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Ave Maria!
2 luglio 2014
"Dovrò intervenire Io, vostro Signore, direttamente e
scacciare satana dalla terra,
ma ciò comporterà tempi più lunghi e sofferenza protratta"
"Mia piccola Maria, tu vivi, figlia mia, un
Getzemani di solitudine nel quale il demonio interviene con
i suoi fastidi: un orto di solitudine che sarà compreso solo
dopo questa terra. Stasera nel vangelo due indemoniati,
preda di legioni di diavoli, mi vengono incontro gridando:
"Che cosa abbiamo in comune con te, Figlio di Dio?". E,
preso dalla compassione per questi figli, Ii liberavo,
permettendo che i diavoli andassero a dimorare nella mandria
dei porci che era lì nei pressi. Ma, entrati nei maiali, si
gettarono in mare morendo. Forse che gli abitanti del luogo,
i mandriani, ne tessero le lodi, ne fossero riconoscenti per
la liberazione di due persone? Oh, no! Pieni di livore e
risentimento, mi gridarono contro, dato che le esigenze dei
propri beni materiali, le esigenze del proprio io, erano
superiori al bene della salvezza dell'uomo.
Questo mondo è posseduto dal demonio; le creature, più di
quanto voi sappiate, pur rivestite di normalità, sono
possedute, vessate, tormentate, sono sue prigioniere; e cosa
fa la Chiesa? Combatte poco, lasciando il compito a pochi e
isolati esorcisti. Si parla in chiesa del demonio, della sua
azione, dell'occulto nel quale egli agisce, dell'inferno,
educando e mettendo in guardia i fedeli? Poco o niente.
Pongono sopra un velo pietoso per non essere tacciati di
medievalismo, per mantenere la buona facciata a livello
mondiale, e il beneplacito del popolo nella propria parvenza
di modernità e cultura, considerando che certi concetti
siano superati, che le Verità della fede, che sono eterne,
stabili, non cambiabili, siano relegate al passato, e
variabili nella sua evoluzione ai tempi.
Qual è il compito primario della Chiesa, dei sacerdoti? É
combattere il male per la salvezza dell'uomo. E chi è che
fomenta il male? É il demonio. E come mai non si agisce?
Perché l'interesse ai beni materiali, le esigenze del
proprio io sono superiori alla liberazione delle persone.
Per far sì che ci sia liberazione in primis il sacerdote non
viva più per sé stesso e per i propri interessi, ma divenga,
e non solo a parole, nell'essere Gesù Cristo: dia totale
spazio alla presenza di Dio, che nel sacerdote attua, con il
suo potere e con la sua santità, la liberazione.
Il diavolo prende potere dal peccato: ovunque lo propaga, lo
diffonde con i mezzi di comunicazione, lo rende comune,
banale, ne avvelena la crescita già negli innocenti; ne è
inquinata la natura, il cibo, il vestiario, i luoghi, e non
ve ne avvedete. Dovete temere? Sì, dovete temere poiché egli
vi può distruggere. Solo facendo ricorso a Dio, che vi è di
scudo, di protezione, di salvezza, con una vita santa e
unitiva alla preghiera e ai sacramenti voi siete ben difesi
e potete sconfiggerlo.
State lontani da tutto ciò che concorre all'occulto, fosse
pure per gioco, perché il nemico vi si introduce e poi
diviene difficile cacciarlo, e annullare la sua azione. Come
mai tanti esorcismi hanno percorsi sempre più dilungati per
la liberazione? Perché non c'è una Chiesa forte che
combatta, non ci sono cristiani che partecipano uniti a
questa battaglia. Si rimane passivi, indifferenti, pensando
che non sia un proprio problema. Si rimarrà allora
prigionieri? No, dovrò intervenire Io, vostro Signore,
direttamente e scacciare satana dalla terra, ma ciò
comporterà tempi più lunghi e sofferenza protratta che,
nel'intercessione, nell'orazione comunitaria, verrebbe di
certo abbreviata.
Oggi, è giorno dedicato al mio preziosissimo Sangue, di cui
il sacerdote non fa neppure menzione: se tutti i sacerdoti,
i cristiani, elevassero ogni giorno orazioni, meditazioni,
suppliche al mio divin Sangue, se benedicessero in nome e
per i meriti del mio Preziosissimo Sangue luoghi, case,
persone, ecc. ; se consacrassero le creature al mio divin
Sangue, quale grido di liberazione si eleverebbe da tutta la
terra! Ti benedico".
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6 luglio 2014
"Solo coloro che sono umili sanno accogliere la vecchiaia,
la malattia,
il tempo di purificazione"
"Mia piccola Maria, vai a confessarti per
lavare le ombre depositate sulla tua anima. Stasera nel
vangelo Iddio ricerca l'umiltà; cerca con il lumicino gli
umili in questa notte oscura sulla terra. Non ricerca i
dotti, le celebrità, le potenze, non perché esserlo è
peccato, ma perché l'uomo se ne appropria, ne diviene
prigioniero: se ne fa suo dono e vi entra l'orgoglio e la
superbia. Nella povertà dei piccoli c'è il vuoto di sé, e
nel vuoto il Padre Santissimo ricolma dei suoi beni e compie
le sue opere. Questo luogo dove ti ho portato è segno del
tramonto della vita dell'uomo, tempo di grazia, la vecchiaia
e la malattia, tempo di purificazione, che non è dato a
tutti.
Queste anime che qui vedi, che pur hanno peccato, si
aggrappano alla fune della mia Misericordia, ed io le
abbraccio per condurle in Cielo. Solo coloro che sono umili
sanno accogliere la vecchiaia, la malattia, il tempo di
purificazione, che diviene trasformazione verso l'essere
spirituale che Io voglio, e tanto più ci si fa umili ed
abbandonati, tanto più Io li vedo non nella loro tarda età
ma come piccole creature.
Siete stanchi, figli miei? Siete oppressi? Io sono la
Veronica che vi asciuga il volto nella pena; Io il Cireneo
che vi sostiene la croce, Io la Madre Addolorata che vi
accompagna: Io vi conduco in una via che è consolazione,
sostegno e grazia. In tutte le età Io ci sono, ma
particolarmente nella vecchiaia sono accanto alle mie
creature per condurle tutte nella mia Casa. Ti benedico".
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7 luglio 2014
"Tutti quelli che non pregano, che non inneggiano, dando
lodi all'Altissimo,
anzi si voltano dietro, questi sono paralizzati dal nemico"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo vi
viene ricordato il miracolo del muto la cui parola era
paralizzata dal nemico. É al mio intervento che egli si
libera e ritrova la favella. Ma Io vi dico: "Tutti quelli
che non pregano, che non inneggiano, dando lodi
all'Altissimo, anzi vi si voltano dietro, questi sono
paralizzati dal nemico. Ancor prima della bocca la loro
paralisi è nel pensiero, è nel cuore, ove il demonio ha
legato le sue catene; e di questa situazione essi stessi ne
sono responsabili, dato che si sono dati alla sua prigione.
Io sono Colui che libera: sono il Liberatore: libero dalla
schiavitù dell'Egitto e dalle sue idolatrie. Io libero dalla
desolazione e dallo smarrimento del deserto; conduco alla
libertà della Terra promessa, la vera libertà dell'uomo.
Il vangelo vi sprona: "Pregate il Signore delle messi perché
porti operai alla sua messe. Invocatemi! Io non sono solo il
Signore che libera ma anche il Signore che fa nascere ogni
forma di vita. Se i seminari spesso sono vuoti, le vocazioni
scarse, e i monasteri e i conventi rimbombano nell'eco delle
loro sale vuote è perché si sono fatti sterili: è entrato
l'immobilismo, la paralisi del nemico che non permette
l'incontro con la fecondità dell'amore di Dio. La preghiera
che si attua è spesso solo vocale e di programma: non nasce
dal cuore, cuore che mi è lontano; e la loro vita non mi
rispecchia, e senza adesione di vita, preghiera e cuore: non
viene lo Spirito che rende gravidi della sua ricchezza.
Tornino a Me che libero da ogni paralisi, da ogni prigionia,
da ogni sterilità, e rendo la bocca muta fonte di preci e
lodi per il Signore Iddio: il cuore da freddo e oscuro ad
amante, le mani da vuote e inermi a operose nella carità. Io
dono abbondanza di fecondità nel Grembo della Chiesa, e
ricolmo di Spirito e vita consacrata. Ti benedico ".
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11 luglio 2014
"Come mai la Chiesa, le famiglie, sono così divise?"
"Mia piccola Maria, vedi com'è piccola la
Particola dell'Eucaristia? Eppure Io sono in ogni particella
di Essa, in ogni sua minima parte, e in Essa Io contengo e
risano la moltitudine delle creature e delle situazioni.
Quindi non circoscrivere a pochi l'offerta della tua
comunione, non aver paura di donarla per molti.
B. è nei disegni di Dio, centro d'irradiazione e
d'insegnamento per la vita consacrata e sacerdotale, fondata
sulla divina Misericordia e sul Cuore Immacolato di Maria.
La clinica dell'anima è fondata su tre cardini: divina
Misericordia, Cuore Immacolato di Maria, combattimento
contro il maligno. Oggi la Chiesa celebra e ricorda San
Benedetto, Patrono d'Europa perché uomo dell'unità. Egli ha
lavorato per l'intera esistenza a questo scopo: formare
unità tra l'uomo e Dio, tra la Chiesa e Dio, tra i suoi
monaci e Dio; ed ha usato i mezzi semplici e fondamentali,
quali la preghiera e il lavoro. Quale il metro di misura
dell'unione di una vita spirituale vissuta all'interno dei
suoi monasteri se non l'accordo, il comune intento, una
fraternità autentica tra i monaci? Se invece in essi
persistono gelosie, invidie, contese, indifferenze: quando
ognuno va per la sua strada senza accorgersi dell'altro, non
c'è unità con Dio, né santità di vita, né unione con il
Padre Fondatore.
Come mai la Chiesa, le famiglie, sono così divise? Perché
l'uomo è diviso in sé stesso: non ha unità, non ha fusione
con il suo Signore. Così come dice il vangelo oggi: se il
tralcio rimane separato dalle vite non può portare frutto.
Solo il ritorno alla vite, alla sua vita condivisa che lo
nutre a sé, lo feconda e lo arricchisce del suo raccolto sì
da far intensificare e allungare i filari, sì da traboccarne
di copiosa uva e colmarne i cesti per poterne fare vino
salutare da abbeverare innumerevoli genti, sì da dissetare
ogni sete. Ti benedico".
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12 luglio 2014
"Gocce di luce è mia parola, che vi offre sapienza,
ricchezza di formazione ed anche salute"
"Mia piccola Maria, stasera la santa Parola
vibra forte: ecco, come la pioggia e la neve discendono
sulla terra e portano il loro effetto, ugualmente la Parola
di Dio discende sugli uomini ed opera; ma perché ci sia il
suo compimento c'è bisogno che si vivano le disposizioni che
la parabola del seminatore nel vangelo di stasera vi elenca.
Il Padre Santissimo semina, getta i suoi semi su tutti, ma
ha necessità d'incontrarsi con una terra buona, una terra
duttile che si uniformi e si plasmi ai suoi ingredienti per
far sì che ne assimili l'intera sua proprietà e grazia, e
porti il suo raccolto. E qual è questa terra se non l'anima
vostra? Una terra che deve essere difesa, tutelata, come il
bene più prezioso, il tesoro che voi possedete. Se il seme
incontra una terra rocciosa, che equivale ad un cuore duro,
arido, il seme non attecchisce. Se invece si incontra con
una terra ricoperta di spine, rovi e di ogni intreccio, il
seme ne rimane soffocato. Se è terra lasciata in balia del
possesso degli uccellacci o di altri animali che sono i
demoni, il seme verrà distrutto o disperso. Per questo voi
dovete pregare, lavorare, formare il terreno della vostra
anima a questa fusione con il seme di Dio, bonificandola
dalle piante dei rovi, dalle spine, che sono i peccati, gli
impedimenti, con la confessione e il cambiamento, unendo
questa via al canale del Cielo direttamente con la preghiera
che la irrorerà fondendola all'Eucaristia nel quale trarrà
tutto il suo beneficio. La terra si farà così feconda e atta
a ricevere per far sì che si faccia santa, e Iddio la dimori
e ne faccia il suo giardino, terra santificata per i suoi
passi, che aiuterà le terre delle anime altrui a
santificarsi.
Io dissi alla folla che mi ascoltava: "Ecco, voi vedete ciò
che molti avrebbero desiderato vedere e non vedranno, udire
ciò che molti avrebbero voluto udire e non udranno, godendo
della visibilità della mia presenza, ma Io vi dico che
sempre mi faccio ascoltare mediante la divina Parola, sempre
mi incontrate e mi ricevete con la mia intera Persona nella
Comunione; ma ancor di più Io continuamente nelle
generazioni mi dono e mi rivelo mediante i miei amanti.
La mia Parola vi si offre anche per mezzo di questa mia
piccola figlia: Gocce di luce è mia parola, che vi offre
sapienza, ricchezza di formazione ed anche salute. Essa
converte e guarisce dai mali. Ma perché si attui c'è
necessità di un'anima che abbia una disposizione umile ed
onesta, alla ricerca sincera della Verità. Allora, goccia
dopo goccia, Io la fecondo e l'assimilo a Me: la infondo
della mia profondità e la rendo santa. Ti benedico".
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16 luglio 2014
"Quante Opere di Dio, pur autentiche al loro nascere,
sono naufragate perché non si è rimasti nella piccolezza!"
"Mia piccola Maria, su tutti mi chino, su
tutti va la mia benedizione, la mia carezza, il mio
intervento. Per la durata della Santa Messa hai sentito
varie volte questa frase: " Su, destatevi, alzatevi, e
salite sulla montagna della Grazia!". Ma come mai gli uomini
rimangono fermi, e sono così paralizzati nello spirito?
Corrono e si affannano solo per ciò che non è utile per la
vita eterna, e rimangono impantanati alla terra. Chi sono
quelli che salgono la santa Montagna? Il vangelo vi
risponde: i piccoli, i semplici, gli umili. É con essi che
Iddio compie le sue Opere; e sono i piccoli a salire le
vette dello spirito, coloro che giungono a santità.
Quante Opere di Dio, pur autentiche al loro nascere, sono
naufragate perché non si è rimasti nella piccolezza. Si è
peccato nella vanità. I piccoli non cercano sé stessi, ma
sono alla ricerca: sono quelli che ascoltano, che si mettono
in gioco, si pongono in ginocchio, contemplanti il Padre
Santissimo che li attrae a Sé, li porta al Cuore e sussurra
alle loro orecchie la sua Sapienza; come ai piccoli di una
nidiata Egli li imbocca dando Sé stesso. A chi si rivelano i
propri segreti, a chi le più nascoste confidenze? Con chi si
vive l'intimità? Di chi ci si fida? Con chi partecipa
dell'altro simile ad una sposa nel talamo con lo sposo, o
come la madre con la propria creatura, o come due amici
fraterni. A chi si dona l'eredità? A chi si ama, a chi si
riconosce per figlio e che riconosce la sua Paternità.
E chi è che può aiutare a salire la santa Montagna? É Lei,
la Madre del Carmelo, che ai suoi piccini fa cenno, indica
la strada, nella quale Lei procede: si fa prendere e tirare
per il mantello perché non vadano perduti; dà la mano per
far sì che non si cada, prende in braccio i più piccoli in
modo che non facciano troppa fatica e, passo dopo passo, li
fa giungere in alto sulla vetta nella contemplazione
rivelata dell'intera bellezza dell'Eterno. Coloro che hanno
l'anima dei bimbi sono la pasta che si lascia lavorare nelle
sue mani sapienti, che la lievitano e la modellano per
essere cibo di Dio.
É bene portare lo scapolare della Madonna del Carmelo, dono
del Cielo, legato a sante promesse. Ma perché esse si
adempiano dovete pregare, dovete ammantarvi delle proprietà
di Maria, rivestirvi del manto della sua purezza per essere
casti, della sua generosità per essere caritatevoli, del suo
coraggio per essere audaci. Lei, la Madre, vi orna delle sue
fattezze, vi colora dei lineamenti del suo Volto radioso.
Ah, se poteste contemplare il suo sguardo: un mare di amore!
In esso vi tuffereste! TI benedico".
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20 luglio 2014
"Giungerà presto il periodo del raccolto e della resa dei
conti,
prima di quanto non immaginate"
"Mia piccola Maria, sì, il peso sembra
grave: il demonio fa di tutto per irretirti, ma Io ti mando
costantemente gli Angeli; e mentre ti insidia, Io ti
sostengo e ti sollevo. Dove vuoi andare, figlia mia? Forse
che lontano da Me staresti meglio? Orsù, dunque, rianimati e
riprendi il cammino. Da dove viene il male? Come mai agisce?
Perché Iddio non lo impedisce, non lo cancella? Queste
domande hanno l'età della creazione dell'uomo, e il vangelo
nella parabola del grano e della zizzania vi risponde. Il
male viene dal demonio, che è invidioso, geloso, rabbioso e
malvagio; egli cerca di distruggere ovunque, spargendo la
corruzione del suo veleno. Perché lo può? Perché l'essere
umano dell'origine gliene ha dato il varco, gli ha aperto la
porta, e tuttora lo segue. Spesso egli stesso lo ricerca e,
nel compiere il male c'è la conseguenza della desolazione
con i suoi dolori.
Dal Padre Eterno non può nascere nessun male, dato che è il
Sommo Bene, che cerca persino dall'opera del nemico di
trarne del buono, portandola al suo cambiamento; e della
presenza del demonio ne ha fatto un mezzo per la scelta: la
scelta del bene o del male, del maligno o di Dio. La
maggioranza delle creature direbbero: "Scelgo il bene,
scelgo il Signore!", ma dalle parole tirate nel vento alla
teoria del vuoto deve soccorrere una parola timbrata con la
vita. Come mai Iddio non interviene? Il Padre Santissimo,
nella sua Potenza, al suo solo soffio, cancellerebbe ogni
male, ma toglierebbe a voi il senso della vostra esistenza,
la scelta, la partecipazione, il merito per l'acquisizione
del Regno celeste.
Ecco, la terra è il campo seminato dal seme buono da Dio, ma
poi tocca ai figli se essere sua proprietà nel portare a
compimento il suo fine: se divenire grano buono o scegliere
di divenire zizzania nel lasciarsi corrompere dal veleno
dell'avversario che ne fa sua natura malefica. Buoni e
cattivi, tutti sono figli dell'Altissimo Creatore, e del
grano buono Egli ne ha cura e lo tutela per far sì che dia
l'eccellenza del suo frutto, e della zizzania lascia che
cresca accanto al grano in modo che, guardandolo, voglia
essergli simile e cambiare. A tutti Egli dà il tempo della
propria maturazione perché il bene di Dio è Giustizia nella
sua Misericordia. Giungerà presto il periodo del raccolto e
della resa dei conti, prima di quanto non immaginate; corre
il tempo e l'età degli anni dell'uomo sono un istante
dell'eternità, e cosa ne sarà della zizzania rimata tale?
Cenere, solo cenere tra le fiamme; mentre il grano dorato
diverrà lingotti d'oro per i forzieri divini nel luogo dei
Cieli ove, raggiunta la comprensione della maturazione dello
Spirito, sarà palese ogni conoscenza e risposta che non vi
era possibile capire sulla terra. Ti benedico".
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26 luglio 2014
"La Chiesa diffonde una teologia dotta nei suoi risvolti
storici e psicologici,
svuotata però del mio Spirito"
"Mia piccola Maria, a cosa gli uomini danno
valore? A cosa?... Corrono affannati senza posa,
disperandosi, sempre alla ricerca dei beni terreni per
possedere la felicità, ma poi, pur ottenutili, sono
continuamente bramosi e infelici. Questo mondo ha perso il
senso di ciò che è buono da ciò che è male, da ciò che è
effimero, da ciò che ha autentico valore, da quel che viene
da Dio, da ciò che viene dal maligno, perché si è fatta
terra insipiente. Spesso anche la Chiesa, i sacerdoti non
hanno discernimento da ciò che deriva da Me, vostro Signore,
ed è mia proprietà da quel che il demonio scimmiotta,
cadendo in inganno. La Chiesa diffonde una teologia dotta
nei suoi risvolti storici e psicologici, svuotata però del
mio Spirito; e questo accade perché ha perso la Sapienza.
Salomone, nella prima lettura, non chiede al Padre Eterno
"potere, ricchezze o lunga vita", ma la saggezza di saper
governare un popolo così numeroso, comprendendo che chi
possiede la luce del buon governo conduce a salvezza la
propria persona e i suoi abitanti. Il Sovrano Altissimo lo
benedice, ricolmandolo della sua Sapienza. Chi la possiede
ha tutto, dato che in essa non persegue che il suo bene
assoluto e il suo celestiale traguardo. Come mai non c'è
Sapienza? Perché è primario l'umano, l'uomo, e spesso anche
quello di Chiesa non persegue il primato del bene di Dio e
del bene comune delle anime, ma il primato del proprio ego:
va alla ricerca di piaceri, di denaro, di poteri, della sua
autoaffermazione, pure fosse solo del suo pungolo, del suo
modo di vedere che impone: toglie le redini della guida
della sua esistenza a Dio, si discosta dalla sua
traiettoria, dal suo pensiero e percorso, e cosa ne rimane
se non il suo pensiero umano, limitato e nell'errore?
Quante creature, pur venendo in chiesa, anelano, invidiano i
ricchi, i potenti, i famosi, ma Io vi dico: "Se poteste
vedere ciò che Io vedo nei loro cuori: i tormenti dei morsi
dei vermi dei demoni che li conducono nel loro male!". Beati
coloro che donano la loro priorità al Signore! Egli li colma
della sua saggezza, infonde la sua scienza, dona il
discernimento. L'anima sarà cuore di ricchezza e
intelligenza come Salomone poiché avrà scoperto il vero
tesoro, e lo avrà acquistato. Si sarà ornata dell'eccellenza
della sua perla ritrovata, traboccherà dell'abbondante
pescato del suo bene. Al suo battito avrà travasato amore;
al suo incontro avrà diffuso luce e disperso le tenebre; le
sue ricchezze saranno valore che non hanno tramonto, e
dureranno l'età dell'eternità di Dio. Ti benedico".
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31 luglio 2014
"Ecco, l'uomo crede di vivere in eterno, di essere persino
possessore del tempo,
di possedere per sempre le cose che ha acquistato"
"Mia piccola Maria, il vangelo di stasera
vi esorta ad essere perseveranti, vi invita a persistere
nell'adesione del vangelo. Ecco, l'uomo crede di vivere in
eterno, di essere persino possessore del tempo, di possedere
per sempre le cose che ha acquistato. Non bada, non pensa,
alla relatività della vita terrena ove ogni realtà è
incertezza ed è instabile. Forse che quel che si è vissuto
un minuto prima o quel che è stato ieri potrà ritornare?
Fugge veloce l'età dell'infanzia e della giovinezza, ed ogni
età corre: ogni giorno conduce al mio Giudizio, e chi lo può
arrestare? Eppure gli uomini si fanno morbosi dei loro beni
e delle loro posizioni, di ciò che hanno conquistato, pur
prevaricando nel male. Non pensano che giunge, prima o poi,
il traguardo del termine e con esso il lasciare tutto?
Gridano contro Dio le creature per l'oppressione del potente
che abusa e corrompe poiché può impunemente compiere il
male, pensando che non avranno chi lo arresta e lo punisce.
Eppure, figli miei, giunge il suo compimento, il tempo dato
al suo ravvedimento, e ogni cosa gli verrà tolta, e dovrà
pagare gravemente il suo tributo. Verrà anche quando a voi
sembra un miraggio lontanissimo il pescato di un' intera
umanità che, come dice il vangelo, verrà vagliato, e voi
direte: "Oh, Signore, è proprio giunto questo momento! Sì è
realizzata la tua Parola!", quando i pesci buoni verranno
separati dai cattivi.
Cosa ce se ne fa di un cibo avariato e corrotto? Lo si
getta! E di un cibo buono?... Lo si ripone in casa nella
dispensa. In questo modo Iddio paga al suo Giudizio; e dei
malvagi che non si sono convertiti non resterà che
tribolazione e patimento senza fine; mentre dei suoi figli,
fattisi discepoli, che hanno persistito sino alla fine alla
sua sequela trarrà dal tesoro della loro anima le cose, sia
antiche che quelle nuove, fattesi uniche, perché tutte
offerte al Padre Santissimo che le ha benedette e
santificate per darne il valore massimo di un bene che è
ricchezza che non vi verrà mai tolta in un Regno, ove ogni
fame di giustizia, di verità e amore verrà saziata. Ti
benedico".
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