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Ave Maria!
1 agosto 2013
"Ora che tu rimani perplessa per il molto
parlare e discutere sull'omosessualità…"
"Mia piccola Maria, stasera il vangelo vi richiama ad essere
sale e luce della terra. Senza il sale come dare sapore al
gusto? E senza luce come allontanare l'oscurità? Dio è il
sale che, nella sua sapienza, dà discernimento e conoscenza
di ciò che è buono da ciò che è male, e di come va vissuto.
Io sono la Luce del mondo: chi viene a Me, nella misura in
cui mi assorbe, mi contempla nell'amore, riceve Sapienza e
Luce, e ovunque andrà, pur non parlando, darà sapore alla
verità e luce per allontanare le tenebre. Avete notato che
basta un poco di sale per dare gusto al cibo? E una piccola
fiammella dà luce intorno a voi, pur se in una galleria
oscura? Come poter assorbire per divenire tale sale e luce?
Vivete la Sapienza della Parola di Dio, ciò che il Maestro
vi ha insegnato, che è Verità che rimane, e non va
cancellata, o cambiata, né in un trattino, né in un segno al
suo senso: ciò che è scritto è! Passeranno il cielo e la
terra, ma le mie Parole mai, così vi dico nel vangelo. Gli
uomini cercano spesso di travisare la mia Parola, anche
nella Chiesa, di cambiarne il senso, il suo significato, ma
Io vi dico: rimanete aderenti e uniti a ciò che è scritto e
a come Io vi ho detto. Ora che tu rimani perplessa per il
molto parlare e discutere sull'omosessualità, delle parole
su questo argomento del Santo Padre, io ti dico: "Iddio non
guarda e non fa differenza del maschio o della femmina, ad
ognuno il suo valore, ma tutti sono figli; né
all'orientamento sessuale che essi possono avere, ma per
tutti è valido il medesimo comandamento: vivere nella
castità, in purezza, per cui al di fuori del matrimonio a
nessuno è lecito l'atto sessuale. Questo è il pensiero e il
comando del Signore Dio vostro: se un omosessuale pecca con
una persona di ugual sesso egli compie un peccato ancor più
grave perché è contro natura, ma se questo figlio, per amore
di Dio, per compiacere il Signore, si pone in conversione,
combatte contro i suoi impulsi e vive in purezza nella Santa
Parola, egli si fa maggiormente meritorio, acquista sapienza
e si fa luce per gli altri, mentre se un etero continua a
peccare senza farsi scrupoli, pur se in armonia con la
natura voluta dal Creatore, tra uomo e donna, questi si fa
insipiente e vive nel buio.
Figli miei, guardate oggi a Sant'Alfonso Maria De' Liguori:
da lui imparate l'amore alla Madonna e alla mia Santa
Passione da lui amati, divenendo pilastri del suo spirito.
Amate e unitevi ad essi. Saranno pilastri anche nel vostro
spirito; verrete in questo modo irradiati, ritemprati,
colmati di sapienza e di luce. Non potete chiedere ad altri,
insegnare ad altri, ciò che voi stessi non vivete: non
potete divenire gusto e dare senso alla verità della vita,
luce per allontanare le ombre del male, se voi stessi non
siete prima sale e luce. Ti benedico".
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2 agosto 2013
"Oggi la Chiesa celebra il perdono di Assisi che San
Francesco ha ottenuto,
strappando questa grazia al Cuore di Dio con sofferenza e
lacrime"
"Mia piccola Maria, tua madre è in Cielo e tuo padre, con
questa Comunione, va accelerando il suo cammino. Oggi la
Chiesa celebra il perdono di Assisi che San Francesco ha
ottenuto, strappando questa grazia al Cuore di Dio con
sofferenza e lacrime. Dopo molti digiuni, steso a terra e
cosparso di cenere, Francesco implorava il Padre Santissimo
che chiunque in quel giorno avesse chiesto il suo perdono
nella chiesetta della Porziuncola ottenesse non solo il
perdono, ma la remissione di tutte le colpe. Perdono che poi
la Chiesa ha propagato a tutte le chiese. Il Santissimo
Signore dei Cieli accolse.
Quanti però sono quelli che vi fanno ricorso e usufruiscono
di tale grazia? Le spiagge sono piene, ma le chiese
rimangono vuote, o solo una minoranza di cristiani ne fa
ricorso, disperdendo il frutto, il bene derivante a così
grande dono. Se tutti ne accorressero, e nelle disposizioni
date, pregassero per intercedere per i propri defunti, il
Purgatorio sarebbe svuotato. Se tutti in questo giorno, per
i meriti ottenuti per questa concessione divina, pregassero
per i malati, molti verrebbero sanati, dato che la malattia
è sempre un retaggio di purificazione dal peccato, proprio o
altrui. Se tutti pregassero per la conversione dei propri
cari, dei fratelli, dei lontani, quanti figli tornerebbero
al Signore! Come mai questo non accade? Perché manca la
fede. Ci vuole la fede per ricevere il perdono. Ci vuole la
fede perché entri in sé un pentimento sincero.
Nel vangelo di oggi ecco, Io entro nel mio paese, a
Nazareth, ma pochi sono i miracoli ricevuti poiché i suoi
abitanti non hanno fede. Non mi riconoscono per quel che
sono, pur se rimangono meravigliati di una sapienza che non
può essere umana, ma derivare solo da Dio; anche se
testimoni di qualche miracolo, essi non credono, guardando e
giudicando nell'esteriorità di ragionamenti umani: "Com'è
possibile?!... non è costui il figlio di Giuseppe, il
falegname?". Essi analizzano e danno sentenze con il
pensiero che è un ragionamento della mente; non posseggono
lo Spirito. Per questo vi dico: per accogliere i beni di Dio
ci vuole la fede in Me, riconoscermi vostro Signore, Colui
che ha il potere di perdonarvi e di dare remissione alle
vostre colpe, il potere di ricrearvi a creature nuove. Io
sono qui a braccia spalancate, pronto ad abbracciare, nella
mia Misericordia, per quanto possa essere grande il male
compiuto. Implorate, chiedete la fede, e nella fede avrete
la sapienza di capire, di venirmi incontro con verità con
pentimento di lacrime vere, sincere, che nascono in chi è
andato oltre l'umano; affidandosi a Me, si avvieranno verso
il Cielo. Come non potrei perdonare? Ti benedico".
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3 agosto 2013
"Ammassate i granai dell'anima, i tesori celesti che Io vi
dono,
e sarete i ricchi, possederete il Cielo"
"Mia piccola Maria, Io stesso tengo anche la mano per ciò
che dovrai scrivere. Oggi la Santa Parola esorta fortemente
l'uomo: "Non attaccatevi ai beni terreni!". "Vanità delle
vanità, tutto è vanità!", dice il profeta. Tutto ciò per cui
avete lavorato, operato, faticato, sofferto e per cui vi
sarete affannati, se non rivolto alla gloria di Dio, sarà
disperso. La vita passa presto, ma le creature se ne
discostano con il pensiero. Non pensate alle cose della
terra, ma a quelle del Cielo! L'attaccamento ai beni
materiali, personali, spirituali, facendoli divenire un
proprio possesso, divengono un fardello, figli miei, e con
il loro peso non vi fanno salire verso le vette dello
Spirito. L'uomo invece cerca di possedere ogni cosa che ha:
si attacca alle poltrone, al potere, agli affetti, alle
cose. Egli ricerca il denaro come un ossesso: quel denaro
che è radice di ogni male, dato che gli concede e appaga
ogni suo piacere. L'uomo cerca di avere in proprio potere la
persona che ha accanto, cercando anche di tradire e volere
altro, ha padronanza sui propri figli, sulla posizione che
occupa per dominare gli altri; si attacca alle proprie
vedute e ai suoi modi di pensare, e spesso li impone a chi
lo circonda. Ma cosa poi ne resta? Cenere al vento. Di
questo egoismo chi si ricorderà? Ma del bene profuso il suo
profumo vi accompagnerà presso il Cielo e nel cuore dei
vostri fratelli che peroreranno la vostra causa. Cosa sono
spesso queste agonie lunghe e tormentate prima di morire se
non il difficile distacco dell'anima all'attaccamento della
terra? E cos'è il Purgatorio se non il tagliare le funi, le
catene, alle quali l'anima era vincolata, e delle quali a
volte ne ha ancora nostalgia, il percorso purificatorio da
esse, in modo che si ricrei la creatura nuova che Iddio
desidera? Figli miei, non considerate ciò che avete un
vostro possesso, ma solo un dono, un prestito, concesso per
la vita di questa terra, che va fruttificato per la gloria
divina; datene l'opera e il raccolto alla banca del Cuore
del Padre Santissimo, che al vostro Giudizio aprirà per
farne il resoconto e darvi il giusto salario nella paga di
un mondo nuovo: i tesori e beni, amore da godere nel suo
Regno.
Non è la ricchezza un male, ma è l'uomo che dovrebbe saperla
gestire, condividerla nella sua abbondanza materiale,
fisica, o spirituale, divenendo il mantello che può
ricoprire le nudità e le povertà dei fratelli, e così
divenire meritoria per il Cielo. Invece l'abbondanza si fa
per lo più idolatria, fardello pesante, catena che conduce,
con il suo peso, agli inferi. Beata povertà che non dà
questi vincoli, non lega, ma offre quel distacco che forma
le ali atte al volo nella libertà verso Dio. Ammassate i
granai dell'anima, i tesori celesti che Io vi dono, e sarete
i ricchi, possederete il Cielo. Ti benedico".
05 agosto 2013
"Venite all'Eucaristia non solo la domenica, ma il
più possibile, anche tutti i giorni; Essa vi toglie la fame
dell'amore, la paura della solitudine, della tristezza"
"Mia piccola Maria, non prendertene pena, godi in pieno dei
giorni mancanti; Ovunque vai il demonio cerca di
riattaccarti e usa persino i bambini. Stasera Mosè nella
Santa Parola grida nel dolore: "Signore, se ho trovato
grazia ai tuoi occhi, fammi morire, poiché io non veda la
mia sventura", dato che egli non riesce più a portare il
peso della responsabilità di un popolo che gli grida contro
perché ha fame degli antichi alimenti. Mosè non riesce a
compensare la loro scontentezza, seppur il Padre Eterno li
ha ricolmati della sua Manna per nutrirli. Nel vangelo,
dinanzi alla folla affamata, dopo aver ascoltato il mio
Insegnamento, ma lontano dalle abitazioni, Io dico agli
Apostoli in agitazione perché incapaci di sopperire al loro
bisogno: "Date voi stessi da mangiare!", e con pochi pani e
pesci compio il miracolo della loro moltiplicazione per
sfamare tutti; prodigio che è segno della futura Eucaristia,
la Manna divina che viene a sfamare ogni fame di anima, di
cuore, di spirito.
Venite all'Eucaristia, figli miei, soprattutto quando il
peso è grave, la prova estenuante, e quando la sventura
sembra che si scagli contro di voi, e fate fatica a portare
le croce. Venite all'Eucaristia non solo la domenica, ma il
più possibile, anche tutti i giorni; Essa vi toglie la fame
dell'amore, la paura della solitudine, della tristezza e di
ogni dolore. Sia la Comunione la fortezza, il punto di
riferimento, la luce che vi guida; cercatela più degli
uomini, pur buoni e savi, più dei sacerdoti: sia il segno
della vostra vita. L'Eucaristia dà forza, luce,
consolazione; guarisce l'anima, dà sanità al corpo: è la
scala che vi sostiene e non vi fa cadere nel vuoto; vi
indirizza e vi fa salire verso il Sole ove non c'è prova e
sventure, verso l'Eucaristia gloriosa che si spoglia dei
suoi veli per vederla per quel che è: "la mia Persona!", che
è pronta ad abbracciarvi per nutrirvi solo della gioia e del
gaudio eterno. Ti benedico".
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7 agosto 2013
"Oggi questo mondo è pieno di figli tormentati, vessati e
posseduti dal maligno,
più di quanto la Chiesa stessa creda e sappia"
"Mia piccola Maria, nel prossimo tempo vedrai cambiare le
cose; lascia a Me che preparo il tuo cammino e la tua vita.
Oggi nel vangelo la cananea mi grida dietro con veemenza:
"Signore, salva mia figlia che è tormentata da un demonio!".
Ed Io la lascio gridare per saggiare la sua fede e per far
sì che la sua maternità sia così segno di purificazione e
santificazione per la liberazione di molti altri figli
tormentati dal nemico. Oggi questo mondo è pieno di figli
tormentati, vessati e posseduti dal maligno, più di quanto
la Chiesa stessa creda e sappia, ancorandolo ad un fenomeno
conseguente di malattie psichiche o ritenendolo un antico
retaggio di credenza medievale; e in questo modo quanti miei
poveri figli rimangono senza aiuto! Quanti sono quelli che,
con insistenza, mi vengono dietro, chiedendo e gridando per
la liberazione dei propri figli, cari, fratelli…? Ed anche
quando ciò accade Io li lascio attendere nel loro grido in
modo che ciò diventi pure per essi opera di liberazione per
molti altri figli per i quali nessuno prega. L'attesa è
dovuta pure alla lotta che il demonio dà, poiché egli
difficilmente vuole lasciare la sua preda: Il suo potere
viene indebolito e annullato nel tempo e nell'opera della
liberazione.
Ricordate che anche quando la creatura ne è liberata rimane
sempre come toccata dalla sua presenza e facilmente
indebolita, per questo dovrà rimanere vigilante e in difesa
con una vita santa, dato che, se decade di nuovo nel
peccato, egli ritorna con maggior violenza nel torturare o
nel possedere questi poveri figli. Se tutti pregassero per
annientare il demonio e per la liberazione da lui nelle
anime, se la totalità della Chiesa praticasse un intero e
unito esorcismo, se tutti i sacerdoti si ponessero in azione
per quest'opera di liberazione dal diavolo per aiutare il
popolo di Dio, il demonio verrebbe annientato, le creature
liberate. Se la massa della moltitudine pregasse e si
adoperasse per questa vittoria dal male del nemico, la
totalità dei suoi colpiti verrebbe sanata. Se invece solo
molti lo attuassero molti ne verrebbero liberati, se pochi
vi si adoperassero pochi ne otterrebbero guarigione. Ma per
i meriti di quelle creature che si offrono a Dio, che
offrono le loro sofferenze, per i santi suoi amanti, e anche
per le vittime che patiscono questa insidia del nemico e vi
lottano, diventando opera di redenzione a salvezza, Iddio ne
salverà molti.
C'è bisogno oltretutto di sacerdoti santi che vivano una
vita parca, umile, povera. Simile alla cananea gli bastino
le briciole di ciò che è povero, umile: che si pratichi il
digiuno, la preghiera, una vita santa. Nell'umiltà e nella
fede si opera la liberazione dal diavolo.
Queste vostre briciole si faranno gemme risplendenti, fiamme
di fuoco dello Spirito Santo che tracciano via di
liberazione, per il percorso del ritorno a Dio. Esse sono
contrarie alla natura del diavolo: non vi può passare, non
vi può traversare; sono il limite che permetterà a molti di
giungere al Padre Santissimo. Nell'umiltà e nella fede c'è
liberazione. Ti benedico".
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14 agosto 2013
"La Chiesa si accinge a celebrare l'Assunzione della Madre
Santissima
che sale, nella totalità del suo Essere, in Cielo"
"Mia piccola Maria, tutto si apre. Stasera nella sua
vigilia, la Chiesa si accinge a celebrare l'Assunzione della
Madre Santissima che sale, nella totalità del suo Essere, in
Cielo. Da tempo Ella anelava e si protendeva per
ricongiungersi ad Esso: i suoi piedi quasi non toccavano più
il suolo, tanto era immersa nel suo desiderio. La sua anima,
più lieve di una piuma, non ancorata a nessun peso, sì
trasparente che il Cielo vi si rispecchiava e vi si
immergeva per fondersi ad Essa. Maria vibrava al richiamo di
Dio, sentiva il richiamo del suo Alito, del suo Cuore, della
Fiamma dell'ardore divino che La chiamava a venire a Lui: è
quell' Alito del soffio del Padre, è il Cuore del mio Amore,
è la Fiamma che arde dello Spirito Santo, che in Lei già
viveva e vibrava in un tempo che si era fatto ormai maturo.
Lei: Figlia, Madre, Sposa, ha vissuto per l'intera
esistenza, avvolta e nutrita nelle Tre Santissime Persone,
simile ad un cordone ombelicale che continuamente ispirava e
le instillava la loro Natura, nel Soffio vitale che crea,
nel Cuore che pulsa ed ama, nella Fiamma che arde e
santifica, formando quel Grembo e quel Latte che avrebbero
forgiato e formato Me, il Figlio di Dio, e tutti coloro che
vorranno immergersi in quell'Utero celestiale e nutrirsi a
quel Latte salutare che contengono la Vita di Dio: Alito,
Cuore e Fuoco! É il suo un Corpo umano: Maria la Prescelta,
la Perfetta, è la primizia di una creatura che è sempre solo
umana, che però vive nella natura di un corpo che, nella sua
fisicità, non è materializzato ma spiritualizzato, ricco di
quello Spirito che lo ha santificato e reso degno delle
altezze dei Cieli.
Cosa non permette in voi quest'assunzione se non il peso del
peccato? Quel peccato che ha le sue zavorre: vi vincola come
pesi di cemento e v'impantana nella materia, tarpandovi, in
questo modo, le ali per il volo. Il Paradiso esiste! Figli
miei, ah, se i vostri defunti beati potessero parlare! La
Madonna ogni tanto discende dalle sue meraviglie su questa
terra per ricordarvi che il Paradiso c'è, il Cielo sussiste!
Ma per voi quanto è difficile vivere di questa speranza che
è certezza in Me; per voi è difficile non cadere in tutto
ciò che vi schiavizza e vi appesantisce al mondo; per questo
Ella vi invita a prenderla per Madre: unitevi al suo cordone
ombelicale, immergetevi nel suo Grembo, bevete il suo Latte,
che è ricco di Spirito. Vi alimenterà della Parola divina.
Vi instillerà l'amore di Dio, vi formerà alla Grazia che vi
rinnova in Lui. Unendovi a Lei non smarrirete la via: i pesi
del mondo, con le sue lacrime vi potranno curvare ma non vi
schiacceranno. Maria vi terrà il cuore e lo sguardo anelanti
e desiderosi del Cielo, e ne porterete i colori, sicché voi
vivrete già qui la vostra assunzione. Voi sarete già gli
assunti del Regno. Il vostro corpo non sarà materia fisica
vincolata alla terra, ma un corpo che, spiritualizzato, lo
santifica. Ti benedico".
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17 agosto 2013
"Chi segue Cristo si aspetti il combattimento e non il
quieto vivere
che porta però, di certo, la pace nella coscienza"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo Io dico: "Sono
venuto a portare il Fuoco sulla terra, e come vorrei che
fosse tutto acceso!". Cosa è questo Fuoco? É il Fuoco
dell'Amore, dello Spirito Santo, della santità. É il Fuoco
dell'Amore che porta ardore, passione, consolazione alla
propria fede e al senso della propria esistenza. É il Fuoco
anche della purificazione, della sofferenza che brucia, arde
e scioglie i legami con il male, con le catene di satana,
con le scorie del peccato; poiché se l'uomo non è toccato da
questo Fuoco non viene purificato, non vive in stato di
grazia: non può l' amore di Dio penetrare e portarvi il suo
frutto. Queste due nature di Fuoco non sono in
contrapposizione in Me: arde e brucia nella sofferenza sulla
Croce, e brucia per amore, il cui frutto è la santità. Esse
sono l'offerta per eccellenza che viene donata e posta
sull'altare dell'Onnipotente: Egli l'attraversa, con il suo
Fuoco Santo per dare liberazione e santità. Questo Fuoco che
arde è posto sotto il mondo per liberarlo da satana e dare
le grazie del suo bene a tutti coloro che vorranno
immergervisi.
Come acquistare questo Fuoco? Unendovi ad Esso, fondendovi;
vi farete così piccole fiamme che portano luce e calore
della fede ovunque. Quella Fiamma che, riarsa in Me, i venti
contrari del mondo che vi soffiano contro, non potranno
spegnere. Potrete fondervi ad Esso in un percorso di
acquisizione di vita cristiana che avviene nell'adesione
alla mia Verità che comporta la lotta, lotta primaria con la
vostra persona per il distacco dal male del mondo, lotta
anche con quelli di casa per la mia scelta: vi
combatteranno, ed è lotta per rimanere fedeli all'adesione
al mio Insegnamento, lotta per aderire, mantenere e
raggiungere un ordine superiore nel bene, per riportare in
quest'ordine acquisito la vera pace che sconfigge la
confusione, il caos dell'uomo, mediante il quale il diavolo
lega.
Chi segue Cristo si aspetti il combattimento e non il quieto
vivere che porta però, di certo, la pace nella coscienza;
lotta che porterà liberazione e purificazione dal peccato,
amore vero di Dio, santificazione delle anime. Avrete così
vissuto il vostro Battesimo, e sarà il vostro un falò che
non si potrà spegnere: farà luce anche in Cielo, e al quale
Io stesso troverò calore. Ti benedico".
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22 agosto 2013
Festa di Maria Regina – "Attraverso la sua
Maternità perennemente l'umano e il divino s'incontrano"
"Mia piccola Maria, presto la tua vita avrà una grande
svolta. Io stesso, con le mie chiavi, verrò ad aprire la
porta della tua casa e di molti cuori in essa. Oggi la
Chiesa, nel vangelo, ricorda l'Annunciazione dell'Arcangelo
Gabriele a Maria. La luce del Santissimo Signore che scende
e La ricopre, che entra e penetra nel suo Grembo verginale
per fondersi ad Esso. Lo Spirito, nella sua Potenza ed
Energia santificante, feconda e si amalgama alla natura di
Maria: viene a rivestirsi della sua carne, che è carne
santificata che accoglie, che è pronta per ricevere la sua
Divinità. Nella Madre Santissima si attua un'Incarnazione
perfetta, concreta, tangibile, che dà vita alla mia Persona,
Cristo Signore che, con la sua Venuta, attua tra Dio e
l'uomo la fusione dell'umano al divino, divenendo un'unica
realtà, un'unica Essenza.
Da sempre il Padre Onnipotente ha cercato continuamente di
vivere questa Incarnazione con l'umanità, la Chiesa e la
stessa natura: di fondersi ad esse, fecondandole della sua
Presenza per divenire parte di Sé, Carne spiritualizzata e
divina. Ma mentre la natura è stata obbediente al suo
Creatore da sempre, e seppur qui decade, il Padre la ricrea
e la fa risorgere, la trapianta nella sua totalità nei
giardini celesti. Molta parte invece della Chiesa e
dell'umanità andranno perdute, e questo perché non hanno
voluto accogliere il processo dell'Incarnazione, non hanno
voluto amalgamarsi alla Luce di Dio che viene a fecondarli
nella santità per farli divenire unità con lui. E questa
perdita mi causa un dolore e uno strazio indicibili. Quando
l'intera Chiesa e tutta l'umanità vivranno l'Incarnazione?
Quando accoglieranno in sé la Madonna. La Madre Santissima è
il Grembo: è Lei che ha il compito di ridare vita in un
Utero santificato dalla divinità di Cristo per essere
Maternità per l'uomo e per la Chiesa.
L'Incarnazione si attua mediante Maria e lo Spirito Santo,
che hanno dato visibilità, concretezza, frutto effettivo
nella Persona di un Uomo-Dio, che è Gesù Cristo, che Io
sono. E attraverso la sua Maternità perennemente l'umano e
il divino s'incontrano, si uniscono, e si formano a nuova
creatura. Solo quando La si amerà veramente, La si prenderà
per Madre e ci si lascerà gestire nel suo Grembo, Ella potrà
plasmare la vostra natura: la vostra carne verrà resa
accogliente e santificata, dato che la rivestirà di Sé,
delle doti della Madre, in modo che la Luce dello Spirito
Santo, che viene al suo richiamo, possa ancora penetrare,
fecondare e far vivere un nuovo figlio per il Regno di Dio.
Figli miei, siete nati per vivere il Grande Parto, un Parto
per la nascita al Cielo. Lasciatevi portare in gestazione
dalla Madre: Maria vi riforma a ciò che Ella è, e vi farà
fondere allo Spirito. Sarà la vostra incarnazione per il
Paradiso. Ti benedico".
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25 agosto 2013
"Se non si passa per la piccola porta, rimane
l'altra
che conduce dove sarà "tormento e stridore di
denti",
in quegli inferi di cui la Chiesa parla poco"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo vi esorto
fortemente: "Passate per la porta stretta!", sforzatevi di
passare per la porta angusta, piegatevi, amalgamatevi,
abbassatevi per potervi entrare. Gli inalberati, ritti nel
proprio orgoglio e nella propria grandezza, non potranno
accedervi e, non entrando per la porta stretta, cosa
resterà?... Siete nati per l'eternità: l'anima è immortale,
e dopo la morte del corpo non c'è l'oblio o il nulla; e se
non si passa per la piccola porta, rimane l'altra che
conduce, come dice il vangelo, ove sarà "tormento e stridore
di denti", in quegli inferi di cui la Chiesa parla poco:
essi sussistono e là il dolore sarà senza termine e tempo,
per questo Io, in ogni modo, cerco durante l'esistenza umana
di guidarvi, indicarvi e quasi spingervi, perché vi
introduciate nella porta stretta. A ciò serve la correzione
divina di cui vi parla la lettura: la correzione che il
Padre Celeste vi offre, e che passa anche mediante prove e
dolori che vi potranno sembrare inizialmente dure, serve per
plasmarvi ad essere atti all'entrata in questa porta. Come
riuscire ad accedervi? Facendovi piccoli figli. Infatti il
piccolo entra con facilità, dato che il piccolo è colui che
non cerca le grandezze del mondo, né i primi posti; rimane
fiducioso e abbandonato alla Volontà di Dio, compiendo la
sua missione come un servizio, un atto d'amore da rioffrire
al Signore. Guardate a Me che sono la Luce che vi indica la
Via per introdurvene, che vi offro la preghiera e sacramenti
che vi aiutano ad accogliere la correzione e l'accoglienza
della santa Volontà di Dio.
Andate dalla Madonna, che si fa Ella stessa "Porta": la
Porta di un grembo che prende di voi persino le vostre
misure per riadattarvi, per ricomporvi ad essere duttili,
plastici, per riformarvi a piccole creature, per essere
adatti ad entrare nella Santa Porta. Siate le tenere
pianticelle, i piccoli germogli, che Iddio predilige per
prendere e trapiantarvi nei suoi celestiali giardini. Cosa
c'è dietro questa Porta? Dopo esservi piegati, abbassati,
resi umili, per contemplare e partecipare dell'amore di
Colui che è l'Umile e che per voi mi sono tutto ripiegato
sula Croce per voi, c'è la Casa che non ha più spazi e né
ristrettezze. Ti benedico".
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26 agosto 2013
"Ricordatevi che, nella misura in cui cresce la
superbia
si innalza e vive l'ipocrisia, il fariseismo"
"Mia piccola Maria, non te ne prendere pena, Io ci penso.
Penso a tutto Io. Stasera nel vangelo Io riprendo fortemente
i farisei; essi, pur dinanzi a Colui che è la Sapienza,
cercano di travisare la stessa Parola divina. Ma Io
rispondo, dando luce piena nella Verità. I farisei c'erano
ai miei tempi come in ogni generazione; e oggi è un
rifiorire di essi in ogni realtà sociale, particolarmente
nella Chiesa. Vengono con volto ilare, con mani prodighe, ma
il loro cuore contiene una semente cattiva, che nel tempo si
protende e cresce in una pianta che ramifica ovunque,
portando il suo frutto velenoso. Iddio aborrisce
l'ipocrisia, mentre il suo Cuore si piega verso il peccatore
che, pur se macchiato di gravi colpe, si ritiene tale.
Invece l'ipocrita difficilmente si riconosce per ciò che è:
la sua falsità penetra il suo intimo, negando a sé stesso la
sua natura. Egli si ammanta di zelo, anche in opere pie,
viene incontro, con modi benevoli e gesti di maniera, ma
parla con doppiezza, dice una cosa ma ne fa un'altra. Egli
compie anche qualche bene per il fratello ma perché ne possa
poi godere a suo maggior profitto; si fa giusto,
giustificando ogni suo atto per far sì che sia accreditato a
suo vantaggio e beneplacito.
Quanto è grave per chi opera in ogni settore sociale e porta
della sua ipocrisia la cattiva conseguenza nel mondo, ma
ancor più severa sarà la responsabilità di coloro che
operano nella Chiesa: coloro che si ammantano della gloria
di Dio, la usurpano e la defraudano al Signore Iddio perché
ne abbiano essi lode ed ammirazione: è idolatria alla
propria persona. Essi travisano e deformano la stessa Parola
divina, la cambiano e la usano in modo che sia diffusa
l'ipocrisia che vive nel loro animo, e servono il padre
loro, che è il signore della menzogna. Credono di poter
agire impunemente poiché Dio non ferma il loro ardire, e non
sanno, che, da Padre, Egli attende il loro ravvedimento; ma
se non si attuerà, l'ipocrisia che hanno diffuso, simile a
matassa che si è avvolta ovunque, li coprirà, e ne
resteranno essi stessi aggrovigliati, sino a soffocarne.
Figli miei, vivete la Verità, e come? Io sono la Verità! Ma
per far sì che la possiate ricevere, assorbire e prenderla
in voi dovete vivere l'umiltà: solo chi si fa umile si fa
veritiero, e l'umiltà è una grazia che và chiesta ogni
giorno al Cielo perché ad ogni vostra opera chiedete che sia
per la gloria del Signore e non per la vostra, sia a
servizio del fratelli, e non perché venga incensata la
vostra presunzione. Ricordatevi che, nella misura in cui
cresce la superbia si innalza e vive l'ipocrisia, il
fariseismo. Nel farvi veritieri, pur se otterrete un unico
frutto, esso sarà sincero, autentico e buono: non otterrete
forse troni sulla terra e né nei cuori altrui, né vantaggi,
né plausi sul mondo ma, di certo, otterrete un trono nel mio
Cuore. Ti benedico".
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29 agosto 2013
"Preparatevi al combattimento, preparatevi alla persecuzione
poiché, per la mia Parola di salvezza, vi faranno guerra!"
"Mia piccola Maria, oggi nella santa Parola Io incito il mio
Servo Geremia a prepararsi al combattimento. "Ecco, ti
faranno guerra, ma non ti vinceranno!". Egli sarà
perseguitato poiché porta la mia testimonianza, ma Io sarò
con lui: non potrà che essere vittoria. Cerco sempre
testimoni, martiri, servi miei, che siano fedeli alla mia
Verità sino alla fine. Ancora ce ne sono, pur se in numero
minore di altri tempi, e se ne trovano non solo tra
sacerdoti, missionari o anime di religiose, ma anche in
laici che operano nei vari ambiti della società per la
giustizia e il bene, e questo accade, dato che seguono la
scia delle norme del mio Insegnamento.
O testimoni che mi amate e mi seguite, Io dico a voi:
"Preparatevi al combattimento, preparatevi alla persecuzione
poiché, per la mia Parola di salvezza, vi faranno guerra!
Ciò avviene perché vi fate simili al vostro Maestro: dovete
ripercorrere le mie orme che sono orme impregnate delle mie
lacrime e le stille del mio Sangue. Con Me dovete fecondare
la terra con le vostre sofferenze ma, uguali a Me, il vostro
cammino porta alla vittoria e, per i miei meriti e i vostri,
che si uniscono in un unico sentiero di salvezza, voi ne
porterete abbondanza di raccolto.
Oggi che ricordate il martirio di Giovanni battista:
quest'uomo santo si è fatto imponente e grandioso nelle
vette del Cielo nel merito perenne di poter stare dinanzi
alla Maestà dell'Altissimo, per il suo Martirio. Giovanni ha
vissuto, amato e dato la sua vita, coerente, stabile,
intrepido, senza piegarsi ai venti del mondo, fedele al
vessillo della mia Verità, per essa è stato Martire. Ancor
prima che la scure si posasse sul suo capo, egli
spontaneamente aveva offerto sé stesso il oblazione al Padre
Santissimo perché fosse ricchezza e sostegno alla mia
Predicazione, e fortezza per la mia Redenzione. La sua morte
voleva accompagnare la mia. Fratello amato, fratello di
sangue e spirito, che non si è risparmiato, e mi ha
dichiarato il suo amore santo per dare testimonianza a Me:
il Messia tanto atteso.
Il suo è stato un battesimo di sangue, un lavacro a cui
molti si sono lavati e al quale la Chiesa ancora si fa
feconda. Anime mie, che mi volete seguire e che vi lamentate
così tanto delle vostre pene, guardate ai miei Martiri, alle
loro sofferenze con cui hanno dato il tutto di sé. Voi non
siete giunti a dare il martirio del sangue, e forse non ve
ne sarà mai richiesto! Chiedete, per i meriti della loro
testimonianza e offerta, saldezza, perseveranza, coerenza.
Sappiate che, pur se il vostro è un martirio di lacrime, le
lacrime sono il sangue dello spirito; e se voi rimarrete
perseveranti, persistenti e fedeli alla Verità, per quanto
sia minimo il combattimento, esiguo il numero di quelli che
vi si contrappongono, Iddio, che guarda il cuore e
l'intensità del vostro offrire, ne maggiora e ne espande il
dono.
Se soffrite per un matrimonio combattuto e perseguitato per
la vostra fede, se venite ripudiati dai figli, dagli affetti
più cari, rifiutati dagli amici per l'adesione ad essa, se,
per la vostra opera nell'ambito in cui lavorate o vivete,
voi portate il profumo della lealtà del bene che vi ho
insegnato, ma ne ricevete derisione o ostacolo, non temete:
Io sono con voi! Con Me siete vittoriosi! Chi può contro di
Me…? Ritemprate le fiacche membra, il compiangimento su voi
stessi, animatevi nel mio Amore; mai lascerò da solo un
figlio che combatte per il mio Cuore: gli sono accanto e lo
aiuto più del battito che ha del suo e di ogni suo respiro.
Proprio per la sofferenza e la testimonianza data, voi
darete salvezza, porterete liberazione e santità.
Figli miei, continuamente si cerca di ripiegare, infangare,
ricoprire e sotterrare la bandiera della Verità, ma Io vi
dico che essa è sostenuta dal mio braccio; Io soffio per
farla sventolare: sempre tornerà ad innalzarsi e a risorgere
in modo che se ne vedano i colori, e lo Stemma, che sono i
miei. Ti benedico".
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31 agosto 2013
"In ogni suo figlio che l'ama il Padre Santissimo
trasmette parte di Sé
per far sì che voi amiate, e sempre
più Lo conosciate, mediante l'amore"
"Mia piccola Maria, Io ti sostengo, do sostegno ad ogni tuo
giorno e ad ogni tuo passo: non te ne avvedi? Stasera la
Parola vi dice: "Ai miti Iddio rivela i suoi segreti!": a
coloro che sono umili, semplici, piccoli. Il Padre
Santissimo ama bisbigliare in intimità ai loro orecchi i
suoi segreti. A chi si fa piccino lo prende tra le sue
ginocchia e lo pone all'ascolto del suo Cuore scevrando Sé
stesso nel trasfondere la conoscenza dei suoi sentimenti,
della sua natura, dell'essenza del suo amore, e voi imparate
così ad amare con quell'ardore che non può essere trattenuto
a Sé, ma lo partecipa ed ha compassione, pietà, misericordia
in un' esigenza che sovrasta ad ogni egoismo senza attendere
di essere riamato. Già qui Iddio dona la partecipazione del
Regno, di cui il Paradiso è la completezza, il fine, la
perfezione, ma che in voi viene già vissuto nella pace
dell'anima, nella speranza di esso, nella luce che vi
illumina e che dà senso alla vostra fede.
Il Signore vi offre la Sapienza della sua via nei mezzi
santi che continuamente vi dona per giungervi, e a vostra
salvezza. Iddio per i suoi amanti si compiace di
arricchirvi, oltre al suo Insegnamento e ai Sacramenti, dei
molti mezzi celestiali che la Tradizione della Chiesa nel
corso dei secoli ha raccolto e testimonia. Ai suoi amanti,
ai suoi Santi che, nella loro grandezza, sono stati i
piccoli del Regno poiché abbandonati alla Volontà del Padre,
Egli ha dato per ognuno di essi un nuovo capitolo della
storia della sua conoscenza, un arricchimento del tassello
del suo Volto, dato che chi potrà mai sondare la completezza
e la profondità della sua Sapienza? Chi potrà mai conoscere
del tutto l'Onnipotente Dio? Eppure in ogni suo figlio che
l'ama il Padre Santissimo trasmette parte di Sé per far sì
che voi amiate, e sempre più Lo conosciate, mediante
l'amore.
Come vivere la mitezza cui vi invita? Il vangelo vi
risponde: "Non ambirete ai primi posti, ponetevi all'ultimo,
attendendo che sia il Signore ad indicarvi quale occupare".
Il vostro sia un servizio che, nella sua generosità, è
un'opera che non si mostra, non suona la tromba dinanzi a
sé, non attende plausi e onori, ma rimane nel nascondimento,
riservato; viene posto e dato al Cuore di Dio quale primizia
che lo santifica, se no perderà la sua preziosità e il suo
merito. Date e ponetevi in aiuto agli ultimi: ai malati, ai
poveri, ai dimenticati, a coloro che sono perseguitati a
causa dell'ingiustizia. Essi per lo più non potranno
ricambiarvi: non avranno i mezzi materiali per darne
ricambio; ma la loro benedizione salirà al Cielo, e per loro
discenderà dalle mie mani su di voi. In essi avrete servito
Me, vostro Signore, e la ricompensa è la Risurrezione, una
ricompensa che non ha quantità, non ha limite e né fine,
poiché vivrà in eterno dell'abbondanza delle mie meraviglie.
Ti benedico". |
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