Padre, l'Incarnazione del Figlio, la benedizione dello Spirito Santo su di voi, che santifica l'uomo, e per questo cerca, come con Me, di distruggerlo, oltraggiarlo nelle sue apparenze fisiche, rivestendo la sua bellezza creata originaria con maschere, deformando in ogni modo per ridicolizzarla, ricoprendola dei suoi segni, dei suoi timbri, che sono marchi della Bestia: aghi, tatuaggi, operazioni di ogni genere, che la modificano, per far sì che l'uomo perda l'immagine di Dio e ricrei la sua. Il demonio cerca poi ogni modo che possa mascherare l'anima, deturpandola della sua originaria purezza creata, che porta l'impronta delle sembianze dell'Altissimo, sfigurandola e oltraggiandola con il peccato, sicché il chiarore in essa si fa oscurità e il profumo suo si fa melma putrida.

Il diavolo, così come ha cercato di devastare Me con il peccato degli uomini, che ha lacerato il mio Volto, Lo ha scavato, distrutto, ferito in ogni sua parte, sì da non essere riconosciuto, sì da sfigurare i lineamenti umani, lacerato come era tra le spine, gli sputi, i colpi delle percosse, gli occhi pesti e devastati, i denti rotti, il sangue a cui si mescolavano le mie lacrime.

Il mio Santo Volto profanato nella sua bellezza, che prende su di sé per ridare a voi quella perduta, per donare a voi i miei lineamenti, la mia somiglianza, ma che richiede però riparazione. E come riparare e riformare in voi, e nei fratelli, il Volto di Dio se non venendo alla mia adorazione? Se non lasciando che la mia Luce vi rivesta e vi dia i santi lineamenti che sono i suoi? Così sarete il mio sguardo; lo sguardo mio in voi farà sì che vediate con i miei occhi, che l'ascolto della mia Parola sia nel vostro udito, e la vostra bocca la proclami: ecco in voi rivive, vi fate specchio di Dio, che può così ancora contemplare, attraverso di voi, e farvi suo stampo, sua immagine.

Il mio sguardo scruta tutto. Io vedo ogni cosa, ma attendo, al mio sguardo ferito, riparazione. I mio Santo Volto è ancora oggi colpito continuamente, è bagnato di lacrime e sangue, è intriso di sputi, e graffi, la mia barba viene strappata e così, a ciocche, i miei capelli. Il mio Volto è tumefatto e lacerato per l'onta enorme di tutto il peccato che continuamente mi colpisce. Ove sono le creature che, come la Veronica, stendono con il velo del loro amore, della loro pietà, e mi asciugano il sudore, le lacrime, il sangue?

Con l'amore, la compassione, voi riparate ed Io, alla vostra riparazione, stampo il mio Volto in voi. Ti benedico".

(*) Il martedì prima del mercoledì delle ceneri è festa di riparazione e di adorazione al Volto Santo di Gesù, coronato di spine, bagnato di lacrime e di sangue per i nostri peccati.

 


17 febbraio 2010
 "La quaresima è il tempo della rinascita"

"Oggi inizia la quaresima, il tempo nuovo che il Signore Dio offre, simile ad una pagina nuova della vostra vita, dal quale poter iniziare un nuovo libro, una nuova storia, per rincominciare, per ritornare ad essere alla prima età, alla primizia, al principio della creazione dell'anima che torna bambina così come è uscita dal grembo materno.

La quaresima è il tempo della rinascita, che può essere vissuta nei mezzi che la Chiesa stasera vi indica, e che sono: la preghiera, la mortificazione, la carità.

La preghiera: nell'intimo colloquio con il Padre Celeste, vissuta continuamente in ogni giorno del vostro esistere. Così, come non vi stancate di mangiare, di dormire, così sia la preghiera: vita partecipata con Dio.

La mortificazione: che si effettua nella accoglienza della croce che il Signore vi ha donato nell'amore, vivendola nella grazia dei santi Comandamenti, nell'offrire le vostre rinunce e digiuni, ciò che potete, che sono atti d'amore offerti al Cielo.

La carità: nella rinuncia di ciò che siete e avete, per condividerle con i fratelli. Preghiera, mortificazione e carità che vanno vissute nell'amore e nell'adempimento della Legge divina. Anche ai miei tempi ciò era vissuto dai sacerdoti e dai farisei: preghiera, digiuno e la carità nelle opere, ma era per essere lodati, per ricevere lodi e ammirazione dagli uomini, un vissuto per l'esteriorità, la gratificazione personale, che riconduce a sé stessi, alla propria gloria.
Mentre Io richiedo di vivere tutto ciò nel nascondimento. Sia per voi uno scrigno geloso nel qual deporre le vostre gemme, i gioielli dei vostri doni, e che venga sepolto, nascosto agli occhi umani, nella terra della vostra anima, e che si aprirà, a tempo debito, dinanzi al Giudizio di Dio, nel quale vi sarà di giustificazione, e ne darete Gloria al Padre che vi benedirà! Siate umili, nascosti; vivete l'interiorità, la confidenza del cuore di ciò che siete, e vivete con il Signore Dio vostro, che sarà presente. La vostra storia sarà presente allo sguardo del Padre, che se ne rallegrerà, e vi ricoprirà di Sé nella sua benedizione. Ti benedico".

 


18 febbraio 2010
 "Io pongo dinanzi a Mosè due vie: quella del bene e quella del male"

"Mia piccola Maria, …e ti spaventi? Ti spaventa questa persecuzione, questi contrasti, quest'incomprensione? Cosa credi che perseguitino in te se non la mia Persona? É perché ci sono Io in te che ti perseguitano e cercano di colpirti. Ma proprio questo dolore, questa sofferenza, ti danno l'autenticità della mia storia con te. Se tu avessi gioie, tributi, onori, ricompense, gratificazioni, non sarebbe la mia storia, non porta la mia firma.

Sta per essere diffusa la mia parola, verrà pubblicato il mio libro, e il demonio si scatena. Essa porta in sé un messaggio autentico che richiama alla penitenza, alla croce, alla verità, all'accoglienza del mio insegnamento tutto intero. Essa porta alla Croce, accolta come segno di vittoria e di salvezza.

Ecco, nel vangelo Io lo attesto: gli scribi, i farisei, i sacerdoti, verranno per giudicarMi, condannarmi, mettermi in Croce, ma il terzo giorno risorgerò. Chi è con Me, come Me viene perseguitato, soffre, è incompreso, e posto in Croce; ma come Me vivrà la vittoria e di risurrezione che è eterna. Breve pena, una pena transitoria, per un'eternità che non ha tempo e non ha fine.

Io pongo dinanzi a Mosè due vie: quella del bene e quella del male. Il bene è Dio, il male è satana. Il bene è seguire la via dei Comandamenti, del mio insegnamento. Il male è rifiutarlo e rinnegarlo, e porsi al suo contrario.

Dio dona all'uomo la scelta, e non potrà egli giustificarsi, al Giudizio, della sua condotta vissuta, ponendo in causa le avversità, le durezze, le persone, gli eventi, perché il Signore dona alla persona sempre la possibilità della scelta, la coscienza che ne ha luce, e può sempre scegliere.

Per quanto la via del bene, di Dio, sia disseminata di croce, di dolore, di durezze, di spine, alla fine lo attende il giardino dell'Eden, il giardino delle mille meraviglie, mentre chi ha scelto la via del male, per quanto disseminata di piaceri, gratificazioni, di onori, di tributi, lo attende il marasma del fango, l'oscurità e l'amarezza del quale dovrà abbeverarsi in eterno. Ti benedico".

 


19 febbraio 2010
"La quaresima vi invita alla purificazione, che avviene mediante il digiuno"

"Oggi il vangelo e la Chiesa, all'inizio di questa quaresima, vi invita alla purificazione, che avviene mediante il digiuno, digiuno che si fa pure fisico, dato che il digiuno fisico dà forza a vivere lo spirito: le membra si fanno più deboli, la materia si abbassa ma lo spirito s'innalza e si fa forte. Il digiuno del pane vi aiuta a vivere il digiuno dell'anima per giungere a Me, alla mia fusione.

Per far sì che la creatura giunga a Me deve purificarsi dal suo male e vivere in adesione alla mia di Vita. L'anima si piega, si fa duttile, riconosce i suoi limiti e la povertà di sé stessa. Si fa umile e quando l'anima si fa umile, Dio s'incontra in lei. Nell'umiltà dell'anima che si mortifica, si piega, c'è la testimonianza del suo incontro con il Signore; diviene segno, e nella sua anima umile Egli vi depone altre anime, che vengono fecondate dalla sua umiltà. Queste anime vengono a loro volta aiutate a piegarsi per poter così anch'esse incontrarsi nell'abbraccio del Cielo.

Chi digiuna? Coloro che si mortificano e digiunano si fanno offerta e dono al Padre Celeste; l'anima loro si fa accogliente e sa accettare la sofferenza e la purificazione, che avviene nella vita mediante le varie prove e i dolori che ne derivano. A cosa serve la mortificazione, la penitenza, il sacrificio? É acqua che lava. Vi rende degni del Signore, che è Santo, per rendervi santi; vi pulisce dal peccato e fa sì che si trasformi in voi l'esistenza in dono, offerta d'amore per il Signore e per i vostri fratelli.

Poiché non sono gli agi, i diletti, i piaceri, e lo star bene, che vi conducono a Me, ma la penitenza, il digiuno, perché esso vi costa di più; è perla preziosa che solo può essere offerta, dono d'amore, e via di santificazione. Ti benedico".

 


21 febbraio 2010
 "La quaresima inizia nell'annuncio della mia Passione, del mio deserto"

"Oggi la quaresima inizia, nella prima domenica, nell'annuncio della mia Passione, del mio deserto, ancora poco sondato dalla Chiesa. L'ho vissuto, nella mia Umanità, nella persecuzione del diavolo, come nessun uomo e l'ho vissuta per voi, per espiare le vostre persecuzioni, per darvi forza nel tempo della sua prova.

É il deserto tempo di purificazione, di cui Io non necessitavo, ma vivevo per voi, per purificare le vostre persone, per prepararmi alla predicazione, che da lì avrei iniziato, per entrare nei cuori delle genti, e così farsi feconda.

Io vivo quaranta giorni di Passione che anticipa quella futura: vengo dilaniato nella carne e nello spirito, nelle vessazioni del diavolo. Colpito continuamente dalle pietre, lacerato, e morse le mie membra, e quanta oscurità che, in apparenze bestiali, mi si presentavano: quanti scorpioni e serpenti si avventavano, e tentazioni di ogni tempo, che mi invadevano ovunque.

Io le soffrivo tutte in Me. Vedevo il peccato degli uomini dell'intera umanità, e in ogni generazione, cadere nelle trappole infernali, e l'inferno stesso. Io sono stato immerso nell'inferno. Chi può capire ciò che ho vissuto? Solo mia Madre ha dato sostegno al mio dolore e alla mia solitudine, e una roccia alla quale mi sono aggrappato e sulla quale ho riversato le mie lacrime. É stata la battaglia con l'inferno, che Io vivevo, e vincevo per voi; e come la vincevo se non con la preghiera, la sofferenza e il digiuno?

Ancora voi, come potete vivere e vincere le prove del maligno, le tentazioni a cui siete sottoposti, le tenebre che cercano di offuscarvi la vita se non nella preghiera, offrendo la sofferenza, il digiuno?

Le tentazioni de diavolo sono le stesse, dalla notte dei tempi, ma pure i mezzi, che il Signore vi ha dato, sono di sempre: i mezzi divini attraverso i quali voi lo potete, ogni volta, sconfiggere e vincere.

Pregate la mia Passione nel deserto quando siete tentati, e nella prova. Chiedete per i meriti di essa, per i meriti acquisiti nei miei inenarrabili dolori a cui la Chiesa ancora non ha sondato nella sua profondità, e voi ne riceverete fortezza, luce, protezione, vittoria. Per i suoi meriti il maligno verrà fatto fuggire, e ne sarete sempre vittoriosi. Meditate la mia solitudine, il mio freddo che penetrava le ossa, la mia fame, le sofferenze fisiche e spirituali, alle quali il diavolo mi ha sottoposto. Io l'ho vissuta per dare a voi, se la pregate, la mia vittoria, Ti benedico".

 


22 febbraio 2010
 "Proprio per questo il Signore verrà: per liberare il trono di Pietro"

"Mia piccola Maria, so che sei provata, e da questa sofferenza non vedi risposta, ma ne sarai premiata. Oggi celebrate la venuta di questa Madonnina nel giorno della Cattedra di San Pietro, di otto anni fa. Ella è venuta così nascosta e silenziosa, e pochi sanno di questo avvenimento, ma è venuta in questo giorno per essere segno della sua presenza in sostegno al Santo Padre, all'adesione della sua Parola, che è verità di fede; viene per far comprendere che sono giunti i tempi, che si compiono, di Fatima, del suo segreto che è intimamente legato a Pietro. Questa Cattedra, così insidiata, verrà occupata dall'iniquo; tempo particolare e speciale come non mai, e proprio per questo il Signore verrà: per liberare il trono di Pietro. Questa Cattedra sarà bagnata dal sangue, ma sangue che irrorerà la Chiesa, che farà germinare vita nuova, una rifioritura alla santità.

La Madre Santissima indica il suo Cuore Immacolato come rifugio per la Chiesa, l'umanità, e per il Santo Padre. Ma chi l'ascolta? Pochi sono gli eletti, piccolo gruppo che in Lei si rinchiude e sono gli araldi, coloro che, con le loro sofferenza e preghiera, difendono la persona del Santo Padre, il suo insegnamento.

Questo luogo sarà luogo di sapienza, sarà scuola di verità. La Madre qui spargerà la sua luce a difesa del vangelo, adesione al Santo Padre, e vi unirà l'amore del suo Cuore. Ti benedico".

 


23 febbraio 2010
 "…E quando, pur pregando, non pare ci sia risposta?"

"Io sono con te, e più vicino a te di quanto tu non immagini. Sono contento: la mia parola si diffonde, e ancor più si diffonderà. Questa mia parola è mio progetto ed è mia volontà. Come nella Sacra Parola stasera vi dico: "La mia Parola agisce ed opera, irrora la terra dell'anima, e non torna a Me senza il suo raccolto".

Nel vangelo v'insegno a pregare: vi dono, nelle disposizioni del Padre nostro, le condizioni dell'anima, che si pone in preghiera alla presenza dell'Altissimo.

La creatura deve pregare con il cuore, deve essere alla ricerca del vero, e disporsi alla volontà di Dio. Potete chiedere, ma sempre disponendovi al suo Santo Volere, che sa ciò di cui avete bisogno, e ciò che è più bene per voi; solo il Padre vi ama come nessuno, e vuole ciò che è buono per le sue creature.

Pregate, improntati e inclinati al perdono, e ad una vita di giustizia vissuta. In questo stato la preghiera vi feconda, feconda le anime vostre, e sale sino ad aprire i Cieli, dove il Padre soffia, soffia il suo Vento: vi alita sopra perché la preghiera sia santa e possa diffondersi ovunque, ove Egli sa. É simile al polline che il vento porta e si posa sui fiori per fecondarli. E quando, pur pregando, non pare ci sia risposta? Quando il tempo scorre e la vostra preghiera pare non sia ascoltata? Figli, miei, ciò avviene perché la preghiera non è per uno o pochi, ma va per molti. Si fa attendere poiché c'è terra dura, e perché il suo raccolto sarà copioso e ricco: se ne deve ricavare un tesoro prezioso. Voi però perseverate, pur non vedendo il frutto, dato che la preghiera è vita, che alimento e sostiene la vostra.

La preghiera vi conduce all'adorazione che è l'orazione per eccellenza. Quando, amando nel vostro agire, nel vostro vivere, in ogni opera di ogni giorno, la vita si fa preghiera totale. Il vostro cuore ama il Signore e ogni suo rintocco e battito dice: "Ti amo!": è quest'amore che santifica il vostro agire; è l'adorazione che si propaga e si diffonde da qui sulla terra sino ai Cieli, nell'eternità; ove cosa si fa se non un'adorazione perenne, che dà gioia? É l'eterno godere verso la Santissima Trinità. Ti benedico".

 


25 febbraio 2010
 "La preghiera del cuore è così semplice…" (*)

"Mia piccola Maria, Io già so, già conosco le tue intenzioni. Entrando, ricevendomi nell'Eucaristia, Io già vedo nel cuore le intenzioni, anche se potete accompagnarle con la parola. Io vedo se la preghiera è autentica, sincera, vera. Vedo l'anima, se illuminata, radiosa, farsi morbida: la posso così penetrare e fecondare a santità. Quando la preghiera non è autentica, chiusa a sé, non è di cuore: Io trovo l'anima oscurata e dura, e quindi non posso fondermi, fecondarla, non entro, e non riceve niente.

La preghiera, figlia mia, così come già recepivi nella Santa Messa, è il respiro, il respiro dell'anima, che le dà vita. Così come avete il respiro fisico che vi fa vivere, così l'orazione fa vivere nello spirito. Pregando, voi alitate verso l'alto, e vi unite a Dio, che vi unisce e vi alita il suo respiro, irrora della sua santità, che riveste così il vostro intero agire e ogni vostra opera. Il respiro fisico ha fine, il respiro dell'anima, che è la preghiera, è eterno: vi conduce e vi apre i Cieli nei quali vivrete nell'adorazione dell'Altissimo.

La preghiera, figlia mia, è base essenziale della vita dello spirito; senza un'orazione intima, continuativa, perseverante, a tu per tu con il Signore, personale, che vi è di base, voi non potete costruire nulla, non potete vivere bene la preghiera comunitaria, non potete capire e amare i Santi Sacramenti, la Parola di Dio e la Carità.

La preghiera del cuore è così semplice, è il mezzo umile, confidenziale, gratuito, che vi innalza lo sguardo che, dalla terra, si alza al Cielo, le mani si fanno richiedenti, il cuore si dispone, e ama. Per viverla bene voi dovete avere l'umiltà, invocare l'umiltà; solo nell'umiltà siete oranti e amanti. Nell'umiltà la preghiera è ascoltata: voi ricevete e ottenete grazie, ed essa vi irrora di santità.

La preghiera vi fa amare e comprendere il Cielo; vi assimila a Colui che vi ha creato, redento, e vi santifica. Ti benedico".
 
(*) La Regina della Pace, a Medjugorje, spesso raccomanda la preghiera, fatta con il cuore.

 


26 febbraio 2010
 "Vi ho dato le Leggi che sono le indicazioni
che vi portano per il retto percorso"

"Mia piccola Maria, è bene riconoscere le proprie miserie, dato che siete povere creature e, per quanto una creatura abbia un dono di Dio, è sua grazia; egli è sempre un figlio che ha bisogno di evolversi continuamente, di porsi in conversione per ottenere il meglio del suo stato, del suo essere, per raggiungere il Cielo.

Ecco, nella Parola di stasera vi viene detto che se il malvagio desiste dalle sue opere cattive e si fa giusto, per la giustizia delle opere buone che poi compie, per ciò che è divenuto, che è, verrà giustificato e si salva. Mentre colui che, pure giusto, e che ha fato opere buone, se desiste dalla buona condotta e si corrompe per farsi malvagio, le sue opere vanno perdute, perché ciò che vale davanti al giudizio di Dio è la creatura che si presenta dinanzi a Lui, quel che egli è in quel momento.

E per chi è persistente, persevera nel suo bene e si comporta correttamente per l'intera esistenza, la sua vita è una evoluzione nel bene, e nella ricerca della profondità del suo viaggio verso Dio, è ricerca della santità.

Voi siete simili a fonti d'acqua, che pur piccoli, pure debbono però scorrere, fluire, per divenir ruscelli e poi fiume. Le cui acque s'accrescono e, rigogliose, vanno per poter raggiungere l'oceano di Dio. Non ci si può fermare al bene acquisito, diverrebbe uno stagno, l'acqua che ristagna, non può scorrere e si ferma.

Per questo vi ho dato le Leggi, che sono, nei suoi dettami, le indicazioni che vi portano per il retto percorso, per la via che conduce direttamente all'oceano. Quelli che operano nel male non seguono le vie della Legge divina, e si perdono. Essi vanno per altre vie, e le loro povere acque si fanno infette, salmastre e vanno perduti. La Legge con le sue indicazioni va alimentata, vi porta per il giusto cammino, ma si deve alimentare dell'Amore, della Misericordia di Dio. Vivendo la Legge senza alimentarla nell'amore, da solo, fa sì che le sue acque si facciano più povere, scarne, che si possano anche inaridire, che si secchino, e non raggiungere l'immensità degli oceani.

Per questo Io sono venuto: per irrorare queste acque della fecondità del mio Amore per far sì che si arricchiscano, aumentandole nella profondità della mia conoscenza, per farle vitali e impetuose nello scorrere del suo viaggio. In questo desiderio d'amore, che vuole raggiungermi, fa sì che si facciano piene di vita, sicché portano con sé abbondante pesca all'oceano.

Come conquistare quest'amore nella Legge se non vivendo l'Eucaristia? E potete vivere e nutrirvi dell'amore nell'Eucaristia se in voi non c'è astio, discordia, rancore verso i fratelli, anche per colui che, malvagio, non vuole la vostra pace e la rifiuta? Voi fatelo nel vostro cuore, vivetela in voi stessi per essere nella pace, poiché il Signore è Pace, unione concordia, carità, potete congiungervi a Cristo, che feconda e arricchisce le acque di ciò che Egli è, se siete in comunione con i suoi sentimenti, con ciò che Cristo è. Solo se si è in comunione con Dio potete essere in comunione con i fratelli, e potete essere in comunione con i fratelli se lo siete con Dio.

Così nelle acque benedette, ricche e pure dell'anima vostra molti di questi malvagi potranno tuffarsi per prendere vita e giungere così anch'essi all'oceano infinito di Dio. Ti benedico".

 


28 febbraio 2010
 La trasfigurazione

"Mia piccola Maria, Io sono con te per condurti alla Trasfigurazione, per far sì che tu ti trasfiguri in Me, tu viva e giunga alla trasfigurazione di Dio.

E cos'è la trasfigurazione? É la trasformazione del vostro essere, da corporale e materiale in spirituale: quando tutta l'essenza de vostro essere si trasforma in Dio.

Cosa avviene durante la Santa Messa? Gli elementi naturali e fisici del pane e del vino si trasformano, nell'azione dello Spirito Santo che benedice e santifica, nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo. Così la vostra materia fisica: in Me cambia, in unione a Me si eleva per farsi spirito.

I vostri elementi fisici si santificano per essere interamente irradiati della presenza di Dio, per farvi tende in cui il Signore può abitare. Il percorso Io stesso ve lo traccio nella salita del Tabor: chi con Me sale, giunge alla cima del monte e si trasfigura; chi con Me non sale finisce per perdersi e precipitare negli orridi oscuri, cade nei suoi precipizi.

La salita è faticosa: è fatta di sacrificio; è dura, costa pene ma, nel salire, voi vi purificate; il vostro sudore vi libera dalle scorie del peccato. E cosa vi fa salire e vi eleva, se non ciò che Io vi presento sulla cima del Tabor: "La Legge e la Carità", che sono raffigurati da Elia e Mosè, che nella mia Persona si fondono ed hanno compimento?

Nell'adesione alla Santa Legge e nella Carità vissuta voi vi trasfigurate. Esse, unite a Me, si fanno santità che vi elevano e vi danno forma nel percorso della vostra esistenza di trasfigurazione; l'anima vostra, che si fa radiosa, illuminata e forte nel vivere le prove, che sono lavacro per la propria persona. Solo quando l'anima ha raggiunto la pienezza della sua trasfigurazione può accedere nel Regno. Solo se, raggiunta la pienezza nello Spirito, nella perla, nel meglio di sé, può ricevere in sé la totalità di Dio, che il suo essere può contenere, trasfigurarsi in Lui, irradiarsi e colmarsi della sua Luce, vivere di essa nel Regno.

Questo processo avviene, per i più, in purgatorio, ove l'anima subisce ancora la sua purificazione e trasformazione in una salita, che è ancora un cammino nel dolore, ma sofferenza santa, illuminata dalla preghiera e dalle Sante Messe dei fratelli, della visita dei Santi e degli Angeli, della Madre Santissima, che conforta, allieta, dà sostegno e speranza. Solo quando l'anima purgante avrà raggiunto la metamorfosi, nella sua totalità, irradiandosi e rivestendosi di puro Spirito, si aprirà la porta del Regno dei Cieli, ove Dio stesso vi porrà la sua dimora, ove si farà tenda stabile della sua presenza, poiché l'Altissimo la trapasserà tutta: la Luce e il suo ardore di fuoco vivrà in lei per sempre. Ti benedico".