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Ave Maria!
1 aprile 2018
"É la Risurrezione! Ecco, il Signore è risorto!
Io sono il Risorto che risorge, non solo nel suo tempo
storico,
ma in ogni tempo, e in questo contesto storico"
"Mia piccola Maria, non smarrirti, ma sii
fiduciosa: è la Risurrezione! Ecco, il Signore è risorto! Io
sono il Risorto che risorge, non solo nel suo tempo storico,
ma in ogni tempo, e in questo contesto storico. La mia
Risurrezione vive e sussiste nella vostra esistenza che
persiste continuamente, e la testimonia, poiché senza di
essa non vivreste. Io supero e vinco il peccato, i diavoli,
la morte, e dono perennemente liberazione, guarigione,
risurrezione.
Il demonio vince le sue battaglie, ma l'esito finale è mio:
tutto da Me parte e tutto a Me ritorna. Io sono il
Vittorioso che mai potrebbe essere sconfitto; sono il
Signore della storia, sicché se una creatura pecca, ma
sinceramente pentita, a Me ritorna, Io la riformo a vita
nuova. Se i diavoli la combattono e la tormentano, Io gli do
forza, la sostengo sino alla sua liberazione, e se la morte
la fa perire a questa terra io dono la vita eterna. Sono il
Dio della vita, in me tutto rinasce e risorge. Voi direte: "
ma il male persiste, il nemico continua la sua guerra e
mette sempre in tentazione, la morte è perenne". É vero, ma
la mia Resurrezione si trasfonde in queste realtà: le
penetra, le libera e le supera, trasformando e ricreando. Su
tutto Io risorgo! Risorgo in voi nella fede e nella grazia,
nella conversione. Alito il mio respiro sulla natura, sugli
uomini e sopra ogni essere vivente, trasfondendo vita. Se vi
date a Me io infondo in voi la potenza del mio risorgere.
Voi pensate alla morte fisica, Io guardo soprattutto alla
morte spirituale, che nella moltitudine fa perire; per
questo Io opero nella potenza della mia vittoria: per
portare a tutti ciò che Io sono: Eternità! E uso voi nel
quale il mio respiro vive, il mio alito si trasmette, perché
voi, i miei risorti, ovunque andiate, portiate Me, ne
portate la luce al vostro avanzare, e le tenebre della morte
si allontanano e si dissolvono. Cosa sarà la vita eterna se
non una perenne Risurrezione, che avrete nella sua
trasformazione e nell'ascesa dell'amore divino? Ti
benedico".
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4 aprile 2018
"Pure voi, figli miei, quando per il
dolore spesso la notte scende sulla vostra fede,
quando i
dubbi tormentano, e le prove oscurano la vostra speranza,
guardate a Me, il Risorto, che vi dono la fiaccola che
riaccende ogni fede e speranza,
la fiamma che riporta ardore
al cuore"
"Mia piccola Maria, continua a pregare!
Questo figlio si libera, e questa tua sofferenza lo
partorisce, si fa scure che spezza i legami e le catene del
nemico. Questo figlio costa perché è prezioso: ora impreca,
il demonio parla per la sua bocca, ma un giorno egli mi
amerà molto: propagherà il mio amore su molti figli. È un
prediletto!
Nel Vangelo m'incammino con i discepoli di Emmaus, e sta
scendendo la sera, non solo per la fine della giornata, ma
si fa sera nella loro anima turbata dal dubbio; si oscura e
tentenna la loro fede, poiché Io sono morto, ed essi sono
confusi, ed Io accorro per riportare luce nel mio Giorno
Divino. La loro comprensione però si fa completa, si accende
nello spezzare del mio Pane; e quando scompaio alla loro
visione, si da dire: "ma non ci ardeva il cuore quando ci
spiegava le Sacre Scritture?". Io sono il Risorto, ed essi
mi avevano incontrato! Pure voi, figli miei, quando per il
dolore spesso la notte scende sulla vostra fede, quando i
dubbi tormentano, e le prove oscurano la vostra speranza,
guardate a Me, il Risorto, che vi dono la fiaccola che
riaccende ogni fede e speranza, la fiamma che riporta ardore
al cuore. Se avete creduto in Me, se avete sofferto e pianto
e mi siete rimasti fedeli, avrete pagato il vostro riscatto
e non potrete che risorgere con Me alla vita eterna.
Ponetevi in cammino con Me su questa terra come i discepoli
di Emmaus, e dietro al mio passo; Io mi volterò e,
vedendovi, sorridendo vi dirò: "dove state andando? Andiamo
insieme verso il Cielo, andiamo alla Risurrezione, in
Paradiso! Ti benedico".
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6 aprile 2018
"Verranno tempi in cui sacerdoti, consacrati e
uomini di Chiesa saranno adoranti,
inondati di Spirito
Santo, nella loro adorazione di Me
si rivestiranno di una
Parola che ne è immagine nella propria persona,
si da
divenire liberazione, conversione e guarigione per tutte le
creature".
"Mia piccola Maria, sì che ti vengo in aiuto, che vengo a
soccorrerti! Questo ragazzo Io stesso lo libero e lo traggo
dal suo sepolcro, lo faccio risorgere. Quando lo vedrai
pienamente risorto dirai "come mai mi sono presa così tanta
pena e dolore?".
Ecco io vengo ai miei discepoli, e ad essi mi manifesto:
faccio vedere le mie Piaghe, spiego di Me nelle Sacre
Scritture, ed essi sono presi da grande stupore e
meraviglia. Ma solo al mio Soffio, quando emano lo Spirito
Santo su di loro, per dare luce alle menti ed abbiano piena
comprensione delle Sacre Scritture, sapranno comprendere la
mia persona, e sapranno essermi testimoni. Oggi la Santa
Parola è soprattutto spiegata e catechizzata umanamente, più
per lo studio fatto dalla persona, che per rivelazione ed
effusione dello Spirito Santo, gli uomini di Chiesa ne
parlano, che essa è suscitata e rivelata per opera dello
Spirito, ma non Lo ricercano, dato che lo Spirito scaturisce
dalla contemplazione della mia Persona, dalla mia
adorazione, ove Io effondo la Sapienza Divina dello Spirito
Santo che permea la Parola, l'incarna nelle creature per far
sì che possano testimoniarla tra le genti. Soltanto chi la
vive, chi per prima la concretizza nel suo vissuto offre una
parola che porta il suo effetto nel popolo. E ove sono tutte
queste ginocchia piegate per ore alla mia presenza? Ove
questa ricerca di Me e del mio Santo Spirito, che apre al
discernimento ad ogni Verità? Per questo motivo che tante
eresie, tante falsità, contraddizioni, vengono sparse; c'è
incapacità di rivelarla e farne pane per i miei figli: essa
non è vissuta! Verranno tempi in cui sacerdoti, consacrati e
uomini di Chiesa saranno adoranti, inondati di Spirito
Santo, nella loro adorazione di Me si rivestiranno di una
Parola che ne è immagine nella propria persona, si da
divenire liberazione, conversione e guarigione per tutte le
creature. Ti benedico".
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7 aprile 2018
"Il mio "Piccolo Resto" che mi segue, con Me
patisce dolori
per le molte ingiustizie da cui vengono
colpiti"
"Mia piccola Maria, presto G. si riprenderà e anche ora i
dolori si attenueranno. Oggi 1° venerdì del mese è in onore
del mio Divin Cuore, quel Cuore ormai dimenticato,
bistrattato dagli uomini, ma è un Cuore che pulsa, che
batte, che vive; e non è rimasto morto sulla Croce: Egli
ama! Ed ama voi, creature mie! Egli viene dissacrato da ogni
genere di peccato, e persino a volte anche odiato. I colpi
sono un susseguirsi continuo su di Lui, si che ormai è tutto
un travaso di sangue e lacrime. Un Cuore che gode in
Paradiso, ma che geme sulla terra per gli uomini. Se tutte
le creature Lo onorassero, lo amassero, e se a questo Cuore
si stringessero, Io vivrei e condividerei con voi la mia
gioia, e vi farei traboccare di ogni genere di grazie, di
cui necessitate. Però, quanti si pongono alla sua
riparazione, si pongono a consolarlo, e a consacrarsi ad
Esso? Il mio "Piccolo Resto" che mi segue, con Me patisce
dolori per le molte ingiustizie da cui vengono colpiti. Vi
richiedo la riparazione dei primi 9 venerdì, la
consacrazione al mio Divin Cuore non solo è vostra o dei
vostri cari, o altri, ma per ogni situazione. offritela per
le famiglie, la Chiesa, i sacerdoti, le anime purganti, per
i malati ecc. Il mio Cuore è il riparo che risana e ridona
pace, giustizia, liberazione. Solo quando l'umanità tornerà
al mio Cuore e al Cuore della Madre mia il mondo ritroverà
la pace, la giustizia sociale, e la condivisione fra di voi.
Ti benedico".
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8 aprile 2018
"Anche oggi sono molti che profetizzano nel mio Nome, che
ricevono i miei colloqui nel cuore,
che sono visitati da visioni e spesso, quando sono
autentiche, che mi appartengono,
sono quelle non credute, se non addirittura perseguitate
dalla medesima Chiesa"
"Mia piccola Maria, nel Vangelo di stasera entro nella casa
ove sono radunati i miei apostoli e mi rivelo a loro nella
mia Risurrezione; è assente Tommaso che alla notizia non
crede, affermando che se non pone le sue mani nelle mie
piaghe non avrebbe creduto. Alla successiva riunione, con
egli presente, gli dico: "metti qui le tue mani nelle mie
piaghe, e non essere più incredulo, ma credente!". Tommaso
mi amava, ma la sua fede doveva crescere e manifestarsi
pienamente nella mia rivelazione risorta, sì che egli mi ha
testimoniato sino al martirio.
Dopo di questo, dice il Vangelo, molti sono stati i segni, i
miracoli, le manifestazioni della mia presenza, che però non
sono stati scritti nel libro e, nel corso dei secoli, ho
arricchito con i miei doni celestiali, oltre alla Sacra
Parola e i Sacramenti, gli uomini con segni tangibili della
mia risurrezione. Anche oggi sono molti che profetizzano nel
mio Nome, che ricevono i miei colloqui nel cuore, che sono
visitati da visioni e spesso, quando sono autentiche, che mi
appartengono, sono quelle non credute, se non addirittura
perseguitate dalla medesima Chiesa. Ma dato che esse sono
mie, rivelano la mia Persona, e quelli che le rifiutano,
nonostante i segni autentici, è perché non credono né a Me e
né nella mia Risurrezione, sennò l'accoglierebbero,
farebbero discernimento nella ricerca della loro verità!
Io vi dico che pur dinanzi all'evidenza, se non si vuol
credere non si crede; seppur mostrassi le mie ferite aperte
e risorte, come a Tommaso, non verrebbero nemmeno a toccarle
e si volterebbero rifiutandomi. Tommaso, pur non credendo, è
venuto a Me: cercava, desideroso di potermi conoscere,
perché voleva seguirmi, ma quanti oggi lo vogliono? Non
vengono a Me, perché le porte del loro cuore sono chiuse ad
ogni mio amore e rivelazione. Oggi nel 1° sabato del mese,
dedicato al Cuore della Madre, l'onore ad esso è
fondamentale, Il suo Cuore materno ha la capacità di
riaprire il vostro dalle sue chiusure, e il pensiero di ogni
mente alla mia scoperta ed accoglienza.
Ti benedico".
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9 aprile 2018
"Oggi nel Vangelo guardate a Maria, mia Madre,
una Fanciulla
a cui viene richiesta da Dio una grande scelta
di adesione al suo Volere:
accogliere il Figlio Suo nel suo
Grembo. Lei, una Fanciulla non Sposata che,
mettendo a
rischio la propria vita, non si pone a rifiuto, ma che
accoglie:
"Eccomi!", è la sua risposta. Il suo Si farà
grandi cose"
"Mia piccola Maria, nella Sacra Parola di stasera Io dico:
'Ecco, Signore, Io vengo a fare la tua Volontà!'. Nei tempi
antichi gli uomini, alla loro disobbedienza al Volere di
Dio, contrapponevano, giustificandosi nel riscatto dei
propri peccati, con il sacrificio e l'effusione del sangue
di agnelli, capri, tori, eccetera: un sangue che non poteva
soddisfare la Giustizia Divina, e al cui seguito c'era il
perpetuarsi del peccato. È dovuto giungere il Riscatto pieno
del mio Divin Sangue per dare giustizia e misericordia
all'Onnipotente Dio, che si perpetua in ogni Santa Messa. Ma
quanti vi partecipano? E di essi quanti comprendono che ad
esso va richiesta ed unita l'offerta del proprio sangue? Un
sangue purificato, lavato nel mio, nel sacramento della
confessione, che vive in stato di grazia e in perenne
conversione, degno di poter essere accolto: espressione
dell'adesione della mia Divina Volontà. L'adesione al Divino
Volere è la luce, la fiamma che esprime la vostra fede.
Oggi nel Vangelo guardate a Maria, mia Madre, una Fanciulla
a cui viene richiesta da Dio una grande scelta di adesione
al suo Volere: accogliere il Figlio Suo nel suo Grembo. Lei,
una Fanciulla non Sposata che, mettendo a rischio la propria
vita, non si pone a rifiuto, ma che accoglie: "Eccomi!", è
la sua risposta. Il suo Si farà grandi cose: pur in mezzo a
sofferenze e dolori immani, ne scaturirà la Redenzione. Ella
si è offerta al Padre Santissimo quale Grembo purissimo nel
quale suo Figlio possa prendere Carne, nel quale Io possa
albergare per adempiere la missione data. Guardate poi ai
Santi che si sono succeduti nella storia della salvezza,
nella cui vita hanno compiuto meraviglie. Contemplate Me che
lascio le altezze divine, la loro immensa, infinita Luce,
per entrare nell'oscurità terrena e divenire carne, per
essere pane sbranato dai leoni sulla terra, negli uomini che
mi avrebbero ucciso: Carne d'Agnello Immolato da essi, per
cui all'umanità è stata data la Salvezza. Nella Volontà
Divina è il massimo bene per le creature, anche se pur si
adempie tra contrasti, problemi e sofferenze, essa porta
all'estremo bene di ogni uomo per l'eternità.
Gli esseri umani invece vi si contrappongono, combattono
Iddio, non vi si uniformano, dato che si sono fatti malvagi,
creature di dura cervice, pur dinanzi a un mondo che decade
nei suoi errori. Ogni essere umano, per quanto misera la sua
esistenza, umile e sconosciuta, se segue il Pensiero Divino,
vive la Sua Volontà, porta a compimento un disegno che il
Padre Celeste per primo ha tracciato e che ne trae per
ognuno una storia di santità. Chi vive la Volontà di Dio è
colui che incarna Me, il Figlio che, simile a Maria, si
offre e dà il suo consenso, ed Io possa così ancora vivere
tra gli uomini e portarne tutto il mio bene. Ti benedico".
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12 aprile 2018
"E trattano con sarcasmo chi ha un'autentica
devozione; e dicono anche da stolti:
"Non ci accadrà nulla,
Dio è così buono!" Sì, il Padre Celeste è l'immensità della
bontà,
ma è anche Giustizia, se non avete creduto in Me; e
credere in Me è vivermi".
"Mia piccola Maria, gli ultimi sono parte di Me. Per il
mondo sono i dimenticati, i rifiutati, poiché non hanno
nessun potere, ma per Me sono la priorità del mio Cuore.
Sono Io che vado in loro soccorso. Chi crede in Gesù Cristo,
dice stasera il Vangelo, avrà la vita eterna, e chi non vi
crede avrà l'ira di Dio! Sapete comprendere cosa sarà l'ira
divina? Gli uomini prendono la vita cristiana come una
barzelletta, una pantomima, non curanza, e trattano con
sarcasmo chi ha un'autentica devozione; e dicono anche da
stolti: "Non ci accadrà nulla, Dio è così buono!" Sì, il
Padre Celeste è l'immensità della bontà, ma è anche
Giustizia, se non avete creduto in Me; e credere in Me è
vivermi. Se mi avete rifiutato e, indifferenti, non mi avete
vissuto, il Sacrificio della mia Croce sarà stato vano per
voi: non lo avete accolto! E il mio Divin Sangue rimarrà a
terra sparso, calpestato e inutilizzato, e per voi a cosa
sarà servito? Il mio Divin Sangue non raccolto, il mio
pianto non asciugato, il mio grido non ascoltato: e si attua
la bestemmia contro lo Spirito Santo! Le creature pensano di
essere detentori del loro tempo, possessori della loro vita,
di ciò che vivono, ma è solo un prestito che verrà richiesto
totalmente. A voi appartiene solo il consenso della vostra
libera adesione alla Divina Volontà, la vostra sofferenza e
il tempo dato per ricolmarlo di opere Sante,
corrispondendole all'amore di Dio, che si concretizza
nell'opera d'amore fraterno. I più non se ne danno pensiero:
superficiali, incostanti, freddi, pensano, e si affannano a
soddisfare le loro necessità umane; e si dimenticano di Dio
fino a morire in questo stato.
Come poter aver tale fede e tale amore? Se mi cercassero, se
ascoltassero la Parola di Dio, se chiedessero a Me con
sincerità, Iddio verrebbe loro incontro, instillando il suo
amore nell'intimo, e dando la fede che è grazia. 'Bisogna
prima obbedire a Dio e non agli uomini!', dice San Pietro.
Se questa fosse la norma vissuta, l'ordine entrerebbe nello
spirito di ognuno, che intesserebbe il suo vissuto di
Divino, santificandolo. Io vivrei in loro, e il Regno di Dio
sarebbe in essi già presente. Ti benedico".
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20 aprile 2018
"La conversione di San Paolo: un assassino
che portava morte, e perseguitava i cristiani che,
dalla
melma del suo peccato, si è innalzato al Cielo, divenendo
fondamento e trave dell'intera Chiesa"
"Mia piccola Maria, anche quando le tenebre si fanno più
fitte, credi che, oltre l'oscurità ed oltre le nubi, Io ci
sono sempre. Il fatto che D.F. venga a casa con il suo
soccorso, la preghiera di D.A., l'aiuto dei tuoi amici, è
segno del mio aiuto: è mediante loro che vengo in tuo aiuto,
che vengo a sostenerti, figlia mia! Io sono con te, combatto
con te nella prova, persino quando tu mi gridi, dicendomi di
averti abbandonata: quando tu ti volti da Me, Io non mi
volto mai. Ricorda: c'è sempre bisogno di conversione! Tutti
possono sempre decadere, pure i Santi! Sapessi quante
creature, che pur avendo raggiunto grandi mete ed alti
livelli di santità, sono crollate; e c'è chi non si è più
rialzato; mentre grandi peccatori sono cambiati e, in breve
tempo, hanno raggiunto la santità. È sempre tempo di
conversione: la vita è un viaggio in cui continuamente
bisogna mettersi in discussione, in cui c'è il tempo di
migliorarsi sino all'ultimo respiro.
Ed acclamo, questa sera, nella Santa Parola la conversione
di San Paolo: un assassino che portava morte, e perseguitava
i cristiani che, dalla melma del suo peccato, si è innalzato
al Cielo, divenendo fondamento e trave dell'intera Chiesa.
Io ho guardato a lui, e ne ho visto nell'intimo, oltre il
suo male, il suo bene: il gioiello, la parte preziosa da
estrarre dalla sua persona, la perla che, tramite le sue
prove e vicissitudini dolorose, si ripulisce, si fa
rilucente, sino a divenire luce per tutte le genti. Questo
fenomeno accade per tutti i cristiani. Iddio ne vede la
perla che c'è in ognuno; il suo compito, mediante la
conversione, è quello di trarre, di tirare fuori la parte
migliore di sé che, attraverso le prove e le sofferenze,
l'amore vissuto e offerto, si fa perla risplendente a gloria
di Dio e per servizio ai fratelli.
Per percorrere questo cammino è fondamentale il sostegno, il
nutrimento che dà forza al suo percorso e al suo viaggio; dà
carica e coraggio, aiuta a rialzarsi dalle cadute, ed è il
Sacramento del mio Corpo e Sangue Divino, Corpo e Sangue che
trasformano la vostra natura decaduta, Voi in Me, non solo
vi farete Santi, dato che Io sono Santo, ma vi farete parte
di Me, ed Io vi assisterò a divenire tali. Io sono il re
della vostra conversione alla mia persona. Ti benedico".
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21 aprile 2018 - Santa Messa di guarigione
"Se molti
sacerdoti non sono buoni Pastori è perché non incarnano il
proprio essere in Dio:
prendono i vantaggi del loro stato,
ma rifuggono ad esser dono simili all'Eucaristia".
"Mia piccola Maria, tu già vivi la tua offerta, la tua
stessa vita è una donazione. Ecco, Io sono il Buon Pastore,
che dà la vita per le sue pecore: non mi viene tolta, ma
sono Io che la offro, e posso riprenderla quando voglio. Do'
la mia vita per le pecore perché le amo. Oggi i pastori sono
i miei sacerdoti, coloro che dovrebbero vivere la mia
sequela, assimilarmi per essere buoni pastori, e questo
avviene mediante la mia unione, vivendo la contemplazione
nella quale trasfondo in essi i miei attributi, la mia
Persona. Quale è il loro compito se non quello di combattere
contro il mio avversario, che cerca di sbranare il mio
gregge? E lo possono, ponendosi in prima persona a difesa
dinanzi ad esso con l'offerta di se stessi. Un dono che si
attua conoscendo le Sacre Scritture e vivendole, perché
possano infonderle al popolo, celebrando bene l'Eucarestia,
ma anche nel farsi Eucaristia, e cioè divenendo con Me quel
Pane, che si spezza per farsi mangiare, offerta per le
creature. Se molti sacerdoti non sono buoni Pastori è perché
non incarnano il proprio essere in Dio: prendono i vantaggi
del loro stato, ma rifuggono ad esser dono simili
all'Eucaristia, dato che ciò comporta il proprio sacrificio,
perché più non amano il loro Maestro e Signore, e né le sue
anime.
Tutto questo accade perché il sacerdote non prende con sé la
Santissima Madre: non L'incarna in sé, amandola, Lei che è
la Madre dei sacerdoti e del sacerdozio, che partorisce i
sui figli prediletti continuamente alla Grazia di Dio,
infondendo continuamente amore per il Signore e per le
anime. Ma se voi avete bisogno di Pastori santi ricordate
che anche essi hanno bisogno di pecore madri che si offrano
per loro, di pecore che li sostengano, che li amino, che
preghino, che siano donazione per il Sacerdozio: il rapporto
è un connubio, un abbraccio, perché l'amore richiede amore,
la vita richiede vita, il dono altro dono, poiché cresca e
viva la Santità. Ti benedico".
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24 aprile 2018
"Meditate la vita dei Santi, come delle anime
amanti e virtuose che, contemplando la mia Passione,
hanno
luce, e comprendono la preziosità della propria croce che si
fa dono,
offerta all'Altissimo a propria santificazione e a
salvezza per molti".
"Mia piccola Maria, solo il dolore di una nuova
purificazione lava lo sporco che ridona nuova luce
all'immagine dell'umanità e di ogni uomo creato da Dio: è
nel dolore che si acquista la sapienza della partecipazione
e della misericordia altrui. Nel dolore si acquisisce la
comprensione dei propri limiti e le necessità dell'umiltà.
Nel dolore si alzano gli occhi al Cielo spesso per ricercare
l'aiuto divino. Meditate la vita dei Santi, come delle anime
amanti e virtuose che, contemplando la mia Passione, hanno
luce, e comprendono la preziosità della propria croce che si
fa dono, offerta all'Altissimo a propria santificazione e
salvezza per molti. Ecco Io entro a Gerusalemme e le folle
gridano: "Osanna, Osanna al figlio di David" e sventolano le
palme; ma è la medesima folla che griderà a gran voce per
chiedere la mia condanna! Gli uomini sono incostanti,
volubili, superficiali: anche oggi non sono cambiati; per
questo ancora patisco, ancora vivo la mia Passione e sono
sulla Croce: offro il mio Cuore squarciato al Padre
Santissimo per essi e le lacrime della mia Santissima Madre,
per fare in modo che partoriscano continuamente le anime
alla Grazia: si lavino e riacquistino quella trasparenza che
le renda di nuovo degne di presenziare alla Visione
beatifica di Dio. Ti benedico".
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26 aprile 2018
"Cos'è il servizio se non il dono per
l'altro? Io ho lavato non solo i piedi agli Apostoli,
ma ad
ognuno di voi, nessuno escluso. Ed ora, vivendo il vostro
servizio nel dono, voi lavate i miei piedi;
e nella
reciprocità è l'amore".
"Mia piccola Maria, tu come madre partecipi e ti affanni nel
tuo dolore, ma ogni cosa, al suo giusto tempo, avrà la sua
gioia e il suo godimento. Ad una preghiera costante e
persistente che chiede ciò che è buono, non può non essere
accolta, ed è esaudita quando giunge la sua maturazione.
Nel Vangelo di stasera affermo: "Un servo non è più grande
del suo padrone", e beati coloro che lo hanno compreso. Io
lavo i piedi ai miei Apostoli, e con questo gesto Io, il
Signore, insegno e do' testimonianza nel mio richiamo al
servizio. Beati coloro che lo comprendono, perché saranno
quelli che parteciperanno del Regno, e chi sono? Sono i più
umili, chi vive di vera umiltà, chi è veritiero e vive
un'autentica carità. Questi hanno compreso l'essenzialità
del Vangelo. Nel corso dei secoli e delle generazioni ci
sono stati uomini che hanno servito e molti che si sono
fatti servire: si sono fatti despoti degli altri.
Oggi, in questo tenebroso mondo, vado alla ricerca, come di
un lumicino acceso, del servizio, lo cerco nella Chiesa e vi
trovo invece tanti sacerdoti che non vivono più né il
servizio sacro, dovuto all'adorazione dell'Eterno Signore, e
né quello dovuto ai fratelli: vedo gli sposi nelle case ove
spesso uno serve e l'altro domina. Vedo figli che non
prestano soccorso ne collaborazione o aiuti, ma pretendono
di essere serviti; e questo discorso segue in tutti gli
ambiti umani. Il servizio educa, ti fa piegare, ti fa
conoscere i tuoi limiti e avere comprensione dei limiti
altrui, in un mondo ove sempre più la moltitudine vuole
dominare, e chi lo sostiene?
Io sono disceso dalle altezze del Cielo per pormi al
servizio del Padre Santissimo e delle creature: sono il
Maestro, il Salvatore, il Redentore; sono Colui che vi ha
dato ogni lembo della sua Carne sulla Croce e tutto il suo
Sangue per l'umanità. Ma ora è richiesta a voi, ad ognuno,
una goccia del vostro sangue; e lo potrete nel servizio, che
è l'offerta della vostra persona. Cos'è il servizio se non
il dono per l'altro? Io ho lavato non solo i piedi agli
Apostoli, ma ad ognuno di voi, nessuno escluso. Ed ora,
vivendo il vostro servizio nel dono, voi lavate i miei
piedi; e nella reciprocità è l'amore. Ti benedico".
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29 aprile 2018
"Iddio di voi nel Suo Regno, della sua vigna
purificata,
ne farà una pigiatura dolcissima per farne un
Vino santo, del quale abbeverarsi Egli stesso,
sicché sarete
un'unica cosa, un'unica Persona: Dio per sempre con voi!"
"Mia piccola Maria, la tua sofferenza per i tuoi figli è
feconda. Io ti dico che sì, è vero, che vivono nell'egoismo,
ma ritorneranno; il demonio li acceca sì da non vedere e
capire ciò che sei e ciò che soffri. Giungeranno presto i
tempi di sofferenza e purificazione che li farà pensare,
ravvedere e tornare.
"Io sono la vera vite e voi i tralci", dice il Vangelo oggi.
I tralci devono rimanere uniti alla vite per sussistere,
dato che da essa ricevono la linfa vitale che li fa vivere.
Richiamo all'unità, perché ci sia un rapporto, un colloquio,
l'intimità, l'assimilazione alle mie proprietà, che danno e
originano vita. Unità che avviene mediante i Sacramenti, la
preghiera, la carità, nella fusione alla mia Persona. È
richiesta però unità anche agli altri tralci di cui siete la
medesima fattura, che nel soccorso reciproco come vasi
comunicanti si danno supporto, scambio della mia Presenza.
Partecipando a questa realtà voi mi vivete, rimarrete saldi
alla vigna. Siete chiamati ad esser pronti nel tempo della
semina come del raccolto, nel tempo della cura come della
potatura, perché siete formati ad essere molti tralci di
un'unica vigna. Per quanto possa accadere che voi siate
spesso slegati, isolati, abbandonati dagli stessi familiari,
figli o società, io vi richiamo alla ricerca della mia di
unità; nel rapporto con Me voi venite ricompensati e
consolati: riceverete allegria nel vostro cuore; uniti a Me
voi formate, nel tempo della vostra azione, la fune che vi
tiene a Me legati e che, stringendola, vi portano alle
altezze celesti: potrete accedere nell'ascensore che Io vi
offro, in modo che possiate salire al Regno Divino.
Per coloro però che sono stati disgiunti dalla vigna, anzi
spesso l'anno oltraggiata e vilipesa, che hanno ricevuto già
da qui, su questa terra, ogni compensazione, coperti di ogni
consolazione e unità, gratificati dai propri cari, dalla
propria affermazione sociale e da ogni affettività,
eccetera. non avranno però formato una fune, né possibilità
di entrare nel mio ascensore, poiché non mi hanno ricercato,
compensati come erano dal mondo; e come potranno accedere al
Paradiso? Voi, abbandonati dal mondo, ma uniti a Me,
riceverete ogni sazietà, ogni compensazione perfetta ed
esaustiva. Per i tralci da Me slegati non sarà la gloria
terrena che hanno vissuto a darne vittoria per la conquista
dei Cieli, hanno già ricevuto, e vivranno il loro eterno
abbandono.
Figli miei, a Me fedeli, che siete rimasti attaccati alla
mia vigna, nonostante le intemperie, il sole cocente, le
potature, il morso degli insetti, Iddio di voi nel Suo
Regno, della sua vigna purificata, ne farà una pigiatura
dolcissima per farne un Vino santo, del quale abbeverarsi
Egli stesso, sicché sarete un'unica cosa, un'unica Persona:
Dio per sempre con voi! Ti benedico". |
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